domenica 30 gennaio 2011

Un santo contro il diavolo



Il servo di Dio Padre Matteo daAgno­ne, al secolo Prospero Lolli, nacque ad Agnone in Molise nel 1563. La sua fanciullezza fu segnata da un grave incidente. Mentre infatti maneggiava per gioco un'arma da fuoco, un colpo gli partì accidentalmente uccidendo un coetaneo. Per sfuggire alla giustizia, i genitori lo nascosero lontano da casa, presso amici. Dotato di viva intelligen­za, il giovane studiò filosofia e medicina presso l'Università di Napoli e, pur es­sendo il suo direttore spirituale un ge­suita, abbracciò l'ideale francescano. Fu accettato presso il convento di Napoli della Concezione e fece il noviziato a Sessa Aurunca, prendendo il nome di Fra Matteo.
Dopo breve permanenza nella pro­vincia religiosa di Napoli, per interessa­mento delle sue sorelle, fu accolto nel convento di Serracapriola (FG). Nel 1592, dopo un soggiorno a Bologna per seguire le lezioni di Pietro Trigoso da Calatayud, famoso teologo bonaventu­rista, fra Matteo fu ordinato sacerdote e divenne un famoso predicatore.
La sua spiritualità era incentrata sul­la passione di Cristo e sull'assunzione in Cielo della Madre di Dio. Fu superiore locale e provinciale, maestro dei novizi, oratore dotto e devoto. Ebbe dal Signo­re il dono della profezia e dei miracoli. Andando a predicare ad Àgnone, si ri­conciliò pubblicamente con la madre del compagno d'infanzia da lui acciden­talmente ucciso, con grande commo­zione di tutti. La popolazione edificò un convento, di cui P Matteo divenne guar­diano, dove rimase fino al 1616.

IL CARISMA DI ESORCISTA

 Il cappuccino conduceva una vita di estrema penitenza. Operava guarigioni con il segno di croce, era dotato del dono di profezia e di discernimento e soprattutto fu potente esorcista. Que­sto carisma si manifestò mentre era an­cora a Bologna per compiere gli studi nei quali eccelleva, ma si riteneva sem­pre il più indegno di tutti. Una donna di Castelbolognese, posseduta da tredici anni dal demonio, fu condotta a Bolo­gna per essere esorcizzata ma, durante l'esorcismo, i demoni per bocca dell'os­sessa iniziarono a gridare: «Fate pure quanto volete che noi non usciremo da qui, giammai, se non viene Fra Matteo d'Agno­ne, l'umiltà del quale sopra ogni altra cosa ci cruccia e ci flagella». Il frate era nella sua cella a studiare e quando vennero a chiamarlo rifiutò di seguirli, pensando a un inganno diabolico. Ma per ordine del superiore fu costretto a recarsi in pre­senza dell'ossessa e subito il demonio esclamò: «Eccolo... che vuole questo Fra Matteo da me? Io non posso più soffrire di vederlo». E fuggì via in quell'istante, la­sciando libera la donna.
Tre mesi prima di morire, Padre Matteo da Agnone fu assegnato al con­vento di Serracapriola,dove morì e dove ancora si trova la sua tomba. Il Processo diocesano sulla fama di santità è iniziato ufficialmente il 19 giugno 1996.

ESORCISTA DAVIVO E DA MORTO

Il carisma di esorcista di Fra Matteo da Agnone è stato riscoperto da Padre Cipriano de Meo (classe 1924), decano degli esorcisti, nonché vice postulatore della causa di canonizzazione di Padre Matteo.
In 56 anni di ministero esorcistico, Padre Cipriano ha sperimentato che al contatto con la tomba di Padre Matteo d'Agnone e con le sue reliquie, le perso­ne disturbate danno in escandescenze, e il demonio si manifesta in loro con violenza. Per bocca degli ossessi, il dia­volo lamenta che l'invocazione di Padre Matteo lo tormenta.
Padre Cipriano ha raccolto in due voluminosi tomi i colloqui col demonio da lui registrati durante gli esorcismi dal 1986 al 2003. La lettura è un forte stimolo alla fede e un importante sup­porto alla causa di canonizzazione di P Matteo.
Ecco alcuni brani del colloquio dell'esorcista con satana, in cui il nemico ammette la santità del Servo di Dio:
Il demonio con rabbia: «Matteo mi è antipatico perché puzza di Cristo! ... È puzza di beatitudine, di santità, ed io non la sopporto... Non voglio sentire parlare di colui che mi potrebbe provocare grossi dan­ni se gli dai man forte. Tu non lo devi far conoscere a nessuno».
Esorcista: «A me la causa di beatifi­cazione di Padre Matteo sta a cuore... ».
Demonio: «Tu non sai cosa ci sta com­binando. Smetti di portare avanti quella causa!».
Esorcista: «Perché parli così?»
Demonio: «Perché quel morto è mol­to pericoloso, più pericoloso di quando era vivo, e lo sarà ancora di più se quella causa andrà avanti e se quel maledetto verrà glo­rificato per colpa tua». di Patrizia Cattaneo

Testimonianze

PADRE MATTEO ESORCIZZA SEMPRE

Una testimonianza, una delle tante, fresca di giornata direi, è la se­guente dalla provincia di Saler­no. Naturalmente taccio il nome dell'esorcista e dell'esorcizzata. È una donna. Prendo dalla rela­zione alcune frasi significative che fanno vedere il tormen­to che soffre l'interessata e la forza degli interventi del P Matteo invocato sia dall'esorci­sta che dalla esorcizzanda.
"Per me è una grande gio­ia dirvi che la presenza spi­rituale di Padre Matteo non mi lascia mai né di giorno, né di notte. Sono sempre sotto la sua protezione; è il mio angelo custode. Quan­do la mattina vado a lavora­re prendo l'immaginetta di P Matteo me la metto in tasca e mi sento protetta perché so per esperienza che il de­monio è terrorizzato da P Matteo.
Ora durante gli esorcismi sto meglio, però se l'esorci­sta invoca l'aiuto di p. Matteo immediatamente il demonio esplode tanto che ci voglio­no quattro persone per man­tenermi. Spesso il demonio, stufo di P Matteo, grida: "Se ne deve andare di qua manda­lo via, se ne deve andare a Ser­racapriola, non ne posso più!"
Qualche volta l'esorcista quasi scherzando ha detto: "Prima o poi ti porterò a Serracapriola da p. Cipriano, quello ti farà ballare".
Il demonio ha risposto: "No, non ci voglio andare da Ciprianuccio, perché lui mi prende e mi sbatte con la te­sta sulla tomba di Matteo, quel pazzo".
Più di una volta l'esorci­sta invocando Padre Matteo ha detto: "Padre Matteo, ora vieni tu ad esorcizzare al mio posto".
Immediatamente la rea­zione è fortissima e le gri­da sono insopportabili. Da un tempo a questa parte, sto vedendo che P Matteo dà al demonio batoste a più non posso.. Io non riesco a descrivere la potenza dei P Matteo.
Quando ho le crisi in ca­sa, mia madre prende l'im­maginetta del P Matteo, me la mette sotto il cuscino e invoca P Matteo. Giuro che "immediatamente" tutto fi­nisce.
Quando il demonio ten­ta di farmi andare fuori stra­da con la macchina, invoco P Matteo e me lo sento al mio fianco e non succede niente.
Vorrei raccontarvi tanti altri aneddoti, ma sarei trop­po lunga.
Padre Matteo per me è un grande santo. Spero che qualche volta possa essere accompagnata a visitare la tomba di Padre Matteo.
Dio benedica il vostro mi­nistero. N. N.

Chi crede in Christo, cre­de l'infinita bontà di Dio, perché è stata infinita humi­liatione di quell'infinita ma­està di Dio il farsi huomo, et però è segno d'infinita bon­tà. Se crediamo in Christo, è necessario che confessiamo somma giustizia in Dio et infinita misericordia: infinita giustitia, perché per punire il peccato, è gionto a tal se­gno che ha condotto a mor­te il proprio suo Figliolo; infinita misericordia, perché ciò pur ha fatto per pietà di noi, non ci essendo huomo, né altra pura creatura che potesse a pieno sodisfare con intiera giustitia per le nostre colpe. (R Matteo da Agnone Fasciculus Myrrae)

PREGHIERA alla Madonna per la glorificazione del Servo di Dio p. MATTEO DA AGNONE, cappuccino
Vergine e Madre nostra Maria, che ti sei sempre mostrata sensibilissima verso i tuoi devoti, Ti preghiamo umil­mente che Tu ci ottenga dalla Santis­sima Trinità, con la tua potente inter­cessione di Figlia, di Madre e di Sposa, la glorificazione del tuo servo p. Mat­teo da Agnone, che con la parola e con gli scritti, dimostrò e promulgò la tua Assunzione in anima e corpo in cielo, e la divina Regalità del tuo Figlio e Signore nostro Gesù Cristo. Confidiamo nel tuo materno aiuto. Tre Ave Maria

Imprinaatur: San Severo, 25 - 3 - 84 + ANGELO CRISCITO Vescovo

Si annette l'indulgenza parziale.

Brevi cenni biografici

P. Matteo da Agnone nacque nel 1563 da pii genitori i quali gli imposero il nome di Prospero. L'educazione, profondamente cristiana ricevuta dai genitori, gli faceva vedere Dio in tutte le cose.
Frequentò l'Università di Napoli nelle facoltà di filosofia e medicina. La bellezza dell'ideale francescano rifulse nella sua mente, ed in questa luce, preferì farsi cappuccino, per poter conoscere meglio le verità della teologia e divenire medico delle anime.
Fece il noviziato a Sessa Aurunca e dopo breve permanenza nella provincia religiosa di Napoli, si affiliò ai Cappuccini di Foggia. Si distinse per l'amore alla Madonna della quale difese l'assunzione in anima e corpo in cielo. Fu superiore locale e provinciale, oratore dotto e devoto. Ebbe dal Signore il dono della profezia e dei miracoli. Con il solo segno di Croce, operò tante guarigioni ad Agnone, a Vasto ed a Serracapriola. Fu potente esorcista.
Molti dolori fisici accompagnarono la sua vita e furono per lui, motivo costante di ringraziamento al Signore.
Tre mesi prima di morire fu assegnato al convento di Serracapriola ed i frati di quel convento lo accolsero con il canto del Te Deum.
Morì santamente il 31 Ottobre 1616. Il 5 maggio 1751 ebbe luogo la prima ricognizione canonica ad opera del vescovo di Larino mons. Scipione De Laurentis ed il 19 ottobre 1978, una seconda ricognizione fatta dal vescovo di San Severo, mons. Angelo Criscito.
Il 26 aprile 1984 lo stesso vescovo di San Severo dava inizio al processo informativo diocesano.
Il 19 giugno 1996, mons. Cesare Bonicelli ne apriva ufficialmente la Causa di Beatificazione e Canonizzazione nella Cattedrale di San Severo.
Il 9 maggio 2002 mons. Michele Seccia, nel Convento dei Cappuccini di Serracapriola; ha presieduto la solenne concelebrazione ed alla cerimonia di chiusura del Processo diocesano.
Il 16 maggio 2002 i faldoni contenenti la documentazione storica del Servo di Dio, sono stati consegnati alla Congregazione dei Santi.
Il 31 Marzo 2006 la stessa Sacra Congre­gazione ha emesso il decreto di validità del Processo Diocesano.
Nel Giugno del 2006 è stato nominato il relatore della causa.
Per immagini, biografia e relazioni di grazie attribuite al suddetto Servo di Dio,
rivolgersi al padre Cipriano de Meo Convento dei Cappuccini - 71016 San Severo (FG) Tel.             0882 241336      
La sua BIOGRAFIA al link: 

Nessun commento:

Posta un commento


NON SCENDO DALLA CROCE Di Fulton j Sheen,vescovo

Ero uscito di casa per saziarmi di sole.Trovai un uomo che

si dibatteva nel dolore della crocifissione.Mi fermai

e gli dissi:"Permetti che ti aiuti"?Lui rispose:

Lasciami dove sono.

Non scendo dalla croce fino a quando sopra vi

spasimano i miei fratelli.

fino a quando per staccarmi

non si uniranno tutti gli uomini.

Gli dissi"Che vuoi che io faccia?"

Mi rispose:

Và per il mondo e di a coloro

che incontrerai che c è un uomo

che aspetta inchiodato alla croce.