giovedì 20 gennaio 2011

Preghiere per i defunti


 Jean Galot s.j. “Apri loro la porta…”

Padre, apri loro la porta

Padre, apri loro la porta,
la porta del tuo cielo, la porta del tuo cuore;
a tutti i tuoi figli saliti da te
apri la porta della felicità.
Se non possono bussare alla tua porta
e se devono attendere,
bussiamo noi per loro,
con la nostra preghiera.
Padre, apri loro la porta,
poiché a chi bussa con perseveranza
hai promesso d'aprire;
e chiunque domanda è sicuro di ricevere.
Apri loro la tua casa,
tu che vuoi riempirla di tutti quelli che ami
e far loro gustare
la gioia di vivere insieme nella tua intimità.
 Ammettili al banchetto
che per loro hai preparato fin dall'eternità,
perché possano festeggiare
le nozze di tuo Figlio con l'umanità.
Letture: Lc 23, 44-46; 15, 11-24; Rm 8, 28-39.

Padre, perdona loro!

Perdona ai tuoi figli, che riprendi con te,
le colpe della loro vita, tutto quello che ti è spiaciuto,
quello che ti ha offeso, il male che hanno commesso,
il bene che non hanno fatto.
Padre, perdonali, poiché sei loro Padre,
e nella tua bontà desideri cancellare
il più possibile tutto quello che ha macchiato,
 offuscato il loro volto.
Tu che conosci a fondo la nostra fragilità,
e che capisci così bene i nostri momenti difficili,
perdona ai nostri defunti i loro peccati di debolezza,
i loro peccati occasionali.
Tu hai saputo apprezzare la loro buona volontà
attraverso i loro errori e smarrimenti;
che il tuo perdono risponda alle buone intenzioni
rimaste incompiute.
Tu ci hai rivelato com'è grande la tua gioia
quando puoi perdonare: rallegrandoti
d'accordare il tuo perdono, condividi questa gioia
con quelli che l'attendono.
Letture: Lc 23, 33-34; 7, 36-50; Rm 8, 31-39; Ef 1, 3-14.

Abbi pietà

Signore Gesù, abbi pietà
di coloro che la morte ha spogliato
del vestito di carne terrena;
accorda loro l'abito festivo
per il banchetto eterno.
Signore Gesù, abbi pietà
di coloro per i quali ti sei offerto
in sacrificio sulla croce;
associali al tuo trionfo
sul peccato e sulla morte.
Signore Gesù, abbi pietà
di coloro che hanno potuto presentarti s
oltanto povertà e miseria;
riempi il loro cuore della tua ricchezza,
dei tuoi tesori di vita divina.
Signore Gesù, abbi pietà
di coloro che si sono abbandonati
con tutto il loro essere alla tua bontà;
che siano colmati del tuo amore,
della tua felicità infinita.
Letture: Mt 9, 35-36; Mc 2, 1-12.

Cristo che hai tanto sofferto

Cristo, che hai tanto sofferto per salvare tutti gli uomini
e per renderli felici,
affrettati ad accordare ai nostri cari defunti
il frutto di queste sofferenze.
Poiché hai conosciuto il dolore di sentire
la tua anima abbandonata,
non è tuo desiderio concedere ai nostri defunti
il possesso del Padre?
Tu che hai provato la grande solitudine
ùdel tuo supplizio in croce,
non lasciarli soli; riuniscili presto
ai loro fratelli del cielo!
Tu che hai trionfato sulla cattiveria,
sull'ingiustizia umana,
fa' loro gustare la tua bontà meravigliosa
che li colmi di gioia.
Tu che avevi promesso dei fiumi d'acqua viva
 sgorganti dalla croce,
disseta i defunti, assetati d'infinito,
con la beatitudine di vedere Dio.
Letture: Lc 23, 39-43; Gv 7, 37-39; Eb 2, 17-18; 5, 7-10.

Coloro che hai nutrito

Coloro che hai nutrito della tua eucaristia
hanno la vita per sempre;
a chi mangia la tua carne hai promesso, Signore,
questa vita eterna.
Quante volte i nostri defunti hanno preso parte
al banchetto che ci hai offerto;
quante volte alla messa hanno potuto comunicarsi
e ricevere il tuo corpo!
Poiché ti sei donato loro in cibo,
nutrili ora
donandoti ad essi affinché ti posseggano
nella visione celeste.
Poiché ad ogni comunione
avevi posto in essi l'eternità,
alla apparire ora in tutta la sua luce,
nella sua gloria finale.
Poiché avevi fatto gustare loro l'umile gioia
della tua presenza nascosta,
che possano assaporare la splendida felicità
della tua intimità!
Letture: Gv 6, 48-58.

Concedi il riposo

A coloro che hanno vissuto
nella semplicità del dono della loro persona
una vita quotidiana dai gesti ordinari,
concedi il riposo.
A coloro che hanno camminato
strenuamente, sulla strada, malgrado gli ostacoli,
e ti hanno abbandonato il peso della loro fatica,
concedi il riposo.
A coloro che hanno lottato,
e che non sempre hanno riportato la vittoria,
ma che alla fine si sono affidati a te, concedi il riposo.
A coloro che si sono stancati
senza risparmiare le forze
e offrendo nell'ombra un'ardente devozione,
concedi il riposo.
A coloro che hanno sofferto
e sopportato a volte delle pesanti prove,
ma non hanno rifiutato il peso della croce,
concedi il riposo.
Letture: Mt 11, 28-30; Ap 14, 13.

Ricordati
Ricordati, Cristo Gesù, che ti sono appartenuti
e sono diventati tuoi fin dal momento del battesimo:
i nostri defunti ti sono cari, più ancora che a noi;
 essi sono tuoi.
Ricordati che hanno creduto e hanno posto in te
la fiducia assoluta che tu solo meriti;
tu non puoi deludere la fede, né la speranza
che salgono a te.
Ricordati che spesso hanno rivolto a te
il loro cuore nella preghiera, e hanno rimesso tutto
nelle tue mani di Salvatore, sapendo che tu ascolti
ed esaudisci sempre.
Ricordati che, coscienti della loro debolezza
e dei peccati commessi, ne sono addolorati;
essi sono venuti da te per essere purificati,
per ricevere il perdono.
Ricordati che volendo cercare in te la loro forza,
la sorgente della loro vita, hanno ricevuto il tuo corpo
nell'eucaristia: sii la sorgente oggi
della loro vita beata!
Letture: At 7, 55-60; Gv 10, 1-15.

Completa la tua opera

Quando quelli che piangiamo erano ancora sulla terra
tu avevi, Spirito Santo,
trasformato la loro persona in santuario vivente,
in dimora di Dio.
Tu avevi abitato in essi, ospite segreto,
amico sempre presente,
e avevi reso sacro il loro corpo, la loro anima,
tutta la loro esistenza.
Tu avevi ispirato così spesso i loro pensieri
dirigendoli verso Dio;
li avevi guidati nei loro buoni sentimenti,
nelle loro buone azioni.
Tu avevi posto in essi delle nobili disposizioni,
ardenti, generose;
avevi suscitato tutti i loro gesti d'amore,
di dono, di dedizione.
Completa la tua opera facendo del loro essere
il possesso di Dio
nella felicità perfetta dell'amore giunto
alla sua maturità.
Letture: Rm 8, 14-17; 1 Cor 3, 16-17; 6, 19-20.

Poiché sei loro madre

Poiché sei loro madre,
accogli i defunti, Maria, con tenerezza,
fatti loro avvocata, presso Cristo tuo figlio,
perché possano gustare il supremo riposo.
Poiché sei loro madre,
e una madre aspira a condividere la sua gioia
con tutti i suoi figli, affrettati ad ottenere
per ciascuno la felicità di cui la tua anima è colma.
Poiché sei loro madre,
ed hai conosciuto le numerose prove,
i profondi dolori della loro vita sulla terra,
non desideri per essi la ricompensa?
Poiché sei loro madre,
tu che apprezzi tanto l'intimità del Cristo,
non puoi permettere
che siano privati a lungo del possesso di Dio.
Poiché sei loro madre,
e li hai amati con intenso affetto,
e li ami sempre,
non farai di tutto per introdurli in cielo?
Letture: Gv 19, 25-27; 2, 1-11.

Noi li abbiamo amati

Noi li abbiamo amati e abbiamo sofferto
quando ci hanno lasciati;
al momento della partenza, della separazione,
abbiamo maggiormente sentito quanto li amavamo.
Noi li abbiamo amati, ma quando pensiamo
a questi legami di affetto,
sentiamo il rimorso di non averli amati
abbastanza, di averli trascurati.
Ci viene il desiderio che possano tornare
ancora un po' sulla terra,
per poter riparare le nostre mancanze
amandoli più profondamente.
Ma non ci rimane che chiedere perdono
per tutti i dolori
che abbiamo causato ai nostri cari,
per ciò che ha reso più difficile la loro vita.
Ci rimane soprattutto di pregare per essi,
Signore, con fervore,
testimoniandogli così l'amore più sincero
e più efficace.
Letture: Gv 15, 9-13; Lc 10, 25-37; 1 Cor 13, 1-13; Col 3, 12-15.

Ti supplichiamo

Ti supplichiamo, Padre:
concedi ai tuoi figli che hanno lasciato questo mondo
e sono venuti da te, l'eredità promessa,
meritata da Cristo con tanto dolore.
Ti supplichiamo, Padre:
tu che ci hai creati perché volevi
condividere con noi la tua felicità infinita,
riunisci tutti i tuoi figli in questa felicità suprema.
Ti supplichiamo, Padre:
tu che hai stabilito un regno d'amore
in cui vuoi radunare tutta l'umanità,
non escludere quelli che ci hanno lasciati.
Ti supplichiamo, Padre:
poiché ci inviti al banchetto nuziale
dove tuo Figlio versa il vino migliore,
fa gustare questo pasto ai nostri fratelli defunti.
Ti supplichiamo, Padre:
compi il tuo desiderio di offrire te stesso
la tua ricchezza infinita e il fondo del tuo cuore
a coloro che sperano di possederti.
Lettura: Mt 22, 1-10.

Dona loro il centuplo

Signore, tu non vuoi lasciare senza ricompensa
il minimo atto d'amore;
accorda ai nostri defunti, per il bene che hanno fatto,
un'immensa felicità.
Per tutto l'affetto che hanno manifestato
nella loro famiglia,
ai parenti, agli amici, a tante altre persone,
dona loro il centuplo.
Per tutta la loro dedizione, spesso umile e nascosta,
e per tutti i loro servizi,
per il loro lavoro, per l'aiuto ai più poveri,
dona loro il centuplo.
Per quello che hanno dato e sofferto;
nel loro amore per gli altri,
la loro generosità e la loro pazienza,
dona loro il centuplo.
Per la loro cordialità, il loro perdono, la loro bontà,
i loro gesti benevoli,
e per tutta la gioia sparsa attorno ad essi,
dona loro il centuplo.
Letture: Mt 25, 31-40; Lc 14, 12-14.

Essi sono nella pace

Nella loro vita hanno avuto delle ore agitate,
dei momenti di turbamento o di profonda angoscia;
sono stati spesso in preda a vive preoccupazioni,
a forti inquietudini.
Hanno sentito il peso di pene opprimenti;
hanno dovuto resistere a molte scosse;
hanno dovuto affrontare tante contrarietà,
tante lotte estenuanti.
Ma ora, Signore, hanno trovato la pace,
la pace che doni loro e che rimane,
una serenità che nulla può turbare,
una calma imperturbabile.
Non dovranno più combattere;
non conosceranno più le tentazioni del dubbio,
né le agitazioni, le preoccupazioni
proprie del nostro mondo.
Non rimane loro che gustare l'immensa pace divina,
e tutti i ricordi penosi del passato
renderanno loro più prezioso e più inestimabile
il dono della pace.
Letture: Gv 14, 27; Rm 15, 13; Ef 2, 13-18.

Sono morti, ma vivono

Sono morti, ma vivono,
quelli che ci hanno lasciati
per un mondo migliore;
sono morti alla terra,
ma vivono più in alto, più vicino a te, Signore.
Sono morti, ma vivono.
Sono morti nel loro corpo,
 ma non nel loro spirito;
ciò che costituisce la loro persona
e il fondo del loro cuore rimane per sempre.
Sono morti, ma vivono.
Vivranno maggiormente alla risurrezione,
ma già. ora
essi vivono una vita che supera la nostra.
Sono morti, ma vivono.
Hanno trovato in te la sorgente zampillante
che mai inaridirà
che sviluppa tutte le loro energie.
Sono morti, ma vivono.
Vivono d'amore per tutti;
non fanno altro
che amare e la loro vita è piena.
Letture: Fil 1, 20-21; Gv 5, 24-29.

Quelli che ci hanno amati

Quelli che ci hanno amati
non possono dimenticare il loro affetto per noi.
Ci amano ancora,
quando sono vicini a te, Signore, fonte d'amore.
Quelli che ci hanno amati
sono venuti a parlarti di noi,
a perorare la nostra causa
con più insistenza, con più speranza.
Quelli che ci hanno amati
ti portano le nostre preoccupazioni, i nostri desideri;
la loro simpatia li sollecita,
in ogni circostanza, a pregarti per noi.
Quelli che ci hanno amati
nell'aldilà possono superare i limiti
del loro amore terrestre,
e aiutarci di più, più efficacemente.
Quelli che ci hanno amati
sanno meglio ormai dov'è la nostra felicità;
essi si valgono del loro amore
per attirarci, per condurci a te.
Lettura: Fil 1, 3-11.

Sono più vicini a noi

Sono più vicini a noi
da quando sono partiti verso la tua dimora, Padre.
Hanno trovato in te un amore superiore
che li rende partecipi di tutta la nostra vita.
 Sono più vicini a noi,
perché possono vederci, essi che sono invisibili,
con uno sguardo nuovo pieno della tua luce,
che ci raggiunge ovunque e ci segue ad ogni passo.
Sono più vicini a noi,
quelli che sembrano tacere e più nulla sentire;
essi ascoltano i nostri cuori per cogliere i nostri desideri
e presentarli come un fascio di preghiere.
Sono più vicini a noi;
non possiamo sentire tutta la loro simpatia,
ma essa è efficace e fedele in ogni momento;
ci accompagna e ci conduce verso di te.
Sono più vicini a noi
quelli che ci hanno lasciati per un mondo migliore.
Essi vogliono condividere la loro felicità;
risvegliano in noi l'ardore della speranza.
Letture: Gv 16, 20-22; 1 Cor 12, 12-13; Ef 4, 4-6.

Rafforza la nostra fede

Davanti alla morte che passa e scava un vuoto,
rafforza la nostra fede.
Facci credere, Signore, nell'aldilà migliore
che ci hai promesso.
Quando il lutto è crudele e ci lacera l'anima,
rafforza la nostra fede,
perché trasformiamo in generosa offerta
il dolore che ci colpisce.
Quando la solitudine assale il nostro cuore,
rafforza la nostra fede;
facci comprendere che coloro che sono partiti
sono più vicini a noi.
Quando la prova ci fa temere l'avvenire,
rafforza la nostra fede
nel tuo amore fedele e sempre vigilante
che conduce la nostra vita.
Quando ci sentiamo sommersi dalla tristezza,
rafforza la nostra fede
nell'immensa felicità offerta agli esseri cari
di cui piangiamo l'assenza.
Lettura: Gv 11, 20-27.

I loro occhi si sono chiusi

I loro occhi si sono chiusi sul nostro mondo,
per sempre,
ma si sono aperti su un mondo più nobile,
quello dell'aldilà.
1 loro occhi si sono chiusi su ciò che ci seduce,
su ciò che ci fa smarrire,
si sono aperti sulla tua bontà, Signore,
e sulla tua verità.
Si sono aperti su tutte le tristezze
che opprimono gli uomini,
su tutti i dolori e tutte le miserie
che segnano l'esistenza.
1 loro occhi si sono aperti su una gioia senza fine,
che nulla può turbare,
sulla più pura felicità che fa loro dimenticare
le prove del passato.
I loro occhi si sono chiusi su tutte le apparenze
della nostra vita terrena,
e si sono aperti sul vero destino
in cui tutto è chiarezza.
Letture: Mt 5, 3-10; Lc 6, 20-23.

Essi risorgeranno

Risorgeranno,
coloro che vedemmo col corpo freddo, immobile,
il volto esangue, impotente a rispondere
ai nostri sguardi d'amore.
Risorgeranno,
nella loro carne travolta dalla morte corruttrice
e destinata a vivere nella sua fragilità
una vita eterna.
Risorgeranno,
e nulla di ciò che costituì la nobiltà cristiana
del loro corpo divenuto tempio dello Spirito Santo
mai si perderà.
Risorgeranno,
la loro carne che ha sofferto e che fu crocefissa
come la tua, Cristo, godrà del trionfo
della tua resurrezione.
Risorgeranno,
riprenderanno il corpo che hanno abbandonato,
e ritroveranno il loro essere in pienezza
per una felicità perfetta.
Letture: Lc 7, 11-17; Mc 5, 21-24. 35-43; Gv 11, 1-44; Mt 22, 23-33; 1 Cor 15, 12-22.

Contatto con essi

Signore, tu conosci il nostro desiderio di conservare
il contatto o di rinnovarlo
con quelli che la morte ha separato da noi
e resi invisibili.
E tu sai meglio di noi come il nostro desiderio
può realizzarsi,
per quale via possiamo entrare in comunicazione
coi nostri cari defunti.
La sola via sei tu; sei tu che li ricevi
alla partenza da quaggiù,
e che formi il legame che li unisce ancora
al mondo della terra.
Tramite te possiamo raggiungerli ad ogni momento;
possiamo parlargli
e ricevere il loro aiuto in risposta alle domande
che gli rivolgiamo.
Sei tu che ci inviti a intrattenerci
con essi, semplicemente,
a continuare un segreto dialogo,
colmo di affetto.
Tu li tieni vicino a noi; sono accessibili
e sempre disponibili.
Tu li hai ripresi per favorire meglio
la nostra unione con essi.
Letture: Gv 15, 4-5; 1 Tm 2, 1-8.

Ciò che direbbero

Se potessero parlarci, i nostri defunti ci direbbero
ciò che dice il Vangelo;
ci ripeterebbero quello che tu ci hai detto,
Maestro di tutti i tempi.
Ci ricorderebbero che l'unico valore
di tutta la nostra vita
consiste nell'amore, amore di te, Signore,
e amore del prossimo.
Ci confermerebbero la tua raccomandazione
di pregare costantemente,
perché ora vedono gli effetti meravigliosi
delle più umili preghiere.
Ci esorterebbero a non lamentarci mai
di tutte le nostre sofferenze,
la cui offerta feconda è un cammino
verso una più grande felicità.
Ci distoglierebbero dal porre le nostre speranze
nella vita di questo mondo,
e ci stimolerebbero a vivere nella gioia
della vera speranza.
Letture: 1 Gv 3, 16-24; 4, 7-16; Mt 13, 14-15.

Coloro che hanno creduto

Coloro che hanno creduto in te non l'hanno fatto invano.
Lassù ti incontrano
e possono constatare che hanno avuto ragione
di credere in te, Signore.
Sulla terra tu avevi detto, a quelli che ti pregavano,
che la loro fede li salvava;
è quanto tu ripeti a coloro che sono partiti
da questo mondo per venire a te.
Essi avevano fiducia nel tuo potere divino,
nel tuo amore salvifico;
tu mostri loro un volto in cui l'onnipotenza
si unisce alla bontà.
Tu che hai proclamato beati coloro che hanno creduto
anche senza aver visto,
offri la felicità di scoprire nell'aldilà
tutta la verità della fede.
Fa che coloro che hanno già la gioia di vederti
spronino la nostra fede,
perché essendo più ardente diventi un giorno
visione più inebriante!
Letture: Gv 6, 32-40; 20, 24-29; Ef 3, 14-19.

La nostra vita è così breve

Quando arriva la morte,
gli anni passati sembrano poca cosa,
il tempo è volato:
per quanto sia lunga, la nostra vita è così breve!
La morte ci fa comprendere
com'è prezioso ogni momento della vita,
e com'è importante
impiegarlo bene, renderlo fecondo.
Essa indica l'urgenza
di ricuperare il tempo troppo spesso sciupato
e di riempire d'amore,
di generosità, l'esistenza che passa.
Padre, tu hai creato
questa breve durata dell'esistenza umana
per rinchiudervi,
mediante la tua grazia divina, un tesoro eterno.
Mostraci come vivere
ogni ora che fugge come la tua ora,
come l'ultima ora,
e come offrirtela con tutta la nostra anima.
Letture: Mt 6, 19-21; 13, 44-46; Lc 12, 16-21.

Vogliamo essere pronti

Vogliamo essere pronti.
Non sappiamo quando verrai a cercarci;
l'ora della nostra morte può essere una sorpresa,
come tu ce l'hai detto, Gesù, nel Vangelo.
Vogliamo essere pronti.
Tu ci hai esortato a non allentare
i nostri sforzi vigilanti, a non lasciarci
vincere dalla pigrizia o dalla noncuranza.
Vogliamo essere pronti,
conservando con te i nostri contatti amichevoli,
cercando di piacerti in tutta la nostra vita,
pregandoti di più, con un cuore sincero. Vogliamo essere pronti,
premurosi di agire con carità,
quella carità di cui hai fatto il grande comandamento:
noi desideriamo amare più generosamente.
Vogliamo essere pronti,
ponendo solo in te la nostra fiducia,
e volgendo verso di te tutta la nostra speranza:
tu tieni nelle tue mani la nostra sorte eterna.
Letture: Lc 12, 35-44; Mt 25, 1-13.

L'incontro con te, Padre

L'incontro con te non ha nulla di temibile,
Padre pieno di bontà,
e ti dispiacerebbe se avessimo timore
di avvicinarti lassù.
Tu sei veramente un Padre, e il migliore dei padri;
al momento della morte,
ci apri le braccia, e nulla vi è nella tua accoglienza
che non sia paterno.
Tu ci vuoi giudicare solo col tuo cuore di Padre,
che ci comprende così bene,
e la cui simpatia per tutte le nostre debolezze
non manca mai.
Saremo stupiti dello sguardo benevolo
che poserai su di noi,
e dell'intenso amore che desidera
averci nella tua casa.
Aiutaci a bandire tutte le inquietudini,
ad aver fiducia in te,
ad abbandonarci con serenità
tra le tue mani di Padre.
Letture: Rm 8, 14-17; Gv 14, 5-11; Lc 23, 46.

L'incontro con te, Gesù

Che cosa sarà l'incontro con te, Gesù?
Quale sarà il volto
che svelerai improvvisamente al mio sguardo
quando verrò da te?
Esso sarà identico al volto ammirabile
d'amore, di simpatia,
che hai rivelato quando eri sulla terra
in tutti i tuoi incontri:
volto di Salvatore, pieno di misericordia,
che, lungi dal condannare,
libera e pacifica, avido d'accordare
il perdono, la felicità.
Non posso aver paura di quel volto:
un tale incontro
devo desiderarlo come il vero culmine
di tutta l'esistenza.
Tu mi aprirai allora tutti i segreti nascosti
delle tue beatitudini,
e mi riceverai nell'immensa luce
del tuo amore divino.
Letture: Mc 9, 2-8; Mt 14, 22-23; Fil 1, 21-26; Ap 22,17.

Fa crescere la nostra speranza

Di fronte alla morte che passa e strappa ai nostri cuori
i parenti più cari, sviluppa la speranza
che hai posto in noi, Signore, e che si estende
fino all'aldilà.
Nello strazio così profondo, così crudele,
che potrebbe diventare un'oscura disperazione,
rianima la speranza donando la certezza
che ci si ritroverà.
Di fronte alla grande incognita della morte
ed all'oscurità che per noi è l'aldilà,
rafforza la speranza in una vita futura,
migliore, più felice.
Quando ci sentiamo improvvisamente sradicati,
privati del grande sostegno di una presenza amata,
fa crescere la speranza nella tua presenza
che non manca mai.
Dalla profonda angoscia in cui ci immerge il lutto,
fa risalire la nostra anima in uno slancio più vigoroso,
scaturito dalla speranza audace, assoluta,
che tu ci hai donato.
Letture: Rm 5, 1-5; 8, 18-25; 15, 1-6. 13.

Ti diciamo grazie

Coloro che ci hanno lasciati hanno ricevuto da te,
Padre dal cuore generoso, numerosi benefici.
Hai prodigato loro le tue attenzioni, i tuoi favori.
Noi ti diciamo grazie.
Per tutti gli anni che hai loro donato,
per la vita, salute, forza nel lavoro,
per i talenti di ogni genere e le attività,
noi ti diciamo grazie.
Per le tante qualità di cui li hai dotati,
qualità dello spirito e del cuore,
che hanno valorizzato la loro personalità,
noi ti diciamo grazie.
Per il sostegno offerto al momento delle prove,
per i doni di coraggio e di fedeltà,
per tutte le gioie che subentravano alle pene,
noi ti diciamo grazie.
Per la crescita in essi della vita della grazia,
dal battesimo alla morte, per la loro fede, il loro amore,
per ciò che ha orientato verso di te la loro speranza,
 noi ti diciamo grazie.
Letture: Col 1,3-6; Lc 10, 21-24; 17, 11-18; Ef 5, 19-20.

Noi li rivedremo

Un giorno rivedremo coloro che ci hanno lasciati,
perché la separazione non è definitiva,
ed i più grandi addii sono solo un arrivederci;
nessun legame è spezzato.
Rivedremo coloro che se ne sono andati
a prepararci il posto, e che vegliano su di noi
con sollecitudine: impazienti essi attendono
che li raggiungiamo.
Rivedremo tutti quelli che abbiamo amato,
dei quali non abbiamo dimenticato l'affetto,
tutti quelli il cui volto ha impresso i lineamenti
nel profondo del nostro cuore.
Li rivedremo tutti; la ferita causata
dalla loro scomparsa sarà rimarginata;
la gioia di rivederli sarà ancora più viva
di quanto il lutto fu penoso.
Li rivedremo tutti nella felicità perfetta,
e più ancora di noi, ti rallegrerai,
Padre, di riunire i tuoi figli per sempre
nel tuo unico amore.
Lettura: Ap 7, 9-17.

Il cielo non è così lontano

Il cielo non è così lontano,
malgrado la nostra impressione
di distanza infinita.
Noi lo crediamo lontano;
è molto più vicino di quanto l'immaginiamo.
Il cielo non è così lontano,
poiché hai promesso, Gesù, al buon ladrone
il cielo per il giorno stesso,
e vi è entrato dal momento
della sua morte in croce.
Il cielo non è così lontano,
e nessuno sa se ne è separato
per più di un minuto:
tu puoi venire improvvisamente
a ritirarci dal mondo.
Il cielo non è così lontano;
avremmo torto di rinchiudere i nostri pensieri,
desideri e ambizioni,
nella vita terrena dagli stretti orizzonti!
Il cielo non è così lontano.
Dobbiamo guardare in questa direzione
in cui tutto il nostro avvenire,
un avvenire senza fine, si realizzerà.
Letture: Lc 23, 42-43; Gv 14, 1-3; Mt 5, 1-12; Ap 21, 1-6.

Con approvazione ecc

1 commento:

  1. Grazie infinite in un momento di necessità le cose qui riprodotte mi sono state di aiuto!!Grazie ...pace e bene!!

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NON SCENDO DALLA CROCE Di Fulton j Sheen,vescovo

Ero uscito di casa per saziarmi di sole.Trovai un uomo che

si dibatteva nel dolore della crocifissione.Mi fermai

e gli dissi:"Permetti che ti aiuti"?Lui rispose:

Lasciami dove sono.

Non scendo dalla croce fino a quando sopra vi

spasimano i miei fratelli.

fino a quando per staccarmi

non si uniranno tutti gli uomini.

Gli dissi"Che vuoi che io faccia?"

Mi rispose:

Và per il mondo e di a coloro

che incontrerai che c è un uomo

che aspetta inchiodato alla croce.