PREGHIERA D'INTRODUZIONE
Sia lodato e ringraziato ogni momento il santissimo e divinissimo Sacramento.
Benedetto Gesù nel santissimo Sacramento dell'altare. Eccomi, o Signore, ai vostri piedi per continuare l'adorazione cominciata da altre lampade viventi: come esse, anch'io sono venuto a Voi per tributarvi il mio umile omaggio di fede e di amore. Sono una pecorella del gregge che Voi avete affidato al pastore di questa Parrocchia; sono un membro della famiglia spirituale che riconosce nel Parroco il capo venerato; mi sento in quest'ora il rappresentante di tutti i miei fratelli di fede, e come tale la mia preghiera non vuol essere isolata e personale, ma la voce di tutto un concetto di lodi, la nota di un'armonia collettiva, che sale verso di Voi, per congiungersi alle angeliche armonie celesti. Amabilissimo Signore Gesù, intendo anzitutto prestarvi quell'omaggio di adorazione che dobbiamo a Voi, nostro Dio, nostro Creatore e sovrano Signore. Riconoscendo i grandi ed innumerevoli benefici di cui ci avete ricolmati, voglio rendervi, o Gesù, un doveroso ringraziamento. Confuso per la mia ingrata corrispondenza e per le tante mie colpe, vengo ad invocare ai vostri piedi pietà e misericordia per me e per tutti i poveri peccatori. Vengo finalmente a pregarvi di continuare verso di me e di tutti l'elargizione dei vostri benefici e delle vostre grazie.
O Gesù Sacramentato, che la mia lingua canti la vostra grandezza, la vostra bontà, le vostre misericordie e che vi esprima nel miglior modo gli umili e vivi sentimenti del mio cuore. Non guardate, o Gesù, alle mie colpe che detesto, ma ai vostri meriti infiniti, alla vostra bontà, al vostro amore, ed accettate il mio umile omaggio, la mia devota preghiera. Benedite, o Signore, questi miei sentimenti ed aiutatemi a passare santamente quest'ora. Vergine Immacolata, Angelo mio custode, Angeli e Santi tutti del cielo, pregate, intercedete per me. Breve pausa; poi un Pater, Ave, Gloria.
L'agonia di Gesù nel Getsemani
Rappresentati alla immaginazione l'Orto dei Getsemani, verso il quale Gesù si avvia, dopo l'ultima Cena, per pregare e dar principio alla sua dolorosa Passione.
E` notte... La natura stessa sembra riscossa... Gli olivi, illuminati dal pallido raggio di luna, riflettono un'ombra sinistra... Gesù, allontanandosi alquanto dai suoi discepoli e anche dai tre prediletti, si prostra per terra e prega... Domanda a Gesù la grazia di accompagnarlo nella sua agonia e di piangere amaramente i tuoi peccati e i peccati di tutto il mondo, che furono la vera cagione delle sue atrocissime pene. O Gesù, Voi desiderate che io vi accompagni nelle vostre pene e vi consoli nella vostra agonia... Voi Dio mio, domandate consolazione alle vostre creature! Ma come potrò io consolare il vostro cuore, io che, per i miei peccati, sono la cagione dei vostri spasimi? Continuatemi, o Signore, le vostre misericordie... Perchè la mia compagnia vi sia di conforto nell'angoscia, date lagrime ai miei occhi e contrizione al cuor mio. Veglierò con Voi, o Gesù; e siccome Voi faceste vostre le mie colpe e le mie pene, io farò mie le vostre ambascie e le vostre desolazioni... Vi amo, mio buon Gesù, vi amo tanto, e non voglio altro che il vostro santo amore. (Pausa di riflessione). Pater, Ave, Gloria.
Afflizione di Gesù per i peccati del mondo
Gesù è afflitto... Afflitto quel Gesù, che, in vita sua, sempre calmo e sereno, aveva consolato tanti dolori, asciugato tante lagrime, risanato tante ferite... Ma adesso?... Adesso geme, sospira, e chiedendo pietà esclama: « La Anima mia è addolorata sino alla morte!... ». E avanzatosi di alcuni passi piega le ginocchia... cade bocconi in terra... nasconde nella polvere quel suo volto divino, che forma l'incanto e la delizia dei celesti, ed esclama: « Padre mio, se è possibile, passi da me questo calice». Oh Dio! Addolorata la gioia del Paradiso; inferma la virtù dell'Onnipotente; disteso al suolo il supremo Dominatore di tutte le cose! Quanti misteri in quelle parole e in quell'atteggiamento! Gesù è la vittima innocente, che si è offerta alla Giustizia di Dio per espiare i peccati di tutto il mondo. Ma Egli non può espiarli, se in qualche modo non se li addossa, se non li fa suoi. Capo di tutta l'umana famiglia, Gesù assume la responsabilità di tutti i nostri debiti... L'amor generoso è così: comunica agii altri i propri beni e fa suoi i mali altrui... I peccati di tutto il genere umano si riuniscono insieme e formano un torrente. Questo torrente, composto di sacrilegi, di bestemmie, d'impurità, di ingiustizie e, passando, ingrossa sempre più, e poi con fremito impetuoso si scarica sull'anima del Redentore. Gesù si abbassa inorridito sotto quel cumulo immenso di scelleratezza, ed in esso, quasi in un mare limaccioso, si sente travolto e sommerso... Come deve essere profonda l'umiliazione di Gesù! La santità coperta di malizia, l'innocenza unita all'impurità, l'infinito Bene associato all'infinito male! Non solo ripugna a Gesù questa unione col peccato, ma gli cagiona un dolore ineffabile. Vittima per le nostre colpe, Gesù non potrebbe ottenerne a noi il perdono, se non le detestasse con una contrizione proporzionata... Egli vede distintamente tutti i peccati di tutti gli uomini e ne comprende tutta la malizia e tutta la ingratitudine, che giungerebbe a dar la mote al suo buon Padre, se il suo buon Padre potesse morire... Alla vista di tanta perversità e sconoscenza, il Cuore di Gesù, che ama con infinita tenerezza il suo Padre celeste, si sente affranto e straziato dal più vivo dolore. E questo dolore, che è immenso, perchè immenso e l'amore che Gesù porta al Padre, si moltiplica tante volte quanti sono i peccati degli uomini e, aumentando di intensità ed estensione, lacera e schiaccia il Cuore di Gesù, e poi trabocca e si distempra in lagrime, in sospiri, in lamenti di estrema desolazione: «L'Anima mia è triste sino alla morte!». O mio caro Gesù, quanto vi veggo affitto! Ed io pure sono la cagione delle vostre pene… In quella notte tremenda io stavo presente ai vostri occhi misericordiosi, e i miei peccati erano altrettante spade che vennero a ferire e lacerare il vostro Cuore amantissimo... O Gesù, quanto siete buono! o Gesù, quanto io sono ingrato!... Se io avessi peccato meno, meno avreste patito Voi… Perdono, mio buon Signore, perdono!... Piangerò sempre i disgusti che vi ho dato, e le mie lagrime, vivificate e santificate dalle vostre lagrime, mi renderanno puro e bello agli occhi vostri. Così sia. (Pausa di riflessione).
Pater, Ave, Gloria affinché Gesù Cristo sia sempre più conosciuto, amato e adorato nel mondo.
Pater, Ave, Gloria per il Sommo Pontefice e secondo le sue intenzioni.
Pater, Ave, Gloria per i bisogni spirituali e temporali della Parrocchia.
Afflitto Salvator mio, perché mai non posso offrirvi il mio cuore e quello di tutti gli uomini acceso delle fiamme di perfettissima carità, per ricambiare in qualche modo l'infinito vostro amor ? Gloria al Padre…
Vi offro, o appassionato mio Bene, quella perfetta e tenerissima compassione colla quale l'immacolata vostra Madre, trafitta nell'anima dalla spada del dolore, compatì alle vostre pene, e quella perfetta riconoscenza con cui per tutto l'umano genere essa vi ringraziò e vi benedisse per l'infinito benefizio della Redenzione. Gloria…
Agonizzante mio Gesù, vi offro quel palpito di gioia col quale unitamente a tutti gli Angeli del Cielo, l'adorabile Trinità plaudì alla grande opera della Redenzione da Voi compiuta con tanto dolore e con tanto amore e insieme vi supplico a far bene intendere a tutti i cristiani questo mistero d'infinita carità. Gloria al Padre… (Pausa).
Afflizione di Gesù per i tormenti della sua passione
L'afflizione mortale, che eccitano nel Cuore di Gesù i peccati degli uomini, aumenta oltre misura alla vista dei tormenti che gli sono preparati. Il Giusto, che, spinto da un eccesso di carità, volle apparire peccatore universale e quasi trasformato nello stesso peccato, deve anche divenire l'uomo dei dolori. Al peccato fu minacciata la morte; e Gesù deve morire. Qui Egli non è più il Figlio diletto, non è più il termine di una compiacenza infinita; è il peccatore universale, è l'oggetto della divina maledizione; e perciò non è risparmiato, ma è punito, è condannato a morte di Croce! E' la terribile verità, espressa dall'apostolo S. Paolo in queste parole: «Dio non risparmiò nemmeno il proprio Figlio, ma lo ha dato a morte per tutti noi ». Gesù, dunque, deve morire; ma prima ancora di provare nelle sue sante membra, ad uno ad uno, tutti i tormenti che gli hanno preparato i rigori della Giustizia divina e la crudeltà dell'umana malizia, Egli deve sentirli nel suo Cuore dolcissimo, e deve sentirli tutti allo stesso tempo, riuniti in un solo tormento d'amarezza ineffabile. Si vede preso e legato come un malfattore... schiaffeggiato in casa di Anna... maltrattato, percosso, sputacchiato nel tribunale di Caifa... schernito nella corte di Erode... flagellato alla colonna... coronato di spine... condannato a morte... appresso dal peso della Croce... trascinato su per l'erta del Calvario... spogliato delle sue vesti davanti ad un popolo beffardo... inchiodato sulla Croce... agonizzante per tre ore su quel patibolo... Povero Gesù! Alla vista di tanti tormenti e di tante ignominie, la sua Umanità, di una delicatezza e sensibilità squisitissime, si riempie tutta di spavento, di tristezza... Così Gesù agonizza e muore nel suo Cuore, prima ancora di agonizzare e morire nel suo Corpo. O Gesù, quanto soffrite! Ah, Signore, e perchè faceste vostre le nostre colpe? Non sapevate ché, addossandovi i nostri peccati, vi sarebbero stati addossati anche i castighi da noi meritati?... Voi ci avete amato sino all'eccesso, d'un amore senza limiti!... Ecco perchè vi siete offerto ai patimenti più atroci, alla monte più ignominiosa... Voi avete patito per noi; ma le vostre pene ci hanno restituito la grazia, le vostre umiliazioni ci hanno meritato la gloria, la morte vostra ci ha fruttato la beatitudine eterna... Siate sempre amato, benedetto e ringraziato, o Gesù, che, a costo di tanti sacrifici, avete redento le anime nostre. (Pausa).
Pater, Ave, Gloria per il trionfo della Santa Chiesa.
Pater, Ave, Gloria per la santificazione del Clero.
Pater, Ave, Gloria secondo le intenzioni del Parroco.
Padre santo, che in riparazione delle nostre ribellioni e disobbedienze voleste essere onorato dal generoso fiat di Gesù nel Getsemani, io vi offro quel fiat in espiazione di tutte le offese che ha ricevuto l'adorabile vostra Maestà dalla mia ribelle volontà, supplicandovi a concedermi perfetta docilità e obbedienza. Gloria al Padre…
Padre santo, per quella gloria che vi procurò il generoso fiat di Gesù nel Getsemani vi supplico a perdonarci ogni fallo di ribellione e disobbedienza, concedendoci la grazia di vivere sempre pienamente sottomessi alla volontà vostra e a quella dei nostri superiori per vostro amore. Gloria al Padre…
Padre Santo, per quei generosi sforzi e per quelle pene che costò a Gesù il fiat del Getsemani, vi supplico a concedere a me, alle anime a Voi consacrate e a tutti i cristiani spirito di santa fortezza e costanza, unito a quella generosità, che affronta lieta ogni sacrificio per la vostra gloria. Gloria al Padre… (Breve pausa).
Afflizione di Gesù per l'abbandono del Padre e per l'ingratitudine degli uomini
Gesù è afflitto, e alla sua mortale afflizione nessuno porge il minima sollievo. Il Salvatore questo sollievo lo cerca nella coscienza, ma non lo trova; la sua coscienza porta il peso di tutti i peccati degli uomini. Le dolcezze della visione beatifica sono tutte concentrate nella parte superiore dell'Anima sua benedetta, e nemmeno una stilla di balsamo si riversa ad addolcire le pene che opprimono la parte inferiore di quell'anima e tutta quanta la regione dei sensi...
Pallido, ansante, oppresso sotto il peso di tante ambascie, Gesù si rivolge al Padre, al dolce Padre suo, e gli dice: «Padre mio, se è possibile, allontana da me questo calice». Che preghiera desolante! Eppure Iddio, che è il rifugio e la consolazione di tutti i cuori desolati, non ha per il suo Figlio innocente se non rigore e severità! Coperto di tutte le iniquità umane, Gesù non merita conforto; merita castigo, merita tormenti, merita la morte. E il Padre celeste rivolge lo sguardo dal Figlio suo, gli nega ogni consolazione, lo abbandona all'odio e alla rabbia dei nemici, e concede a giudici pagani e ingiusti il potere sopra Gesù, affinché lo flagellino, lo coronino di spine, lo condannino a morte!... Egli, l' Eterno Padre, conferma la condanna del proprio Figlio!...
Povero Gesù! Può soffrire in silenzio l'abbandono degli uomini, ma l'abbandono del Padre celeste è troppo doloroso al suo cuore di Figlio. E in un lamento tenerissimo gli dice: « Padre, mio buon Padre, perché quando tutti mi abbandonano, anche Voi mi abbandonate? Perché quando gli uomini mi apparecchiano tormenti e morte, Voi mi negate le vostre consolazioni e la vostra difesa?... E' vero che i peccati, dei quali mi veggo tutto coperto, mi rendono odioso agli occhi vostri purissimi e gridano vendetta; ma io sono sempre il vostro Figlio... Ho passato la mia vita nelle privazioni, nella povertà, nella fatica; ho cercato sempre la vostra gloria e giammai la mia... E perchè mi condannate? Padre mio, se è possibile distornate da me questo calice! ». Almeno trovasse qualche consolazione nella gratitudine delle anime, per le quali va, a sacrificare la propria vita! Ma no. Desolato e reietto dal Padre, Gesù domanda un sollievo ai suoi discepoli; una questi, invece di accompagnare nella tristezza il loro Maestro, si sono abbandonati al sonno... Lo domanda questo sollievo ai secoli futuri, ma quale spettacolo si dispiega agli occhi suoi!... Si vede odiato, maledetto, perseguitato dalla crudeltà di milioni di peccatori, da Lui redenti ed amati infinitamente... Vede combattuta la sua dottrina, negata la sua Divinità, perseguitata la sua Chiesa, infranta la sua Croce, calpestata l’Ostia santa, il dolce Sacramento dell'amor suo!... Vede innumerevoli anime all'inferno, segnate ancora del suo santo carattere, imprecanti al suo Sangue divino, sparso per esse fino all'ultima stilla!... Alla vista d'ingratitudine sì mostruosa, Gesù cade annientato. Lo spavento e la paura aumentano, e il suo volto si copre di una pallidezza mortale... O Gesù, o dolce amico dell'anima mia, quanto vi compatisco... Ah! perchè faceste vostri i miei peccati? Non sapevate che il vostro Padre, vedendovi coperto delle nostre colpe, dovea come dimenticarsi di esservi Padre, e Padre che ama teneramente suo Figlio, per ricordarsi di esser Giudice, e Giudice che punisce severamente le offese fatte alla Maestà divina?... lo dovea essere condannato all'inferno, perchè son io che ho peccato. Eppure, Voi vi siete offerto alla morte per liberarmi dall'eterno castigo... Che ne sarebbe di me, se Voi non foste così buono?... Che farò io per Voi, che tanto avete fatto per me?... Vi amerò, o Gesù, vi amerò sempre e con tutto il cuore; espierò col pianto e colla penitenza le mie colpe o le colpe degli uomini, vi consolerò nelle vostre pene e nel vostro abbandono; passerò il resto della mia vita ai vostri piedi; e così, amando e soffrendo, sarò accolto un giorno nel seno della vostra misericordia infinita. (Pausa di riflessione).
Pater, Ave, Gloria per la conversione dei peccatori e degli infedeli.
Pater, Ave, Gloria in riparazione delle bestemmie e della profanazione delle feste.
Pater, Ave, Gloria per gli agonizzanti.
Padre santo, che avete amato il mondo fino a sacrificare il vostro Figliuolo incarnato, in nome di tutti i redenti vi ringrazio di questo atto della vostra infinita carità, offrendovi la perfettissima santità e tutti i meriti del medesimo vostro Unigenito. Gloria al Padre…
Padre santo, che per liberare noi dall'eterna dannazione avete accumulato sull'adorabile Umanità del vostro Unigenito l'esecrabile carico di tutte le nostre iniquità, io vi offro le agonie di Gesù nel Getsemani, supplicandovi di concedermi di godere in eterno il frutto delle sue pene strazianti. Gloria al Padre…
Padre santo, che per riconciliare colla vostra offesa Maestà l'umanità colpevole avete, sottoposto ai rigori d'inesorabile giustizia l'innocente vostro Unigenito, io vi offro l'amorosa sottomissione di Gesù nel Getsemani, supplicandovi a concedere conversione e salvezza a tutti i peccatori. Gloria al Padre… (Breve pausa).
Sottomissione amorosa di Gesù
Il cielo si apre sopra il Redentore e giù scende, colla rapidità del baleno, uno Spirito angelico. Questi si prostra innanzi a Gesù, lo adora profondamente e comincia a glorificarne e benedirne la Passione, dalla quale sono per derivare al Cielo e alla terra frutti copiosissimi, dicendogli: « Vostra è, o Signore, la potenza e la virtù: Voi ne siete il principio e il dispensatore. Siate dunque benedetto e lodato, che per la vostra passione e morte distruggete 1'impero dell'inferno, glorificate il Cielo e salvate il mondo perduto». Queste parole dell'Angelo infondono un conforto ineffabile all'anima di Gesù e destano nella sua sensibilità un eroico ed invincibile coraggio. Così il suo Cuore si sente invaso e penetrato da due passioni opposte: dal timore e dal coraggio, e in esso comincia e si svolge naturalmente una lotta. Per il timore il Cuore di Gesù trema sotto i colpi della Giustizia divina; per il coraggio, li accetta. Per il timore, domanda la liberazione, delle pene; per il coraggio, le desidera. Per il timore indietreggia davanti alla morte; per il coraggio, le va incontro. Mentre dura l'angosciosa lotta, Gesù prega con maggiore intensità di fervore ed esclama: Padre mio, se questo calice non può dimuoversi da me, se il mondo non può salvarsi che a prezzo della mia morte, eccomi pronto a morire. Vi offro la mia fronte perchè sia trafitta dalle spine, il mio volto perchè sia schiaffeggiato e coperto di sputi, la mia bocca perchè sia amareggiata dal fiele, il corpo mio perchè sia solcato dai flagelli e ridotto a una piaga; le mie mani e i miei piedi perchè siano trapassati dai chiodi; il Cuor mio... ah! io vi offro il mio Cuore perchè sia squarciato dalla lancia e così manifesti, nella effusione delle ultime stille di sangue, il suo amore infinito per gli uomini. Vedo che a tanto eccesso di amore la maggior parte di essi corrisponderà con un eccesso di ingratitudine... Peraltro si faccia la vostra volontà, e non la mia ». Ma quanto costai a Gesù questo si faccia, che racchiude la salvezza del mondo! Egli, con la sua volontà deliberata, interviene in quella lotta. Il suo Cuore benedetto, in uno slancio supremo di coraggio, vince ogni timore, e, dilatandosi, spinge per tutte le vene un'onda impetuosa di Sangue, e la spinge con tal forza che quel Sangue prezioso comincia a trasudare da tutto il Corpo del Redentore, e, dopo di avergli bagnate le vesti, scorre perfino sulla terra... E Gesù si abbandona... vacilla... e cade... O Gesù, posate sul mio petto la vostra testa vacillante fate cadere sull'anima mia una goccia del Sangue vostro. O Sangue prezioso, esci, esci pure dal Cuore del mio Gesù, bagna e purifica questa terra coperta da tanti peccati, sali su al Cielo e, più misericordioso del sangue di Abele, domanda per noi, poveri peccatori, perdono e misericordia... O Gesù, o amore dell'anima mia, io non trovo più espressioni per ringraziarvi di tanta bontà... Vi amo, o Gesù amabilissimo, e per amor vostro accetto tutte le tribolazioni e contrarietà della vita; accetto di buon grado la stessa morte che merito per i miei peccati e l'unisco fin da questo momento a quella vostra santissima... O mio adorato Salvatore, fate che io partecipi adesso delle vostre pene e della vostra agonia, affinché un giorno possa partecipare delle vostra gloria e felicità nel santo Paradiso. Così sia. (Pausa).
Pater, Ave Gloria per l'incremento dell'Azione Cattolica in Italia e nel mondo.
Pater, Ave, Gloria per il rifiorimento dello spirito cristiano nella famiglia e nella società.
Pater, Ave, Eterno riposo per le anime del Purgatorio, specialmente per le più abbandonate.
Padre santo, vi offro per la salvezza di tutti i redenti il Sangue che Gesù ha versato: deh, fiate che i frutti della Redenzione siano copiosi quanto la redenzione stessa. Gloria al Padre…
Padre santo, vi offro il prezioso Sangue di Gesù per impetrare dalla vostra misericordia l'esaltazione e l'incremento della santa Chiesa, per la conversione degl' infedeli, degli eretici e dei peccatori, per la perseveranza dei giusti e per la santificazione dell'anima mia. Gloria al Padre…
Padre santo, vi offro i gemiti, le preghiere, le agonie di Gesù nel Getsemani col Sangue ch'Egli ha versato, affinché vi degniate ridestare vivissima nel cuore di tutti i cristiani la devozione agli ammirabili misteri della Redenzione; e con essa quel vero e generoso spirito di sacrificio, che rende le anime somiglianti a Gesù. Gloria
PREGHIERA PER LA COMUNIONE SPIRITUALE
Credo che Voi siete realmente presente nel santissimo Sacramento dell'altare; vi adoro dall'abisso del mio nulla; vi amo sopra ogni cosa e vi desidero nell'anima mia, e poichè adesso non posso ricevervi sacramentalmente, venite almeno spiritualmente, nel mio cuore. O Gesù, venite!... (Breve pausa). Come se foste già venuto, io mi unisco tutto a Voi; vi adoro, vi benedico, vi ringrazio; rimanete sempre in me colla vostra grazia. O Gesù, mite ed umile di Cuore, rendete il mio cuore simile al vostro.
Dio sia benedetto.
Benedetto il suo santo nome.
Benedetto Gesù Cristo, vero Dio e vero Uomo.
Benedetto il nome di Gesù.
Benedetto il suo sacratissimo Cuore.
Benedetto, Gesù nel santissimo Sacramento dell'altare.
Benedetta la gran Madre di Dio, Maria Santissima.
Benedetta la sua santa ed immacolata Concezione.
Benedetta la sua gloriosa Assunzione.
Benedetto il nome di Maria, Vergine e Madre.
Benedetto san Giuseppe, suo castissimo sposo.
Benedetto Iddio nei suoi Angeli e nei suoi Santi.
ROSARIO EUCARISTICO
MISTERI GLORIOSI
Gloria al Padre…
Sia lodato e ringraziato ogni momento il santissimo e divinissimo Sacramento.
I.
Nel primo mistero glorioso si contempla la Risurrezione di Nostro Signore.
Credo, o Gesù, il mistero della vostra insurrezione. Per essa riconosco e adoro la vostra Umanità santissima trionfante, impassibile, immortale, come alla destra del Padre in Cielo così qui in terra nel Santissimo Sacramento. Ma qui su quest'altare, oh, quanto diverso mi apparite da quello che siete lassù nel regno beato. Qui cerco la vostra gloria attraverso il mistero di fede, che parla al mio spirito di una vostra mistica morte, che perpetua la memoria del vostro patine, che mi svela un vostro perenne olocausto di amore; lassù so invece che vi si contempla senza veli, faccia a faccia, nella vostra Umanità gloriosa, proprio come Voi siete. Oh! lo so, non sarei capace al presente di sostenere lo splendore del vostro corpo glorioso ed è per questo che vi celate e vi coprite di mistero al mio spirito. Sì, lo so, o Signore, e lo credo, il velo che vi copre nell'Eucaristia è ancora una finezza di amore verso la mia povera anima. Sì, lo so e comprendo o Gesù, che l'amore non bada a sacrificio; porta a farsi piccoli coi piccoli, miseri con gl'indigenti, annientati con chi é niente. Sono io un povero nulla, ma fate che apprenda nell'Ostia santa e non indegni, in doveroso ricambio, essere calcolato nulla per Voi.
Pater, 10 Ave, Gloria.
Sia lodato e ringraziato ogni momento il santissimo e divinissimo Sacramento.
II.
Nel secondo mistero glorioso si contempla l'Ascensione di Nostro Signore.
E mentre gli apostoli e discepoli con Maria lo guardavano, Gesù si levò in cielo e una nube lo tolse ai loro sguardi. Si compì in tal maniera o Gesù, il vostro trionfo. Per vostra propria virtù vi elevaste al Cielo ed entraste in possesso del Regno della vostra gloria. Oh! momento solenne, o felicità, che non può calcolarsi da noi convenientemente quaggiù. Ma se non la possiamo calcolare ben la possiamo pregustare, quando tutti i giorni senza lasciare la destra del Padre, voi scendete su questo altare, e, fatto cibo, venite alle nostre anime., fonte di gaudio celeste e di vita soprannaturale Oh, allora Voi portate nelle nostre anime, se le trovate pure, rette e ben disposte, un saggio del paradiso. Ma anche in questo non manca da parte vostra l'annientamento amoroso. Trovate le tante volte il nostro spirito che se non si appone coll'indegnità della colpa alle vostre consolazioni, certo v'impone dei ritegni, dei silenzi e tante volte anche delle prove. O Gesù, quante volte nelle Comunioni mi trattate come ben merito, fate che almeno ne approfitti per comprendere che senza sacrificio da parte mia non posso darvi ricambio di amore e che devo sacrificarmi per essere puro, retto e ben disposto alle caste vostre gioie eucaristiche. Pater, 10 Ave, Gloria.
Sia lodato e ringraziato ogni momento il santissimo e divinissimo Sacramento.
III.
Nel terzo mistero glorioso si contempla la discesa dello Spirito Santo sugli Apostoli.
Siate benedetto, o Gesù, per tutti i miracoli di carità che onorano la vostra Chiesa, per gli uomini generosi, per 1e eroiche donne che consacrano la loro vita al culto della miseria; per tanti magnanimi apostoli che faticano, a prezzo di tanti sacrifici, per la conversione del mondo peccatore. E' lo Spirito Santo che infiamma i loro cuori; ma se loro domando dove lo hanno essi ricevuto, tutti mi additano il Tabernacolo, l'altare e la santa Messa.
Sì, o Gesù, il sacrificio, di noi stessi sgorga spontaneo dal sacrificio fatto di Voi stesso nell'Eucaristia e non è possibile accostarsi e Voi senza diventare, per così dire, schiavo delle vostre spinte all'immolazione. Il vostro esempio irresistibilmente attrae. Oh Signore, perchè non faccio mio l'ardore dei santi, e non ardo della loro stessa carità? Essi tutto poterono per la vostra gloria e per le anime perchè non Io potrò anch'io? Certo dovrei cominciare col sacrificio di certe mie comodità, opinioni ed espressioni mie proprie, col sacrificio dell'obbedienza al confessore, per accostarmi più spesso a Voi nella Comunione e nell'adorazione. Datemi lume e forza a farlo, perché so che la Comunione è la vita dell'apostolo. Pater, 10 Ave, Gloria.
Sia lodato e ringraziato ogni momento il santissimo e divinissimo Sacramento.
IV.
Nel quarto mistero glorioso si contempla l'Assunzione di Maria Vergine al Cielo.
O Gesù, Voi non potevate lasciar più quaggiù la vostra divina Madre; ella già intende la vostra voce che la chiama, e nelle celesti elevazioni di una santa Comunione, l'amore toglie la sua anima da quella valle di esilio. Ma come nel vostro corpo, così in quello verginale della vostra Madre non deve aver luogo la corruzione e perciò Voi lo risuscitate ed essa si eleva portata dagli angeli alla celeste gloria. Quanto siete fedele, o Gesù, nelle vostre promesse! L'avevate detto, che Voi siete la risurrezione e la vita e che chi crede in Voi anche se fosse morto vivrà; eccome, ora in Maria il pieno avveramento. Lo ha meritato la sua fede in tutta la sua vita, dal primo annunzio dell'Angelo fino all'ultimo giorno dei lunghi anni nei quali ha sopravvissuto dopo la vostra morte.
O Gesù, ch'io apprenda ad esservi fedele fino all'ultimo respiro della mia vita, per meritare una gloriosa risurrezione; ch'io lo sia particolarmente nelle rinunzie necessarie e nelle opposizioni che incontra un'anima che si dedica a un apostolato di bene, in un tempo di tanto languore come il presente. Pater, 10 Ave, Gloria.
Sia lodato e ringraziato ogni momento il santissimo e divinissimo Sacramento.
V.
Nel quinto mistero gaudioso si contempla l'incoronazione di Maria Santissima.
O Gesù, divini Figlio di Maria, associando la vostra santa Madre alla vostra gloria, Voi la coronate Regina del Cielo e della terra e la stabilite avvocata per noi e distributrice delle vostre grazie. Dall'Eucaristia, come dal Cielo, Voi volete che tutte le grazie arrivino passando per le mani di Maria. Oh! non dimenticherò mai la ragione di tanto esaltamento e di tanto potere; Voi avete esaltato l'umile, Colei che vi ha accolto proclamandosi: Ancella. Si, anch'io seguirò questa via tanto preziosa dell'umiltà per giungere con sicurezza alla gloria beata. O Gesù qui presente, concedetemi grazia di umiltà : ve la chiedo per l'interoessione di Maria, dispensiera di ogni vostro dono. Pater, 10 Ave, Gloria.
Sia lodato e ringraziato ogni momento il santissimo e divinissimo Sacramento.
LITANIE in onore della Santissima Eucarestia
Signore, pietà Signore, pietà
Cristo, pietà Cristo, pietà
Signore, pietà Signore, pietà
Cristo, ascoltaci Cristo, ascoltaci
Cristo, esaudiscici Cristo, esaudiscici
Padre del cielo, che sei Dio abbi pietà di noi
Figlio, redentore del mondo, che sei Dio abbi pietà di noi
Spirito Santo, che sei Dio abbi pietà di noi
Santa Trinità, unico Dio abbi pietà di noi
Santissima Eucarestia noi ti adoriamo
Dono ineffabile del Padre noi ti adoriamo
Segno dell'amore supremo del Figlio noi ti adoriamo
Prodigio di carità dello Spirito Santo noi ti adoriamo
Frutto benedetto della Vergine Maria noi ti adoriamo
Sacramento del Corpo e del Sangue di Cristo noi ti adoriamo
Sacramento che perpetua il sacrificio della croce noi ti adpriamo
Sacramento della nuova ed eterna Alleanza noi ti adoriamo
Memoriale della morte e risurrezione del Signore noi ti adoriamo
Memoriale della nostra salvezza noi ti adoriamo
Sacrificio di lode e di ringraziamento noi ti adoriamo
Sacrificio d'espiazione e di conciliazione noi ti adoriamo
Dimora di Dio con gli uomini noi ti adoriamo
Banchetto di nozze dell'Agnello noi ti adoriamo
Pane vivo disceso dal cielo noi ti adoriamo
Manna piena di dolcezza noi ti adoriamo
Vero Agnello pasquale noi ti adoriamo
Viatico della Chiesa pellegrina nel mondo noi ti adoriamo
Rimedio della nostra quotidiana fatica noi ti adoriamo
Farmaco di immortalità Mistero della fede noi ti adoriamo
Sostegno della speranza noi ti adoriamo
Vincolo della carità Segno di unità e di pace noi ti adoriamo
Sorgente di gioia purissima noi ti adoriamo
Sacramento che germina i vergini noi ti adoriamo
Sacramento che dà forza e vigore noi ti adoriamo
Pregustazione del banchetto celeste noi ti adoriamo
Pegno della nostra risurrezione noi ti adoriamo
Pegno della gloria futura noi ti adoriamo
Agnello di Dio, che togli i peccati del mondo. Perdonaci, Signore.
Agnello di Dio, che togli i peccati del mondo. Ascoltaci, Signore.
Agnello di Dio, che togli i peccati del mondo. Abbi pietà di noi.
Hai dato loro il pane disceso dal cielo. Che porta in sé ogni dolcezza.
Preghiamo: Signore Gesù Cristo, che nel mirabile Sacramento dell'Eucarestia ci hai lasciato il memoriale della Tua Pasqua, fa' che adoriamo con viva fede il santo mistero del tuo Corpo e del tuo Sangue, per sentire sempre in noi i benefici della Redenzione, tu che vivi e regni nei secoli dei secoli. Amen.
PREGHIERA DI CHIUSA
Vi ringrazio, o Signore, di avermi concesso di tenervi compagnia durante quest'ora di adorazione; perdonatemi ogni mancanza che vi avessi commessa e aiutatemi a mantenermi fedele ai buoni propositi che mi avete ispirato. Mi allontano, o Gesù, dal vostro altare, ma solo col corpo: rimango qui col cuore. Deh! fate ch'esso sia tutto vostro e non viva che per Voi. Amarvi quanto più mi è possibile e farvi amare anche dagli altri, ecco il mio ardente desiderio e la mia ultima preghiera: esauditela, ve ne prego, nell'infinita bontà del vostro Cuore. Ed ora beneditemi, o Gesù, e questa vostra benedizione mi accompagni in tutte le mie occupazioni; mi liberi dal peccato, mi difenda contro i miei spirituali nemici, mi mantenga a Voi fedele e mi rafforzi nel compimento, costante e generoso dei doveri del mio, stato. Benediteci tutti, o Signore, e salvateci per i meriti del vostro preziosissimo Sangue. Pater, Ave, Gloria
Nessun commento:
Posta un commento