lunedì 29 dicembre 2014

L'ALFABETO DI DIO


A – Anche se non sei corrisposto, ama lo stesso, mi somiglierai.
B – Benedici sempre, perché tu sei una benedizione di Dio.
C – Chiamami Padre, solo così potrai chiamare tutti gli altri fratelli.
D – Dona con gioia. I musi lunghi sono figli delle tenebre.
E – Esci dal guscio del tuo egoismo: troverai un mondo che ti aspetta.
F – Fa' della tua vita una sinfonia di gioia; darai frutti saporiti.
G – Gira l'ago della tua calamita sempre dove ti porta il cuore: sempre e solo a Dio.
H – Hai un dono straordinario, per cui mi assomigli: l'amore; sfruttalo con gioia.
I – Intorno a te c'è tanta morte, odio e tenebre; ma tu sii sole che illumina e riscalda.
L – La terra non è la tua patria. Sei di terra, ma hai la mia vita: guarda allora in alto.
M – Metti la tua vita nel cuore di mio Figlio e di Maria: sarai dono d'amore.
N – Non permettere che il maligno deturpi la tua libertà. Aggrappati a me e sarai libero.
O – Odia il peccato, ma ama il peccatore: impara a perdonare e ama chi sbaglia, lo conquisterai.
P – Porta la pace di Dio col tuo sorriso: c'è bisogno di un raggio di sole e luce negli occhi.
Q – Quadro stupendo ti ho dipinto col sangue dell'Agnello; sei il mio capolavoro.
R – Resta un po' con me, figlio, quando si fa sera: io ti guardo e tu mi guardi ed è pace.
S – Senza il tuo mattone, la costruzione è vuota. Sii strumento docile nelle mie mani.
T – Tutto ho messo nelle tue mani, sei il signore della natura: conservala senza macchia.
U – Unisci cuore e mente: con la mente progetti, ma è col cuore che salvi e realizzi.
V – Vuoi essere felice? Sgombra tutto ciò che ti impedisce di volare e sciogli le vele.
Z – Zaino di Eucaristia, preghiera e servizio sarà il tuo compagno di viaggio: farai miracoli.
dal web

martedì 16 dicembre 2014

Il corredino di Gesù Bambino


atti di devozione per la Novena di Natale

primo giorno: la culla

Preparerò una comoda culla al Dio Bambino con atti di profonda umiltà: mai una parola in mia lode; mai
un pensiero assecondato di compiacimento; non mi scuserò; non mi ostinerò nel mio parere, non
inventerò pretesti per salvare il mio amor proprio; ripeterò spesso quella frase che ha formato i santi:
“Dallo zero in su, tutto è di Dio - dallo zero in giù son proprio io”. Il mio cuore diventerà così, soffice
culla in cui il Santo Bambino si adagerà felice.
Come sei vago, dolce Bambinello Pure giacente tra il bue e l’asinello! Ma io voglio più bello e più
grazioso Se in me verrai a prenderti riposo.

secondo giorno: la camicina

Il candore della mente, la purezza del cuore, la modestia degli atti esteriori intesseranno al Bambino Gesù
una morbida, candidissima camicina; per questo oggi eviterò ogni peccato veniale.
Brutto peccato, non ti voglio più, perché fai piangere il mio Gesù!

terzo giorno: il materassino

L’amabilità del volto, della parola, dello sguardo e del sorriso, la calma serena negli incontri e scontri
della vita, la cura di vedere in tutto il lato bello e buono e di infondere in ogni cuore gioia e pace,
formeranno al Pargoletto di Betlemme un materassino di celeste morbidezza; oggi sopporterò in pace
ogni aspra e dura vicenda.
Oggi voglio proprio stare attento per far la Madre Tua di me contento ed allora son certo che anche Tu
mi vorrai bene, o piccolo Gesù.

quarto giorno: la cuffietta

Per coprire la testina adorata di Gesù Bambino non serberò nella mia mente che pensieri celesti;
allontanerò prontamente ogni inutile fantasma e vigilerò la purezza di ogni intenzione, sforzandomi di
dare ad ogni atto, anche il più piccolo, un fine soprannaturale e santo. Nel coprire il capo a Gesù gli
chiederò uno sguardo di misericordia per i poveri peccatori e gli regalerò tutto il mio cuore.
Dammi, o Maria, nell’Ostia dell’amore il Divin Pargoletto del mio cuore.

quinto giorno: il guancialino di piuma

Oggi volerò leggero come piuma al primo cenno dell’obbedienza e compirò con accurata precisione i
miei doveri, fossero pure ripugnanti alle mie tendenze ed ai miei desideri; nessuna esitazione o
discussione sui comandi: sorriderò generosamente al sacrificio, perché il santo Bambino dorma sonni
indisturbati e placidi sulla soffice piuma del mio dono d’amore.
O dolce Pargolo, mia speranza, dal cuore scacciami la noncuranza.

sesto giorno: le fasce

Per preparare all’Infante Divino belle fasce, farò un continuo sforzo per vigilare la mia lingua, evitando
parole oziose, motti acerbi e profani e quella frivola loquacità che è la tomba della vita interiore; tacerò
soprattutto nei momenti difficili, nei rimproveri non meritati, immolando le mie ragioni all’amabile mio
Gesù, fattosi silenzioso per amore.
Il caro, santo silenzio d’oro voglio serbare come tesoro.

settimo giorno: le lenzuola

Coprirò affettuosamente il Santo Bambino con le morbide lenzuola della devozione; guarderò sempre a
Lui, studierò, lavorerò, mi divertirò sotto lo sguardo di Gesù, mi mortificherò per Gesù, a Lui innalzerò
perennemente il cantico della pietà, con frequenti giaculatorie e Comunioni Spirituali. Ad ogni ora il mio
pensiero andrà da Gesù a Maria e viceversa, affinché tutta la mia vita si conformi alle loro virtù
Con i miei fioretti e le mie erboline voglio profumarti le fredde lenzuoline, o caro Bambinello dellanima
mia, suprema mia dolcezza e poesia!

 ottavo giorno: il coltroncino

Generosa mortificazione della mente, del cuore e del corpo trapunterà la copertina al Pargoletto Gesù: il
ricordo di Lui innocente ed immolato alla giustizia divina per i miei peccati, mi renderà vigile e disinvolto
nel sacrificare la natura alle esigenze della riparazione; dirò sempre “si” a Gesù e “no” a me stesso e
trasformerò ogni spina della vita in una rosa d’amore, che sfoglierò ai piedi della santa collina per far
sorridere Gesù.
Quaggiù sono spine tutte le cose. Solo con Dio spuntano le rose!

nono giorno: il fazzolettino

Completerò il corredo di Gesù con un fazzolettino ben ricamato che servirà ad asciugare le Sue prime
lacrime. Gesù piange perché non è amato: starò attento a compiere ogni cosa per amore, non per calcoli
umani o per vantaggio personale, ma solo per consolarlo e dare gioia al Suo Cuore. Imparerò a soffrire
interiormente in silenzio senza smettere di sorridere.
Il mondo intero a Te condurre vorrei, o sole splendido degli occhi miei, vorrei che tutti quanti in
Paradiso gustassero un bel dì del tuo sorriso.
Offerta del Corredino a Gesù attraverso le mani di Maria:
Santissima Vergine, il piccolo fardello che desidero presentare al Pargoletto Gesù è compiuto nella
povera cella del mio cuore, ma è tanto imperfetto che non ho coraggio di offrirglielo. Tu che con le tue
delicatissime mani materne preparasti a Gesù un candido corredino fragrante di Paradiso, piegati sul mio
povero lavoro, purificalo col tuo sguardo, infiammalo coi palpiti del Tuo Cuore Immacolato, affinché
possa essere accolto dal piccolo Gesù ed Egli nasca nel mio cuore, dove desidero custodirlo ed amarlo
come unico tesoro. Per le tue mani, dolcissima Maria, avrò Gesù delizia e vita mia. Amen.




Offerta del Corredino a Gesù attraverso le mani di Maria

Santissima Vergine, il piccolo fardello che desidero 
presentare al Pargoletto Gesù è compiuto nella
povera cella del mio cuore, ma è tanto imperfetto
che non ho coraggio di offrirglielo. Tu che con le tue
delicatissime mani materne preparasti a Gesù un candido
corredino fragrante di Paradiso, piegati sul mio povero lavoro,
purificalo col tuo sguardo, infiammalo coi palpiti del tuo cuore
immacolato, affinche possa essere accetto al piccolo Gesù
ed Egli venga a nascere nel mio cuore, ove propongo
di custodirlo ed amarlo come unico tesoro.
Per le tue mani, dolcissima Maria,
Avrò Gesù delizia e vita mia


Cinque baci d’amore al Santo Bambino da farsi alla mezzanotte del s. Natale e nei momenti difficili della vita
Baciando la manina destra:
O mio Gesù, quel che vuoi tu voglio pur io, voglio perchè lo vuoi, o Gesù mio.
Baciando la manina sinistra:
Gesù, quel che vuoi tu voglio pure io, lo voglio come lo vuoi, o Gesù mio.
Baciando il piedino destro:
Gesù quel che vuoi tu, voglio pur io, lo voglio quando lo vuoi, o Gesù mio
Baciando il piedino sinistro:
Gesù quel che vuoi tu, voglio pur io, lo voglio finchè lo vuoi, o Gesù mio
Baciando il cuore del S. Bambino:
Gesù quel che vuoi tu, lo voglio pure io, lo voglio perchè tutto da te viene
e tutto è per tua gloria e per mio bene
Sia pur qualunque cosa, Gesù mio.
O mio Gesù, o dolce mio Signore,
Dammi quello che vedo nel tuo cuore,
Dolore perchè non manchi in me l’amore
Amor perchè non manchi nel dolore
Dolore a sostenere ogni dolore,
Amore a disprezzar ogni altro amore.




lunedì 15 dicembre 2014

NOVENA DI NATALE


( DAL 16 AL 24  DICEMBRE )


Invocazioni

1. Signore, Re della terra, che conosci e comprendi la fragilità della natura umana ferita dal peccato: Vieni ad accendere il fuoco della tua presenza in un mondo troppo freddo, e stabilisci tra noi un focolare che scintilla e che non finisce mai di riscaldare gli uomini! Vieni ad accendere il fuoco di un amore superiore a tutti i sentimenti, capace di donare senza calcoli né limiti, di perdonare senza fine, di amare i nemici! Gloria al Padre...

       Scendi, deh! scendi Gesù diletto,
       la fiamma accendi nel nostro petto
       della vivifica tua carità,
       della vivifica tua carità.

2. Signore, Sapienza che uscita dalla bocca dell’Altissimo, raggiungi gli estremi confini e con forza e soavità disponi ogni cosa: Vieni ed insegnaci che la salvezza dell’uomo non dipende esclusivamente da una tua iniziativa, così che non resta altro che attenderla passivamente: Dio non salva l’uomo senza la sua collaborazione! Vieni ed insegnaci la via della sapienza perchè possiamo comprendere che in Te formiamo il popolo grande e ricco di ogni benedizione promesso al nostro padre Abramo! Gloria al Padre...

       Odi i lamenti del vecchio Adamo,
       coi mesti accenti t’invoca Abramo,
       Te sol desidera l’umanità,
       Te sol desidera l’umanità.


3. Signore, Guida della casa d’Israele, che sei apparso a Mosè nel fuoco del roveto e sul monte Sinai gli ha dato la legge: Vieni a liberarci con braccio potente! Vieni e facci capire che l’uomo vero, come il Padre lo progetta non nasce nel chiasso del mondo, ma nel silenzio della fede e dello Spirito: la fede che illumina le nostre scelte e lo Spirito che muove e guida la nostra condotta in un «sì» ininterrotto come quello che ha portato la Vergine fino al Calvario, dove il «sì» dell’inizio fu compiuto! Gloria al Padre...

       L’era è compiuta di Daniello,
       dacci la vita celeste Agnello:
       amabilissimo, scendi quaggiù,
       amabilissimo, scendi quaggiù
.

4. Signore, Germoglio di Jesse, che ti innalzi come segno per i popoli: tacciono davanti a Te i re della terra e le nazioni ti invocano: Vieni e fà si che la consapevolezza di appartenere ad un mondo che passa ci stimoli a vivere nella comunione col Padre e con i fratelli! Vieni a liberarci, Tu che hai donato tutto e che tanto hai sofferto per comunicarci la libertà di Dio, la libertà dei figli sicuri dell’amore del Padre! Gloria al Padre...

       Non la festosa Gerusalemme,
       la stalla ascosa di Betlemme
       al Vate querulo mostrasti Tu,
       al Vate querulo mostrasti Tu.

5. Signore, chiave di David e scettro della casa d’Israele: Vieni a stabilire tra noi il regno di Dio, il tuo regno, la nuova società in cui tu sia riconosciuto come unico Signore! Vieni ad impossessarti di tutto nella nostra umanità per renderla più libera, più capace di offrire in dono di azione di grazie tutto quello che ha ricevuto! Vieni a darci la tua volontà di amore e a farla regnare su tutti i sentimenti, sui nostri pensieri, su tutte le nostre azioni! Gloria al Padre...

       Non come il Sinai tra tuoni e lampi
       ma la divina cetra pei campi
       già pace annunzia amore e fè,
       già pace annunzia amore e fè.


6. Signore, Astro che sorgi, splendore di eterna luce e sole di giustizia: Vieni ed illumina chi siede nelle tenebre e nell’ombra di morte! Vieni a parlarci da Maestro, a tracciare la nostra strada con la tua autorità, ad illuminare il nostro spirito con la tua voce infallibile ed a farci accedere alle tue beatitudini! Vieni a rinnovare le nostre povere idee, ad immergere lo spirito nell’immensità dei pensieri divini sempre sorprendenti! Gloria al Padre...

       Già nudo e fragile Ti veggo bello,
       vezzoso ed agile bel Bambinello:
       ahi!, nudo e povero è il Re dei re,
       ahi!, nudo e povero è il Re dei re.

7. Signore, Re dei popoli, a cui essi sospirano: pietra angolare che congiungi due popoli in uno: Vieni e salva l’uomo che hai formato dalla terra! Vieni ad attirare a te tutti coloro che ti conoscono, tutti coloro che credono in te. E vieni a rivelarti a tutti quelli che ti ignorano, affinché ti possano credere! Vieni a ravvivare nei tiepidi, nei lontani, negli indifferenti, in coloro che per superbia rinnegano la missione di battezzati, l’ardore delle convinzioni, il coraggio di vivere a fondo il tuo Vangelo e di agire da testimoni! Gloria al Padre...

       Del crudo inverno soffre i rigori,
       il Re supremo non ha splendori;
       che fan le angeliche schiere lassù,
       che fan le angeliche schiere lassù.

8. Signore, Emmanuele, nostro Re e legislatore, speranza e salvezza dei popoli: Vieni da Signore, per impadronirti del nostro mondo e dei nostri cuori, per stabilire nel nostro agire l’unica legge del tuo amore! Vieni a rispondere alla speranza che tu sollevi in noi che speriamo in Te come nel deserto si spera una sorgente, come nella notte fredda si spera l’aurora, come nella salità si aspira alla cima! Gloria al Padre...

       Oh! Scuola altissima grotta divina,
       Oh! la Santissima alta dottrina,
       che insegna agli uomini il buon Gesù,
       che insegna agli uomini il buon Gesù.

9. Signore, Re dei re, che procedi dal Padre, come sposo che sorge dal suo riposo: Vieni ad operare le meraviglie della grazia nuova dai doni sovrabbondanti, ad offrire la pace divina alle buone volontà e la felicità a tutte le sofferenze! Vieni perchè abbiamo tanto bisogno di un Dio che ci sia vicino, di un Dio che ci comprenda, vivendo come noi, di un Dio che sia felice di abitare con noi! La nostra voce di peccatori invoca il tuo perdono e la nostra povertà, volgendoti a Te, chiede alla tua ricchezza che si diffonda in noi! Gloria al Padre...

       Dolce mio Bene, sacra famiglia,
       luci serene, tra rose e gigli,
       state con gli angeli, io canterò
       Gesù mio tenero, con Te starò;
       Gesù mio tenero, con Te starò.


Sac.: 
Stillate cieli dall’alto e piovano il Giusto le nubi.
Ass.: Si apra la terra e germogli il Salvatore.
Sac.: 
Preghiamo. Affrettati, o Signore, non tardare, e impiega per noi l’aiuto della tua grazia celeste, affinchè quelli che confidano nella tua pietà vengano sollevati dalle consolazioni della tua venuta. Tu che sei Dio, e vivi e regni con Dio Padre, nell’unità dello Spirito Santo per tutti i secoli dei secoli.
Ass.: Amen.


sabato 13 dicembre 2014

PRESEPE


Il primo vero presepe della storia fu creato nella chiesa di Santa Maria Maggiore, a Roma. Questa usanza divenne così popolare che presto tante altre chiese vi aderirono. Ognuna creava un presepio particolare ed unico. Le scene della natività erano spesso ornate con oro, argento, gioielli e pietre preziose.
La prima ricostruzione della scena del presepe si attribuisce a S. Francesco nel 1223. Il Santo ha visitato tra il 1219 e il 1220 i luoghi santi della vita del Signore. Tornato in Italia, in prossimità del Natale, Francesco, prima di congedare i frati per il riposo notturno, ha chiesto di fare qualcosa di nuovo per la celebrazione rappresentando la nascita di Gesù, per mostrare tutte le difficoltà e i disagi affrontati dal Salvatore.
La tradizione del presepe si è diffusa in tutto il mondo. In Italia, tra i più belli troviamo quello nella chiesa dell’Ara Coeli. Da Bolzano a Napoli, molte città per il 25 dicembre creano dei veri e propri gioielli. Portateli ad ammirarli da vicino e non perdete occasione per allestirlo in casa, con i vostri bambini.
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San Bonifacio e l’albero di Natale


Il Santo nacque in Inghilterra intorno al 680 e evangelizzò le popolazioni germaniche.Si narra che Bonifacio, la notte di Natale del 724, affrontò i pagani riuniti presso la “Sacra Quercia del Tuono di Geismar” per adorare il dio Thor. Il Santo, con un gruppo di discepoli, arrivò nella radura dov’era la “Sacra Quercia” e, mentre si stava per sacrificare un bambino, gridò: «questa è la vostra Quercia del Tuono e questa è la croce di Cristo che spezzerà il martello del falso dio Thor».Presa una scure cominciò a colpire l’albero sacro. Un forte vento si levò all’improvviso, l’albero cadde e si spezzò in quattro parti.Dietro l’imponente quercia si trovava un giovane abete verde.
San Bonifacio si rivolse nuovamente ai pagani: «Questo piccolo albero, un giovane figlio della foresta, sarà il vostro sacro albero questa notte. È il legno della pace, poiché le vostre case sono costruite di abete. È il segno di una vita senza fine, poiché le sue foglie sono sempre verdi. Osservate come punta diritto verso il cielo. Che questo sia chiamato l’albero di Cristo bambino; riunitevi intorno ad esso, non nella selva, ma nelle vostre case; là non si compiranno riti di sangue, ma doni d’amore e riti di bontà»..
dal web

NON SCENDO DALLA CROCE Di Fulton j Sheen,vescovo

Ero uscito di casa per saziarmi di sole.Trovai un uomo che

si dibatteva nel dolore della crocifissione.Mi fermai

e gli dissi:"Permetti che ti aiuti"?Lui rispose:

Lasciami dove sono.

Non scendo dalla croce fino a quando sopra vi

spasimano i miei fratelli.

fino a quando per staccarmi

non si uniranno tutti gli uomini.

Gli dissi"Che vuoi che io faccia?"

Mi rispose:

Và per il mondo e di a coloro

che incontrerai che c è un uomo

che aspetta inchiodato alla croce.