venerdì 18 agosto 2017

I NOVE MARTEDI IN ONORE DI SANT'ANNA




Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.
Rallegrati giustamente, o gloriosa Sant’Anna, perché Dio guardò con compiacenza la tua vita di santità e d'umiltà, cosicché ti elesse, fra tutte le donne del popolo d'Israele, a dare alla luce Colei che sarebbe diventata Madre del Redentore dell'umanità.
Per la gioia soprannaturale che si diffuse nel tuo spirito per essere stata sollevata dal Signore a tant'altezza, impetra sopra di noi le compiacenze del cielo, mentre viviamo una vita fragrante di virtù sante, così siamo pronti e docili alla divina chiamata, e non poniamo ostacoli ai disegni, piccoli o grandi che ci possano sembrare, che la divina Provvidenza ha sulla nostra persona. Amen.
Padre, Ave, Gloria.

Secondo Martedì

Padre, Ave, Gloria.
Rallegrati, o gloriosa Sant'Anna, per l'inaudita consolazione che ricevesti, quando Dio, compiacendosi della tua rassegnazione e pazienza, pose termine alla tua sterilità.
Avevi pregato lungamente e, con te, il tuo sposo Gioacchino, che non fossi additata tra le figlie d'Israele come percossa dal Signore non concedendo fecondità al tuo seno.
Per la gioia sovrumana, che invase il tuo spirito, quando un messaggero celeste ti annun­ziò che i tuoi desideri erano stati appagati, impetra a noi tuoi fedeli di non desistere dal chiedere a Dio e dal bussare alla sua porta, ogni volta che ci troviamo in qualche necessità dalla quale solo Lui ci può liberare. Amen.
Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.

Terzo Martedì
Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spi­rito Santo. Amen.
Rallegrati, o gloriosa Sant'Anna, per la sovrumana consolazione che invase il tuo spi­rito, quando nel tuo seno sentisti d'aver con­cepito il frutto, che il messaggero celeste ti aveva promesso.
Ricordaci che Dio premia sempre le ani­me pazienti, che ricorrono a Lui, e che non le abbandona nelle tristezze e nelle tribolazioni, se non per un tempo sufficiente per purificar­le, per provarne la fedeltà e la fiducia.
Per la gioia che ti pervase nel sentirti fe­conda di Maria, infondi nell'anima nostra un vivo sentimento di gratitudine ogni volta che da Dio riceviamo qualche favore. La preghiera e pieno di ringraziamento si elevino dal nostro cuore, per sempre. Amen.
Padre, Ave, Gloria.

Quarto Martedì
Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spi­rito Santo. Amen.
Padre, Ave, Gloria.
Rallegrati sommamente, o gloriosa San­t'Anna, ricordando il giorno quando desti alla luce una bambina che chiamasti Maria. Le tue preghiere erano state esaudite, i tuoi desideri soddisfatti, i tuoi voti adempiuti.
II Signore era stato buono con te, con­cedendoti la grazia di una figlia la cui bellezza e grazia superavano l'avvenenza e i doni di tutte le donne apparse fino allora sulla terra.
Per la gioia sovrumana che provasti nel ri­cevere il dono celeste, impetra ai tuoi fedeli di valorizzare non le pose del mondo, ma quelle che ci vengono da Dio; di ringraziarlo e di ri­darle in dono a Lui, e che il mondo stesso ci serva per salire al cielo. Amen.

Quinto Martedì
Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spi­rito Santo. Amen.
Padre, Ave, Gloria.
Rallegrati, o gloriosa Sant'Anna, per l'in­teriore commozione e per la tenerezza che pro­vavi nel nutrire la tua bambina. Quante cure spendevi intorno a Lei, e di quante finezze la circondavi, ben sapendo che Dio ti aveva con­cesso un tesoro!
Vedevi nel suo volto un sorriso che incan­tava; spirava da tutto quel piccolo essere un candore di paradiso: era incatenata la tua per­sona all'amabile frutto del tuo grembo.
Per la letizia che ti pervadeva nutrendo Maria e standole vicina, ai tuoi fedeli impetra la grazia che sappiano apprezzare i doni di Dio, imitando la tua sana tenerezza materna, che ve­deva mirabilmente riflessa nella tua figliola l'immagine e la somiglianza di Dio. Amen.

Sesto Martedì
Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spi-rito Santo. Amen.
Rallegrati, o gloriosa Sant'Anna, per la crescente commozione che invadeva il tuo cuore e tutto il tuo essere vivendo presso la tua figliola Marta, che avanzava in età e grazia davanti a Dio e davanti agli uomini.
Un profumo di virtù celeste si sprigiona­va da Lei; e i tuoi occhi, la tua anima e tutte le tue industrie materne erano per quell'incanto di fanciulla, che Dio ti aveva dato e affidato.
Per la sua candida fanciullezza, o benedetta Sant'Anna, per la sua giovinezza immacolata, per tutta la grazia che dimorava dentro quell'anima senza pari e che a te era ben nota, im­petra ai tuoi fedeli che possano anch'essi co­noscere sempre meglio la vergine Maria e sem­pre maggiormente amarla. Amen.
Padre, Ave, Gloria.

Settimo Martedì
Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spi­rito Santo. Amen.
Rallegrati, o gloriosa Sant'Anna, per i segreti che la tua santissima figlia faceva palesi solamente a te, perché donna secondo la Sacra Scrittura, che potevi capirla e ottemperare pie­namente ai disegni di Dio.
Lei che non avvertiva i pesi del senso, per­ché concepita immacolata, svelava a te i suoi propositi di illibata verginità. E per il proposi­to che in questo suo stato avrebbe servito Dio giorno e notte, ti colmava di gioia sovrumana.
Per questa gioia impetra ai tuoi fedeli di saper valutare adeguatamente i doni di Dio che scorgono nei fratelli, e di adoperarsi perché sia­no anche dagli altri considerati e fatti risplen­dere nella loro giusta luce. Amen.
Padre, Ave, Gloria.

Ottavo Martedì
Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spi­rito Santo. Amen.
Padre, Ave, Gloria.
Rallegrati, o gloriosa Sant'Anna, per l'o­nore venuto ai tuo nome da quello a cui è stata sollevata Maria, nel cui seno si è incarnato il Figlio di Dio.
Sei la madre della più eccelsa tra le don­ne, della più bella, della più santa, della sem­pre vergine, della regina dell'universo.
Per questa tua grandezza, per la tua ele­zione ad essere la genitrice della incomparabile tra tutte le donne che furono, che sono e che sa­ranno, impetra ai tuoi fedeli di accostarsi sempre più ai tuoi altari, affinché da te imparino a conoscere Maria e Gesù, ad amarli senza mi­sura e a farli amare da tutte le creature, a non tradirli mai col peccato, che nella vita terrena fu loro occasione di tanto dolore. Amen.
Padre, Ave, Gloria.

Nono Martedì
Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.
Padre, Ave, Gloria.
Rallegrati, o gloriosa Sant'Anna, che passasti i tuoi ultimi anni e giorni della tua esisten­za confortata dalla tua santissima figlia Maria! La santità della vita ti meritò la gloria del pa­radiso, e la Vergine ti scortò in cielo per mez­zo degli angeli e dei santi dei quali è regina. Il tuo nome vola onorato e venerato per tutta la terra insieme a quello di Maria. Vieni pregata dalle madri, dalle spose, da tutti!
Da Gesù e da Maria tu, per noi, tutto puoi ottenere. Prega per noi, gloriosa e benedetta Sant'Anna. Tu vedi in quante e quali necessità ci dibattiamo.
Sii nostra difesa nei pericoli dell'anima e del corpo; e noi seguiteremo a pregarti e a dar gloria al tuo nome, mentre tu c'insegni a ci aiuti a vivere secondo la volontà di Dio, nell'amore di Gesù e di Maria. Amen.
Padre, Ave, Gloria.



venerdì 4 agosto 2017

Preghiera per la pioggia



OIDDIO,

Padre Celeste, il quale hai promesso per tuo Figlio Gesù Cristo a tutti quelli che cercano il tuo regno, e la giustizia di esso, tutte le cose necessarie al sostentamento della lor vita; mandaci, te ne supplichiamo, in questo nostro gran bisogno, pioggia così moderata, e benefica che possiamo ricevere i frutti della terra a nostra consolazione, e ad onor tuo; per Gesù Cristo, nostro Signore.

Amen

Preghiera per il tempo e i raccolti

Creatore del cielo e della terra,
tu hai ornato il cielo di una corona di stelle,
l'hai rischiarato con astri luminosi;
hai colmato la terra di frutti
perchè servissero agli uomini;
hai voluto che il genere umano, da te creato,
gioisca della luce e splendore degli astri
e si nutra dei prodotti del suolo;
ti preghiamo
di mandarci pioggia e serenità a tempo opportuno;
concedi alla terra
un abbondante raccolto e grande fertilità
per la tua bontà e benevolenza.

martedì 1 agosto 2017

NOVENA A DIO PADRE ONNIPOTENTE PER OTTENERE QUALUNQUE GRAZIA



In verità, in verità vi dico: qualunque cosa domanderete al Padre nel mio nome, ve la darà. (S. Giov. XVI, 24)

O Padre Santissimo, onnipotente e misericordioso Iddio, prostrato umilmente davanti a te, io ti adoro con tutto il cuore. Ma chi sono io perché osi anche solo alzare la mia voce fino a te? O Dio, Dio mio... io sono una mini-ma tua creatura, resa infinitamente indegna per i miei innumerevoli peccati. Ma io so che tu mi ami infinitamente. Ah, è vero; tu mi hai creato qual sono, traendomi dal niente, con bontà infinita; ed è pur vero che tu hai dato alla morte di croce il tuo Divin Figliuolo Gesù per me; ed è vero che con lui poi mi hai dato lo Spirito Santo, perché gridasse dentro di me con gemiti inenarrabili, e mi desse la sicurezza di essere adottato da te in tuo figlio, e la confidenza di chia-marti: Padre! ed ora tu stai preparando, eterna ed immensa, la mia felicità nel cielo. Ma è anche vero che per bocca dello stesso tuo Figliuolo Gesù, hai voluto assicurarmi con magnani-tà regale, che qualunque cosa ti avessi domanda-ndato nel Nome suo, me l'avresti concessa. Ora, o Padre mio, per la tua infinita bontà e miseri-cordia, in Nome di Gesù, in Nome di Gesù... io ti domando prima di tutto lo spirito buono, lo spirito dello stesso tuo Unigenito, perché io possa chiamarmi ed essere davvero tuo figlio, e chiamare te più degna-mente: Padre mio!... e poi ti domando una grazia spe-ciale (qui si espone quello che si domanda). Accoglimi, o Padre buono, nel numero dei figli tuoi prediletti; fa' che anch'io ti ami davvero sempre più, che lavori per la santificazione del tuo Nome, e venga poi a lodarti e a ringraziarti per sempre nel cielo.

O Padre amabilissimo, in nome di Gesù esaudiscici. (tre volte)

O Maria, prima Figlia di Dio, prega per noi.

Recitate divotamente un Pater, un'Ave e 9 Gloria assieme ai 9 Cori degli Angeli.



Ti preghiamo, Signore, donaci di avere sempre e il timore e l'amore del tuo santo Nome, poiché giam-mai togli la tua cura amorevole a coloro che scegli di confermare nel tuo amore. Per Cristo nostro Signore. Amen.

(conn approvazione ecclesiastica) Pietro Card. La Fontaine - Patriarca di Venezia

Pregare per nove giorni consecutivi



LUISA E IL RITORNO DEL PRINCIPE GESU'


Racconto per bambini (... e non solo!)
C'era una volta, nel regno di un Potente e saggio Re, una bella bambina di nome Luisa che viveva con i suoi genitori in una piccola città di nome Corato.
Luisa era una bambina vivace che amava vivere in aperta campagna tra il profumo dei timi, il belare delle pecore e l'armonia degli animali domestici.. Era buona, rispettosa dei suoi genitori ai quali voleva molto bene: non disubbidiva mai, li ascoltava e soprattutto pregava per loro. Tutte le sere Luisa ascoltava attenta il racconto della vita del Principe Gesù, Figlio del Re, delle Sue gesta, delle Sue conquiste e tutte le notti Lo sognava: sempre bello e sorridente, vestito di bianco, con una cintura d'oro ai fianchi mentre cavalcava un bellissimo cavallo bianco.

   Ogni sera, Luisa non vedeva l'ora di andare a letto perché sognava il Suo amato Gesù che galoppava verso Corato per andarla a prendere e portarla nella Sua Reggia, la bellissima Reggia della Divina Volontà.  Oh, come era bella quella Reggia! Aveva giardini immensi, pieni di verde, di alberi sempre fioriti e quanti fiori! Fiori di ogni specie e di ogni colore. E i frutti! C'era ogni specie di frutta dal sapore dolcissimo. Il cielo era sempre azzurro, gli uccellini cinguettavano felici, volavano in alto e giocavano tra loro, il sole era di uno splendore unico ed incantevole.
La Reggia era talmente bella che Luisa non desiderava altro che abitarvi per sempre.
   Però si aggirava  il gran nemico del Re Dio, che invidioso dell'amore che il Principe Gesù aveva per la piccola Luisa, si presentava spesso alla bambina per spaventarla. Luisa si nascondeva sotto il letto perché il Gran Nemico era cattivo e brutto e, lì sotto rannicchiata, Luisa pregava la Mamma di Gesù, la Regina e Sposa del Grande Re, che la aiutasse.  Un giorno che il nemico le faceva più paura del solito la Regina Mamma le apparve e le disse: "Luisa, perché temi?  Nel tuo cuore c'è Gesù ed Io ti copro con il mio manto celeste, perchè dunque hai paura?  Chi è più forte? Il tuo Gesù o il nemico infernale?  Non fuggire, ma resta qui a pregare e non aver più paura".
Da quell'istante tutto scomparve, la serenità l'invase. E nulla più le accadde perché aveva capito che il Principe Gesù era più forte di qualunque nemico.

Il Principe Gesù, Figlio del Grande Re, come vero Principe, aveva tutto, possedeva tutto, perché la Reggia di Suo Padre era anche la Sua Casa eppure  non voleva essere un Principe egoista ma generoso, era un Principe dal cuore d'oro perché desiderava dividere tutto quello che aveva con tutti gli abitanti del Suo Regno. Oh, quante volte il Principe aveva lasciato la Sua Reggia per trovare chi  volesse farGli un po' di compagnia e per farsi più simile agli abitanti del suo Regno il Principe toglieva l'abito regale e, con indosso una semplice tunica bianca andava a bussare alle porte di tutti.
   Ma  ahi, che dolore per il Principe! Quante lacrime versate! Molti abitanti del Regno che Lui aveva beneficati, non lo facevano neanche entrare nelle loro case. "Siamo troppo indaffarati" Gli dicevano oppure "Non abbiamo tempo, torna più tardi". E Gesù, tornando nella Sua Reggia correva tra le braccia della Regina Mamma e piangendo Le diceva:  "Madre Mia, perché non mi amano?  Perché?  Mio Padre è il Re più grande dell'Universo, ha dato loro tutto quello che posseggono, una casa, una famiglia, ha dato loro il cibo quotidiano, ha dato loro le bellezze della Terra con i suoi prati, fiori, ha dato loro il Sole: dunque, perché non ringraziano, perché sono così ingrati..Oh, Madre Mia, come vorrei che fossero tutti come la nostra piccola Luisa, che mi amassero come mi ama lei, con l'amore che Io metto in lei, che sapessero apprezzare tutti i doni che ho fatti... ringraziarmi e accogliermi nel loro cuore".

La Regina Madre, la bellissima Maria, accarezzava Suo Figlio, se lo stringeva al Cuore e guardandoLo Gli disse: "Figlio mio amato, non piangere. Tu sai quanta rovina ha portato nel Nostro Regno l'invidia del Gran Nemico del Re, è lui che, camuffandosi, va in giro a dire menzogne su di Te... spaventa i popoli, fa loro dei dispetti, brucia le piante, le case, stravolge il mondo, mette odio nei cuori, fa litigare gli abitanti della terra tra loro, e fa loro credere che Dio non esiste.  Fa credere ai poveri abitanti del Regno che tutto sia a causa Tua...  il suo intento è quello di distruggere tutto ciò che di buono fa il nostro amato Re per far soffrire Te che sei il Suo Figlio  prediletto".
   Il Principe Gesù con le lacrime agli occhi dice alla Madre:  "Che crudele nemico!  Ma Io, o Madre, non mi arrendo, io amo immensamente gli abitanti del Nostro Regno e li voglio salvare da tutti i pericoli. è decretato: vado a riprenderli ed a portarli a vivere con Noi, per sempre, nella Reggia  della Divina Volontà. Vivranno così lontani dal nemico crudele che punirò: ho ordinato al nostro fedele servo Arcangelo Michele di farlo rinchiudere per sempre nei sotterranei. Ora basta! Concederò molti doni a tutti gli abitanti del Nostro Regno per vincerli con l'Amore del Mio Cuore e farò loro capire che Io Sono Buono e a forza di Amore li riconquisterò".

   Così dicendo, Gesù lascia la Regina Madre e al galoppo corre da Luisa, l'unica abitante del Regno che davvero Lo amava.
   Luisa era sul balcone di casa quando, all'improvviso, vede arrivare Gesù che camminava piangendo lungo la piccola strada sotto il balcone. 
Luisa vedendoLo così triste non riuscì a trattenere le lacrime e pianse. Gesù, arrivato sotto il suo balcone, alza lo sguardo verso di Lei e grida: "Luisa, aiutaMi!!!". Luisa subito Gli dice: "O mio Gesù, eccomi, io voglio aiutarTi, dimmi cosa debbo fare". 
E Gesù: "Luisa dobbiamo salvare tutti gli abitanti del Regno, sono in pericolo perché il nemico crudele li odia e li vuole distruggere. Sappi che d'ora in poi vivrai col Mio Cuore... è un Cuore d'Oro ...
Il tuo cuore non è più tuo ma Mio ... è un Dono che ti faccio perché mi ami più di tutti... Io mi nasconderò in te ed andremo girando per tutto il Mio Regno ad annunciare ai popoli il Mio Ritorno... ad annunciare che torno a prenderli per portarli nella Reggia della Divina Volontà... e l'annuncio lo farai Tu, Luisa, perché sei più simile a loro... di Me hanno paura, il  nemico fa credere loro che sono malvagio... non temere, Luisa, Io sarò sempre nel Tuo Cuore a suggerirti le parole per riportare tutti a Me".

   Luisa aveva allora compiuto tredici anni ma era molto responsabile e per amore del Suo sempre amabile Principe Gesù incominciò a girare per tutto il Regno, bussò a tutte le case e a tutti raccontava di come il Re aveva creato ogni cosa, di come il Principe Gesù li aveva tante volte salvati dal nemico infernale, e del decreto emanato dal Re che li voleva tutti abitanti della Sua stessa Reggia.  Diceva  a tutti: "Non lasciatevi ingannare dal nemico crudele... vi prego... è solo invidioso perché sa che la vostra vera casa non è quella che avete ora ma è la Reggia della Divina Volontà, dove il Principe, il Figlio del Re vuole portarvi a vivere per sempre... vi prego credetemi... oh, se sapeste quanto è buono il Nostro Re, Dio e Padre! Se poteste vedere la bellezza della Nostra Regina Madre, rimarreste incantati. Io vi annuncio che il Principe Gesù sta per tornare, potente con tutto il Suo nobile esercito... Viene a salvarvi dal nemico ... a portarvi nella Sua Reggia per sempre...".
   E così, giorno dopo giorno, Luisa  continuò a girare tutto il Regno per più di sessanta anni:  era instancabile e, spesso, presa dalla gioia di annunciare a tutti il ritorno del Principe dimenticava persino di mangiare perché si saziava della felicità del Suo Gesù.
Il nemico crudele venne a sapere di quello che Luisa annunciava ai popoli e tentava di tutto per fermarla: le faceva molti dispetti ma Gesù la accompagnava sempre nel suo girare e la proteggeva.
Intanto gli abitanti del Regno iniziarono a interrogarsi e dicevano: "..ma sarà vero quello che Luisa ci ha detto?...".  

Il nemico allora si fece più crudele e, pieno di rabbia, gridava agli abitanti del Regno che non dovevano credere alle "favole" che raccontava Luisa.  Allora vi furono quelli che, stolti, si lasciarono ingannare dal nemico e non vollero credere che Gesù stava per ritornare ma, poverini, erano sempre tristi, malinconici ed il nemico se la rideva. Altri abitanti, invece, credettero alle parole di Luisa ed iniziarono a pulire ben bene le loro case per accogliere Sua Altezza il Principe Gesù.  Oh, come erano felici questi!  Ogni giorno era una festa: in quel giorno poteva bussare il Principe per cui sempre tenevano tutto in ordine e non solo! Si intrattenevano a parlare con Luisa e le facevano tante domande sulla Reggia della Divina Volontà. Luisa raccontava e siccome Gesù si era nascosto nel suo cuore, Egli Stesso le suggeriva le parole per descrivere la Reggia.  Gli abitanti che la ascoltavano rimanevano incantati e desideravano sempre più andare a vivere nella Reggia e pregavano, pregavano il Re che giungesse presto il giorno promesso da Gesù.
A questi abitanti del Regno il nemico non faceva paura perché sapevano riconoscerlo anche se si camuffava e quando andava da loro essi gli dicevano:  "..vai via, noi sappiamo che il Figlio del Re sta per tornare, sta venendo a prenderci..  Tutti i mali e i dispiaceri che abbiamo non li ha voluti né il Re né il Principe Suo Figlio, ma tu, cattivo e invidioso, non vogliamo avere niente a che fare con te..".

La furia distruttrice del nemico aumentò, sapeva che quegli abitanti dicevano il vero ma non voleva arrendersi e continuava a distruggere e a seminare paura.
Passarono gli anni e Luisa, divenuta ottantenne, aveva  oramai girato tutto il Regno per annunciare il Ritorno del Principe Gesù e un giorno Gli disse: "Mio amato Gesù, ho percorso tutte le strade, ho bussato a tutte le porte: qualcuno mi ha cacciata, altri mi hanno accolta ma la mia missione è compiuta. Sei felice, Gesù?"  E Gesù le risponde: "Sì, sono molto felice perché ora tutti sanno che ritorno, sanno che voglio farli abitare nella Mia Reggia. Ora spetta a loro: Io li andrò a prendere e manterrò la Mia promessa. Quelli che vorranno venire saranno felici per sempre, quelli che ancora Mi rifiuteranno saranno per sempre infelici sempre torturati  dal gran nemico.  Ma ora riposati, Luisa mia: è giunto il momento di farti un Dono speciale. Sarai la prima ad abitare la Reggia della Divina Volontà, sarai la Principessa del Regno, di tutto il Regno".  Luisa, raggiante di felicità, dice: "Mio amabile Gesù, vengo finalmente ad abitare per sempre la Tua Reggia ma voglio anche preparare le stanze per tutti quelli che accetteranno di volerla abitare e che verranno dopo di me. Va bene, Gesù?"  E Gesù:  "Principessa mia buona, te lo concedo, sarai tu ad accogliere tutti quelli che entreranno anzi, incomincia subito ..."

E Gesù facendosi vedere tutto vestito di oro, sale sul Suo cavallo bianco, le tende la mano e le dice "...coraggio, Luisa, sali, andiamo alla Reggia, non possiamo più aspettare, i popoli attendono il Mio Ritorno".
Finalmente Luisa sale sul bellissimo cavallo bianco e, come di incanto, si vede di nuovo bambina e vestita di un abito bianco bellissimo.
Così, stretta a Gesù corre al galoppo verso la Reggia dove il Re aveva già ordinato che si aprissero i cancelli e si imbandisse un banchetto per accogliere la Prima Principessa della Reggia della Divina Volontà.  Ecco che il Principe Gesù entra con la Principessa Luisa, tutti si inchinano, il Re e la Regina la abbracciano e Luisa, felice, ricambia i loro gesti d'amore.
Mentre Luisa racconta al Re ed alla Regina il suo lungo girare per i popoli del Regno, si accorge che Gesù ha il volto velato di mestizia. Va da lui e Gli chiede: "Mio amabile Principe, se tu sei triste, lo sono anche io, dimmi, non sei felice di avermi qui, con Te, per sempre?"
E Gesù, tutto bontà, le dice: "Luisa mia, tu da sempre sei stata la Mia Gioia ed il Mio Sorriso perché sempre hai fatto quanto desideravo, hai valicato monti, hai attraversato mari, hai percorso mille strade per parlare di Me ed Io sono più che felice di averti ora qui, con me, per l'eternità.  Ma Io Sono l'Amore, Luisa, e vorrei vedere tutti i popoli del Mio Regno felici come te, qui nella Mia Reggia dove il male non esiste, dove tutto è felicità ma, ahimé, non tutti vi sono ancora arrivati e fino a quando non li vedrò entrare, un velo di tristezza offuscherà la mia gioia".

Luisa, dopo aver ascoltato attentamente la confidenza del Suo unico Bene, Gesù, Gli dice:  "Caro mio Gesù, mi dicesti un giorno che il mio cuore non era più mio ma Tuo, che avrei vissuto con il Tuo Cuore... ed ora che  mi dici che il Tuo Cuore è sempre un po' triste per quei popoli che ancora ti rifiutano, il mio cuore  non può non essere triste come il Tuo: tu ed io siamo un cuore solo ormai. Io ho già tutto perché ho Te, ho il Re e la Regina che mi fanno eterna compagnia e mi riempiono dei loro doni ma la mia vera felicità è la Tua felicità. Allora,senti, Gesù, chiederò al Re ed alla Regina di non iniziare subito il banchetto per la festa, ma di attendere che Tu vada a prendere tutti quelli che vorranno venire a vivere nella Reggia. Gesù, io verrò con Te a chiamare  tutti i popoli e prepareremo i loro posti a tavola nel Regno."
Gesù, al colmo della gioia, abbraccia Luisa, il Re e la Sua amata Regina Mamma, monta nuovamente a cavallo, lo sprona e corre al galoppo:  è bellissimo, è felice.
Grida al Padre : "Padre, apri i cancelli!"
e il Re Padre con voce tuonante ordina:

"Siano aperti i cancelli e squillate le trombe perché tutti i popoli odano il loro suono e si preparino ad accogliere Mio Figlio".
Ecco, quasi Lo puoi vedere anche tu che leggi ed ascolti ...
Gesù sta arrivando anche per te: fa' presto, metti il vestito più bello che hai, il vestito dell'Amore, come ha fatto Luisa. 
      Gesù poi arriverà, ti abbraccerà e  chiederà anche a te:
" Vuoi venire a vivere nella Reggia della Mia Volontà?"
E tu, che cosa Gli dirai?....



Piccola BIOGRAFIA di LUISA PICCARRETA la PFDV
Dal sito web www.causaluisapiccarreta.it

NON SCENDO DALLA CROCE Di Fulton j Sheen,vescovo

Ero uscito di casa per saziarmi di sole.Trovai un uomo che

si dibatteva nel dolore della crocifissione.Mi fermai

e gli dissi:"Permetti che ti aiuti"?Lui rispose:

Lasciami dove sono.

Non scendo dalla croce fino a quando sopra vi

spasimano i miei fratelli.

fino a quando per staccarmi

non si uniranno tutti gli uomini.

Gli dissi"Che vuoi che io faccia?"

Mi rispose:

Và per il mondo e di a coloro

che incontrerai che c è un uomo

che aspetta inchiodato alla croce.