lunedì 31 ottobre 2011


 
Preghiera di riparazione per la festa di halloween.



Le acclamazioni della Benedizione eucaristica, in riparazione delle bestemmie.





Preghiere insegnate dall'Angelo del Portogallo ai pastorelli di Fatima  
 

1. Dio mio! Credo, adoro, spero e vi amo.
Vi chiedo perdono per coloro che non credono,
non adorano, non sperano e non vi amano.
 (Tre volte)




2. Trinità santissima, Padre, Figliolo e Spirito Santo,
 vi adoro profondamente e vi offro il preziosissimo Corpo, 
Sangue, Anima e Divinità di Gesù Cristo,
presente in tutti i tabernacoli della terra,
in riparazione degli oltraggi, 
dei sacrilegi e delle indifferenze con cui è offeso.
E per i meriti infiniti del suo Sacratissimo Cuore
 e del Cuore Immacolato di Maria,
vi chiedo la conversione dei poveri peccatori.




Atto di riparazione al Sacro Cuore, composto da Pio XI


Gesù dolcissimo,
 il cui immenso amore per gli uomini 
viene con tanta ingratitudine ripagato di oblio, 
di trascuratezza, di disprezzo, 
ecco che noi, 
prostrati innanzi a te, 
intendiamo riparare
 con particolari attestazioni di onore
 una così indegna freddezza
 e le ingiurie con le quali da ogni parte 
viene ferito dagli uomini 
l'amantissimo tuo Cuore.




Memori però che noi pure
altre volte ci macchiammo di tanta indegnità,
 e provandone vivissimo dolore, 
imploriamo anzitutto per noi la tua misericordia, 
pronti a riparare con volontaria espiazione,
non solo i peccati commessi da noi,
 ma anche quelli di coloro che,
 errando lontano dalla via della salute,
ricusano di seguire te come pastore e guida, 
ostinandosi nella loro infedeltà,
 o calpestando le promesse del battesimo, 
hanno scosso il soavissimo giogo della tua legge.


E mentre intendiamo espiare 
tutto il cumulo di sì deplorevoli delitti, 
ci proponiamo di ripararli ciascuno in particolare:
l'immodestia e le brutture della vita e dell'abbigliamento, 
le tante insidie tese dalla corruttela alle anime innocenti, 
la profanazione dei giorni festivi, 
le ingiurie esecrande scagliate contro te e i tuoi santi, 
gli insulti lanciati contro il tuo Vicario 
e l'ordine sacerdotale, 
le negligenze e gli orribili sacrilegi onde è profanato
 lo stesso sacramento dell'amore divino, 
e infine le colpe pubbliche delle nazioni 
che osteggiano i diritti 
e il magistero della Chiesa da te fondata. 





Ed oh potessimo noi lavare col nostro sangue questi affronti!


 Intanto come riparazione dell'onore divino conculcato,
 noi ti presentiamo, accompagnandola con le espiazioni 
della Vergine tua madre, di tutti i santi 
e delle anime pie, 
quella soddisfazione che tu stesso un giorno
 offristi sulla croce al Padre
 e che ogni giorno rinnovi sugli altari,
 promettendo con tutto il cuore 
di voler riparare, per quanto sarà in noi 
e con l'aiuto della tua grazia,
 i peccati commessi da noi e dagli altri 
e l'indifferenza verso sì grande amore
 con la fermezza della fede, l'innocenza della vita,
l'osservanza perfetta della legge evangelica, 
specialmente della carità, 
e di impedire inoltre con tutte le nostre forze
 le ingiurie contro di te, 
e di attrarre quanti più potremo alla tua sequela. 



Accogli, te ne preghiamo, o benignissimo Gesù, 
per l'intercessione della beata Vergine Maria riparatrice, 
questo volontario ossequio di riparazione, 
e conservaci fedelissimi nella tua obbedienza 
e nel tuo servizio fino alla morte
 con il gran dono della perseveranza, 
mediante il quale possiamo tutti un giorno 
pervenire a quella patria, 
dove tu col Padre e con lo Spirito Santo 
vivi e regni Dio per tutti i secoli dei secoli. 
Amen.





Sia lodato e ringraziato in ogni momento
il santissimo e divinissimo Sacramento.





innamorati della lode

venerdì 28 ottobre 2011

IRENA SENDLER

Ricevo da Suor Annamaria e anche da Suor Marilisa
e giro per conoscenza a tutti
Paola












Irena Sendler
Poco tempo fa è venuta a mancare una signora di 98 anni di nome Irena.

Durante la seconda guerra mondiale, Irena, ha ottenuto il permesso di lavorare nel ghetto di Varsavia
Aveva un 'ulteriore motivo'.

Era al corrente dei piani che i nazisti avevano per gli ebrei

Irena portò in salvo migliaia di neonati nascondendoli nel fondo della sua cassetta degli attrezzi che portava
nel retro di un'ambulanza.
I bambini più grandi li nascondeva un sacco di iuta ...

Teneva anche un cane, che aveva addestrato ad abbaiare quando i soldati nazisti
si avvicinavano .

I soldati, naturalmente, temevano il cane e il suo latrato copriva il pianto dei bambini.

Durante tutto questo tempo, è riuscita a salvare circa 2500 tra bambini e neonati.



Fu catturata, e i nazisti , le ruppero entrambe le gambe e le braccia picchiandola selvaggiamente.

Irena tenne un registro dei nomi di tutti i ragazzi che clandestinamente aveva portato fuori dai confini
e lo teneva in un barattolo di vetro, sepolto nel suo cortile.

Dopo la guerra, cercò di rintracciare tutti i genitori che potessero essere sopravvissuti per riunire le famiglie.

La maggior parte di loro erano stati gasati. Irena ha continuato a prendersi cura di questi ragazzi, mettendoli in case famiglia
o trovando loro famiglie affidatarie o adottive.

Irena è stata proposta per il Premio Nobel della Pace.

Non è stata nominata.





IN MEMORIA - 63 ANNI DOPO

Io sto facendo la mia piccola parte per l'inoltro questo messaggio.

Spero che prenderete in considerazione il fatto di fare lo stesso ..
Sono trascorsi ormai più di 60 anni dalla fine della Seconda guerra mondiale.

Questa mail viene inviata in memoria dei sei milioni di ebrei, 20 milioni di russi, 10 milioni di Cristiani
e 1900 preti cattolici che sono stati assassinati, massacrati, violentati, bruciati,
morti di stenti e umiliati!

È di importanza fondamentale che il mondo non dimentichi mai, affinchè una tale barbarie non accada mai più.

Questa mail ha lo scopo di raggiungere 40 milioni di persone in tutto il mondo!

Unisciti a noi per essere un anello della catena della memoria e aiutarci a diffonderla in tutto il mondo ..

Si prega di inviare questa e-mail alle persone che conosci e chiedere loro
di continuare la catena della memoria.


Innamorati della lode


































giovedì 27 ottobre 2011

COSA ACCADE IN PARADISO



Dagli scritti di Maria Valtorta
“Tenterò descrivere la inesprimibile, ineffabile, beatifica visione della tarda sera di
ieri, quella che dal sogno dell'anima mi condusse al sogno del corpo per apparirmi
ancor più nitida e bella al mio ritorno ai sensi. E prima di. accingermi a questa
descrizione, che sarà sempre lontana dal vero più che non noi dal sole, mi sono
chiesta: :' Devo prima scrivere, o prima fare le mie penitenze? ". Mi ardeva di
descrivere ciò che fa la mia gioia, e so che dopo la penitenza sono più tarda alla
fatica materiale dello
scrivere.
Ma la voce di luce dello Spirito Santo — la chiamo così perché è immateriale come la
luce eppure è chiara come la più sfolgorante luce, e scrive per lo spirito mio le sue
parole che son suono e fulgore e gioia, gioia, gioia— mi dice avvolgendomi l'anima
nel suo baleno d'amore; " Prima la penitenza e poi la scrittura di ciò che è la tua
gioia. La penitenza deve sempre precedere tutto, in te, poiché è quella che ti merita la gioia.
Ogni visione nasce da una precedente penitenza e ogni penitenza ti apre il cammino ad ogni
più alta contemplazione. Vivi per questo. Sei amata per questo. Sarai beata per questo.
Sacrificio, sacrificio. La tua via, la tua missione, la tua forza, la tua gloria. Solo quando ti
addormenterai in Noi cesserai di esser ostia per divenire gloria ".
Allora ho fatto prima tutte le mie giornaliere penitenze. Ma non le sentivo neppure.
Gli occhi dello spirito " vedevano " la sublime visione ed essa annullava la sensibilità
corporale. Comprendo, perciò, il perché i martiri potessero sopportare quei supplizi
orrendi sorridendo. Se a me, tanto inferiore a loro in virtù, una contemplazione può,
effondendosi dallo spirito ai sensi corporali, annullare in essi la sensibilità dolorifica,
a loro, perfetti nell'amore come creatura umana può esserlo e vedenti, per la loro
perfezione, la Perfezione di Dio senza velami, doveva accadere un vero
annullamento delle debolezze materiali. La gioia della visione annullava la miseria
della carne sensibile ad ogni sofferenza.
Ed ora cerco descrivere.
Ho rivisto ' il Paradiso. E ho compreso di cosa è fatta la sua Bellezza, la sua Natura,
la sua Luce, il suo Canto. Tutto, insomma. Anche le sue Opere, che sono quelle che,
da tant'alto, informano, regolano, provvedono a tutto l'universo creato. Come già
l'altra volta, nei primi del corrente anno, credo, ho visto la Ss. Trinità. Ma andiamo
per ordine.
Anche gli occhi dello spirito, per quanto molto più atti a sostenere la Luce che non i
poveri occhi del corpo che non possono fissare il sole, astro simile a fiammella di
fumigante lucignolo rispetto alla Luce che è Dio, hanno bisogno di abituarsi per
gradi alla contemplazione di questa alta Bellezza.
Dio è così buono che, pur volendosi svelare nei suoi fulgori, non dimentica che
siamo poveri spiriti ancor prigionieri in una carne, e perciò indeboliti da questa
prigionia. Oh! come belli, lucidi, danzanti, gli spiriti che Dio crea ad ogni attimo per
esser anima alle nuove creature! Li ho visti e so. Ma noi... finché non torneremo a
Lui non possiamo sostenere lo Splendore tutto d'un colpo. Ed Egli nella sua bontà ce
ne avvicina per gradi.
Per prima cosa, dunque, ieri sera ho visto come una immensa rosa. Dico " rosa " per
dare il concetto di questi cerchi di luce festante che sempre più si accentravano
intorno ad un punto di un insostenibile fulgore.
Una rosa senza confini! La sua luce era quella che riceveva dallo Spirito Santo. La
luce splendidissima dell'Amore eterno. Topazio e oro liquido resi fiamma... oh! non
so come spiegare! Egli raggiava, alto, alto e solo, fisso nello zaffiro immacolato e
splendidissimo dell'Empireo, e da Lui scendeva a fiotti inesausti la Luce. La Luce
che penetrava la rosa dei beati e dei cori angelici e la faceva luminosa di quella sua
luce che non è che il prodotto della luce dell'Amore che la penetra. Ma io non
distinguevo santi o angeli. Vedevo solo gli immisurabili festoni dei cerchi del paradisiaco
fiore.
Ne ero già tutta beata e avrei benedetto Dio per la sua bontà, quando, in luogo di
cristallizzarsi così, la visione si aprì a più ampi fulgori, come se si fosse avvicinata
sempre più a me permettendomi di osservarla con l'occhio spirituale abituato ormai
al primo fulgore e capace di sostenerne uno più forte.
E vidi Dio Padre: Splendore nello splendore del Paradiso. Linee di luce
splendidissima, candidissima, incandescente. Pensi tei: se io lo potevo distinguere in
quella marea di luce, quale doveva esser la sua Luce che, pur circondata da
tant'altra, la annullava facendola come un'ombra di riflesso rispetto al suo splendere?
Spirito... Oh! come si vede che è spirito! E' Tutto. Tutto tanto è perfetto. E' nulla
perché anche il tocco di qualsiasì altro spinto del Paradiso non potrebbe toccare Dio, Spirito
perfettissimo, anche con la sua immaterialità: Luce, Luce, niente altro che Luce.
Di fronte2 al Padre Iddio era Dio Figlio. Nella veste del suo Corpo glorificato su cui
splendeva l'abito regale che ne copriva le Membra Ss. senza celarne la bellezza
superindescrivibile3. Maestà e Bontà si fondevano a questa sua Bellezza. I carbonchi
delle sue cinque Piaghe saettavano cinque spade di luce su tutto il Paradiso e
aumentavano lo splendore di questo e della sua Persona glorificata.
Non aveva aureola o corona di sorta. Ma tutto il suo Corpo emanava luce, quella
luce speciale dei corpi spiritualizzati che in Lui e nella Madre è intensissima e si
sprigiona dalla Carne che è carne, ma non è opaca come la nostra. Carne che è luce.
Questa luce si condensa ancor di più intorno al suo Capo. Non ad aureola, ripeto,
ma da tutto il suo Capo. Il sorriso era luce e luce lo sguardo, luce trapanava4 dalla
sua bellissima Fronte, senza ferite. Ma pareva che, là dove le spine un tempo
avevano tratto sangue e dato dolore, ora trasudasse più viva luminosità.
Gesù era in piedi col suo stendardo regale in mano come nella visione che ebbi in
gennaio, credo.
Un poco più in basso di Lui, ma di ben poco, quanto può esserlo un comune gradino
di scala, era la Ss. Vergine. Bella come lo è in Ciclo, ossia con la sua perfetta bellezza
umana glorificata a bellezza celeste.
Stava fra il Padre e il Figlio che erano lontani tra 5 loro qualche metro. (Tanto per
applicare paragoni sensibili). Ella era nel mezzo e, con le mani incrociate sul petto —
le sue dolci, candidissime, piccole, bellissime mani — e col volto lievemente alzato
— il suo soave, perfetto, amoroso, soavissimo volto — guardava, adorando, il Padre
e il Figlio.
Piena di venerazione guardava il Padre. Non diceva parola, tutto il suo sguardo era
voce di adorazione e preghiera e canto. Non era in ginocchio. Ma il suo sguardo la
faceva più prostrata che nella più profonda genuflessione, tanto era adorante. Ella
diceva: " Sanctus! ", diceva: " Adoro Te! " unicamente col suo sguardo.
Guardava il suo Gesù piena di amore. Non diceva parola. Ma tutto il suo sguardo
era carezza. Ma ogni carezza di quel suo occhio soave diceva: " Ti amo! ". Non era
seduta. Non toccava il Figlio. Ma il suo sguardo lo riceveva come se Egli le fosse in
grembo circondato da quelle sue materne braccia come e più che nell'Infanzia e nella
Morte. Ella diceva: "Figlio mio!", "Gioia mia! ", " Mio amore! " unicamente col suo
sguardo.
Si beava di guardare il Padre e il Figlio. E ogni tanto alzava più ancora il volto e lo
sguardo a cercare l'Amore che splendeva alto, a perpendicolo su Lei. E allora la sua
luce abbagliante, di perla fatta luce, si accendeva come se una fiamma la investisse
per arderla e farla più bella. Ella riceveva il bacio dell'Amore e si tendeva con tutta
la sua umiltà e purezza, con la sua carità, per rendere carezza a Carezza e dire: "
Ecco. Son la tua Sposa e ti amo e son tua. Tua per l'eternità ". E lo Spirito
fiammeggiava più forte quando lo sguardo di Maria si allacciava ai suoi fulgori.
E Maria riportava il suo occhio sul Padre e sul Figlio. Pareva che, fatta deposito
dall'Amore, distribuisse questo. Povera immagine mia! Dirò meglio. Pareva che lo
Spirito eleggesse Lei ad essere quella che, raccogliendo in sé tutto l'Amore, lo
portasse poi al Padre e al Figlio perché i Tre si unissero e si baciassero divenendo
Uno. Oh! gioia comprendere questo poema di amore! E vedere la missione di Maria,
Sede dell'Amore!
Ma lo Spirito non concentrava i suoi fulgori unicamente su Maria. Grande la Madre
nostra. Seconda solo a Dio. Ma può un bacino, anche se grandissimo, contenere
l'oceano? No. Se ne empie e ne trabocca. Ma l'oceano ha acque per tutta la terra. Così
la Luce dell'Amore. Ed Essa scendeva in perpetua carezza sul Padre e sul Figlio, li
stringeva in un anello di splendore. E si allargava ancora, dopo essersi beatificata col
contatto del Padre e del Figlio che rispondevano con amore all'Amore, e si stendeva
su tutto il Paradiso,Ecco che questo si svelava nei suoi particolari... Ecco gli an_ geli.
Più in alto dei beati, cerchi intorno al Fulcro del Cielo che è Dio Uno e Trino con la
Gemma verginale di Maria per cuore Essi hanno somiglianzà più viva con Dio
Padre. Spiriti perfetti ed eterni, essi sono tratti di luce, inferiore unicamente a quella
di Dio Padre, di una forma di bellezza indescrivibile. Adorano... sprigionano
armonie. Con che? Non so. Forse col palpito del loro amore. Poiché non son parole; e
le linee delle bocche non smuovono la loro luminosità. Splendono come acque
immobili percosse da vivo sole. Ma il loro amore è canto. Ed è armonia così sublime
che solo una grazia di Dio può concedere di udirla senza morirne di gioia.
Più sotto, i beati. Questi, nei loro aspetti spiritualizzati, hanno più somiglianzà col
Figlio e con Maria. Sono più compatti, direi sensibili all'occhio e — fa impressione —
al tatto, degli angeli. Ma sono sempre immateriali. Però in essi sono più marcati i
tratti fisici, che differiscono in uno dall'altro. Per cui capisco se uno è adulto o
bambino, uomo o donna. Vecchi, nel senso di decrepitezza, non ne vedo: Sembra che
anche quando i corpi spiritualizzati appartengono ad uno morto in tarda età, lassù
cessino i segni dello sfacimento della nostra carne. Vi è maggior imponenza in un
anziano che in un giovane. Ma non quello squallore di rughe, di calvizie, di bocche
sdentate e schiene curvate proprie negli umani. Sembra che il massimo dell'età sia di
40, 45 anni. Ossia virilità fiorente anche se lo sguardo e l'aspetto sono di dignità
patriarcale.
Fra i molti... oh! quanto popolo di santi!... e quanto popolo di angeli! I cerchi si
perdono, divenendo scia di luce per i turchini splendori di una vastità senza confini!
E da lungi, da lungi, da questo orizzonte celeste viene ancora il suono del sublime
alleluia e tremola la luce che è l'amore di questo esercito di angeli e beati...
Fra i molti vedo, questa volta, un imponente spirito. Alto, severo, e pur buono. Con
una lunga barba che scende sino a metà del petto e con delle tavole in mano. Le
tavole sembrano quelle cerate che usavano gli antichi per scrivere. Si appoggia con
la mano sinistra ad esse che tiene, alla loro volta, appoggiate al g1' nocchio sinistro.
Chi sia non so. Penso a Mosè o a Isaia. Non so perché. Penso così. Mi guarda e
sorride con molta dignità. Null'altro. Ma che occhi! Proprio fatti per dominare le
folle e penetrare i segreti di Dio.
Lo spirito mio si fa sempre più atto a vedere nella Luce. E vedo che ad ogni fusione
delle tre Persone, fusione che si ripete con ritmo incalzante ed incessante come per
pungolo di fame insaziabile d'amore, si producono gli incessanti miracoli che sono le
opere di Dio.
Vedo che il Padre, per amore del Figlio, al quale vuole dare sempre più grande
numero di seguaci, crea le anime. Oh! che bello! Esse escono come scintille, come
petali di luce, come gemme globulari, come non sono capace di descrivere, dal
Padre. E' uno sprigionarsi incessante di nuove anime... Belle, gioiose di scendere ad
investire un corpo per obbedienza al loro Autore. Come sono belle quando escono
da Dio! Non vedo, non Io posso vedere essendo in Paradiso, quando le sporca la
macchia originale.
Il Figlio, per zelo per il Padre suo, riceve e giudica, senza soste, coloro che, cessata la
vita, tornano all'Origine per esser giudicati. Non vedo questi spiriti. Comprendo se
essi sono giudicati con gioia, con misericordia, o con inesorabilità, dai mutamenti
dell'espressione di Gesù. Che fulgore di sorriso quando a Lui si presenta un santo!
Che luce di mesta misericordia quando deve separarsi da uno che deve mondarsi
prima di entrare nel Regno! Che baleno di offeso e doloroso corruccio quando deve
ripudiare in eterno un ribelle!
E' qui che comprendo ciò che è il Paradiso. E ciò di che è fatta la sua Bellezza,
Natura, Luce e Canto. E' fatta dall'Amore. Il Paradiso è Amore. E' l'Amore che in
esso crea tutto. E' l'Amore la base su cui tutto si posa. E' l'Amore l'apice da cui tutto
viene.
Il Padre opera per Amore. Il Figlio giudica per Amore. Maria vive per Amore. Gli
angeli cantano per Amore. I beati osannano per Amore. Le anime si formano per
Amore. La Luce è perché è l'Amore. Il Canto è perché è l'Amore. La Vita è perché è
l'Amore. Oh! Amore! Amore! Amore!... Io mi annullo in Te. Io risorgo in Te, Io
muoio, creatura umana, perché Tu mi consumi. Io nasco, creatura spirituale, perché
Tu mi crei.
Sii benedetto, benedetto, benedetto, Amore, Terza Persona! Sii benedetto, benedetto,
benedetto, Amore, che sei amore delle Due Prime! Sii benedetto, benedetto,
benedetto, Amore, che ami i Due
che ti precedono! Sii benedetto Tu che mi ami. Sii benedett me che ti amo perché
mi permetti di amarti e conoscerti , o Luce mia...
Ho cercato nei fascicoli, dopo aver scritto tutto questo, la cedente contemplazione
del Paradiso. Perché? Perché diffido se pre di me e volevo vedere se una delle
due era in contraddizione con l'altra. Ciò mi avrebbe persuasa che sono vittima
di un inganno.
No. Non vi è contraddizione. La presente è ancor più nitida ma ha le linee
essenziali uguali. La precedente è alla data 10 gennaio 1944 . E da allora io non
l'avevo mai più guardata. Lo assicuro come per giuramento.
Dice a sera Gesù:
« Nel Paradiso che l'Amore ti ha fatto contemplare vi sono unicamente i " vivi "
di cui parla Isaia nel cap. 4, una delle profezie che saranno lette domani l'altro 7.
E come si ottiene questo esser " vivi " lo dicono le parole susseguenti. Con lo
spirito di giustizia e con lo spirito di carità si annullano le macchie già esistenti e
si preserva da novelle corruzioni 8.
Questa giustizia e questa carità che Dio vi da e che voi gli dovete dare, vi
condurranno e vi manterranno all'ombra del Tabernacolo eterno. Là il calore
delle passioni e le tenebre del Nemico diverranno cosa innocua ' poiché saranno
neutralizzate dal Protettore vostro Ss., che più amoroso di chioccia per i suoi nati
vi terrà al riparo delle sue ali e vi difenderà contro ogni sopran naturale assalto.
Ma non allontanatevi mai da Lui che vi ama.
Pensa, anima mia, alla Gerusalemme che ti è stata mostrata. Non merita ogni
cura per possederla? Vinci. Io ti attendo. Noi ti attendiamo. Oh! questa parola
che vorremmo dire a tutti i creati, almeno a tutti i cristiani, almeno a tutti i
cattolici, possiamo dire a tanto pochi!
Basta perché sei stanca. Riposa pensando al Paradiso. »
FONTE:
“I quaderni del 1944”
Edizioni CEV
-Diario,dettati,visioni e rivelazioni di Gesù e Maria Santissimi a Maria Valtorta

mercoledì 26 ottobre 2011

DALL’ILLUSIONE ALLA VERITA’





Testimonianza dal vivo di Gloria Polo,medico dentista,
in una chiesa di Caracas, Venezuela,il giorno 5 maggio 2005.

“Sono stata alle porte del cielo
e dell’inferno”

DICHIARAZIONE
Dopo l’abrogazione dei canoni 1399 e 2318 del Codice di
Diritto Canonico, ad opera di Paolo VI in AAS 58 (1966), gli scritti
riguardanti nuove apparizioni, manifestazioni, miracoli, ecc.,
possono essere divulgati e letti dai fedeli anche senza autorizzazione
esplicita da parte dell’autorità ecclesiastica, purché i contenuti
osservino in tutto la morale cristiana .
In accordo con il decreto di Urbano VIII, dichiariamo che, ai
fatti narrati o presentati, non si dà ufficialmente alcun valore
soprannaturale, fino a quando l’Autorità Ecclesiastica non abbia
espresso il suo giudizio.
C
ON LA PUBBLICAZIONE DI QUESTA TESTIMONIANZANON SI
VUOLE IN ALCUN MODO ANTICIPARE IL GIUDIZIO DEFINITIVO
DELLA
CHIESAPERTANTO CI SI SOTTOMETTERÀ PIENAMENTE
ALLE SUE DECISIONI UFFICIALI
.

DALLA PREFAZIONE
ALL
EDIZIONE PORTOGHESE

Questa testimonianza di Gloria Polo capitò nelle mie mani attraverso una
persona, di cui sono molto amico. Quando lessi questa storia, sentii il dovere di
metterla per iscritto: le realtà di fede che vi si trovano qui raccontate, facevano già
parte della mia conoscenza. Ma non volevo lasciar cadere tanta verità, per questo
decisi di chiedere alla protagonista della storia l’autorizzazione di mettere per
iscritto questa sua esperienza.
Il libro che stai per leggere non contiene niente di più, niente di meno, di
quello che si trova nella Sacra Scrittura: eppure, dal momento che tanti non
riescono a vedere la verità del post-morte, Dio fece sperimentare e vivere a
qualcuno questo “di più”, di cui parla la Bibbia. Questo qualcuno si chiama Gloria
Polo, che ritornando in questa vita divenne come il faro di una realtà che riguarda
tutti.
Spero che questa testimonianza di Gloria Polo possa aiutarti nella tua
ricerca della Verità.
Questo libro vuole semplicemente mostrarti una realtà viva che ignori,
nonostante tu possa conoscerla, almeno in parte, se in qualche modo metti in
pratica la Parola di Verità chiamata BIBBIA. (…)
Padre Macedo SCJ

INTRODUZIONE
Se qualcuno ha dubbi, o pensa che Dio non esiste, che l’Aldilà sia cosa da
film, o che con la morte tutto finisce, faccia il favore di leggere questa
testimonianza! Ma legga dall’inizio alla fine! Sicuramente la sua opinione, fosse
anche la più scettica, cambierà! Si tratta di un fatto realmente accaduto! Gloria
Polo è una donna che “morì”, passò all’altro mondo e ritornò proprio per dare la
sua testimonianza agli increduli. Dio ci dà molte prove, ma noi neghiamo sempre
la sua esistenza.
Gloria Polo vive attualmente in Colombia, continua ad esercitare la stessa
professione che aveva prima dell’accaduto. E’ rimasta con enormi cicatrici, ma ha
una vita normale; la differenza è che adesso è una donna con molta fede! Viaggia
molto, per dare la sua testimonianza a migliaia di persone, compiendo la missione
che Dio le ha affidato (ha l’autorizzazione da parte della Chiesa per questo).
4
Questa è la trascrizione di una sua testimonianza, data in una chiesa di
Caracas (Venezuela), il 5 maggio del 2005, e che traduciamo dallo spagnolo. E’
autentico! NON E’ FINZIONE
.

TESTIMONIANZA DI GLORIA POLO
Buon giorno, fratelli. E’ meraviglioso per me essere qui, per condividere
con voi questo regalo così bello che il Signore mi fece.
Quello che sto per raccontarvi, accadde il 5 Maggio 1995, all’Università
Nazionale di Bogotà, a partire dalle ore 16.30.
Sono dentista. Io e mio cugino di 23 anni, anch’egli dentista, stavamo
studiando per prendere la specializzazione. In quel giorno, che era di venerdì,
intorno alle 16.30 h, camminavamo insieme con mio marito verso la Facoltà di
Odontoiatria, per cercare alcuni libri di cui avevamo bisogno. Con mio cugino
camminavo sotto un piccolo ombrello, mentre mio marito indossava un
impermeabile e per ripararsi meglio camminava lungo la parete della Biblioteca
Generale. Noi due saltavamo da una parte all’altra per evitare le pozzanghere,
avvicinandoci così agli alberi: mentre ne saltavamo una piuttosto grande, ci cadde
addosso un fulmine, che ci lasciò carbonizzati.
Mio cugino morì sul colpo. Il fulmine entrò da dietro, bruciandolo dentro
completamente, e uscì dal piede, lasciandolo intatto all’esterno. Nonostante la sua
giovane età, era un ragazzo molto religioso. Aveva una gran devozione per Gesù
Bambino e ne portava sempre al collo una Sua immagine: si trattava di un cristallo
di quarzo tipo medaglia. Le autorità dissero che fu il quarzo ad attirare il fulmine
su mio cugino, perché entrò nel cuore bruciandolo tutto…
Rimanendo intatto esternamente, ebbe subito un arresto cardiaco che non rispose
ai tentativi rianimazione fatti dai medici, e morì sul posto.
Quanto a me, il fulmine mi entrò dal braccio, bruciando spaventosamente
tutto il corpo, sia fuori che dentro: in pratica sparì la mia carne; così anche i seni,
specialmente il sinistro, al posto del quale rimase un buco. Fece sparire la carne
del mio ventre, delle gambe, delle costole, carbonizzò il fegato, bruciò gravemente
i reni, i polmoni, le ovaie… e uscì dal piede destro.
Per la mia contraccezione, facevo uso della spirale, (un dispositivo intrauterino
a forma di T), e poiché il materiale di cui è fatto (il rame) è un buon
conduttore elettrico, il fulmine carbonizzò e polverizzò anche le ovaie, che
diventarono come due acini d’uva passa.
Rimasi in arresto cardiaco, praticamente senza vita, con il corpo che saltava a
causa dell’elettricità ancora presente in quel luogo.
Questo corpo che voi vedete qui, adesso, questo corpo ricostruito, è frutto
della misericordia di Nostro Signore.

Continua...
Per approfondimenti : http://www.gloriapolo.info/

martedì 25 ottobre 2011

LETTERA DI UN BAMBINO ABORTITO ALLA SUA MAMMA


Cara mamma,
tu non mi conosci in quanto, quand’ero ancora nel tuo grembo, hai deciso che la mia vita venisse soppressa con l’aborto. Ma, rifiutato dagli uomini, sono stato raccolto dal Signore che ha detto: "Si dimentica forse una donna del suo bambino, così da non commuoversi per il figlio delle sue viscere? Anche se queste donne si dimenticassero, io invece non ti dimenticherò mai" (Is. 49,15). E Dio d’amore, in virtù dei meriti di Gesù Cristo e delle preghiere della Chiesa e di tutti i santi, mi ha portato nel Paradiso.
Essendo morto da piccolo, non in grado quindi di compiere il bene ed il male e di discernerlo, non sono stato sottoposto al giudizio come invece accadrà a te ed agli altri uomini nel momento della morte. Io so che sei stata sedotta da certi falsi maestri che, come Lucifero con Eva, ti hanno fatto credere che si trattava "solo di un’interruzione della gravidanza", mentre il Papa con l’enciclica "Evangelium vitae" ha chiarito che invece è un peccato mortale. So che non hai mai letto la Bibbia e neppure tale enciclica, mentre preferivi passare ore davanti alla televisione, strumento utile ma che gli uomini hanno reso un moderno vitello d’oro. Se tu avessi letto la Parola di Dio avresti meditato il libro sapienziale del Qoelet che insegna "Per ogni cosa c'è il suo momento, il suo tempo per ogni faccenda sotto il cielo".Avresti quindi atteso il momento propizio per compiere quegli atti d’amore che mi hanno dato vita in un momento per te indesiderato. Credendoti libera ed emancipata secondo le teorie del mondo, ti sei trovata "prigioniera" della mia presenza che ti avrebbe impegnata in compiti e responsabilità per le quali non ti sentivi matura. Nonostante i consigli di chi, ispirato da Dio, ti stimolava ad affidarti comunque alla Sua provvidenza, come fece Agar nel deserto ed altre donne bibliche antesignane di Maria Santissima che ha avuto la massima fiducia in Dio, tu hai preferito sbarazzarti di me. Padre Pio, durante la confessione di una donna che aveva abortito, le mostrò in visione un papa osannato dalle folle dicendole che Dio aveva progettato per suo figlio un tale ruolo. Ma io, dal Paradiso, ti amo lo stesso e prego perché tu ti salvi. In molti casi la preghiera dei bambini abortiti è l’unica orazione, unita a quella di qualche familiare, recitata incessantemente a favore della loro madre. Se sentirai dei rimorsi, sappi che, come è successo a tante madri che hanno abortito, tali rimorsi sono una grazia che va accolta e perfezionata con la confessione del tuo grave peccato, che il Signore d’infinita misericordia arde dal desiderio di perdonare; ma non può farlo senza il tuo pentimento. Non trascurare tale grazia ed affrettati a sbarazzarti del grave peccato. Da tale peccato devi liberarti il più presto possibile per la tua serenità e per la gioia di Dio che ha detto "Così, vi dico, ci sarà più gioia in cielo per un peccatore convertito, che per novantanove giusti che non hanno bisogno di conversione" (Lc. 15,7). Poiché ti amo non desidero che tu, incurante dei richiami alla conversione ed al pentimento, finisca nell’inferno che esiste ed è esattamente come la Madonna, mia Madre in cielo, l’ha mostrato ai veggenti di Fatima e di Medjugorje. Anche se andrai da medici o psicologi per tentare di allontanare il "rimorso provvidenziale", nessun di loro potrà mai cancellare la tua colpa, ma un sacerdote sì.
Tuo figlio mai nato.
letto da radio Maria

lunedì 24 ottobre 2011

NOVENA PER LE ANIME PURGANTI (DAL 24 OTTOBRE AL 1 NOVEMBRE )




Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.
O Dio, vieni a salvarmi. Signore, vieni presto in mio aiuto.
Gloria al Padre, Credo.

PRIMO GIORNO
Gesù, Ti offro per le Anime del Purgatorio la tua vita santissima, l'amara Passione, la Morte crudele, il Sangue prezioso che versasti, i tormenti e le ingiurie che sopportasti, e tutto ciò che soffristi per la salvezza e la redenzione del mondo.
Padre nostro, Ave Maria, L'Eterno riposo.

Gesù, Ti offro per le Anime del Purgatorio il terrore e lo sconforto che provasti quando, nell'Orto degli Ulivi, il tuo Cuore mite, tremando di orrore, previde tutte le sofferenze fisiche e morali che Tu, sensibilissima Vittima innocente, avresti dovuto sopportare per noi. Padre nostro, Ave Maria, L’eterno riposo.

Gesù, Ti offro per le Anime del Purgatorio la profonda emozione che il timore della morte imminente Ti pro­curò, ma non fu solo l'angoscia della terribile agonia vicina, forse il lamento: “La mia anima é triste fino alla morte” era dovuto alla vista di tutti quelli per i quali la tua morte sarebbe stata inutile perché non avrebbero invocato il tuo amore e il tuo perdono.  Padre nostro, Ave Maria, L'Eterno riposo.

Gesù, Ti offro per le Anime del Purgatorio l'umiltà profonda che dimostrasti quando, inginocchiandoti per pregare, cadesti con la faccia a terra, molto più in segno di obbedienza e sottomissione al Padre che per l'angoscia che Ti opprimeva.
Padre nostro, Ave Maria, L'Eterno riposo.

Gesù, Ti offro per Anime del Purgatorio l'edificante preghiera che facesti quando chiedesti al Padre di allontanare da Te il calice amaro della Passione, ma subito dopo, obbedendo al suo volere, soggiungesti umilmente: "Padre, non si faccia la mia volontà, ma la tua". Padre nostro, Ave Maria, L’Eterno riposo.

Gesù, Ti offro per le Anime del Purgatorio la carità ardente che, nonostante la grande angoscia, Ti fece ricordare dei tuoi discepoli, e Ti indusse a recarti da loro per esortarli a vegliare affinché non li sorprendes­se la tentazione.
Padre nostro, Ave Maria, L'Eterno riposo.

Gesù, Ti offro per le Anime del Purgatorio la tua per­severanza nella preghiera quando più Ti angustiavano gli affanni, e la tua perfetta rassegnazione alla volontà del Padre.
Padre nostro, Ave Maria, L'Eterno riposo. Litanie.

LITANIE PER I DEFUNTI
Signore, pietà; Signore, pietà;
Cristo, pietà; Cristo, pietà;
Signore, pietà; Signore, pietà;
Cristo, ascoltaci; Cristo, ascoltaci;
Cristo, esaudiscici; Cristo, esaudiscici;
O Dio Padre, Creatore del mondo, abbi pietà dei fedeli defunti;
O Dio Figlio, Redentore del mondo, libera i fedeli defunti;
O Dio Spirito Santo, Santificatore degli eletti, compi il desiderio dei fedeli defunti;
Santa Trinità, tre persone in un solo Dio, da' pace ai fedeli defunti;
Vergine Maria, assunta in cielo in anima e corpo, prega per i fedeli defunti;
Angeli benedetti, che contemplate il volto di Dio e ser­vite il suo progetto di salvezza,
                                                                                pregate per i fedeli defunti;
Santi Patriarchi e Profeti, che godete la chiara visione di Dio,
                                                                               pregate per i fedeli defunti;
Santi Apostoli, che giudicherete le dodici tribù d'Israele, pregate per i fedeli defunti;
Dalle pene inflitte per l'attaccamento al peccato, liberali o Signore;
Per la Tua misericordia che ti ha portato ad avere sem­pre compassione della fragilità  
         umana,  liberali o Signore;
Per i meriti della tua morte in croce con la quale hai riconciliato il mondo con il Padre,
                      liberali o Signore;
Per la Tua risurrezione da morte, con cui apristi il regno dei Cieli ai Tuoi credenti,
                      liberali o Signore;
Per la Tua gloriosa ascensione al Cielo dove promette­sti di preparare un posto ai tuoi
        servi, liberali o Signore;
Per la tua gloriosa venuta alla fine dei tempi, liberali o Signore;
Noi peccatori, Ti preghiamo, ascoltaci;
Degnati di affrettare il giorno della piena comunione con Te ai fedeli che stanno
        purificandosi, noi Ti preghiamo, ascoltaci;
Santi Discepoli del Salvatore, che giungeste alla celeste Gerusalemme,
                                       pregate per i fedeli defunti;
Santi Martiri, che con il sacrificio del vostro sangue siete arrivati al pieno possesso dei
            beni del Regno, pregate per i fedeli defunti;
Sante Vergini, che foste pronte alla prima voce dello Sposo divino,
                                      pregate per i fedeli defunti;
Santi tutti, che godete la piena comunione con Dio, pregate per i fedeli defunti;
Abbi misericordia o Signore, e perdona i loro peccati;
Abbi misericordia o Signore, e da’ ascolto alle loro preghiere;
Dall’agonia meritata con le loro negligenze ed ingratitudini, liberali o Signore;
Dalla prigionia che subiscono per il disordine dei loro affetti terreni,
                                   liberali o Signore;
Per le preghiere della Chiesa e specialmente per i meri­ti del tuo sacrificio pasquale,
          degnati di introdurli nel­l’eterna gioia, noi Ti preghiamo, ascoltaci;
La Tua visione li conforti e la gloriosa luce della Croce risplenda su di loro,
                                                                      noi Ti preghiamo, ascoltaci;
Il collegio degli Apostoli apra loro le porte del Regno e la vittoriosa schiera dei Martiri
                              li conduca accanto a Te, noi Ti preghiamo, ascoltaci;
Tutta la Gerusalemme celeste celebri la loro liberazio­ne ed il coro degli Angeli canti
              o di gioia per la loro eterna felicità, noi Ti preghiamo, ascoltaci;
Figlio di Dio, noi Ti preghiamo, ascoltaci;  
Agnello di Dio, che togli i peccati del mondo, perdona loro o Gesù.
Agnello di Dio, che togli i peccati del mondo, esaudisci loro o Gesù.
Agnello di Dio, che togli i peccati del mondo,
                                                accorda a questi poveri defunti li riposo eterno.


SECONDO GIORNO
Gesù, Ti offro per le Anime del Purgatorio il conforto che ricevesti dall'Angelo inviato dal Padre celeste per consolare la tua santissima Umanità e prepararti ai momenti ancora più terribili che ci sarebbero stati. Padre nostro, Ave Maria, L’Eterno riposo

Gesù, Ti offro per le Anime del Purgatorio la santa costanza del tuo Cuore, con la quale, vincendo ogni timore e ripugnanza, Ti disponesti a morire per la sal­vezza di tutti. Padre nostro, Ave Maria, L'Eterno riposo. 

Gesù, Ti offro per le Anime del Purgatorio il Sangue vivo e sacro che sudasti non tanto per le tue sofferenze quanto per gli innumerevoli peccati degli uomini.
Padre nostro, Ave Maria, L'Eterno  riposo.

Gesù, ti offro per le Anime del Purgatorio, tutti i tormenti che soffristi e che io ignoro. Per i meriti dei tuoi dolori affrontati con amore, Ti prego di perdonarmi tutti i pec­cati che per negligenza o per ignoranza non conosco.
Padre nostro, Ave Maria, L’Eterno riposo.

Gesù, Ti offro per le Anime del Purgatorio la generosa prontezza con la quale dimostrasti di morire volentieri per nostro amore quando, bagnato del sudore di san­gue, fosti Tu a prendere l'iniziativa e andasti incontro ai tuoi nemici perfettamente calmo. Padre nostro, Ave Maria, L'Eterno riposo.

Gesù, Ti offro per le Anime del Purgatorio il dolore pungénte che Ti trafisse nel vedere un tuo apostolo, un amico che tanto amavi e che tanto avevi beneficato, divenuto capo dei tuoi persecutori, venire sfacciata-mente a tradirti con un bacio sacrilego. Padre nostro, Ave Maria, L'Eterno riposo. 

Gesù, Ti offro per le Anime del Purgatorio la straordi­naria potenza e compassione con cui riattaccasti l'o­recchio di Malco, servo del sommo sacerdote colpito con la spada da Pietro. Padre nostro, Ave Maria, L’Eterno riposo. Litanie per i defunti.


TERZO GIORNO
Gesù, Ti offro per le Anime del Purgatorio la tua mera­vigliosa pazienza nel tollerare le gravi percosse e le infami ingiurie con cui Ti maltrattavano in modo inu­mano.
Padre nostro, Ave Maria, L'Eterno riposo.

Gesù, Ti offro per le Anime del Purgatorio le continue ferventi invocazioni con le quali Ti tenevi continua­mente in contatto con il Padre, pur tra gli insulti e le provocazioni adattandoti al volere divino ed offrendo all'Eterno Padre le tue sofferenze per espiare tutte le nostre colpe. Padre nostro, Ave Maria, L'Eterno riposo. 

Gesù, Ti offro per le Anime del Purgatorio il dolore che Ti ferì profondamente l'Anima quando, in quella notte di tradimento, fosti abbandonato da tutti, e special­mente dai tuoi più cari amici, i quali, vedendoti preso, fuggirono vilmente.
Padre nostro, Ave Maria, L’Eterno riposo.

Gesù, Ti offro per le Anime del Purgatorio gli oltraggi dei soldati mentre Ti conducevano dall'Orto degli Ulivi alla casa di Anna percuotendoti e offendendoti rozzamente. Padre nostro, Ave Maria, L'Eterno riposo.

Gesù, ti offro per le Anime del Purgatorio l'incompa­rabile pazienza, umiltà e mansuetudine che dimostrasti alla presenza del sommo sacerdote Anna, quando Ti interrogava con tono superbo come se Tu fossi stato un malvivente.
Padre nostro, Ave Maria, L'Eterno riposo.

Gesù, Ti offro per le Anime del Purgatorio lo schiaffo crudele ed irriverente che una guardia di Anna Ti diede. Meraviglioso esempio di amore, misericordia, dispo­nibilità che dobbiamo avere tra noi. Padre nostro, Ave Maria, L’Eterno riposo

Gesù, Ti offro per le Anime del Purgatorio l'inegua­gliabile calma con cui rispondesti al suocero di Caifa. Volevi aprire gli occhi al grande sacerdote, volevi con­vertirlo affinché la verità gli toccasse il cuore.
Padre nostro, Ave Maria, L’Eterno riposo. Litanie per defunti.


QUARTO GIORNO
Gesù, Ti offro per le Anime del Purgatorio l'amarezza che provasti e l'affronto che subisti quando fosti con dotto alla casa di Caifa, sommo sacerdote, dove i tuo nemici e persecutori, come lupi rabbiosi, erano riuniti per interrogarti.
Padre nostro, Ave Maria, L'Eterno riposo.

Gesù, Ti Offro per le Anime del Purgatorio la tua insuperabile pazienza davanti alle numerose accuse e alle false testimonianze che quegli uomini, avendo ormai deciso la tua morte, presentarono contro di Te volendo negare la tua innocenza.
Padre nostro, Ave Maria, L'Eterno riposo.

Gesù, Ti offro per le Anime del Purgatorio quel santo misterioso silenzio che conservasti fra tante calunni assurde e inconsistenti.
Padre nostro, Ave Maria, L'Eterno riposo.

Gesù, Ti offro per le Anime del Purgatorio la tua pazienza nel sopportare l'arrogante scongiuro che Ti fece il superbo Caifa, domandandoti se eri Tu il Figlio di Dio. O Gesù, per amore e rispetto al Padre Tu lo con­fermasti, soggiungendo che saresti venuto alla fine dei secoli con grande potenza e maestà a giudicare il mondo; abbi pietà di noi, Signore. Padre nostro, Ave Maria, L’eterno riposo.

Gesù, Ti offro per le Anime del Purgatorio l'affronto che subisti quando, udita la tua risposta che rivelava una realtà sublime e straordinariamente grande, invece di adorarti come vero Dio, Ti condannarono come bestemmiatore e quindi meritevole di morte.
Padre nostro, Ave Maria, L'Eterno riposo.

Gesù, Ti offro per le Anime del Purgatorio la mansue­tudine con cui sopportasti il furore rabbioso con i1 quale Ti assalirono quegli uomini malvagi che ti aveva­no rifiutato. Padre nostro, Ave Maria, L'Eterno riposo.

Gesù, Ti offro per le Anime del Purgatorio il ribrezzo che provasti quando i Giudei Ti resero bersaglio di insulti e sputi.
Padre nostro, Ave Maria, L’Eterno riposo. Litanie peri defunti.


QUINTO GIORNO
Gesù, Ti Offro per le Anime del Purgatorio la tua gran­de pazienza nel sopportare gli affronti di coloro che dopo averti bendato gli occhi, gareggiavano nel colpir­ti. Essi rappresentano i peccatori di ogni epoca, quindi anche noi.
Padre nostro, Ave Maria, L’Eterno riposo.

Gesù, Ti Offro per le Anime del Purgatorio il grande dispiacere che provasti quando Pietro, tuo amatissimo discepolo, ti rinnegò per ben tre volte e Ti offro ancora l'ineffabile carità con cui lo accogliesti, affinché si pentisse e piangesse amaramente il suo peccato. Padre nostro, Ave Maria, L'Eterno riposo.

Gesù, Ti offro per le Anime del Purgatorio tutti gli affronti e le sofferenze che patisti ancora quella notte, lasciato in mano a uomini crudeli, i quali Ti maltratta­rono con bestemmie ed oltraggi. Padre nostro, Ave Maria, L’Eterno riposo.

Gesù, Ti offro per le Anime del Purgatorio il tuo ammi­revole silenzio davanti a quelle tre false accuse che pre­sentarono contro di Te davanti a Pilato. Essi sostenevano che Tu eri un seduttore del popolo, che non volevi si pagasse il tributo a Cesare e che dicevi di essere il re dei Giudei. Padre nostro, Ave Maria, L'Eterno riposo.

Gesù, Ti offro per le Anime del Purgatorio il disprezzo che tollerasti quando fosti condotto e presentato al re Erode, il quale, dopo averti orgogliosamente inter­rogato, non ricevendo da Te alcuna risposta, Ti derise e Ti trattò come un pazzo.
Padre nostro, Ave Maria, L'Eterno riposo.

Gesù, Ti offro per le Anime del Purgatorio l'umiliazione che provasti quando il re stesso ordinò di farti indossare una veste bianca, affinché tutti i ministri della sua Corte Ti deridessero come stolto. Padre nostro, Ave Maria, L’eterno riposo.

Gesù, Ti offro per le Anime del Purgatorio la pena e la vergogna che soffristi nell'essere condotto così vestito per le vie di Gerusalemme, fra gli insulti e le grida.
Padre nostro Ave Maria L'Eterno riposo Litanie per i defunti.


SESTO GIORNO
Gesù, Ti offro per le Anime del Purgatorio 1' ammirabi­le pazienza con cui Ti lasciasti ricondurre da Pilato, e Ti offro pure la grande sofferenza che provasti quando sentisti voci spietate alzarsi tra il popolo che avevi beneficato, pretendendo la tua innocente crocifissione insieme alla liberazione del colpevole Barabba.
Padre nostro, Ave Maria, L'Eterno riposo.

Gesù, Ti offro per le Anime del Purgatorio l'amarezza che la tua Anima provò quando il preside romano, quantunque Ti sapesse innocente e giusto, per compia­cere i tuoi nemici Ti condannò ad essere flagellato. Padre nostro, Ave Maria, L'Eterno riposo.

Gesù, Ti offro per le Anime del Purgatorio i passi dolo­rosi che dovesti fare quando Ti condussero come fossi un malfattore nel luogo dove Ti avrebbero flagellato; con cuore pronto e volontà ferma, mio Salvatore, anda­sti incontro ad un supplizio orrendo.
Padre nostro, Ave Maria, L'Eterno riposo.

Gesù, Ti offro per le Anime del Purgatorio lo sconcerto che provasti quando Ti spogliarono ed il dolore che provasti quando Ti legarono strettamente ad una colonna. Padre nostro, Ave Maria, L'Eterno riposo.

Gesù, Ti offro per le Anime del Purgatorio il dolore de flagelli con i quali Ti battevano con forza e furore pei lungo tempo, tanto da lacerare il tuo corpo.
Padre nostro, Ave Maria, L'Eterno riposo.

Gesù, Ti offro per le Anime del Purgatorio le Piaghe che furono aperte in ogni parte del corpo e il Sangue che da esse sgorgò abbondantemente; Ti offro inoltre mio Signore, la difficoltà e la sofferenza con cui Ti rivestisti dopo la lunga e crudele flagellazione. Padre nostro, Ave Maria, L'Eterno riposo.

Gesù, Ti offro per le Anime del Purgatorio la pena che Ti costò e il Sangue che versasti, tanto che tutto il tragitto fu segnatomi dal suo rossore, quando fosti ricondotto dai carnefici nel cortile di Pilato tra gli insulti.
Padre nostro, Ave Maria, L’Eterno riposo. Litanie per i defunti.


SETTIMO GIORNO
Gesù, Ti offro per le Anime del Purgatorio il terribile dolore che provasti quando quegli uomini privi di uma­nità, straziarono orribilmente le tue piaghe togliendoti nuovamente di dosso le vesti. Padre nostro, Ave Maria, L'Eterno riposo.

Gesù, Ti offro per le Anime del Purgatorio l'atrocissi­mo scherno con cui i soldati Ti derisero quando, per trattarti da re di burla, Ti ammantarono di una porpora lacera e sporca, e coronandoti di pungentissime spine, invece di uno scettro reale Ti posero tra le mani una canna. Padre nostro, Ave Maria, L'Eterno riposo.

Gesù, Ti offro per le Anime del Purgatorio il lacerante dolore che sopportasti quando Ti fu posto sul capo il casco di spine grosse e terribilmente appuntite, e quan­do Ti venne calcato con forza, per trafiggerTi più cru­delmente. Gesù, Ti offro per le Anime del Purgatorio tutte le dolo rose lacerazioni che le spine Ti procurarono, e tutto i Sangue che da esse stillò bagnandoti gli occhi e la faccia.
Padre nostro, Ave Maria, L'Eterno riposo.

Gesù, Ti offro per le Anime del Purgatorio la grande forza d'animo che dimostrasti sopportando pazientemente e in silenzio tutte queste torture fisiche e psichiche.
Padre nostro, Ave Maria, L'Eterno riposo.

Gesù, Ti offro per le Anime del Purgatorio tutti gli oltraggi che subisti quando ti sputarono in faccia, ti schiaffeggiarono e, inchinandosi beffardi davanti a Te, Ti schernivano: “Salve, re dei Giudei”.  Padre nostro, Ave Maria, L’Eterno riposo.

Gesù, Ti offro per le Anime del Purgatorio l'ulteriore dolore che i soldati Ti procurarono quando Ti tolsero il manto provocando la riapertura delle ferite da poco richiuse e appiccicate alla tela, per rivestirti nuova­mente con i tuoi abiti.
Padre nostro, Ave Maria, L'Eterno riposo. Litanie per i defunti.


OTTAVO GIORNO
Gesù, Ti offro per le Anime del Purgatorio la vergogna che sopportasti, quando tutto coperto di Sangue, di livi­di e di piaghe, dall'alto fosti mostrato ai tuoi nemici mentre Pilato diceva: "Ecco l'uomo!". Padre nostro, Ave Maria, L'Eterno riposo.

Gesù, Ti offro per le Anime del Purgatorio l'inesprimi­bile dolore che provasti quando tutto il popolo ebreo, popolo che avevi amato gridava contro di Te: "Sia cro­cifisso, sia crocifisso!". Padre nostro, Ave Maria, L'Eterno riposo.

Gesù, Ti offro per le Anime del Purgatorio l'immensa fatica che affrontasti quando, molto debole per la fla­gellazione subita, fosti caricato della grossa croce e fosti trascinato verso il monte Calvario, per morirvi vit­tima d'amore fra gli spasmi più atroci e gli insulti più spregevoli. Padre nostro, Ave Maria, L'Eterno riposo.

Gesù, Ti offro per le Anime del Purgatorio tutte le ingiurie, gli spintoni e le percosse che patisti, il Sangue che uscì dalle ferite, i sudori, i sospiri e le fatiche che affrontasti tra tanti affanni lungo la via dolorosa del Calvario.
Padre nostro, Ave Maria, L'Eterno riposo.

Gesù, Ti offro per le Anime del Purgatorio le tre cadu­te mortali che subisti. Ti offro inoltre, il dolore che pro­vasti sotto i colpi che i soldati Ti davano per farti rial­zare e riprendere il cammino. Padre nostro, Ave Maria, L'Eterno riposo.

Gesù, Ti offro per le Anime del Purgatorio il disonore che subisti ingiustamente quando Ti condussero fuori della città come un malfattore in mezzo a due ladri, con la croce sulle spalle. Padre nostro, Ave Maria, L'Eterno riposo.

Gesù, Ti offro per le Anime del Purgatorio il profondo sentimento di compassione che provasti quando incon­trasti la tua Madre pietosa, pallida e straziata dal tre­mendo dolore di vederti così sfigurato che non esitò nel venire verso di Te ed abbracciarti nonostante la vio­lenta opposizione dei carnefici per separarvi.
Padre nostro, Ave Maria, L'Eterno riposo. Litanie per i defunti.


NONO GIORNO
Gesù, Ti Offro per le Anime del Purgatorio la stan­chezza estrema che Ti oppresse lungo la via. Per que­sto costrinsero un uomo di Cirene a portare la croce. Era un segno per noi: Tu ci chiedi di aiutarti, portando con Te la nostra croce, per la redenzione del mondo. Padre nostro, Ave Maria, L'Eterno riposo.

Gesù, Ti offro per le Anime del Purgatorio il travaglio che il tuo sacro corpo dovette affrontare nella salita al Calvario; Ti offro pure, mio Gesù, il rifiuto che oppo­nesti al vino mescolato con fiele che vollero offrirti: un'amara bevanda avevano riservato al Re dei re men­tre offriva Se stesso per la Redenzione degli uomini.
Padre nostro, Ave Maria, L'Eterno riposo.

Gesù, Ti offro per le Anime del Purgatorio il tormento che soffristi quando i soldati sul Calvario provocarono nuovamente la riapertura delle tue piaghe, staccando dalla viva carne le vesti già attaccate dal sudore e dal Sangue.
Padre nostro, Ave Maria, L'Eterno riposo.

Gesù, Ti offro per le Anime del Purgatorio la prontez­za di amore e di volontà con la quale Ti distendesti sulla Croce offrendo le mani ed i piedi ai carnefici per­ché fossero crudelmente trafitti. Ti offro ancora l'indi­cibile dolore che sopportasti quando il tuo santissimo Corpo fu trapassato da chiodi ai polsi che dovevano sostenere tutto il peso del tuo Corpo e quando Ti furo­no trapassati i piedi che, come ci rivela lo studio della Sacra Sindone, furono sovrapposti e fissati alla Croce con un chiodo solo!
Padre nostro, Ave Maria, L'Eterno riposo.

Gesù, Ti offro per le Anime del Purgatorio la santa ed efficace oblazione che presentasti al Padre come Vittima e Sacerdote sull'altare della Croce. Per mezzo della tua purissima offerta il mondo fu riconciliato con Dio, l'uomo fu redento ed il cielo aperto. Padre nostro, Ave Maria, L'Eterno riposo.

Gesù, Ti offro per le Anime del Purgatorio tutte le angosce e le pene che sopportasti appeso alla Croce, e in particolare la sofferenza che Ti provocarono gli occhi pieni di Sangue, la bocca e il palato secchi che, sentivano l'amaro sapore del fiele appena assaggiato, le orecchie che udivano terribili e brutali bestemmie, l'odorato ormai saturo dal fetore del Calvario ed il tatto dalle spine, dai chiodi e dalle mille altre piaghe.
Padre nostro, Ave Maria, L'Eterno riposo.

Gesù, Ti offro per le Anime del Purgatorio i crudeli spasimi da cui erano percorse tutte le tue membra, il capo trafitto dalle spine, il viso reso irriconoscibile per i colpi subiti, il petto lacerato dai flagelli, le ossa slo­gate, i nervi disgiunti, le mani ed i piedi inchiodati, e tutto il corpo coperto di piaghe.
Padre nostro, Ave Maria, L’Eterno riposo. Litanie per i defunti.

NON SCENDO DALLA CROCE Di Fulton j Sheen,vescovo

Ero uscito di casa per saziarmi di sole.Trovai un uomo che

si dibatteva nel dolore della crocifissione.Mi fermai

e gli dissi:"Permetti che ti aiuti"?Lui rispose:

Lasciami dove sono.

Non scendo dalla croce fino a quando sopra vi

spasimano i miei fratelli.

fino a quando per staccarmi

non si uniranno tutti gli uomini.

Gli dissi"Che vuoi che io faccia?"

Mi rispose:

Và per il mondo e di a coloro

che incontrerai che c è un uomo

che aspetta inchiodato alla croce.