giovedì 21 aprile 2011

Adoriamo il Sacramento e ringraziamolo del grande dono che in questo giorno (vigilia della sua Passione) ci ha lasciato in sua memoria




ROSARIO EUCARISTICO....       INIZIO

O Dio vieni a salvarmi.
Signore vieni presto
in mio aiuto.

Gloria al Padre, al Figlio e allo Spirito Santo,
come era nel principio, ora e sempre nei secoli
dei secoli.
Amen

Primo Mistero

Si contempla come Gesù Cristo abbia istituito
il SS. Sacramento per ricordarci la sua passione
e morte.

Padre nostro....
Poi si reciti per 10 volte:

Sia lodato ogni momento,
Gesù mio nel Sacramento.
Oggi e sempre sia lodato,
Gesù mio Sacramentato.



Secondo Mistero

Si contempla come Gesù Cristo
abbia istituito il SS. Sacramento
per rimanere con noi in tutto il
tempo della nostra vita.

Padre nostro...

Sia lodato ogni momento,
Gesù mio nel Sacramento.
Oggi e sempre sia lodato,
Gesù mio Sacramentato.



Terzo Mistero

Si contempla come Gesù Cristo
abbia istituito il SS. Sacramento
per perpetuare il suo Sacrificio
sugli altari per noi, sino alla
fine del mondo.

Padre nostro...

Sia lodato ogni momento,
Gesù mio nel Sacramento.
Oggi e sempre sia lodato,
Gesù mio Sacramentato.



Quarto Mistero

Si contempla come Gesù Cristo
abbia istituito il SS. Sacramento
per farsi cibo e bevanda dell'anima nostra.

Padre nostro...

Sia lodato ogni momento,
Gesù mio nel Sacramento.
Oggi e sempre sia lodato,
Gesù mio Sacramentato.



Quinto Mistero

Si contempla come Gesù Cristo
abbia istituito il SS. Sacramento
per visitarci nel punto della nostra
morte e per portarci nel Paradiso.

Padre nostro...

Sia lodato ogni momento,
Gesù mio nel Sacramento.
Oggi e sempre sia lodato,
Gesù mio Sacramentato.



LITANIE DELLA SS. EUCARISTIA

Signore, pietà
Cristo, pietà
Signore, pietà
Cristo, ascoltaci
Cristo, esaudiscici


Padre celeste, che sei Dio
Figlio redentore del mondo, che sei Dio
Spirito Santo, che sei Dio
Santa Trinità, unico Dio


Santissima Eucaristia
Dono Ineffabile del Padre
Segno dell'amore supremo del Figlio
Prodigio di carità dello Spirito Santo
Frutto benedetto della Vergine Maria
Sacramento del Corpo e del Sangue di Cristo
Sacramento che perpetua il sacrificio della Croce
Sacramento della nuova ed eterna alleanza
Memoriale della morte e risurrezione del Signore
Memoriale della nostra salvezza
Sacrificio di lode e di ringraziamento
Sacrificio d'espiazione e di propiziazione
Dimora di Dio con gli uomini
Banchetto delle Nozze dell'Agnello
Pane vivo disceso dal Cielo
Manna nascosta piena di dolcezza
Vero Agnello pasquale
Diadema dei Sacerdoti
Tesoro dei fedeli
Viatico della Chiesa pellegrinante
Rimedio delle nostre quotidiane infermità
Farmaco di Immortalità
Mistero della Fede
Sostegno della Speranza
Vincolo della Carità
Segno di unità e di pace
Sorgente di gioia purissima
Sacramento che germina i vergini
Sacramento che dà forza e vigore
Pregustazione del convito celeste
Pegno della nostra risurrezione
Pegno della gloria futura



Agnello di Dio, che togli i peccati del mondo

Agnello di Dio, che togli i peccati del mondo

Agnello di Dio, che togli i peccati del mondo

Signore, pietà
Cristo, pietà
Signore, pietà
Cristo, ascoltaci
Cristo, esaudiscici


abbi pietà di noi
abbi pietà di noi
abbi pietà di noi
abbi pietà di noi


Noi Ti adoriamo
Noi Ti adoriamo
Noi Ti adoriamo
Noi Ti adoriamo
Noi Ti adoriamo
Noi Ti adoriamo
Noi Ti adoriamo
Noi Ti adoriamo
Noi Ti adoriamo
Noi Ti adoriamo
Noi Ti adoriamo
Noi Ti adoriamo
Noi Ti adoriamo
Noi Ti adoriamo
Noi Ti adoriamo
Noi Ti adoriamo
Noi Ti adoriamo
Noi Ti adoriamo
Noi Ti adoriamo
Noi Ti adoriamo
Noi Ti adoriamo
Noi Ti adoriamo
Noi Ti adoriamo
Noi Ti adoriamo
Noi Ti adoriamo
Noi Ti adoriamo
Noi Ti adoriamo
Noi Ti adoriamo
Noi Ti adoriamo
Noi Ti adoriamo
Noi Ti adoriamo
Noi Ti adoriamo

cancella tutte le nostre colpe

abbi pietà di noi

donaci la pace


Hai dato loro il pane disceso dal cielo, che porta in sé ogni dolcezza



INVOCAZIONI RIPARATRICI

Per tutti i sacrilegi Eucaristici
Per le SS. Comunioni fatte col peccato mortale
Per le profanazioni Eucaristiche
Per le irriverenze della Chiesa
Per gli oltraggi e disprezzi dei Tabernacoli
Per il disprezzo delle cose sacre
Per l'abbandono della Chiesa
Per i peccati di immoralità
Per le anime senza Dio
Per le bestemmie contro il tuo SS. Nome
Per l'indifferenza verso il tuo amore
Per gli oltraggi verso la persona del Papa
Per il disprezzo verso i Vescovi e i Sacerdoti
Per le bestemmie contro il nome di Maria
Per i disprezzi contro le immagini di Maria
Per l'abbandono del Santo Rosario
Per l'indifferenza dell' amore materno di Maria
perdonaci, o Signore
perdonaci, o Signore
perdonaci, o Signore
perdonaci, o Signore
perdonaci, o Signore
perdonaci, o Signore
perdonaci, o Signore
perdonaci, o Signore
perdonaci, o Signore
perdonaci, o Signore
perdonaci, o Signore
perdonaci, o Signore
perdonaci, o Signore
perdonaci, o Signore
perdonaci, o Signore
perdonaci, o Signore
perdonaci, o Signore




ALTRE INVOCAZIONI

Anima di Cristo, santificami.
Corpi di Cristo salvami.
Sangue di Cristo inebriami.
Acqua del costato di Cristo, lavami.
Passione di Cristo, confortami.
O buon Gesù, esaudiscimi.
Dentro le tue piaghe, nascondimi.
Non permettere ch' io mi separi da te.
Dal nemico maligno difendimi.
Nell'ora della mia morte, chiamami.
E fa che io venga a te per lodarti
coi tuoi santi nei secoli dei secoli.
Amen.



PREGHIERA PER LA COMUNIONE SPIRITUALE

Gesù mio, credo che sei presente nel
Santissimo Sacramento.
Ti amo sopra ogni cosa e Ti desidero
nell'anima mia.
Poiché ora non posso riceverTi nella
Santa Comunione, vieni almeno spiritualmente
nel mio cuore.
Come già venuto, Ti abbraccio e mi unisco a Te.
Non permettere che mi allontani più.



SEQUENZA

Ecco il pane degli angeli,
pane dei pellegrini,
vero pane dei figli:
non dev'essere gettato.

Con I simboli é annunziato,
in Isacco dato a morte,
nell'agnello della Pasqua,
nella manna data ai padri.

Buon pastore, vero padre,
o Gesù, pietà di noi:
nutrici e difendici,
portaci ai beni eterni
nella terra dei viventi.

Tu che tutto sai e puoi,
che ci nutri sulla terra,
conduci i tuoi fratelli
alla tavola del cielo
nella gloria dei tuoi santi.



CONSACRAZIONE A GESU' SACRAMENTATO

O Gesù, io credo che tu sei realmente presente nell‘Eucaristia.
In questa presenza riattualizzi la tua morte e risurrezione, affinché tutti gli uomini conoscano l’amore del Padre e, credendo, Lo riamino col tuo stesso amore.
Tu desideri che i credenti diventino una sola cosa in te, e in virtù del tuo Spirito entrino in comunione col Padre in un’unica offerta con te.
In questo tuo disegno di amore hai riservato un posto anche per me.
Già con il battesimo mi hai incorporato a te e ora mi vieni incontro con la tua presenza eucaristica.
Non posso sottrarmi al tuo invito.
A tale scopo e con questo proposito MI CONSACRO oggi al tuo Amore, presente e operante in questo adorabile Sacramento.
Con questo atto intendo vivere nella tua offerta i miei obblighi battesimali e quelli assunti nell' Associazione Universale della Riparazione Eucaristica.
In particolare m’impegno di partecipare alla S. Messa con Io spirito della piccola ostia, che intende offrirsi, immolarsi e donarsi insieme conte.
Il mio desiderio è di estendere questo incontro vitale con te a tutta la mia vita, inserendo le mie azioni nel tuo ininterrotto sacrificio, prolungando la tua immolazione e la tua offerta nelle varie situazioni della mia giornata.
Voglio anche, o Gesù, vivere unito al tuo mistero eucaristico per supplire alla carenza di carità nel tuo Corpo mistico.
Desidero ricoprire i vuoti di amore dei fratelli dimentichi, riparando a tutte le infedeltà e ai tradimenti, alle negligenze e freddezze.
Vorrei che tutta la mia vita fosse una eco al messaggio eucaristico del tuo Amore salvatore.
M’impegno a portare al tabernacolo altre anime, disposte a lasciarsi prendere da te e a consumarsi nell’ardente desiderio della gloria del Padre e della salvezza dei fratelli, affinché le richieste del tuo Cuore possano trovare più vasta accoglienza e una risposta più generosa.
Tu, o Vergine Maria, che sei presente sull’altare come fosti presente sul Calvario, accogli la mia consacrazione e rendila degna dell’amore del tuo Figlio.
La grazia che ti chiedo è di poterti imitare, rivivendo nella mia vita le disposizioni del tuo Cuore Immacolato, tutto consacrato alla persona e all’opera redentrice del tuo Figlio.
Mi affido a te; serviti di me per far conoscere, amare e glorificare Gesù presente e operante nelle nostre chiese.




PREGHIERA A MARIA SANTISSIMA

(da ripetere ogni giorno alla fine della visita al SS. Sacramento,
per ottenere la potentissima protezione di Maria)

Santissima Vergine Immacolata e Madre mia Maria Io, il più miserabile di tutti i peccatori, ricorro oggi a Te, Madre del mio Signore;
Regina del mondo, Avvocata, Speranza e Rifugio dei peccatori.
Ti venero, grande Regina, e Ti ringrazio di tutti i doni che;
mi hai concesso finora, specialmente di avermi liberato dall'Inferno che tante volte ho meritato.
Ti amo, Signora amabilissima, e per l'amore che ho per Te prometto di volerTi sempre servire e di fare quanto posso affinché anche gli altri Ti amino.
Ripongo in Te tutte le mie speranze, la mia salvezza:
O Madre di misericordia, accettami come Tuo/a servo/a, accoglimi sotto il Tuo mantello, e poiché sei tanto potente in Dio, liberami da tutte le tentazioni, oppure ottienimi la forza di vincerle fino alla morte.
A Te chiedo il vero amore a Gesù Cristo e da Te spero di ottenere l'aiuto necessario per morire santamente.
Madre mia, per il Tuo amore a Dio, Ti prego di aiutarmi sempre, ma particolarmente nell'ultimo momento della mia vita.
Non lasciarmi finché non mi vedrai salvo/a in Cielo a benedirTi ed a cantare le Tue misericordie per l'eternità;
Amen

lunedì 18 aprile 2011

La passione di Gesù rivelata alla serva di Dio suor Maria Costanza Zauli



L'Agonia di Gesù nell'Orto del Getsemani

Appena prostrato in atteggiamento di profondissima adorazio­ne, il divino Maestro per prima cosa ringrazia il Padre per il dono immenso che sta per fare all'umanità; lo ringrazia di averlo fatto giungere a quell'ora nella quale gli sarà dato di glorificarlo, e in questo atto prevale lo slancio, l'ardore dell'offerta. Ma nessun se­gno di compiacimento viene dal cielo; 1a tenerissima paternità di Dio non si fa sentire che ammantata di terrore. Il rigore della giu­stizia punitrice sta per abbattersi su colui che volontariamente  si è caricato dei peccati di tutti. Il Figlio dell'uomo, il divin Redentore, freme di ribrezzo per l'ombra di morte che lo sovrasta.
Nel pieno vigore della sua fiorente giovinezza, la morte, e quel genere di morte, non poteva che ingenerare nella delicatissima sensibilità di lui un senso di ripugnanza invincibile. Quale utilità avrebbe portato la sua morte? Vede la perdita di tante anime, prima fra tutte quella di Giuda. Un tedio opprimente lo attanaglia, lo stringe sotto il peso dei più nauseanti peccati, fino a spremergli un copiosissimo sudore di sangue che inzuppa il terreno. Preso dal più acuto spasimo; nella sottrazione di ogni conforto dall'alto, Gesù, a cui pesala solitudine, cerca la compagnia dei suoi fidi discepoli e li trova addormentati.       
Il cuore ambasciato gli fa bramare vicina, per posare il capo sul petto di lei, la diletta Madre. Gemendo sommessamente la chia­ma. Ella, per la finezza dell'intuito materno, avverte il richiamo, sente quello che esperimenta il Figlio, agonizza con lui, spreme tutto il sangue del cuore. Avrebbe tutto affrontato pur di raggiungere il suo Gesù, che sente abbandonato fin dai suoi, ma un cenno della volontà paterna la trattiene, imponendole un distacco che la fa sof­frire più ancora di quando vedrà il Figlio flagellato e crocifisso. Finché l'oggetto amato è sotto i nostri occhi la sofferenza è addol­cita. Nel grido iterato: « Se è possibile passi da me questo calice », si sente anche l'esigenza dell'amore filiale e materno insoddisfatta; ma in perfetta fusione di palpiti Madre e Figlio pronunciano il loro incondizionato fiat. Ed ecco in un lampo aprirsi il cielo ed apparire un Angelo, nel quale Gesù vide figurata la Madre e tutte le sue anime amanti e fedeli. (27-2-1951).
Dopo la cattura, la Madonna si mosse e si portò ad adorare, seguita da molti Angeli, quella zolla ancora intrisa del preziosissi­mo Sangue del suo Gesù. In quell'ora, nella quale l'amarezza, del calice della Passione era al colmo, dimentica di sé, si dava premura di offrire all'Altissimo le primizie del Sangue redentivo per la salvezza dei suoi poveri figli peccatori. Pratica particolarmente nostra quella dell'offerta quotidiana delle sette effusioni del preziosissimo Sangue.
Offriamolo per le mani e attraverso il Cuore trafitto di Maria per la Chiesa e per il mondo. (20-2-1951).

La Flagellazione

Gesù vuole che comprenda bene la preziosità della grazia: dono al quale dobbiamo gli effetti di luce all'intelletto, la forza alla vo­lontà, l'ardore di carità a1 cuore. Colma di gratitudine, mentre rin­graziavo effusamente il Signore di questo dono, ne domandavo la massima abbondanza per tutti, specialmente per i Sacerdoti e le per­sone consacrate a Dio. A questa mia domanda, il divino Maestro ha voluto farmi intendere a quale prezzo ci abbia ottenuto questo dono inestimabile; e mi ha posto sotto gli occhi la scena raccapricciante della sua flagellazione. In passato mi erano state date varie illustrazioni sulla Passione, ma non me ne comunicavano la profonda conoscenza che ne ricavo al presente, in cui mi si apre il segreto delle intime disposizioni di Gesù in tutta la sua grande immolazione. Quale ardore di amore nel Cuore divino per il Padre suo!  Che zelo bruciante per la sua gloria! Quante volte lo ringraziava di aver voluto l'Incarnazione, dandogli così la possibilità di offrirsi a Lui in olocausto d'amore, di riparazione, di impetrazione, di lode! Erano questi i sentimenti di Gesù allorché il vile Pilato lo volle sebbene riconosciuto innocente - condannare alla flagellazione. Mentre que­gli infuriati strumenti di satana sfogavano il loro odio crudele sulle sue carni immacolate, Egli implorava per essi, come poi avrebbe fatto per i crocifissoti: « Padre, perdona loro... ». Gli tornò quanto mai tormentosa quella spogliazione che lo esponeva, velato solo del suo Sangue, agli sguardi irriverenti e ai dileggi della folla. Cer­cava, per quanto potevano permetterlo le legature, di conservarsi nell'atteggiamento più composto, nonostante che ciò rendesse più spietati quei forsennati flagellatori. Nessuna parte del corpo venne risparmiata: dal capo fino alle dita dei piedi, ogni membro ebbe il suo spasimo. I flagelli terminavano con pallottole di piombo unci­nato che percuotendo laceravano fino a scoprire le ossa. Gli Angeli, ai piedi della colonna, raccoglievano il Sangue divino. La natura umana di Gesù era tutta un fremito di rivolta e ad ogni percossa avrebbe gridato di venire risparmiata, ma l'amore per il Padre e per noi gli dava la forza di ripetere con gaudio: « Per te, per sod­disfare la tua giustizia, per pagare il debito dei miei poveri fratelli ed ottenere loro il dono della tua grazia! ».
Mentre Gesù offriva il suo Sangue, intendeva unire alla sua l'offerta di tutte quelle anime generose che lungo il corso dei secoli avrebbero accettato l'immolazione con la stessa carità e per gli stessi fini. Ed offrì per ottenere ad esse ampiezza di grazia e forza per restare coraggiose e serene fino al « consummatum est ». (23­2-1950).
Dice Gesù: - «Non potendo più soffrire in me stessa, chiedo il concorso di anime generose per l'attuazione dei miei piani di mi­sericordia. Mentre venivo flagellato e le mie carni cadevano a bran­delli e il mio Sangue scorreva in abbondanza, non la crudeltà dei soldati romani, ma la sete che avevo di dare come in nutrimento alle anime il mio Corpo e il mio Sangue così mi lacerava. Nelle mie predilette deve trovare eco fedele la sete di anime che premeva il mio cuore. Quando, nei giorni precedenti la mia Passione, moltipli­cai i pani per sfamare le turbe, vedendo l'avidità con cui veniva  consumato quell'alimento materiale, mi sentivo divorato dalla fame di darmi in nutrimento spirituale, e mi era di refrigerio il vedere ché la mia sete, che culminò nell'ultimo sitio sulla croce, avrebbe trovato eco fedele in quelle anime che per dissetarmi avrebbero vissuto nello spasimo di una simile sete ». (10-7-1939).

La coronazione di spine

Con quale dignità Gesù subiva gli strazi e le umiliazioni della Passione! Coronato di spine, percosso e ingiuriato; ingiustamente condannato, Egli teneva un atteggiamento dolce e mansueto. E non è a dirsi quanto lo ferissero nella sua dignità le volgarità che si permettevano i suoi aguzzini! (3-4-1943).
Questa fase de grande dramma fu forse la più umiliante, perché Gesù venne ridotto in maniera obbrobriosa. La sua delica­tezza gli fece sentire al vivo l'umiliazione, che rimase incisa a stigma di sangue pure nel cuore della Madre. (5-3-1951).
Nelle ore più oscure della Passione, quasi per un suprema sforzo di amore, pareva che il Padre volesse far brillare nel Volto umiliato del Figlio l'impronta della più avvincente bellezza. Di quel Volto adorabile, quale scempio si fece, nella crudelissima coronazione di spine! Anche per la Madre il vedere deturpare il Volto amabilissimo del suo Gesù fu il calice più amaro. Vedere ridotto e trattato a quel modo il suo divin Figliolo che fin dall'infanzia. Ella aveva servito e adorato con amorosa venerazione... E non poteva nem­meno accostarsi a Lui per detergerlo dal Sangue che colava dal capo coronato di spine alla fronte, a tutto il sacro Volto, e per lenire lo spasimo di quelle piaghe brucianti... (15-3-1951). Gesù la volle vicina per trovare un riparo nell'amore. di Lei. (3-4-1950).

La Via crucis

Sempre, dai primi palpiti della vita terrena, ma particolar­mente nell'ultima ardua ascesa verso il Calvario, Gesù trovò nel cuore della Madre sua un riposo d'amore che addolciva ogni sua pena.
Dalla preparazione dell'ultima cena fino al « consummatum est » il divino Maestro ebbe sempre nel pensiero la Madre sua come Colei che sola, era capace di penetrare tutta la sublimità dei misteri di amore ai quali avrebbe dato compimento, e se la chiamava vicina; la chiamò al Getsemani, alla colonna dell'umiliantissima flagellazio­ne, e la ebbe anche realmente accanto nella via crucis e sotto la croce. La Madonna non abbandonò mai il suo Figlio, ed offri al Padre ogni sua sofferenza ed ogni stilla del suo preziosissimo San­gue, perché ricadesse in effusione a grazia e di misericordia, su tutte le anime (14-3-1949).

La morte di Gesù in Croce

Parla Maria: « Quando Gesù, la mansuetissima Vittima, l'immacolato Agnello, fu disteso sulla croce, vi si adagiò guardando sua Madre... Da quel momento i suoi occhi cercarono sempre i miei, co­municandomi silenziosamente parole di vita. Fra i nostri cuori era una comprensione massima, che li teneva indissolubilmente uniti. Se mi fossi potuta distendere con Lui sulla croce, il mio patire sarebbe divenuto una gioia: dovetti subire tutta la crocefissione mantenendomi eretta accanto a Gesù. Quattro esseri inumani, pos­seduti da odio satanico, si gettarono violentemente sopra il mio Figlio per fissarlo al tronco fatale. Lo stirarono così che tutti i nervi si rattrappirono, riducendo quel Corpo adorabile, perfettissimo, come verme della terra. Presero il braccio destro e, slogandolo alle giunture, lo stirarono finché rilassati i muscoli e i nervi, arrivò al punto ove volevano fissare il chiodo. Il Sangue preziosissimo scorreva a rivoli, e veniva calpestato con disprezzo e indifferenza... Conficcate le mani, gli furono sul corpo e per distenderlo, lo pi­giarono brutalmente coi ginocchi sul costato. Non è possibile de­scrivere tutti i particolari di questa scena straziante... Lui mi guar­dava sempre. Finalmente, come fu confitto, andarono per interrare la croce, ma nel sollevarla, incespicarono in un rialzo del terreno, e per non rimanere essi sotto il peso lasciarono cadere la croce con appeso il mio Gesù. Al colpo ché fece, mi si oscurarono gli occhi e fui sul punto di venir meno. Ma mi ripresi e andai  a vedere. La  croce era caduta in una fossa ed il suo peso aveva fatto franare la terra in maniera che Gesù ne era rimasto quasi interamente sepolto, con la terra che aderiva alle sue Piaghe san­guinanti... Solo gli occhi erano rimasti liberi e col destro, che riuscivo a vedere, mi guardava ancora, dicendomi interiormente: Come so­no preziose le anime! Quale dimenticanza di sé; che generoso amore! Allorché la croce fu innalzata, vi fu un'attimo in cui ai nostri cuori balenò il compiacimento del Padre per la prossima riabilita­zione del genere umano. Ma fu immediatamente seguito dall'abban­dono, e prima del ‘consummatum est’, Gesù sperimentò anche il dolore della separazione dalla Madre sua che non vedeva più... Per ciascuna anima in particolare il Figlio mio ha tanto sofferto e ha versato il suo Sangue. Il mio cuore di Madre avrebbe avuto l'impulso irresistibile, di strappare il mio Figliolo dalle mani di quegli spietati carnefici, ma lo sguardo di Lui mi ricordava la mia mis­sione, la mia maternità di dolore, dandomi la forza di rimanere ferma, mentre risentivo anche nel mio fisico tutti gli spasimi che distruggevano quell’immacolato, perfettissimo Corpo...» (28-8-1939).
Il tradimento di Giuda e il preconosciuto tradimento di tutti quelli che avrebbero seguito il disgraziato apostolo  fu per Gesù         la feccia più amara dell'amarissimo calice della sua Passione. Questo fu il motivo dello strazio che torturò l'anima e il  cuore del Re­dentore morente e che addensò su di Lui l'oscurità più cupa del­l'abbandono del Padre.
Proprio nel momento in cui con magnanima generosità abbrac­ciava il sacrificio fino all'ultimo dissanguamento per accumulare tesori di grazia, di forza e di luce per le sue predilette anime, doveva venire nauseato dall'aceto mirrato che si porgeva alla sua sete di amore. Questa sofferenza fu compresa a fondo e condivisa in pieno soltanto dalla Madre che agonizzava sotto la croce, con una par­ticolare sensibilità, accresciuta dall'investimento di quella Maternità universale assunta proprio quando i figli di adozione le costavano il Sangue e la morte del suo Gesù (21-3-1949).
Mi risuona continuamente nell'anima l'eco dolorosa dell'ulti­mo grido di Gesù morente, grido così colmo d'amore che se fosse inteso spezzerebbe anche i cuori più duri del sasso! Maria ne intese tutta la forza e, nella sua responsabilità di Madre universale, fu
trapassata da vivissima angoscia vedendo non solo inutile, ma per tanti causa di ancor più irreparabile rovina la voce di quel Sangue. Che strazio le venne per il trionfo di. satana su anime che, chiamate a guida del gregge, si sarebbero fatti lupi rapaci... (28-3-1949).
Ho avuto l’ntuizione chiara dell'ampiezza dell'amore del cuo­re appassionato di Gesù per noi; ho veduto come siamo state ab­bracciate dal nostro Sposo divino nel momento in cui, a prezzo di tutto il suo Sangue, ci conquistava a  sé. Quarto la porzione eletta è annata dal Signore! Nel duro travaglio della Passione, tutto fu offerto senza risparmio dal Redentore morente e dalla fortissima Regina dei martiri per essa (4-4-1,949).

La ferita del Cuore

Per esigenze di espiazione in ordine ai suoi fini il Signore mi tiene in una immolazione profonda. Troppi sono i delitti che si moltiplicano e tanto gravi da pesarmi sull'anima in maniera quanto mai tormentosa. Ieri mattina avevo iniziato davanti all'altare del grande Crocifisso l'offerta delle sette effusioni del preziosissimo Sangue (pratica che torna tanto gradita al Padre) ed ero forse a metà della preghiera quando mi sono sentita improvvisamente mu­tata, avvertendo quel senso di interiore soavità che viene prodotto in me dalla presenza di Gesù. Dopo un atto di profonda umilia­zione, alzando gli occhi sono rimasta quasi abbagliata dalla luce che si effondeva dal Crocifisso. Non era più il simulacro quello che vedevo, ma la realtà; e Gesù sullo sfondo della Croce si presentava in tutto lo splendore della sua Umanità gloriosa con le Piaghe splen­denti, lasciando uscire da quella del sacro Costato uno sprazzo abbagliante che pareva andare a formare un baluardo di difesa al Vaticano (ora che tanto si avversa la Chiesa!).
Ti rimane ancora un compito assai importante da svolgere, una missione molto delicata in ordine, alla collaborazione da dare per il compimento dei miei disegni. Adoperati a tutto potere e tieni unite a te queste anime che ti seguono. Non chiedo niente di speciale; amo la semplicità. Mi sono scelto anime semplicissime e desidero trovarle sempre più piccole e semplici per potermi co­municare ad esse e sollevarle fino ad immergerle con me negli splen­dori del Padre. Invitale a darmi momento per momento quella fedeltà che non disperde la minima particella di grazia, quella rea­zione energica sulla propria natura e le varie insidie che stabilisce la vera intimità col mio Cuore. E' minima, ma limpidissima questa via, e vorrei che fosse ben compresa. In questo periodo, quanta confusione e quale oscurità si sono avanzate anche fra anime belle! Alle purissime linee emananti dall'Eterno. Sole si vogliono sostituire quelle delle creature, ed avviene, purtroppo, che l'orgoglio umano e tutte le sue grette derivazioni fanno crescere la zizzania nel giar­dino della Chiesa. Dopo la guerra darò mano alla riforma ».
A patto che mi tenga assolutamente sépolta in Lui, ho pro­messo di lasciarmi adoperare e l'ho pregato insistentemente di voler manifestare il suo amore, la sua bontà, la sua misericordia. E' stato tanto buono! Dopo avermi parlato dei suoi disegni di misericordia: « Accostati, mi ha detto, poni le tue labbra sulla ferita del mio Co­stato », e sollevandomi fino all'altezza del suo Cuore, mi ha fatto gustare il liquore corroborante del suo preziosissimo Sangue. E' stato un contatto al tutto simile a quello della Comunione sacra­mentale, che mi ha anche fisicamente rinnovata. Mi sentivo in an­tecedenza ridotta ad uno sfinimento mortale non sapevo più come trascinarmi; ed ra una nuova vita fluiva in me. Dopo un simile favore rimasi a lungo prostrata in adorazione... (3-7-1944).

La passione del Signore descritta da un medico



Alcuni anni fa un dottore francese, Barbet, si trovava in Vaticano insieme con un suo amico, il dottor Pasteau. Nel circolo di ascoltatori c'era anche il cardinal Pacelli. Pasteau raccontava che, in seguito alle ricerche del dottor Barbet, si poteva ormai essere certi che la morte di Gesù in croce era avvenuta per contrazione tetanica di tutti i muscoli e per asfissia.
Il cardinal Pacelli impallidì. Poi mormorò piano:- Noi non ne sapevamo nulla; nessuno ce ne aveva fatto parola.
In seguito a quella osservazione Barbet stese per iscritto una allucinante ricostruzione, dal punto di vista medico, della passione di Gesù. Premise un'avvertenza:
«Io sono soprattutto un chirurgo; ho insegnato a lungo. Per 13 anni sono vissuto in compagnia di cadaveri; durante la mia carriera ho studiato a fondo l'anatomia. Posso dunque scrivere senza presunzione ». 
«Gesù entrato in agonia nell'orto del Getsemani - scrive l'evangelista Luca - pregava più intensamente. E diede in un sudore come di gocce di sangue che cadevano fino a terra ». Il solo evangelista che riporta il fatto è un medico, Luca. E lo fa con la precisione di un clinico. Il sudar sangue, o ematoidròsi, è un fenomeno rarissimo. Si produce in condizioni eccezionali: a provocarlo ci vuole una spossatezza fisica, accompagnata da una scossa morale violenta, causata da una profonda emozione, da una grande paura. Il terrore, lo spavento, l'angoscia terribile di sentirsi carico di tutti i peccati degli uomini devono aver schiac­ciato Gesù.
Questa tensione estrema produce la rottura delle finis­sime vene capillari che stanno sotto le ghiandole sudori­pare... Il sangue si mescola al sudore e si raccoglie sulla pelle; poi cola per tutto il corpo fino a terra. 
Conosciamo la farsa di processo imbastito dal Sine­drio ebraico, l'invio di Gesù a Pilato e il ballottaggio della vittima fra il procuratore romano ed Erode. Pilato cede e ordina la flagellazione di Gesù. I soldati spogliano Gesù e lo legano per i polsi a una colonna dell'atrio. La flagel­lazione si effettua con delle strisce di cuoio multiplo su cui sono fissate due palle di piombo o degli ossicini. Le tracce sulla Sindone di Torino sono innumerevoli; la maggior parte delle sferzate è sulle spalle, sulla schiena, sulla re­gione lombare e anche sul petto.
I carnefici devono essere stati due, uno da ciascun lato, di ineguale corporatura. Colpiscono a staffilate la pelle, già alterata da milioni di microscopiche emorragie del sudor di sangue. La pelle si lacera e si spacca; il sangue zampilla. A ogni colpo il corpo di Gesù trasale in un sopras­salto di dolore. Le forze gli vengono meno: un sudor freddo gli imperla la fronte, la testa gli gira in una verti­gine di nausea, brividi gli corrono lungo la schiena. Se non fosse legato molto in alto per i polsi, crollerebbe in una pozza di sangue. 
Poi lo scherno dell'incoronazione. Con lunghe spine, più dure di quelle dell'acacia, gli aguzzini intrecciano una specie di casco e glielo applicano sul capo.
Le spine penetrano nel cuoio capelluto e lo fanno san­guinare (i chirurghi sanno quanto sanguina il cuoio ca­pelluto).
Dalla Sindone si rileva che un forte colpo di bastone dato obliquamente, lasciò sulla guancia destra di Gesù una orribile piaga contusa; il naso è deformato da una frattura dell'ala cartilaginea.
Pilato, dopo aver mostrato quello straccio d'uomo alla folla inferocita, glielo consegna per la crocifissione.  
Caricano sulle spalle di Gesù il grosso braccio orizzon­tale della croce; pesa una cinquantina di chili. Il palo verti­cale è già piantato sul Calvario. Gesù cammina a piedi scalzi per le strade dal fondo irregolare cosparso di cottoli. I soldati lo tirano con le corde. Il percorso, fortunatamente, non è molto lungo, circa 600 metri. Gesù a fatica mette un piede dopo l'altro; spesso cade sulle ginocchia.
E sempre quella trave sulla spalla. Ma la spalla di Gesù è coperta di piaghe. Quando cade a terra la trave gli sfugge e gli scortica il dorso. 
Sul Calvario ha inizio la crocifissione. I carnefici spo­gliano il condannato; ma la sua tunica è incollata alle piaghe e il toglierla è semplicemente atroce. Non avete mai staccato la garza di medicazione da una larga piaga contusa? Non avete sofferto voi stessi questa prova che richiede talvolta l'anestesia generale? Potete allora rendervi conto di che si tratta.
Ogni filo di stoffa aderisce al tessuto della carne viva; a levare la tunica, si lacerano le terminazioni nervose messe allo scoperto nelle piaghe. I carnefici dànno uno strappo violento. Come mai quel dolore atroce non provoca una sincope?
Il sangue riprende a scorrere; Gesù viene steso sul dorso. Le sue piaghe s'incrostano di polvere e di ghiaietta. Lo distendono sul braccio orizzontale della croce. Gli aguzzini prendono le misure. Un giro di succhiello nel legno per facilitare la penetrazione dei chiodi e l'orribile supplizio ha inizio. Il carnefice prende un chiodo (un lungo chiodo appuntito e quadrato), lo appoggia sul polso di Gesù; con un colpo netto di martello glielo pianta e lo ribatte saldamente sul legno.
Gesù deve avere spaventosamente contratto il viso. Nello stesso istante il suo pollice, con un movimento vio­lento, si è messo in opposizione nel palmo della mano: il nervo mediano è stato leso. Si può immaginare ciò che Gesù deve aver provato: un dolore lancinante, acutissimo che si è diffuso nelle sue dita, è zampillato, come una lingua di fuoco, nella spalla, gli ha folgorato il cervello il dolore più insopportabile che un uomo possa provare, quel­lo dato dalla ferita dei grossi tronchi nervosi. Di solito provoca una sincope e fa perdere la conoscenza. In Gesù no. Almeno il nervo fosse stato tagliato netto! Invece (lo si constata spesso sperimentalmente) il nervo è stato di­strutto solo in parte: la lesione del tronco nervoso rimane in contatto col chiodo: quando il corpo di Gesù sarà sospeso sulla croce, il nervo si tenderà fortemente come una corda di violino tesa sul ponticello. A ogni scossa, a ogni movimento, vibrerà risvegliando il dolore straziante. Un supplizio che durerà tre ore.
Anche per l'altro braccio si ripetono gli stessi gesti, gli stessi dolori.
Il carnefice e il suo aiutante impugnano le estremità della trave; sollevano Gesù mettendolo prima seduto e poi in piedi; quindi facendolo camminare all'indietro, lo addos­sano al palo verticale. Poi rapidamente incastrano il brac­cio orizzontale della croce sul palo verticale.
Le spalle di Gesù hanno strisciato dolorosamente sul legno ruvido. Le punte taglienti della grande corona di spine hanno lacerato il cranio. La povera testa di Gesù è inclinata in avanti, poiché lo spessore del casco di spine le impedisce di riposare sul legno. Ogni volta che Gesù sol­leva la testa, riprendono le fitte acutissime.
Gli inchiodano i piedi.
È mezzogiorno. Gesù ha sete. Non ha bevuto nulla né mangiato dalla sera precedente. I lineamenti sono tirati, il volto è una maschera di sangue. La bocca è semiaperta e il labbro inferiore già comincia a pendere. La gola è secca e gli brucia, ma Gesù non può deglutire. Ha sete. Un soldato gli tende, sulla punta di una canna, una spugna imbevuta di una bevanda acidula in uso tra i militari.
Ma questo non è che l'inizio di una tortura atroce. Uno strano fenomeno si produce nel corpo di Gesù. I muscoli delle braccia si irrigidiscono in una contrazione che va accentuandosi: i deltoidi, i bicipiti sono tesi e rilevati, le dita si incurvano. Si tratta di crampi. Alle cosce e alle gambe gli stessi mostruosi rilievi rigidi; le dita dei piedi si incurvano. Si direbbe un ferito colpito da tetano, in preda a quelle orribili crisi che non si possono dimenti­care. È ciò che i medici chiamano tetanìa, quando i crampi si generalizzano: i muscoli dell'addome si irrigidiscono in onde immobili; poi quelli intercostali, quelli del collo e quelli respiratori. Il respiro si è fatto a poco a poco più
corto. L'aria entra con un sibilo ma non riesce quasi più a uscire. Gesù respira con l'apice dei polmoni. Ila sete di aria: come un asmatico in piena crisi, il suo volto pallido a poco a poco diventa rosso, poi trascolora nel violetto purpureo e infine nel cianotico.
Gesù, colpito da asfissia, soffoca. I polmoni, gonfi d'arìa non possono più svuotarsi. La fronte è imperlata di sudore, gli occhi gli escono fuori dall'orbita. Che dolori atroci devono aver martellato il suo cranio! 
Ma cosa avviene? Lentamente, con uno sforzo sovru­mano, Gesù ha preso un punto di appoggio sul chiodo dei piedi. Facendosi forza, a piccoli colpi, si tira su, allegge­rendo la trazione delle braccia. I muscoli del torace si distendono. La respirazione diventa più ampia e profonda, i polmoni si svuotano e il viso riprende il pallore primitivo.
Perché tutto questo sforzo? Perché Gesù vuole par­lare: « Padre, perdona loro: non sanno quello che fanno ». Dopo un istante il corpo ricomincia ad afflosciarsi e l'asfissia riprende. Sono state tramandate sette frasi di Gesù dette in croce: ogni volta che vuol parlare, Gesù dovrà sollevarsi tenendosi ritto sui chiodi dei piedi... Inimma­ginabile! 
Uno sciame di mosche (grosse mosche verdi e blu come se ne vedono nei mattatoi e nei carnai), ronza attorno al suo corpo; gli si accaniscono sul viso, ma egli non puo scacciarle. Fortunatamente, dopo un po', il cielo si oscura, il sole si nasconde: d'un tratto la temperatura si abbassa. Fra poco saranno le tre del pomeriggio. Gesù lotta sempre; di quando in quando si risolleva per respirare. È l'asfissia periodica dell'infelice che viene strozzato e a cui si lascia riprendere fiato per soffocarlo più volte. Una tor­tura che dura tre ore.
Tutti i suoi dolori, la sete, i crampi, l'asfissia, le vibra­zioni dei nervi mediani, non gli hanno strappato un lamento. Ma il Padre (ed é l'ultima prova) sembra averlo abbandonato: «Dio mio, Dio mio, perché mi hai abban­donato?».
Ai piedi della croce stava la madre di Gesù. Potete immaginare lo strazio di quella donna?
Gesù dà un grido: « È finito ».
E a gran voce dice ancora: «Padre, nelle tue mani raccomando il miospirito ».
E muore.

lunedì 4 aprile 2011

Gesù dice: Amori miei preparate i vestiti di nozze


Io, Gesù Amore, sono in te, tu sei in me, io sono il tuo amore per tutti i tuoi fratelli e sorelle. Si, mia figlia, l’amore che tu risenti per loro viene da me. Gesù è l’Amore. Quanto mi compiaccio in te, mia prediletta! Ama i miei figli, li amo tanto!Oh! quanti non pensano a me! Oh! mia figlia, lasciami provarti che il mio amore per loro è senza confine, senza frontiere, senza limiti, perché tutto in me è infinito! Tale è il mio amore per i miei figli: infinito.Voi, miei cari, che leggete queste parole, comprendete la profondità dei miei dire, tutto è per voi. Questo tempo è al diapason del mio ritorno, è per voi una sorgente di presagi d’amore. Questo tempo, capitelo bene, è il solo che vi resta perprepararvi, non ce ne sarà più un altro. Quando il tempo della raccolta viene, non si può ritardare la messe, perché sarebbe persa: così è questo tempo. Questo momento tanto aspettato è arrivato per i miei eletti.Miei figli dell’amore, io sono in via verso di voi. Preparate le vostre vestiti di nozze, collocate i vostri vestiti usati, perché questo farà ombra ai miei invitati. Se uno solo fra voi porta un vestito usato, sarà messo fuori. Sì, amori miei, vi invito alla mia tavola e neanche uno di voi sarà dimenticato.Voi che non vi preparate, vi mostrerò che siete stati scelti per sedervi presso di me alla tavola delle nozze. Se non avete preparato il vostro interiore a ricevere lo Sposo, il vostro Gesù, io che sono il puro Figlio di Dio, avrete vergogna di fronte allavostra impurità.Figli miei, quando ricevete un invito per delle nozze, prendete un tempo di preparazione. Se i vostri vestiti sono usati, farete delle compre per parere bene con i vostri vestiti nuovi o, se sono sporchi, li invierete dal ripulitore per essere d’uso con i vostri vestiti puliti; non vi presenterete con dei vestiti usati o sporchi, non è vero? Quello che tento di spiegarvi, è che il vostro interiore deve essere pulito, esente di peccati.Se, figli miei, vi trovate in stato di peccato, io, il vostro Dio d’amore, vi guarderò e vi dimostrerò quanto il mio amore per voi sia grande. Tutto quello che feci per voi sarà conosciuto, e tutto ciò che faceste per me vi sarà svelato, come pure tutto ciò che non faceste. Vedete, parecchi fra voi, che non si saranno preparati, soffriranno di fronte alla loro mancanza d’amore verso di me che sono in voi e chevivo in voi. Amori miei, vi supplico di andare a vedere un sacerdote a confessare i vostri peccati per ricevere l’assoluzione che li cancellerà per sempre; questo è la preparazioneche vi renderà esenti di impurità. Fate i primi passi ed io, vi aiuterò versando in voi delle grazie che vi aiuteranno a vedervi come siete. È tanto importante per voi!La sofferenza, miei figli, sarà terribile per quelli che non si saranno preparati.Parecchi fra voi non potranno resistere alle sofferenze che si saranno meritate. Certi vorranno morire, ma la morte non verrà, perché dovranno essere presenti sino alla fine per realizzare tutte le conseguenze dei loro gesti. Tutti riceveranno delle grazie di forza che li aiuteranno a pronunciare il loro sì all’Amore perché io, lo Sposo, li conosco meglio che loro si conoscono. Io so che avranno bisogno delle mie grazie affinché si vedano come io voglio che siano, allora, domanderò a loro se vogliono vivere con me per l’eternità. Spetterà a loro di scegliere se vogliono di me, Gesù.Oh! figli miei, comprendete quello che vi dico, è tanto importante! Voi che non volete riconoscere, fin da adesso, tutta la profondità del mio amore per voi, cosa farete quando il rintocco suonerà? La vostra impurità vi farà forse esitare perchéquando mi vedrete, tutto il vostro essere risentirà il mio amore ed è con il mio amore in voi, per voi, che vi giudicherete. Sarà troppo tardi per voi che non volete soffrire, perché dovrete conoscere la vostra purificazione. Viene questo tempo! Non aspettate all’ultima seconda per purificarvi, le grazie sono tanto importanti per voi.Figli miei, potete forze realizzare tutta l’ampiezza di quello che sta per succederein ciascuno di Voi? Vedrete Dio in tutta la sua gloria. Moise risplendeva quando scese dal monte Sinai dopo aver avuto contatto con Dio e, però, Dio si mostrava alui facendo attenzione di non schiacciarlo sotto il suo splendore. E gli apostoli Pietro, Giacomo e Giovanni vissero il Figlio dell’uomo trasfigurato tutto glorioso, furono nell’incanto. Volendo installarci una dimora, esprimevano la loro gioia. Non poterono capire la grandezza di ciò che vedevano, allora Dio disse loro: “Ecco il mio Figlio prediletto, ascoltatelo” e si gettarono a terra, faccia contro terra, tanto ciò sembrò loro grandioso. E voi, credete che potrete guardarmi con quello che siete? Se vi lasciavo vivere questo momento senza il mio sostegno, non potreste resistere a tanto splendore. Miei amori, sono io che vi sosterrò con le mie grazie, tutto di voi sarà sotto il potere del Santo Spirito.
Il mio amore vi penetrerà e saprete quanto vi amo e quanto soffrii per ciascun istante della vostra vita che non è stato amore. Tutto il mio amore per voi sarà in voi. Presenti in voi, lo sarete: voi ed io, il vostro Dio Salvatore. Non una frazione di secondo vi allontanerà da me. Chi mi vede, vede il mio Padre. Soli i puri verranno il splendore del mio viso con la gioia in loro; è la ragione perché con il fuoco dell’amore, sradicherò di voi ogni impurità.Ci saranno dei giusti — voi, i figli puri —, che saranno nell’incanto totale. Saranno cattivati dal mio splendore, saranno in un estasi di gioia tanto grande che anche i miei angeli mai vissero tale estasi. Tutti i santi saranno in gioia di vederli e canteranno la mia gloria. Le anime del purgatorio riceveranno delle consolazioni tali che si vedranno, anche esse, in una grandissima gioia.Capite, voi che leggete queste linee, quanto vorrei che siate tutti in questa euforia di gioia! Ma il mio Cuore soffre, perché molti non conosceranno questa gioia. Sono numerosi quelli che rifiutano i miei slanci d’amore. Dirvi tutta la penache io risento in questo momento sarebbe per voi tanto terribile che non potreste più avere compassione per quelli che mi fanno soffrire, perché solo Dio è il Salvatore. Venni a prendere tutte le sofferenza del mondo e voi, non potete capire il mio grande amore per ciascuno di voi.Io sono la Vita e la Vita è in voi. Ciascuno di voi è un tutto che contiene tutto il mio amore. Ciò vuole dire che tutto quello che io creai nella creazione fu creato per ciascuno di voi. Capite che ciascun moto della mia creazione è un gesto d’amore per ciascuno di voi: la grandezza dello spazio vi dimostra la profondità del mio amore; l’infinito dell’universo vi insegna a scoprire che solo Dio può colmarvi senza fine; le stelle vi fanno sapere che io sono sempre presente per voi; i raggi del mio sole vanno fino a voi per mostrarvi che il mio amore è per voi soli. Ogni moto attorno alla terra è un gesto del mio amore affinché sappiate che vi voglio felici sulla terra.Vi ho dato un prospetto del mio amore per ciascun persona per dimostrarvi che siete unici. Capite l’importanza del vostro posto presso di noi, la Trinità. Comprendete, figli miei, perché uno solo di voi mi è tanto prezioso? Sarei pronto a lasciarmi crocifiggere ancora per uno solo fra voi per non perderlo. Guardate l’azzurro del cielo, con questo colore, mi piace di farvi pensare alla mia Madre che pronunciò il suo fiat per la venuta del Salvatore: ciò vi ricorda la mia nascita. La creazione è un testimonio del mio amore per ciascuno di voi: creai tutto per amore. Gli animali sono sulla terra per testimoniarvi del mio amore: vi sono fedeli; la pioggia innaffia le vostre piante: essa prende cura di quello che io vi diedi. I fiori aromatizzano l’aria: vi mostrano la mia bellezza creata per voi; i suoni degli uccelli vi svegliano: dal loro cinguettio, cantano il mio amore per voi; la brezza del mattino vi porta la freschezza: essa vi fa sapere che io prendo cura di voi; gli alberi danno dei frutti: sono dei frutti del mio amore; i corsi d’acqua abbondano di pesci: vi dimostrano la mia abbondanza d’amore. Miei figli, vedete che tutto fu creato per ciascuno di voi?Quando l’amore regnerà dappertutto sulla terra, tutto sarà soltanto armonia d’amore. Sarete amore e la mia creazione sarà soltanto dell’amore per voi. Vivrete nel mio Paradiso sulla terra. Oh! figli miei, riflettete bene prima di rispondere, perché se dite di no all’Amore, a causa del vostro rifiuto, vi vedrete rifiutare l’accesso alla porta della felicità. Ahimè! dovrete prendere quella che fa fremere soltanto dal suo stridore e, dal suo rumore, lascia prevedere un terribile e reale pericolo.Miei figli, leggete bene questo: voi che volete essere in me, l’Amore, conosceretela gioia di andare verso questo luogo di felicità eterna, ma se rifiutate di conoscere l’Amore, vi dirigerete verso un luogo terribile dove la sofferenza saràall’apogeo delle vostre limiti: la morte sarà eterna. Miei figli, se non pronunciate il vostro sì, non sarete mai più con me.Vi prevengo del pericolo che è alle vostre porte. Se rifiutate, non conosceretemai la felicità eterna. È per voi, figli miei, che scrivo, lo realizzerete? Io che vi amo e che vi voglio a me, aspetto soltanto il vostro consenso. È forse per voi un irrealtà?Miei figli, vi amo tanto!Il tempo sta venendo, affrettatevi, tutto è pronto! IO SONO è pronto per voi;voi, siete pronti? Io sono in amore con voi; voi, siete in amore con me? Riflettete a queste questioni. Va, mia figlia. Ti amo. Amen.
Gesù, il tuo Amore

domenica 3 aprile 2011

Formula di preparazione e di intenzione


O immensa ed eterna maestà di Dio, SS.ma Trinità: Padre, Figlio e Spirito Santo, io umilissima tua creatura ti adoro e ti lodo con il maggiore affetto e ossequio che si possa dare dalle creature. Alla tua presenza e alla presenza di Maria SS.ma Vergine Immacolata, Regina del cielo, del mio Angelo Custode, dei miei Santi Patroni e di tutta la corte celeste, protesto che questa orazione e petizione che sto per fare alla pietosa e misericordiosa Vergine Maria per i meriti del prezioso Sangue di Gesù, intendo farla con retta intenzione e principalmente per la tua gloria, per la salvezza mia e del mio prossimo, per sollevare e aiutare le Anime del purgatorio, per le quali l'applico in modo di suffragio; te la rivolgo in particolare per i miei presenti bisogni dell'anima e del corpo e per essere liberato dalle angosce e travagli in cui mi trovo. Pertanto, spero da te, mio Dio sommo Bene, mediante l'intercessione della Vergine Santissima, di conseguire la grazia che umilmente ti chiedo per i meriti infiniti del preziosissimo Sangue di Gesù. Ma che posso fare io nello stato presente in cui mi trovo, se non confessare a Te, o mio Dio, tutti i miei peccati commessi sino a oggi, domandandoti nuovamente la purificazione nel Sangue di Gesù? Sì, sì, mio Dio, me ne pento e me ne dolgo di vero cuore, non per timore dell'inferno che ho meritato, ma solamente per aver offeso Te, sommo Bene. Propongo fermamente con la tua santa grazia di non offenderti mai più per l'avvenire e di fuggire le occasioni prossime di peccato. Pietà, Signore, perdonami. Amen.

Terminata la preghiera di preparazione, dici:

“Sotto la tua protezione mi rifugio, o Santa Madre di Dio: non disdegnare la preghiera che ti rivolgo nelle mie necessità, ma salvami sempre da tutti i pericoli, o Vergine gloriosa e benedetta.”

Fatto ciò, prega la Santissima Vergine dando inizio alla Novena:

NOVENA DEL SANGUE SPARSO

O Dio, vieni a salvarmi,
Signore, vieni presto in mio aiuto
Gloria al Padre...

«Tutta bella sei, o Maria, e macchia originale non è in Te». Sei purissima, o Vergine Maria, Regina del cielo e della terra, Madre di Dio. Ti saluto, ti venero e ti benedico per sempre. O Maria, a Te ricorro; Te invoco. Aiutami, dolcissima Madre di Dio; aiutami, Regina del cielo; aiutami, pietosissima Madre e Rifugio dei peccatori; aiutami, Madre del mio dolcissimo Gesù. E poiché non vi è cosa che ti si domanda in virtù della passione di Gesù Cristo che da Te non si ottenga, con viva fede ti prego di concedermi la grazia che tanto mi sta a cuore; te la chiedo per il divin Sangue che Gesù sparse per la nostra salvezza. Non cesserò di gridare a Te, finché non mi abbia esaudito. O Madre di misericordia, sono fiducioso di ottenere questa grazia, perché te la chiedo per i meriti infiniti del preziosissimo Sangue del tuo dilettissimo Figlio.

O Mamma dolcissima, per i meriti del Sangue preziosissimo del tuo divin Figlio, concedimi la grazia di...... (Qui domanderai la grazia che desideri, poi dirai come segue).

1. Te la domando, Madre Santissima, per quel puro, innocente e benedetto Sangue, che Gesù versò nella sua circoncisione alla tenera età di soli otto giorni. Ave Maria…
• O Vergine Maria, per i meriti del Sangue prezioso del tuo divin Figlio, intercedi per me presso il Padre celeste.
2. Te la chiedo, o Maria Santissima, per quel puro, innocente e benedetto Sangue, che Gesù versò in abbondanza nell'agonia dell'Orto. Ave Maria…
• O Vergine Maria, per i meriti del Sangue prezioso del tuo divin Figlio, intercedi per me presso il Padre celeste.
3. Te la imploro, o Maria Santissima, per quel puro, innocente e benedetto Sangue, che Gesù versò copiosamente quando, spogliato e legato alla colonna, fu crudelmente flagellato. Ave Maria…
• O Vergine Maria, per i meriti del Sangue prezioso del tuo divin Figlio, intercedi per me presso il Padre celeste.
4. Te la domando, Madre Santissima, per quel puro, innocente e benedetto Sangue che Gesù versò dal capo, quando fu coronato di pungentissime spine. Ave Maria …
• O Vergine Maria, per i meriti del Sangue prezioso del tuo divin Figlio, intercedi per me presso il Padre celeste.
5. Te la chiedo, Maria Santissima, per quel puro, innocente e benedetto Sangue, che Gesù versò portando la croce sulla via del Calvario e specialmente per quel vivo Sangue misto alle lacrime che tu spargesti accompagnandolo al sacrificio supremo. Ave Maria …
• O Vergine Maria, per i meriti del Sangue prezioso del tuo divin Figlio, intercedi per me presso il Padre celeste.
6. Ti supplico, Maria Santissima, per quel puro, innocente e benedetto Sangue, che Gesù versò dal corpo quando fu spogliato delle vesti, e dalle mani e dai piedi quando fu confitto sulla croce con durissimi e pungentissimi chiodi. Te la chiedo soprattutto per il Sangue che versò durante la sua acerbissima e straziante agonia. Ave Maria…
• O Vergine Maria, per i meriti del Sangue prezioso del tuo divin Figlio, intercedi per me presso il Padre celeste.
7. Esaudiscimi, purissima Vergine e Madre Maria, per quel dolcissimo e mistico Sangue e acqua, che uscì dal costato di Gesù, quando dalla lancia gli fu trafitto il Cuore. Per quel Sangue purissimo concedimi, o Vergine Maria, la grazia che ti domando; per quel Sangue preziosissimo, che profondamente adoro e che è mia bevanda nella mensa del Signore, esaudiscimi, o pietosa e dolce Vergine Maria. Amen. Ave Maria…
• O Vergine Maria, per i meriti del Sangue prezioso del tuo divin Figlio, intercedi per me presso il Padre celeste.

Ora rivolgerai la tua invocazione a tutti gli Angeli e Santi del cielo, perché uniscano la loro intercessione a quella della Vergine per il conseguimento della grazia che domandi.

Angeli e Santi tutti del paradiso, che contemplate la gloria di Dio, unite la vostra preghiera a quella della cara Madre e Regina Maria Santissima e ottenetemi presso il Padre celeste la grazia che domando per i meriti del Sangue prezioso del nostro divin Redentore. Anche a voi ricorro, Anime Sante del purgatorio, perchè preghiate per me e chiediate al Padre celeste la grazia che imploro per quel Sangue preziosissimo che il mio e vostro Salvatore versò dalle sue sacratissime piaghe. Anche io per voi offro all'eterno Padre il Sangue preziosissimo di Gesù, perchè possiate goderlo pienamente e lodarlo per sempre nella gloria del cielo cantando: «Ci hai redenti, o Signore, con il tuo Sangue e hai fatto di noi un regno per il nostro Dio». Amen.

Per concludere l'orazione, ti rivolgerai al Signore con questa semplice ed efficace invocazione:

O buono e amabile Signore, dolce e misericordioso, pietà di me e di tutte le anime, sia vive che defunte, che hai redente con il tuo Sangue prezioso. Amen.

Sia benedetto il Sangue di Gesù. Ora e sempre.

NON SCENDO DALLA CROCE Di Fulton j Sheen,vescovo

Ero uscito di casa per saziarmi di sole.Trovai un uomo che

si dibatteva nel dolore della crocifissione.Mi fermai

e gli dissi:"Permetti che ti aiuti"?Lui rispose:

Lasciami dove sono.

Non scendo dalla croce fino a quando sopra vi

spasimano i miei fratelli.

fino a quando per staccarmi

non si uniranno tutti gli uomini.

Gli dissi"Che vuoi che io faccia?"

Mi rispose:

Và per il mondo e di a coloro

che incontrerai che c è un uomo

che aspetta inchiodato alla croce.