venerdì 25 marzo 2016

NOVENA ALLA DIVINA MISERICORDIA



Gesù ha chiesto a Suor Faustina di scrivere questa Novena e di recitarla in preparazione della Festa della Divina Misericordia, la prima domenica dopo Pasqua. Questa novena, che inizia il Venerdì Santo, ottiene grazie molto particolari. Può essere recitata anche in qualsiasi momento dell’anno. Gesù ha detto a Santa Faustina: “Desidero che durante questi nove giorni tu conduca le anime alla sorgente della mia Misericordia affinché attingano forza, sollievo e ogni grazia necessaria nei sacrifici della vita e specialmente nell'ora della morte. Ogni giorno condurrai al mio Cuore svariate schiere di anime e le immergerai nell'oceano della mia Misericordia: Io le introdurrò nella Casa del Padre mio. Nulla negherò a quelle anime che tu condurrai alla sorgente della mia Misericordia. Ogni giorno chiederai al Padre mio, per l’amarezza della mia Passione, le grazie necessarie a queste anime” (dal Diario).



 Primo Giorno (Venerdì Santo) “Oggi conducimi l'umanità intera e specialmente tutti i peccatori e immergili nell’oceano della mia Misericordia: con ciò mi consolerai dell'amara tristezza, in cui mi getta la perdita delle anime”. Gesù misericordiosissimo, la cui prerogativa è di avere compassione di noi e di perdonarci, non guardare ai nostri peccati, ma alla fiducia che nutriamo nella Tua bontà infinita, accoglici nella dimora del Tuo Cuore pietosissimo, e non permettere che ne usciamo mai più. Te lo chiediamo per l’amore che ti unisce al Padre e allo Spirito Santo. Misericordia dell’Onnipotente che puoi salvare l’uomo peccatore, perché Tu sei l’oceano dell’amore, soccorri chi ti invoca umilmente. Eterno Padre, volgi il Tuo sguardo di Misericordia sopra l’umanità intera e specialmente sopra i peccatori, che sono rinchiusi nel Cuore infinitamente compassionevole di Gesù e, per la Sua Passione dolorosa, mostraci la Tua Misericordia, perché possiamo cantare insieme, eternamente, la gloria della Tua Bontà onnipotente. Amen

. - Recitare la Coroncina

 Secondo Giorno “Oggi conduci a me le anime dei sacerdoti e dei religiosi e immergile nella mia imperscrutabile Misericordia. Esse mi diedero la forza di reggere fino alla fine l’amarezza della mia Passione: per mezzo loro, come attraverso dei canali, la mia Misericordia scorre sull’umanità”. Gesù misericordiosissimo, dal quale proviene tutto ciò che è buono, moltiplica nelle vergini consacrate la grazia, perché possano compiere le dovute opere di misericordia, e tutti coloro che le vedono glorifichino il Padre della Misericordia che è nei Cieli. Nei cuori puri alberga la sorgente che scorre fino al mare dell’Amore Divino, chiara come la rugiada del mattino, più risplendente delle stelle del Cielo. Eterno Padre, guarda con occhio di misericordia la schiera di coloro che hai scelto per lavorare nella Tua vigna, le anime dei sacerdoti e dei religiosi: dona loro la potenza della Tua Benedizione e, per i sentimenti del Cuore di Tuo Figlio, in cui sono racchiusi, accorda loro il potere della Tua luce, perché sappiano guidare gli altri sulle vie della salvezza, fino a cantare insieme, per l’eternità, le lodi della Tua Misericordia imperscrutabile. Amen

. - Recitare la Coroncina

 Terzo Giorno “Oggi conducimi tutte le anime devote e fedeli e immergile nell’oceano della mia Misericordia; esse mi confortarono lungo la Via Crucis: furono quella goccia che mi consolò nell’'oceano dell’amarezza”. Misericordiosissimo Gesù, che dal tesoro della Tua Misericordia elargisci sovrabbondantemente le Tue grazie, accoglici dentro al Tuo Cuore, che verso tutti è di una infinita bontà, e non permettere che ne usciamo mai più. Te lo chiediamo per l’amore imperscrutabile di cui ardi verso il Padre Celeste. L’uomo non può scrutare i Tuoi prodigi; nascondi al santo come al peccatore, Misericordia eterna del Signore che stringi al cuore giusti e penitenti. Eterno Padre, guarda con misericordia le anime fedeli che sono l’eredità del Tuo Figlio, e per la dolorosa Sua Passione, concedi loro la Tua Benedizione e proteggile continuamente, perché non perdano l’amore e il tesoro della santa fede, ma con tutta la schiera degli angeli e dei santi cantino gloria per l’eternità alla Tua Misericordia infinita. Amen

. - Recitare la Coroncina

 Quarto Giorno “Conducimi oggi quelli che non mi conoscono ancora. Anche ad essi ho pensato nell’amara mia Passione e il futuro loro zelo portò consolazione al mio Cuore. Immergili nell’oceano della mia Misericordia”. O Gesù pietosissimo, che sei la luce di tutto l’universo, accogli nella dimora del Tuo Cuore compassionevole le anime di coloro che non ti hanno ancora conosciuto; li illuminino i raggi della Tua grazia, perché anche loro glorifichino, con noi, i prodigi della Tua Misericordia, e non permettere che si allontanino mai più dal Tuo Cuore infinitamente misericordioso. La Tua Misericordia onnipotente splenda su questa umanità errante, così che, dopo aver vinto l’oscurità, glorifichi concordemente il Tuo amore. Eterno Padre, guarda con misericordia le anime di quelli che ancora non ti conoscono, perché Gesù tiene anche loro rinchiusi nel Suo Cuore. Attira verso la luce del Vangelo queste anime che ignorano la grande felicità di amarti e fa’ che glorifichino tutte, eternamente, la generosità della Tua Misericordia. Amen.

 - Recitare la Coroncina

 Quinto Giorno “Portami oggi le anime dei fratelli separati, immergendole nell’oceano della mia Misericordia; nell’amara mia Passione, essi mi laceravano il Corpo e il Cuore, cioè la mia Chiesa. Allorché faranno ritorno alla sua unità, si rimargineranno le mie ferite e avrò sollievo nella mia Passione”. Misericordiosissimo Gesù, che sei la bontà stessa e non rifiuti mai la Tua luce a chi la chiede, accogli nella dimora del Tuo Cuore pietosissimo le anime dei nostri fratelli separati, attirandoli con il Tuo splendore all’unità della Chiesa, e non permettere che ne escano mai più, e adorino anch’essi la generosità della Tua Misericordia. La Tua Misericordia, che riveste di autorità la Chiesa col suo raggio, salvi coloro che ti oltraggiano strappando l’inconsutile Tua veste. Eterno Padre, guarda con l’occhio della Tua Misericordia le anime dei nostri fratelli separati, soprattutto di quelli che hanno dissipato i tuoi beni e abusato della Tua grazia, persistendo nei propri errori. Anche loro sono racchiusi nel Cuore misericordiosissimo di Gesù: non guardare ai loro errori, ma piuttosto all’amore di Tuo Figlio e ai dolori della sua Passione che Egli ha accettato per loro e fa’ che anch’essi cantino le lodi dell’infinita Tua Misericordia. Amen.

- Recitare la Coroncina

 Sesto Giorno “Conduci oggi a me le anime miti e umili, come pure quelle dei bambini, e immergile nella mia Misericordia. Sono queste che maggiormente assomigliano al mio Cuore e mi confortarono nell’amaro tormento della mia agonia: vidi che in futuro avrebbero vegliato accanto ai miei altari come degli angeli terrestri. Su tali anime Io verso a torrenti le mie grazie. Solo esse sono capaci di riceverle e quindi posso donare ad esse tutta la mia confidenza". Gesù misericordiosissimo, che hai detto: “Imparate da me che sono mite ed umile di cuore”, accogli nella dimora di questo Tuo pietosissimo Cuore le anime umili e miti, unitamente a quelle dei bambini, che incantano l’intero Paradiso, costituiscono la particolare compiacenza del Padre Celeste e lo deliziano spandendo davanti al Suo trono il loro profumo come un mazzo di fiori, levando un perenne inno all’Amore e alla Misericordia. L’ anima mite e umile di cuore respira già qui in terra il Paradiso: profuma l’universo, e il dolce viso rallegra del suo Signore divino. Padre Eterno, china lo sguardo della Tua Misericordia sulle anime umili e miti, come pure su quelle dei bambini, che Gesù tiene racchiuse dentro al Suo Cuore pietosissimo. Nessun’altra anima assomiglia come loro al Tuo Figlio e il loro profumo si alza da terra per arrivare al Tuo Trono. Padre di Misericordia e di ogni bontà, ti supplichiamo, per l’amore che Tu porti a queste anime e per la gioia che provi nel guardarle, benedici il mondo intero, perché quanti siamo ora sulla terra, veniamo a cantare eternamente le lodi della Tua Misericordia. Amen. - Recitare la Coroncina Settimo Giorno “Portami oggi le anime che danno culto e gloria alla mia Misericordia e immergile in Essa. Sono anime che più d’ogni altra soffrono per la mia Passione e penetrano più profondamente nel mio spirito, trasformandosi in copie viventi del mio Cuore misericordioso. Esse splenderanno, nella vita futura, di un particolare fulgore; nessuna cadrà nel fuoco dell’Inferno: Io stesso le difenderò nell’ora della morte ad una ad una”. Misericordiosissimo Gesù, il cui Cuore è lo stesso amore, accogli in Lui, infinitamente buono, le anime che danno particolare culto e gloria all’immensità della Tua Misericordia e che, potenti in virtù della Tua stessa forza, unite a Te avanzano, fiduciose nella Tua Misericordia, in mezzo alle difficoltà e alle contraddizioni, sorreggendo sulle loro spalle l’intera umanità, per cui non saranno giudicate con rigore, ma, nell’ora della morte, le avvolgerà la Tua Misericordia. Chi dona gloria alla Pietà suprema, da questa è particolarmente amato, e sempre vicino alla vitale sorgente, attinge l’acqua della Grazia Eterna. Eterno Padre, volgi uno sguardo di benevolenza sulle anime racchiuse nel pietosissimo Tuo Cuore che adorano e glorificano il Tuo massimo attributo, quello dell’infinita Tua Misericordia. Ti imploriamo per quelli che con le mani riboccanti d’opere di Misericordia vivono il Vangelo e, piene d’esultanza, innalzano a Te, Altissimo, l’inno della Tua bontà. Ti supplichiamo, o nostro Dio, di mostrare loro la Tua Misericordia in conformità alle speranze e alla fiducia, che hanno riposto in Te. Si realizzi per tutte la promessa di Gesù: “Proteggerò Io stesso nella vita le anime che danno culto alla mia infinita Misericordia e, specialmente nell’ora della morte, le difenderò come mia gloria”. Amen.

 - Recitare la Coroncina

Ottavo Giorno “Portami oggi le anime che si trovano nel carcere del Purgatorio e immergile nell’abisso della Misericordia, così che gli zampilli del mio Sangue le ristorino dalla loro arsura. Tutte queste anime sono da me immensamente amate. Esse soddisfano la mia giustizia. È in tuo potere portar loro sollievo: prendi dal tesoro della mia Chiesa tutte le indulgenze, e offrile per esse. Oh, se tu conoscessi il loro tormento, offriresti continuamente per loro l’elemosina dello spirito e pagheresti i debiti che esse hanno contratto con la mia giustizia!”. Misericordiosissimo Gesù, che hai detto: “Voglio misericordia”, ecco che introduco nella dimora del Tuo Cuore infinitamente pietoso, le anime del Purgatorio, che ti sono molto care ma devono soddisfare alla Tua Divina Giustizia. Gli zampilli d’Acqua e Sangue, che scaturiscono dal Tuo Cuore, spengano le vampe di quel fuoco, perché anche lì sia glorificata la potenza della Tua Misericordia. Dal Purgatorio dal dolore atroce si eleva un pianto e una preghiera supplichevole. Gesù, Tu solo puoi consolarlo con l’Acqua e il Sangue che hai versato sulla Croce. Eterno Padre, volgi uno sguardo di Misericordia sulle anime che soffrono in Purgatorio e che Gesù tiene rinchiuse nel Suo Cuore pietosissimo. Per la dolorosa Passione di Tuo Figlio Gesù e per tutta l’amarezza che ha inondato la Sua Anima santissima, ti supplichiamo di mostrarti misericordioso verso le anime che si trovano sotto lo sguardo della Tua giustizia e ti chiediamo di non guardarle se non attraverso le Piaghe di Gesù, Tuo amatissimo Figlio, perché noi crediamo che la Tua bontà e la Tua Misericordia sono senza limiti. Amen.

 - Recitare la Coroncina

 Nono Giorno “Portami oggi le anime tiepide e immergile nella profondità della mia Misericordia. Sono esse che più dolorosamente feriscono il mio Cuore, e la mia provò verso di loro nel Getsemani un’invincibile ripugnanza. Fu per causa loro che uscii in quelle parole: “Padre, allontana da me questo calice, se questa è la tua volontà!”. Il ricorso alla mia Misericordia resta per loro l’ultima ancora di salvezza”. Gesù pietosissimo, che sei la stessa compassione, introduci le anime tiepide nella dimora del Tuo Cuore misericordiosissimo. Fa’ che si riscaldino al fuoco del Tuo Amore puro queste anime che sono simili a cadaveri e ti ispirano tanto ribrezzo. O Gesù pietosissimo, usa l’onnipotenza della Tua Misericordia e attirale nelle fiamme più ardenti del Tuo Amore, donando loro un sacro zelo, perché Tu puoi tutto. Il fuoco e il ghiaccio non stanno mai insieme: quello si spegne, oppure questo fonde; solo la pietà del Cielo rende feconde le sterili creature senza speranza. Eterno Padre, getta uno sguardo di commiserazione sulle anime tiepide, che sono racchiuse nel pietosissimo Cuore di Gesù. Padre della Misericordia, ti supplichiamo per l’amarissima Passione di Tuo Figlio e per la Sua agonia di tre ore sulla Croce, permetti che anche loro arrivino a glorificare le profondità della Tua Misericordia. Amen.

 - Recitare la Coroncina

La Coroncina alla Divina Misericordia

: (Per la recita si usa una normale corona del rosario)

Nel Nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.

 Si inizia con: il Padre Nostro, l'Ave Maria e il Credo. Credo: Io credo in Dio, Padre onnipotente, creatore del cielo e della terra; e in Gesù Cristo, suo unico Figlio, nostro Signore, il quale fu concepito di Spirito Santo, nacque da Maria Vergine, patì sotto Ponzio Pilato, fu crocifisso, morì e fu sepolto; discese agli inferi; il terzo giorno risuscitò da morte; salì al cielo, siede alla destra di Dio Padre onnipotente; di là verrà a giudicare i vivi e i morti. Credo nello Spirito Santo, la santa Chiesa cattolica, la comunione dei santi, la remissione dei peccati, la risurrezione della carne, la vita eterna. Amen.

 Sui (5) grani maggiori del rosario si dice: Eterno Padre, io Ti offro il Corpo e il Sangue, l'Anima e la Divinità del Tuo dilettissimo Figlio e Signore Nostro, Gesù Cristo, in espiazione dei nostri peccati e di quelli di tutto il mondo.

 Sui (50) grani minori del rosario si dice: Per la Sua dolorosa Passione, abbi misericordia di noi e del mondo intero. Alla fine si dice per tre volte: Santo Dio, Santo Forte, Santo Immortale, abbi pietà di noi e del mondo intero. Alla fine si dice: O Sangue ed Acqua che scaturisti dal Cuore di Gesù come sorgente di misericordia per noi, confido in te! Nel Nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.

 Le Promesse di Gesù Misericordioso: Con questa coroncina otterrai qualsiasi grazia, se quello che chiedi è conforme alla Mia volontà. La Mia Misericordia avvolgerà in vita e specialmente nell'ora della morte le anime che reciteranno questa coroncina. I sacerdoti la raccomandino a chi vive nel peccato come una tavola di salvezza. Se verrà recitata accanto a un moribondo, Mi metterò fra il Padre e l'anima agonizzante non come giusto Giudice, ma come Salvatore Misericordioso. L'ORA DELLA MISERICORDIA: Gesù ha raccomandato di recitare la coroncina nell'ora della propria morte, ossia le 3 del pomeriggio, che Lui stesso ha chiamato un'ora di grande misericordia per il mondo intero. "In quell'ora dice Gesù non rifiuterò nulla all'anima che Mi prega per la Mia Passione". L'IMMAGINE DI GESU’ MISERICORDIOSO: L'anima che venererà questa immagine non perirà, già su questa terra Prometto la vittoria sui suoi nemici e sarà difesa come Mia gloria nell'ora della morte. LA FESTA DELLA DIVINA MISERICORDIA: L'anima che la prima domenica dopo Pasqua si confesserà e riceverà degnamente la santa comunione, dopo aver fatto per 9 giorni a partire dal Venerdì Santo una novena usando la Coroncina alla Divina Misericordia, riceverà la grande grazia della remissione totale di tutte le pene e dei castighi. LA DIFFUSIONE DEL CULTO DELLA DIVINA MISERICORDIA: A tutti sono dirette due promesse, la prima riguarda la protezione materna in tutta la vita e la seconda riguarda l'ora della morte: "Tutte le anime che adoreranno la Mia misericordia e ne diffonderanno il culto, queste anime nell'ora della morte non avranno paura, la Mia misericordia le proteggerà in quell'ultima lotta".

giovedì 24 marzo 2016

Giovani in preghiera Veglia nella notte del Giovedì Santo 2016



Siate Misericordiosi come il Padre”

CANTOPreghiera di Gesù (203)

C. Nel nome del Padre del Figlio e dello Spirito Santo.
T. Amen
C. Noi cerchiamo il tuo volto, Signore.
T. Attiraci tutti a te.

C.Durante questa notte ci alterneremo nella preghiera per accogliere l’invito che Gesù fece ai suoi discepoli nell’orto degli ulivi:
Vegliate e pregate per non entrare in tentazione.”
Tema della veglia è il messaggio di Papa Francesco ai giovani in preparazione della Giornata Mondiale della Gioventù nell’anno del Giubileo della Misericordia.

LA CROCE
ASCOLTO
Quanti cambiamenti, quante conversioni vere e proprie sono scaturite nella vita di tanti giovani dall’incontro con questa croce spoglia! Forse vi siete posti la domanda: da dove viene questa forza straordinaria della croce? Ecco dunque la risposta: la croce è il segno più eloquente della misericordia di Dio! Essa ci attesta che la misura dell’amore di Dio nei confronti dell’umanità è amare senza misura! Nella croce possiamo toccare la misericordia di Dio e lasciarci toccare dalla sua stessa misericordia! Qui vorrei ricordare l’episodio dei due malfattori crocifissi accanto a Gesù: uno di essi è presuntuoso, non si riconosce peccatore, deride il Signore. L’altro invece riconosce di aver sbagliato, si rivolge al Signore e gli dice: «Gesù, ricordati di me quando entrerai nel tuo regno». Gesù lo guarda con misericordia infinita e gli risponde: «Oggi con me sarai nel paradiso» (cfr Lc 23, 32.39-43).Con quale dei due ci identifichiamo? Con colui che è presuntuoso e non riconosce i propri sbagli? Oppure con l’altro, che si riconosce bisognoso della misericordia divina e la implora con tutto il cuore? Nel Signore, che ha dato la sua vita per noi sulla croce, troveremo sempre l’amore incondizionato che riconosce la nostra vita come un bene e ci dà sempre la possibilità di ricominciare.”

SILENZIO E RIFLESSIONE: Cosa ti viene in mente quando ti fermi a guardare Gesù Crocifisso?
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CANTOServo per amore (242)

VI DIRANNO BEATI
ASCOLTO
La Parola di Dio ci insegna che «si è più beati nel dare che nel ricevere» (At 20,35). Proprio per questo motivo la quinta Beatitudine dichiara felici i misericordiosi. Sappiamo che il Signore ci ha amati per primo. Ma saremo veramente beati, felici, soltanto se entreremo nella logica divina del dono, dellamore gratuito, se scopriremo che Dio ci ha amati infinitamente per renderci capaci di amare come Lui, senza misura. Come dice San Giovanni:«Carissimi, amiamoci gli uni gli altri, perché lamore è da Dio: chiunque ama è stato generato da Dio e conosce Dio. Chi non ama non ha conosciuto Dio, perché Dio è amore. [] In questo sta lamore: non siamo stati noi ad amare Dio, ma è lui che ha amato noi e ha mandato il suo Figlio come vittima di espiazione per i nostri peccati. Carissimi, se Dio ci ha amati così, anche noi dobbiamo amarci gli uni gli altri» (1 Gv 4,7-11).

SILENZIO E RIFLESSIONE: Quando mi sento amato?
Come dimostro agli altri che gli voglio bene?
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RECITIAMO A CORI ALTERNIBeatitudini per il nostro tempo

Beati quelli che sanno ridere di se stessi:
non finiranno mai di divertirsi.

Beati quelli che sanno distinguere un ciottolo da una montagna: eviteranno tanti fastidi.

Beati quelli che sanno ascoltare e tacere: impareranno molte cose nuove.

Beati quelli che sono attenti alle richieste degli altri: saranno dispensatori di gioia.

Beati sarete voi se saprete guardare con attenzione le piccole cose e serenamente quelle importanti: andrete lontano nella vita.

Beati voi se saprete apprezzare un sorriso e dimenticare uno sgarbo: il vostro cammino sarà sempre pieno di sole.

Beati voi se saprete interpretare con benevolenza gli atteggiamenti degli altri anche contro le apparenze: sarete giudicati ingenui ma questo è il prezzo dell’amore.

Beati quelli che pensano prima di agire e pregano prima di pensare: eviteranno tante stupidaggini.

Beati soprattutto voi che sapete riconoscere il Signore in tutti coloro che incontrate: avete trovato la vera luce e la vera pace.

CANONEMagnificat (31-5)

OPERE DI MISERICORDIA
ASCOLTO
Vi invito perciò a riscoprire le opere di misericordia corporale: dare da mangiare agli affamati, dare da bere agli assetati, vestire gli ignudi, accogliere i forestieri, assistere gli ammalati, visitare i carcerati, seppellire i morti. E non dimentichiamo le opere di misericordia spirituale: consigliare i dubbiosi, insegnare agli ignoranti, ammonire i peccatori, consolare gli afflitti, perdonare le offese, sopportare pazientemente le persone moleste, pregare Dio per i vivi e per i morti. Come vedete, la misericordia non è buonismo, né mero sentimentalismo. Qui c’è la verifica dellautenticità del nostro essere discepoli di Gesù, della nostra credibilità in quanto cristiani nel mondo di oggi.”


SILENZIO E RIFLESSIONE: Quale tra le opere di misericordia ti sembra più difficile?
Quale opera di misericordia pensi di poter prendere come impegno?
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RECITIAMO ASSIEME (Diario di Santa Faustina, 163)
«Aiutami, o Signore, a far sì che […]

i miei occhi siano misericordiosi,
in modo che io non nutra mai sospetti e non giudichi sulla base di apparenze esteriori, ma sappia scorgere ciò che c’è di bello nell’anima del mio prossimo e gli sia di aiuto […]

il mio udito sia misericordioso, che mi chini sulle necessità del mio prossimo,
che le mie orecchie non siano indifferenti ai dolori ed ai gemiti del mio prossimo […]

la mia lingua sia misericordiosa e non parli mai sfavorevolmente del prossimo, ma abbia per ognuno una parola di conforto e di perdono […]

le mie mani siano misericordiose e piene di buone azioni […]

i miei piedi siano misericordiosi, in modo che io accorra sempre in aiuto del prossimo, vincendo la mia indolenza e la mia stanchezza […]

il mio cuore sia misericordioso, in modo che partecipi a tutte le sofferenze del prossimo»

CANONENiente ti turbi (31-9)

PADRE PERDONA LORO
ASCOLTO
Incontro tanti giovani che dicono di essere stanchi di questo mondo così diviso, in cui si scontrano sostenitori di fazioni diverse, ci sono tante guerre e c’è addirittura chi usa la propria religione come giustificazione per la violenza. Dobbiamo supplicare il Signore di donarci la grazia di essere misericordiosi con chi ci fa del male. Come Gesù che sulla croce pregava per coloro che lo avevano crocifisso: «Padre, perdona loro perché non sanno quello che fanno» (Lc 23,34). Lunica via per vincere il male è la misericordia. La giustizia è necessaria, eccome, ma da sola non basta. Giustizia e misericordia devono camminare insieme. Quanto vorrei che ci unissimo tutti in una preghiera corale, dal profondo dei nostri cuori, implorando che il Signore abbia misericordia di noi e del mondo intero!”

SILENZIO E SEGNO: Sulla parte rossa del foglio scrivi una cosa di cui vuoi chiedere perdono oppure la cosa che, per te, è più difficile perdonare.

CANTOStrade e pensieri per domani (252)

LA MISSIONE
ASCOLTO
Lui si fida di voi e conta su di voi! Ha tante cose importanti da dire a ciascuno e a ciascuna di voi Non abbiate paura di fissare i suoi occhi colmi di amore infinito nei vostri confronti e lasciatevi raggiungere dal suo sguardo misericordioso, pronto a perdonare ogni vostro peccato, uno sguardo capace di cambiare la vostra vita e di guarire le ferite delle vostre anime, uno sguardo che sazia la sete profonda che dimora nei vostri giovani cuori: sete di amore, di pace, di gioia, e di felicità vera. Venite a Lui e non abbiate paura! Venite per dirgli dal profondo dei vostri cuori: Gesù confido in Te!. Lasciatevi toccare dalla sua misericordia senza limiti per diventare a vostra volta apostoli della misericordia mediante le opere, le parole e la preghiera, nel nostro mondo ferito dallegoismo, dallodio, e da tanta disperazione. Portate la fiamma dellamore misericordioso di Cristo (…) negli ambienti della vostra vita quotidiana e sino ai confini della terra.”

RECITIAMO A CORI ALTERNI Preghiera Semplice – San Francesco di Assisi

Oh! Signore, fa di me uno strumento della tua pace:
dove è odio, fa ch'io porti amore,

dove è offesa, ch'io porti il perdono,
dove è discordia, ch'io porti la fede,

dove è l'errore, ch'io porti la Verità,
dove è la disperazione, ch'io porti la speranza.

Dove è tristezza, ch'io porti la gioia,
dove sono le tenebre, ch'io porti la luce.

Oh! Maestro, fa che io non cerchi tanto:
Ad essere compreso, quanto a comprendere.

Ad essere amato, quanto ad amare

Poichè:
Se è: Dando, che si riceve:

Perdonando che si è perdonati;

Morendo che si risuscita a Vita Eterna. Amen.

SILENZIO E SEGNO: Sulla parte verde del foglio scrivi un impegno che vuoi prendere per regalare pace e felicità a chi ti sta vicino.
Durante il canto di conclusione attaccheremo i fogli all’albero per rappresentare i frutti che vogliamo portare nel mondo.

CANTOLa Gioia (143)


Bisogna accendere questa scintilla della grazia di Dio.
Bisogna trasmettere al mondo questo fuoco della misericordia.
Nella misericordia di Dio il mondo troverà la pace,
e l’uomo la felicità!”
(San Giovanni Paolo II)

lunedì 21 marzo 2016

CORONCINA DELLA CORONA DI SPINE DA RECITARE NELLA SETTIMANA SANTA.

Gesù disse: "Le anime che avranno contemplato ed onorato la mia Corona di Spine sulla terra, saranno la mia corona di gloria in Cielo.
La mia Corona di Spine la dò ai miei prediletti, Essa è un bene di proprietà delle mie spose e delle anime favorite.
... Ecco questa Fronte che è stata trafitta per tuo amore e per i meriti della quale tu dovrai essere coronata un giorno.
... Le mie Spine non sono solo quelle che circondarono il mio Capo durante la crocifissione. Io ho sempre una corona di spine attorno al Cuore: i peccati degli uomini sono altrettante spine..." Si recita su una comune corona del Rosario:
Sui grani maggiori:
Corona di Spine, consacrata da Dio per la redenzione del mondo, per i peccati di pensiero, purgate la mente di chi tanto vi prega. Amen

Sui grani minori si ripete 10 volte:
Per la vostra SS. dolorosa Corona di Spine, perdonatemi o Gesù.
Si termina ripetendo tre volte:
Corona di spine consacrata da Dio... Nel Nome del Padre del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.





venerdì 18 marzo 2016

BEATA TERESA MANGANIELLO ( TERZIARIA FRANCESCANA )



La Beata Teresa Manganiello, undicesima di dodici figli, nasce a Montefusco, antica "città regia" del Principato Ultra, oggi Provincia di Avellino, il 1° gennaio 1849; i suoi genitori erano Romualdo Manganiello e Rosaria Lepore, "onesti concittadini" pieni di fede e di profonda pietà cristiana. Il giorno dopo riceve il Battesimo nella Chiesa Palatina di San Giovanni del Vaglio.

La sua fanciullezza fu come il fiore del campo che si alimenta di innocenza e di grazia. Certo non ebbe agi e comodità nella casa colonica in mezzo a occupazioni e preoccupazioni di ogni giorno; aiutava la numerosa famiglia sempre con dedizione e generosità, sia nei lavori domestici che in quelli dei campi.

I biografi informano che "bella di aspetto, sorridente e affabile con tutti, parlava e agiva con soavità e mitezza". Priva di ogni malizia, in continua unione con Dio, fin da giovinetta non si disperdeva in discorsi vani o peccaminosi; invitava dolcemente anche le sue compagne a coltivare purezza e amore verso Dio e verso i fratelli. Suoi prediletti i bambini, di cui si prendeva cura come una madre premurosa. A chi le chiedeva come facesse a tenere docili tra faccende e difficoltà i vivaci nipotini, rispondeva: "Me li quiete la Madonna". Amava tutti in Dio, ma soprattutto i poveri, i malati di ogni specie di cui non temeva i contagi; gli sventurati, i carcerati, gli orfani, che le strappavano lacrime di sofferenza e che ricordava sovente nella preghiera.

Per Teresa i bisognosi, i sofferenti erano immagini di Dio e personificazioni di Gesù, per cui amava soccorrerli tutti. Particolare attenzione aveva per i malati. Per essi aveva "creato" nella sua casa la "farmacia", con medicinali ricavati dalle erbe che lei stessa coltivava. La "Farmacia" di Teresa non conosceva turni o chiusura, sempre aperta, luogo dove Teresa vive nell'abbraccio giubilante con la povertà; si sente in comunione autentica con chi soffre e fra le varie faccende, svolge anche quella di infermiera: leniva il dolore, lavava con acqua tiepida le lesioni, con delicatezza le medicava con una pozione particolare preparata da lei stessa; curava micosi, scabbia, eczemi, malattie come le tigne, che figuravano nell'800 tra "quelle più sordide della specie umana".

Affidarsi alle cure di Teresa significava non cadere in balia del cieco empirismo dei medicastri del tempo. Nonostante la sua giovane età, ella metteva a repentaglio la sua reputazione e si esponeva al continuo rischio di contrarre le affezioni della pelle di cui erano portatori i poveri infermi che mendicava ed assisteva. Teresa aveva un modo tutto suo, pieno di umanità, per assistere gli infermi. Non solo li accoglieva nella sua casa, ma li cercava, sapeva dove essi si trovavano e andava da loro per dispiegare la sua azione curativa e caritativa. Meraviglioso anticipo del "Volontario" dei nostri giorni.

Aveva un particolare riguardo per i sacerdoti. In ognuno di essi vedeva e rispettava il Sommo Sacerdote Gesù. Per essi, come del resto per tutti i fratelli in Cristo, offriva tutto quello che poteva: riparazione, penitenza, testimonianza e, se necessario, ammoniva con coraggio e fermezza.


Sulle orme di S. Francesco
Nella primavera del 1869, il Superiore del convento dei Cappuccini di Montefusco, P. Lodovico Acernese, uomo schietto e umile, pieno di carità, di grande ingegno e di pietà serafica, ma anche ben determinato nelle sue azioni, impianta il Terz'Ordine di San Francesco chiamando uomini e donne di ogni ceto ad unirsi sotto il vessillo del Poverello di Assisi. Con la santità di vita cercava di risanare le piaghe doloranti del tempo, convinto che per una società nuova occorresse ritornare agli ideali evangelici sia nella famiglia che nella scuola. Teresa ventenne fu attratta dalla luce che scaturiva dalla Parola di Dio, che ascoltava quando partecipava agli incontri catechetici e alle conferenze tenute dal P. Lodovico, divenuto suo direttore spirituale; avvertì con impeto la vocazione francescana fino ad esclamare: "Che tesoro, che tesoro ho trovato!".

Il 15 maggio del 1870 la giovane Teresa divenne novizia nel Terz'Ordine Francescano col nome di Sorella Maria Luisa. "Fu volere di Dio che così si chiamasse, perché dovea ammirarsi davvero quale redivivo S. Luigi Gonzaga, per la straordinaria innocenza, semplicità e purezza, e per l'eroica penitenza".

Per meglio crescere in virtù ed arrivare più agevolmente alla perfezione, fece insieme voto di castità e di verginità.

L'adesione di Teresa al Terz'Ordine della Penitenza fu una scelta radicale e profonda, un'offerta di tutta se stessa al Signore. E da allora fu come una scalata senza soste verso le vette dell'amore. Ogni giorno una conquista, mai una stasi. Non bastava aver avuto in dono l'innocenza, la modestia, la mitezza. Bisognava custodirle, giorno per giorno, proteggerle, incrementarle e fortificarle. Tra i suoi propositi, infatti, leggiamo: "Oggi debbo, con aiuto di Dio e di Mamma Immacolata, fare più di ieri per il mio Gesù".


Amore filiale alla "Mamma Immacolata"
Teresa amava chiamare, "Mamma, sua la Vergine Santissima, da cui, diceva di aver sempre ottenuto le grazie più singolari". La invocava con i dolci nomi di "Mamma mia", "Mamma cara", "Mamma bella", "Mamma Immacolata". Si sentiva veramente "figlia" della Madonna!.

Come prova della sua singolare devozione alla Vergine Immacolata, "... giovinetta, sui venti anni, nell'aprile della vita, quando la fresca ragione conosce, palpita, ondeggia, Teresa recise la lunga e folta sua chioma olivastra e ne fece un presente alla Madonna...".

La vita della giovane terziaria era pervasa di preghiera mariana così intensa, che potrebbe sembrare incredibile se si considera che lei era impegnata in faccende domestiche della mattina alla sera.

Il Rosario riempiva tutta la sua giornata. Questa semplice contadina diventa maestra di vita per l'uomo del Terzo Millennio. Teresa conclude l'esistenza terrena ripetendo la sua bella invocazione: "Oh! la mia cara Mamma! Solo in vostra compagnia sarò degna di presentarmi al Figlio vostro, allo Sposo mio bello, Gesù!...".


Missionari nelle sue contrade
Alla scuola di Francesco d'Assisi Teresa comprende il valore della povertà, che rende libero il cuore da ogni attaccamento terreno e permea di letizia divina ogni azione, nella ferma convinzione che ogni cosa viene dalla paterna volontà di Dio per il nostro bene. Per questa sua capacità di diffondere serenità e concordia, Teresa fu chiamata dai suoi contemporanei "Angelo di pace".

Vero "missionario nelle sue contrade", passava rimettendo pace e concordia nelle famiglie; annunciava il Vangelo con la parola e la vita, leniva le sofferenze fisiche e morali, condannava i vizi e incoraggiava le virtù.

Teresa iniziava la sua giornata di buon mattino, "era mattiniera", informano le fonti biografiche. Presto raggiungeva a piedi la suggestiva chiesetta di Sant'Egidio, dei Frati Cappuccini, per immergersi in lunghi, profondi colloqui con lo Sposo divino, i quali terminavano con la partecipazione all'Eucaristia e, spesso, al sacramento della Riconciliazione. Il Signore si degnava di intrattenersi con quest'anima ardente e generosa che corrispondeva fedelmente alle grazie ricevute. La gente, nel vederla sprofondata nella preghiera, esclamava commossa: "Sembra un serafino di fuoco... Beata lei".

La vita di Teresa era una predica silenziosa, ma efficace. Molti furono richiamati, solo dal suo umile esempio, ad una vita più coerente, molti si fecero come lei terziari francescani.

Certamente fu un atto prodigioso quella scomparsa delle piaghe che Teresa aveva sul corpo a causa del cilicio e della disciplina che era solita infliggersi quando, dovendo essere sottoposta ad una visita medica, non voleva che esse fossero scoperte.

Ci furono, inoltre, due fatti strepitosi di conversione: una ragazza traviata alquanto nota del paese ritorna sulla retta via dopo l'incontro con Teresa, e un sacerdote sospeso da dodici anni dalla Messa per reati politici, attestò pubblicamente di essersi ravveduto per la sola vista "dell'angelica penitente Teresa".

Per eliminare dalla sua vita il chiasso inutile che disperde i valori dello spirito e per mantenere sempre il raccoglimento interiore fece il voto del silenzio: mai una parola inutile, mai un discorso leggero, oppure ozioso. Mente, cuore e labbra sempre rivolte alle cose celesti.


Preghiera e penitenza
Un "olocausto d'amore", non potrebbe meglio di così intendersi la vita di Teresa: "Oh! Io sento di amore potentemente! Sì, io amo! Ma l'Essere che forma l'oggetto del mio amore brama e vuole il sacrificio della mente, del cuore, di tutte le mie forze".

Teresa, spinta da un ardente carità per Dio e per il prossimo, si sente chiamata ad un alto e difficile apostolato: la riparazione. Comprende che occorre pregare ed espiare per il male che si commette nel mondo e, così, percorre la richiesta della Madonna di Fatima ai tre pastorelli: "Molti vanno all'inferno perché non c'è chi preghi e si sacrifichi per loro. Volete offrirvi voi?". Teresa si era offerta per la conversione dei peccatori e sempre aveva sulle labbra la sua giaculatoria preferita: "Misericordia, Signore, misericordia dei peccatori".

Il Signore che si compiace di scegliere i piccoli e i deboli, come agnelli candidi immacolati per il bene dei fratelli, fece sentire questo invito anche all'innocente ragazza irpina, che rispose con pronta generosità votandosi ad una vita di mortificazione e penitenza inaudite, rimaste nascoste fino al giorno della sua morte perfino ai familiari. Questo a sigillo della sua sincerità ed umiltà. Unico testimone il direttore spirituale, P. Lodovico Acernese, che seppe scoprire e dirigere questa particolare azione dello Spirito Santo in un'anima tanto bella e la guidò per le vie del Signore con sapienza e prudenza.

Oggi si possono ammirare - esposti nel "Memoriale Teresa Manganiello" - allestito nella Casa Madre delle Suore Francescane Immacolatine in Pietradefusi (AV) - gli strumenti del suo volontario supplizio, diurno e notturno, compiuto nel silenzio, nella letizia, nell'ansia apostolica di convertire i peccatori e salvare le anime.


Amare i nemici...
Non bisogna credere, però, che tutto sia facile per una creatura amata da Dio. Rispondere alla chiamata del Signore richiede dominio, sacrificio continuo perché tutto sia sempre degno della Sua presenza santificatrice. La natura alle volte rende forti le esigenze e le debolezze in quelli che amano Gesù; allora le tentazioni sono più allarmanti e pericolose. Ecco la semplice preghiera con la quale Teresa si difendeva dalle tentazioni e dalle insinuazioni del male: "Mamma bella, fate che non entri in me quello che Gesù non vuole".

Non esiste santità senza prove convincenti: calunnie, maldicenze, pettegolezzi e ingiurie non furono risparmiate alla giovane Teresa, che tutto accettava: Se l'anima mia è pura di tali macchie, non è una grazia del Signore?".

Anzi umiliazioni e contumelie furono accolte da lei come una grazia e come una benevolenza divina, sempre perdonando e pregando per i suoi denigrato
ri, tanto da rispondere a chi gliene parlava: "Preghiamo, preghiamo per i nostri nemici. Non dubitatene, siatene certi, la nostra fermezza nei doveri, sarà per loro un mezzo di ravvedimento".


La "grazia" di soffrire per Gesù
Teresa dimostrò una sapienza superiore alla sua età e condizioni, tanto da stupire ecclesiastici e letterati, che spesso venivano a visitarla. Il suo zelo e la sua santa vita fecero presagire al P. Acernese la fondazione di una famiglia religiosa femminile, che avesse come carisma la fisionomia spirituale di Teresa: la riparazione, lo spirito francescano, la devozione alla Madonna Immacolata e la formazione dei fanciulli, specialmente delle giovani.

Si fecero progetti, preparativi. Teresa recò personalmente a Roma con una famiglia nobile di Benevento per chiedere al Santo Padre, Pio IX, la benedizione per la nascente Congregazione. Fu ricevuta in "udienza privata" dal Sommo Pontefice, il quale benedisse e incoraggiò il progetto fondazionale.

Ma, quando ormai si avvicina il momento della fondazione, il Signore chiamò a Sé l'umile fiore della terra irpina.

Un violente sbocco di sangue rivelò il male allora inesorabile della tisi che, in meno di due anni stroncò la florida vita della "Prima Terziaria di Montefusco".

Dal letto del dolore Teresa diede gli estremi insegnamenti col sangue, con le parole e con l'eroico sorriso. A chi si meravigliava di tanta rassegnazione diceva: "Il Signore mi ha fatto la grazia di patire per Lui ed io debbo lamentarmi? Egli sa già l'aiuto che mi occorre!".

Sembrava che un solo desiderio la guidasse: vedere il suo Sposo, unirsi a Lui in un eterno abbraccio: "Non così lieto riceve l’annunzio di rivedere i patrii lidi l’esule derelitto; né quello di abbandonare l’orrido carcere il povero prigioniero; non esulta così la giovane sposa a nozze condotta, come Teresa quando sa di dover morire. Benedetta!…

Fra i trasporti più fervidi di amore, Teresa, dopo di aver chiesto perdono e benedizione a tutti della famiglia, negli amplessi del suo Gesù, dipartivasi, letiziando, da questa valle di lagrime e quale candida nube si elevava per le regioni superne a vivere in seno a Dio una sempiterna pace: premio alle sue sublimi virtù ed al suo sovrano amore".

Era il 4 novembre 1876. Teresa aveva 27 anni e fu proclamata "Beata da tutto un popolo".

dal web

NON SCENDO DALLA CROCE Di Fulton j Sheen,vescovo

Ero uscito di casa per saziarmi di sole.Trovai un uomo che

si dibatteva nel dolore della crocifissione.Mi fermai

e gli dissi:"Permetti che ti aiuti"?Lui rispose:

Lasciami dove sono.

Non scendo dalla croce fino a quando sopra vi

spasimano i miei fratelli.

fino a quando per staccarmi

non si uniranno tutti gli uomini.

Gli dissi"Che vuoi che io faccia?"

Mi rispose:

Và per il mondo e di a coloro

che incontrerai che c è un uomo

che aspetta inchiodato alla croce.