domenica 23 gennaio 2011

Ora Santa in omaggio di adorazione a Cristo Re




Quale provvidenziale, sublime riparazione é la festa di recente istituita per onorare la di­vina Regalità di Gesù
Venti secoli or sono un iniquo Governato­re, con la paura nell'anima e l'ironia nel gesto, rivolto alla folla di Gerusalemme urlante sotto il suo tribunale, disse presentandole quel Cri­sto-Re contro cui s'accaniva irosamente con oltraggi: «Ecco il tuo Re».
E oggi, venti secoli dopo, il Pontefice del nuovo popolo di Israele, rivolgendosi al mondo cattolico e mostrandogli il Figlio del Dio vivente, Gesù Cristo, ripete egli pure, ma in tono di vittoria, d'adorazione e di amore
- « Ecce Rex vester: - Ecco il vostro Re. E noi tutti, o Signore Gesù, vostri sudditi fedeli e figli vostri commossi, con l'anima piena di gioia, vi adoriamo e unendoci ai duecen­to e più milioni di fratelli nostri cattolici, ri­spondiamo al venerato Pontefice dal profondo dell'anima nostra
« AVE REX ! » "Tu sei veramente il Re della Gloria, o Cristo Gesù!
(Tutti ripetono ad alta voce l'una dopo l'al­tra tutte le acclamazioni).
« AVE REX ! » Tu sei il solo Liberatore, o  Cristo Gesù!
« AVE REX ! » Tu sei l'Unto dal Padre che sia nei Cieli, o Cristo Gesù!
« AVE REX ! » Tu hai avuto in eredità la ter­ra, ribelle, o Cristo Gesù!
« AVE REX ! » I Cieli sono il tuo trono o Cri­sto Gesù!
« AVE REX ! » Le anime sono la tua corona, o Cristo Gesù!
« AVE REX ! » La misericordia é il tuo scettro, o Cristo Gesù!
« AVE REX ! » Il tuo Sangue é la tua porpora regale, o Cristo Gesù!
« AVE REX! » Tu regnerai per tutti i secoli dei secoli, o Cristo Gesù!
Si, o Cristo Gesù, per Te regnano i re, e i governanti amministrano ai popoli la giusti­zia, solo per Te, o Cristo-Re
Per Te l'autorità diventa legittima e il legi­slatore può imporre le leggi alla società, sì, solo per Te, o Cristo-Re
Per Te, e perché tuoi sudditi, è nobile l'ob­bedire e il sottometterci, si solo per Te, o Cri­sto-Re !
In perfetta unione, dunque, di fede e d'a­more col Romano Pontefice Ti acclamiamo, o Re dei re: Ti benediciamo, Ti lodiamo, Ti a­miamo, o Gesù... E, in ginocchio, Ti scongiu­riamo, appellandoci alla Tua infinita bontà, che ci faccia sentire, dopo questa magnifica fe­sta, che Tu realmente sei il Monarca assoluto davanti al quale « debbono piegare le ginocchia i cieli, la terra e gli inferni " .         - (Tutti ad alta voce e per cinque volte :)
CHRISTUS VINCIT, CHRISTUS REGNAT, CHRI­STUS IMPERAT!
Oh, sì! ch'Egli regni nelle anime, nelle fa­miglie, nella società, nelle nazioni, con tutta la potenza vittoriosa del Suo Cuore!
Dato l'accanimento dei nemici d'ogni sorta, grandi e piccoli, unitisi tutti contro il Cri­sto-Re per detronizzarlo con l'odio e l'astuzia satanica, questa festa era veramente indispen­sabile... Da una parte quelli che obbediscono al Sinedrio empio e massonico: ohimè! dall'altra, il numerabile esercito dei cattolici troppo pru­denti, di quelli la cui timidezza o il desiderio di temporeggiamento vince di gran lunga la loro fede. L'attacco da sinistra e - l'apatia del­la destra cominciano a provocare dovunque un terribile cataclisma sociale che, in fondo, non è che il giusto castigo, troppo ben meritato pel deicidio degli uni, e per l'assenteismo e il si­lenzio compiacente degli altri...
Cataclisma, ho detto. Oh sì! guardatevi d'at­torno: si direbbe veramente che il fenomeno verificatosi il Venerdì Santo alla morte del Re divino, si rinnovi moralmente un po' dapper­tutto presso le grandi nazioni apostate, le qua­li, credendo d'acquistarne ricchezza, libertà e gloria, hanno decretato di esiliare Gesù, Signor nostro, di farlo morire legalmente, di toglierlo assolutamente dalla vita nazionale.
E vedete come subito il sole della verità si è per esse oscurato, vedete come una fitta neb­bia, intensificata dalla menzogna e dagli er­rori, le avvolge come in un sudario... Non vi accorgete che sotto i vostri passi la terra tre­ma?... Non sentite i popoli che, lasciate scate­nare le loro passioni e le loro turpitudini, mi­nacciano proprio quelle Nazioni che spezzaro­no le Tavole della Legge? E' un vulcano di odio che erompe inondando la terra col fuoco infernale della discordia, della rivolta, del­l'anarchia.
Ah! ma questi infami deicidi non hanno potuto sedersi al banchetto preparato per ce­lebrare i funerali di Cristo... Guardate! il sole artificiale dei loro ideali terreni, il sole dei loro godimenti impuri, il sole delle loro grandez­ze infinite, delle loro libertà fatte di licenza, si copre già di un velo di sangue fratricida, il pri­mo frutto ben legittimo del loro misfatto, del­la loro apostasia nazionale.
Ti hanno abbandonato, o Gesù: hanno rinnegato il Tuo Santo Nome e il tuo Evan­gelo, hanno misconosciuto i Tuoi sovrani di­ritti, ed eccoli confusi, muti testimoni dell'ec­clisse d'ogni pace e d'ogni vera grandezza, d'o­gni libertà, perché quelli che intrecciano pel tuo capo divino una corona di spine, intrecciano in­sieme per se stessi una corona di sventure:.. Il solo Re di pace, di verità, di giustizia sei Tu, o Re d'amore, Tu o Gesù!
In unione al Romano Pontefice, anche noi vediamo in questa festa un coro mortale alla maledetta eresia che pretende, o Signore, che Tu non - debba essere - Re che nel secreto delle coscienze, o al più, nell'intimità delle famiglie, nell'unione col Tabernacolo, e non oltre... Quanto sono ciechi, e anche colpevoli quelli che di Te, o Gesù, voglion fare un Re silenzio­so, un Re da burla!... Si dice che Tu non devi mischiarti nella vita sociale, e meno ancora nel­la vita nazionale... E se Tu lo vuoi, oh! allora si proibirà alle coscienze di pregare, si chiude­ranno le tue chiese, perché tu turbi l'ordine occupandoti d'affari pubblici e parlamentari... Tu non sei di questo mondo, essi gridano, la­scia dunque che la vita sociale e pubblica la viviamo noi come vogliamo... E se non accetti queste condizioni di pace, a Re-Gesù, accet­ta l'ostracismo di quelli che ti esiliano e ti gri­dano, con furore e ignominia, di tornar al tuo Paradiso!
Ma noi, o Re dei re, col Tuo Vicario - ti diciamo: "Anatema a quanti pretendono di avere la coscienza in pace, di aver la pace nelle famiglie, nelle società, nelle nazioni al di fuo­ri di Te, Principe della pace, lontano da Te, "Re di giustizia, contro di Te Re d'amore e di verità!"
Tu solo sei Re per diritto personale, innato, assoluto, Tu solo; o Gesù!
Ecco perché, in unione col Papa, in unio­ne con la Chiesa, con spirito d'amorosa e so­lenne riparazione sociale Ti diciamo, o Signore - E' urgente, e noi vogliamo che Tu re­gni, o Gesù! TUTTI: Noi vogliamo che Tu regni, o Gesù!

Numerosi sono, o Gesù, i Presidenti, i Prin­cipi, i Re che hanno stretto tenebrosa alleanza contro il tuo trono e il tuo Evangelo  numerosi sono gli iniqui governanti che hanno tolta dal­l'edificio nazionale la pietra angolare della tua adorabile Persona e la base della tua divina le­gislazione...
O Re mansueto, ferma la tua ma­no, ritarda la sentenza della meritata giustizia, e per gli amici del tuo Cuore, per gli apostoli della tua Regalità, sii misericordioso e prenditi. una rivincita d'amore, estendendo a tutti quegli sciagurati il beneficio del tuo regno sociale regna, trionfa, domina, o Cristo-Re! TUTTI: Noi vogliamo che Tu regni, o Gesù!

Quale storia triste e desolante non è, o Si­gnore, la storia dei popoli predestinati, riscattati dal tuo sangue!... Quelli che si dicono loro legali rappresentanti, i parlamenti, - hanno can­cellato il tuo nome da ogni pubblica manifesta­zione; e il tuo Evangelo, che era dovunque con­siderato la Carta di nobiltà, di civiltà e di li­bertà cristiana, non è più ormai, secondo essi,  - che un cimelio da biblioteca... Hanno inventato quella che essi chiamano legalità moderna per togliere dalla coscienza nazionale ogni traccia dei tuoi benefici e del tuo divino intervento at­traverso la Chiesa...
O Re mansueto, ferma la tua mano, ritarda la sentenza della meritata giustizia, e per gli amici del tuo Cuore, per gli apostoli della tua Regalità, sii misericordioso e prenditi una rivincita d'amore, estendendo a tutti quegli sciagurati il beneficio del tuo regno sociale: regna, trionfa, domina, o Cristo-Re! TUTTI: Noi vogliamo che Tu regni, o Gesù!

Tu sei il solo legislatore di diritto assoluto, o Gesù!...  Ma, ohimè i popoli non vogliono più riconoscerlo, son troppo civilizzati, troppo moderni per ammetterlo... Ed ecco che proprio quelli cui Tu hai affidato il compito di com­mentare la tua legge divina con leggi giuste, sagge, cristiane, proprio quelli che si dicono le­gislatori, hanno legiferato contro di Te, han­no dichiarato che Tu non esisti, che il tuo E­vangelo è un mito, e che la tua Chiesa non è che un'insopportabile tirannia per le coscien­ze moderne. E allora, oh! bestemmia!... oh ! cinismo ipocrita!... per liberare i popoli per renderli indipendenti, felici in nome di un be­nessere nazionale, si sono misconosciuti tutti i tuoi diritti, si sono profanate tutte le tue leg­gi!
O Re mansueto, ferma la tua mano, ritarda la sentenza della meritata giustizia;, e per gli amici del tuo Cuore, per gli apostoli della tua Regalità, sii misericordioso e prendi una rivin­cita d'amore estendendo a tutti quegli sciagu­rati il beneficio del tuo regno sociale: regna, trionfa, domina, o Cristo-Re ! TUTTI: Noi vogliamo che Tu regni, o Gesù!

Questa casta di orgogliosi che ti hanno con­dannato, o Signore, fino dai tuoi primi passi, temendo la sconfitta che il tuo anatema provo­cherebbe, si è trincerata nei centri intellettuali e in nome della filosofia, della scienza e del di­ritto; sistematicamente, ti mette da parte, ti ri­fiuta il diritto d'essere Verità e Luce, e preten­de anzi che il tuo spirito sia in opposizione ad ogni vera e alta cultura, che tu intralci lo svi­luppo del pensiero, che la nostra fede sia nega­zione assurda della nostra ragione... Ecco per­ché ti hanno bandito dalla scuola, ti insultano e maledicono dalle cattedre dell'insegnamento superiore e universitario: ecco perchè cercano attrarre la gioventù e organizzarla in un eser­cito d'empietà da lanciare contro di Te...
O Re mansueto, ferma la tua mano, ritarda la sen­tenza della meritata giustizia, e per gli amici del tuo Cuore, per gli apostoli della tua Regali­tà, sii misericordioso e prenditi una rivincita d'amore estendendo a tutti quegli sciagurati il beneficio del tuo regno sociale: - regna, trion­fa, domina, o Cristo-Re! TUTTI: Noi vogliamo che Tu regni, o Gesù!

La società moderna, e specialmente quella che, per la sua posizione o per il censo, dovreb­be dare il buon esempio e trascinare sulle pro­prie orme gli umili e i poveri, ha spezzato ogni sacro legame che l'avvinceva a Te, o Gesù! Ohimé ! presa dalla febbre del piacere, dalla vertigine delle frivolezze, essa sciupa tempo, giovinezza, denaro, tutto in capricci, vanità e teatri, più che colpevoli, scandalosi... E con aberrazione inaudita pretende legittimare la sua vita peccaminosa, anziché riconoscere d'essersi smarrita e di esporsi... Ma insieme, per colmo d'ironia, dice di non volerti offendere, o Gesù e vorrebbe almeno che Tu tollerassi in silen­zio, la vita paganeggiante e sensuale ch'essa mena, in cui diguazza...
O Re mansueto, fer­ma la tua mano, ritarda la sentenza della me­ritata giustizia, e per gli amici del tuo Cuore, per gli apostoli della tua Regalità sii miseri­cordioso e prenditi una rivincita d'amore estendendo a tutti quegli sciagurati i beneficii del tuo regno: regna, trionfa, domina, o Cristo-­Re! TUTTI: Noi vogliamo che Tu regni, o Gesù!

La razza dei giudici che ti condannò, o Si­gnore, non è estinta, ma si perpetua nei sinedri moderni delle Logge massoniche e in altri an­tri tenebrosi e rivoluzionari: complotta essa ancora, giorno e notte, con una ferocia satani­ca contro la tua adorabile Persona:.. Ah! come sono astuti e ben uniti per detronizzarti, come sono abili, ricchi - e potenti, quando si trat­ta di tirare a sorte la tunica della Maestà tua, il tuo scettro e la tua corona.... Ma ancora, e peggio, quante volte questi giudici d'iniquità sono sostenuti, incoraggiati ufficialmente dai pubblici poteri, e ricevono anche, o Gesù, come Giuda i trenta denari per assicurare il tradi­mento e l'offesa...
O Re mansueto, ferma la tua mano, ritarda la sentenza della meritata giu­stizia, e per gli amici del tuo Cuore, per gli apostoli della tua Regalità, sii misericordioso e prenditi una rivincita d'amore estendendo a tutti quegli sciagurati il beneficio del tuo regno sociale: regna, trionfa, domina, o Cristo-Re!  TUTTI: Noi vogliamo che Tu regni, o Gesù!

Ma vi ha qualche cosa di più triste: noi tro­viamo, o Signore, il fatto più desolante nella storia dell'ingratitudine umana, ed è la rivolta, il grido insultante, l'oltraggio rabbioso gettato sul tuo volto, il tuo Volto adorabile, da quelle folle che ti avevano seguito sulla montagna e nel deserto e per le quali Tu hai operato il mi­racolo della moltiplicazione dei pani... Queste folle non sempre sono perverse; ma sono trasci­nate, ingannate, allontanate dalla tua vita, per pervertirle, per sottrarle al tuo amplesso, alla tua legge! E i tuoi nemici, riescono, ohimè, troppo spesso e Tu, o Gesù, sei scacciato con odio dai poveri focolari, focolari di sobborghi, di quartieri operai: ed ecco che tutto un eserci­to di lavoratori non vuol più saperne di te, o Re di Nazareth, di Te che sei il vero, il solo grande amico degli umili e dei poveri, il solo Liberatore del popolo.
O Re mansueto, ferma la tua mano, ritarda la sentenza della meritata giustizia, e per gli amici del tuo Cuore, per gli apostoli della tua Regalità, sii misericordioso e prenditi una rivincita d'amore estendendo a tutti quegli sciagurati il beneficio del tuo regno sociale: regna, trionfa, domina, o Cristo-Re! TUTTI: Noi vogliamo che Tu regni, o Gesù!

Un minuto di silenziosa, fervente Preghie­ra pei carnefici, pei persecutori e per la Chie­sa sempre perseguitata ne' suoi sacerdoti, ne' suoi fedeli e nelle sue opere.
Se la terra ingrata ci volesse ascoltare per un solo istante, penetrata da pentimento!... oh si, allora da un polo all'altro essa si unirebbe alle nostre acclamazioni! Ohimè! essa non vuol saperne del Re d'amore, ma noi, suo malgrado, la salveremo. Nell'attesa a noi basta di sape­re che, là in alto, le vostre voci trovano una eco di compiacenza che ci ripaga della freddez­za dei nostri confratelli... Il Padre che sta nei cieli e che ci ha mandato il suo Figliuolo, il Re che noi acclamiamo, e il Paraclito che l'ha con­sacrato Monarca in eterno, ci ascoltano e ci be­nedicono... E specialmente il Sacro Cuore del nostro Gesù risponde con palpiti di gioia e di riconoscenza alle nostre acclamazioni... Egli sa che noi morremmo volentieri, per aggiungere al suo regale diadema il prezioso gioiello di un'altra anima riscattata dal nostro zelo e dai nostri sacrifici... Ascoltatelo, dunque, perchè questo Re d'amore vuol parlare alla sua Guardia d'O­nore.

VOCE DI GESU'.
Figliuoli, miei diletti, voi ben sapete che io sono Re, che per mostrar­mi Re e Re d'amore, sono nato in mezzo a voi... Io sono disceso sulla terra per conquistar­la, perché essa é l'eredità della mia gloria... Ma essa, invece, non ha voluto riconoscere i miei diritti: essa mi accetterebbe fors'anche se io li­mitassi la mia divina autorità al santuario inti­mo delle anime... Ecco perché sentendovi ac­clamare con la vostra fede ardente e insieme audace alla mia Regalità sociale, Io mi sono sentito consolato e conquistato dai vostri cuori. Io riconosco i miei figli dalla loro voce; essi parlano il mio linguaggio all'unisono col mio Vicario. Per questo io comprendo che siete miei, che Io posso sempre contare su di voi. Ecco perché desidero da voi questa sera una promessa che Io vi domando perché mi fido di voi, mia guardia d'onore. Ascoltate, dunque, il vostro Re... Ditemi, cioè, con tutta sin­cerità se questa bella, questa splendida festa sarà la solennità d'un giorno senza un domani, o sarà invece un omaggio vivente alla mia Re­galità, il punto di partenza d'un rinnovato spi­rito cattolico. Sarò io d'ora innanzi più Re, più Signore che non ieri, un Signore meglio ascol­tato, un Legislatore meglio obbedito? Dopo que­sta grande festa potrò Io contare più seria­mente e più praticamente sulla vostra fedeltà? E' questo un accordo, un riavvicinamento, una promessa di amore tra il vostro Re e voi, miei sudditi: e, figli miei?... Il riconoscimento tanto opportuno della mia Regalità riuscirà a cam­biare gli spiriti e i cuori e a dirigerli verso la mia legge e il mio Cuore?
Ecco perché Io, vostro Re, vi domando: ri­conoscerete la mia divina Regalità quando la coscienza e la Chiesa vi proibiranno, in nome mio, gli spettacoli paganizzanti e profani, teatri malsani, ove, troppo spesso, con la loro presenza e col loro atteggiamento, i miei amici mi flagellano? Rispondetemi! TUTTI : Noi rinunciamo alle vanità del mon­do. Tu règnerai, o Cristo-Re!

Riconoscerete voi la mia Divina Regalità; quando la coscienza e la Chiesa vi proibiranno, in nome mio, le mode spudorate, immodeste, e vi sottometterete, disprezzando con coraggio cristiano le critiche frivole e mondane? Ri­spondetemi! TUTTI: Noi rinunciamo alle vanità del mon­do. Tu regnerai, o Cristo-Re!

Riconoscerete voi la mia divina Regalità, quando la coscienza e la Chiesa vi proibiranno, in nome mio, manifestazioni sociali o godimenti: o piaceri pieni di pericolo, che celano un abisso coperto di fiori?... Obbedirete allora quando voci autorevoli vi avvertiranno che la vostra purezza é in pericolo, che il vostro cuore può essere pervertito? Rispondetemi! TUTTI: Noi rinunciamo alle vanità del mon­do. Tu regnerai, o Cristo-Re!

Riconoscerete voi la mia divina Regalità, quando la coscienza e la Chiesa vi proibiranno; in nome mio, l'orgoglio della vita, il lusso sfre­nato, la bramosia di attirare l'attenzione, di sorpassare gli altri, tutte cose che fomentano l'odio di classe e la sensualità? Obbedirete allo­ra? Rispondetemi! TUTTI: Noi rinunciamo alle vanità del mon­do. Tu regnerai, o Cristo-Re !

Oh! si, amatissimo Gesù, stendendo le mo­stre mani verso l'altare del Sacrificio, promettiamo lealmente, solennemente d'osservare i tuoi comandamenti... Non vogliamo, no, ac­clamare oggi alla tua Regalità e domani ol­traggiarla, misconoscerla con lo scandalo di una vita anche minimamente leggera e frivola... Non vogliamo l'onta di una simile contraddi­zione: proclamarti qui, in chiesa, nostro Re, e poco dopo smentirti sulla via con le nostre mode, in casa coi nostri discorsi, e nella società con la nostra mondanità. Ti acclamiamo Re; ma senza intrecciare pel tuo Divino Capo un diadema d'ingratitudine e di slealtà.
Si faccia qui e sincerissimamente una pro­messa: quella di eliminare dalla nostra vita so­ciale tutto, assolutamente tutto quanto sia con­trario alla Legge divina, ai diritti del Re che abbiamo or ora riconosciuto... O Lui o Barab­ba; quando si é cattolici, non ci si può vestire in modo immodesto, non si può andate a qual­siasi spettacolo e leggere qualunque cosa.
Promettiamo d'essere più logici che mai, ac­cordiamo le nostre convinzioni con la nostra condotta. Il solo Signore e il solo Giudice è Gesù Cristo !
Il Cielo sempre prende parte alle nostre fe­ste, circonda di adorazione i nostri altari, can­ta le nostre gioie cristiane. Forse in nessun'al­tra festa, la celeste Gerusalemme si unisce a noi come in questa d'oggi, in questo omaggio della Chiesa militante al Re della gloria... Eb­bene, il cielo si dischiuda, le nubi si diradino e lascino passare trionfalmente i nove cori degli Angeli. Vengano pure le legioni dei santi, dei martiri, dei confessori e delle vergini!... Di­scendano gli apostoli e gli evangelisti!... Ah! scenda, soprattutto Maria, la Regina del Bel­l'Amore, il cui Cuore fu il primo trono di Ge­sù Re!... E così rivolti a tutta la corte celeste, che, prostrata, adora, diremo dinanzi al trono eucaristico: Cieli, inchinatevi, la terra vi invi­ta a rendere con essa un omaggio d'adorazione al Cristo Re: Angeli del Paradiso, esultate, cantate la sua divina Regalità, TUTTI: Cantate al vostro e nostro Dio, can­tate al Cristo Re!

Cieli inchinatevi, la terra vi invita a rendere con essa un omaggio di adorazione al Cristo Re: Arcangeli del Paradiso, esultate, cantate la Sua Divina Regalità! TUTTI: Cantate al vostro e nostro Dio, can­tate al Cristo Re!

Cieli inchinatevi, la terra vi invita a rendere con essa un omaggio di adorazione al Cristo Re: Principati del Paradiso, esultate, cantate la sua divina Regalità! TUTTI: Cantate al vostro e nostro Dio, can­tate al Cristo Re!

Cieli inchinatevi, la terra vi invita a rendere con essa un omaggio di adorazione al Cristo Re: Virtù del Paradiso, esultate, cantate la Sua divina Regalità! TUTTI: Cantate al vostro e nostro Dio, cantate al Cristo Re!

Cieli inchinatevi, la terra vi invita a rendere con essa un omaggio di adorazione al Cristo Re: Potenze del Paradiso, esultate cantate ­la Sua divina Regalità! TUTTI: Cantate al vostro e nostro Dio, can­tate al Cristo Re!

Cieli inchinatevi, la terra vi invita a rendere con essa un omaggio di adorazione, al Cristo Re: Dominazioni del Paradiso, esultate, can­tate, cantate la Sua divina Regalità!TUTTI: Cantate al vostro e nostro Dio, can­tate al Cristo Re!

Cieli inchinatevi, la terra vi invita a rendere con essa un omaggio di adorazione al Cristo Re: Troni del Paradiso, esultate, cantate la Sua divina Regalità! TUTTI: Cantate al vostro e nostro Dio, can­tate al Cristo Re!

Cieli inchinatevi, la terra vi invita a rendere con essa un omaggio di adorazione al Cristo Re: Cherubini del Paradiso, esultate, cantate, la Sua divina Regalità! TUTTI: Cantate al vostro e nostro Dio, can­tate al Cristo Re!

Cieli inchinatevi, la terra vi invita a rendere con essa un omaggio di adorazione al Cristo Re: Serafini del Paradiso, esultate, cantate la Sua divina Regalità! TUTTI: Cantate al vostro e nostro Dio, can­tate al Cristo Re!

Cieli inchinatevi, la terra vi invita a rendere con essa un omaggio di adorazione al Cristo Re: Apostoli ed Evangelisti del Paradiso, esul­tate, cantate la Sua divina Regalità!TUTTI: Cantate al vostro e nostro Dio, can­tate al Cristo Re!

Cieli inchinatevi, la terra vi invita a rendere con essa un omaggio di adorazione al Cristo Re: Confessori, Vergini e Martiri del Paradi­so, esultate, cantate la Sua divina Regalità! TUTTI: Cantate al vostro e nostro Dio, can­tate al Cristo Re!

Cieli inchinatevi, la terra vi invita a rendere con essa un raggio di adorazione al Cristo Re: Madre Immacolata, Regina del Paradiso, esultate, cantate la Sua divina Regalità !TUTTI: Cantate al vostro e nostro Dio, can­tate al Cristo Re!

In verità “l'agnello che fu immolato è de­gno di ricevere lo potenza, la divinità, la sag­gezza, la forza e l'onore, la gloria e la bene­dizione. A Lui la gloria e l'impero per tutti i secoli dei secoli!” TUTTI: Amen! Hosanna! Adveniat!

« A Lui solo la gloria e l'impero per tutti i secoli dei secoli! ». TUTTI: Amen! Hosanna! Adveniat!

Domandate al Re d'amore, con breve pre­ghiera, ma molto fervida, la grazia di un di­stacco completo dai beni e dalle vanità della terra, per meritare un giorno la grazia di rin­novare queste acclamazioni al Re di Gloria nel sua Paradiso in unione con la corte celeste. 
(Pausa e silenzio) 
Senza nostro merito, anzi contro ogni no­stro merito, dopo la rivolta del peccato il cielo si è dischiuso e il Verbo é disceso per pren­dere possesso di questa terra e farne lo sgabello del Suo trono, dopo averla conquistata col Suo sangue. E come fu innalzato sull'albero della Croce, coperto della porpora del Suo sangue, incoronato dal diadema di dolore, Egli procla­mò il Suo diritto di conquista e si disse Si­gnore e Re per Sua misericordia... Ogni pote­re Gli é stato dato e in cielo e in terra.

VOCI DELLE ANIME.
Re delle ani­me, eccoci ai tuoi piedi per portarti col no­stro bacio di amore il tributo della nostra adorazione e dei nostri omaggi in unione con la Santa Chiesa trionfante e militante... Noi do­vremmo lodarti e amarti più degli Angeli, o Gesù, poichè noi dobbiamo la nostra liberazio­ne e la nostra gloriosa immortalità al tuo Calvario. Ah! noi Ti chiamiamo Re d'amore, per­ché Tu hai vinto col tuo amore e con la tua misericordia; ma tu non sei ancora veramente il Re d'amore, cioè Re amatissimo come do­vresti essere, perchè noi non ti amiamo come desideri e come ne hai il diritto.
Perdono per l'indifferenza e la freddezza del nostro cuore!...
E perdono insieme per l'eccesso di tenerez­za data alle creature!...
Dimentica o Re crocifisso, perdona le no­stre dimenticanze!...
E dimentica il nostro attaccamento alle fra­gili creature!...
Perdona la pochezza del nostro amore per Te! E perdona insieme la nostra prodigalità ver­so le creature!...
Gesù, sii il Re non solo dei fedeli che non Ti hanno mai abbandonato, ma anche dei fi­gliuoli prodighi che si sono staccati da Te... Guardali con occhi pieni di lagrime misericor­diose, specialmente quei prodighi che ci sono cari in modo particolare, fibre dei nostri cuo­ri: figli, esseri cari delle nostre famiglie, che non vogliono riconoscere, o Re, il tuo scettro d'oro e vivono tra due abissi spalancati, quel­lo della loro debolezza e quello dell'eternità... Fa, o Gesù, deh! Fa’ che rientrino al più pre­sto nella casa paterna, affinchè non periscano per la miseria e per la fame...
Dimostra ancora una volta che Tu sei on­nipotente, o Re d'amore, toccali col tuo scet­tro di misericordia!
(Diciamo per tre volte, a bassa voce, per la loro conversione): - Ti amiamo, o Gesù, perchè Tu sei Gesù!

Gesù, sii il Re di coloro che sono stati in­gannati da erronee opinioni o che un disaccor­do ha separati dalla Chiesa... Infelici! sono pecorelle senza Pastore, navicelle vaganti alla deriva; abbi pietà di loro, abbine grande pietà! Molti in fondo sono onesti... più ignoranti che cattivi: sono stati trascinati dai venti bur­rascosi delle false dottrine... Riconducili nel porto della verità e all'unità della fede, affin­ché vi sia presto un solo gregge e un solo Pa­store. Dimostra ancora una volta che tu sei onnipotente, o Re d'amore, toccali col tuo scet­tro di misericordia! TUTTI: Ti amiamo, o Gesù, perché Tu sei Gesù !

Gesù, sii il Re di tutti quelli che ancora sono immersi nelle tenebre dell'idolatria e dell'isla­mismo: Signore, Signore, essi sono numerosi come le sabbie del deserto: ricordati che tutti,  oh! tutti sono creature tue e tuoi figliuoli e do­vrebbero quindi tutti esser tuoi sudditi… Non ri­fiutar di strapparli dalle tenebre per condurli, nella luce del tuo regno... Dimostra ancora una volta che Tu sei onnipotente, o Re d'amo­re, toccali col tuo scettro di misericordia! TUTTI: Ti amiamo, o Gesù, perché Tu sei Gesù !

Gesù di Nazareth, sii il Re di quel popolo che fu un tempo il popolo della tua predilezione: - fa discendere sopra di esso, come un battesimo di redenzione quel sangue che un giorno invocò. Tu perdonasti sul Calvario a quei che ti croci­figgevano adducendo a loro scusa a ch'essi non sapevano quel che si facessero»: perdona ad altri carnefici assai più colpevoli, che hanno fat­to la prima Comunione, che sanno il Catechi­smo, che tu hai colmati di grazie durante la loro infanzia e la prima giovinezza... Signore, essi non più ti riconoscono: ti hanno tradito per una creatura, per una questione d'onore o per ragioni di denaro. Guardali questi sciagu­rati; guardali con lo sguardo penetrante, vit­torioso e pieno di compatimento che ha com­mosso Pietro... Dimostra ancora una volta che Tu sei onnipotente, o Re d'amore, toccali col tuo scettro di misericordia! TUTTI: Ti amiamo, o Gesù, perché Tu sei Gesù !

Dall'alto della Croce, trono di infinita mi­sericordia, Gesù crocifisso ripete ancora una volta per tutte queste categorie di colpevoli: «Perdona loro, o Padre, perchè non sanno quel che si fanno!». TUTTI: Perdona loro, o Padre, perchè non sanno quel che fanno!

AVE REX NOSTER!... Noi ti salutiamo, ti acclamiamo, ti adoriamo, Re crocifisso per a­more... Baciamo con immensa tenerezza l'albe­ro della tua croce, donde attiri tutto e tutti al tuo Cuore conquistatore. Salve Re d'Amore!

AVE REX NOSTER!... Ti salutiamo, ti accla­miamo, ti adoriamo, Re crocifisso per amore... Baciamo con immensa tenerezza il tuo diade­ma insanguinato che vorremmo rendere mille volte più glorioso, mettendo al posto di ogni spina migliaia di anime convertite dal tuo Cuo­re conquistatore. Salve, Re d'amore!

AVE REX NOSTER! Ti salutiamo, ti accla­miamo, ti adoriamo, Re crocifisso per amore... Baciamo, con immensa tenerezza la porpora del tuo Sangue, questo manto regale che copre le tue spalle, tutto il tuo corpo diventato una piaga viva per guarire la lebbra dei nostri pec­cati, per lavarli nella piscina del tuo Cuore conquistatore! Salve, Re d'Amore!

AVE REX NOSTER! Ti salutiamo, ti accla­miamo, ti adoriamo, Re crocifisso per amore... Signore Gesù, negli Angeli vestiti di una luce di gloria, re Salomone con tutto lo splendore della sua maestà terrena furono mai, oh mai, più belli, più magnifici, più abbaglianti per grazia e per bellezza di Te o Gesù, Re cro­cifisso e dominatore delle Nazioni... Tu rapi­sci le anime, Tu avvinci il mondo e lo sconvolgi con lo splendore soave e irresistibile che ema­na da quei cinque soli che sono, o Re dei re, le tue adorabili cinque Piaghe... Ed esse sa­ranno il banchetto di ebbrezza, di luce e di ce­lestiale bellezza che Tu riservi a noi, ai tuoi amici e ai tuoi apostoli, in quel Regno d'eter­nità che non avrà mai fine. Salve, Re d'amore!  
(Breve silenzio, intima preghiera) 
- Gesù si proclama « Re delle anime» sul Cal­vario, e, prendendo possesso, il Venerdì San­to, del mondo riconquistato, dichiara aperta una nuova era, tutta divina: quella del Suo Regno. La sua ascensione al cielo non ci lascia orfani, perché, prima di morire, la sera del Giovedì Santo, ha già costruito l'edificio da cui governare le società cristiane, un edificio per sua natura indistruttibile: il Tabernacolo eucaristico. Da questa dimora di Nazareth, di­mora di silenzio e di povertà, Gesù Ostia go­verna il mondo e l'attira a Sé. Per ridurlo sotto il suo scettro di carità e trasformarlo, questo Re non domanda che amore, moltissi­mo amore; e la sua interprete legittima, la Chiesa, chiede soprattutto più Eucaristia, maggior fervore eucaristico alla Sacra Mensa, nel­la vita di famiglia, nell'educazione della scuo­la cattolica, dappertutto... L'udienza è sempre concessa: il Re ci attende, col Cuore assetato, con le braccia tese, ansioso: e tutti i suoi figli sono invitati tutti... Ma, ahimè! se gl'invitati sono molto numerosi, gli affamati di Gesù Eu­caristia si possono contare! Parlaci Tu stesso, o Re prigioniero, parlaci Tu!

VOCE DI GESU'.
Il mio diadema e la mia gloria, assai più del sole e delle stelle, siete voi, miei figliuoli, voi, miei diletti e amici miei... Il mio trono per eccellenza, as­sai più che delle ali degli angeli e dei cheru­bini, sono i vostri cuori... E il mio palazzo, assai più dell'immensità dello spazio, sono le vostre anime imporporate dal mio sangue e malgrado questo, voi non venite!... Se sa­peste come soffre profondamente il mio Cuore quando, guardandomi d'attorno, posso contare troppo facilmente gli amici ferventi e fede­li, perché pochi. Se poso il mio sguardo sulle vie o sugli uffici, sui centri del commercio o del piacere... e del peccato, trovo dovunque una folla, una grande folla febbrile e preoccu­pata di tutto, assolutamente di tutto, tranne che della mia adorabile, persona, si ha tempo e preoccupazioni per tutto, eccetto che per la gloria del Re solitario e abbandonato, di me che sono nel Tabernacolo.
Vi chiamo, vi scongiuro di venire, di sedere alla mia Mensa: insieme a questo Pane, vi garantisco la pace e la vita eterna, e voi non venite !...
Vi prometto consolazioni, lumi e torrenti di grazie per voi e pei vostri in cambio di una vostra visita, del vostro amore, in cambio de' vostri cuori... e voi non venite!
Oh! ditemi, che posso io fare ancora, dopo il Calvario e il Tabernacolo, che posso io fare, che cosa inventare, qual miracolo compiere per ottenere che voi siate molto più « miei » nel Sacramento del mio amore?... Ho esaurito i miei tesori, le mie lagrime, le mie tenerezze per provarvi nel modo più evidente la divina follia del mio amore, e... ben pochi invece sono quelli che l'hanno compresa questa fol­lia, e meno ancora sono gli altri che da essa si sono lasciati trascinare... Tanti folli per l'amore del mondo e delle sue letali vanità... Pochi per l'amore dei miei altari!
Ma, dopo la festa della mia regalità, dopo i vostri canti e le vostre acclamazioni, verrete alla Sacra Mensa per dimostrarmi che vera­mente Io sono il vostro Re d'amore! Voi invi­taste i cori degli Angeli a benedire, a lodare, ad esaltare con voi la mia Regalità... Ma, con­vincetevi che una sola Comunione, e special­mente una Comunione assai fervente, mi glori­fica assai più del concerto celeste... Oh! venite, ho fame della vostra pace... Fate che Io regni per mezzo della mia Eucaristia!
Infatti, se questa bella festa della Regalità non dovesse aumentare e in modo sensibile, il fervore eucaristica, non riuscirebbe che una ovazione passeggera, commovente sì, ma sen­za frutto serio e duraturo per le anime e per le famiglie. Le acclamazioni si spegnerebbe­ro, e il giorno dopo si spoglierebbe il gran Re del Suo scettro e del Suo diadema, lascian­dogli un trono ridicolo, quello della prigionia del Giovedì Santo...
Ma, in grazia de' Suoi apostoli, non deve essere così, ah! no, col nostro Re d'amore. E subito diciamogli con tutto il cuore.

VOCI DELLE ANIME.
Si usa chia­marti, o Gesù, il Re, solitario e misconosciuto dei Tabernacoli... Ahimè! questo titolo risponde alla verità, e ci accusa di vera ingratitudi­ne... Sì, Tu sei stato abbandonato, o Signore; ma più non lo sarai d'ora innanzi. Il tuo solo e vero titolo sarà quello di Re d'Amore, per­ché sei amatissimo e sarai amatissimo... Ascol­ta, o Gesù Ostia, le nostre addolorate espres­sioni di riparazione amorosa e insieme le no­stre promesse di fervore eucaristico.
Re solitario e abbandonato delle grandi e belle chiese artistiche, con qual pena, o Gesù, vedi passarti e ripassarti davanti le folle di curiosi, indifferenti dalla tua sacramentale pre­senza, preoccupati solo di ammirare i marmi, le sculture, le linee architettoniche, di rievo­care ricordi storici, ma senza una preghiera, senza neppure un solo sguardo a te, Prigionie­ro silenzioso del Tabernacolo.... Oh! come sei solo, assolutamente solo, o Gesù! e qual fred­do ti circonda in questi edifici che sono capo­lavori dell'arte...  Noi Ti adoriamo, ti accla­miamo, Re di Amore, in riparazione di questo abbandono! TUTTI: Perdono, o Gesù... venga il tuo Regno!

Re solitario e abbandonato in tante chiese del­le grandi città, con quale tristezza contempli le folle che si agitano avide intorno alle botteghe di lusso, queste folle che la mattina si consa­crano agli affari e la sera ai pericolosi diverti­menti mondani, anzi, ahimè! sovra tutto ai di­vertimenti colpevoli!... Oh! come sei solo, ve­ramente solo, o Gesù! e qual freddo ti circonda in queste chiese quasi vuote per tutta la setti­mana...  Noi ti adoriamo, ti acclamiamo, Re d'a­more, in riparazione di questo abbandono! TUTTI: Perdono, o Gesù... venga il tuo Regno !

Re solitario e abbandonato, Tu vivi dimentica­to nelle chiese di queste città schiave della ma­teria e pervase dalla crescente vertiginosa attrazione degli affari, in queste chiese dei grandi centri industriali, attivi e ricchissimi. Mentre solo una piccola minoranza dei tuoi figliuoli ti rende l'omaggio di fede che la Chiesa vuole dai cattolici, la grande maggioranza si lascia pur­troppo assorbire e dominare dagli interessi tem­porali. Oh! come sei solo, o Gesù! e qual fred­do ti circonda in queste chiese in cui non é ne­cessario né un grande Tabernacolo, né un gran­de ciborio, perché pochi son quelli che vengono a confidarti il loro amore alla Sacra Mensa...  Noi ti adoriamo, ti acclamiamo, Re d'Amore, in riparazione di questo abbandono! TUTTI: Perdono, o Gesù... venga il tuo Regno !

Re solitario e abbandonato in tante chiese di quelle piccole popolazioni che ne sono lon­tane, e troppo spesso assopite nel letargo di una profonda ignoranza religiosa, Tu volgi uno sguardo desolato su queste anime che ve­getano contente della loro meschina vita, che si trascinano in una calma che assomiglia alla morte. La piccola chiesa appare troppo grande anche nelle stesse solennità. Una volta era il centro della vita parrocchiale, focolare di calore cristiano; ma oggi non dice più nulla a quelli che dovrebbero essere i suoi fedeli... Oh! come sei solo, ben solo, o Gesù! e qual freddo ti circonda in queste chiese di campagna, dove la lampada del Tabernacolo con la sua fiammella triste e quasi morente è l'immagine di una fede che se ne va, d'un amore che si spe­gne... Noi ti adoriamo, ti acclamiamo, Re di amore, in riparazione di questo abbandono. TUTTI: Perdono, o Gesù... venga il tuo Regno!

Re solitario e abbandonato nelle numerose chiese di quelle popolazioni demoralizzate, scri­stianizzate dalla scuola laica ed empia, Tu le vedi a poco a poco divenire diffidenti e malevole per tutto ciò che riguarda la religione. Ivi si possono contare, o Signore, gli uomini che osa­no timidamente ascoltare la Messa nei giorni di festa e soddisfare al precetto pasquale... Ahi­mè! ivi si muore tranquillamente senza preoc­cuparsi di chiamare un sacerdote... Oh ! come sei solo, veramente solo, o Gesù! e qual freddo ti circonda nelle chiese di quelle popolazioni che vivono e muoiono lontane da Te e che sembrano anzi odiarti il loro Dio e Salvatore... povere chiese in cui l'amministrazione dei Sacramenti, - il Battesimo non meno che il Matrimonio e l'Eucaristia, - si fa sempre più rara...  Noi ti adoriamo, ti acclamiamo, Re d'amore, in ri­parazione di questo abbandono. TUTTI: Perdono, o Gesù..., venga il tuo Regno!

E per compensarti, o Signore Gesù, per ri­parare un poco al colpevole abbandono di quelli che, pur riconoscendoti nel fondo delle loro ani­me loro Re, ti offendono e ti crocifiggono col di­sobbedire alle tue leggi, noi vogliamo ripeterti con tutto lo slancio del nostro cuore, assecon­dando le intenzioni del tuo Vicario di Roma - Re della gloria, acclamato pubblicamente nelle adunanze solenni dei Congressi eucaristici internazionali, portato come vincitore sotto gli archi trionfali, fra gli evviva e le preghiere ar­denti di migliaia e migliaia di sudditi, adorato, benedetto, mille volte lodato, tra l'entusiasmo spontaneo, sincero di queste grandi manifesta­zioni eucaristiche, oh! ravviva, o Gesù, la fiam­ma di questi meravigliosi Congressi; e nel chiu­derli passando come trionfatore pei corsi e le piazze pubbliche, benedici le folle e dì loro che Tu sei il Re, che vuoi essere Re specialmente nel Sacramento dell'amore tuo! TUTTI: Osanna al Re Eucaristico, Osanna al Figlio di David!

Re del mondo già numerosissime sono le ope­re eucaristiche che in una meravigliosa varietà di gradazioni e in una provvidenziale varietà di forme, irradiano l'amore del tuo Cuore e dif­fondono la conoscenza di quello che per eccel­lenza è il dono di Dio, la tua divina Eucari­stia... Grazie, oh! grazie, Gesù Ostia; ma se è possibile, moltiplica ancora queste opere re­dentrici, e specialmente fa che esse siano ve­ramente, per la l'oro vitalità divina, una rete di fiamme con cui prendere tante anime che pos­sano amarti e servirti sempre di più... Oh! con queste opere eucaristiche, come su carri di fuo­co, percorri la terra ingrata ripetendo dapper­tutto che Tu sei Re, che vuoi essere Re special­mente nel Sacramento del tuo amore! TUTTI: Osanna al Re Eucaristico, Osanna al Figlio di David!

Re del mondo, per la tua infinita misericor­dia, le Congregazioni e gli Istituti religiosi vo­tati in modo tutto particolare alla riparazione e alla adorazione eucaristica, sono innumerevoli. Grazie per tale beneficio veramente inestimabile! grazie perchè questi Istituti sono la roccia su cui posa quassù il tuo trono... O Gesù, tutte queste comunità riparatrici siano, per la loro vita spirituale e pel loro fervore, degne di com­piere la loro missione... che, per una generosità di amore sempre più grande siano esse stesse la più divina riparazione; e che, per la sovrabbon­danza d'uno spirito tutto amore e tutto aposto­lato, ti facciano amare sino alla follia nella tua adorabile Eucaristia... Oh! per loro percorri le nazioni ripetendo loro con intime e convin­centi parole, che Tu sei Re e che vuoi essere Re specialmente nel Sacramento del tuo amore! TUTTI: Osanna al Re Eucaristico, Osanna al Figlio di David!

Re del mondo, bisogna che a qualunque costo il tuo amore sia sangue nuovo, sia scintilla di fuoco che valga a ringiovanire, per la tua glo­ria, la moderna società che vorremmo rifondere nel crogiuolo del tuo adorabile Cuore... Per giungere a questo, ci occorrono famiglie euca­ristiche: donacele Tu! Aiutaci, anche con una grazia che sia miracolo! aiutaci a portare le ani­me dei genitori e dei loro figliuoli dinanzi alla tua carne ed al tuo sangue adorabili, onde Tu, o Gesù, diventi la loro anima, la loro vita, la tradizione vivente dei loro focolari. Tu lo sai, questo è il segreto infallibile del tuo Regno so­ciale!… Di tali famiglie già esistono, qua e là, semenza di una società nuova, eminentemente eucaristica. Oh Gesù, degnati di moltiplicarle e per mezzo di queste Betanie, dì e ripeti da un polo all'altro della terra che Tu sei Re e che vuoi essere Re, specialmente nel Sacramen­to del tuo amore! TUTTTI: Osanna al Re Eucaristico, Osanna al Figlio di David!

Promettete a Gesù Eucaristia che non omet­terete mai neanche una sola Comunione per mancanza d'amore, per colpa vostra. E pro­mettete anche di compiere questo apostolato tra i vostri conoscenti, e in ispecie nelle famiglie del Cuore di Gesù.
Abbiamo detto, in forma di supplice preghie­ra, che la famiglia conquistata da Gesù, penetrata del Suo spirito, che è Sua, è la base del Regno Sociale del Cuore di Gesù. In fondo, quel vero plebiscito delle famiglie consacrate al Re d'Amore ha preparato il mondo cattolico a que­sta festa della Regalità; perchè migliaia e mi­gliaia di famiglie intronizzando, cioè, collocan­do effettivamente e con onore il Re su quel tro­no vivente che è il focolare, cellula della società e della nazione, lo hanno fatto acclamare, nel breve volgersi di una ventina d'anni, per tutto l'universo...
E perciò, prima di porre termine a questa Ora Santa, domandiamo con una preghiera piena di fervore che le famiglie del Re d'Amore siano sempre più la base sociale della Sua vittoria sulla società e sul nostro paese.

VOCE DELLE ANIME.
Re Creatore, Re Salvatore a Nazareth, Re Amico a Betania, bisogna, urge che Tu regni, che le famiglie sia­no pregne del tuo spirito, che siano tabernacoli viventi, tende sacre sotto cui Tu possa vivere con noi in pieno deserto... Tu sai, o buon Si­gnore, con quale premura e zelo i tuoi apostoli si sono votati alla trasformazione dei focolari, poveri e ricchi, in vere Betanie del tuo adorabile Cuore. Con la tua grazia, per la tua misericor­dia, la grande opera è riuscita; sì, - e Tu hai conquistato terreno ad onta di ogni resistenza, - Tutto ciò si deve al tuo Cuore: che Esso sia benedetto e mille volte glorificato.
Ed ora ascoltaci, o Re adorabile.
Per le lagrime di Maria, Regina Immacolata, per le atroci angosce di questa Madre di Dolori, per il suo segreto martirio d'amore, regna, o Re, d'Amore, in quelle famiglie, purtroppo tan­to numerose, le quali, cristiane pel Battesimo e per un'apparenza di vita religiosa, vivono in­vece di frivolezze, vivono una vita menzognera e sognano una felicità che non è certo quella che si trova nel tuo Cuore... Sono infelici, profon­damente infelici queste famiglie, distolte dal tuo spirito, dimentiche della tua Legge, fidenti più nel denaro e nella vanità che nella tua di­vina fedeltà!... Strappale al mondo! E per Ma­ria Immacolata salvaci nel tuo adorabile Cuore. TUTTI: Per Maria Immacolata salvaci nel tuo adorabile Cuore!

Per le lagrime di Maria, Regina Immacolata, per le atroci angosce di questa Madre di dolori, per il suo segreto martirio d'amore: regna, o Re d'amore, in quelle famiglie che, pur essen­do cristiane, hanno paura di Te considerato co­me un Signore troppo esigente, e ti servono più da schiavi che da figliuoli, tremano e gemo­no sotto il tuo giogo, e non ti amano con un grande amore, non credono al tuo Cuore... Con­siderano la pietà, il fervore eucaristico, la no­stra intimità con Te come esagerazioni o fan­tasie… Signore, in queste famiglie non si gode mai il sole del tuo Cuore: oh! abbiane pietà, riscaldale col divino calore del tuo amore. E per Maria Immacolata salvaci nel tuo adorabile Cuore! TUTTI: Per Maria Immacolata salvaci nel tuo adorabile Cuore!

Per le lagrime di Maria, Regina Immacolata, per le atroci angosce di questa Madre di dolori per il suo segreto martirio d'amore, regna, o Re d'Amore, in quelle case dove giace un pec­catore, anima morente o forse già morta alla tua grazia. E' Lazzaro, ma un Lazzaro che ha paura d'essere risuscitato, che ha paura della tua misericordia, che si trova bene nella sua tomba... Crede di essere tranquillo, onesto, di non aver bisogno di ricorrere ai Sacramenti dice che sa pregare nel segreto del suo cuore senza bisogno che sian gli intermediari i tuoi sacerdoti, e che può morire in pace senza di loro... Gesù, gli occorre un grande miracolo, e noi ti scongiuriamo di operarlo nella tua im­mensa misericordia. Dimostra ancora una vol­ta che Tu sei Gesù! E per Maria Immacolata salvaci nel tuo adorabile Cuore! TUTTI: Per Maria Immacolata salvaci nel tuo adorabile Cuore!

Per le lagrime di Maria, Regina Immacola­ta, per le atroci angosce di questa Madre di do­lori, per il suo segreto martirio d'amore, regna, o Re d'amore, in quelle famiglie su cui pesa una croce che si dovrebbe baciare con ricono­scenza, ma che invece si porta con cruccio, sen­za amore. Abbi pietà, o Gesù, o buon Gesù, di quelle case che sono provate da pene morali, da contraddizioni, da lutti... Quante volte a questi dolori si aggiungono le malattie, una situazione materiale precaria e talvolta angosciosa, se i figliuoli hanno fame e soffrono il freddo e non v'è modo di sollevarli... Vi si piange in si­lenzio... Entra, o Maestro di tenerezza, e fer­mati con la squisita soavità del tuo Cuore, col tuo sorriso, con le tue parole di pietà e di spe­ranza... Tu sei aspettato, stendi ai miseri le tue braccia... E per Maria Immacolata salvaci nel tuo adorabile Cuore! TUTTI: Per Maria Immacolata salvaci nel tuo adorabile Cuore!

Per le lagrime, di Maria, Regina Immacolata, per le atroci angosce di questa Madre di dolori, per il suo segreto martirio d'amore, regna, o Re d'amore, in quelle famiglie che sono interamen­te tue e non desiderano altra gloria che quella di amarti, di servirti, di possederti... Come so­no belle per Te, o Signore, queste famiglie nelle quali tu ti riposi, nelle quali ti trovi in casa tua, nelle quali ogni cuore è un'oasi ospi­tale per te, Re esiliato da ogni parte... Esse sono il tuo diadema, e Tu, ad onta delle croci che non possono mancare, sei loro un Paradiso anticipato... Benedici ancora una volta queste case, in cui la sola legge è quella di amarti fa­cendo, in tutto e sempre, la tua santa volontà. Esse hanno desiderio ardente di offrirti lagrime e anime... Colmale, moltiplicale queste felici Betanie; e per Maria Immacolata salvaci nel tuo adorabile Cuore! TUTTI: Per Maria Immacolata salvaci nel tuo adorabile Cuore!

Gesù, Re Creatore, Re Salvatore a Nazareth, Re Amico a Betania, mettendoti sul trono con onore e solennità nelle nostre case, noi già abbiamo pubblicamente, socialmente votato in favore di questa festa della tua Regalità, rico­noscendola in modo eloquente e spontaneo. Lascia che esplichiamo ancora il nostro diritto di voto per esigere, con dolce violenza, che i tuoi diritti sovrani siano riconosciuti anche nella nostra grande patria, la Nazione, in que­sto nostro paese, come sono stati riconosciuti nelle piccole patrie, le famiglie. Oh! Tu sei Gesù, il Re delle Nazioni... Noi abbiamo bi­sogno di rivederti e sentirti Padrone e Signore, Re della patria nostra riconquistata dal tuo spirito e dal tuo Cuore... Ecco perchè, o Gesù, alla presenza della Regina Immacolata e degli Angeli che ti adorano in questa Ostia, dinanzi al Cielo e anche alla terra ingrata e ribelle, ti riconosciamo, o Gesù, quale solo Signore e Padrone, quale unica sorgente di ogni autorità, d'ogni virtù, d'ogni giustizia, di ogni bellezza. Ecco perchè, in ginocchio e con spirito di ri­parazione collettiva, ti diciamo: - Noi non riconosciamo nessun ordine sociale senza Dio o contro Dio: la base dell'ordine sei Tu, Gesù!  TUTTI: La base dell'ordine sociale sei Tu, Gesù!

Noi non riconosciamo le leggi di qualsiasi progresso che sia senza Dio o contro Dio: solo la tua legge è legge di vero progresso, o Gesù! TUTTI: La legge del vero progresso è la tua legge, o Gesù!

Noi non riconosciamo le utopie di una ci­viltà senza Dio o contro Dio. Il principio della civiltà è il tuo Evangelo, o Gesù! TUTTI: Il principio della civiltà è il tuo E­vangelo, o Gesù!

Noi non riconosciamo giustizia veruna senza Dio o contro Dio.
La giustizia perfetta sei Tu, o Gesù! TUTTI: La giustizia perfetta sei Tu, o Gesú!

Noi non riconosciamo fratellanza di sorta senza Dio o contro Dio.
La sola fratellanza è la tua, o Gesù! TUTTI: La sola fratellanza è la tua, o Gesù!

Noi non riconosciamo verità alcuna senza Dio o contro Dio.
La verità sostanziale sei Tu, o Gesù! TUTTI: La verità sostanziale sei, Tu, o Gesù!

Noi non riconosciamo amore senza Dio o contro Dio.
L'amore increato sei Tu, o Gesù! TUTTI: L'amore increato sei Tu, o Gesù! (per tre volte).

E' indispensabile rilevare fortemente l'idea che ha guidato il Romano Pontefice nello sta­bilire la festa della Regalità di Cristo. Non ci si deve illudere: non si tratta di ripetere unicamente quanto si è sempre detto, che, cioè, Gesù è Re delle anime e delle coscienze: ma devesi dovunque proclamare, - e oggi assai più che nel passato, - ch'Egli è anche, si voglia o no, il Re di maestà, il Legislatore e il Signore delle società, dei governanti, quali essi siano. Senza di Lui e contro di Lui non vi pos­sono essere leggi, nè diritto pubblico o naziona­le. Quindi ogni legislazione anticristiana è em­pia e  nulla, perchè non si può concepire una legge che sia in contraddizione con l'Autore del­la società, col Dominatore di tutte le nazioni.
Il settarismo dei legislatori e dei governanti non è che il delitto di Pilato, aggravato però da alto tradimento, da un peccato di lesa Mae­stà divina... Ma nel ripetere tutto questo, sol­leviamo le nostre anime con maggior fervore, pregando pel nostro paese.

VOCE DELLE ANIME.
O signore Gesù, nel porre termine a questa Ora Santa, solenne omaggio alla tua divina Regalità, noi vogliamo questa sera rievocare con la nostra fede e con le nostre preghiere il nome e la presenza in quei gran re, la cui fede, eroica, in piena vita di Corte e sul trono, preparò certa­mente, da lungo tempo attraverso i secoli, questa festa liturgica della tua divina Regalità. Oh! Fa’ che scendano codesti grandi re e cir­condino questo trono eucaristico: che qui su questa terra, dove essi, re incoronati, vissero la grande battaglia per la virtù, acclamino con noi la potenza del tuo scettro misericordioso, la saggezza, la bellezza e la fecondità del tuo Regno sociale.
Scendete, dunque, dal Paradiso, o Santi Re dell'Europa cristiana: accorrete dal vostro ce­leste trono per portare, come i tre Re Magi, al Dio annichilitosi per nascondersi in questa Ostia, l'omaggio delle vostre lodi, delle vostre adorazioni e del vostro amore.
Per Sant'Edoardo, o Cristo, Re dei Re, salva la nostra Patria! TUTTI ad ogni invocazione si ripeta

 

Per San Casimiro, o Cristo, Re dei re, salva la patria nostra!­

Per San Canuto, o Cristo, Re dei re salva la patria nostra!
Per Sant'Enrico, o Cristo, Re dei re, salva la patria nostra!
Per Santo Stefano, o Cristo, Re dei re, salva la patria nostra!
Per San Venceslao, o Cristo, Re dei re, salva la patria nostra!
Per Sant'Ermenegildo, o Cristo, Re dei re, salva la patria nostra!
Per San Ferdinando, o Cristo Re dei re, salva la patria nostra!
Per San Lodovico, o Cristo, Re dei re, salva la patria nostra!
Per Santa Clotilde, o Cristo, Re dei re, salva la patria nostra !
Per Santa Matilde, o Cristo, Re dei re, salva la patria nostra!
Per Santa Elisabetta, o Cristo, Re dei re, salva la patria nostra!
Per Santa Margherita, o Cristo, Re dei re, sal­va la patria nostra!
E Tu, Regina della terra e Imperatrice del Cielo, Vergine Immacolata, Tu, la Prediletta, l'Aurora che sempre precede il meriggio di gloria e di vittoria del Re dei re, Vergine santissima; Maria ausiliatrice dei cristiani, prepara, prepara per la nostra salvezza le vie del Signore Gesù!...
Per Te, Regina Imma­colata di Lourdes, gloriosissima e umilissima Regina di Loreto, per Te, Regina della Chiesa, Sole di giustizia e di verità, il tuo Gesù inspiri le pubbliche istituzioni e le leggi dello Stato; e, deh! fa, o Maria, che un bel giorno il nostro paese divenga il piedestallo del trono immor­tale di Cristo-Re!
(Tutti sorgono in piedi dinnanzi all'altare per la preghiera finale). 
LE ANIME.
Avvicinati, o Signor nostro dolcissimo, e qui, in mezzo ai tuoi figliuoli, dalle loro mani ricevi il diadema che vorreb­bero strapparti quelli che, pur non essendo che polvere, si credono potentissimi, perché, pel tuo abbassamento, frutto solo della tua umiltà, credono di poterti insultare da gradini più elevati! ...
Procedi trionfante in mezzo a questa riunione di fratelli animati da grande fervore... Non nascondere le ferite delle tue mani e dei tuoi piedi... Non ornare, non abbellire il tuo capo già così splendido per la porpora del tuo San­gue... Non chiudere la profonda e celestiale ferita del tuo costato, ma lasciala tutta aperta. Così, così, Re insanguinato, vestito della por­pora d'amore, della tunica di tutti gli obbro­bri... trasfigurati, o Gesù... ma quale ti vide la terribile notte del Giovedì Santo, presentati agli occhi della nostra fede: vieni e ricevi l'osanna di questa guardia d'onore che veglia per la gloria del Cuore di Gesù, suo Re! TUTTI: Viva il Cuore di Gesù, nostro Re!

I re e i governanti potranno calpestare le tavole della tua legge... ma mentre essi cadran­no dai loro troni nella tomba dell'oblio, noi, tuoi sudditi, continueremo ad acclamarti. TUTTI: Viva il Cuore di Gesù, nostro Re!

I legislatori asseriranno che il tuo Evangelo è invecchiato e bisogna eliminarlo pel bene del progresso... ma mentre essi spariranno nella tomba dell'oblio, noi, tuoi adoratori; continue­remo ad acclamarti. TUTTI: Viva il Cuore di Gesù, nostro Re!

Gli orgogliosi, i ricchi malvagi, i mondani po­tranno dire che la tua morale è di altri tempi e che le tue intransigenze invadono la libertà di coscienza... ma mentre essi si confonderanno nell'oscurità della tomba e dell'oblio, noi, tuoi figliuoli, continueremo ad acclamarti. TUTTI: Viva il Cuore di Gesù, nostro Re!

Gli assetati d'onori e di ricchezze vendano pure alle nazioni una falsa grandezza e una libertà ingannatrice... essi urteranno contro le pietre del Calvario e della tua Chiesa... e mentre essi scenderanno annientati nella tomba dell'oblio, noi tuoi apostoli, continueremo ad acclamarti. TUTTI: Viva il Cuore di Gesù, nostro Re!

Gli araldi della civiltà materialista, che non vogliono riconoscere Dio e si oppongono all'Evangelo, morranno un giorno avvelenati dalle stesse loro false dottrine... ma, mentre essi scompariranno nella tomba dell'oblio, maledetti dai loro stessi seguaci, noi tuoi consolatori, continueremo ad acclamarti. TUTTI: Viva il Cuore di Gesù, nostro Re!

I farisei gli orgogliosi, gli impuri invecchino pure studiando come concretare quella ruina della tua Chiesa che mille e mille volte è stata da loro decretata... mentre si perderanno, si smarriranno nella tomba d'un eterno oblio... Noi, invece, che siamo frutto del tuo riscatto, continueremo ad acclamarti. TUTTI: Viva il Cuore di Gesù, nostro Re!

Oh! si, ch'Egli viva!... e mentre Lucifero, l'angelo delle tenebre, fuggendo dalle case, dalle scuole, dalla società, si sprofonderà negli abissi, eternamente incatenatovi... noi, amici tuoi, continueremo ad acclamarti per tutti i secoli dei secoli!  TUTTI: Viva il Cuore di Gesù, nostro Re!

Ch'Egli viva nel trionfo della Sua Eucaristia e della Sua Chiesa!... Viva e sempre viva il tuo Sacro Cuore!
Prima di darti questa sera, più splendida della più splendida aurora, il nostro ultimo saluto, gradisci o Re della gloria, o Gesù ama­tissimo, l'ultima ovazione di questa Guardia d'onore - Salve, o corona regale di spine del mio Dio e mio Re!
Tutti: CHRISTUS VINCIT, CHRISTUS RE­GNAT, CHRISTUS IMPERAT ! EVVIVA IL SACRO CORE!

- Salve, o scettro fatto di canna, scettro del mio Dio e mio Re!
Tutti: CHRISTUS VINCIT, CHRISTUS RE­GNAT, CHRISTUS IMPERAT ! EVVIVA IL SACRO CORE!

- Salve, o manto di porpora regale, porpora di sangue del mio Dio e mio Re ! -
Tutti: CHRISTUS VINCIT, CHRISTUS RE­GNAT, CHRISTUS IMPERAT EVVIVA IL SACRO CUORE!

- Salve, o Croce divina, trono sanguinante del mio Dio e mio Re!
Tutti: CHRISTUS VINCIT, CHRISTUS RE­GNAT, CHRISTUS IMPERAT ! EVVIVA IL SACRO CUORE!

Ripetiamo, - a nome della Patria nostra e pel suo bene, quale ultimo omaggio di ripa­razione, d'amore e di adorazione sociale, -­ per cinque volte in onore delle cinque piaghe Cuore Sacratissimo di Gesù, venga il Regno Tuo!

ATTO DI CONSACRAZIONE DEL GENERE UMANO AL CUORE SACRATISSIMO DI GESU'

- O Gesù dolcissimo, Redentore  del genere umano, riguardate noi, umilmente prostrati dinanzi al vostro altare. Noi siamo vostri, e vostri vogliamo essere, e per poter vivere a Voi più strettamente congiunti ecco che ognuno di noi oggi spontaneamente si consacra al Vostro Sacratissimo Cuore. Molti, purtroppo non vi conobbero mai: molti, disprezzando i vostri co­mandamenti, vi ripudiarono!
O benignissimo Gesù, abbiate misericordia e degli uni e degli altri, e tutti quanti attirate al vostro Cuore santissimo.
O Signore, siate il Re non solo dei fedeli che non si allontanarono mai da Voi, ma anche di quei figli prodighi che vi abbandonarono; fate che questi, quanto prima, ritornino alla casa paterna per non morire di miseria e di fame.
Siate il Re di coloro che vivono nell'inganno dell'errore o per discordia da Voi separati; ri­chiamateli al porto della verità, all'unità della fede, affinché in breve si faccia un solo ovile ed un solo pastore.
Siate il Re finalmente di tutti quelli che sono avvolti nelle superstizioni del gentilesimo e non ricusate di trarli dalle tenebre al lume e al Regno di Dio.
Largite, o Signore, incolumità e libertà sicura alla vostra Chiesa, largite a tutti i popoli la tranquillità dell'ordine: fate che da un capo all'altro della terra risuoni quest'unica voce.
Sia lode a quel cuore divino da cui verrà la nostra salute: a Lui sia gloria e onore nei secoli. Cosi sia.
(Indulgenza plenaria, davanti a Gesù esposto accompagna questa preghiera seguita dalle Litanie del S. Cuore, la Confes­sione e la Comunione). 

ATTO DI RIPARAZIONE DI S. S. PIO XI

Gesù dolcissimo, il cui immenso amore per gli uomini viene con tanta ingratitudine ripa­gato con oblio, indifferenza e disprezzo, ecco che noi, prostrati dinanzi ai Tuoi Altari, inten­diamo riparare con particolare attestazione d'a­more una così indegna freddezza e le ingiurie con le quali, da ogni parte, viene ferito dagli uomini l'amatissimo Tuo Cuore.
Ricordando però che noi pure, altra volta, ci macchiammo di tanta indegnità, e provandone vivo dolore, imploriamo anzi tutto per noi la Tua misericordia, pronti a riparare con volon­taria espiazione non solo i peccati commessi da noi, ma anche quelli di coloro che, essendo lontani dalle vie della salute, o ricusano di se­guir Te come pastore e guida, ostinandosi nel­la loro infedeltà, o, calpestando le promesse del Battesimo, hanno rinunciato al soavissimo giogo della Tua Legge.
E mentre intendiamo espiare tutto il cumulo di sì deplorevoli delitti, ci proponiamo di ri­pararli ciascuno in particolare: l'immodestia e le brutture della vita e dell'abbigliamento, le tante insidie tese dalla corruttela alle anime innocenti, la profanazione dei giorni festivi, le ingiurie esecrande contro di Te e dei Tuoi Santi; gli insulti lanciati contro il Tuo Vicario e l'ordine Sacerdotale; la negligenza e gli orribili sacrilegi onde è profanato lo stesso Sa­cramento dell'Amore divino e infine le colpe pubbliche della nazione che osteggia i diritti e il magistero della Chiesa da Te fondata.
Oh, potessimo noi lavare col nostro sangue tanto affronto. In riparazione dell'Amore Divi­no conculcato, noi Ti presentiamo, accompa­gnandola con l'espiazione della Vergine Tua Madre, di tutti i Santi e delle anime pie, quella soddisfazione che Tu stesso un giorno offristi sulla Croce al Padre, e che ogni giorno rinnovi sugli Altari: promettendo con tutto il cuore di volere riparare, per quanto sarà in noi, e con l'aiuto della Tua grazia, i peccati commessi da noi e dagli altri, e la indifferenza verso sì grande amore, con la fermezza della vita, l'osser­vanza perfetta della legge evangelica, special­mente della carità, e di impedire inoltre con tutte le nostre forze le ingiurie contro di Te, e di attirare quanti più potremo alla Tua Chiesa.
Accogli, Te ne preghiamo, o benignissimo Gesù, per intercessione della beata Vergine Maria Riparatrice, questo volontario ossequio di riparazione, e voglia Tu conservarci fede­lissimi nella Tua obbedienza e nel Tuo servi­zio fino alla morte col grande dono della perse­veranza mercé il quale possiamo tutti un gior­no pervenire a quella Patria dove Tu, col Pa­dre e collo Spirito Santo, vivi e regni Dio, per tutti i secoli dei secoli. Cosî sia. 

PREGHIERA A GESU' CRISTO RE UNIVERSALE

O Signor Nostro Gesù Cristo Ti riconosco per Re universale. Tutto ciò che è stato fatto, fu creato per Te. Esercita su di me i Tuoi diritti. Io rinnovo le mie promesse battesimali ri­nunciando a Satana, alle sue pompe, alle sue opere e prometto di vivere da buon cristiano. In modo particolare mi impegno a far trion­fare secondo, i miei poveri mezzi i diritti di Dio e della sua Chiesa. Cuor Divino di Gesù, Ti offro le mie pove­re azioni per ottenere che tutti i cuori ricono­scano la Tua sovranità sacra ed affinché il re­gno della Tua pace si stabilisca nel mondo in­tero. Così sia.

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NON SCENDO DALLA CROCE Di Fulton j Sheen,vescovo

Ero uscito di casa per saziarmi di sole.Trovai un uomo che

si dibatteva nel dolore della crocifissione.Mi fermai

e gli dissi:"Permetti che ti aiuti"?Lui rispose:

Lasciami dove sono.

Non scendo dalla croce fino a quando sopra vi

spasimano i miei fratelli.

fino a quando per staccarmi

non si uniranno tutti gli uomini.

Gli dissi"Che vuoi che io faccia?"

Mi rispose:

Và per il mondo e di a coloro

che incontrerai che c è un uomo

che aspetta inchiodato alla croce.