domenica 30 gennaio 2011

Veglia di preghiera missionaria



All’ingresso in Chiesa ognuno riceve un foglietto colorato, che servirà come segno nel corso della celebrazione.
Guida Ci ritroviamo insieme stasera per pregare per i missionari martiri.
I martiri sono l’espressione più bella dell’incarnazione del Vangelo, ad essi il Signore ha chiesto la suprema testimonianza del sangue. «Siate sempre aperti allo Spirito di Cristo e, pertanto, siate attenti a quelli che hanno sete di giustizia, di pace, di dignità, di considerazione per essi stessi e per i loro fratelli. Vivete tra voi secondo la parola del Signore: "Da questo tutti sapranno che siete miei discepoli, se avrete amore gli uni per gli altri" (Gv 13, 35). » (Benedetto XVI)
Canto inizialeTestimoni dell’Amore
Testimoni dell'amore,
testimoni del Signore,
siamo il popolo di Dio
e annunciamo il Regno suo.
Annunciamo la sua pace,
la speranza della croce
che lo Spirito di Dio
dona a questa umanità...
 Il tuo Spirito, Signore,
in ogni tempo
ci fa segno del tuo amore
per il mondo.
Tra la gente noi viviamo
la tua missione
nella fede che si fa condivisione.
La Parola della vita noi proclamiamo
e la storia del tuo amore raccontiamo.
Tra la gente noi viviamo una certezza:
che tu offri ad ogni uomo
giorni di grazia.
Tu Pastore sei con noi,
guidi il cammino,
ci raduni come chiesa per il Regno.
Tra la gente noi viviamo
nuova speranza
e la gioia che ci dà la tua presenza.
 Durante il canto vengono portati all’altare la Croce, il drappo rosso, un mappamondo
Celebrante: nel nome del Padre…
Tutti: Amen
Celebrante: il Signore misericordioso e compassionevole, lento all’ira e grande nell’amore, sia con tutti voi.
Tutti: e con il tuo spirito.
MOMENTO PENITENZIALE
Guida Riconosciamo davanti a Dio ciò che ci ostacola nell’essere testimoni e messaggeri di speranza. A Lui chiediamo perdono e ad ogni invocazione cantiamo il ritornello:
Misericordias Domini in aeternum cantabo
Lettore
- Per tutte le volte che non abbiamo indagato il nostro agire con onestà, e non abbiamo ricercato la realizzazione dell’ altro.
- Ti chiediamo perdono Signore perché troppo sporadicamente sentiamo l’ urgenza di agire con concretezza come donne e uomini di buona volontà a favore della giustizia
- Per quando la consapevolezza delle debolezze e delle contraddizioni della nostra vita ci hanno fatto arrendere e ha fatto scivolare in noi il sogno della santità ordinaria che Dio ha per ognuno
- E’ rispettando la persona che si promuove la pace. Ti chiediamo perdono per tutte le volte che abbiamo invocato la pace ma non siamo stati seri difensori della dignità della persona umana in ogni suo aspetto
Guida: C’è una Speranza che resiste contro qualsiasi delusione e sconfitta, che non viene meno perfino con la morte. Questa Speranza non delude perché trova fondamento in Dio.
ASCOLTO DELLA PAROLA
Dalla lettera di San Paolo apostolo ai Romani (Rm 5,1-5)
Giustificati dunque per la fede, noi siamo in pace con Dio per mezzo del Signore nostro Gesù Cristo; per suo mezzo abbiamo anche ottenuto, mediante la fede, di accedere a questa grazia nella quale ci troviamo e ci vantiamo nella speranza della gloria di Dio. E non soltanto questo: noi ci vantiamo anche nelle tribolazioni, ben sapendo che la tribolazione produce pazienza, la pazienza una virtù provata e la virtù provata la speranza. La speranza poi non delude, perché l'amore di Dio è stato riversato nei nostri cuori per mezzo dello Spirito Santo che ci è stato dato.
Salmo (dal Salmo116 )
Rit cantato: Amo il Signore perché ascolta il grido della mia preghiera
Amo il Signore perché ascolta
il grido della mia preghiera.
Verso di me ha teso l'orecchio
nel giorno in cui lo invocavo.
Mi stringevano funi di morte,
ero preso nei lacci degli inferi.
Mi opprimevano tristezza e angoscia
e ho invocato il nome del Signore:
"Ti prego, Signore, salvami".
Buono e giusto è il Signore,
il nostro Dio è misericordioso.
Il Signore protegge gli umili:
ero misero ed egli mi ha salvato.
Ritorna, anima mia, alla tua pace,
poiché il Signore ti ha beneficato;
egli mi ha sottratto dalla morte,

ha liberato i miei occhi dalle lacrime,
ha preservato i miei piedi dalla caduta.
Camminerò alla presenza del Signore
sulla terra dei viventi.
Canto: Lode e gloria a Te, lode e gloria a Te, lode alla Parola, lode e gloria a Te
Dal Vangelo secondo Giovanni (Gv 4, 28-30. 39-42)
La donna intanto lasciò la brocca, andò in città e disse alla gente: "Venite a vedere un uomo che mi ha detto tutto quello che ho fatto. Che sia forse il Messia?". Uscirono allora dalla città e andavano da lui. […]  Molti di più credettero per la sua parola e dicevano alla donna: "Non è più per la tua parola che noi crediamo; ma perché noi stessi abbiamo udito e sappiamo che questi è veramente il salvatore del mondo".
Riflessione del celebrante

TESTIMONI
Guida: In un mondo dove gli uomini hanno tanta difficoltà a dividere tra loro i beni della terra…
In un mondo dove sono sempre aperte le sfide della diffusa aspirazione alla giustizia, allo sviluppo, alla solidarietà, alla libertà, alla sicurezza, alla pace, alla difesa dell'ambiente e delle risorse della terra…
In un mondo dove è messo in discussione il significato e lo scopo della vita, per ogni individuo e per l'intera umanità…
In questo mondo andare contro corrente sì può!
Ascoltiamo la testimonianza di tue martiri italiani uccisi lo scorso anno.
Lettore: Don Andrea Santoro, sacerdote Fidei Donum della diocesi di Roma, è stato ucciso a Trabzon in Turchia, il 5 febbraio 2006 mentre era raccolto in preghiera nella chiesa di Sancta Maria Kilisesi.
«Amare incondizionatamente, essere sempre disponibile all'accoglienza, offrire occasioni di incontro e di dialogo, testimoniare il perdono, affermare la sua continua disponibilità al confronto, reprimendo ogni umano moto d'ira, soffocando l'egoismo, combattendo i propri limiti per rimanere coraggiosamente fedele alla chiamata di Dio: questo è stato il filo conduttore che ha sempre seguito don Andrea, e che ha specialmente contraddistinto gli anni della permanenza in Turchia». (card. Ruini)
 Ascoltiamo ora alcune parole di don Andrea:
«Tu mi rifiuti e io ti rispetto, tu mi odi e io ti amo.  Qualcuno deve cominciare… A questo punto mi sono sentito gettare dentro, nel più profondo di me, il Vangelo e ho sentito che mi toccava in prima persona: “perché non cominci tu?” »
“Cristo pasce agnelli, non lupi. Se ci faremo agnelli vinceremo, se diventeremo lupi perderemo” (san Giovanni Crisostomo). Ci sarà chi voglia regalare al mondo la presenza di “questo” Cristo?
"Spesso mi chiedo perché sono qui...Sono qui per abitare in mezzo a questa gente e permettere a Gesù di farlo! Il Medio Oriente deve essere riabitato come fu abitato ieri da Gesù:  con lunghi silenzi, con umiltà e semplicità di vita, con opere di fede, con miracoli di carità, con la limpidezza inerme della testimonianza, con il dono consapevole della vita"
Lettore: Suor Leonella Sgorbati, Missionaria della Consolata, è stata uccisa il 17 settembre 2006 a Mogadiscio in Somalia. È stata colpita a morte mentre si recava all’ospedale in cui prestava servizio e in cui aveva avviato una scuola di scienze infermieristiche. Con suor Leonella, nel tentativo di salvarla, dopo che il primo sparo l’aveva raggiunta, ha versato il suo sangue anche Mohamed Mahamud, un Somalo, musulmano, sposo e padre di quattro figli.
Le Missionarie della Consolata la ricordano come “cosciente dei rischi” ma lontana da sentimenti di paura, disinteressata alla sua difesa e protezione e “preoccupata solo di condividere la sua gioia e i suoi talenti con gli altri”.
Una donna che ha dedicato la sua vita al servizio dei più deboli, dei più indifesi e dei più bisognosi, al di là di ogni distinzione etnica o religiosa, offrendo una esemplare testimonianza di amore e di dedizione alla causa della solidarietà e della pace tra i popoli.
Ha sempre avuto coscienza dei rischi che correva, ma ha sempre avuto anche la speranza che le veniva dal vivere insieme alla gente di Mogadiscio, di lavorare insieme, cristiani e musulmani. È stato proprio l'amore, il bene, il rispetto che ha sempre ricevuto dalla gente che la circondava che le ha dato la forza di andare avanti, sempre, anche nei momenti difficili.
Diceva spesso: “Stare vicino alla gente di Mogadiscio, vivere con loro, tra loro, condividendone speranze, gioie e sofferenze. Questa è la mia missione”.
Le armi hanno segnato la conclusione di questa tappa della vita di suor Leonella, ma non hanno spento la Parola, che ha continuato a riecheggiare in lei fino all’ultimo, come sintesi del Vangelo creduto, amato, vissuto: «perdono, perdono, perdono...» Parole chiave, cuore del cristianesimo e cuore della missione, sussurrata per tre volte ai suoi assassini.
 Guida: Con la loro vita, donata fino in fondo, i martiri sono veramente testimoni fedeli dell’Amore di Cristo per tutti. Essi sono messaggeri della speranza in Dio. Questo non è un compito riservato ai martiri o agli uomini e alle donne di Chiesa; come la Samaritana, chi ha incontrato Gesù non può tenere per sé questa buona novella che cambia la vita: anche noi siamo mandati!
Esprimiamo allora il nostro si al mandato di Cristo con un semplice gesto: deponiamo vicino al mappamondo il foglietto colorato che abbiamo ricevuto, dopo averci scritto il nostro nome.
 Canto: Che cosa avremo in cambio
Noi, che abbiamo lasciato
ogni cosa per te,
cosa avremo in cambio?
Diccelo, Signore.
Noi, che abbiamo lasciato
la patria per te,
quale patria avremo in cambio?
Diccelo, Signore.

Guardati dal tuo amore,
noi ti abbiamo seguito,
nulla sapendo di più,
tu ci hai trascinati dietro di te.

Beati voi, beati voi,
beati voi perché vostro è il Regno.
Voi avrete di più su questa terra
e avrete la vita per l’eternità,
voi farete cose più grandi di me,
voi sarete me.

Voi sarete me.

LETTURA DEL MARTIROLOGIO
Guida: L’utopia deve essere verificata nella prassi quotidiana. La speranza è giustificata solo in coloro che camminano. E’ degna di credito solo la speranza che rischia, quella che lotta contro ogni ingiustizia e contro ogni menzogna e conformismo. La speranza ci è data per servire, e per questo servizio oggi, ci è richiesto soprattutto una testimonianza coerente, una vicinanza samaritana, una presenza profetica. (Pedro Casaldaliga, il vescovo dei campesinos del nord /est del Brasile).
Mentre si leggono i nomi dei missionari uccisi nel 2006 sono portati all’altare 5 ceri, segni dei 5 continenti…
PADRE NOSTRO
Guida: Vogliamo concludere questa veglia affidando il nostro essere umili e saggi messaggeri di speranza a Maria. Lo faremo con la preghiera scritta dal Papa:
Maria Regina della Pace
Madre di Gesù Cristo “nostra pace”
Ti affidiamo la nostra insistente preghiera
per l’ intera umanità
A Te guardiamo pur tra pericoli e problemi,
con cuore colmo di speranza.
Mostraci nel Figlio Tuo
la Via della Pace.
ed illumina i nostri cuori,
perché sappiamo riconoscere il Suo volto
nel volto di ogni persona umana,
cuore della pace! Amen
BENEDIZIONE DEL CELEBRANTE
Canto finale:  Resta accanto a me
Ora vado sulla mia strada, con l’ amore Tuo che mi guida,
o Signore, ovunque io vada resta accanto a me.
Io ti prego stammi vicino, ogni passo del mio cammino,
ogni notte, ogni mattino resta accanto a me.
Il Tuo sguardo puro sia luce per me, e la Tua Parola sia voce per me.
Che io trovi il senso del mio andare solo in Te,
nel Tuo fedele amare il mio perchè. RIT.

Fa che chi mi guarda non veda che Te,

fa che chi mi ascolta non senta che Te,

e chi pensa a me fa che nel cuore pensi a Te,
e trovi quell’amore che hai dato a me.  RIT.

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NON SCENDO DALLA CROCE Di Fulton j Sheen,vescovo

Ero uscito di casa per saziarmi di sole.Trovai un uomo che

si dibatteva nel dolore della crocifissione.Mi fermai

e gli dissi:"Permetti che ti aiuti"?Lui rispose:

Lasciami dove sono.

Non scendo dalla croce fino a quando sopra vi

spasimano i miei fratelli.

fino a quando per staccarmi

non si uniranno tutti gli uomini.

Gli dissi"Che vuoi che io faccia?"

Mi rispose:

Và per il mondo e di a coloro

che incontrerai che c è un uomo

che aspetta inchiodato alla croce.