domenica 20 febbraio 2011

Via Crucis




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Giorno 12 Febbraio
I Stazione
Gesù è condannato a morte
Dal Vangelo secondo Marco (15,14-15)
“La folla gridò più forte: “Crocifiggilo!”E Pilato, volendo dare soddisfazione alla
moltitudine, rilasciò loro Barabba e, dopo aver fatto flagellare Gesù, lo consegnò perché fosse crocifisso.”
O Gesù, nella notte decisiva per i destini del mondo, tutti ti hanno abbandonato, persino i tuoi discepoli ai quali avevi chiesto: “vegliate almeno un’ora con me” si sono addormentati. Eppure ti avevano seguito, conosciuto, amato, avevano lasciato tutto pur di restare con te. Hai avuto paura, tanto che il tuo sudore “è diventato come gocce di sangue che cadevano a terra”. Anche noi ti abbandoniamo tante volte, Signore, desideriamo seguirti e ci fermiamo dinanzi al primo ostacolo. Ti promettiamo di cambiare vita, ma puntualmente non lo facciamo. La pigrizia, l’indifferenza, diventano padrone della nostra vita e, anziché cercare Te, andiamo alla ricerca dei piaceri del mondo. Eppure tu ci perdoni ogni volta e ogni volta ci apri di nuovo il tuo cuore. Insegnaci o Signore a vivere con te la nostra vita, a non aver paura del mondo perchè tu sei con noi. Aiutaci ad amarti come tu hai amato, a non vergognarci di essere tuoi sostenitori, anche quando ci condannano e ci deridono come hanno fatto con te.
Vergine degli ultimi tempi, accogli la nostra supplica di restare sempre con Gesù, costi quel che costi. Aiutaci a camminare con Lui condividendo ogni cosa. Consentici di amarlo, ascoltarlo, seguirlo fedelmente, fin sotto la croce, proprio come hai fatto tu. Amen
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Giorno 13 Febbraio
II Stazione
Gesù è caricato della croce
Dal Vangelo secondo Marco (15-20)
“Dopo averlo schernito, lo spogliarono della porpora e gli rimisero le sue vesti, poi lo condussero fuori per crocifiggerlo”.
O Gesù, come ti hanno ridotto gli uomini per i quali stavi dando la vita. Deturpato, bastonato, umiliato ti hanno caricato del peso della croce che in silenzio hai sostenuto. Sfigurato nel tuo dolce viso e coronato di spine hai cominciato la salita al Calvario pensando al dolore arrecato alle persone che ti amavano e che ti vedevano come un agnello condotto al macello. Signore, quante volte ti addossiamo anche le nostre croci perché le consideriamo difficili da sopportare. Il peso che tu hai sostenuto in silenzio per noi diventa impazienza, insofferenza e ci piacerebbe tanto fuggire perché non amiamo il dolore, la solitudine e la sofferenza. Manchiamo dell’amore che hai avuto tu, che ti ha consentito di fare pienamente la volontà del Padre. Signore, aiutaci ad amare la croce, ad accettarla in silenzio, donaci l’amore per fare la volontà di Dio e trasforma le nostre sofferenze in gioia facendoci comprendere che la croce è purificazione, lavacro, salvezza per i nostri peccati.
Vergine degli ultimi tempi, per il dolore che hai provato seguendo tuo figlio Gesù nel suo viaggio al Calvario, sotto il peso della croce, sostienici nei momenti del dolore e della prova e fà che possiamo comprendere che la croce va sostenuta con dignità e amore. Amen
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Giorno 14 Febbraio
III Stazione
Gesù cade per la prima volta.
Dal libro del profeta Isaia (53,4-6)
“Eppure egli si è caricato delle nostre sofferenze, si è addossato i nostri dolori e noi lo giudicavamo castigato, percosso da Dio e umiliato. Egli è stato trafitto per i nostri delitti, schiacciato per le nostre iniquità. Il castigo che ci dà salvezza si è abbattuto su di lui; per le sue piaghe noi siamo stati guariti, noi tutti eravamo sperduti come un gregge, ognuno di noi seguiva la sua strada; il Signore fece ricadere su di lui l’iniquità di noi tutti.”
O Gesù, sei caduto sotto il peso della croce e neanche questo ha sciolto il cuore degli uomini che ti avevano massacrato e torturato. Ti hanno incitato a procedere senza cedimenti, eppure tu sei caduto per loro, per il peso dei loro peccati. Ti schiacciano ancora oggi le nostre colpe perché, seguendo ciascuno la propria strada, ancora non abbiamo compreso che tu sei il Pastore intorno al quale si deve radunare tutto il gregge. Il mondo ci travolge, il peccato ci annienta e facciamo del nostro cuore un povero mendicante in cerca di aiuto. Signore, vieni in nostro soccorso, aiutaci a cambiare la nostra esistenza facendoci riconoscere le strade che portano a te, aprici la porta dell’ovile nel quale ci sentiremo al sicuro, lontani dalle atrocità di questo mondo folle, autore di violenze inaudite, scenario di morte e di iniquità. Facci comprendere che lontano dalla tua Chiesa, per la quale hai dato la vita, non vi è speranza di salvezza.
Vergine degli ultimi tempi, quando anche noi cadiamo sotto il peso della croce, donaci la forza di rialzarci, accettando anche le rinunce e i sacrifici che essa comporta. Aiutaci nella conversione del cuore, portaci alla salvezza che Gesù ci ha acquistato con il suo sangue. Amen
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Giorno 15 febbraio
IV STAZIONE
Gesù incontra sua madre
Dal Vangelo di Luca (2,34-35.51)
“Simeone parlò a Maria, sua Madre: “Egli è qui per la rovina e la risurrezione di molti in Israele, segno di contraddizione perché siano svelati i pensieri di molti cuori.E anche a te una spada trafiggerà l’anima” …Sua madre serbava tutte queste cose nel suo cuore”
O Gesù, non vi è agonia più grande per una Madre che vedere il proprio figlio trascinarsi sotto il peso della croce. Eppure tua Madre era lì, dinanzi a quel suo figlio tanto bello e tanto amato, trasfigurato dal dolore, senza poter far nulla per lui. In quell’attimo interminabile i vostri sguardi si sono incrociati e in quello stesso momento, la spada, profetizzata dal Vecchio Simeone, ha trapassato i vostri cuori provocando un unico, immenso dolore.L’umanità ha accolto in quel momento il grido di una Madre che ha immolato per tutti, il frutto del suo seno. Signore, tu che hai conosciuto il dolore di tua madre, allevia le sofferenze di tante madri i cui figli ammalati, drogati, handicappati, carcerati e oppressi, ancora non conoscono il tuo amore e la tua misericordia. Fà che possano vedere la loro sofferenza rispecchiata in quella di tua madre che con amore e con coraggio ti ha seguito lungo la via del calvario, fino al momento della morte in croce.
Vergine degli ultimi tempi, che con il tuo sguardo e con il tuo amore hai sostenuto Gesù lungo il calvario, aiuta anche noi nei momenti del dolore e della prova. Fà, che il tuo sguardo materno ci consoli e ci faccia raccogliere nella gioia ciò che seminiamo nel pianto. Amen
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Giorno 16 febbraio
V STAZIONE
Gesù è aiutato dal Cireneo
Dal Vangelo secondo Matteo (15,21-22)
“Allora costrinsero un tale che passava, un certo Simone di Cirene che veniva dalla campagna, padre di Alessandro e Rufo, a portare la croce. Condussero dunque Gesù al luogo del Golgota, che significa luogo del cranio.”
O Gesù, ti ha aiutato a portare la croce un uomo che tornava dalla campagna e neanche ti conosceva. Lo ha fatto perché obbligato dai soldati e forse senza neanche desiderarlo. Non è facile portare la croce degli altri se non si ama. Quanta indifferenza a volte alberga nel cuore dell’uomo fino ad ignorare completamente i propri fratelli che vivono l’abbandono e la solitudine. Signore, Fà che tutta la nostra vita sia impostata sul desiderio di aiutare il prossimo senza ricevere nulla in cambio se non la spontanea gratitudine che segue a un atto di amore. Donaci la gioia di condividere la croce dei nostri fratelli sofferenti senza distinzione di colore, razza o religione. Concedici di riconoscere anche nel volto dei nostri nemici il tuo volto affinché il nostro amore sia per essi la prova del tuo. Sorretti da te, Signore, tutto diventerà più facile, persino soffrire e alla fine sarai proprio tu il nostro Cireneo capace di sostenerci tutte le volte che ne abbiamo bisogno e lo farai, come sempre per amore, solo per amore.
Vergine degli ultimi tempi, aiutaci a donare il nostro cuore ai fratelli in difficoltà. Sul tuo esempio guidaci all’amore vero e consentici di guardare con gli occhi di Dio quanti vivono nel bisogno superando le barriere che, tante volte, portano ad emarginare i nostri fratelli poveri e bisognosi. Amen.
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Giorno 17 febbraio
VI STAZIONE
Gesù asciugato dalla Veronica
Dal libro del profeta Isaia (53,2-3)
“Non ha apparenza né bellezza per attirare i nostri sguardi, non splendore per potercene compiacere. Disprezzato e reietto dagli uomini, uomo dei dolori che ben conosce il patire, come uno davanti al quale ci si copre la faccia”
O Gesù, la tradizione popolare ci ha tramandato il gesto d’amore di una donna che vedendoti nella folla non ha potuto evitare di farsi largo per giungere fino a te e asciugare il tuo volto intriso di sudore e di sangue. Lei ha saputo guardare oltre quell’immagine, ha saputo riconoscere in te l’amore che dona forza alla sofferenza. Tu hai risposto a quel gesto imprimendo il tuo volto sul telo per lasciarle non solo la tua immagine, ma l’eterna gratitudine a quanti rivolgono il loro sguardo ai bisognosi per soccorrerli ed aiutarli. Signore, donaci l’amore per aiutare i piccoli, gli ultimi, quelli che il mondo emargina e rifiuta. Sostieni quanti con coraggio lasciano le loro radici, le famiglie, per raggiungere i paesi lontani e lasciare agli altri il segno della tua presenza, attraverso il dono della carità e della condivisione. Fa che anche le nostre mani diventino mani pietose capaci di asciugare le lacrime di tanti fratelli segnati dalla sofferenza e dalla malattia per donare loro una goccia di sollievo nel grande mare dell’abbandono.
Vergine degli ultimi tempi, ci affidiamo a te per riconoscere nel volto dei fratelli sofferenti lo stesso volto di Gesù. Donaci la forza di squarciare il velo dell’indifferenza che fa chiudere tante porte e tanti cuori che finiscono con l’inaridirsi se non irrigati dalla gioia del donarsi. Amen.
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Giorno 18 febbraio .
VII STAZIONE
Gesù cade per la seconda volta
Dal libro delle Lamentazioni (3,1-2. 9,16)
“Io sono l’uomo che ha provato la miseria sotto la sferza della sua ira. Egli mi ha guidato, mi ha fatto camminare nelle tenebre e nella luce…Ha sbarrato le mie vie con blocchi di pietra, ha ostruito i miei sentieri…mi ha spezzato con la sabbia i denti, mi ha steso nella polvere:”
O Gesù, la sofferenza ti ha reso debole e sei caduto per la seconda volta sotto il peso della croce. Tra spintoni e calci sei stato costretto a rialzarti e lentamente hai ripreso la salita al calvario. I soldati hanno fretta, per loro è un’esecuzione come tante e tu sei un delinquente come tanti, bisogna far presto per completare l’opera di quella giornata. Non c’è pietà per chi è ferito e cade e anche la sofferenza diventa un fatto di routine. O Signore, tu che hai dimostrato che anche quando le forze ci abbandonano non è tutto perduto perché rialzarsi è possibile, se si fa la volontà del Padre, dona anche a noi la forza di rialzarci durante le cadute quotidiane, sapendo che la croce è la fonte dalla quale possiamo attingere speranza e pace. Donaci la forza di ricominciare a vivere anche quando sembra che tutto sia perduto. Sii sempre il nostro amico fidato sul quale possiamo contare, soprattutto nel momento del bisogno, perché non sempre troveremo chi è disposto a portare con noi la croce.
Vergine degli ultimi tempi, fà che non venga mai meno la fiducia e il coraggio nel momento del dolore. Soccorrici quanto più dura si farà la prova e abbi pietà di noi quando, deboli e stanchi, cadiamo sotto il peso della croce. Amen
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Giorno 19 febbraio.
VIII STAZIONE
Gesù incontra le donne di Gerusalemme
Dal Vangelo secondo Luca (23, 28-31)
“Gesù, voltandosi verso le donne, disse: Figlie di Gerusalemme, non piangete su di me, ma piangete su voi stesse e sui vostri figli. Ecco, verranno giorni nei quali si dirà: Beate le sterili e i grembi che non hanno generato e le mammelle che non hanno allattato. Allora cominceranno a dire ai monti: Cadete su di noi! E ai colli: Copriteli! Perché se trattano così il legno verde, che avverrà del legno secco?”
O Gesù, lungo il tuo cammino doloroso le donne di Gerusalemme ti sono venute in contro. Erano mogli, sorelle, madri disponibili alla compassione e alla pietà. Spinto dalla preoccupazione per il loro futuro, hai pronunciato l’unica frase di tutto il tuo Calvario: non piangete su di me ma su voi stesse e sui vostri figli. Tu non desideravi le loro lacrime ma piuttosto che si pentissero dei peccati commessi che sono la causa delle sventure umane.Signore, quante volte hai invitato anche noi a cambiar vita? Tu non vuoi la morte del peccatore, ma che si converta e viva. Donaci allora la forza di sconfiggere il peccato, rendici saldi nei buoni propositi, facendo di noi alberi dai buoni frutti che affondano le radici nel tuo cuore pieno di amore e di misericordia. Abbi pietà delle nostre debolezze e delle nostre cadute.
Vergine degli ultimi tempi, aiutaci nella conversione del cuore, donaci la grazia di amare Gesù come lo hai amato tu. La nostra vita sia rivolta all’amore e al bene comune per accumulare ricchezze per il cielo facendo solo ciò che è gradito agli occhi di Dio. Amen
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Giorno 20 febbraio
IX STAZIONE
Gesù cade per la terza volta
Dal libro delle Lamentazioni (3, 27-32)
“E’ bene per l’uomo portare il giogo fin dalla giovinezza. Sieda costui solitario e resti in silenzio, poiché egli glielo ha imposto; cacci nella polvere la bocca, forse c’è ancora speranza; porga a chi lo percuote la sua guancia, si sazi di umiliazioni. Poiché il Signore non rigetta mai… Ma, se affligge, avrà anche pietà secondo la sua grande misericordia.”
O Gesù, ancora una volta, prostrato, sfinito, sei caduto sotto il peso della croce. Tu, che avevi soccorso tutti, pronunciando parole di conforto e di speranza, sei di nuovo solo e annaspi nella terra intrisa di sangue nel tentativo di rialzarti. Per l’ennesima volta riprendi il cammino con le tue sole forze perché anche chi diceva di amarti in questo momento non è con te, forse si sta nascondendo perché non si dica che un tempo era tuo amico. La paura inchioda, anche se alla fine ci fa versare lacrime amare, come quelle di Pietro, che ha rinnegato e abbandonato chi sperava nel suo aiuto. O Signore, perdonaci per tutte le volte che non abbiamo rialzato e soccorso chi aveva bisogno di noi. Molte volte passiamo oltre, facendo finta di niente, diventando simili a quanti, nel Venerdì più doloroso di tutta la storia umana, ti sono passati accanto continuando per la loro strada senza neanche voltarsi, impassibili di fronte alla crudeltà umana.
Vergine degli ultimi tempi, non permettere che si resti indifferenti dinanzi alle sventure umane. Donaci la forza di soccorrere i nostri fratelli in difficoltà ricordandoci che qualunque cosa faremo al più piccolo di essi è come se l’avessimo fatta a Gesù stesso. Amen
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Giorno 21 febbraio
X STAZIONE
Gesù è spogliato delle vesti
Dal Vangelo secondo Marco (15,24)
“ I soldati si divisero le vesti, tirando a sorte su di esse quello che ciascuno dovesse prendere”
O Gesù, come è povero il cuore dell’uomo se, di fronte a una condanna, ha un solo pensiero: dividersi le vesti del condannato a morte. Spogliato in pubblico sei stato profondamente umiliato e profanato nel decoro e nella dignità. Il tuo corpo, nudo, ha espresso nelle sue piaghe lacerate tutta l’essenza del figlio di Dio fatto carne, che donava tutto se stesso, fino all’ultima goccia di sangue, per compiere la volontà del Padre. Signore, molte volte anche noi diamo importanza all’apparire più che all’essere e dimentichiamo che l’essenziale della nostra vita non è tanto quella di accumulare ricchezze per i piaceri terreni ma quelle che ci donano le gioie del cielo. Concedi, dunque, anche a tutti noi che in questi giorni stiamo riflettendo sulla tua passione, di spogliarci delle cose inutili, per rivestirci solo del tuo amore ed essere avvolti dalla tua carità e dalla tua misericordia. Facci comprendere che Sei tu l’essenza della nostra vita, Signore. Beato il cuore libero da ogni sovrastruttura, perchè nella sua immensa povertà può diventare il più ricco se possiede te e con te la vita vera.
Vergine degli ultimi tempi, guidaci verso la ricerca dei tesori eterni, consentici di usare con sereno distacco i beni terreni, frutto del nostro lavoro. Sull’esempio di Gesù aiutaci a condividere ogni cosa per dare un vero senso alla nostra vita. Amen
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Giorno 22 febbraio
XI STAZIONE
Gesù viene crocifisso
Dal Vangelo secondo Marco. (15, 25-27)
“Erano le nove del mattino quando lo crocifissero. E l’iscrizione con il motivo della condanna diceva: “Il re dei Giudei”. Con lui crocifissero anche due ladroni, uno alla sua destra e uno alla sua sinistra”
O Gesù, termina qui la tua salita al Calvario, il più è fatto, ora non resta ai soldati che inchiodarti sulla croce che tu stesso ti sei trascinato tra tormenti e cadute. Mentre i chiodi trapassano le tue mani e i tuoi piedi tu invochi la pietà di Dio affinché perdoni loro, perché non sanno quello che fanno. Ora, finalmente, tutti possono ammirare sulla croce “Il re dei Giudei” coronato di spine. Tutti possono ridere di lui e per disprezzo sputarlo e schernirlo. Signore, ancora oggi, anche noi che diciamo di amarti, continuiamo a trafiggerti con i nostri peccati, e non abbiamo scuse, non siamo soldati che eseguono gli ordini, siamo solo creature ingrate che hanno dimenticato il sacrificio che sulla croce si è consumato per noi. Perdonaci Signore, ti chiediamo perdono per tutte le volte che ti abbiamo offeso e oltraggiato. Attiraci a te, dall’alto della tua croce, come hai promesso, e strappaci dai mali che uccidono. Salvaci, o Salvatore del mondo.
Vergine degli ultimi tempi, sostienici nei momenti di fragilità che ci allontanano dalla grazia di Dio. Con il tuo aiuto fà che non dimentichiamo il sacrificio della croce per non vanificarlo con il nostro peccato. Amen
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Giorno 23 febbraio
XII STAZIONE
Gesù muore sulla croce
Dal Vangelo secondo Marco. (15, 33-34.37.39)
“Venuto mezzogiorno, si fece buio su tutta la terra, fino alle tre del pomeriggio. Alle tre Gesù gridò con voce forte: Eloì, Eloì, lema sabactàmi? Che significa: Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?... Ed egli, dando un forte grido, spirò…Allora il centurione che gli sta di fronte, vistolo spirare in quel modo, disse: “veramente quest’uomo era Figlio di Dio!”.
O Gesù, tutto è compiuto! Alle tre del pomeriggio hai esalato l’ultimo respiro. Tutto si è fermato intorno a te e il silenzio ovattato della morte è stato rotto dalla terra che ha tremato, perché in quel momento moriva il Figlio di Dio. Molti, in preda al terrore, lasciando ogni cosa, scappano via. Sotto la croce, resta tua madre che, abbracciando quel legno coperto di sangue, versa le sue ultime lacrime prima di seguire Giovanni, tuo discepolo prediletto. Ad essi, prima di morire, hai affidato il tuo testamento, dicendo a tua madre: ecco tuo figlio e a Giovanni: ecco tua Madre. Fà o Signore che il nostro amore per te non vacilli mai e donaci la forza di seguirti fin sotto la croce. Il ricordo della tua morte, e la promessa fatta al buon ladrone sulla croce: oggi sarai con me in Paradiso, diventino per noi segno di speranza per una morte santa. Grazie per averci donato come madre la tua stessa madre, dalla quale possiamo attingere sicurezza, se desideriamo risorgere con te. Concedi anche a noi, nel momento del distacco dalla vita terrena, di abbandonarci nelle tue mani e in quelle della tua Santissima Madre.
Vergine degli ultimi tempi, nell’ora della nostra morte non ci abbandonare, prendici per mano, guidaci all’incontro con Gesù. Donaci la grazia di chiudere gli occhi ripetendo con tuo Figlio: tutto è compiuto! e aggiungere: nelle tue mani metto il mio spirito. Amen.
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Giorno 24 febbraio
XIII STAZIONE
Gesù è deposto dalla Croce
Dal Vangelo secondo Marco: (15, 42 – 43.46)
“Sopraggiunta ormai la sera, Giuseppe D’Arimatea, membro autorevole del sinedrio, che aspettava anche lui il Regno di Dio, comprato un lenzuolo, calò il corpo di Gesù giù dalla croce.”
O Gesù, giunta la sera sei stato deposto dalla croce e sei ritornato nelle braccia di tua Madre, che, per l’ultima volta, ti ha potuto stringere al suo cuore. In un momento così tenero e delicato, contemplando la pace che dona la fredda morte, Ella mostra al mondo intero il prezzo del riscatto, ed esalta il tuo sangue versato per la redenzione di tutti. Stringendo a sé il tuo corpo insanguinato, rivive in un solo attimo la gioia dell’annuncio, la trepida attesa, la nascita, la breve vita e infine la morte. Fà o Signore, che anche noi possiamo accoglierti nella nostra vita per amarti e adorarti con gli stessi sentimenti di tua Madre e seguirti, come Lei ti ha seguito, accettando tutto, anche il dolore. Vieni Signore nei nostri cuori, facci comprendere che dalla tua morte è nata la nostra vita e che solo grazie a te possiamo realizzare quel misterioso progetto di salvezza che Dio ha per tutte le sue creature.
Vergine degli ultimi tempi, preparaci con amore all’incontro con Gesù. Fà che i nostri peccati non rendano vano il suo dolore e il sacrificio che sulla croce si è consumato per noi. Concedici di amarlo con gioia fino alla morte. Amen
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Giorno 25 febbraio
XIV STAZIONE
Gesù è deposto nel sepolcro
Dal Vangelo secondo Marco (15, 46-47)
“Giuseppe d’Arimatea, avvolto il corpo di Gesù in un lenzuolo, lo depose in un sepolcro scavato nella roccia. Poi fece rotolare un masso contro l’entrata del sepolcro. Intanto Maria di Magdala e Maria Madre di Joses stavano ad osservare dove veniva deposto.”
O Gesù, è il momento doloroso del distacco, è l’ora della sepoltura. Per tua Madre è necessario lasciare quel figlio tanto amato alle cure delle due Marie a cui tu avevi cambiato la vita, perdonando i loro peccati. Esse compiono, per te, l’ultimo gesto di amore avvolgendoti nel lenzuolo dopo aver unto il tuo martoriato corpo con oli profumati. Signore, dona anche a noi peccatori la gioia della riconciliazione e del perdono e resta nei nostri cuori per rafforzarli con il dono della speranza futura. Sii il nostro Maestro, e fà di noi i tuoi discepoli prediletti, capaci di lasciare ogni cosa, per seguirti sulla strada dell’amore e del perdono. Con l’aiuto della Vergine Maria, tua dolcissima Madre, facci comprendere che non vi è altra strada per la salvezza se non la tua stessa strada, che quantunque dolorosa, porta fino al cuore di Dio.
Vergine degli ultimi tempi, aiutaci a riscoprire il sepolcro come momento di redenzione e a considerare la morte come offerta di sé per essere accolti nella luce di Dio per sempre e godere della contemplazione del suo volto. Amen
Preghiera finale
O Gesù, in questi quattordici giorni abbiamo ripercorso il tuo calvario doloroso, durante il quale sei stato tradito, rinnegato, umiliato, offeso, caricato della croce. Per amore nostro tutto hai sopportato in silenzio: gli insulti, gli sputi, la corona di spine. Pilato ti ha consegnato alla folla torturato e massacrato dicendo: Ecco l’uomo!, ma tu non sei solo uomo, sei anche Dio, il nostro Dio, che attraverso la Vergine Santa si è fatto carne per divenire umile tra gli umili e povero tra i poveri. Il tuo sangue è diventato lavacro per i nostri peccati. Fà, o Signore, che durante la nostra vita terrena, tu possa essere il centro di tutto il nostro impegno cristiano, concedici di guardare alla croce come unico mezzo di salvezza e di redenzione. Amen
Vergine degli ultimi tempi grazie per averci accompagnati in questa meditazione, ottienici da Gesù le grazie necessarie per l’anima nostra, donaci la speranza di saperti sempre accanto a noi nei momenti difficili, nelle cadute frequenti e dona ai nostri cuori la speranza della vita eterna. Amen.

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NON SCENDO DALLA CROCE Di Fulton j Sheen,vescovo

Ero uscito di casa per saziarmi di sole.Trovai un uomo che

si dibatteva nel dolore della crocifissione.Mi fermai

e gli dissi:"Permetti che ti aiuti"?Lui rispose:

Lasciami dove sono.

Non scendo dalla croce fino a quando sopra vi

spasimano i miei fratelli.

fino a quando per staccarmi

non si uniranno tutti gli uomini.

Gli dissi"Che vuoi che io faccia?"

Mi rispose:

Và per il mondo e di a coloro

che incontrerai che c è un uomo

che aspetta inchiodato alla croce.