lunedì 21 febbraio 2011

L'usignolo



"Perché piangi?" chiesi ad un uomo. "La donna che amo ha detto che ballerà con me solo se le porterò una rosa rossa, ma in tutto il giardino non c'è una sola rosa rossa!".
L'usignolo lo ascoltava commosso e disse. "Ecco uno che sa veramente amare" e volò fino al rosaio: "Dammi una rosa rossa", implorò, "e ti canterò la più dolce delle mie canzoni. Non esiste un modo per procurarmela?".
"Una maniera c'è", rispose il rosaio. "Ma è così terribile. Devi tingerla con il tuo sangue. Devi cantare per me col petto contro una delle mie spine. Tutta la notte devi cantare per me, e la spina deve trafiggerti il cuore, e il tuo sangue deve scorrere nelle mie vene e di­ventare mio".
"La morte è un prezzo alto da pagare per una rosa ros­sa", disse l'usignolo. "La vita è bella e cara a tutti. Eppure l'amore è più grande della vita. E che cos'è mai il cuore di un uccello in con­fronto al cuore di un uomo?".
Ritornò dall'uomo, gli gridò l'usignolo, "Sii felice. Avrai la tua rosa. La tingerò io con il sangue del mio cuore. In cambio ti chiedo solo di essere sincero nel tuo amore". L'uomo non capiva nulla e se ne andò, sbuffando: "L'usignolo ha una bella voce, ma certamente nessun sentimento. Pensa solo al canto.. Non gliene importa niente degli altri".
Andò nella sua stanza, si distese sul letto e si addormentò. L'usignolo volò al roseto e mise il petto contro una spina. Tutta la notte cantò, col petto contro la spina.
Sbocciò una rosa meravigliosa, rossa. Ma la voce dell'usignolo si affievolì. Le sue piccole ali cominciarono a tremare e un velo di dolore gli annebbiò gli occhi. La rosa meravigliosa spa­lancava i petali alla fredda aria del mattino. "Guarda, guarda!", gridò il rosaio. "La rosa è finita ora". Ma l'usignolo non rispose, perché giaceva morto.
A mezzogiorno, l'uomo aprì la finestra e guardò fuori. "Ehi, ma che fortuna incredibile!", esclamò. "Qui c'è una rosa rossa! Non ho mai visto una così in tutta la vita". La colse e andò alla casa del­la donna dei suoi sogni con la rosa in mano.
"Hai detto che avresti ballato con me se ti avessi portato una rosa rossa", esclamò l'uomo. "Ecco la rosa più rossa del mondo. La porterai stasera sul cuore, e quando balleremo insieme ti dirò quan­to ti voglio bene". Ma la donna si accigliò: "Non mi serve più. Non si intona con il mio vestito. E poi il nipote del banchiere mi ha mandato dei gioielli veri, e tutti sanno che i gioielli costano molto più dei fiori ". "Sei solo un'ingrata!", disse rabbioso l'uomo. E gettò la rosa nella strada.
La rosa finì in una pozzanghera e un carro la schiacciò. "L'amore non esiste", concluse l'uomo. E tornò a casa.
II vero protagonista del racconto è l'amore. Per l'usignolo è la più grande ragione d'esistenza. Non esita perciò a sacrificare la propria vita perché l'uomo abbia ciò che desidera: amore e quindi felicità. Ma per l'uomo e la giovane amata l'amore è una specie di illusione convenzionale e passeggera. L'uomo si dimostra egoista ed insensibile. Mentre la sua amata, immatura, gioca con i senti­menti.
L'attuale clima culturale fa largo uso della parola "amo­re" eppure il modo di viverlo assomiglia molto a quello dell'uomo e della sua amata. E' l'amore egoista. L'amore di chi pensa più alla propria gratificazione. L'amore di chi pensa più a prendere che a donare. E' un amore non vero e che alla fine non dà felicità.
Si sente spesso dire: "L'amore non esiste". Eppure le perso­ne-usignolo esistono: sono coloro che sanno vivere la realtà dell'a­more fino al suo confine estremo, quello del dono totale. E' proprio davanti a persone così, che si rimane spiazzati e ci si chiede: "Per­ché? Come è possibile questo?" E quanti di questi amori eroici, di queste "rose rosse", sono misconosciuti e calpestati?
Le persone-usignolo sanno che l'amore senza sacrificio è una illusione. Per questo le persone-usignolo non diranno mai: "l'amore non esiste!"

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NON SCENDO DALLA CROCE Di Fulton j Sheen,vescovo

Ero uscito di casa per saziarmi di sole.Trovai un uomo che

si dibatteva nel dolore della crocifissione.Mi fermai

e gli dissi:"Permetti che ti aiuti"?Lui rispose:

Lasciami dove sono.

Non scendo dalla croce fino a quando sopra vi

spasimano i miei fratelli.

fino a quando per staccarmi

non si uniranno tutti gli uomini.

Gli dissi"Che vuoi che io faccia?"

Mi rispose:

Và per il mondo e di a coloro

che incontrerai che c è un uomo

che aspetta inchiodato alla croce.