martedì 15 settembre 2015

MESE IN ONORE DI SAN MICHELE ARCANGELO


(Onoriamo anche l’Angelo Custode con una preghiera al giorno
15 settembre

GRANDEZZA DI S. MICHELE NELL'AMORE VERSO I GIUSTI

I. Considera come S. Michele Arcangelo mostra speciale amore verso le anime giuste dimoranti in terra. Egli le dirige illuminandone la ragione e sve­gliandole dal sonno della tiepidezza. Come all'Apo­stolo Pietro, che dormiva nella prigione dov'era stato gettato da Erode, apparve l'Angelo del Signore, così al giusto, che è negligente nella preghiera, l'Ar­cangelo Michele, chiamato dalla Scrittura Angelo del Signore, si fa presente con la sua speciale pro­tezione, lo illumina e rischiara la mente, facendo­gli conoscere i pericoli dello stato di tiepidezza, ne scuote la volontà mettendogli in cuore il santo timore di Dio, lo desta dalla negligenza, perchè possa così alzarsi ed operare il bene.

II. Considera che anche il giusto, mentre vive, va soggetto agli inganni. I beni illusori di questo mondo spesso ammaliano il cuore, e la concupiscen­za corrompe a poco a poco i sensi - come dice la Scrittura. La volontà, spesso offuscata, o sceglie il male credendolo bene, o apprendendo il bene per male lo trascura. Purtroppo spesso si verifica quello che dice il Profeta: «False bilance sono nelle mani degli uomini»; lasciando i beni sempiterni si attaccano ai fallaci e momentanei beni di questa terra. S. Michele Arcangelo salva il giusto da questo disordine: ne scuote la volontà raffreddata dal tor­pore, l'accende di santo fervore e la guida nella via dei divini comandamenti. Egli che brucia della più squisita carità, di carità accende l'anima, e la ren­de sempre operosa nel bene.

III. Considera, o cristiano, che se anche ti trovi nello stato di grazia, come dovresti essere quale cristiano, hai ugualmente bisogno del favore di San Michele Arcangelo. Quanta negligenza non commetti nelle tue orazioni! Forse, sei addormentato nel fu­nesto sonno della tiepidezza! Ah! se l'Arcangelo S. Michele non viene ad illuminarti, e a scuotere il tuo cuore col santo timor di Dio, questo sonno per te sarà assai fatale: diverrà sonno di morte! Quan­te volte hai errato, seguendo i falsi giudizi della tua volontà, scambiando il male per bene! Quante volte, solleticato dalla tua concupiscenza, ti sei tro­vato immerso senza accorgertene in affetti impuri! Prega il S. Arcangelo che infiammi il tuo cuore del­la sua ardentissima carità e ti insegni a disprezzare i beni transitori di questo mondo.

APPARIZIONE DI S. MICHELE NEL MESSICO

Dopo alcuni giorni, Diego ormai ristabilito se ne andò con suo padre a rintracciare il luogo della fonte e i due da soli tolsero via la rupe che la co­priva con grande facilità, battendola da un lato, quantunque per muoverla solamente fossero neces­sarie molte persone. Ciò confermò la verità dell'ap­parizione del Glorioso Principe, ed in conformità di ciò incominciarono a diffonderne la notizia, assicurando i fedeli, che troverebbero nella santa fonte rimedio a tutte le loro infermità. Vennero molti in­fermi, ciechi, zoppi, storpi, i quali col lavarsi nel­l'acqua di quella fonte risanarono. Passati alcuni me­si, lo stesso Diego Lazzero si ammalò di nuovo di malattia mortale, e prevenne i suoi parenti, affinchè non si dessero pena perchè Nostro Signore così ave­va ordinato per dare conferma alla fede nell'acqua santa; aggiunse poi che quando lo avessero visto an­gustiato dalla infermità, gli dessero da bere quell'ac­qua senza adoperar altro rimedio, perchè tosto così sarebbe risanato. Il male talmente si aggravò che il giovane stette quattro giorni senza polso e senza parola ed i genitori per far la prova, gli diedero a bere dell'altra acqua senza che egli ne sentisse menomamente migliorato: ma tosto che bevve quel­l'acqua della santa fontana, ricuperò le forze, mi­gliorò, e riacquistò la perfetta salute. Da principio questa fontana stava sulla superficie del terreno ed aveva una piccola apertura, con poco più di mezzo braccio di profondità, in seguito successe un fatto notevole, che cioè stava in una quantità senza diffondersi, e quantunque si cavassero molti, e molti vasi di quella, pure subito si riempiva, ed arrivando all'orlo, si fermava. Poscia divenne mag­giore e più profonda, perchè i divoti scavavano la terra, per portarla alle loro case come reliquia. Giacchè si esperimentò che Iddio le aveva comunicato la medesima virtù dell'acqua miracolosa, buttandola in altra acqua e dandola agli infermi. Si è già edi­ficata una Chiesa in quel luogo, in cui si venera il S. Arcangelo, dove fa innumerevoli miracoli.

PREGHIERA

O amatissimo Arcangelo S. Michele, a Voi ricorro io che sono tiepido e freddo per chiederVi una fiam­ma del vostro fervoroso amore. Fate, o grande prin­cipe di carità, che sia lontana dal mio cuore la tie­pidezza, illuminate la mia mente con sante ispira­zioni, e con celesti attrattive dirigete la mia volontà a fuggire il peccato e ad abbracciare la virtù, che è l'unico vero bene.

SALUTAZIONE

Io V i saluto, o S. Michele; Voi che siete il divin messaggero a vantaggio delle anime giuste, soccor­retemi.

FIORETTO

Farai in questo giorno la Comunione la quale aumenta.

Preghiamo l’Angelo Custode: Angelo di Dio, che sei il mio custode, illu­mina, custodisci, reggi e governa me, che ti fui affidato dalla pietà celeste. Amen.

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NON SCENDO DALLA CROCE Di Fulton j Sheen,vescovo

Ero uscito di casa per saziarmi di sole.Trovai un uomo che

si dibatteva nel dolore della crocifissione.Mi fermai

e gli dissi:"Permetti che ti aiuti"?Lui rispose:

Lasciami dove sono.

Non scendo dalla croce fino a quando sopra vi

spasimano i miei fratelli.

fino a quando per staccarmi

non si uniranno tutti gli uomini.

Gli dissi"Che vuoi che io faccia?"

Mi rispose:

Và per il mondo e di a coloro

che incontrerai che c è un uomo

che aspetta inchiodato alla croce.