Uno specchio cadde e si ridusse in tanti minuscoli frammenti.
Tutti finirono in un mucchio di rifiuti e naturalmente cominciarono a lagnarsi del loro crudele destino.
«Ahi noi! Che fine infame!», si lamentavano.
«Eravamo il riflesso di volti graziosi e sorrisi attraenti!
Ora invece!». «Chi ci spolvererà?».
«Chi ci laverà con il detersivo profumato?».
I pezzetti di specchio caddero in una profonda depressione.
Ma un giorno, la mano paffuta di una bambina afferrò uno dei frammenti e cominciò a giocarci.
Catturò un po' di sole e lo diresse in una fessura del muro, scoprendo che là viveva un minuscolo fiorellino azzurro.
Le sembrò che tremasse di felicità.
Raccolse un altro raggio di sole e lo inviò nello scantinato buio dove lavorava Giovanni il calzolaio. Giovanni sorrise.
La bambina continuò fino a sera divertendosi a illuminare gli angoli bui dove il sole non brillava mai:
buche profonde, crepacci, ripostigli….
A cena il papà le chiese:
«Che cosa hai fatto, oggi?»,
la bambina rispose: «Ho inventato un gioco bellissimo!».
Il nostro “sole” è Cristo e illuminare i recessi più oscuri del cuore umano riflettendo la Sua luce è il gioco più bello della vita.
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