domenica 1 dicembre 2013

Avvento – il cammino dell’attesa In cammino con Maria e Giuseppe







Quest’anno vogliamo accompagnare Maria e Giuseppe lungo il cammino da Nazareth a Betlemme.
Il viaggio è stato certamente lungo e faticoso. Guardate la cartina alla fine della Bibbia e troverete l’intero cammino! Quanti chilometri di strada hanno dovuto fare?
Aspettiamo la venuta del Messia, camminando sulla strada con Maria e Giuseppe. Essi portavano la luce del mondo con sé. Immaginatevi i pensieri, le azioni, gli sforzi, l’amore, la pazienza…
Ogni giorno c’è un pensiero. Potete “accendere” giorno per giorno una stellina in più, mettendo in pratica il proposito quotidiano. Vale la pena sforzarsi! Aspettate Gesù con gioia e impegno sia interiore che esteriore.








  1. Incamminarsi come Maria e Giuseppe: aspettare vuol dire alzarsi dal letto, dalla comodità ed andare incontro al Messia:
oggi comincio a muovermi...
(per esempio: mi alzo cinque minuti prima, dicendo una preghiera; non mi lamento se c’è qualcosa che non mi piace; eseguo un compito subito invece di rimandarlo…)


2. Il posto più sicuro per Gesù Bambino è stato il grembo di sua madre Maria,
con questa piccola preghiera alla Madonna voglio rifugiarmi anch’io in Lei:
Sotto la tua protezione troviamo rifugio, santa Madre di Dio: non disprezzare le suppliche di noi che siamo nella prova e liberaci da ogni pericolo, o Vergine gloriosa e benedetta.
Dico questa preghiera più volte al giorno

3. San Giuseppe raccoglieva la legna lungo il cammino, per accendere il fuoco per la Madonna e il bambino.
Oggi mi impegno ad aiutare qualcuno, a dargli calore attraverso un atto concreto.


4. In questo viaggio la Madonna e S. Giuseppe hanno avuto molte occasioni di stare in silenzio e di trovare un po’ di solitudine.
Oggi mi sforzo di non chiacchierare e voglio cercare momenti di silenzio per poter ascoltare la voce di Dio


5. Durante il viaggio Maria e Giuseppe hanno trovato molte porte chiuse e persone che reagivano con freddezza. Malgrado tutto essi volevano bene a tutti.
Oggi cerco di abbattere il muro che mi impedisce di andare oltre, per esempio se ho subito un affronto, reagisco con bontà come se non fosse successo niente. Con un piccolo gesto di d’umiltà faccio crollare il muro tra me e qualcun altro.


6. L’intima certezza di S. Giuseppe era che stava per arrivare la luce del mattino e che avrebbe potuto vedere e incontrare il Messia.
Oggi credo vivamente che Gesù è la luce che illumina il mio cuore. Voglio aspettarlo con tutta la capacità della mia anima. Pensando alla venuta di Gesù Bambino, accendo una candela o in chiesa o a casa. Lì esprimo la mia gioia.


7. Giuseppe e Maria avevano bisogno di tutto durante il viaggio faticoso. Pur avendo mostravano grande pazienza con le persone incontrate durante il cammino: ascoltandole, aiutandole, pregando, non hanno ricevuto nemmeno quello di qui avevano bisogno.
Oggi metto in atto il proposito d’essere paziente verso gli altri.





8. La felicità di San Giuseppe era dare gioia alla Madonna. Lungo la strada lui raccoglieva dei fiori per Lei.
Santa Teresa di Lisieux ci consiglia:
Sentivo entrare nel mio cuore l’amore e il desiderio di dimenticare me stessa, per dare gioia agli altri. Da quel momento sono stata felice”.

Oggi mi impegno a dare gioia a qualcuno che mi sta accanto, in famiglia, a scuola, ai vicini…






9. San Giuseppe sapeva che in tutto aveva bisogno dell’aiuto di Dio. Si sentiva responsabile per Maria, faceva umanamente tutto il possibile. Malgrado tutto si rendeva dipendente da Dio.

Oggi voglio mantenere un cuore povero e vuoto di me stesso, imitando San Giuseppe.


10. Amare Dio sopra ogni cosa era l’atteggiamento di Giuseppe e Maria.
Oggi voglio amare Dio più che mai e glielo dimostrerò spesso durante la giornata.


11. San Giuseppe era un uomo giusto e obbediente a Dio. Lui ha obbedito anche al richiamo di Cesare Augusto di andare ognuno nella città nativa (espresso con il decreto di fare il censimento di tutti gli abitanti del regno). Giuseppe partiva da Nazareth in Galilea per andare a Betlemme in Giudea. Così si poteva adempire la profezia che il Messia sarebbe nato a Betlemme.
Oggi mi impegno ad essere obbediente nelle situazioni della giornata, verso gli insegnanti, i genitori, i nonni, l’autista del pullman, il parroco, il capo…

12. Lasciaci aspettare la venuta del Divin Figlio con gioia e rendersi più disponibili nel Suo servizio - la festa della Sua nascita è vicina.
Oggi mi impegno dal primo istante della giornata a vivere la gioia, quella vera! Lavorando e imparando con fervore.


13. Leggere la Sacra Scrittura era la gioia di Giuseppe e Maria.
Oggi leggo un brano della Bibbia: Dal profeta Isaia, capitolo 9, vers. 1-6 (Is 9, 1-6)
Prenditi qualche minuto di silenzio per approfondire il testo letto. Se vuoi leggilo in famiglia e parlatene insieme.



14. Con rispetto e stima San Giuseppe, uomo silenzioso e saggio, osserva il mistero della donna a lui affidata, Maria.
In questa giornata prendo la mano della Madonna, la mia mamma. Prego spesso un’Ave Maria e mi rallegro del grande mistero a Lei affidato.


15. Il buio copre il mondo, poi viene la luce: Gesù, Salvatore e Messia tanto atteso. Ma Lui viene in modo diverso da come ci eravamo aspettati. Il suo castello è una grotta dove viene con umiltà, povertà e amore. Dio scende dal suo trono e viene a vivere come noi.
Oggi mi sforzo di ringraziare Dio, per questo provo a imitarlo nel suo atteggiamento di umiltà. Voglio servire invece di lasciarmi servire… cerco l’ultimo posto (come ha fatto Lui), porto luce in questo mondo, imitando Gesù.


16. La Madonna, essendo tutta pura, sentiva molto il peccato degli uomini e soffriva per questo. La Madonna ci aiuta a purificarci, a pentirci delle cose sbagliate.
Non voglio dimenticare di purificarmi con il sacramento della confessione nel tempo d’avvento per poter aspettare Gesù con cuore limpido. Vado volontariamente se possibile oggi o nei prossimi giorni alla confessione. Mi preparo già da adesso.


17. Giuseppe e Maria nella loro povertà e semplicità avevano un compito grande: portare al mondo il Salvatore, Gesù Bambino. Dice un eremita: “Dobbiamo salvare il mondo e salvarci dal mondo”.
Gesù dice: “Io non sono di questo mondo…”. Il suo regno è diverso, Lui regna con la potenza dell’umiltà, con il servizio, nella piccolezza. Ci richiama alla santità: “Siate santi come sono santo Io”.
Oggi rinuncio alla televisione e con il tempo guadagnato pregherò un mistero del rosario per il mondo: 1 Padre nostro, 10 Ave Maria, 1 Gloria al Padre o anche un rosario intero.
18. Non c’è un luogo dove il dono della pace si stato più vissuto che nella Santa Famiglia. In tutto il viaggio e in mezzo alle fatiche e ai rumori della strada c’era sempre una grande pace fra Giuseppe e Maria. Perché? Perché Gesù era sempre al centro dell’attenzione.
Oggi voglio impegnarmi per la pace, cominciando nella mia famiglia: nelle parole, nelle opere, nella preghiera. Mi decido a pregare almeno 5 minuti per questo.


19. Giuseppe doveva trovare le strade giuste. Doveva uscire da quelle abituali. Doveva cercare nuove strade.
Oggi cerco di rendermi conto di quando ho scelto delle strade sbagliate, per esempio nei vizi o nelle cattive abitudini. Oggi cerco di eliminare qualcosa e cerco una nuova strada per il futuro.



20. Giuseppe doveva bussare alle porte per trovare un alloggio per la notte, per mangiare, per riscaldarsi, soprattutto per Maria che era incinta. Doveva disturbare la gente lungo la strada e chi li accoglieva forse si accorgeva del grande dono.
Oggi voglio vedere in ogni disturbo dei miei programmi il bussare di San Giuseppe, e voglio “accogliere la Sacra Famiglia” facendo quello che mi chiede l’altro.

21. San Giuseppe e Maria erano accompagnati degli angeli.
Oggi mi voglio accorgere di questa realtà: che anch’io sono accompagnato da un angelo custode. Voglio parlare con lui come con un amico che mi vuole aiutare.
Prego una preghiera all’angelo custode.

22. Giuseppe e Maria si sentivano molto amati da Dio, questa era la loro forza e gioia.
Oggi mi lascio amare da Dio, questa sarà la motivazione di tutta la giornata. Quando incontro una difficoltà: “sono amato dal mio Signore”.
Signore tu mi ami – ti ringrazio per questo!”.

23. San Giuseppe camminava e la Madonna viaggiava seduta su un asino, guidato da Giuseppe.
Oggi voglio essere questo “asino di Giuseppe e Maria”, voglio portare interiormente o esteriormente qualcosa che mi costa tanto e la voglio offrire a Gesù affinché tutto si trasformi in benedizione.






24 dicembre: Gesù Bambino nasce questa notte! La più grande gioia di Giuseppe e Maria e di tutti noi! Quest’anno Natale non deve passare senza.
Voglio incontrarlo proprio con tutto il cuore. Vado alla Messa di Natale e quando ricevo la S. Comunione voglio pensare soltanto a Gesù, chiudere gli occhi e parlare teneramente con Lui. Non mi lascio distrarre da nessuno.


Tanti auguri, Buon Natale!

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NON SCENDO DALLA CROCE Di Fulton j Sheen,vescovo

Ero uscito di casa per saziarmi di sole.Trovai un uomo che

si dibatteva nel dolore della crocifissione.Mi fermai

e gli dissi:"Permetti che ti aiuti"?Lui rispose:

Lasciami dove sono.

Non scendo dalla croce fino a quando sopra vi

spasimano i miei fratelli.

fino a quando per staccarmi

non si uniranno tutti gli uomini.

Gli dissi"Che vuoi che io faccia?"

Mi rispose:

Và per il mondo e di a coloro

che incontrerai che c è un uomo

che aspetta inchiodato alla croce.