sabato 21 dicembre 2013

Il lupo di Betlemme


C’era una volta un lupo. Viveva nei dintorni di Betlemme. I pastori lo temevano tantissimo e vegliavano
l’intera notte per salvare le loro greggi. C’era sempre qualcuno di sentinella, così il lupo era sempre più
affamato, scaltro e arrabbiato. Una strana notte, piena di suoni e luci, mise in subbuglio i campi dei
pastori. L’eco di un meraviglioso canto di angeli era appena svanito nell’aria. Era nato un bambino, un
piccino, un batuffolo rosa, roba da niente. Il lupo si meravigliò che quei rozzi pastori fossero corsi tutti a
vedere un bambino. “Quante smancerie per un cucciolo d’uomo” pensò il lupo. Ma incuriosito e
soprattutto affamato com’era, li seguì nell’ombra a passi felpati. Quando li vide entrare in una stalla si
fermò nell’ombra e attese. I pastori portarono dei doni, salutarono l’uomo e la donna, si inchinarono
deferenti verso il bambino e poi se ne andarono. Gli occhi e le zanne del lupo brillarono nella notte: stava
per giungere il suo momento. L’uomo e la donna stanchi per la fatica e le incredibili sorprese della
giornata si addormentarono. “Meglio così” pensò il lupo, “comincerò dal bambino”. Furtivo come sempre
scivolò nella stalla. Nessuno avvertì la sua presenza. Solo il bambino. Spalancò gli occhioni e guardò
l’affilato muso che, passo dopo passo, guardingo ma inesorabile si avvicinava sempre più. Gli occhi erano
due fessure crudeli. Il bambino però non sembrava spaventato. “Un vero bocconcino” pensò il lupo. Il suo
fiato caldo sfiorò il bambino. Contrasse i muscoli e si preparò ad azzannare la tenera preda. In quel
momento una mano del bambino, come un piccolo fiore delicato, sfiorò il suo muso in una affettuosa
carezza. Per la prima volta nella vita qualcuno accarezzò il suo ispido e arruffato pelo, e con una voce,
che il lupo non aveva mai udito, il bambino disse: “Ti voglio bene, lupo”. Allora accadde qualcosa di
incredibile, nella buia stalla di Betlemme. La pelle del lupo si lacerò e cadde a terra come un vestito
vecchio. Sotto, apparve un uomo. Un uomo vero, in carne e ossa. L’uomo cadde in ginocchio e baciò le
mani del bambino e silenziosamente lo pregò. Poi l’uomo che era stato un lupo uscì dalla stalla a testa
alta, e andò per il mondo ad annunciare a tutti: “È nato il bambino divino che può donarvi la vera libertà!
Il Messia è arrivato! Egli vi cambierà!”.
don Bruno Ferrero

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NON SCENDO DALLA CROCE Di Fulton j Sheen,vescovo

Ero uscito di casa per saziarmi di sole.Trovai un uomo che

si dibatteva nel dolore della crocifissione.Mi fermai

e gli dissi:"Permetti che ti aiuti"?Lui rispose:

Lasciami dove sono.

Non scendo dalla croce fino a quando sopra vi

spasimano i miei fratelli.

fino a quando per staccarmi

non si uniranno tutti gli uomini.

Gli dissi"Che vuoi che io faccia?"

Mi rispose:

Và per il mondo e di a coloro

che incontrerai che c è un uomo

che aspetta inchiodato alla croce.