mercoledì 10 agosto 2011

Vi presento don Dolindo Ruotolo...O’ Vecchiariello d'a Madonna...


ore 


  • Testamento spirituale del servo di Dio Don Dolindo Ruotolo
    Voglio condividere con voi questa perla unica e irripetibile, il testamento
    spirituale del Servo di Dio Don Dolindo Ruotolo.
    L'invito è di leggerlo e cercare di entrare nel personaggio e meditare quelle che sono state le sue ultime volontà.
    Dio ha creato l'uomo non per essere neutrale, o indifferente, nè il mondo può rimanere un vuoto se non lo trasformiamo in un altare dedicato a Dio.


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    Il mio addio alla terra

    Ed ora, non sapendo quale sarà il giorno della mia morte, io anticipo col cuore tutto unito alla tua Volontà, il mio addio alla terra, dove passai pellegrino tra tante pene, dove fui un povero nulla, dove vissi nel pieno sentimento del mio niente, nella povertà che ho amata, nell'umiliazione che mi è stata compagna fin dai più teneri anni, lavorando per Te tra mille difficoltà, confidando unicamente in Te e nell'aiuto della mia dolcissima Mamma Maria.
    Addio, addio, o povera terra desolata tra tante miserie, addio; scenda su di te la benedizione di Dio, in ogni angolo tuo si lodi Dio, in ogni tua dimora regni la pace… Addio! Ti vedrò dall'alto come atomo fuggente nello spazio, e ti benedirò ancora… Addio!
    Addio, o Santa Chiesa Cattolica, Apostolica, Romana, madre mia e delle anime. Quando io nacqui tu mi generasti alla grazia, quando morirò mi partorirai alla gloria, per l'infinita misericordia di Dio. Addio a te che peregrini sulla terra, salve a te trionfante nel Cielo, a cui spero unirmi morendo.
    Addio, o fonte battesimale, che mi facesti cristiano, figlio di Dio, fratello di Gesù Cristo, tempio dello Spirito Santo, figlio di Maria, addio!
    Addio, o santi confessionali, che innumerevoli volte mi ridonaste la grazia e me l'accresceste nell'abbraccio della divina misericordia!
    Addio, Tabernacolo della mia Chiesa, che mi aspettavi ogni mattina, ed ogni mattina ti aprivi per me… Tu depositario delle mie gioie e delle mie pene, del mio povero amore e della mia filiale fiducia, dei miei sospiri e dei miei desideri… Addio!…
    Addio, o santa Chiesa dove fui consacrato Sacerdote… Addio casa dove fui educato al divino amore, e dove giunsi alla dignità sacerdotale… Addio, dolci ricordi di una vita umiliata… la più bella vita che io potevo avere sulla terra, donandomi tutto a Dio.
    Addio, povera casa mia, povera stanzuccia mia, dove tra i gemiti del dolore, nella mia cara e profonda umiliazione, ho lavorato per la gloria di Dio… Addio, piccolo eremo dove ho meditato la mia nullità e la mia miseria, dove ho riparato, con Gesù e per Gesù, le colpe delle anime e dell'anima mia… Addio!…
    Addio, o strade che ho percorso ogni giorno nella giovinezza, e poi curvo dalla vecchiezza, per donarmi a Gesù e donare Gesù alle anime, addio!
    Parto dalla terra con l'anima piena di amore a Dio ed alle anime. Non ho avuto mai un sentimento di astio o di avversione per chi mi ha fatto del male. Non ho avuto neppure bisogno di perdonare, perché ho sempre pensato che l'unico ad aver bisogno di essere perdonato sono io; ho amato quelli che hanno intralciato il mio cammino nel glorificare Dio, pensando che avevano ragione di avversare tanta estrema nullità, tanta ignoranza, tanta miseria, che mi ha fatto sempre credere il più miserabile di tutti.
    Morirò!… Al suono della mesta campana, non ci sarà di me che la misera spoglia mortale, e sia l'ultimo canto della mia nullità alla gloria di Dio che è tutto!… Dio solo! dirò con la mia morte… Confido in te, dirò nel mio disfacimento, nella speranza della finale resurrezione… Addio per sempre alla vita terrena… addio!
    Mi chiuderanno in una cassa, che desidero poverissima, di legno grezzo, e sarà forse bagnata di lacrime per la carità di chi mi tollerò e mi compatì nella vita. Si abbasserà il coperchio di quella cassa come un ultimo addio… e sparirò dagli occhi umani per essere accolto da una povera fossa.
    Se picchierete sul mio sepolcro, io dirò ancora: Confido in Dio! Confidate in Dio!
    Sia gloria a te, mio Dio, a te solo nella mia nullità?…
    Quando la mia bara sarà benedetta, sorridimi ancora, o Gesù, dal tuo Tabernacolo, abbracciami ancora con la tua misericordia, suggellami ancora col tuo amore, dimmi, o Gesù: Io sono la resurrezione e la vita!…
    E fa che ogni cellula mia che si dissolve nella terra, canti la mia nullità e la sua gloria!
    Don Dolindo Ruotolo
                                                         Ave Maria!

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NON SCENDO DALLA CROCE Di Fulton j Sheen,vescovo

Ero uscito di casa per saziarmi di sole.Trovai un uomo che

si dibatteva nel dolore della crocifissione.Mi fermai

e gli dissi:"Permetti che ti aiuti"?Lui rispose:

Lasciami dove sono.

Non scendo dalla croce fino a quando sopra vi

spasimano i miei fratelli.

fino a quando per staccarmi

non si uniranno tutti gli uomini.

Gli dissi"Che vuoi che io faccia?"

Mi rispose:

Và per il mondo e di a coloro

che incontrerai che c è un uomo

che aspetta inchiodato alla croce.