domenica 21 agosto 2011

Noi spesso non preghiamo



È un fenomeno psicologico che succede spesso anche a noi: nelle grandi afflizioni ci sentiamo
oppressi da un’apatia che toglie ogni vigore alla nostra pietà; ci sembra di non saper più pregare,
di non potere più guardare al Cielo. Appena ritorna la gioia interna o un barlume di speranza,
l’anima si espande in Dio, lo loda, lo prega, ed ha l’impressione di riprendere il suo respiro.
È un fatto penoso che noi tanto spesso non preghiamo, proprio quando dovremmo farlo di
più; satana che vuol vincerci ad ogni costo, si sforza di toglierci prima di tutto la grande
arma della preghiera, e ci getta in una strana apatia, facendoci intendere che è inutile
pregare. In questi momenti, il nostro spirito dev’essere più vigilante, non deve dormire
come gli apostoli nel Getsemani, ma deve vegliare e pregare. Anche quando il cuore è disseccato
dall’angoscia, possiamo pregare vocalmente, soprattutto con le preghiere della
Chiesa, che sono voci penetranti il Cielo.
Non dobbiamo stancarci, non dobbiamo scoraggiarci addormentandoci nelle tenebre
dell’oscura notte dell’anima, dobbiamo insistere nella preghiera, perché così vinceremo le
nostre battaglie. Non siamo facili poi a prendere decisioni quando l’anima è in angustia,
ma andiamo ai piedi dell’altare, facciamo offrire il Santo Sacrificio della Messa secondo le
nostre intenzioni, e riponiamo nelle mani di Dio ogni nostra iniziativa.
Se non andiamo noi verso Dio con un atto di confidenza filiale, Egli non viene a noi con le
sue grazie. Le vie per le quali il Signore ci conduce non sono sempre vie di luce, perché è
necessario a volte la caligine per esercitare la nostra fede e per purificare la nostra coscienza.
Bisogna andare ai piedi di Dio, confidare in Lui solo nonostante le tenebre, tenere
fisso lo sguardo in Lui solo per non smarrirci, e rimettere nelle sue mani ogni nostra angustia.

Don Dolindo
Son peccatore, o mio Dio
Tante volte ti ho offeso, perdonami. La mia volontà s’è staccata dalla tua che è amore, e invece
di farmi portare dalla tua grazia, mi son lasciato trascinare dalla corrotta natura, perdonami.
I miei occhi dovevano elevarsi al Cielo ed hanno miseramente contemplato le sozzure della
vita, hanno raccolto turbini di miserie e si sono accecati. Perdonami, rischiarami, riaprili sugli
eterni orizzonti, o infinita bellezza che sola puoi appagare e pacificare l’anima mia.
I miei orecchi dovevano ascoltare la tua voce di verità, ed hanno ascoltato le parole
dell’errore, dell’inganno e della seduzione; perdonami, apri il mio cuore alle tue ispirazioni,
rendimi pronto alle tue chiamate e fedele ai tuoi insegnamenti.
Tutti i miei sensi hanno deviato dai tuoi precetti e si sono saziati di miserie, si sono fatti dominare
dal male e l’hanno fatto regnare nella mia vita. Perdonami, mio Re e mio unico amore,
dovevo essere tuo tempio e sono diventato tutto rovine e macerie! Per questo la tua
mano mi ha percosso, i tuoi castighi mi incalzano, la tua giustizia mi fa riparare quello che
ingiustamente io sottrassi alla tua gloria. Potrei io lamentarmi di te che sei sempre amore?
Io ti ringrazio, o Signore, che con la tua potenza abbatti in me quello che si levò contro di
te. Ti benedico per la tua giustizia e confesso la verità e la rettitudine dei tuoi giudizi. Come
hai giudicato così è, sii lodato in eterno, amen, alleluia!
Io soffro, è vero, mio Dio, e la mia povera carne geme sotto i colpi dei tuoi flagelli, ma tu mi
colpisci per regnare in me, ed io ti apro le porte del cuore.
Son peccatore, o mio Dio, ma sono pentito delle mie iniquità. Non t’avessi mai offeso! Non
mi abbandonare, non mi lasciare un momento solo, sostienimi, conferma la mia volontà nel
bene, il mio cuore nel tuo dolcissimo amore e regna in me perché io viva nella luce della tua
verità e al caldo del tuo amore. 
Don Dolindo

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NON SCENDO DALLA CROCE Di Fulton j Sheen,vescovo

Ero uscito di casa per saziarmi di sole.Trovai un uomo che

si dibatteva nel dolore della crocifissione.Mi fermai

e gli dissi:"Permetti che ti aiuti"?Lui rispose:

Lasciami dove sono.

Non scendo dalla croce fino a quando sopra vi

spasimano i miei fratelli.

fino a quando per staccarmi

non si uniranno tutti gli uomini.

Gli dissi"Che vuoi che io faccia?"

Mi rispose:

Và per il mondo e di a coloro

che incontrerai che c è un uomo

che aspetta inchiodato alla croce.