mercoledì 4 gennaio 2012

LA RIVELAZIONE DELL’AMORE DIVINO DAGLI APPUNTI DI MARIA GRAF - SUTER




Versione dal tedesco di ELISA ZANOLAR!

Autorizzata dalla Editrice "MIRIAM" di Joseph Künzli D - 7893 JESTETTEN (Germania)

Per richieste rivolgersi a: CAPPELLANIA DEL GRAZIOLI 38050 POVO DI TRENTO

“E avverrà dopo tali cose - dice Dio -, che lo spanderò il mio Spirito sopra tutti gli uomini, e i vostri figli e le vostre figlie profeteranno. I vostri vecchi avranno dei sogni e i vostri giovani vedranno visioni. Ma anche sopra i servitori miei e sopra le ancelle spanderò in quei giorni il mio Spirito". Joele I I; 28 - 29; Atti I I; 17 - 18

Permesso ecclesiastico di stampa accordato il 31 marzo 1970 per l'edizione tedesca: "Offenbarungen der göttlichen Liebe" Il testo che viene presentato per la prima volta in lingua italiana, è la traduzione della quinta edi­zione tedesca, arricchita di notizie e con appro­vazione ecclesiastica. Questa pubblicazione non vuole per nulla prevenire il giudizio della Chiesa, secondo i decreti di Sua Santità Papa Urbano VIII.



La "Rivelazione dell'Amore divino" è sen­za dubbio l'appello più urgente, lanciato in favo­re della devozione ai SS. Cuori di Gesù e di Ma­ria. Questa devozione ci mostra chiaramente, in una sintesi felicissima, il suo scopo finale: "la salvezza delle anime".

Nel corso dei secoli questa devozione ha ge­nerato due potenti. correnti di grazie: essa ha conquistato il cuore di milioni di cristiani. Eccoli ora uniti questi due Cuori. Ben lontani dal resta­re separati l'uno dall'altro, Essi si uniscono per formare il centro della Redenzione, la sorgente da cui sgorga la salvezza del mondo, la salvezza degli uomini. Ed ecco che il Cristo Salvatore fa una. gran promessa a coloro che, per mezzo di Maria, partecipano alla Redenzione e alla salvez­za delle anime, a coloro che, come Lei, espiano ai piedi della Croce dei Salvatore, supplicandoLo di spargere il Suo Sangue redentore su tutti gli uomini.

Il Signore vuol levare a queste anime la ma­ledizione del peccato, dando loro la Sua Pace, poichè esse espiano per altre anime e sono giu­ste davanti a Dio.

Esse non ottengono la salvezza, il frutto della Redenzione solo per se stesse, ma coopera­no con il Cristo alla salvezza degli uomini. Esse sono diventate anime corredentrici con Maria. Ma è con la recita del Rosario, che si raggiunge questo scopo tanto sublime. Questa preghiera ri­vela il cammino che seguirono Gesù e Maria per salvare il mondo.

Il Rosario conduce tutti coloro che voglio­no seguire Gesù e Maria all'Albero della vita, os­sia il Cristo in Croce.



Prefazione

Maria Graf - Mamma Graf - nacque il 14 agosto 1906 a Haslen (Canton Appenzello) e morì il 19 febbraio 1964 a Sonnenhalb, nella stessa Svizzera. Lasciò degli appunti che definì la "RIVELAZIONE DELL'AMORE DIVINO". Già a 14 anni era ossequiente alla Chiesa e segui­va i consigli del suo direttore spirituale. Ella a­vrebbe voluto far conoscere i Messaggi che ri­ceveva dall'Alto alle anime sofferenti ed afflit­te, ma lo potè fare solamente in casi eccezionali, poichè l'obbedienza la obbligava a tacere. Era necessario che Ella soffrisse il sacrificio dei si­lenzio. Esso portò frutti copiosi.

Le sue virtù nascoste furono conosciute soprattutto da coloro che ebbero la fortuna di avvicinarla.

La signora Graf celava talmente i suoi favo­ri celesti, che nemmeno i suoi familiari se ne ac­corsero. Per ordine divino descriveva minuziosa­mente nel suo quadernetto ciò che il Signore le faceva conoscere in visione.

Durante tutta la sua vita questo suo segreto fu ignorato da tutti, eccetto dal suo confessore, ma negli ultimi mesi della sua vita Gesù le disse: "Ti hanno ordinato di tacere, ma stà tranquilla, a suo tempo parlerò Io per te." (29 novembre 1961).

Questo libro pubblica per ora i punti essen­ziali del Messaggio dell`Amore divino", per il cui successo Ella pregò e si sacrificò molto du­rante la sua esistenza terrena. Questi testi furono trascritti parola per parola, senza aggiunta alcu­na. Solo alcune espressioni dialettali furono tradotte dall'edizione originale in un tedesco lette­rario, affinchè potessero essere capite da tutti. Ci auguriamo con tutto il cuore che la pubblicazione di questo libro realizzi il voto di Mamma Graf: il veder propagarsi "LA RI­VELAZIONE DELL'AMORE DIVINO" che attirerà alla Chiesa e a tutta l'umanità abbon­danti benedizioni.

Festa dell'Immacolata Concezione, 8 dicembre 1974 Joseph F. Künzli



Fanciulla prediletta da Dio

Maria Suter, sposata Graf, nata il 15 agosto 1906 a Hasien (Svizzera), fu battezzata il giorno dopo, Festa dell'Assunzione. La sua giovinezza passò senza fatti straordinari. Ella ebbe sempre un vero e profondo amore per Gesù sacramen­tato. Più tardi, si ricordava del giorno della sua prima comunione, legato ad un grande dispiace­re: si ammalò l'antivigilia e non potè partecipare a questa grande festività. Pianse molto: sua ma­dre e le sue vicine di casa tentarono di consolar­la, dicendole che sarebbe guarita presto. Su questo avvenimento scrisse: "lo sentii fortemente che nessuno capiva il desiderio che avevo di Gesù; perciò Lui mi mise presto alla scuola del sacrificio, non privandomi della gioia che accompagna il dolore".

A 14 anni un avvenimento sconcertante la­sciò un'impronta profonda nella sua anima. Una vecchietta del vicinato non poteva camminare. Il sacerdote sentiva il dovere di an­dare da lei per amministrarle i Sacramenti. Prima però mandò Maria da questa vecchietta per av­vertirla di prepararsi. Appena la ragazza le diede questa notizia ne ebbe la risposta: "Come, il bricconcello ritorna già?"

Ella scrisse a questo proposito: "Io restai ir­rigidita alla finestra, come tramortita, e non po­tevo capacitarmi che una cattolica potesse parla­re in questo modo. Corsi fino a casa, e raccontai l'accaduto ai miei genitori. Pensavo che questa donna non avesse le disposizioni necessarie per ricevere la comunione. Mio padre lo comunicò al sacerdote, che rispose: "Sì, è triste, ma io devo fare il mio dovere e lo farò; fin quando uno è in vita, può ricevere la grazia della conversione."

La sera, andando a dormire, ripensai a que­sto fatto. Mi misi a riflettere: "Dunque, com'è grande, immenso, profondo l'amore di Gesù per noi, dal momento che permette che gli uomini Lo tradiscano!" Presi l'immagine del S. Cuore che era vicina al mio letto e Lo guardai a lungo. Un amore ed un dolore, fino ad allora scono­sciuti, penetrarono nel mio cuore.

Ignoro ancora come successe tutto ciò. At­traverso le lacrime, dissi a Gesù che io volevo amarlo sopra ogni cosa, e non offenderlo mai con il peccato. Ogni sera prendevo l'immagine del S. Cuore, e il mio amore cresceva sempre di più.



Sposa e Madre

Passarono gli anni della giovinezza, e Maria dovette decidersi per il suo futuro.

Pensava di farsi religiosa, per potersi consa­crare completamente a Gesù. Molti aspettavano da lei un passo del genere, poichè si comunicava spesso, (e a quei tempi non c'era questa abitudi­ne), e viveva con grande purezza, ma "l'uomo propone e Dio dispone".

Ella scrisse: "A quest'epoca io imploravo sempre più ardentemente l'assistenza della Ma­donna, affinchè mi aiutasse a fare una buona scelta. Ella mi conduceva sempre a Gesù. Altro ricordo incancellabile di questo periodo fu per me la solennità di una prima Messa. Il predicato­re disse che un buon prete nasce sempre dal sacrificio eroico di una pia madre. Egli ricordò pu­re le parole del S. Padre, Papa Pio X: "Datemi delle madri veramente cristiane, ed io salverò il mondo che sta affondando". Io pensai che que­ste parole fossero dette solo per me: com'è grande e santa la vocazione della mamma! Come era diverso questo concetto che io sentii durante la mia giovinezza!

Arrivò il momento della consacrazione: mentre Gesù discese sull'altare, io chiesi sempli­cemente a Gesù che si degnasse di farmi conosce­re la Sua volontà riguardo al mio avvenire. Capii che Lui mi voleva nello stato matrimoniale, e mi fece capire in quale purezza deve crescere il cuo­re della madre di un futuro sacerdote.

Da questo momento Maria pregò Dio che le facesse incontrare l'uomo che Lui aveva scelto per lei. L'attesa non fu molto lunga: il 19 marzo 1929 si festeggiò il fidanzamento; poi, poco do­po, il matrimonio nella stretta cerchia familiare. A questo proposìto Ella scrisse: "Il 3 giu­gno 1929 i nostri due cuori esultavano ringra­ziando Dio del Suo amore e della Sua bontà. Noi, in questo momento, vivemmo la felicità più grande, che è quella di potersi presentare davanti a Dio, all'altare delle nozze puri ed intatti. Quando il mio caro sposo prese in seguito le mie mani nelle sue, ringraziandomi così, con tutto il cuore, di averlo reso tanto felice median­te la mia fermezza d'animo, mi chiese di dirgli ciò che desideravo: egli me l'avrebbe accordato. Io gli risposi: "La nostra felicità ci fu concessa da Dio, tramite l'intercessione della Madonna. Noi serviremo dunque Dio e santificheremo questa prima settimana esclusivamente con la preghiera".

Quattordici mesi più tardi ebbero il primo bambino. Nel corso degli anni seguenti Maria ebbe ancora quattro altri figli. Il quarto era nella culla, quando il primo si ammalò. Si do­vette portarlo all'ospedale, ma Dio lo volle con Sè dopo due grandi operazioni.

La sua vocazione di sposa esemplare consi­steva nell'adempimento del lavoro quotidiano e nella cura amorosa della famiglia.

Ma nessun sacrificio era troppo duro per lei. Ella faceva ciò che le sue forze le permetteva­no, poichè capiva di essere la serva del Signore, e considerava i suoi figli come un regalo avuto da Lui.

Arrivò così la Festa del S.Cuore di Gesù, nel 1941. Maria era sofferente: aveva dolori a­troci; ed a fatica poteva compiere il suo lavoro quotidiano. Tuttavia andò in Chiesa a ricevere Nostro Signore e a sfogare il suo cuore nel Suo. Appena ricevuta la S. Ostia, ella disse a Gesù. "Tu puoi guarirmi. Io non desidero la salute per me stessa, ma per poter compiere fedelmente i miei doveri di sposa e di madre. Se Tu lo vuoi, guariscimi, Tu hai guarito anche I'emoroissa. Dacci un altro figlio, ed io guarirò così dal dolo­re di quello che ho perduto! Io mi dono tutta a Te; fa' di me ciò che vuoi, ma non permettere che io Ti offenda!" lo pregai così, ma a parole non potrei de­scrivere ciò che mi capitò.

Ad un tratto vidi Gesù in piedi davanti a me, in grandezza naturale. Mi disse affabilmen­te: "Dammi anime"!

Chiesi meravigliata: "Come potrei darTi anime? Io non sono che una peccatrice!" Gesù mi rispose con uno sguardo pieno d'amore infini­to: "Per mezzo delle mie S. Piaghe tu puoi otte­nere tutto." Io non vedevo che Gesù con le Sue Piaghe luminose. Non potrei descrivere la mia pace e la mia felicità. Al Vangelo tutto scompar­ve, e mi ritrovai nel mio stato solito. Tutti i miei dolori erano scomparsi.

Poi andai a colazione da parenti, poichè non mi fidavo di ritornare a casa, dovendo fare una strada lunga. Temevo che ritornassero i do­lori. Ma, dal momento che mi sentivo tanto be­ne, rinunciai ad andare dal medico. Mentre ritor­navo verso casa ripensavo a questa visione, e fe­ci questa gioiosa riflessione: "Sono guarita; gua­rita improvvisamente! Mio Dio, che cosa hai dunque fatto per me, la più misera delle creatu­re!

In quel giorno lavorai quasi in estasi.

Da quel momento il mio piensiero costan­te fu quello di vivere in modo di non più offen­dere Dio. Un'impazienza fino allora sconosciuta e un tale desiderio di ricevere di nuovo Gesù - Ostia mi infiammava in modo tale da non poter più aspettare che con grande ansia la domenica. Pregai dicendo a Gesù: "Come mai, io, povera peccatrice quale sono, posso salvare delle ani­me?" Presto arrivò il tanto desiderato primo ve­nerdì del mese di febbraio. La mia anima langui­va, pensando al mio Salvatore. Tuttavia avevo u­na specie di paura che mi tratteneva. La mattina del primo venerdì c'era così tanta neve che do­vetti restare a casa. Ma ero in Chiesa con il mio spirito, vicino a Lui. Improvvisamente fui im-

mersa in una luce di fuoco, come se un lampo mi avesse trapassato da parte a parte. Vidi su una larga strada molte persone, piene di orgoglio, dalle labbra dipinte e dai vestiti cortissimi. Vici­no a me c'era il mio Parroco. Piangeva, dicendo: "Non posso far nulla contro questi peccatori". Da quella luce, così forte che mi faceva male agli occhi, uscì una voce: "E' qui che tu devi farti garante!" Premetti le mani una contro l'altra sul pet­to, e dissi una preghiera (Preghiera per la S. Chie­sa, v. pag.132) che non avevo mai sentito.

Mi sembrò che fossi morta e che mi trovas­si in una stanza illuminata. Mi risvegliai presto e ripensai a tutto ciò che avevo visto, con la cer­tezza che si trattasse di persone che andavano al­l'inferno. Una pietà profonda per questi infelici riempì il mio cuore e capii che dovevo recitare ogni giorno questa preghiera per la conversione dei peccatori.

Ecco la mia nuova missione: Pregare per la conversione dei peccatori.

Mattino e sera cominciai a recitare la pre­ghiera che avevo sentito.

Passarono due o tre mesi. A poco a poco persi il gusto di recitare tutte queste preghiere, pensando spesso: "Non è possibile che cose si­mili succedano a me, persona normale; nessuno potrà mai convertirsi in seguito alle mie povere preghiere".

Cominciarono così la lotta e il dubbio. Se almeno avessi potuto fare in modo che non fosse successo nulla! Recitavo questa preghiera solo per paura che Dio mi punisse se io l'avessi trala­sciata.

Volevo dimenticare tutti questi avveni-menti straordinari, e vivere come tutte le altre donne.

Arrivò il primo venerdì di luglio. Faceva bel tempo per la fienagione, e noi avevamo molto la­voro nei campi. Avrei voluto fare la comunione, ma mi trattenne il pensiero del lungo tragitto, e mi sentii troppo debole.

Nel mio dubbio mi dicevo: "Se mi sveglierò in tempo andrò a ricevere Gesù. Purtroppo mi svegliai troppo tardi e ne fui delusa. Cercai di pregare. Allora successe qualcosa di incomprensi­bile. Improvvisamente Gesù era di nuovo in pie­di davanti a me, vicino al mio letto, nella sua grandezza naturale. Era così serio, così triste. Mostrava il suo Cuore con la mano destra, lacera­to in tutta la sua lunghezza e larghezza da uno strumento grossolano, ed aveva una nuova e grande piaga, piena di sangue.

Era un cuore umano non trasfigurato. Ad ogni battito, le gocce di sangue sgorgavano co­piose dalla sua Piaga. I suoi santissimi occhi mi guardavano con una sofferenza indicibilmente profonda, e tuttavia come dal fondo di un o­ceano pieno di amore. Mi disse: "Le mie Piaghe sono freschissime. Il mio Sangue prezioso è per­duto per tante anime!"

Non so cosa mi successe. Oh, se avessi sol­tanto il tempo di piangere la mia leggerezza di riparare i miei peccati! Oh, incommensurabile Amore divino! Io l'ho tanto offeso! Ed è pro­prio a me, peccatrice, che Gesù volle rivelare la Sua sofferenza!

Ora ne ebbi la certezza. Gesù desiderava che io pregassi per la conversione dei peccatori.

Ora sì sapevo con certezza che Lui era veramen­te Gesù. E dal momento che io avevo cessato di pregare, il suo Sangue era perduto per tante ani­me, proprio come le gocce che sgorgavano dal suo S. Cuore. Ciò é vero, e non lo dimenticherò mai nella mia vita.

Da questo momento il mio primo pensiero della giornata fu quello di recitare questa pre­ghiera, e non la tralasciai mai più! Ma di nuovo arrivò il tempo del dubbio e della lotta, e dovet­ti combattere contro l'indifferenza e la tiepidez­za.

Ora potevo dire a Gesù: "Dammi la prova che Tu esaudisci la mia preghiera, dammela, per i meriti delle Tue SS. Piaghe! Tu mi dicesti che con le Tue SS. Piaghe io potevo ottenere tutto!"



Figli Spirituali

Era il primo venerdì del mese: sognai che conducevo in Chiesa il fratello di mia madre che abitava a Steinach. Aveva vissuto dieci anni in America, ed era ritornato senza fede: era convin­to che tutto finisse con la morte. Appena sveglia capii che dovevo pregare per lui, e recitai la pre­ghiera delle S. Piaghe.

Dopo un po' sognai che di nuovo lo stavo conducendo in Chiesa: piangeva ed era addolora­to per i peccati commessi; poi andò a confes­sarsi. Vidi chiaramente che si confessava dal mio vecchio confessore, e che ne ricevette l’assoluzio­ne. Io me ne andai, pensando: "E' salvo!"

E cessai di pregare. Ma solo un anno e mez­zo più tardi seppi che si era convertito al mo-

to del mio sogno.

L'anima di mio suocero era in grande peri­colo. Mi sembrava di dover pregare per questo vegliardo di ottant'anni, per prepararlo alla mor­te. Era ancora in buona salute e vigoroso. Ma il denaro era il suo idolo e faceva tutto per amor suo. Ogni giorno recitavo per lui la preghiera in­segnatami da Gesù.

Durante un freddo inverno che decorava le finestre di fiori ghiacciati, un pomeriggio, venne da noi tutto fuori di sè. Una grande angoscia l'a­veva spinto fino a noi, malgrado il freddo inten­so. Mi disse che doveva venire da me per dirmi qualcosa di spaventoso. Per me fu come se una voce interiore mi dicesse: "Qui devi intervenire". Io lo raccomandai alle S.Piaghe del mio caro Ge­sù. Per amore di questa povera anima accettavo ogni sacrificio per poterla salvare. Da allora mio suocero mi disse spesso: -"Darei tutto per poter ricominciare una nuova vita. Oh, quante cose fa­rei diversamente! E le farei bene!"

Potei accompagnarlo quando andò a con­fessarsi: restò a lungo nel confessionale. Fui te­stimone del suo cambiamento. Non vedeva l'ora di andare ogni festa a Messa. In autunno, andan­do da suo figlio per aiutarlo nei suoi lavori, mi disse che ci andava poco volentieri, poichè non poteva assistere a nessuna Messa durante la set­timana.

Dopo un certo tempo, ritornò a casa con una infreddatura, ma nessuno pensò che fosse qualcosa di grave. Io andai a trovarlo il giorno dopo. Vedendolo fui colpita da un'angoscia che non potrei spiegare. Ebbi l'impressione che sa­rebbe morto presto. Diedi un biglietto al mio bambino, che andava a scuola ad Appenzell, per il sacerdote, pregandolo di amministrare al più presto il viatico a mio suocero.

Il pomeriggio ricevette i Sacramenti con la­crime di pentimento. La stessa sera aveva già per­so conoscenza. Morì il mercoledì pomeriggio senza aver ripreso pienamente coscienza. Io mi credetti in dovere di assistere, alla Messa quasi o­gni giorno ad Appenzell per suffragare la sua ani­ma. Pregai la Madonna di farmi conoscere se questa fosse la volontà del Signore e quando quest'anima sarebbe stata liberata dalle sue sof­ferenze.

Qualche tempo dopo ebbi un sogno. Vidi mio suocero pieno di vigore venire nella nostra camera. Si sedette: il suo viso aveva un'espres­sione di dolore e di sofferenza profonda. Gli do­mandai come stesse. Mi disse, mostrandomi un pezzetto di pane bianco come la neve, che aveva sofferto una fame terribile: vedeva questo pane, ma esso era duro come una pietra! Era impossi­bile mangiarlo. E scomparve. Capii che lui conti­nuava a soffrire perchè si era comunicato rara­mente durante la sua vita.

Ecco l'insegnamento che Gesù mi diede: bi­sognava comunicarsi spesso.

Dopo sei mesi circa, vidi mio suocero arri­vare di nuovo. Era così giovane. così felice, così bello come nel giorno delle sue nozze. Mi ringra­ziò, poi se ne andò, gli occhi levati al cielo. Sep­pi che ora era entrato in Paradiso, vicino a Dio che è l'amore e la misericordia infinita.



Inondazione terribile

Nel 1942, il giorno della festa di Nostra Si­gnora delle Mercede (24 settembre), la Madonna apparve per la prima volta a Maria Graf, facendo­le questa accomandazione: "Recitare il Rosario per la conversione dei peccatori". Qualche gior­no dopo, Ella vide la Madonna in pianto, seduta su una collina verdeggiante. Capì subito che non aveva corrisposto al monito della Madre di Dio, poichè, pensava tra sè, tutti sono chiamati a re­citare il Rosario, non solo io. Si sentiva tranquil­la, perchè accontentava il desiderio di Gesù con la preghiera alle S. Piaghe. Ma ora vide chiaro: Gesù desidera il culto delle sue SS.Piaghe, e la Madonna richiede la recita del Rosario per la conversione dei peccatori.

In seguito, recitò ogni giorno anche il Rosa­rio per la conversione dei peccatori.

Arrivò la domenica. Andando a Messa, Ma­ria ebbe una visione: vide tutta la contrada rico­perta di un'acqua sporca, giallastra. Ella vide molta gente annegarsi in questa acqua. Molti era­no immersi nei flutti, altri infine ne erano com­pletamente sommersi. Avevano le braccia fuori dall'acqua, come per chiamare soccorso. Una vo­ce disse: "Tante anime si perderanno se nessuno prega per loro".

Dopo gli avvenimenti narrati poco sopra, cercai di adempiere con maggior ardore tutti i mei doveri quotidiani, comprendendo che l'amor perfetto di Dio consiste soprattutto in questo. Ma non mi sentivo perfettamente tranquilla, do­po questa terribile visione che scosse profonda­mente il mio animo.

Lavorando ripetevo spesso: "Mio Dio, che vuoi che faccia io di più?" Nonostante mi sen­tissi la creatura più miserabile del mondo, il mio cuore ardeva di servir Dio, di fare per Lui qual­cosa di grande. O mio Dio, se io, povera peccatri­ce, potessi amarTi come Tu meriti di esser ama­to! Dammi dunque la grazia di amarTi perfetta­mente al di sopra di tutto, e aiutami, affinchè io non Ti offenda mai più".

Allora capii che Gesù desidera che io Lo ri­ceva spesso nella S. Comunione. (A quei tempi la Comunione frequente era assai rara).

Che fare? Che dirà la gente se io voglio es­sere migliore degli altri? Solo Dio sa quanto mi costasse vincere questo rispetto umano!

Dunque incominciai a comunicarmi più spesso per amore del Salvatore. Ma mi sentivo sempre indegna. Gesù mi aiutò a vincere queste mie penose titubanze.



Autunno 1943

Un venerdì mattina ebbi il seguente sogno: mi trovai in una grande chiesa, costruita solida­mente. La sostenevano innumerevoli colonne, ed era straordinariamente bella. Il coro brillava co­me il sole. Non si vedeva che luce: essa veniva dal tabernacolo, in forma di raggi di fuoco; e si poteva appena guardare. In alto, a destra, vidi in una stanza la figura di Papa Pio XII, in ginoc­chio, vestito di bianco, e pregava con le mani alzate. Pregava piangendo.

Nello stesso tempo sentii una voce che ve­niva dal tabernacolo, e disse: "E' così che dovete pregare per il Papa, davanti al SS. Sacramento". Mi svegliai a questa voce, e fu per me come se avessi visto il Salvatore in tutta la Sua gloria, e nello stesso tempo nel SS. Sacramento."



Nella imitazione di Gesù

Malgrado le gioie che accompagnavano que­ste visioni, sentivo il bisogno di diminuire le mie penitenze. Pensavo: mi sarebbe ancora possibile rivivere le gioie ed i dolori della maternità? Mi feci visitare di nuovo. La levatrice mi disse che non avrei più potuto avere dei bambini, poichè i miei organi interni erano stati lesi. Desideravo che Dio ritirasse questi favori misteriosi per po­termi consacrare interamente alla mia famiglia. Prima di sposarmi avevo promesso di accettare lo stato matrimoniale solo per servire Dio e ren­dere felici gli altri.

Mi tormentavano fortissimi dubbi, angosce vivissime: la paura di non aver vissuto il mio ma­trimonio come avrei dovuto. D'altra parte dove­vo lottare molto duramente per restare pura e fe­dele alle grazie straordinarie e camminare sulla via dove Dio mi guidava. Portavo sempre con me il Rosario, e imploravo la Madonna nelle mie grandi tentazioni. Volevo servire Dio, ad ogni costo. Avevo sempre un desiderio indicibile di conoscere la volontà di Gesù e di seguirla.

Pregai Gesù che mi desse una guida per se­guire un cammino così pieno di pericoli, come ebbi finora. Supplicai anche la Madonna che in­tercedesse per me, e mi conducesse a Gesù. Co­me trasalì il mio animo di gioia, quando poi il confessore mi diede come penitenza da dire una parte del Rosario, per ottenere di farmi condurre a Gesù dalla mano di Maria!

Dopo la Comunione Gesù si degnò di far lu­ce sui miei dubbi, facendomi sapere le mie man­canze con le seguenti parole: "Tu ti sei rilassata nel tuo primo amore. Compi nuovamente le tue opere come all'inizio".

Trascorsi la giornata ripensando a questo la­mento di Gesù, e capii che non dovevo cessare di pregare per la conversione dei peccatori.

Dopo poco tempo mi ammalai gravemente. Pregai Gesù di volermi far sapere se avessi potu­to, tramite le sofferenze, salvare ugualmente del­le anime. Riconobbi nella sofferenza la mia nuo­va vocazione di vittima e l'Amore illimitato che Gesù ha per noi poveri peccatori.

Ogni mercoledì, il sacerdote celebrava la Messa nella cappella vicina, e dopo mi portava la Comunione. Ero così felice in questa profonda unione con il mio Gesù, che non osavo doman­dargli la grazia della salute. O istanti benedetti, o Salvatore che venisti a me, poveretta, nella no­stra dimora, fino al mio letto d'inferma, come nella stalla di Betlemme!

Un giorno Lo invocai con questa preghiera: "Mio Gesù, io so che nella Tua Onnipotenza Tu potresti guarirmi. Ma se questa non è la Tua vo­lontà, io voglio soffrire per amor Tuo. Ma posso io salvare veramente un'anima? E una voce forte e distinta mi rispose con grande Amore: "E' per te e per molti una benedizione". (Qui il Signore intendeva la sua sofferenza).

Io dimenticai perfino i miei dolori, dalla gioia e dalla delizia che provai. Se tutti gli uomini, se tutti i malati soprattutto, cercassero di ca­pire fino a qual punto Gesù li ama, se avessero fi­ducia in Lui, se Gli offrissero le loro sofferenze per coloro che, immersi nei loro peccati e nella loro miseria, non trovano il cammino per andare a Lui: Egli cambierebbe la loro sofferenza in gioia. Mentre noi dormiamo Gesù veglia per a­mor nostro nel tabernacolo. Mi industriavo di fare spesso la Comunione spirituale. Una volta, in questi sospiri d'amore, vidi Gesù vicino al mio letto, e mi disse con un tono molto dolce: "Cammina sulle orme dei miei passi; e seguimi!" Io vidi in sogno le sue tracce insanguinate. Prima provai un sentimento di paura e pensai: "Comin­cia per me un nuovo cammino della croce?"



Mi hai chiamata

Poichè la lontananza mi impediva di assiste­re alla Messa durante i giorni feriali, domandai ogni mattina alla Madonna di supplire per me, per poter partecipare così spiritualmente alla S. Messa, offrendo anche tutto il mio lavoro e le mie sofferenze quotidiane per espiare i miei pec­cati e tutti i peccati del mondo, per la conversio­ne dei peccatori, per tutti gli agonizzanti, e perfi­no per le povere anime del purgatorio.

"Tutto va a fin di bene, per coloro che a­mano Dio".

Era il 20 gennaio 1945. Mentre stavo lavo­rando, secondo la mia abitudine, mi preparai per la confessione. Ma la mattina, una forte bufera di neve, mi impedì di uscire. Non potei soddisfa­re il mio desiderio; così assistetti alla Messa solo spiritualmente. Supplicai la Madonna di pregare Gesù di venire in me spiritualmente con il Suo a­more e la Sua grazia. Sentii all'improvviso que­ste parole: "Mi hai chiamata, e sono da te". Il mio cuore era pieno di giubilo.

"L'anima mia magnifica il Signore, e il mio spirito esulta in Dio, mio Salvatore".

Avevo fiducia illimitata nella Madonna, per­chè, per mezzo Suo, ottengo tutto. Ella Gli sot­toporrà le mie domande, e Gesù La esaudirà se le mie richieste corrispondono alla Sua SS. volontà. Nell'anima mia aleggiava il desiderio di ave­re un altro bambino, che io Gli avrei offerto a mia volta, allevandolo per Lui. Chiedevo questa grazia come sigillo della verità delle mie vie stra­ordinarie.

Dopo non molto tempo il buon Dio accon­sentì alla mia richiesta, e mi sentii di nuovo feli­cemente madre. Questa fu la prova lampante che era stato Gesù a mostrarmi le sue SS. Piaghe, e che mi aveva chiamata ad essere strumento del Suo amore su questa strada particolare.

La primavera mi portò un nuovo impegno. La sagrestana della nostra cappella aveva dato le dimissioni, e non c'era nessuno che potesse assu­mere questo impegno, e tutti volevano dare a noi questo incarico. Ma come avrei potuto occupar­mi anche della cappella, con tutto il lavoro in famiglia? Volevo rifiutare, semplicemente per il fatto che stavo per diventar mamma. Mi costrin­sero quasi ad accettare questo incarico, e diveni­re la nuova sagrestana della cappella.

La stessa notte sognai che stavo ornando un altare dove c'era un quadro della Madonna Im­macolata. Quando ebbi finito gettai un colpo d'occhio sul lavoro fatto e sul quadro. Mi parve allora che la Vergine mi sorridesse come una per­sona viva. Incominciai dunque il mio lavoro con amore e con gioia. Divenne per me una grande felicità ogni mattina e sera annunciare I'Ave Ma­ria con il suono argentino della campanella. Ma tutto ciò richiedeva sforzo e sacrificio. Non era tanto facile alzarsi presto, specie se tirava vento o pioveva, con quel piccolo sotto il mio cuore.

Andando e tornando chiedevo la benedizio­ne per il mio piccolo. Ah, se tutte le mamme potessero capire le grandi e profonde gioie che comporta la dignità concreatrice di madre! Av­vicinandosi il tempo della nascita del bimbo, io vedevo spesso negli occhi dei miei figli maggiori uno sguardo scrutatore. Io allora dissi loro: "Quando un bambino vuole sapere qualcosa, o pensa di saperlo, deve chiedere prima di tutto alla sua mamma. Ed è un gran piacere e il primo dovere di sua madre di rispondere subito ad o­gnuna delle sue domande. Allora un mio ma­schietto mi domandò: "Mamma, perchè non ab­biamo più bambini da tanto tempo?" Sentii che voleva una spiegazione. Risposi: "Mio caro, io credo che tu non abbia ancora capito bene l'A­ve Maria." E spiegai loro, ad ognuno separata­mente, come li avessi portati sotto il mio cuore, proprio come Maria con il Suo Bimbo divino.

Ognuno di loro conobbe così uno dei gran­di e profondi misteri della vita. Così li feci parte­cipi della mia gioia e della mia paura, e loro, con grande sollecitudine, cercavano di sollevarmi in tutto.

Commossa, dicevo spesso a mio marito che non avrei mai immaginato "che fosse tanto bello aspettare di nuovo un bambino con la partecipa­zione degli altri più grandi. Ogni sera li sentiva­mo pregare nella loro camera per il nascituro. E queste vocine mi riempivano il cuore di commo­zione e di gioia, poichè vedevo che eravamo lega­ti dal vincolo dell'amore vicendevole e della re­sponsabilità collettiva.

Ma le nubi si addensarono di nuovo. Una domenica di ottobre fui costretta ad andare al­l'ospedale: pareva che il mio bambino fosse in pericolo.

"Signore, sia fatta la Tua volontà!"

Io mi misi con tutta la mia famiglia nelle mani di Nostra Signora dei sette dolori. Ella mi assistette in quell'ora difficile. Con il cuore an­gosciato, mio marito lasciò soli i bambini per rimanere vicino a me. La sera potè dare la buo­na notizia ai figli ansiosi: Dio aveva dato loro una sorellina tanto desiderata.

Il giorno in cui assistettero al battesimo della bimba lasciò loro un magnifico ricordo. Io ero felicissima quando i miei bambini mi ri­portarono nell'ospedale il mio neonato, santifi­cato dal battesimo. Con uno sguardo radioso il più piccolo mi disse: "Mamma è stato il nostro cappellano a Sornenhalb a battezzare la nostra cara sorellina!"

Fui tuttavia contenta di essere di nuovo so­la con i miei pensieri, sola con i segreti che cor­rono fra Dio e me. Faccio fatica a capirlo. Ora questa creaturina è la prova tangibile data da Dio per ratificare la veridicità delle mie visioni soprannaturali, cioè che potevo ottenere tutto per mezzo delle Sue SS. Piaghe.

Il quinto giorno, aspettavo come al solito di poter allattare la mia bambina prima della Comunione, ma nessuno me la portò. Il sacer­dote mi portò Gesù. Pochi minuti dopo, la suora infermiera arrivò in fretta, portandomi la piccola e scusandosi del ritardo. Io non potei dir nulla, tanto grande era la mia gioia: "Gesù, io ora sono unita a Te, così strettamente con la bimba che Ti è stata consacrata e che ora è santificata dal battesimo".

Che grande e santa cosa vedere la maternità nella luce della fede cattolica! Che riposo, che beata pace per l'anima poter curare con amore questo piccolo essere innocente!

Ma ecco, dopo sette mesi di pura felicità, venne il momento della separazione fra la mia bambina e me. E' il tempo dello svezzamento che io ho sempre visto arrivare con un sentimen­to di paura per ogni mio bambino. Ah, se la ma­dre e il bambino potessero vivere intimamente uniti come nel tempo in cui la madre lo nutre con il suo seno! Se tutte le mamme adempissero con amore il loro dovere verso i figli, nutrendoli con il loro amore, allora ci sarebbero più bambi­ni felici e più genitori beati. Crescerebbe così l'a­more santificato da Dio, e darebbe vita ad una generazione futura, formata da gente felice.

Arrivò così il maggio 1946. Io dovevo ri­prendere il mio lavoro di sagrestana. Ma come potevo allontanarmi ogni sera dalla mia bambina per presiedere alle preghiere del mese mariano? Domandai consiglio alla Madonna, protestando che volevo fare solo la volontà di Dio. Ne parlai con mio marito. Egli mi disse che era necessario disdire le mie funzioni di sacrestana, poichè era troppo per me.

La notte seguente sognai che stavo ornando l'altare della Madonna con i fiori. Stavo alzando un vaso di grandi gigli, di un candore immacola­to, fino alla statua della Vergine. Dopo sforzi i­nutili, diedi il vaso a mio marito che stava vicino a me; e mentre stava sollevando il vaso, vidi che la Madonna non aveva più sul Suo grembo il Re­dentore morto, ma il più grazioso Gesù Bambi­no.

Egli si chinò verso di noi per ricevere il vaso con i fiori. Svegliandomi mi dissi subito: "La Madonna vuole che io continui il mio servizio nel Suo Santuario". E raccontai il sogno a mio marito. Fu tanto commosso che, da quel giorno egli mi sostituì volentieri in questo lavoro, e an­dò lui, quasi ogni mattina, a suonare l'Angelus.

Ma ogni volta che io avevo da fare in cap­pella, fosse mattina o sera, la nostra bimba dor­miva placidamente. Sembrava che la Madonna e gli Angeli la cullassero nel suo sogno.



Come Giuditta

Venne l'autunno 1946. Io potei scrivere le grandi gioie che Dio mi aveva concesso, ma non potrò mai trovare delle parole adatte ad esprime­re ciò che l'anima mia aveva-sofferto nei maggio­ri smarrimenti. Queste ore, questi giorni, sono conosciuti solo da Dio.

A croci spirituali si aggiunsero anche diffi­coltà e danni materiali, perdite di bestiame, al punto che la nostra famiglia dovette fare dei debiti.

Aprile 1947. Nella mia afflizione supplicai la Madonna, che finora mi aveva sempre assistita in ogni circostanza, di far capire al mio confesso­re che volevo fare di lui il mio direttore spiritua­le. Io avrei ubbidito ai suoi consigli lasciandomi condurre docilmente da lui. Pregai la Madonna di svegliarmi di notte. Fui esaudita. Meditando i misteri dolorosi, versai delle lacrime amare sui miei peccati. Poi, in un ardente desiderio della Comunione, mi sentii tutta unita a Gesù, ed inte­si queste parole: "Di' al tuo confessore, che è fra me e te, che deve domandar ai suoi penitenti se vogliono migliorare seriamente la loro condotta. Se sono d'accordo, dopo la confessione devono impegnarsi a recitare ogni giorno un'Ave Maria, aggiungendo l'invocazione -"O Maria, conducimi a Gesù -. Essi eviteranno il peccato per tutto il tempo che la reciteranno. I peccatori si conver­tiranno ed il suo confessionale sarà assediato".

Da quel momento non conoscevo altro de­siderio maggiore di quello di guadagnargli anime con preghiera e sacrificio.

Contemporaneamente capii che era necessa­rio che questa invocazione si diffondesse e fosse utilizzata soprattutto là dove regna il comuni­smo, poichè dei falsi profeti e dei falsi preti en­treranno nei confessionali e consegneranno i fedeli al demonio. Questa è una notizia da divul­gare.

Dopo queste gioie la mia anima conobbe di nuovo dei periodi di grandi smarrimenti. Fui sti­molata interiormente a scrivere quanto mi stava succedendo, e di consegnare questi appunti al mio confessore. Ma ero così oppressa e temevo che egli non potesse capirmi e che considerasse questi miei scritti come urr'illusione.

Tra queste lotte terribili scrissi e consegnai tutto al mio direttore. Camminando sentivo bi­sbigliare il demonio al mio fianco: "Non andare da lui, penserà che tu sia pazza; brucia i tuoi ap­punti". Alla mia destra sentivo un'altra voce che mi incoraggiava: 'Fa' ciò che deve essere fatto ora! Egli è fra te e me!"

Arrivai a destinazione, invocando solo i SS. nomi di Gesù e di Maria.



Festa del S. Cuore di Gesù

Andai a confessarmi e ricevetti il consiglio di stare in guardia per poter finalmente sapere se tutto non fosse altro che un'illusione. Che paura avevo! Mi misi a pensare: è possibile che io debba dimenticare tutto ciò che passa fra Dio e la mia anima?

Dopo la S. Comunione, io Lo pregai con le lacrime agli occhi di aver pietà di me e di farmi conoscere se tutto fosse vero o pura illusione. Sentii chiaramente queste parole: "Come fece Giuditta, offri e prega per il tuo popolo!" Mi pa­reva che un peso fosse caduto su di me, e dissi: "Ma io non vedo nessun risultato!" Allora udii queste parole, piene di tenerezza: "Ebbene, ri­corri alle mie S. Piaghe!" E fu per me come se io fossi messa fra Gesù e le anime sventurate, che non trovano da sole il cammino che conduce a Dio.



Giugno 1947

Più pensavo a ciò che mi era accaduto, più ingrandiva nel mio cuore la paura che fosse pro­prio una pura illusione.

Come potrei io contribuire a salvare un po­polo? Avevo pregato, e il popolo continuava a peccare. E vedevo Gesù soffrire: il mio cuore sanguinava; erano delle ore di agonia.

Dopo andai da Nostra Signora dei sette do­lori con la mia angoscia segreta, piangendo su me stessa. La pregai di illuminarmi. Come avrei potuto abbandonare tutto e sacrificare la mia vo­cazione di mamma per il mio popolo? La suppli­cai: "Madre mia, per le tue pure lacrime mater­ne, per i Tuoi grandi dolori di madre dell'umani­tà, per il tua profondo amore materno, illumina­mi ed aiutami, poichè io sono tua figlia".

Allora per me fu come se Ella rispondesse: "Sotto la Croce, io soffrii per diventare la Ma­dre di tutti. Offri anche tu, per essere una madre per il tuo popolo!"

Una pace ed una rassegnazione profonde riempirono la mia anima. Dissi con gioia: "Sì, anch'io offro e prego per coloro che non trovano il cammino verso il Tuo cuore materno".

-"O mio Gesù: i miei sono veramente al ri­paro solo nel Tuo S.Cuore. Chiudili nelle Tue S. Piaghe, come mi hai promesso: "Io mi preoccu­però di loro".

-"Signore, fa' sì che il Tuo preziosissimo Sangue non vada perduto per il mio popolo. Riconducile a Te, tutte! Fa' che io non sia in­degna di essere esaudita, ma Tu ascolta Tua Ma­dre".



Agosto 1947

Come madre e moglie dovevo prendere par­te con mio marito ad una riunione ricreativa, du­rante una visita che facevamo al nostro bambino sull'alpe. Vidi come la gente aveva piacere di a­scoltare musica, di ballare, e si mostrava rilassata per l'alcool che aveva bevuto. E' possibile che si possa avere un tale smisurato piacere per le cose terrene?

Io sentii nuovamente l'appello dei mio Dio in mezzo alla musica ed alla gioia: "Come Giu­ditta, offri e prega per il tuo popolo".

Una profonda compassione riempì la mia anima nei confronti di coloro che vivono in mez­zo al grigiore dei piaceri del mondo.

Un giorno la mia bambina aveva la febbre: pregai la Madonna per la sua salute, lamentando­mi di non aver tempo di pregare per le anime del mio popolo. Sentii allora queste parole nel mio intimo: "Un'anima del popolo non ha forse più valore della salute della tua bambina?" Quan­do chiesi al mio confessore se queste erano locu­zioni interiori, lui mi rispose che non dovevo confondere le locuzioni interiori con i miei pro­pri pensieri, altrimenti correvo il pericolo che un giorno avrei dovuto constatare che tutto era una pura illusione. Mi rifugiai davanti al tabernacolo e Colui che vi dimora mi disse chiaramente: "Dammi anime. Tu puoi ottenere tutto per mez­zo delle S. Piaghe. Io sono la Verità, e la Mia pa­rola è verità". Io risposi: - "Signore, io credo, spero e Ti amo".



Settembre 1947

Da quasi tre mesi non abbiamo più pioggia. Campi e prati sono inariditi.

La campagna sembra un deserto dal lato e­sposto al sole. La nostra parrocchia fa una pro­cessione a Maria Hilf, a Hasien. Mi sembra che il mio dovere sia di alzarmi di notte per nove gior­ni, per recitare un Rosario, affinchè piova pre­sto. Avevo paura di non potermi svegliare. Ma la cara Madonna mi svegliò ogni notte alla stessa o­ra. Il settimo giorno di questo esercizio di pietà venne la pioggia a rinfrescare la gente e la natu­ra. Ma non piovve che per tre giorni, ed ecco che ritornò un sole torrido, implacabile, a bruciare la terra.

Seppi da una mia conoscente che il mio pa­drino di battesimo, molto vecchio, era malato d'anima e di corpo. Il mio dovere era di offrire e di pregare per lui, affinchè la sua anima fosse salvata. Continuai dunque ad alzarmi ogni not­te, per pregare per questa povera anima. Abbia­mo nuovamente una siccità tale che le sorgenti inaridiscono. Siamo arrivati al punto che i con­tadini devono andare ben lontano per cercare l'acqua per l'uso domestico e per il bestiame. Chissà se Dio si lascerà commuovere mandan­do la pioggia ardentemente desiderata, prima che inizi la Missione? In caso contrario molti diran­no che non hanno tempo di andarci, perchè so­no impegnati tutto il giorno a portare l'acqua sui pascoli: questo lavoro faticoso li rende così stan­chi che non possono prendere parte alla Missio­ne. Ma Dio ha pietà di noi, e di manda pioggia a sufficienza. Durante la Missione fece cattivo tempo. Io feci allora il sacrificio di alzarmi ogni notte per pregare per il mio popolo, chiedendo alle volte la pioggia, alle volte la grazia, oh sì che questa Missione fosse una benedizione per tutti i parrocchiani.

Novembre 1947: Mi pesava tanto alzarmi ogni notte per recitare il Rosario. Arrivò il primo venerdì dei mese. Come al solito, mi svegliai a mezzanotte e pregai da lontano Gesù nel SS. Sa­cramento; feci la Comunione spirituale, sapendo che non mi sarebbe stato possibile fare la Comu­nione la mattina. Ma ero stanca, e avrei voluto addormentarmi ed interrompere la mia preghiera notturna. Sentii allora una voce interiore che mi disse con grande tristezza: "Dunque tu non vuoi vegliare ora con me?"

Mi alzai subito ed abbracciai la Croce del mio Redentore, come lo faceva un tempo Maria Maddalena. Sì, per amore del SS. Cuore del mio Redentore, avrei offerto ogni notte il sacrificio di vegliare e di pregare con Gesù per la conver­sione dei peccatori. Io gli restai dunque fedele. Anche durante il freddo inverno era la stessa co­sa per me alzarmi e pregare nella camera molto fredda e non riscaldata.

Ora però mi era assolutamente impossibile alzarmi ogni notte, poichè la nostra piccola stril­lava spesso. Quasi ogni quarto d'ora essa cacciava un grido, in modo che non potevo dormire. So­no talmente stanca che non ce la faccio più. Poi ecco che la bimba dorme tutta la notte.

La notte seguente mi alzo e prego. Essa si mette di nuovo a strillare fino alla mattina. Per me è un enigma. Mi venne l'idea che il demonio volesse impedirmi di pregare. Allora prendo il mio Rosario benedetto, e con la Croce benedico la mia bambina. Da allora essa dorme.

Per quanto belle e sublimi fossero le funzio­ni del S. Sacramento e della consacrazione alla S. Vergine durante la Missione, nulla può però uguagliare le S. celebrazioni della S. Messa, in cui Gesù si offre personalmente al Padre per re­dimerci.

Dicembre 1947: "Gesù accetta l'ardente desiderio che riempie ogni mattina il mio cuore, quello cioè di essere vicino a Te nel S. Sacrifi­cio e di riceverTi nel S. Sacramento quando devo compiere il mio dovere a casa mia. Questo desi­derio dallo anche ai poveri infelici che offendo­no il Tuo SS. Cuore di Redentore!" E qui mi parve di sentire in me queste parole: "Sii quella che prepara la strada e che conduce le anime a Me!"

1948: Un giorno vidi, durante la Messa, Ge­sù in grandezza naturale, sospeso alla croce e in­sanguinato. Attorno alla Croce c'erano i carnefi­ci che lo avevano crocefisso. Erano persone del vicinato, ed io capii chiaramente quanto fosse necessario offrire dei sacrifici e pregare per la salvezza dei peccatori.

-"Popolo mio, popolo mio, ah, se tu cono­scessi ciò che potrebbe procurarti la pace!" Io adottai queste parole del mio Redentore, usan­dole come meditazione la sera, la vigilia del pri­mo venerdì. Vidi piangere Gesù sulla città di Gerusalemme, e certamente anche sul suo po­polo, e piansi come Gesù sul mio popolo che vidi nel peccato e nell'indifferenza. La notte seguen­te, meditando sulle sue sofferenze e la sua mor­te, sentii, mentre stavo pregando per il mio popolo, le parole del Redentore morente: "Essi non sanno quello che fanno!"

Ogni giorno, durante il S. Sacrificio, l'amo­re di Dio scende su noi peccatori, esattamente come successe sulla Croce, allorchè il Suo San­gue preziosissimo grondò dalle sue SS. Piaghe.



Sotto l'influenza del demonio

Dopo che Dio disse ad Adamo nel paradiso terrestre queste parole: -"Maledetta la terra causa tua; essa ti produrrà spine e triboli" (Gen. I l I: 17,18), molte tribolazioni opprimono la ter­ra. Satana ebbe in seguito un'influenza disastro­sa sulle forze e gli elementi terrestri, e cercò di utilizzarli a detrimento degli uomini, nella misu­ra che Dio gli permette. L'uomo si agita dalla mattina alla sera, e spesso egli deve assistere im­potente allo spettacolo delle forze della natura che rovinano il frutto del suo lavoro per mezzo delle catastrofi, delle inondazioni, dei temporali e dei terremoti. Anche le malattie traggono la loro origine da questo fatto, poichè le loro cause risiedono da un lato o dall'altro della natura ma­ledetta e non redenta. Spesso sono dei corsi di acqua sotterranei nocivi che, con le loro irradia­zioni, nuocciono sia alla salute dell'uomo che degli animali. La famiglia Graf dovette soffrire moltissimo per questi influssi.

In autunno gli animali ritornavano dall'al­pe in buona salute e robusti, ma, durante l'inver­no diventavano a vista d'occhio più magri, più deboli, in modo che in primavera era necessario eliminare alcuni capi di bestiame. Una croce molto pesante pesava su questa famiglia di otto persone. La sua esistenza era seriamente minac­ciata. Inoltre anche lo stesso padre era malato. Aveva una tosse molesta, ed i medici pensavano che si trattasse di tubercolosi. Aveva perso a tal punto la gioia di vivere in famiglia e di lavorare, che pensava seriamente di vendere la sua proprie­tà per poter ricominciare in una regione miglio­re. In questa triste situazione Maria Graf portò i crucci pesanti dei suoi familiari davanti al Signo­re e lo pregò di far loro sapere ciò che dovevano fare per poter compiere in tutto la Sua santa vo­lontà.

Successe allora che, dopo aver fatto la Co­munione, sentì queste parole: "Sono Io che ti dirigo e ti conduco; abbi fiducia!"

Mi misi così ogni giorno nelle mani di Dio e della Madonna, recitando giornalmente nel se­greto della mia camera la preghiera delle S. Pia­ghe (v. pag.132).

La sera pregavamo con i bambini, recitan­do due o tre decine del Rosario, che io poi fini­vo con mio marito. Mio marito era spesso sco­raggiato, e mi diceva che la preghiera non ci aiutava per nulla, poichè malgrado tutte le no­stre preghiere dovevamo sopportare tanta sfor­tuna. Egli voleva cambiare paese. Quante volte dovetti consolare mio marito, mostrandogli che era la disposizione della Divina Provvidenza. Durante queste dure prove io mi rifugiavo spes­so in camera per domandare a Dio forza e corag­gio. Mentre stavo pregando, Gesù mi mostrò di nuovo il Suo Cuore sanguinante, e sentii dire: "Non sono forse io che regolo il corso dei fiu­mi? Io posso deviare queste acque nocive. Prega e fa' dei sacrifici per tre giorni!"

Mi prese un santo timore. E la voce riprese: "Ti ripeto ancora che tu puoi ottenere tutto per mezzo delle mie SS. Piaghe".

Allora mi venne l'idea di pregare Dio che conduca queste acque per altre vie, affinchè esse non possano più danneggiare le sue creature. La mia angoscia e la mia ansia erano enormi. Pensa­vo tuttavia che Dio, nella sua Onnipotenza, po­tesse fare ogni cosa, anche questa.

Infatti vidi che questa grazia mi veniva ac­cordata. Sapevo che esistevano delle correnti sot­terranee: riconobbi che Dio traccia la via anche per queste correnti sotterranee. Sapevo pure che il demonio poteva usare queste correnti per nuo­cere alla gente e alle bestie per farle perire. Dopo la caduta dei nostri progenitori nel Paradiso ter­restre, Dio maledì la terra. Il demonio vuole atti­rare a sè l'intero creato, servendosi di queste cor­renti per affliggere gli uomini, perseguitarli, se­minare l'odio e l'inimicizia, facendo in modo che così gli uomini non abbiano più fede nella Divi­na Provvidenza e si perdano. Io capii che in esse risiede la causa di numerose malattie, soprattut­to quelle ad evoluzione lenta e le malattie gravi, e che gli uomini però, non essendone a cono­scenza e non essendo personalmente colpevoli, soffrendo di questa maledizione derivata dal peccato, sono gli eletti di Dio. Io ora sapevo che la Madonna è incaricata di vincere Satana, e che in ciò consiste la Sua missione.

Ora noi avevamo di nuovo una mucca mala­ta e il veterinario non poteva guarirla. Io dissi una parola di quello che era accaduto nella no­stra casa e nella nostra stalla: il demonio si serviva delle correnti e dei fili d'acqua sotterranei per nuocere al bestiame. La Madonna avrebbe so­speso questo male se si recitava ogni giorno il Rosario per la conversione dei peccatori. Mio marito non riusciva a capire l'influsso di queste correnti. Ma io presi in mano il Rosario e pregai in silenzio come Dio me l'aveva ordinato, e dis­si:"Se si tratta del Tuo onore e della Tua gloria ed è per la salvezza delle anime, fammi conosce­re la maledizione del peccato! Ti prego, per i me­riti delle tue SS. Piaghe!" E subito conobbi la natura e il percorso delle correnti sotterranee. Mio marito mi disse che ci avrebbe creduto solo se la stalla fosse stata calda ed asciutta, a 20 gra­di sopra zero, mentre, durante tutto l'inverno, la stalla era fredda ed umida come la nostra came­ra, al punto che durante il periodo più rigido l'acqua gocciolava dalle pareti. Iniziammo a re­citare ogni giorno il Rosario secondo questa in­tenzione. Poco tempo dopo faceva di nuovo freddo. Eravamo alla fine di febbraio. La stalla divenne così asciutta che si potevano accendere dei fiammiferi contro le pareti, poco prima così umide. In casa, in cantina, tutto era asciutto. Il bestiame aveva caldo e stava bene. Mio marito potè sbarazzarsi della sua tosse catarrosa e dei dolori lancinanti che sentiva ai polmoni. Io gli dissi di non dire nulla a nessuno di ciò che era successo. D'altra parte fui costretta a raccontar­lo ad un sacerdote, ma temevo che nessuno cre­desse una cosa simile. Tuttavia ne parlai al mio confessore. Egli era del parere che Dio potesse anche intervenire in modo straordinario; che tut­to ciò aveva del miracoloso, ed io dovevo ringra­ziarne il Signore. Marzo 1948: La mia anima era molto tor­mentata, poichè avevo paura dello straordinario. Se a me capitava di poter capire a fatica questi straordinari benefici di Dio, come avrebbero po­tuto crederlo coloro che non avevano mai espe­rimentato nulla di simile? A chi dovevo rivolger­mi? Mi affrettai dunque a ricorrere a Colui che mi aveva dato questo incarico.

-"Mio Signore e mio Dio, che vuoi Tu da me, povera peccatrice? Tu mostri i Tuoi sentieri ai Tuoi, conducendoli nelle Tue vie. Fammi dun­que conoscere la Tua volontà ed il Tuo amore, per poter sopportare tutto per Te, anche tutto ciò che è faticoso, e per poter compiere ad ogni istante la Tua volontà. Aiutami, poichè io sono il Tuo strumento".

Pregai davanti al SS. Sacramento, esposto nel convento delle religiose. Dissi al mio Reden­tore: "Gesù, come posso ringraziarTi di tutto il bene che mi hai fatto? Tu mi hai esaudita. Quel­lo che provai: la Tua Onnipotenza, il Tuo Amo­re, tutto ciò è troppo grande, troppo importante perchè io lo possa capire. Vedi, mio Dio, io non ho parole, tuttavia dovrei ringraziarTi, poichè il mio confessore, che è fra Te e me, me l'ha ordi­nato. Gesù, per i meriti delle tue SS. Piaghe, abbi pietà di me!"

Sentii allora queste parole: "Ciò che è suc­cesso è poca cosa. Il miracolo più grande che può succedere è che il peccatore si converta e trovi il cammino per venire a Me". Tutta felice e consolata mi sottomisi completamente alla vo­lontà e alla disposizione di Dio.

Un giorno mio marito, appena arrivato a casa, mi disse che anche una famiglia amica aveva il bestiame sofferente, e credeva che il mali­gno ne fosse la causa. Era necessario che andassi da queste persone, e che spiegassi loro ciò che era successo a noi. Io dovevo pensare alla mia re­sponsabilità. Andai da queste persone, poichè la signora era mia amica. Essa sospettava che una vicina di casa ne fosse la causa, servendosi della sua malizia, e, secondo la mia amica, era una fattucchiera.

Dio invece mi fece sapere che qui il demo­nio non si serviva di questa donna, ma delle irra­diazioni delle correnti sotterranee per nuocere a queste persone ed al bestiame, spingendole all'o­dio e all'inimicizia. Io raccontai alla mia amica ciò che ci era capitato. Era necessario che anche la sua famiglia recitasse il Rosario per la conver­sione dei peccatori, e la SS. Vergine sarebbe ve­nuta in aiuto.

Qualche mese più tardi i vicini dei nostri conoscenti dissero che le cose erano cambiate: ora essi avevano fortuna con il loro bestiame.

14 agosto 1948: Oggi, giorno del mio com­pleanno, ebbi veramente il motivo di ringraziare il Signore di tutto il bene che mi aveva fatto da quando mi aveva creata. Egli mi diede la vita, affinchè fossi strumento nel piano della Sua di­vina Provvidenza. Pregai così: "Caro Salvatore e Redentore, abbi pietà di coloro che hai reden­ti e che non trovano la strada per uscire dal pec­cato, dalle loro miserie, per arrivare a Te. Per il Tuo amore infinito per noi, ci affidasti, moren­do, alla Tua purissima Madre, affinchè noi tro­vassimo, per mezzo Suo, la via che conduce al Tuo Cuore redentore! Tu, mio Dio, Le hai dato il potere di schiacciare la testa a Satana. Incarica di nuovo Tua Madre di intervenire, di condurti le anime e di schiacciare la testa a Satana, affin­chè egli non perseguiti così tanto la Chiesa!" Sentii la voce di Gesù:"Tu dovresti far l'esorci­smo".

Allora compresi che Lui vuole che sia io a recitare l'esorcismo per il mio povero popolo, per diminuire l'influsso del male sul mondo. Io riflettei a quanto mi era capitato, e mi ricordai che quando la mia bambina gridava sempre du­rante la notte, impedendomi di dormire e di pre­gare, io mi decisi a recitare finalmente l'esorci­smo (1), e la mia bambina si calmò subito.

Vidi dietro a me e sopra di me un grande dragone. Mi teneva attanagliato nei suoi artigli anteriori, e mi scrollava in tutte le direzioni. Io sentivo nella mia carne i dolori che mi causa­vano i suoi artigli e gridavo. Egli non poteva par­lare, ma sibilò: "Tu non devi venire a rovinare il mio lavoro". Io dissi solamente: "Gesù, Maria!", e il dragone sparì. Il mio grido spaventò mio ma­rito. Gli raccontai tutto. Sentii allora una gran gioia e una certezza che finora non avevo mai provata; capivo che tutto ciò che stavo vivendo veniva da Dio, poichè era contro il demonio. La paura che tutto fosse illusione, o che io non mi servissi del mio buon senso, aveva lasciato il po­sto ad una lìeta certezza. Ora sapevo che Dio voleva da me qualcosa di speciale e che mi aveva riservato un grande compito. Da allora non ebbi più paura del diavolo, poichè so che egli non mi (1) Nota dell'editore: si tratta dell'esorcismo di Leone XIII. (Vedi "Rituale romano X11.3."1. Questo esorcismo si trova alla fine di questo libro. può fare che quello che Dio gli permette.

Maria vuole condurre le anime a Gesù, e Gesù vuole darci la grazia della loro conversione per mezzo di Maria.

I Santissimi Cuori di Gesù e di Maria sono uniti nel loro amore per noi. Così Gesù vuole, nel Suo Amore di Redentore che supera ogni co­sa, attirare a Sè coloro che Egli ha salvato.

15 febbraío 1949: In quel mattino, immer­sa nella preghiera, dissi a Gesù: "Gesù mio, che vuoi che io faccia? Tu sei la Via, la Verità e la Vita. Dammi il Tuo Amore!"

Allora sentii: "Digiuna e prega per tre gior­ni". E mentre stavo riflettendo a queste parole, sentii una voce: -"Sono Io che ti conduco e gui­do".

Dopo aver sbrigato il lavoro più urgente, andai di nuovo a pregare nella mia camera per il popolo e per i miei, che Dio mi ha dato. Coloro che devo salvare fanno anche parte della mia fa­miglia spirituale.

La voce conferma di nuovo la mia missio­ne: "E' per mezzo della tua mano che voglio col­pire i nemici e salvare i miei eletti."



La lotta per salvare te anime

Dio mi fece vedere, nel Suo Amore e Mise­ricordia infiniti, l'opera della nostra redenzione. Vidi Gesù, nostro Redentore, versare per noi il Suo Sangue, e, morendo, affidarci alla Sua puris­sima Madre, pronunciando queste parole: "Fi­glio, ecco tua Madre; Donna, ecco Tuo figlio", affinchè noi fossimo protetti da Lei. Vidi Gesù morente gettare uno sguardo pieno d'amore e di misericordia infinita su coloro che Lo crocifigge­vano; poi Lo vidi, infiammato d'amore, guardare verso il Padre Celeste, pregando: "Padre, perdo­na loro, perchè non sanno quel che si fanno." Satana si servì di questi manigoldi, secondo i pia­ni della Divina Provvidenza. Poi sentii le parole di Gesù: "Prega anche tu così, e il mio popolo sarà salvo". Nello stesso tempo fu come se Gesù mi riempisse il cuore di una compassione inespri­mibile per i nemici attuali della Chiesa, che vo­gliono crocifiggere Gesù nel Suo Corpo mistico.

Dio mi fece sapere che satana si serve dei capi comunisti per perdere le anime. Oggi Gesù vuole salvarci dalla miseria del peccato, e nel Suo Amore infinitamente misericordioso, Egli vuole soccorrerci per intercessione di Maria, la Sua Ma­dre Benedetta. Ma la nostra Madre celeste ci ha dato il Rosario e ci dà continuamente questa rac­comandazione: "Recitate il Rosario per la con­versione dei peccatori."

Così, nel giorno commemorativo della con­versione di San Paolo, nel 1949, Ella mi disse: "Recitate il Rosario per la conversione dei ne­mici della Chiesa. Allora essi si convertiranno, ed il mio Cuore Immacolato trionferà". Ella vuole il Rosario, perchè meditando i misteri dell'Incarna­zione di Gesù, della Sua Passione, della Sua Mor­te e della Sua gloriosa Resurrezione, si risveglia­no, stimolando in noi la vera fede, la speranza cristiana e l'amor di Dio.

- Gesù disse: "Con la tua mano io voglio col­pire i nemici e salvare il mio popolo". Da allora Dio mi fece capire continuamente che là dove si recita il Rosario per la conversione dei peccatori, il nemico deve retrocedere.

Gesù vuol salvare la Polonia. Perchè, mio Dio, sono così impaziente di far sapere a questo popolo che Tu vuoi salvarlo dal nemico per mez­zo della recita del Rosario, grazie alla intercessio­ne del Cuore Immacolato di Maria? Sono i sacer­doti che dovrebbero invitare i fedeli a recitare il Rosario per la conversione dei nemici della Chie­sa, poichè Gesù disse al sacerdote: "Egli sta fra Me e te."

Solo quando il Rosario sarà diventato la preghiera della famiglia, solo allora una pace di­vina unirà le famiglie e i popoli, ed avverrà ciò che Dio mi fece vedere in sogno: c'era una gran pace fra i membri della nostra parrocchia. Io vi­di che tutti si aiutavano a vicenda, che si amava­no l'un l'altro, e vidi che la domenica tutti face­vano la S. Comunione.

Maggio 1949: Il mercoledì prima dell'A­scensione, io feci la Comunione nella nostra Cap­pella. Nella mia afflizione pregai il mio Signore e mio Maestro di illuminarmi, poichè il mio con­fessore contestava sempre il fatto che la recita del Rosario e le mie preghiere potessero annulla­re l'influsso delle acque sotterranee, di cui il de­monio si serve per danneggiare i corpi e le ani­me. Io mi rimisi totalmente alla volontà divina, quando Gesù disse al mio cuore queste parole: "Io voglio levare la maledizione del peccato a co­loro che mi dimostrano la loro carità, poichè: "Ciò che farete al più piccolo dei miei fratelli, l'avrete fatto a Me". Tale è l'infinito Amore di Gesù Redentore.

Ecco l'Amore incommensurabile del Re­dentore! Versando il Suo sangue e morendo sulla Croce, Egli ci diede come Madre Maria, affinchè Ella ci aiutasse a salvarci. Ella, che è tutta bontà, ed è la Madre della Misericordia, ci aiuterà a sal­varci dal nemico; Ella ci condurrà al Suo Figlio divino, implorando certamente la Sua Misericor­dia.

Il giorno dell'Ascensione una persona e­spresse a casa mia il desiderio che io recitassi la domenica il Rosario nella nostra Cappella, du­rante il mese di giugno. Chiesi a Gesù: "Fammi conoscere la Tua Volontà. Che vuoi che io fac­cia?" Io rividi allora in spirito il Suo Cuore san­guinante, e sentii le parole: "Sono tanto pochi coloro che onorano il mio Cuore, in confronto a coloro che Mi offendono!"

Allora decisi, per amore dei Cuore di Gesù, di fare questa preghiera in cappella.

Il mio cuore fu pervaso da un amore e da una pace tali che non sarei assolutamente in gra­do di esprimere. Non potevo nè parlare, nè pre­gare, poichè sentivo e amavo soltanto.

-"Questo è l'amore che Io desidero dare a coloro che offrono riparazione al mio Sacro Cuore per i peccati del mondo".



Una parola ai Sacerdoti

Una notte sognai che il cappellano mi aveva dato la Comunione. Ma io credo di non essere ancor mai stata talmente penetrata dalla presen­za di Gesù come ora. Egli era veramente in me, ed io ero totalmente immersa nel Suo Amore in­finito. Ed ancora ora sento questo Amore infini­to come un dolce dolore nel mio cuore, poichè, pur possedendolo, io non posso comunicarlo alle anime che amo per amor Suo. M'inginoc­chiai davanti alla croce, poichè volevo pregare, ma, pervasa da questo amore di Dio, non potevo trovare parola alcuna. Gesù allora disse: "Desi­dero comunicare loro al più presto il Mio Amo­re".

Capii che Gesù faceva allusione ai sacerdoti, ed è per questo motivo che mi disse, a proposito del prete: "Lui sta fra Me e te". Mi pare di vede­re tanti sacerdoti in grandi difficoltà spirituali. Per ragioni sociali sono obbligati a dedicarsi a cose profane. Più il prete cede ai desideri dei membri di queste società, più egli si perde in tut­to ciò che è terreno, e in più, egli perde il contat­to con le anime. Anche ora, come un anno fa, mentre stavo adorandolo nel SS. Sacramento nella nostra cappella, sentii Gesù lamentarsi co­sì: "Io sono così abbandonato, soprattutto dai miei amici".

Mi sembra di vedere il sacerdote, che deve essere messo fra Dio e gli uomini, tormentato dal demonio che gli mostra la terra con tutte le sue gioie e i suoi piaceri, mentre Dio dice al contrario: -"Io non voglio che una società,quel­la degli eletti che, per amor Mio, praticano la misericordia per salvare i peccatori".

Oh, se potessi solo comunicare a tutti i sa­cerdoti e a tutte le anime questo incomprensi­bile amore divino che io provo!

5 maggio 1960: Gesù mi disse: "Domanda la Mia benedizione al tuo confessore, poichè vo­glio che le anime riconoscano la grandezza della benedizione dei Miei sacerdoti!"

Il primo venerdì andai a confessarmi e domandai la benedizione. Dopo averla ricevuta, sentii in me una gran pace. Ero pronta a fare tut­to ciò che Dio voleva, e sapevo che Egli voleva solo essere servito dal mio cuore e dalla mia ma­no. Oh, quanto era adorabile nel mio cuore la voce del mio amatissimo Gesù!

Gesù mi consolò dicendomi: "Mia cara pic­cola anima, non guardare nè a destra, nè a sini­stra, ma solamente all'Amore del mio Cuore di­vino! Senza di Me, l'anima non è che un'ombra nera. Ma in Me essa può tutto!"

Stavo pregando, e supplicai Dio che il Suo fuoco d'amore discendesse sui sacerdoti. Capii che proprio questa grazia dello Spirito Santo è concessa solo a pochi, perchè Egli non la dà che agli umili. Alla mia domanda: "Perchè?" Gesù rispose: "Poichè Io sono il loro giudice, e non gli uomini".



Per i nemici di Cristo

Sentii parlare del crimine commesso contro il Cardinale di Ungheria ed i suoi fratelli perse­guitati nella fede. Pensai che si dovesse pregare per loro, poichè il bisogno spirituale è più gran­de. Ma Gesù mi disse: "Io sono vicino a loro. Senza di Me voi non potete far nulla. Prega per i nemici della Chiesa! Così il tuo popolo sarà salvo". Io recitai il Rosario.

Pregai con tutta la forza dell'anima mia, unita al Suo Cuore sofferente: "Padre, perdona loro poichè non sanno quello che fanno".

Allora per me fu come se vedessi il Suo Cuore aperto ingrossare ancora e cambiarsi in un oceano d'amore, e capii come Gesù pregò per i Suoi nemici, perchè dopo il primo peccato commesso nel Paradiso terrestre, essi soffrono sotto questa maledizione, e sono colpiti di tiran­nide da Satana. La prima e peggiore azione che fa il nostro nemico consiste nell'accecare gli uo­mini in modo che essi non vedano più i pericoli del peccato, non vi facciano più caso e quindi vi caschino. E Gesù ama queste anime di un amore inesprimibile.

Quando sentii ancora parlare della persecu­zione dei miei fratelli nella fede, mi venne un colpo al cuore. Una volta supplicai Gesù, domandandoGli perchè non esaudiva le mie preghiere, e non fermava i nemici della Chiesa. Gesù mi ri­spose: "Il mio Sangue deve scorrere per loro". Capii che Gesù vuole che il suo Sangue prezio­sissimo sia offerto al Padre celeste per la conver­sione dei nemici della Chiesa. Questo è il messag­gio che ricevetti da Lui. Ogni giorno, quasi ogni sera, offrivo il Sangue di Gesù al Padre celeste, pregandolo che non andasse perduto per i nemi­ci della Chiesa.

Oh, perchè Dio mi fece vedere che lo Spiri­to Santo resta sull'Altare sotto le apparenze di una fiamma mentre il celebrante riceve Gesù nel SS. Sacramento? E perchè questi sacerdoti con­siderano i nemici della Chiesa come loro nemici personali che li privano dei loro beni terreni che essi amano tanto a discapito delle anime? Pro­prio per questi nemici Gesù prega: "Non sanno ciò che fanno".

Oggi un buon sacerdote, che si offre vera­mente al Padre celeste, in unione con Cristo nel sacrificio dell'Altare, prega per i suoi nemici così come fece Gesù, dicendo con Lui: "Padre, perdo­na loro, poichè non sanno quello che fanno". Solo allora egli offre al Padre celeste il Sacrificio perfetto, in una maniera veramente perfetta. E solo allora egli riceverà con Gesù tutto l'amore dello Spirito Santo, con cui potrà agire in con­formità alla volontà divina.

Tutto ciò mi fu rivelato da Dio. E capii che dovevo prenderne nota. Questo avvenimento mi riempì di un coraggio particolare, e mi era diffi­cile ritornare alla realtà terrena.

15 luglio 1950: Quando seppi che si am­mazzava tanta gente nella guerra di Corea, che i comunisti non risparmiavano nessuno, e che questi partiti avevano le loro riunioni in quasi tutti i paesi del mondo, domandai, molto indi­gnata, se questi nemici del bene sarebbero stati combattuti e sterminati un giorno con i mezzi tecnici della guerra. Ma pensai a Gesù nel mio cuore, e Gli domandai: "Per quanto tempo, Si­gnore, permetterai che questi nemici colpiscano la tua S. Chiesa? Fammi sapere se vuoi annien­tarli".

Ma Gesù mi diede questa risposta dei tutto inattesa: "La mia misericordia è senza limiti". Ora so che devo pregare per loro, che devo amarli come il mio Signore e Maestro li ama, sen­za escluderne uno.

30 luglio 1950: Sentivo nel mio cuore gli affanni di un gran numero di persone. Vedevo la sofferenza della S. Chiesa. Così pensai che tanto i buoni, come i nemici, sono tutti degli esseri umani, redenti da Gesù: sono i miei fratelli. Mi venne in mente la promessa di Gesù: "Otterrai tutto ciò di cui le anime hanno bisogno per mezzo delle Mie SS. Piaghe".

In camera pregai, supplicando Gesù per la salvezza e la pace dei popoli, e capii che tutto l'odio che c'è fra gli uomini, tutte le disgrazie che minacciano i popoli, sono proprio l'opera diretta o indiretta di Satana.

Dopo aver recitato di notte il Rosario, raccomandai alla Madonna le mie suppliche e le mie preghiere per la salvezza del mondo, unen­dole a tutte le Messe che si sarebbero offerte a Dio in quel giorno.

5 aprile 1950: Primo venerdì del mese. Ho pregato Gesù di aver pietà dei peccatori, di non permettere che si perda il Suo Sangue che si sta offrendo in questo momento sull'Altare al Suo Padre celeste, per la salvezza di queste povere a­nime. E Gesù disse: "Io dò loro il Mio gran per­dono". Io ripetei: "Il Tuo gran perdono?"

E, di nuovo, appena ebbi pronunciato que­ste parole, sentii nel mio cuore le Sue parole: "Voglio ascoltare la preghiera dei giusti, delle anime che mi sono care, per perdonare ai miei nemici".



Strumento dell'Amore di Cristo

Festa espiatrice e d'azione di grazia 1949: Dio mi rivelò che ha scelto una ragazza che è al­l'ospedale, come strumento del Suo Amore, per offrire e pregare per la conversione dei peccatori. Egli permise che essa soffrisse per questo moti­vo, ed Egli la guarirà se essa accetterà la sua mis­sione di riparatrice. In un'altra occasione seppi che una donna gravemente ammalata ritornava a casa dall'ospe­dale. Suo marito diceva che sarebbe morta. Io mi misi alla presenza della SS. Trinità e domandai se avessi dovuto dirlo a questa persona. Dio mi fece capire che essa lo sapeva già, e pregava. Do­mandai se dovesse veramente morire, e sentii un "sì"... Domandai se nella Sua misericordia Egli le avrebbe levato la maledizione del peccato, se io glielo avessi chiesto. E Dio disse: " In grazia tua, io sarò misericordioso con lei".

Io devo essere, per Cristo e i Suoi rappre­sentanti, uno strumento di cui essi si possono servire secondo il piano della divina Provvidenza. Capivo che la mia missione, con la divulgazione del Rosario nelle famiglie, avrebbe portato la pace. Dio colpirà il Nemico: allora Satana do­vrà cedere il suo posto, e gli uomini e tutte le creature glorificheranno Dio. Il Cuore immacola­to di Maria trionferà eternamente con il SS. Cuo­re di Suo Figlio, che è il Re del cielo e della ter­ra.

29 settembre 1949: Mentre stavo pregando, come di solito, nella mia camera per la conver­sione dei peccatori, chiesi a Gesù per la prima volta: "Mio Signore e mio Salvatore, leva la ma­ledizione del peccato a tutti coloro che Ti mo­strano amore e sottomissione".

Avevo appena finito di dire questa frase, che sentii nel mio cuore queste parole: "Sia fat­to come tu vuoi!"

Mentre offrivo con nuovo zelo il Sangue di Cristo al Padre celeste, seppi che una donna ma­lata di polmoni, in un sanatorio, dopo aver segui­to il mio consiglio e recitato ogni giorno il Rosario per la conversione dei peccatori, era stata guarita e potè così ritornare in famiglia. Fui riempita di gioia profonda.

Poco dopo venni a sapere che un'altra ani­ma era afflitta da tanto tempo. Pregai Gesù. Egli mi rivelò che era Satana che la faceva soffrire co­sì: si serviva di una persona per nuocere a questa anima. Io ordinai al Nemico, per mezzo di Gesù e per Gesù, di andarsene.

Diedi a questa persona un'immagine di Nostra Signora dei sette dolori, pregandola di re­citare il Rosario per la conversione dei peccatori. Le dissi che Dio, con questa sofferenza, l'aveva scelta precisamente per essere strumento del Suo Amore, e le chiesi di pregare per i poveri pecca­tori. Sentii e vidi questa persona tranquilizzarsi; essa mi ringraziò di tutto cuore.

Poco dopo seppi che un conoscente aveva perso dei bestiame. Mentre stavo pregando, Dio mi rivelò che il demonio si serve di una persona per nuocere all'altra, e mi rivelò pure che Egli ordina a Satana di ritirarsi, se le persone recitano il Rosario per la conversione dei peccatori. Que­ste persone saranno liberate dal male.

Presi gusto a chiedere consiglio a Dio anche per i problemi materiali. Volendo domandarGli di nuovo consiglio per un vantaggio materiale, Egli rimase muto. Avendo paura, pensai: "Tutto ciò non è che illusione?" Pregai Gesù parecchie volte in ginocchio per avere luce e chiarezza. Im­provvisamente, sentii queste parole: "Tu non de­vi ricorrere a Colui che è solo santità per dei pro­blemi materiali. E' solo per la salvezza delle ani­me che tu puoi ottenere tutto."

Alle volte venivo assalita da una grande impazienza, poichè non potevo, se non di rado, tro­var anime che si offrono come strumento del Suo Amore. Come vorrei poter raggiungere tutti i malati e gli afflitti per essere loro d'aiuto! Se molti pregassero veramente per la conversione dei peccatori, Dio darebbe loro la grazia della conversione.

2 agosto 1950: Oggi venni a conoscenza di un nuovo caso. Un uomo divenne povero, in se­guito a numerose disgrazie che ebbe in famiglia e con il bestiame. Dacchè la sua famiglia recita o­gni giorno il Rosario per la conversione dei pec­catori, ritornarono la felicità e il benessere.

All'inizio dell'anno il figlio unico di buoni genitori era diventato la loro maggiore croce, poichè era malato di mente. Alle volte lavorava, alle volte si sdraiava spossato, altre volte ancora non rispondeva a nessuno, nemmeno ai propri genitori; e restava inerte, gli occhi a terra. Alle volte piangeva così forte che non sapeva nemme­no lui il perchè. Se volevano uscire con lui, an­che solo davanti alla casa, lui se ne tornava den­tro, dicendo che si voleva ammazzarlo. Il medico non riusciva a curarlo; era necessario, diceva, mandarlo da uno specialista di nervi che avrebbe certamente prescritto di ricoverarlo in una clini­ca.

Erano passate alcune settimane da quando ebbi l'occasione di parlare con la madre di que­sto poveretto. Le dissi che doveva recitare il Ro­sario per la conversione dei peccatori, che oggi era questa la maggiore preoccupazione della Ma­donna, e che chiunque L'aiutasse a salvare delle anime, poteva essere sicuro di essere aiutato a sua volta.

6 agosto 1950: Oggi venni a sapere che que­sto giovanotto di cui parlai poco sopra, aveva riacquistato la salute di prima, ed ora lavora con gioia nella proprietà del padre.

Dal momento che nessun medico, nessun mezzo potevano essergli di aiuto, dissi: "L'aiuto umano può essere rifiutato, ma Dio per l'inter­cessione di Sua Madre, viene in aiuto se noi ci preoccupiamo del Suo Regno. Ora tutta la fa­miglia recita il Rosario per la conversione dei peccatori. - "Datemi dei malati e degli afflitti! Con essi io voglio salvare il mondo peccatore, causa della rovina". (2).

NOTA: (2) Dagli esempi sopracitati su preghiere esaudite, non si deve necessariamente dedurre che una guarigio­ne dipenda dalla recita del Rosario. Ciò avviene so­lo nella misura prevista dal piano della Divina Prov­videnza. Non si deve nemmeno pensare che la nostra pre­ghiera non sia stata esaudita, se non si è ottenuto ciò che si desiderava ardentemente. Se noi pregas­simo solo secondo queste intenzioni, la nostra pre­ghiera, fatta in questo modo, non è ciò che la Ma­donna desidera. Ella desidera che si reciti il Rosa­rio per amor di Dio e per la salvezza delle anime. Se noi preghiamo secondo i Suoi desideri, animati da un'intenzione retta, Ella può anche intervenire in nostro favore presso Suo Figlio, ottenendoci aiuto, se questa è la volontà di Dio! Non dobbiamo nemmeno dimenticare che, sotto questo aspetto, la maggior parte delle persone che pregano molto devono anche sopportare delle grandi sofferenze. La sofferenza potrebbe diventa­re una grande grazia di Dio per molti. Ma non e scluderebbe il fatto che, pregando con più insisten­za, Dio accordi improvvisamente la salute a un ma­lato. I disegni di Dio sono imperscrutabili. Ma una cosa è certa: sia nella sofferenza che nella gioia noi dobbiamo affidarci alla volontà di Dio, doman­dandoGli umilmente ciò di cui abbiamo bisogno per adempiere i doveri dei nostro stato e del nostro lavoro. Colui che prega con tali intenzioni camminerà nel­la vita tenendo dolcemente la mano che Maria gli porge, e camminerà sicuro.



Avendo ricevuto la Comunione in cappella, domandai a Gesù, nel mio intimo, di levare a due persone la maledizione del peccato, cioè la ma­lattia, e di volerle guarire. Gesù mi disse: "Non pregare tanto per le cose terrene! E' la pace che io voglio dare a coloro che Mi amano, che Mi a­mano nelle Mie Membra".

1953: Era il venerdì di Nostra Signora dei sette dolori; io stavo scopando la nostra camera. Arrivò una signora fino a casa nostra, e poi vole­va tornare indietro. lo pensai: è un'anima mala­ta, che non sa ciò che deve fare. La feci entrare: avevo quasi paura di lei. Sembrava tutta agitata. Mi raccontò delle cose incredibili: era tormenta­ta dal demonio. Io sapevo che il diavolo la tortu­rava, e la Madonna la soccorreva. Le dissi che Maria voleva aiutarla, ma che Ella desiderava che recitasse il Rosario per la conversione dei pecca­tori; in questo modo avrebbe vinto Satana, e sa­rebbe stata liberata dal suo influsso maligno.

Questa signora mi rispose che già pregava moltissimo e assisteva a tutte le Messe che si ce­lebravano nel convento. Le dissi di risparmiare un po' le proprie forze, poichè i suoi nervi erano malati. Bastava che assistesse ad una Messa, e che recitasse la sera, per amore della Madonna, il Ro­sario per la conversione dei peccatori. Me lo pro­mise. La rividi due settimane più tardi. Era feli­ce, e mi assicurò che la Madonna l'aveva aiutata.

Poco dopo venne un'altra persona. Mi rac­contò che la signora sopracitata le aveva raccon­tato che era venuta da me con i suoi grandi af­fanni e che era stata aiutata dalla Madonna. Essa mi disse che questa signora era stata veramente aiutata, poichè aveva degli squilibri mentali, e che ora era guarita.

Le gambe di un'altra persona erano malate, e c'era da temere che presto non potesse più camminare. La pregai di fare ciò che voleva la Madonna: Ella l'avrebbe aiutata se avesse recita­to il Rosario per la conversione dei peccatori. Ri­tornò poco dopo, dicendo che le sembrava che il Signore non fosse contento di lei, ma lei non sa­peva esattamente il perchè. Non pareva che la sua salute migliorasse. Pregai Gesù e Maria, e mi sembrò che Gesù in me le dicesse di santificare meglio la domenica. Glielo scrissi, ed essa con­fessò che effettivamente il suo negozio era aper­to la domenica, e che il direttore non le avrebbe certamente permesso di chiuderlo, mentre egli teneva aperte le sue succursali in altre località. Io le dissi di chiedergli se le avesse permesso di chiuderlo, poichè essa sapeva che Dio non voleva che si guadagnasse del denaro la domenica. Il di­rettore le diede il permesse. Da quel momento essa osservò il riposo festivo e recitò il Rosario. Da allora sono passati circa sette o otto anni, ed essa continua a star bene.

La mia storia andò di bocca in bocca, e si raccontarono delle cose sbagliate sul mio conto. Nel mese di luglio venne anche il mio confessore, e mi disse di tacere per quello che riguardava le rivelazioni. Obbedii subito. Ma molti trovarono che non era giusto. Ora posso condurre delle ani­me a Gesù, poichè quelle che parlano di me in senso negativo, o mi calunniano, io le metto nel­le S. Piaghe di Gesù, pregandoLo di perdonar lo­ro. Prego pure Maria, la mia buona Madre, di metterli tutti sotto la Sua protezione, poichè es­si sono i miei fratelli in Gesù Cristo, di cui Sata­na si vuole servire per denigrare o mettere in ridi­colo il Rosario per la conversione dei peccatori. Ora io sono contenta di poter soffrire qualcosa di più.



Immagine della Chiesa

11 ottobre 1949: Oggi, alle 11, andai a pre­gare in camera. Mentre mi inginocchiavo, fissan­do il Crocifisso, sentii una voce: "Non ti afflig­ge l'aspetto della mia S. Chiesa?" E il mio spirito vide un vasto campo immenso, pieno di una folla innumerevole, che in parte era morta e in parte malata. Altri pregavano in ginocchio. Ma il nu­mero dei morti e dei malati era di gran lunga maggiore di quello della gente in preghiera. Capii che le anime erano l'immagine della S. Chiesa. Implorai grazia e misericordia dal fondo della mia anima, chiedendo a Dio di far scaturire dalle S. Piaghe di Gesù dei torrenti di grazie e il fuoco dell'Amore divino per il Suo Corpo Mistico. Pregai Gesù così: "Dimmi, che posso fare per essi?" Sentii queste parole: "Ti darò dei segni, con i quali ti farò conoscere che sono Io che ti ho chiamata." Poi ancora: "Voglio levare la maledi­zione del peccato a coloro che mi manifestano la loro sottomissione."

19 ottobre: Oggi, dopo aver fatto la Comu­nione nella nostra cappella, pregai per la conver­sione dei peccatori, offrendomi al mio Salvatore senza riserva alcuna, in piena conformità alla Sua Volontà. E rividi in spirito questo campo im­menso che simboleggiava la S. Chiesa, con tutti questi innumerevoli morti e feriti. Dopo aver chiesto a Gesù grazia e misericordia sentii queste parole: "Ordina al Nemico di andarsene, poichè Io ti dissi: - E' per mezzo della tua mano che lo colpirò il Nemico -."

26 ottobre 1949: Dopo la Comunione pre­gai di restare in me per poter compiere l'opera di cui Egli mi ha incaricato. Gesù mi disse: "Il mio amore per l'umanità peccatrice è talmente gran­de che Io mi farei mettere in croce di nuovo." Io gli dissi: "Mio Dio, che posso fare per Te?"

Gesù mi rispose: "Ma tu hai le mie SS. Pia­ghe! E' per mezzo delle SS. Piaghe che saranno salvati i peccatori. E tu puoi ottenere tutto per mezzo di esse."

30 ottobre 1949: lo pregai spesso ogni gior­no per la conversione dei peccatori, offrendo continuamente al Padre celeste il Sangue prezio­sissimo di Gesù e le Sue Piaghe. Sentii allora que­ste parole di Gesù: "Voglio renderti facile il compito di convertire i peccatori. Affidali alle mie SS. Piaghe". Io domandai: "E i Tuoi nemici che vogliono crocifiggerti oggi?" Gesù rispose: "Ordina al Nemico di andarsene, recitando l'e­sorcismo, come già te lo dissi. Poi affidali alle mie SS. Piaghe!"



Primo venerdì del mese di novembre 1949

Oggi, unita a Lui nella S. Comunione, Ge­sù mi disse: "Il mio Cuore soffre di nuovo per le anime come nelle ore di agonia sul Monte degli Ulivi, e il mio Sangue scorrerà fino a che l'ulti­mo peccatore non sia convertito." E contem­poraneamente vidi in spirito il Suo Cuore aperto e sanguinante; lo vidi chiaramente come la pri­ma volta. Pregai, affinchè scaturissero dalle sue SS. Piaghe torrenti di grazie, supplicandoLo, per la Sua Misericordia, di infiammare con il Suo Amore e di benedire ogni giorno i Sacerdoti, Suoi rappresentanti. E Gesù mi disse di nuovo: "Per te, poichè voglio scegliere coloro che sono deboli, affinchè restino umili".



Io salverò coloro che recitano il Rosario

14 novembre 1949: La sera stavo recitando il Rosario con la mia famiglia. Ero arrivata al mi­stero gaudioso di Gesù, ritrovato nel Tempio. Pensai, come sempre, al dolore e all'angoscia con cui la Madonna aveva cercato il Suo divino Fi­glio. Mentre le mie labbra recitavano I'Ave Ma­ria, il mio cuore pregava: "Cara Madre di Dio, Tu che sei pure la Madre nostra, con lo stesso dolore materno che soffristi allora e che ferì il Tuo cuore mentre cercavi il Tuo carissimo Bam­bino, fa' in modo di cercare i Tuoi figli che Gesù Ti affidò morendo, e conducili a Gesù. Fa' che le Tue lacrime di Madre non siano perdute per nessuna anima". Allora, improvvisamente, come successe anni prima, vidi in spirito un'innonda­zione, i cui flutti ancor più alti e più sporchi sta­vano per far annegare tanta gente. Al di sopra di questa innondazione fluttuava nell'aria la Ma­donna, con un vestito candido come la neve, av­volta in una luce tenue. Si sarebbe detto che il suo vestito fosse fatto di luce. Io La vidi fluttua­re più lontano, porgendo il Rosario a tutti colo­ro che stavano per affogare. E in fondo al mio cuore sentii queste parole: "Io salverò coloro che recitano il Rosario". La Vergine purissima ed immacolata mostrò a me, povera peccatrice, il mezzo con cui Ella vuole salvare il mondo pec­catore, e condurre anche i peccatori più grandi alla Misericordia divina. E' la notte di Natale del 1949. Alla fine del­la Messa offro di nuovo questo S. Sacrificio a Dio, e prego con tutto il mio cuore per il mio popolo davanti al SS. Sacramento. Stavo pregan­do soprattutto per la nostra gioventù, affinchè Dio faccia avere a questi giovani orrore del vizio, dei piaceri cattivi e dei peccati d'impurità, e fu come se sentissi queste parole fra le mie preghie­re: "Solamente per mezzo di Mia Madre".

Per me fu come se Gesù mi indirizzasse ver­so Sua Madre, affinchè io La preghi di guidare la nostra gioventù. Io pregai il Suo cuore materno, così puro, implorando grazia e pietà per questa gioventù traviata e vittima di una falsa educazio­ne e dell'ambiente corrotto. Io La supplicai di salvarla da questo diluvio del male, e lo feci con tutto il cuore, avendo compassione di queste ani­me.

Poi recitai I'Ave Maria con la folla. Alla se­conda Ave mi sentii chiamare: "Figlia mia!". Alzai gli occhi. Vidi davanti a me, la Vergine Santissima che fluttuava nell'aria sopra i fedeli, bianca come la neve ed avvolta nella luce. Non aveva il manto, ma le mani giunte, e mi disse: "Vieni, mia cara figlia, vieni presto!"

Queste parole non si cancellarono più dal mio cuore. Ancora oggi so che arrossii, mentre il nostro curato fece l'aspersione dell'acqua bene­detta. Io temevo che lui o altri avessero visto ciò che mi era capitato. Il mio cuore era pieno di amore per la Madonna.

Appena potei andai in camera a pregare, e a riflettere alle parole udite. Tutto fu chiaro per me: la Madonna vuole dare il Suo potente aiuto a coloro che credono in Dio: ma Satana, se Dio lo permette, può servirsi della creazione per nuo­cerci. Egli tenta di allontanare gli uomini dalla fede in Dio che ci ama, dalla Provvidenza divina che ci governa, per mezzo di ogni specie di sof­ferenze e di sventure, per spingere così molte persone alla disperazione. Satana arde dall'odio e desidera vendicarsi e stabilire il suo regno nel mondo. Allora, incoraggiata, mi rivolsi al SS. Cuore di Maria, domandandoLe di venire in no­stro aiuto. Nel mio cuore sentii la risposta: "Quando sarà proclamato il dogma della Mia Assunzione al cielo".

Ma fui un po' delusa quando lessi sul gior­nale che questo dogma non sarebbe stato procla­mato solennemente a Roma che il I° novembre 1950, nella festa di Tutti i Santi. Quante anime malate non possono aspettare tanto, per essere aiutate. Allora dissi alla Madonna che se era per l'onore e la gloria di Dio e per la salvezza delle anime, era necessario che Ella mi facesse cono­scere se voleva veramente che il S. Padre procla­masse solo in quel giorno il dogma della Sua Assunzione al Cielo con il corpo mortale. Ella mi fece segno di sì. Sentii queste parole: "Per me è la prima e la più cara festa della Mia ele­zione." Sono sicurissima che nella Sua bontà e nel Suo amore materno Ella ci mostrerà che nel Suo cuore purissimo e misericordioso pregherà per noi e ci aiuterà nelle nostre grandi tribolazio­ni. Grazie al Suo Dio leverà la maledizione del peccato a coloro che Egli scelse per essere gli strumenti della Sua Misericordia. Allora la Ma­donna sarà incoronata solennemente dalla S. Chiesa come Regina del Cielo e della Terra. II Suo Cuore Immacolato trionferà sul peccato e sull'Inferno, e allora ci sarà la pace.

18 febbraio 1962: Questa sera ero sola e re­citavo il Rosario in ginocchio, per terra. Pregai Maria Santissima di guidarmi, affinchè io realizzi i desideri del Cuore di Gesù e i Suoi. Durante il primo mistero la Madonna mi disse: "Figlia mia, dammi coloro che soffrono". Io risposi: "Io de­vo abbandonare alla divina Provvidenza coloro che si lamentano delle loro sofferenze."

Maria mi disse: "Sì, bene, figlia mia; domanda loro discretamente se preferiscono soffri­re o se promettono di incaricarsi di realizzare i miei desideri; se preferiscono soffrire o recitare ogni giorno il Rosario per la conversione dei pec­catori".



“Io sono la Madre della giustizia divina!”

La Giustizia divina vuole prima di tutto ma­nifestarsi a noi per mezzo della Madonna, allo stesso modo in cui la Redenzione fu possibile per mezzo di Maria. Numerosi sono coloro che soffrono sotto la maledizione evidente dei pecca­to, sotto l'influenza segreta dei demonio, e non conoscono la causa della loro sofferenza; essi non conoscono nè l'origine nè la causa dei loro male. Dio lo permette! Essi non sanno che que­sto male fa parte dei piano divino della Salvez­za. Queste persone che, in fondo, soffrono senza esserselo meritato, Dio ora le scelse come stru­menti dei Suo Amore e della Sua Giustizia. Ma anche qui Egli lo fa per Sua Madre. Si arriva sem­pre a Dio per mezzo di Maria! Ella deve mostrar­si a noi come la Madre della Giustizia divina. Già al tempo dei Paradiso terrestre Dio Le affidò la missione di vincere Satana, precisamente perchè quando fu commesso il primo peccato, Satana, il serpente, prese possesso della terra nel momento in cui Dio pronunciò su essa la maledizione. Da quel momento Satana si serve della creazione per attirare a sè il mondo, e specialmente le anime che sono chiamate a glorificare Dio. Egli vuole farle partecipi dello stesso destino di dolore che toccò a lui, a causa dei suo orgoglio: la dannazione eterna. Per questa precisà ragione da una par­te ci sono i credenti, i giusti, che devono subire questa maledizione del peccato, e devono soffri­re malattie incurabili. Dall'altra parte, come non successe mai finora, il mondo offre a coloro che stanno bene tutto ciò che desiderano, tutto ciò che è piacevole, in modo che oggi esiste il grande pericolo di vedere gli uomini dubitare della Prov­videnza divina e perdere la fede in un Dio infini­tamente buono.

In questa grande tribolazione e in questo grande pericolo, Dio invia prima la Sua SS. Ma­dre come Madre della Giustizia divina. Ella ha il compito di chiederci di ubbidire, di pregare, di fare penitenza. Coloro che acconsentono alla Sua domanda, recitando ogni giorno il Rosario per la conversione dei peccatori, e ubbidiscono pure al comandamento di amare Dio e il prossi­mo, ottengono l'aiuto della Madre della Giustizia divina; Ella vince Satana, affinchè egli non abbia più potere su di loro.



L'arma del Rosario

Ai piedi della Croce, la nostra Madre cele­ste ricevette da Suo Figlio la missione di condur­Gli le anime. Nel Suo Amore infinito Egli attire­rà a Sè tutti coloro che cercano rifugio e salvezza presso la Sua Madre benedetta. Maria Santissima, che fu trasportata in cielo in corpo e anima, vuo­le condurci a Gesù dalla nostra patria terrena. Madre della Giustizia divina, Ella può intercede­re presso Suo Figlio, affinchè Egli ci liberi dalla ingiustizia del mondo e dei Suoi nemici.

Madre dell'Amore, Ella ha il potere di fare arrivare fino ai Suoi figli dei torrenti di grazie, scaturiti dalle Piaghe di Suo Figlio, e il fuoco dell'Amore che Ella ottenne con le Sue suppli­che. E il Suo cuore di Madre, desidera ardente­mente aiutarci! A questo scopo Ella lasciò spes­so il cielo per venire in soccorso dei Suoi figli che abitano in questa valle di lacrime. Ogni volta che Ella apparve, ci ha mostrato e messo in ma­no un'arma. Quest'arma, la più potente contro le potenze delle tenebre, è il Rosario. Chiunque recita il Rosario con devozione, meditando i mi­steri, resta sulla buona via, poichè questa pre­ghiera fortifica la fede e la speranza; essa accen­de continuamente l'amor di Dio. Che cosa c'è di più bello, di più sublime per un cristiano, che meditare continuamente i S. misteri dell'Incar­nazione, le sofferenze di Cristo e la Sua Ascen­sione, e l'Assunzione della Madonna? Chiunque reciti il Rosario, meditandone i misteri, ottiene tutte le grazie per sè e per gli altri. Gesù ordina di amare il prossimo come noi stessi. Per noi è dunque un dovere, un santo dovere, augurare al nostro prossimo che è diventato nostro fratello, tutto il bene che auguriamo a noi stessi. Ora, possiamo augurare e domandare per noi stessi e per gli altri qualche cosa di più grande che vivere uniti al Suo Amore, per poterci riposare in Para­diso dopo il nostro pellegrinaggio terreno, dove potremo cantare in eterno le lodi alla Trinità divina?

La Madonna mi disse: "Desidero che tu mi invochi con un nome nuovo: Io sono la Madre della Giustizia divina". Sarà per la Sua interces­sione che Cristo verrà come Signore e Re del cielo e della terra, e farà regnare il diritto e la giusti­zia. Coloro che osservano il grande comanda­mento dell'Amore ed amano Dio sopra ogni cosa e il prossimo come se stessi, lavorando nello stes­so tempo per la santificazione della propria ani­ma, ecco che costoro sono i giusti davanti a Dio. Sono quelli che Dio sceglierà e di cui si servirà come strumenti del Suo Amore. Egli farà loro conoscere il Suo Amore e la Sua Giustizia. Il de­siderio di Maria Santissima è che tutti i Suoi figli si amino tra di loro, e in virtù di questo amore recitino ogni giorno il Rosario, la preghiera che Le è più cara. La Madonna interverrà in favore di coloro che faranno questo grandissimo apo­stolato dell'amore fraterno. Grazie alla Sua in­tercessione, Dio nella Sua Giustizia leverà, come mi disse, "la maledizione del peccato a coloro che hanno misericordia verso il prossimo, poichè ciò che noi faremo all'ultimo dei nostri fratelli, Dio lo considererà come fatto a Lui."

Aprile 1950: Come ogni mattina, pregavo nella mia camera. E vidi Gesù col pastorale da vescovo. Attorno aveva molte pecore. Ne aveva sempre di più. Si sarebbe detto che uscivano dal­la terra. Finalmente fu come un gregge che si e­stendeva a vista d'occhio. Allora capii che Dio ci manifesta prima di tutto la Sua Giustizia per mezzo della Sua SS. Madre, allo stesso modo in cui coloro che hanno sete desiderano bere della acqua, e coloro che sono lesi nei loro diritti e soffrono l'ingiustizia del mondo desiderano la giustizia divina. Se essi riconoscessero il soccorso che Maria, Madre della Giustizia divina, fa arriva­re a coloro che corrispondono alle Sue richieste, essi implorerebbero la Sua protezione e la Sua assistenza. E ci sarebbe un grande gregge ed un solo pastore. Così sarà in futuro nella Chiesa. Ieri, dopo aver ricevuto la S. Comunione in cappel­la, pregai Gesù nel mio intimo di levare a due persone la maledizione del peccato e di dar loro la salvezza. Sentii allora Gesù che mi disse queste parole: "Non pregare tanto per ottenere dei be­ni terreni! E' la pace dello spirito che Io voglio dare a coloro che mi amano, che mi amano nelle Mie Membra!"

21 gennaio 1951: Oggi, circa un anno dopo questi avvenimenti, voglio, in ubbidienza al mio direttore spirituale, riferire ciò che mi è capitato. Prima non osai farlo, poichè volevo aspettare, per vedere se durava la conversione.

Il mercoledì delle Ceneri 1950, mio marito era tornato dopo mezzanotte dalla Fiera di Ap­penzell. Ansiosa, gli chiesi per quale motivo fos­se ritornato così tardi. Sospettavo che si fosse la­sciato trascinare da un contadino che conoscevo, poichè già in passato gli era successo la stessa co­sa. Questo contadino era lo scandalo del paese. Quando viveva sua moglie, una bravissima don­na, egli era già conosciuto dappertutto come frequentatore assiduo di caffè. Se trovava un compagno sul lungo tragitto di Appenzell, non lo lasciava più.

Questa volta ebbe attorno a sè fino a mez­zanotte parecchi padri di famiglia. Aveva pagato loro da bere, promettendo di ritrovarsi ancora con loro. Per non complicare le cose, avevano deciso di ritornare a casa insieme. Io richiamai all'ordine mio marito, ricordandogli i doveri che aveva verso i suoi figli, e facendogli capire come ci tenevo che i nostri bambini parlassero con rispetto e considerazione del loro papà. Ma se egli avesse dato un esempio tale di mancanza di ca­rattere, mostrandosi incapace di padroneggiarsi, i suoi figli o avrebbero seguito lo stesso cammino di perdizione, o egli sarebbe stato l'oggetto dei loro sospetti.

Preoccupata di mio marito e dei miei fi­gli, pregai e supplicai la Madonna anche per gli altri uomini, che erano padri di famiglia.

Così, in quell'istante, mentre stavo lavoran­do, o già mentre pregavo in camera, vidi chiara­mente questo uomo che ritornava a casa come al solito. Vicino a lui camminava un demonio nero, con i piedi di cavallo e una coda lunga. Egli face­va dei complimenti al suo compagno, dicendogli che si era comportato molto bene facendo ritor­nare a casa molto tardi quegli amici, che erano padri di famiglia. Questo uomo si mise a ridere. La paura del demonio e un'angoscia inesprimibi­le, a causa di queste anime in pericolo, mi scosse­ro a tal punto che riuscivo a fatica a padroneg­giarmi, affinchè nessuno potesse accorgersi di nulla. La mia emozione e la mia collera contro il demonio durarono tanto che non potei fare a meno di raccontarlo a mio marito.

La sera ero in camera: irritata contro il de­monio gli ordinai in forza dell'esorcismo e della acqua benedetta, di allontanarsi da quell'uomo, e poi raccomandai mio marito alla Madonna. In seguito, mio marito e gli altri uomini ri­tornarono a casa sempre di buon'ora. L'uomo che lo trascinava non si vide più al caffè.

D'estate la sorpresa generale fu grande, poi­chè questo vedovo, che si incontrava ovunque in ogni occasione, stava sempre a casa sua. In agosto mio marito gli chiese se andava alla festa dei contadini, alla quale di solito si incontrava sem­pre. Rispose di no, aggiungendo che da tanto tempo non era stato da nessuna parte.

Io non ero ancora convinta di questo cam­biamento, ed attesi un anno. Ma ora penso che la Madonna l'abbia condotto sulla buona strada.

In quanto a me, io avevo compassione di lui, poichè era spesso solo. Mio marito seguendo il mio consiglio, andò a trovarlo due volte. An­che i vicini si erano meravigliati del cambiamen­to avvenuto in lui.

1° marzo 1955: Spesso vidi che la Madonna chiede ai Suoi figli la preghiera del Rosario, poi­chè si ripete il saluto che il Padre celeste Le fece indirizzare, quando Egli La scelse fra tutte le donne.

Nei misteri del Rosario Maria vuole metter­ci sotto gli occhi la vita, le sofferenze, la morte e la glorificazione di Gesù e la sua vita con Dio. Tutti coloro che, con il permesso di Dio, soffro­no dell'influsso del demonio, sono gli eletti, con cui la Regina del cielo e della terra vuol vincere tutte le forze del nemico, in qualità di Madre della Giustizia divina. E' così, e non in altro mo­do, che Dio vuole stabilire il Suo Regno sulla ter­ra e far regnare sul mondo l'ordine da Lui sta­bilito.

25 aprile 1955: Ah, se noi potessimo scrive­re nel cuore di tutti gli uomini quale felicità in­sospettata e che pace Dio desidera darci per mez­zo di Maria! Ma noi dobbiamo prima di tutto a­derire alla Sua domanda come Suoi figli ubbi­dienti. Se Dio ci ordina nel quarto comandamen­to di ubbidire ai nostri genitori e ai nostri superiori, che cosa devono aspettarsi i figli disubbi­dienti che non vogliono prestare orecchio alla Madonna e alla Sua domanda?

Maria vuole venire in nostro soccorso come Madre della Giustizia divina, ma bisogna che il Rosario sia divulgato e che la RIVELAZIONE DELL'AMORE DIVINO sia fatta conoscere al­la gente. E' l'ultimo Messaggio di Maria. Dopo verrà il Figlio della Giustizia. Guai a coloro che non tengono conto dei desideri della Madonna! Maria conduce a Gesù l'anima che si affida a Lei. In Lui quest'anima riconoscerà con gioia: "Dio acconsente a tutti i miei desideri, poichè io non ho altro desiderio che quello di vedere compiere in tutto la Sua S. Volontà".

6 giugno 1955: Noi viviamo il tempo della grande lotta finale fra Dio e il Suo Regno da una parte, e dall'altra parte il regno di Satana. Alla fine vincerà la Regina con i Suoi eletti figli, poi­chè la Giustizia divina è con Lei. La Madonna deve far regnare la Giustizia, per non permettere che anche i giusti si traviino. Mentre pregavo co­me sempre nella mia camera, mi fu detto: "Fi­glia, scrivi!"

Vidi improvvisamente, in spirito, la relazio­ne fra quello che Gesù e Maria mi hanno rivelato da tempo. Seppi che la Madonna ha la missione di vincere l'Inferno. E vidi e seppi che, nel Suo immenso Amore materno, Ella vorrebbe salvare il mondo intero. Capii che la Giustizia divina e­sige da noi la stessa ubbidienza che Dio doman­dò già ai nostri progenitori. Noi dobbiamo dun­que dar prova di questa ubbidienza nei confronti della Madonna. Ella, a Sua volta, può accordare il Suo soccorso a coloro che rispondono con ubbidienza alla Sua richiesta.

10 ottobre 1962: Venne da me una signora che era stata guarita un anno fa da un male incu­rabile. Mi raccontò che molti le domandavano come avesse fatto a riacquistare tanta buona sa­lute e ad essere così felice. Essa rispondeva che non aveva fatto nulla. Non aveva il coraggio di rendere testimonianza alla Madonna. Dal mo­mento che dopo circa sette mesi godeva un'ottima salute e che tutto andava bene, essa cessò di recitare il Rosario, e fu colpita di nuovo dallo stesso male.

O Madre della divina Misericordia, Tu mi hai detto: "Io devo far regnare la giustizia, per non permettere che anche i giusti si traviino". Perciò coloro che hanno provato il Tuo meravi­glioso soccorso sono colpiti dal male di prima, appena essi si dimenticano di Te.

Questa donna pensò che ritornando da me sarebbe guarita di nuovo. Ma io seppi che non sarebbe stato così. E' necessario che essa si ras­segni, che si lasci prima vincere da queste parole: "Signore, sia fatta la Tua volontà", ed ora è ne­cessario che essa renda testimonianza alla Madre della Giustizia divina. Essa mi domandò, pian­gendo, di pregare di nuovo per la sua salute. Io lo feci, poichè sarei stata felice di vederla ritor­nare a casa guarita. Ma, mentre stavo pregando, seppi che non sarebbe guarita subito: ciò sarebbe stato contrario alla Saggezza divina. - Io le dissi chiaramente che le persone che desiderano il soc­corso di Maria devono anche fare ciò che Ella domanda, là dove li ha messi la divina Provviden­za.

Sono poi venuta a sapere che ora questa donna sta bene di nuovo.

14 dicembre 1955: E' necessario che si fac­cia ancora molto di più per la Madonna e per il Rosario. Se si pregherà per la conversione dei peccatori, il terribile castigo potrà ancora essere evitato e l'umanità potrà essere salvata. Almeno noi cattolici dovremmo riconoscere questa situa­zione triste in cui viviamo, invece di pensare solo a soddisfare i nostri piaceri e a sprofondarci nel materialismo!

La Madonna si mostra nuovamente sotto la luce della giustizia. Come Regina degli Angeli, Ella ha chiamato a combattere la schiera infinita degli Angeli: "Per la lotta e il soccorso di coloro che compiono la volontà del Mio Cuore immaco­lato". E, dicendo ciò, Ella mi mostra il Suo Cuo­re. Me l'hanno già detto in molti: essi devono lottare duramente ogni giorno per soddisfare la richiesta di Maria. Io prego dunque la Madonna di mandare un angelo a queste persone, che lot­terà per esse, aiutandole a compiere la volontà del Suo Cuore addolorato ed immacolato!



Da San Nicolò della Flue

25 marzo 1950: Ieri potei fare un pellegri­naggio da San Nicolò della Flüe, a Sacheln, con l'associazione delle mamme cattoliche. A Messa, nella cappella del Ranft, domandai una cosa so­la: che Egli intercedesse per me presso Dio, per aiutarmi a consacrarmi completamente a Dio, secondo il Suo esempio.

Durante la Comunione chiesi di nuovo al Santo di fare questa preghiera per me e con me: "Mio Signore e mio Dio, leva da me tutto ciò che impedisce di venire a Te! Mio Signore e mio Dio, dammi tutto ciò che mi conduce a Te! Mio Signore e mio Dio, fà che io faccia violenza a me stessa per darmi interamente a Te!"

Allora, senza che io avessi sentito una paro­la, senza che avessi pregato, capii chiaramente che San Nicolò ha ottenuto, con le sue preghie­re, la pace per la nostra patria e per gli uomini. Ed è pure la mia missione di ottenere con le mie preghiere la pace divina per ogni anima. Io sono così felice di saperlo; così posso sopportare con gioia tutte le croci che Dio mi manda, a patto che io possa presto vedere le anime dei miei fratelli e sorelle, che sono sotto la maledizione del peccato, felici nella pace con Dio. Dio è amo­re! Possederlo è pace!

Visitai la casa della famiglia di San Nicolò e il suo piccolo santuario del Ranft, e pure il suo duro giaciglio. Al Ranft egli passò vent'anni con Dio! Tutto ciò testimonia il suo straordinario spirito di sacrificio e il suo amor di Dio. Noi, io soprattutto, che abbiamo così paura del sacrifi­cio, siamo veramente dei poveri esseri, in con­fronto di questo gran Santo!



"Sta' tranquilla!"

Io, povera peccatrice, avevo ricevuto Dio nella S. Comunione, e mi misi a pregare. E fu co­me se Gesù mi dicesse nel cuore: "Sta' tranquil­la e fa' che Io ti possa amare!" Mi sentii staccata da ogni desiderio terreno, e, senza una parola, quasi senza pensare, sentii il mio cuore compietamente nel Suo Cuore. Gesù allora mi disse: "Mia cara piccola anima, Io resto in Te, finchè Mi ricevi di nuovo". Da questo momento sento un forte desiderio di condurre le anime ad un ardente amore di Dio.

30 gennaio 1960: “Io sono in te con il mio Cuore di carne. Adorami! Tutto ciò che fai, il tuo lavoro, tutto deve essere un'adorazione e u­na riparazione per le offese che mi si fanno nel SS. Sacramento”.

10 febbraio 1960: Pregai lo Spirito Santo. Mi venne il pensiero di pregare per gli sposi che si amino veramente e siano animati dallo spirito di sacrificio. Mi parve di sentire queste parole: "Oggi non si prega più per ottenere queste gra­zie.".

5 marzo 1960: Mentre stavo cucinando, pensavo agli ammalati incurabili. Dissi alla Ma­donna: "Perchè devono soffrire così? Aiutali Tu, che puoi tutto!" Allora vidi in spirito le Sue Mani giunte, in atteggiamento di preghiera, e sentii in me queste parole: "Le mie mani sono legate. E' necessario che prima si conosca la "RIVELAZIONE DELL'AMORE DIVINO".

15 aprile 1960: Oggi il mio confessore mi disse: "Affida la tua famiglia al Salvatore divino. Affida ogni anima che incontri e ogni persona con la quale sei in contatto al tuo Salvatore, af­finchè, per mezzo tuo, tutti si avvicinino a Dio. Tu devi condurre le anime a Lui in questo mo­do".

Dopo la S. Comunione, Gesù mi disse: "prepara il tuo cuore per grandi cose, poichè Io sono in te!" In questo attimo capii che il comu­nismo è il male più grande che ci sia nel mondo.

Ma come posso combattere questo nemico così immensamente grande?



E' solo con una grande armata orante che si potrà vincere il dragone!

2 maggio 1960: Oggi capii chiaramente la mia grande missione. Devo affidare al SS. Cuore di Gesù, per mezzo di Maria, i capi, coloro che governano i popoli. Per me dunque si tratta di questo: le mani mi servono per i lavori domesti­ci, ma il cuore deve essere fisso in Dio, e gli oc­chi devono guardare il Suo gran Regno!

E' necessario offrire dei sacrifici e pregare per i capi che hanno in mano il potere di portare la pace o di distruggere l'umanità. Essi agiranno sotto l'influenza del bene o del male.

Noi non possiamo far nulla di meglio che pregare continuamente Maria, Regina dell'Uni­verso, di vincere Satana, per liberare i nemici, che sono pure nostri fratelli, poichè Gesù ha ver­sato il Suo Sangue preziosissimo anche per loro! E' necessario far tutto per amore di Dio e per la salvezza delle anime.

E' difficile obbedire e tacere per degli anni, quando si deve riconoscere la grandezza di ciò che Dio vuole offrirci con la "Rivelazione del­l'Amore divino". La pace o la rovina dipendono da questo messaggio del cielo, che noi faremo conoscere al mondo.

Noi non possiamo nè dobbiamo aspettare che il comunismo ci accerchi. Molta gente che sta bene, non si preoccupa più nè di Dio, nè del­l'anima! Satana ha mostrato loro i beni di questo mondo, e queste persone vogliono il paradiso sulla terra. Se questa Rivelazione, avvalorata in seguito dal dogma dell'Assunzione in cielo del corpo di Maria, fosse annunciata agli uomini, co­loro che soffrono e sono afflitti, molti, per amo­re ed obbedienza, ricomincerebbero la preghiera della nostra Mamma celeste, e diventerebbero gli strumenti dell'Amore divino per la salvezza delle anime.

Altri penseranno con paura e con tremore alla loro anima; essi risponderanno alla domanda di Maria quando si avvicineranno i segni precur­sori del giudizio. Il comunismo è il flagello di cui Dio si servirà per castigare l'umanità. I suoi se­guaci sono i nostri fratelli, che Satana ha colpito di cecità. Ce ne sono tanti fra di noi, in modo che la mano di Dio non ha bisogno di popoli stranieri per punirci.

Perciò: "recitate ogni giorno il Rosario per la conversione dei peccatori, e salverete le loro a­nime e i membri della S. Chiesa!"

In maggio, al momento in cui la situazione politica era molto pericolosa e fallì la grande Conferenza al vertice, io vidi, mentre stavo reci­tando il Rosario, la Madonna molto alta in cielo. Aveva un piede sulla testa del dragone, e guarda­va lontano. Sentii le parole: "E' solo con una grande armata di gente che prega, che si potrà vincere il dragone".

Ancora una volta questo era un segno di far conoscere la "Rivelazione dell'Amore divino". 22 maggio 1960: Stavo pregando, allorchè Gesù mi fece conoscere ciò che Gli dispiaceva ancora in me: "Sii semplicissima nelle tue paro­le, come lo sono Io! Non ti immischiare nelle discussioni della scienza! I malati che Io scelsi co­me strumento del Mio Amore soffrono sotto la influenza del demonio, e la Mia SS. Madre vuole mostrarsi ad essi come Madre della Giustizia divi­na. E' la mia Provvidenza divina per questo tem­po. Sii semplice in tutto! Obbedisci soprattutto alle Mie ispirazioni".

28 maggio 1960: La notte scorsa, sentii una felicità straordinaria per la presenza di Gesù. Al­la mattina vidi Gesù in grandezza naturale, prima nel SS. Sacramento, poi davanti a me. La ferita del Suo SS. Cuore era sempre profondissima, ma essa non era così piena di sangue come la vidi in precedenza. Gesù mi disse: "Cara piccola, tu ri­posi nel mio Cuore come un grano di polvere. Guarda, c'è posto per gli uomini. Io desidero so­lo che tu Mi ami e che divenga semplice come Me! Non è il tuo compito quello di discutere di scienza. I malati soffrono sotto l'influsso del de­monio. E la mia SS. Madre ha la missione di vin­cerlo."

Mentre cercavo di capire il senso di queste parole ero vicina alla SS. Trinità. Capii che noi siamo in Dio e che Dio in Tre Persone è in cia­scuno di noi. La grandezza infinita di Dio è che è presente in ciascuna delle Sue creature. La Trinità non è così lontana e solo nell'alto dei cie­li. La Trinità è presente in ciascuno di noi, ed è ovunque. E quando un'anima lascia il suo corpo, essa vede il Dio infinito, il Dio in Tre Persone.

18 agosto 1960: Oggi mi offrii di far fare u­na passeggiata ai nostri villeggianti fino a Steinegg. Giunti alla cappella, adorammo Gesù nel SS. Sa­cramento. Mi spiaceva il fatto che io lascio sem­pre Gesù solo nel mio cuore, così come Egli è solo ed abbandonato nel SS. Sacramento. E Gesù mi disse: "Sappi, piccola anima, che Io preferisco stare in te, che qui, poichè tu Mi offri il tuo lavoro, le tue gioie e le tue pene. Non in questa tenda dorata, è nel cuore degli uomini che deve essere la mia dimora. Che posso desiderare altro che i vostri cuori, le vostre anime, che Io ho ri­scattato ad un prezzo tanto caro?" Oh come fui consolata e felice nel sentire queste parole!

10 gennaio 1961: Stavo cucinando, quando Gesù mi disse: “In questo instante Mia Madre è vicina a te. Ti guarda, ti ama tanto, poichè tu offri tutto al Suo Cuore immacolato, o Me lo of­fri per amor Suo. Oh, che gioia procuri così, ca­ra piccola anima!”

Dopo aver recitato il Rosario, per amore della Madonra, meditai su ciò che avevo vissuto in quel momento. Non potevo capirlo. Ero certa che Maria eri lì, e adorava Gesù nel mio cuore. Sentii queste parole: "Ancora oggi sono Colei che diede al mondo Dio. Gesù è generato in mo­do del tutto meraviglioso nei miei figli. Il cuore che Mi appartiene, lo l'unisco allo Spirito Santo. Per mezzo di questo amore, Gesù viene generato di nuovo nel S. Sacrificio, e l'anima amante di­venta una cosa sola con Lui. E' necessario che la anima diventi prima Mia, poi lo faccia in essa il regno di Cristo." (4).

(4) Nel Messaggio di Marienfried (Germania) del 25 marzo 1946, la Madonna chiede ai Suoi figli: "Met­tete il Mio Cuore immacolato al posto dei vostri cuori peccatori. Allora sarò Io che attirerò la forza di Dio, e l'amore del Padre formerà, a sua volta, perfettamente il Cristo in voi. Fate ciò che Io vi chiedo, affinche presto Cristo possa regnare come Principe delta pace."

19 febbraio 1962: Cercando di dominarmi non potevo che dire: "Signore, Tu lo sai sia fat­ta la Tua Volontà!" E Gesù mi disse: Diventa la Mia anima vittima! Vuoi rinunciare all'amore che Io ti diedi, per il bene di altre anime e per poterle salvare?"

"Sì, mio Signore e mio Dio, io voglio dar­mi tutta a Te, proprio come desidera il Tuo sa­cro cuore. Voglio seppellire tutti i miei desideri nel Tuo Cuore, e compiere solo ciò che vuoi Tu - .



La Madre della Chiesa

Una volta mi capitò di svegliarmi durante la notte e di trovarmi vicinissima a Dio. Poi, sve­glia, vidi al di sopra di me, nella direzione del cielo, la SS. Trinità, come già La vidi un'altra volta. La SS. Vergine inginicchiata un po' sotto le Tre Persone divine; Ella contemplava Dio con grande amore e felicità, avvolta nella luce infini­ta di Dio.

Contemporaneamente, sentii queste parole: "La Madonna è l'oggetto dell'amore e delle deli­zie di Dio in Tre Persone, poichè Ella è la Sua creatura più perfetta. E Dio.mette in Lei tutte le Sue compiacenze.

Ma ogni volta che sente un'Ave Maria, reci­tata con grande fede dai Suoi figli sulla terra, il Suo Cuore immacolato e materno si riempie di nuove delizie, poichè ogni Ave è il saluto del Pa­dre celeste alla Ancella che Egli si scelse. Lo Spi­rito Santo rimpie la Sua Sposa di un amore ine­sprimibile, e il Figlio trova le Sue maggiori com­piacenze nella gioia e nelle delizie di Maria. Così, basta uno sguardo di Maria a Gesù, per ottenere ai figli di Maria, che sono sulla terra, tutto ciò che rende onore e gloria a Dio, e serve alla sal­vezza della nime".

Il 1° marzo 1955 stavo recitando il Rosario tutta sola. Ero inginocchiata nella mia camera, nel posto in cui avevo visto la Madonna. Pregai, meditando i misteri dolorosi del Rosario. Avevo appena recitato alcune Ave Maria della prima de­cina, quando apparve Gesù. Era seduto su un trono, formato da una nuvola. Sopra il Suo abi­to, bianco come la neve, portava un mantello rosso. Teneva sul Suo grembo una corona non ancor finita, fatta di rose meravigliosamente bel­le. Essa si arricchiva sempre di nuove rose, che venivano da ogni luogo, e che formarono tutta la corona. Gesù mi disse: - Sono tutte le Ave Marie recitate per la mia SS.Madre. Ella non serba nul­la per sè: Mi dà tutto. Queste rose mi sono così care; esse sono così preziose per Me, che Io con­cedo a tutti coloro che gliele offrono le grazie necessarie alla loro salvezza". Poi disparve, ed io notai che mi ero accontentata di guardare, senza pregare.

2 novembre 1955: La mia preoccupazione maggiore è che si compiano sia per me che per gli altri le richieste di Maria e la Volontà di Gesù. Solo allora potrà essere fermato il castigo che ci minaccia.

Perfino molti preti prendono troppo alla leggera le richieste e gli avvertimenti della Ma­donna. Essi non hanno ancora nessuna idea del torrente di benedizione che la Madonna farebbe scendere su una Parrocchia, se tutti i fedeli faces­sero ciò che Ella chiede. Le parole di Gesù: "Questa Parrocchia (la nostra) migliorerà solo con la recita del Rosario", sono abbastanza chia­re. Ciò che io vorrei soprattutto, è dare la spinta al mondo intero verso Maria.

Novembre 1956: La Chiesa è duramente perseguitata in parecchi paesi del mondo. Pregai Gesù per i perseguitati e Gli domandai perchè Egli lo permettesse. Gesù rispose: "Oh, come amo le mie anime! Voglio salvarle. Ma esse ama­no il mondo più di Me; Io devo levare loro tutto ciò che è terreno, per dar loro la possibilità di trovarmi".

La gente, quando gode felicità e benessere, dimentica Dio e non osserva più i Suoi comanda­menti. Per questo motivo, come nell'Antico Te­stamento, Dio manderà dei castighi sul mio po­polo e su tutte le nazioni. Il Nemico ha il per­messo di colpire gli uomini, affinchè essi ricono­scano i loro torti e i loro peccati, e facciano pe­nitenza. Se la maggior parte dei fedeli si fosse convertita, mettendo in pratica ciò che la Ma­donna domandò a Lourdes ed a Fatima, se la Russia si fosse convertita, anche noi avremmo la pace. Ma, siccome le cose vanno come vanno, succederà naturalmente ciò che Ella ha predetto, nel caso in cui non si prendano sul serio le Sue richieste. Ci saranno quindi persecuzioni per la Chiesa, grandi sofferenze per il S. Padre ed una nuova guerra mondiale, in cui saranno distrutte nazioni intere. Tutto ciò è già cominciato, ma non è ancor finito. Quanto più presto si ricomin­cerà a recitare il Rosario per la conversione dei peccatori, ma dovrà essere recitato da tutti, tan­to più presto ritornerà la pace! Maria esige che si reciti il Rosario per la conversione dei peccatori, affinchè, mediante la Sua potente intercessione, i peccatori trovino grazia e misericordia.

7 gennaio 1957: Oggi venne a trovarmi un contadino dell’”Unter-Toggenburg” : Era già ve­nuto da me con sua moglie un anno e mezzo fa.

A quel tempo non poteva quasi camminare, in seguito all'artrite alle anche e alle gambe. Una gamba era sensibilmente più corta, aveva grandi dolori e non poteva più lavorare. Era già stato due volte a Lourdes, una volta da Padre Pio, ma non ottenne la guarigione. A Lourdes aveva pas­sato pure due notti in preghiera nella grotta. Io sapevo che soffriva sotto la maledizione del pec­cato. Mi chiese cosa dovesse fare: aveva speso tanto denaro per curarsi. Inoltre aveva consulta­to un dottore a Zurigo: questo specialista gli dis­se che il suo male era incurabile. Avrebbe potuto ancora tentare di farsi fare una grave operazione, farsi levare un pezzo d'osso. Forse così avrebbe­ro potuto cessare i suoi dolori. Ma non aveva ab­bastanza denaro per pagare l'operazione. Io gli dissi: "Solo la Madonna La potrà guarire. Però prima è necessario realizzare il Suo desiderio: re­citare ogni giorno il Rosario per la conversione dei peccatori".

Rispondendo ad una sua domanda, gli spie­gai che Satana si serve della creazione per nuoce­re agli uomini nel corpo e nell'anima, per farli dannare, e lo fa con il permesso di Dio. Questo uomo mi promise di fare esattamente ciò che la Madonna desiderava. - Questo fatto successe un anno e mezzo fa. Lo vidi ritornare, raggiante di gioia. Mi ringraziò, e ringraziò la Madonna. Ora cammina, senza dolori, senza bastone, e cura il suo bestiame. Zoppica, poichè una gamba è più corta dell'altra; ma guarì senza aiuto dei medici. Tutto felice, promette di recitare sempre il Ro­sario con la sua famiglia. Venne a trovarmi un anno più tardi, e mi comunicò, felice, che sei settimane prima era diventato papà di una bam­bina.

30 gennaio 1957: Mi era stato chiesto che cosa significa l'aurora boreale. Risposi che non lo sapevo, ma che era senz'altro un segno del cielo (5). (5) Si tratta di una luce sconosciuta, che era già stata annunciata ai bambini di Fatima, prima della se­conda guerra mondiale, e che si vide quasi in tutta l'Europa. Nessuno capì questo chiarore notturno. Solo quando si venne a conoscenza delle dichiara­zioni di Lucia di Fatima, si potè capire che questo chiarore era come una "minaccia dei castighi futu­ri".

Oggi Gesù mi disse: "L'aurora boreale è la minaccia dei castighi futuri. Io distruggerò le scienze che negano l'esistenza della Provvidenza divina. Ma prima deve essere resa nota ovunque la risposta al dogma dell'Assunzione in cielo del corpo di Maria Santissima (6). (6) Questa risposta è la pubblicazione della Rivelazio­ne dell'Amore divino".

E' necessario che succeda presto. Spicciate­vi dunque".

1° febbraio 1957: Questa mattina dissi a Gesù: "Perchè vuoi che una creatura miserabile come me sia il Tuo strumento? Io sono incapace di amarTi come meriti, poichè sono debole. Dimmi: qual è la Tua S. Volontà? Che devo fare oggi?"

- "Ebbene, piccola anima", mi disse Gesù, "comunica a tutti i vescovi e sacerdoti la "Rivela­zione"! Essi diventeranno così i pastori secondo il Mio Cuore! Ma tu spicciati!"



Primo venerdì del mese di maggio 1961

Stavo pregando in ginocchio e Gesù mi dis­se: "Io non ti sono più apparso, poichè sono in te. Dì ai sacerdoti: "Ora la Mia SS. Madre è la Madre della Giustizia divina. Ella mi presenta continuamente le preghiere, i sacrifici, le soffe­renze di quei figli che si sacrificano generosa­mente per i peccatori. Essi sono i giusti, mia pic­cola anima; notalo!"

1° ottobre 1961: Ricevetti una lettera, e­spresso; ero invitata a Weingarten per prender parte ad un congresso mariano, e così salutare in questa occasione il Vescovo di Fatima. A mezzogiorno ebbe luogo l'udienza. Il suo segretario, che parlava tedesco, mi disse: "Lei ha ricevuto un grande compito da Dio. Ciò le per­mette di salutare il Vescovo di Fatima. Egli la benedirà, affinchè lei possa compiere questo grande compito!

Io dovetti comunicargli brevemente le "Ri­velazioni dell'Amore divino".

2 ottobre 1961: Sentii profondamente nel mio cuore la benedizione di questo vescovo, e

desidero darmi senza riserva a Dio e alla Sua SS. Madre, per amore delle anime in pericolo di per­dersi. Dopo aver pregato per conoscere chiara­mente la Volontà di Dio, scrissi una lettera.

In essa espressi il sentimento di voler chia­mare tutta l'umanità, e recitare ogni giorno il Rosario per la conversione dei peccatori.

Una volta mi svegliai di notte e cominciai a pregare lo Spirito Santo, poichè il successo del Concilio era la mia più grande preoccupazione. Allora la mia anima fu inondata da una pienezza tale d'amore, e mi fu detto o dato di capire: "La Madonna deve essere onorata ed amata da tutta l'umanità, da tutte le creature, non per Lei stes­sa, ma unicamente perchè l'Eterno Padre La scel­se fra tutte le creature per essere la Madre di Dio. Riflettete a ciò che significa: essere la Ma­dre di Dio, affinchè per mezzo Suo, tutta l'uma­nità passi dalla morte eterna alla vita eterna! Quindi a Lei si devono tutto l'onore e la lode, e ciò per la Mia gloria. Pensateci: che gran dono vi ho fatto: Mia Madre, scelta fra tutte le genera­zioni, per essere la Madre di Dio; Ella è veramen­te anche vostra Madre".

21 febbraio 1962: Dopo aver recitato il Ro­sario in comune, andai a riposare, recitando, co­me sempre, la preghiera datami da Gesù. Implo­rai lo Spirito Santo, il fuoco dell'Amore divino, per i sacerdoti, allorchè avvenne una cosa ina­spettata. Gesù, che vidi in spirito, mi disse: "Mia cara piccola, il più grande diadema, la pietra più preziosa, manca ancora alla corona di Mia Ma­dre. Io voglio che il giorno dell'Annunciazione di Maria, il 25 marzo, sia innalzato al rango di Fe­sta. Voi festeggiate la Sua immacolata Concezione, che è stata voluta pensando alla Mia Incar­nazione. Ma voi non festeggiate la Mia Incarna­zione. Voi tutti dovete riconoscere che Maria è stata il primo Altare del Mio sacrificio, e il pri­mo Tabernacolo del Mio Amore infinito. Ed è con questa festa, che la Sua corona sarà perfet­ta; poi verrà la Sua incoronazione come Regi­na del cielo e della terra."

Nello stesso tempo, vidi come un anello che stava chiudendosi. Esso divenne una corona me­ravigliosa, ma in alto vi mancava ancora una pie­tra, la pietra più preziosa, più grande.

Se tutti riconoscessero Maria come il primo Altare e il primo Tabernacolo di Gesù! In que­sto modo questa pietra preziosa sarebbe incasto­nata. Essa è come un'ostia bianca.

Finalmente arriva il dogma dell'Incorona­zione di Maria, come Regina del cielo e della ter­ra: Per mezzo Suo, primo Altare e Tabernacolo del Salvatore, verrà dall'Alto il meraviglioso soc­corso che ci libererà dalla schiavitù di Satana e condurrà tutti i suoi figli a questo primo Altare, (Ella fu scelta da Dio), ad un'unica fede, alla grande unità. Dal momento che Gesù venne a noi per mezzo di Maria, Ella, allo stesso modo, ristabilirà l'ordine che Egli desidera: il Suo Re­gno.

Quando tutto fu passato, io mi misi a reci­tare il Rosario. Alla seconda decina, salutai la Madonna come Tabernacolo vivente di Cristo, supplicandoLa di rendere anche noi tabernacoli di Cristo. Il tabernacolo della Chiesa è la prigio­ne del Suo Amore infinito. Egli vuole abitare in noi.

Improvvisamente vidi i fatti che passavano nella mia anima, nel rapporto chiaro che essi hanno fra di loro. Ciò che avevo sentito finora senza capirlo, divenne chiaro: si tratta della grande era mariana della fine dei tempi, la grande Missione di Maria. Dio vuole salvarci per mezzo Suo, al momento dell'Incarnazione, ed è anche per mezzo Suo che Egli vuol stabilire il Suo Regno sulla terra. Prima di tutto è necessario che il giorno dell'Annun­ciazione di Maria sia celebrato da tutti i fedeli come una festa, presentando loro Maria come primo Altare e primo Tabernacolo di Gesù. Al­lora Ella sconfiggerà la potenza di Satana, libe­rando i Suoi figli fedeli dall'influsso e dalla schiavitù del Maligno.

10 ottobre 1962: Il 18 settembre potei an­dare a Lourdes con mio marito, grazie alla gene­rosità di una figlia spirituale. Io mi domandai ve­ramente perchè Egli, nella Sua Bontà, mi aveva chiamata in questo luogo di grazie, e speravo di riuscire a saperlo.

L'ultimo giorno c'erano due treni di pelle­grini malati, l'uno accanto all'altro. Io ne ebbi così compassione che recitai il Rosario special­mente per i sofferenti. Vidi allora sopra la grotta la Madonna in atteggiamento molto serio, quasi triste, volgere il Suo sguardo lontano, al di sopra di queste migliaia di malati. E sentii queste paro­le: "Tutti coloro che sono qui, sono persone di buona volontà. Prega per coloro che non sanno nulla della loro Madre, e sono in pericolo di per­dersi!"

Io ne fui tanto sconvolta, che riuscivo appe­na a nascondere le lagrime, affinchè nessuno no­tasse nulla.



Il sacrificio perfetto della nuova alleanza

Novembre 1948: Oggi, di buon'ora, mentre pensavo alle S. Piaghe di Gesù, e nello stesso tempo a me stessa e a tutti coloro per cui ho il dovere di pregare, cioè tutti i miei parrocchiani per cui Egli offrì la vita, fu come se io vedessi Gesù offrirsi al Padre celeste ogni volta che un sacerdote, celebrando la S. Messa, offre come Vittima il Corpo e il Sangue di Gesù. Gesù rivol­ge il Suo sguardo al Padre, e lo fa con amore in­finito. Egli mostra le Sue braccia stese, le Sue Piaghe, ma soprattutto il Suo Cuore sanguinante, dicendoGli: "Padre, nel Tuo Amore infinito, Io mi sono immolato per loro, per coloro che Tu mi hai dato. Padre, guarda le Mie Piaghe. Il Mio Sangue scorre per mezzo del Tuo Amore infini­to. Padre, perdona loro, perchè non sanno quel che fanno". E lo Spirito Santo, l'Amore incom­mensurabile che unisce il Padre e il Figlio, versa a sua volta dalle Piaghe di Gesù dei torrenti di grazie, i torrenti del Suo Sangue divino, versato sulla croce, su tutti coloro che si uniscono al Sa­crificio della Messa, e tutti coloro che vi parte­cipano.

Mi svegliai nella notte dal giovedì al vener­dì 30 settembre 1947. Il mio primo pensiero fu, come mi capita spesso, quando mi sveglio da un buon sonno: Dio Santo in Tre Persone, io posso riposarmi nella Tua Mano paterna così buona! Allora la mia anima vide in spirito, o almeno co­sì mi parve, la SS. Trinità nell'alto dei cieli. Dio Padre e Dio Figlio si chinavano, l'uno verso l'al­tro, e in mezzo a loro c'era una Fiamma molto brillante. Questa Fiamma si univa con i Cuori del Padre e del Figlio, al punto che io non vede­vo che i contorni delle loro Persone, poichè la Fiamma, lo Spirito Santo, era chiara come un fuoco sfavillante. Poi una gran fiamma scese nel­l'altra, senza che l'altra diventasse più piccola. Io la seguii, e non vidi più la SS. Trinità, ma la fiamma restò sull'Altare nel momento in cui il sacerdote consacrava l'Ostia. La fiamma restò sull'Altare, il sacerdote prese l'Ostia e distribuì la Comunione. Ma questa fiamma d'amore non l'accompagnò. Attorno al celebrante, che distri­buiva la Comunione c'erano delle ombre nere di automobili, di motociclette. Sentii allora queste parole: "L'amore delle cose di questo mondo caccia il mio Amore divino. Io permetto che si colpisca la Chiesa, per poi purificarla".

Ero quasi incapace di staccarmi da, questo spettacolo. Mi sembrava di capire che sono so­prattutto i sacerdoti che durante la Messa de­vono offrire al Padre celeste il Sangue prezioso di Gesù, con il dono totale di sè stessi, per la conversione dei peccatori, come lo disse il Sal­vatore: "Il mio Sangue prezioso deve scorrere per loro", cioè per i peccatori. Ma a me spetta il compito di pregare per i sacerdoti, affinchè Dio purifichi il loro cuore nel fuoco del Suo Amore, per dare loro la possibilità di seguire le orme del loro Maestro e di cercare solo il Suo Amore. Al­lora le loro prediche, penetrate dal Suo Amore infiammeranno anche i cuori dei fedeli.

11 aprile 1956: Mentre assistevo ad una Messa, vidi in spirito il mistero più grande: il Padre celeste faceva scendere sull'Altare il fuoco del Suo Amore al momento della consacrazione. Questo Amore divino cambia la sostanza del pane e del vino nel Corpo e nel Sangue di Gesù. Ma al momento dell'Elevazione dell'Ostia, vidi ciò che ancora non avevo mai visto, nè sentito. Ge­sù morente era sospeso alla croce. Il Suo Corpo tremava e fremeva. Questi movimenti allargava­no le Sue Piaghe, provocando dei dolori musco­lari inesprimibili, che attraversavano il Suo Sa­cro Corpo come frecce. Sentii queste parole: -"Ecco ciò che Io soffro per voi. Sì, per ogni anima, il mio Amore soffre questo dolore na­scosto!"

Capii che in ogni Messa Gesù offre a Suo Padre questi terribili dolori nascosti con le Sue sofferenze e la Sua morte, per la salvezza di co­loro che ha redenti. Ma noi dobbiamo offrirci a Lui per poter partecipare all'abbondanza delle Sue grazie. Da allora, quando un sacerdote alza l'Ostia al momento della Consacrazione, io mi raffiguro Gesù in croce, così come lo vidi.

20 maggio 1956: Io dovetti ammettere di nuovo, che, per debolezza, spesso non potevo offrire spiritualmente il sacrificio della Messa.

Dopo la Comunione, domandai a Gesù se il Padre celeste accettasse il Suo sacrificio come un'offerta perpetua, per implorare la conversio­ne dei peccatori, quando io Gliela offrivo spiri­tualmente per tutti i sacerdoti. Ma Gesù mi disse: - "Ci sono così pochi sacerdoti che offro­no il Mio Sangue preziosissimo al Padre, secondo le intenzioni della Mia SS. Madre!"

Con questo voleva dire che pochi sacerdoti offrono il Suo Sangue preziosissimo, le Sue sof­ferenze e la Sua morte al Padre celeste, per la conversione dei peccatori.

Era il primo venerdì del mese d'agosto 1956. Dopo aver ricevuto il sacramento di pe­nitenza ed aver fatto la Comunione, mi venne l'idea che non avessi ricevuto Gesù. C'era in me un tal vuoto, una tale aridità spirituale che non potrei esprimere. Allora Gesù mi mostrò il Suo S. Cuore. Era esangue: la Piaga del Suo costato era spalancata, il Suo Cuore era come dissangua­to. E Gesù mi disse: "Coloro che, unendosi con­tinuamente al Mio sacrificio sulla Croce, offrono al Padre il mio preziosissimo Sangue per la sal­vezza delle anime, possono in certo qual modo attingere tanto dal Mio Cuore, così da aver pote­re su di Lui. Io purificherò le loro anime, lavan­dole nel Mio Sangue".

15 agosto 1956: Ieri ho festeggiato il mio cinquantesimo compleanno. Gettai uno sguardo sulla mia vita passata, in cui ricevetti tante gra­zie da Dio. Ecco che comincia per me un nuovo anno. Io voglio darmi tutta a Dio, come mi e­sortò di fare il cappellano Schmid in confessio­ne.

Il mio direttore spirituale era in vacanza, ed io andai a confessarmi da questo prete. Egli mi disse, insistendo particolarmente su queste pa­role: "Amiamo Dio sopra ogni cosa, pensando di non valer nulla. Diamo tutto a Dio, assolutamente tutto: non domandiamo nulla per noi. Cosi saremo sicuri di compiere in tutto la Sua Volon­tà ".

Queste frasi si sono impresse profondamen­te in me, tanto che le ripetevo parola per parola, ritornandomene a casa. Questo prete era grande agli occhi della mia anima, e, improvvisamente, capii che egli stesso viveva proprio seguendo que­sti princìpi. Mi dissi: "Un tal prete potrebbe condurre un'anima alla perfezione". Dare assolu­tamente tutto a Gesù, non tenendo niente per sè stessi.

20 agosto 1956: Ecco che questo prete è morto in un incidente stradale. Dio l'ha chiama­to a Sè in cielo. Quando seppi dell'incidente e del decesso, offrii le sofferenze di Gesù all'Eter­no Padre, la Sua morte e il Suo preziosissimo Sangue per l'anima sua. Nel momento che vole­vo per lui offrire poi di nuovo le sofferenze e la Sua morte, Gesù mi disse: - "Pensa alle anime di coloro che preferiscono il mondo a Me! Questo prete entrò in cielo con i beati per la sua perfetta umiltà e perfetta carità, per il dono continuo che egli Mi fece di sè stesso".

Gesù mi fece capire che questo sacerdote a­veva corrisposto alla richiesta della Madonna, ri­guardo alla recita quotidiana del Rosario. Quan­do Maria interviene per un Suo figlio, Ella gli ot­tiene i doni dello Spirito Santo.

26 novembre 1956: All'Est, il demonio, aiutato dai suoi seguaci, cerca, con tutte le sue forze, di distruggere i popoli che sono per la li­bertà e la fede.

- "Io permetto che si colpisca la Chiesa per poi purificarla".

Io pregai per le vittime della persecuzione e per la conversione dei loro persecutori. Gesù mi disse: "Di' ai preti che devono recitare l'esorci­smo contro i nemici della Chiesa! Se i preti sa­pessero che potenza do' loro con questo esorci­smo, essi potrebbero allontanare il nemico della Chiesa".

Domenica scorsa, dopo aver fatto la Comu­nione, Gesù mi disse: "Mia piccola anima, ogni volta che tu Mi ricevi, Io ti do il Mio Cuore divi­no. Io desidero donartelo senza restrizione alcu­na." Egli mi disse, che desidera essere ricevu­to spesso dalle anime che Egli tanto ama, per po­terle rendere felici, guidarle e trasformarle.

10 marzo 1957: Oggi il nostro curator d'a­nime ha tenuto la prima predica di Quaresima. Fra l'altro, ha parlato sulla Messa. Ha ripetuto parecchie volte, che se si celebrano contempora­neamente parecchie S. Messe, è sempre un solo sacrificio. Su questo si farà contraddire da molte persone pie. In parrocchia la prima Messa è fre­quentata da poche persone. Molti vanno ogni giorno al convento dei cappuccini, dove vengono celebrate parecchie Messe simultaneamente.

Le parole del curato mi fecero riflettere per la reazione di certe persone: molte verranno da me, e mi chiederanno cosa ne penso.

Oggi 11 marzo 1957: chiesi a Gesù che mi diede il Suo Sacro Cuore e che è sempre in me, che sono il Suo nulla, cosa ne pensasse a questo proposito. Gesù mi disse: "- Se un'anima offre al Mio Padre celeste il S. Sacrificio con il sacerdote e per mezzo suo, con vero spirito di immolazio­ne, essa partecipa a tutte le grazie di questo sa­crificio. Se essa assiste contemporaneamente a parecchie Messe, offrendo il Mio S. Sacrificio per mezzo di parecchi sacerdoti, essa otterrà più grazie, perchè parecchi sacerdoti offrono per es­sa. Se essa assiste ad una sola Messa, ma ha in cuore il desiderio di offrire spesso al Padre cele­ste il S. Sacrificio, e si unisce a tutti i sacerdoti della S. Chiesa con questa intenzione, per offrire con essi le Mie sofferenze, la Mia morte, con questa offerta perpetua, essa otterrà continua­mente delle grazie.

Tuttavia, se un'anima, pur avendo occasio­ne di assistere a parecchie Messe in una Chiesa, assiste per amor Mio e per obbedienza alla Mes­sa nella Chiesa parrocchiale, il cui Parroco sta al Mio posto, Io farò scendere su quest'anima dei torrenti di grazie. Per la sua ubbidienza, Io accet­to il suo sacrificio come fosse perfetto, poichè anch'io fui ubbidiente a Mio Padre fino alla mor­te sulla croce. Quest'anima, con la grazia, si uni­rà a tutte le Messe celebrate nel mondo intero, e la sua vita diventerà un'unione perpetua di sacri­ficio con Me e in Me".

E' dunque meglio assistere ad una Messa, u­nendosi allo stesso tempo a tutte le Messe che si celebrano ovunque, che andare, per testardaggi­ne, fuori dalla Parrocchia.

28 marzo 1957: Un venerdì di quaresima volli andare alla Messa della sera. Chiesi a Gesù quale fosse la Sua S. Volontà. Egli volle che io mi occupassi dei soliti lavori di casa. La sera sen­tii come un dispiacere. Dissi a Gesù che se fossi andata in Chiesa, avrei potuto riceverLo nella S. Comunione. Ma Egli replicò: - Preferisco la tua ubbidienza!"

Aprile 1957: Circa sei settimane fa, il mio confessore mi proibì di distribuire le mie "Rive­lazioni". Io ubbidii e continuerò a farlo.

16 luglio 1959: Oggi il mio confessore ven­ne da me. Mi disse che dovevo continuare ad offrire, a pregare e a tacere. Oh, sì, lo farò, poichè non voglio offendere Dio di proposito.

7 marzo 1961: Mentre stavo pregando, Ge­sù mi disse: "Dammi anime, mettile tutte nelle Mie S. Piaghe. Voglio lavarle ancora una volta nel Mio Sangue! E' per questo che Io ti dissi: dammi anime. Per questo ti ho mostrato il Mio Cuore insanguinato."

10 febbraio 1962: La sera recitai la preghie­ra per la S. Chiesa. Allora il Salvatore mi disse nel cuore: "Guarda Me, piccola anima, e non sta­re a guardar te! Vedi il Mio Cuore che trabocca di un amore infinito".

Io Gli dissi: "Che vuoi che io faccia?" Gesù rispose: "Dammi il mondo intero, l'umanità in­tera! Tu puoi salvare tutti coloro che metterai nelle Mie S. Piaghe, poichè Io amo ogni singola anima di un amore infinito".

Appena ebbe detto queste parole, vidi in spirito il Suo SS. Cuore, infiammato di amore. 25 marzo 1962: Oggi ho assistito alla Mes­sa serale, poichè la festa dell'Annunciazione non è di precetto. La mattina presto, vidi in sogno il cielo aperto. Lassù, fra gli Angeli e i Santi, c'era un tripudio indescrivibile, un'armata esultante di spiriti, così bella da non potersi narrare. E sulla terra risuonava ovunque il "Te Deum". (Gran Dio, noi Ti benediciamo). Era un vero giubilo, un canto in cui si mescolavano e cielo e terra. Io mi svegliai con il cuore ancora esultante e pieno di gioia. E capii che questo giubilo echeggerà in cielo e in terra, quando la festa dell'Annuncia­zione sarà celebrata da tutti gli uomini. Noi sia­mo "accuratamente vagliati", e chiunque non avrà scelto Maria, come sua Madre celeste, sarà abbandonato alla potenza del Maligno. (8). (8)Nel Messaggio di Marienfried, la Madonna: "II de­monio riceverà tanta forza, in modo che tutti colo­ro che non hanno fondamenti solidi in Me, si fa­ranno ingannare. Il demonio ha potere là dove gli uomini non hanno fiducia nel Mio Cuore Immaco­lato. Ma egli non ha potere alcuno là dove gli uo­mini mettono il Mio Cuore Immacolato al posto del loro cuore peccatore".

20 aprile 1962: In un periodo di aridità spi­rituale risolsi di fare ogni mattina una lettura in un libro di preghiere. In seguito questa divenne per me un'abitudine cara.

Oggi non trovai il tempo di farlo; allora dis­si a Gesù che l'avrei fatto più tardi. Nel mio cuo­re sentii queste parole: "Io ho ancora molte grazie in riserva per te; tu non le hai ancor rice­vute, poichè Mi cercavi altrove e non nel tuo cuore. Tuttavia hai esperimentato che Io sono in te."

Feci la Comunione nella freddezza spiritua­le. Pregai Gesù di infiammare il mio cuore del­l'amore che Egli dà alle anime che non L'offen­dono più. Gesù disse: "Credi che Io abbia per es­se un amore così grande? Il Mio Amore si indi­rizza anche ai peccatori, perciò mi sono sacrifica­to per loro. Tu, mia cara, dammi anime!"

Il 2 giugno 1962, andai a trovare Teresa Neumann, la stigmatizzata di Konnersreuth. AI nostro arrivo, ella tese le braccia, dandoci il ben­venuto. Fu per me come se incontrassi un'amica, anzi di più. Sentii, per mezzo suo, l'incontro con Gesù. Io contemplai con rispetto le stimmate con le chiazze di sangue coagulato, che aveva sul­le mani, e dovetti dirmi agli occhi di Dio, ella è molto, molto più grande di te, incapace di soffri­re con Cristo e per Cristo.

II Signore che mi accompagnava, parlò con Teresa Neumann, mostrandole una mia foto in colore e della mia casa. Allora Ella gridò: "Ah, sì, io credo, è vero. Ella è la Madre della Giusti­zia divina. Vorrei andarci una volta anch'io." Così disse, congiungendo le mani per pregare. Quantunque Teresa Neumann viva solo della S. Comunione da molti anni, ella è paffutella e ve­ramente in buona salute. Dopo un po' di tempo, la lasciammo per ritornare a casa.

Gennaio 1963: Al momento non ho visite, poichè la neve è alta e il freddo acuto. Penso sia un beneficio il poter stare di nuovo sola. Voglio approfittare di questo periodo per pensare di più alla S. Presenza di Dio. Ogni giorno prego la Madonna di degnarsi di offrire al Padre celeste il S. Sacrificio di Gesù, per mezzo di ogni sacerdo­te e con ogni sacerdote del mondo intero, affin­chè questo sacrificio diventi azione di grazia per i miei cari e ad espiazione del mondo intero.



Madre spirituale di un sacerdote

Già nell'autunno del 1962, venne da me u­no studente di teologia per chiedermi se avessi voluto diventare la sua madre spirituale. Volevo rifiutare, poichè mi sembrava poco conveniente che fossi scelta io, sconosciuta alla sua parentela. Ma lui e la sua madrina insistettero. E Gesù mi fece capire che dovevo accettare. Egli mi disse anche che io sarei la madre spirituale di molti sacerdoti: Gesù e Maria si vogliono servire di me per formare dei buoni e santi preti mariani. Questo futuro sacerdote mi scrisse in seguito che voleva avermi come madre spirituale in un senso del tutto spirituale. Dunque Gesù gli aveva ispi­rato lo stesso pensiero.

17 aprile 1963: Purtroppo non ho trovato il tempo di scrivere.

Ora voglio ritornare un po' indietro per rac­contare che cosa fu questa Pasqua per me. In pri­mo luogo c'era la prima Messa del mio figlio spi­rituale. La sua madrina di battesimo e mio mari­to insistevano che assistessi alla sua prima Mes­sa. Domandai al mio direttore spirituale: e anche lui mi consigliò di prendervi parte.

Tuttavia sentivo nel mio cuore che Gesù sperava che facessi questo sacrificio. Il mio figlio spirituale ebbe il permesso di venire da me e di celebrare la seconda Messa nella nostra cappel­la. Mi scrisse che sarebbe arrivato lunedì sera. Più si avvicinava il giorno della sua prima Messa, più mi sentivo spinta ad offrire e a prega­re in unione con lui. Il santo giorno di Pasqua fu per me una lotta fra questo desiderio e la voce interiore che mi diceva: "Fa' questo sacri­ficio!"

Al pomeriggio, ero quasi decisa di andare alla sua Messa novella. Stavo pensando al bigliet­to della ferrovia, allorchè sentii il rumore di una automobile: era arrivato uno dei miei figli con la famiglia.

Io dovetti così restare a casa, rinunciando alla sua prima Messa.

Lunedì di Pasqua: Ah se avessi potuto vo­lare! Ma con il pensiero e con il cuore ero vicina al mio figlio spirituale, mentre mi stavo occu­pando dei due piccoli, affinchè i miei figli potes­sero andare a Messa. In seguito assistetti alla Messa delle undici. Alla consacrazione dissi: "Il Grande sacrificio è compiuto per amore di Dio".

A questo punto sentii che la mia anima po­tè ricevere ed adorare il Cristo risuscitato con grande gioia.

Al pomeriggio arrivò una macchina: erano degli austriaci. Potei condurli tranquillamente dalla Madonna. Quando mi fu possibile, salutai il mio figlio spirituale, e ricevetti la benedizione dal nuovo sacerdote. La mia anima fu colma di una tale gioia, che non saprei esprimerla. Mi sem­brò di non aver mai provato una gioia tanto straordinaria come in questo martedì di Pasqua, quando il mio figlio spirituale celebrò la Messa che io potei offrire in unione con lui. Io dissi a coloro che vi assistevano: "A quelli che rispon­dono alla richiesta di Maria, unicamente per a­more di Dio e delle anime, Ella dona più di quel­lo che si aspettano!"

In queste ore e in questi giorni in cui mi fu concesso, per la prima volta, di ospitare un neo­sacerdote, d'offrire con lui il S. Sacrificio e di ri­cevere il nostro caro Salvatore dalla sua mano appena consacrata, furono per me istanti di para­diso. Io non potei far altro che ringraziare l'incommensurabile Amore divino.



Scambio di cuori

2 settembre 1956: Oggi andai a confessarmi e a comunicarmi. Il SS. Cuore di Gesù si presen­tò di nuovo in spirito alla mia anima, così svuo­tato del Suo Sangue, tale come già mi era appar­so. Pregai Gesù di degnarsi di vuotare così il mio cuore, sbarazzandolo di tutte le cose terrene a cui sono attaccata, in modo che solo Lui viva ed abiti in me. Allora successe qualcosa che non saprei descrivere. Gesù era veramente in piedi da­vanti a me, e mi disse: "Io ti do il Mio Cuore, tu Mi dai il tuo". Io Gli risposi: "Oh, il mio non è niente!" Egli mi disse:"Ma Io voglio essere pic­colo, piccolo, per amor tuo. Ed ora tu puoi a­marMi con il Mio Cuore. Tu ora sei la Mia sposa; Io voglio essere per te uno Sposo, un Padre e un Fratello." Io, per un po', non potei realizzare ciò che mi era capitato: era una cosa tanto inespri­mibile! E Gesù viveva, pregava, pensava in me; in me Gesù amava il Suo Padre celeste! Era per me, realmente, come se mi si fosse scambiato il cuo­re.

All'interno di me stessa avevo Dio a tal punto che non saprei esprimerlo. E fu solo il giorno dopo, durante il mio lavoro, mentre que­sta beata presenza di Gesù continuava in me, che capii la realtà inesprimibile che si era prodotta. Ora, io non voglio più vivere che per Lui, in Lui. Voglio mettere tutto nel Suo SS. Cuore. Capii e conobbi che era una realtà. Gesù mi diede il Suo Cuore per poter essere amato dal Suo stesso Cuore. Io non potevo far altro che piangere da­vanti a Lui.

La fortuna di possedere pienamente il Cuo­re di Gesù non durò che tre giorni. Ebbi una for­te tentazione e lottai contro di essa. Gesù doveva restare in me. Quando la lotta finì, ero tanto scoraggiata. Temevo di aver offeso Gesù e di aver perso il Suo Cuore divino. Ma Gesù mi disse: "Vedi quanto poco basta per cadere: basta ac­consentire! Pensa alla nostra gioventù, che è co­sì debole, e così esposta a tante tentazioni!"

Ebbi di nuovo queste tentazioni. Gesù mi disse: "Io ti diedi il Mio Cuore. Soffri dunque con Me."

26 novembre 1956: Domenica scorsa, quando feci la Comunione, Gesù mi disse: "Mia piccola anima, ogni volta che tu Mi ricevi, Io ti dò il Mio Cuore, e desidero fartene generosamen­te dono". Egli me lo disse, perchè desidera tanto essere ricevuto dalle anime che Egli ama infinita­mente, per poterle rendere felici, guidarle e tra­sformarle e poter così vivere in esse. In questo modo, esse Lo glorificano con le loro azioni. Tut-to ciò avviene affinchè gli uomini riconoscano che essi potranno un giorno godere il Suo Re­gno, poichè solo in Lui avranno la pace.

19 marzo 1957: Gesù mi disse: "Piccola, cara anima: tutte le anime possono essere salvate con il Mio Sangue. Offrilo continuamente al Mio Padre celeste."

2 luglio 1957: Oggi feci la Comunione. Men­tre adoravo Gesù nel mio cuore, Egli mi mostrò il Suo Cuore circondato di spine. Esse vi penetra­vano profondamente: una gran spina lo trafigge­va da una parte all'altra. Io Gli chiesi: "Gesù mio, che cosa affonda questa spina nel Cuore?" Gesù rispose: "Sono coloro, che, pur pre­tendendo di amarMi, odiano e calunniano il loro prossimo".

Facevo fatica a capire ciò che mi disse, poi­chè pensavo fossero coloro che passano la loro vita nell'impurità. Gesù mi ripetè: - "Mia cara piccola anima, ogni cattiveria riguardo al prossi­mo ferisce il Mio Cuore. Tu puoi strappare que­ste spine dal Mio Cuore con atti d'amore per Me".

Non posso dire a nessuno ciò che provò la mia anima.

27 marzo 1960: Chiesi a Dio di illuminarmi e di benedirmi, se Egli mi aveva veramente chia­mata. Dopo la Comunione, Gesù mi disse: - "Io ti dissi anche: "Dammi anime. Io voglio bene a tutti gli uomini, e li voglio salvare tutti. Amali dunque anche tu come Me, e considerali come figli spirituali. Benedicili come se essi fossero tuoi figli. E' così che devi far conoscere il Mio Amore!"

Il mio Pellegrinaggio a San Giovanni Rotondo 20 febbraio 1960: Questa mattina sognai che Padre Pio era vicino a me, in piedi: sorride­va molto affettuosamente e amorevolmente, co­me di solito non si vede quasi mai. Mi disse: "Tu devi portare in te il Volto di Cristo!" A queste parole mi svegliai completamente. Poi continuò: "E l'Amore di Cristo deve risplendere dal tuo viso!" Vidi allora il volto di due sorelle che non si sopportano per nulla, ma che già da molto tempo chiedono l'aiuto di Padre Pio. E Padre Pio, che era vicino a me, continuò: "Queste due persone sono in guerra l'una contro l'altra, per­chè fra di loro c'è un'altra persona. E' necessario che esse la considerino come il Cristo abbando­nato. Che una Gli testimoni più pietà e l'altra più rispetto." Io vedevo ancora Padre Pio, quan­do mi venne un'idea: egli celebrava la S. Messa a quest'ora. Ora dovrebbe essere alla Comunione. Pregai semplicemente Padre Pio, dicendogli: "Dammi la Comunione, dammi Gesù!"

Egli disse, nel suo amore: "Ma tu lo ricevi ogni giorno spiritualmente, ed io non te lo posso dare in altro modo".

Allora i miei pensieri furono per Gesù. De­sideravo riceverlo così ardentemente, realmen­te. Mi ricordai delle parole che Gesù mi disse un giorno: "Io sono in te, Io ti conduco e ti guido!" Padre Pio era sparito, ma ogni sua parola e­ra rimasta fissa nella mia memoria, ed io capii che dovevo comunicare a queste due sorelle la ri­sposta di Padre Pio. Dissi loro ciò che era succes­so, e potei ristabilire la pace.

Mi venne in mente che un giorno, mentre stavo ricamando nel nostro salotto, Padre Pio mi disse: "Noi abbiamo lo stesso compito, cioè salvare le anime. Tu lì, ed io qui".

Nel luglio 1959, venne una donna a dirmi che aveva mandato una mia fotografia al cari­smatico Padre Pio, a San Giovanni Rotondo, chiedendogli se le mie "Rivelazioni" fossero ve­re. Essa mi fece vedere la fotografia, munita del sigillo del convento. C'erano scritte queste paro­le: "Questa donna ha ancora un grande compito da eseguire ".

La persona che mi mostrò la mia fotografia mi chiese di pregare per lei, per risolvere una si­tuazione difficile. Essa fu esaudita, poichè cor­rispondeva ai desideri della Madonna. Così essa decise, con suo marito, di pagarmi il viaggio da Padre Pio. Io chiesi a Gesù se questa fosse la Sua S. Volontà, e fu chiaro per me che dovevo accet­tare questa offerta.

Partii dunque per l'Italia con venticinque persone. Il "grande compito" che dovevo assol­vere mi pesava talmente che non ebbi un istante di distensione. Il secondo giorno arrivammo a Foggia, dove ci dissero che avevamo ancora una ora di viaggio fino a San Giovanni Rotondo.

Ero talmente preoccupata che sarei stata in­capace di mangiare qualsiasi cosa. E, improvvisa­mente, mi sembrò che l'autobus fosse pieno di un delizioso profumo, insomma di qualcosa di meraviglioso. Respirai profondamente: non ave­vo abbastanza aria. Chiesi ad una vicina: "Che cosa è questo profumo?" Essa respirò profonda­mente, e disse: "Non so, è meraviglioso". In questo momento, capii che era il benvenuto mandatomi da Padre Pio; la mia angoscia si cam­biò in una gran gioia interiore. Nello stesso istan­te sentii questa locuzione interiore: "Soffri, pre­ga e benedici, poichè per mezzo delle "Rivelazio­ni" che ti sono date sarà convertito mezzo mon­do".

Arrivammo a San Giovanni Rotondo, an­nunciando alla portineria il nostro arrivo. La gui­da ritornò delusa, dicendo che Padre Pio era am­malato, e che non si poteva vederlo. Fu per tutti una gran delusione, poichè tutti speravano di as­sistere almeno alla sua S. Messa.

Io dovetti nascondere i miei sentimenti e la mia gran gioia interiore aumentò ancora. Egli venne davanti a me in bilocazione, poichè io non potevo andare da lui. Ed è con un fervente grazie a Dio che assistetti a un'altra Messa con un grup­po e feci la Comunione.

Durante il nostro soggiorno di questi due giorni, Padre Pio si diede la pena di impartire, a quattro riprese, la benedizione dalla sua cella.

Io lo pregai solo in spirito di degnarsi di aiutarmi a riconoscere sempre ed a compiere in tutto, come faceva lui, la S. Volontà di Dio.

Sentii che fino a questo punto della mia vita avevo ringraziato Dio troppo poco per il Suo Amore e per le grazie speciali che Egli mi aveva sempre accordato. Ogni volta Padre Pio ci guar­dò un momento prima di benedirci. In seguito, ogni pellegrino disse che era come se lo sguardo di Padre Pio l'avesse penetrato profondamente.

Il sacerdote che guidava il nostro pellegri­naggio potè dare le benedizioni ai due malati del nostro gruppo con una "reliquia" di Padre Pio.

Più tardi, il signor Federico Abresch ci raccontò cose che ci colpirono vivamente. Egli era stato un protestante convinto. Per mezzo di Padre Pio ottenne la grazia della conversione. Il signor Abresch prese la piccola malata del nostro pellegrinaggio fra le braccia e le disse: "Se Dio ti guarisce ora, ringrazialo, e ringrazia anche Sua Madre. In seguito, non pensare di poter vivere come tu vuoi. Offri la tua salute, la tua vita a Dio, e cerca di compiere la Sua S. Volontà. Tu non dovrai utilizzare questo dono di Dio per la danza e altri piaceri, ma dovrai vivere per la Sua gloria".

Padre Pio soffre enormemente per le anime, per l'amore dei peccatori e per la loro salvezza. Egli sente la separazione dell'anima da Dio, causata dal peccato mortale, voluto dagli uomi­ni. Questa sofferenza è come se si strappasse con violenza un membro dal corpo, poichè Gesù è il Corpo, e noi siamo le Sue membra. L'anima peccatrice si separa violentemente dal corpo di Cristo. Padre Pio sopporta questo dolore per la salvezza dei peccatori. Un giorno, Padre Pio svenne sull'altare, vinto dalla debolezza e dal do­lore. Alcune anime ebbero compassione di Lui, gli chiesero se avessero potuto alleviargli le soffe­renze. Ma il Padre disse loro, mostrando la punta del suo dito: "Voi non potreste sopportarne neanche tanto così; morireste. Io posso soppor­tare le sofferenze del Cuore di Gesù trafitto. So­no i peccatori che Gli infliggono questi dolori. Ah, se vedessimo che cosa costò a Gesù la reden­zione dei genere umano!"

Il signor Abresch ci raccontò di aver chiesto recentemente a Padre Pio che cosa bisogna cre­dere riguardo alle numerose profezie che circola­no oggidì. A questo proposito egli rispose: "Dio ricorre a due mezzi per salvare il mondo: la con­versione e il castigo. Nel Suo Amore, Egli prefe­risce il primo mezzo. Dio interverrà nel mondo in modo miracoloso. Dal cielo verrà qualcosa di veramente grande, di prodigioso, che costringerà gli uomini a cadere in ginocchio.

Dunque ci sarà un intervento miracoloso di Dio e della Madonna. Padre Pio non potè dire di più. Si tratta di una grande ma lenta trasforma­zione, di un grande capovolgimento, che si compiranno nell'intimo dell'uomo e serviranno a convertire molta gente. Oggidì regna nel mondo una superficialità troppo grande: c'è la corsa ai piaceri, c'è troppo orgoglio. Si è arrivati al pun­to in cui molte cose sono diventate abitudine. Non esiste più il sentimento religioso. Sotto cer­ti punti di vista, esso è diventato un conformi­smo esteriore. E' necessario che gli uomini ri­flettano, poichè non esiste perdono senza pen­timento. Ecco il contenuto delle mie "Rivela­zioni". Spesso non riesco a capire perchè debba continuare a tacere. Ah, se potessi dirlo a tutti coloro che soffrono, e chiamarli ad essere stru­menti della salvezza delle anime!

Una persona che era in vacanza da noi al "Bödele", venne con noi a San Giovanni Roton­do. Durante il viaggio di ritorno, mi domandò se io volessi cambiar posto, per andare a sedermi vicino a lei, dicendomi che voleva parlarmi. Sapevo che desiderava trovare marito, e che si arrabbiava, poichè il suo fratello minore e sua sorella aveva trovato chi facesse al caso loro. Essa mi disse che le sembrava di dovermi chiede­re di pregare per lei, poichè non vedeva assoluta­mente più chiaro. Da Padre Pio aveva provato un sentimento di gioia, ma non capiva bene cosa vo­lesse dire. Io credetti bene di confidarLe ciò che mi era capitato da Padre Pio, ma essa dovette promettermi di non parlarne con nessuno.

Mentre le parlavo, sentii di nuovo questo profumo meraviglioso e penetrante, e dovetti re­spirare così profondamente, che essa se ne ac­corse. Capii che era la Volontà di Dio che io par­lassi con lei. Essa mi pregò vivamente di pregare per lei.

Quando ebbimo una riunione ad Altstätten, nel mese di febbraio, essa era già la sposa felice di Cristo, in un convento.

Presto non mi restò più tempo per pensare a ciò che avevo scritto: attualmente il mio gran­de compito è di compiere la Volontà di Dio, sbrigando le mie faccende domestiche, e di prati­care l'amore del prossimo soprattutto verso colo­ro che incontro ogni giorno. Poi arrivarono in va­canza a "Bödele" delle persone molto brave, che venivano da noi la sera, e recitavano il Rosario con noi per la conversione dei peccatori.

Ogni giorno dovevo occuparmi di otto per­sone; in più ricevevo spesso la visita di gente an­siosa di consigli, e la sera dovevo rispondere alle lettere. Spesso ero così stanca, che avrei preferi­to fare delle vacanze anch'io. Allora dissi al Sal­vatore: "Presto non ce la farò più; e tuttavia cer­co di fare ogni cosa per salvare le anime, per A­mor Tuo. Dammi la forza di compiere la Tua S. Volontà!"

Egli mi consolò dicendo: "Presto la calma regnerà attorno a te; allora tu potrai riprendere le forze."

Così fu nei giorni seguenti. Ebbi poche vi­site, e mi sentii presto riposata.



Verso la luce

Io vidi, ma non potrei dire come, un'anima, un essere luminoso, quasi chiaro come il cristal­lo, dal momento in cui si separò dal corpo. Ma aveva delle piccole macchie scure.

Con una forza che sorpassa l'immaginazione, l'anima sente in questo momento di essere attratta, come creatura verso il suo Creatore, poi­chè Egli è tutto Amore, Misericordia infinita, manifestata all'anima durante tutta la sua vita. Essa vede e riconosce la Giustizia infinita di Dio, e L'adora. Riconosce le sue mancanze, poichè non ha attinto abbastanza alle sorgenti di grazia che sono il S. Sacrificio della Messa, i Sacramen­ti, poichè essa ha amato ciò che non vale nulla, che è passeggero, al di sopra del proprio Creato­re.

L'anima ha riconosciuto che Dio l'ha creata nella pienezza del Suo Amore, per la Sua gioia, che essa è un soffio del Suo soffio, che Gli ap­partiene totalmente, e non può trovare la felici­tà suprema che in Lui. Essa ha capito che, secon­do il piano di Dio, doveva compiere il pellegri­naggio della sua vita terrena per meritare questa suprema felicità eterna. L'anima ha capito che Dio, dal quale è venuta, le ha dato, nel Suo Di­vin Figlio, tutto ciò di cui essa aveva bisogno, per restare nel Suo Amore e nella Sua grazia, e possederLo eternamente.

In presenza della Giustizia divina, essa rico­nosce l'errore che ha commesso, avendo sperpe­rato moltissime grazie durante la sua esistenza terrena. Quest'anima è cosciente di quel che ha fatto, e si fa degli amari rimproveri. Ma il suo do­lore più terribile, che non si può capire in questa vita, è la nostalgia di Dio che l'invade. Un'anima in tale stato, si trova tutta sola, nel luogo della purificazione, dove i minuti diventano ore, e i giorni anni. Essa vorrebbe versare lacrime di pen­timento e fare molta penitenza per riparare il male fatto. Ma è troppo tardi: non può che soffrire e pregare nella sua nuova dimora che è il Purgatorio. Non può aiutarsi da sola; avrebbe po­tuto farlo su questa terra. Essa ha perso molte grazie che l'avrebbero potuta santificare. Davanti a sè, essa vede tutte le buone ispirazioni e predi­che che Dio le ha indirizzato, per mezzo dei sa­cerdoti e dei Sacramenti. Pensai: cosa capiterà a me, povera pecca­trice? Noi saremo giudicati in base ai talenti che abbiamo ricevuti, in base alle grazie che ci sono state offerte, e in base alle opere che abbia­mo compiuto. E solo colui che usò misericordia verso i suoi fratelli, otterrà pure misericordia presso Dio.

Ogni mattina dirò: "Mio Gesù, aiutami a non avere che pensieri di carità, a non dire che parole di carità, per compiere tutto nel Tuo A­more!"

E ogni sera mi domandavo: "Ho vissuto proprio secondo la Tua S. Volontà? Ho agito con carità nei Tuoi confronti, nei confronti del prossimo e della mia anima? Ho seguito fedel­mente le Tue ispirazioni e ricevuto con ricono­scenza il soccorso della Tua grazia?"

Una cosa è certa: sotto questo punto di vi­sta andrà peggio per i "prediletti" che avrebbero potuto attingere alle fonti grazie per sè e per gli altri, ma non si sono preoccupati di farlo. D'altra parte i nemici di Dio, che oggi Lo crocifiggono e si trovano così sotto l'influsso di satana, saranno giudicati meno severamente.

19 maggio 1957: Da quando Dio mi mostró il purgatorio in una visione, io prego ogni giorno per queste povere anime, e soprattutto per le a­nime dei sacerdoti, che devono sopportare delle sofferenze indescrivibili. Nel Suo Amore infini­to, Egli si è abbandonato a loro, ad un punto ta­le che essi potevano, per così dire, disporre di Lui per mezzo del loro ministero sacerdotale. Essi erano gli amici più cari del Signore, nelle cui mani Egli si è abbandonato come un mite agnel­lo. Queste anime dei sacerdoti abbandonati nel purgatorio bruciano di una tale nostalgia della patria celeste, che nessun dolore potrebbe essere più grande. La loro sofferenza è un dolore ter­ribile, amareggiato dal pentimento di non aver amato maggiormente il loro carissimo. Maestro. Ogni giorno offro alla SS. Trinità le sofferenze, la morte e il Sangue preziosissimo di Gesù, e lo offro per tutti i sacerdoti della S. Chiesa, per i sacerdoti agonizzanti e per quelli in Purgatorio.



I predestinati sono quelli che soffrono

14 giugno 1961: Un giovane paralizzato, che stava all'ospedale, ricevette da leggere que­ste mie "Rivelazioni". Era caduto da un ciliegio. Aveva una fede profonda, e così si offerse alla Madonna, con la sua malattia incurabile, per la conversione dei peccatori. Ella l'accettò come anima vittima. Egli raccomandava alla Madonna tutti i malati che entravano all'ospedale e che avevano perso la fede. Ebbe l'occasione di vede­re parecchie conversioni. Un giorno portarono nella sua camera un uomo sessantenne che dove­va farsi fare l'operazione del gozzo. Egli aveva molta paura di questo intervento chirurgico. Il paralizzato gli disse che egli soffriva per lui, e per tutti i poveri peccatori, e recitò il Rosario in segreto per questa intenzione. Allora il vecchio si mise a piangere, chiese che si chiamasse un sa­cerdote, e confessò di non aver più messo piede in una Chiesa da quarant'anni.

Due anni fa, arrivò da me una povera don­na abbandonata. Il marito l'aveva lasciata, per­chè amava un'altra donna, alla quale dava tutto. Disperata tentò il suicidio, ma la guardia nottur­na la scoperse. Qualcuno me la mandò. Veniva da San Gallo. - Vidi che solo il cielo avrebbe po­tuto venirle in aiuto, e le parlai della recita del Rosario. Essa mi disse che era protestante. Le parlai dell'amore che la Madonna ha per tutti gli uomini e della "Rivelazione dell'Amore Di­vino". Poi le insegnai l'Ave Maria e i misteri del Rosario.

Quattro mesi fa ritornò da me. Era diven­tata una donna felicissima. Il suo viso splende­va di una gioia soprannaturale. Essa si mise a piangere, dicendomi che aveva recitato ogni gior­no queste Ave Marie. Così era aumentata la sua fiducia in questa buona Madre del cielo. Poi cominciò a pregare in ginocchio, e, all'improv­viso, questa bella Signora le apparve. Era in pie­di, la mano alzata verso l'alto, e le disse: "Figlia guarda in alto!". -"Allora", mi disse, "vidi molto lontano, sopra di me, il Salvatore. Il Suo Cuore aperto e ferito sanguinava, e alcune gocce di sangue cola­rono su di me". Poi tutto sparì. Essa ci pensava di giorno e di notte, e le venne in mente che i cattolici dicono che Cristo è presente sull'altare. Allora provò un ardente desiderio di farsi cattoli­ca. E non ebbe più riposo finchè non ebbe confi­dato tutto a un sacerdote. Il prete disse che capiva, dal suo racconto, che le era capitato qualcosa di vero, e che aveva ricevuto delle grandi grazie. Essa aveva assimilato le verità della fede con una rapidità straordinaria. Non mi capitò mai di incontrare un'anima così felice come questa po­vera donna, diventata così ricca per mezzo della Madonna e della fede cattolica.

Io narrai questo fatto, dietro richiesta di un sacerdote. Qui si riconosce chiaramente che la Madonna interviene dove e quando si fa comple­tamente ciò che Ella ci domanda. Infatti Ella disse: - "Io vengo volentieri in vostro aiuto, ma è necessario propagare la recita del Rosario, ed è necessario far conoscere agli uomini le "Rive­lazioni dell'Amore divino".

Perciò voi tutti che siete afflitti e soffrite, rispondete alla richiesta della Madonna, e fare vostra la grande preoccupazione del Suo Cuore materno, recitando ogni giorno il Rosario per la conversione dei peccatori! Pregate, pregate per la salvezza delle anime! Il maggior dolore del Cuore purissimo della Madonna è di vedere che il Sangue prezioso del Suo carissimo Figlio è per­duto per un'anima! E ciò avviene quando un'ani­ma, che è stata istruita sulle verità della fede, volta coscientemente le spalle a Dio, accettando il vizio, i piaceri proibiti e il peccato. Tuttavia queste anime appartengono a Maria, poichè Gesù, morendo, le affidò al Suo Cuore di Madre. Non pregate quindi Dio perchè vi si levi la soffe­renza, ma fate vostra la grande preoccupazione del Cuore di Maria!

Allora per ciascuno di voi verrà il tempo in cui riconoscerete l'ammirevole Provvidenza divi­na, e capirete la grandezza del Suo Amore e della Sua Giustizia.

Perchè Maria domanda proprio il Rosario per la conversione dei peccatori? Con il Rosario Ella vuole mostrarci l'Amore infinito di Dio e il valore della Redenzione per mezzo di Gesù Cri­sto. Inoltre il Suo piano è di far coincidere ar­moniosamente la nostra vita con la Volontà di Dio, per ottenere la pace interiore, poichè solo così si potrà ristabilire la pace nel mondo. Chiunque farà ciò che domanda e vuole la Madonna, farà anche la Volontà di Dio.

Se la Madonna desidera così ardentemente la recita del Rosario, significa che non possiamo farLe un piacere più grande che recitare I'Ave Maria, il saluto del Padre celeste. Questa preghie­ra Le ricorda la Sua sublime vocazione di Madre del Figlio di Dio e Madre di tutta l'umanità. Ogni volta che i Suoi figli Le indirizzano questo saluto, glielo ricordano: e Maria può implorare Gesù, affinchè Egli faccia scendere su questi figli dei tesori infiniti di grazie. Poveretto! Non senti fino a che punto lo sguardo materno di Maria si posa su di te, pieno di amore, ma anche pieno di attesa? Non resistere più a lungo al desiderio ardente della Madonna, che vuole essere piena­mente tua Madre.

Ella ti scelse attraverso queste prove e que­sti dolori, e vuole renderti felice per tutta la eternità. Dille un "sì" totale! Fa' trionfare nel tuo cuore il Suo Cuore immacolato, poichè Ella vuole condurti a Gesù, e fare di te un taber­nacolo vivente, affinchè Gesù vi abiti e ti dia la Sua pace".

Questo sarà il trionfo del Suo Cuore nel tuo cuore! Solo allora tu sarai capace di credere alla Sua vittoria su Satana. Gesù, che può tutto come Dio, vuole servirsi di te, affinchè gli uomi­ni riconoscano la Sposa perenne ed immacolata dello Spirito Santo come loro Madre, secondo il piano meraviglioso di Dio.



La fine dei tempi - Maria vincerà

"E farò prodigio in cielo, e in terra.... Il so­le si cangerà in tenebre, e la luna in sangue, pri­ma che venga il giorno grande e glorioso del Si­gnore. E avverrà che chiunque invocherà il nome del Signore sarà salvo". (Joele: 11: 30,32: Atti 11:19,21)

Era un lunedì di maggio del 1952. Mi ap­parve la Madonna, era di grandezza naturale, bianca come la neve, tutta splendente di luce. Un Rosario d'argento pendeva dal Suo braccio. Aveva le mani giunte, come a Lourdes, e aveva una cintura alla vita. Alzò le mani e s'inchinò leggermente in avanti, le mani tese verso il bas­so, nella mia direzione, come se Ella volesse al­zarmi da terra verso di Lei, ed io sentii queste parole: "Sì, voglio venire in vostro aiuto, ma è necessario far conoscere e propagare il Rosario". Poi divenne ancor più bella, di una bellezza inesprimibile. Era come un cristallo trasparente, e tuttavia, come in un alone di luce dorata. At­traverso la Madonna, o emanante da Lei, si vede­vano brillare dei raggi di tutti i colori. Era simile a un sole d'oro. Capii che in Lei erano tutte le Perfezioni divine. Poi disparve, ed io non vidi da­vanti a me che il mio lavoro.

In giugno, appena dopo la Comunione, Ge­sù mi fece conoscere l'agganciamento esistente negli avvenimenti a me rivelati, e mi disse: - "Io voglio levare la maledizione del peccato a coloro che Mi testimoniano per mezzo del Cuore di Ma­ria: a loro darò la Mia pace."

Il mio spirito capì che Gesù, mandandoci Sua Madre, vuoi salvare le anime di buona volon­tà, e che, secondo il piano della Sua Provvidenza, Egli permette che il demonio abbia il potere e il permesso di servirsi delle cose della terra per nuocere agli uomini nel corpo e nell'anima. Dio, però, vuole chiamare queste anime afflitte ad essere strumento del Suo Amore.

Io scrissi tutto ciò al mio confessore, poi andai da lui con apprensione, ma spinta da un impulso interiore.

Egli mi disse, che voleva sottomettere ogni cosa al delegato vescovile. Ero contenta. Così la Chiesa dirà finalmente una buona volta se si trat­ta di verità o di illusione. Poi, nel dicembre 1952, il mio confessore mi disse di andare da lui. Mi mostrò la lettera del delegato vescovile, di­cendo che nei miei appunti non trovava nulla di contrario alla fede. Già prima, disse, li riteneva veri, basandosi sul fatto che la Madonna chiede­va che si recitasse il Rosario per la conversione dei peccatori.

1953: Mentre ero occupata, come al solito, nei lavori di casa e di fienagione, la Madonna mi disse: "Il mio Cuore immacolato non avrà riposo fintanto che i peccatori non saranno convertiti". E vidi, i cielo, la SS. Trinità. Non La vidi molto chiaramente, è vero, ma vidi bene la Ma­donna in una gran luce. Gli sguardi dell'Eterno Padre e del Figlio si posavano su di Lei a somi­glianza di raggi d'oro. E, contemporaneamente, lo Spirito Santo, in un torrente d'Amore infini­to, illuminava la Madonna, e, per effetto della visione che Ella aveva, questi raggi ritornavano ad illuminare in Seno alla SS. Trinità. La Madon­na volse verso di me il Suo sguardo. Capii che la beatitudine infinita della Madonna è così gran­de in cielo, che al primo istante potrebbe far scoppiare un cuore umano. Ed è proprio "questa felicità celeste" che Ella vuole partecipare a tut­ti i Suoi figli, che corrispondendo ai desideri del Suo cuore, pregano per la conversione dei pecca­tori.

Venne la festa del S. Nome di Maria. Era sabato, ed io stavo lavorando. Offrii il mio lavo­ro a Gesù per la conversione dei peccatori, in unione con l'atto d'amore. Sentii allora queste parole: "Guarda la grande miseria: due terzi dell'umanità, anche fra i tuoi (qui Egli allude al­la nostra Parrocchia), vivono nel peccato e nel vizio. Mia Madre viene come Madre della divina Giustizia per salvare le persone di buona volon­tà. Quando arriveranno alla fine della loro vita, Suo Figlio verrà come il Dio della Giustizia".

Mi misi a letto senza pensare a nulla. Du­rante la notte, mi svegliai e mi sentii veramente in presenza della SS. Trinità. Da una luce usciro­no queste parole: "Io sono la Madre della divi­na Giustizia. Se si rifiuterà la mia richiesta, Mio Figlio, in veste di giudice, verrà dopo di Me per castigare il mondo peccatore. Un tuono spavento­so annuncerà l'ora della Sua ira. Allora gli anima­li cercheranno istintivamente un rifugio sicuro".

Vidi tutto ciò ad occhi aperti. La terra tre­mava per questo rumore spaventoso di tuoni. Caprioli, lepri ed uccelli fuggivano a nascondersi in fretta. Poi, come un'immensa nuvola in forma di velo, vennero delle tenebre profonde. Sentii ancora: - "Delle tenebre profonde avvolgeranno la terra per proteggere coloro che saranno salvi. Satana avrà potere su tutti gli uomini che osta­colano il piano salvatore della loro Regina. A questo numero appartengono coloro che hanno disprezzato e combattuto la recita del Rosario, e che, di conseguenza, sono dalla parte dei Suoi nemici. Satana, con i suoi demoni, assalirà la sua preda. Questi spiriti dannati strapperanno l'anima dal corpo ai peccatori ancora vivi. Allora si sentirà un fetore nauseante che emanerà dai demoni. Nessuna luce brillerà nelle tenebre, al­l'infuori di quella della fede, cioè da coloro che avranno corrisposto fedelmente alla mia richie­sta. Molte anime saranno salvate per mezzo della intercessione dei giusti, e coloro che, senza col­pa, sono fuori dalla Chiesa. Satana se ne andrà all'inferno con il suo bottino. Dopo la vittoria di Gesù e di Maria gli eletti saranno un solo ovi­le con un solo pastore".

Io chiesi se quel fetore fosse emanato dai vizi e dai peccati, ed ebbi questa risposta: "No, Satana si presenta come principe di questo mon­do: egli ucciderà, con il suo odore pestilenziale, tutti coloro che lo servono con il vizio e il pec­cato mortale. Pregate, pregate, affinchè, in un istante, gli uomini riconoscano Dio e si conver­tano! Allora ci sarà la pace!"

Mentre stavo ascoltando queste parole, sen­tii in gola un odore nauseabondo e terribile. Sta­vo per vomitare, e questo malessere durò due giorni. In seguito, capii che dovevo scrivere ciò che avevo visto. Appena ebbi finito di scrivere, tutto scomparve, ed io mi sentii di nuovo bene.

Ah, se potessi comunicare queste cose agli uomini, a coloro che soffrono, che sono afflitti, per invogliarli a recitare il Rosario! La Madonna vuole aiutarci, vuole salvarci e preservarci dalla dannazione eterna. Ella ci domanda il Rosario, che è la Sua preghiera preferita, poichè I'Ave Maria è il saluto dell'Eterno Padre alla Ancella che Egli si scelse. Il Padre Nostro è la preghiera di Suo Figlio all'Eterno Padre, e i misteri del Ro­sario ci mostrano la strada che Ella seguì con Ge­sù, secondo il piano della Salvezza e dell'Amore divino.

Le "Rivelazioni" sono la Sua risposta, il Suo grazie alla Chiesa per la proclamazione di questo dogma.



Il segno che vince

19 gennaio 1954: Chiunque riflette un po', deve riconoscere che la SS. Vergine vuole, spe­cialmente oggi, chiamare malati ed afflitti a recitare ogni giorno il Rosario per la conversione dei peccatori, per poter manifestare loro il Suo aiuto come Madre della divina Giustizia. Le cose terribili, che mi furono rivelate, verranno. L'era mariana sarà presto finita. Il Fi­glio di Dio non volgerà il viso verso coloro che non hanno ascoltato le richieste e gli avvertimen­ti della Sua S. Madre benedetta. Ecco la punizio­ne, poichè il principe di questo mondo avrà po­tere su di essi, e su tutti coloro che lo servono. I demoni sputeranno fuoco e zolfo, che sono già pronti, e il fetore sarà così orribile come se, da vivi ci si staccasse l'anima dal corpo.

Coloro che portano il Segno di Maria, il Rosario, saranno salvati. Tutti coloro che ascol­tarono le esortazioni della S. Chiesa e vissero se­condo la volontà della Madonna, saranno salvati dal buon profumo delle virtù divine della fede, della speranza e dell'amor di Dio.

Queste virtù saranno inculcate e mantenute nei cuori per mezzo della meditazione sui misteri del Rosario.

20 maggio 1954: Sta di fatto che è impor­tantissimo convincere la gente ad amare la recita del Rosario. Ella vuole che finalmente tutti i fe­deli dividano con Lei la grande preoccupazione del Suo Cuore: la salvezza delle anime, la conver­sione dei peccatori. Già un secolo fa questa gran­de preoccupazione fu il motivo della Sua appari­zione a Lourdes. Dicendo: "Fate penitenza, reci­tate il Rosario per la conversione dei peccatori", Ella ci fece capire chiaramente che questo è il pensiero costante del Suo Cuore purissimo di Madre. Come Gesù volle nascere per mezzo di Maria, così Egli vuole che noi arriviamo a Lui per mezzo di Maria.

Ogni apparizione testimonia questa profon­da ansia della Madonna per le anime che Suo Fi­glio Le affidò, poichè il Suo desiderio è: "Reci­tate il Rosario per i peccatori!"

Ma perchè proprio il Rosario? Questa è una domanda che preoccupa molte persone. La mag­gior parte di esse però non conosce ancora que­sta splendida preghiera, oppure la recita fredda­mente solo con le labbra. Ma fu proprio Maria che ci diede il Rosario per mezzo di S. Domeni­co. Da allora Ella ci ha testimoniato con nume­rosi miracoli che lo preferisce ad altre preghiere, poichè esso si compone delle preghiere più belle.

Tutti devono sapere che quando il Suo o­recchio sente l'Ave Maria, recitata da un cuore pieno di fede, il Suo cuore prova nuovamente la stessa gioia che sentì quando l'Angelo La salutò da parte di Dio.

Quando noi recitiamo il Rosario, Ella vuole prenderci, per così dire, per mano, e mostrarci il cammino che Ella seguì, secondo il volere della Provvidenza. Il FIAT che sgorgò dal Suo cuore: "Sia fatta la Tua Volontà", è diventato il nostro saluto per l'Incarnazione, la Passione e la Morte di Gesù, la Sua Resurrezione e la Sua Ascensio­ne.

In fondo, noi Le dovremmo essere molto ri­conoscenti e dovremmo proprio far nostra que­sta grande apprensione nel Suo cuore, cioè lavo­rare per la salvezza di tutte le anime.

Pensiamo solo a tante vittorie miracolose che la S. Chiesa riportò sui suoi nemici con la recita del Rosario, e quanti miracoli e favori noi dobbiamo a questa preghiera, e capiremo perfettamente che la Madonna vuole manifestarsi a noi come Colei la cui potenza La renderà vittoriosa sui Suoi nemici attuali. La Madonna vuol vincere tutti i Suoi nemici con l'aiuto dei giusti, cioè con le anime che combattono per Dio. Ora Ella vuol servirsi in special modo dei malati e degli afflitti, come strumenti dell'Amore divino, affinchè essi recitino ogni giorno il Rosario per questa inten­zione: vuole manifestare tutta la Sua potenza supplicante a coloro che furono scelti proprio per le loro sofferenze e prove, affinchè anche le anime che satana colpì di cecità spirituale, trovi­no il cammino che conduce a Dio ed alla salvez­za eterna.

Le persone a cui spiegai così il Rosario, am­mettono che ora sanno pregare meglio e in modo diverso. Così, lottando e combattendo, il tempo passava nel silenzio e nel sacrificio. Io mi intrat­tenevo con il mio Signore e mio Dio in ogni cosa che facevo. Quante volte ho rammentato a Gesù che mi aveva assicurato che potevo ottenere tut­to per mezzo delle Sue Piaghe! Spesso arrivava­no da me persone che erano afflitte e che soffri­vano. Io spiegavo loro il desiderio della Madon­na, cioè la recita del Rosario per salvare il mon­do dall'influsso del Maligno. Aggiungevo che tut­ti coloro che mettono in pratica la richiesta della Madonna, hanno potuto esperimentare il Suo aiuto.

Ci fu un caso di guarigione di un malato mentale. Dopo tre anni egli perse suo padre: da allora in casa si smise di recitare il Rosario. Tre mesi più tardi, il figlio ritornò nuovamente al manicomio.

Alcune settimane dopo, incontrai sua ma­dre, vestita a lutto. Piangeva: mi disse che non sperava più che il figlio guarisse. Io le risposi so­lamente: "Faccia ciò che desidera la Madonna: reciti il Rosario per la conversione dei peccatori, e suo figlio guarirà e conserverà la salute, fino a quando adempirà la richiesta di Maria!"

Pregai la Madonna di aiutare questa povera gente, e di avere pietà di loro. E poi io La pregai, durante la Messa, dopo la Comunione che feci nella nostra cappella, pensando che dal momen­to che Gesù era in me, Ella avrebbe dovuto aiu­tarmi. Io La vidi davanti a me. Aveva gli occhi pieni di lacrime. Mi disse con tristezza e con amarezza: - "Figlia mia, io devo far regnare la giustizia, altrimenti i giusti potrebbero traviarsi".

Il figlio tornò a casa due settimane più tar­di, e da allora sta bene e lavora alacremente. Un giorno mi sentivo di nuovo profonda­mente unita a Gesù, e Gli domandai quali sono i peccati che offendono maggiormente il Suo Cuo­re divino. Gesù mi mostrò questo Cuore divino. Era trafitto da ogni parte da lunghe spine appun­tite: alcune penetravano più profondamente, al­tre meno. Una grossa spina penetrava profonda­mente nel Suo Cuore. Gesù mi disse: "E' il pec­cato contro l'amore del prossimo che ferisce più profondamente il Mio Cuore, poichè è preci­samente il Cuore che esso colpisce!"

19 luglio 1955: Quando il Rosario sarà di­ventato il breviario della famiglia, ci saranno di nuovo più vocazioni sacerdotali e religiose. La Messa sarà tenuta più in considerazione, e il mondo sarà salvo.

15 novembre 1955: Spesso vorrei poter percorrere il mondo, e far riflettere le anime per convertirle. Ma è Maria Colei che può dare a molti le grazie che noi chiediamo per la salvezza delle anime.

Giorni fa, dopo la Comunione, mi lamenta­vo con Gesù della mia debolezza. Egli mi disse: "Figlia mia, Io sono la Misericordia infinita, fino al momento in cui ritornerò come giusto Giudi­ce". Allora Dio interverrà come al tempo di Noè; però invece del diluvio ci sarà una pioggia di fuo­co, e i demoni saranno gli esecutori del castigo".

20 marzo 1956: Quando sarà realizzata la richiesta del Cuore immacolato di Maria, che consiste nel far conoscere a tutti gli afflitti il Suo messaggio della "Rivelazione dell'Amore divi­no", affinchè gli uomini riconoscano finalmente la Madonna come Regina dei cielo e della terra, come Madre della divina Giustizia? Il tempo è vicino.

Il vero cristiano si riconoscerà dalla recita del Rosario. Colui che ancor oggi rifiuta questa preghiera è un figlio che non ubbidisce alla Ma­donna.

29 marzo 1956: Vidi Gesù in spirito, come quattordici anni fa, allorchè Egli mi mostrò le Sue Piaghe insanguinate dicendomi: - "Tu otter­rai tutto per mezzo delle Mie SS. Piaghe". E sen­tii le parole: "Io te lo promisi: Io darò luce e grazia ad ogni anima che tu metterai nelle Mie SS. Piaghe. Su questo punto tu sei molto negli­gente".

8 dicembre 1956: Stamattina feci la Comu­nione, ed oggi prego, come ieri, per tutti gli af­flitti che soffrono per la fede e la libertà, e so­prattutto per i miei parrocchiani, affinchè ritornino a Dio. Gesù mi disse: "Io ti feci vedere co­me giudico gli individui. Ora ti parlo del castigo della Mia Giustizia verso i tuoi parrocchiani. Per te, lo risparmierò il tuo villaggio e la tua gente. Ma le persone che sono contro di Me saranno giudicate: le città dove si commettono tanti pec­cati saranno annientate. La potenza di Satana è il frutto del peccato; la rovina ne è la conseguen­za".

Egli mi mostrò il Suo Cuore come trafitto da tanti dardi, ferito dai peccati gravi. L'egoismo e l'orgoglio sono il grande peccato capitale, che, disprezzando Dio e il prossimo, fa di sè stesso un idolo. Questo peccato assomiglia ad una bestia con sette teste, poichè esso genera tutti i peccati capitali.

12 dicembre 1956: Oggi ebbi l'ispirazione di andare in una famiglia che recita da tanto tempo il Rosario e cerca altre persone che siano pronte a lavorare per l'apostolato della carità. Questa donna mi disse che non voleva più incari­carsi di cercare altra gente che l'aiutasse in que­sto apostolato, poichè la situazione in cui vivia­mo è critica, e la gente pregherebbe solo per paura.

Io mi rivolsi a Gesù, e Gesù mi diede questa risposta, che era, per così dire, un ordine, di an­dare da questa gente per spiegare loro ciò che dovevano fare. La preghiera dell'offerta volonta­ria che si fa alla Madonna per la salvezza delle a­nime, ha certamente un gran valore. Ma noi non dobbiamo cessare di pregare; al contrario, dob­biamo agire e pregare sempre, affinchè questo tempo di angoscia e di spavento che verrà diven­ti un tempo di grazia per la gente angosciata.

Dio vuole che questi tempi servano alla salvezza degli uomini.

Gesù salverà nella catastrofe tutti coloro che fanno ciò che desidera Sua Madre, anche se essi dovessero essere gli ultimi! Gesù guarda ver­so la Sua Madre purissima che prega per tutti i Suoi figli, anche per l'ultimo che ricorre a Lei per compiere ciò che Ella desidera. Grazie alla intercessione di Maria, essi saranno salvati dalle potenze infernali, in virtù dell'obbedienza. Ma Gesù permetterà che la Sua collera giusta e terri­bile si scateni contro coloro che, nella loro osti­nazione, non tennero conto delle richieste e de­gli avvertimenti di Sua Madre. Il Rosario medi­tato è un riassunto del Vangelo. Esso, per mezzo di Maria e di Gesù, conduce all'imitazione di Cristo.

Aprile 1957: Domenica scorsa, Gesù mi disse: "Voglio che tu resti piccola, un nulla. Solo così potrò fare in modo che le Mie Opere si ma­nifestino in te".

E di nuovo riconobbi chiaramente la rispo­sta al dogma dell'Assunzione in cielo del corpo di Maria. Gesù disse: "La mia SS. Madre aveva ri­cevuto l'incarico di essere la Corredentrice del genere umano." Così Dio vuole che anche noi, per mezzo di Maria, esprimiamo il nostro FIAT, recitando quotidianamente il Rosario per la conversione dei peccatori.



Il Regno di Dio arriva

2 maggio 1950: Devo ancora scrivere ciò che venni a sapere il lunedì di Pasqua. Dopo la

Comunione, mentre stavo adorando il mio Gesù, di nuovo Egli mi fece conoscere l'avvenire, con tutti i suoi tremendi castighi.

Si tratta dell'avvenimento del Regno di Dio sulla terra, per mezzo della Donna sublime che Dio promise nel Paradiso terrestre, dopo la cadu­ta. Allora Adamo ed Eva dovettero subire la pro­va dell'ubbidienza a Dio. Essi si fecero sedurre dal serpente, e persero tutto. Dio maledì la terra a causa del loro peccato, e, da allora, essa è il soggiorno segreto degli angeli ribelli. Per questa ragione, il loro capo supremo, l'angelo che disub­bidì a Dio per orgoglio, è chiamato il principe del mondo. Il peccato originale portò nel mondo la morte corporale, le malattie, le sofferenze ed ogni persecuzione diabolica, che tutti gli uomini devono subire. Dio ci promise che questa Donna "avrebbe schiacciato la testa al serpente", (Gen. III: 15), e, per mezzo Suo, ci diede Suo Figlio che, con la Sua Passione e Morte ci riscattò dal peccato originale e dalla dannazione eterna. Ogni essere umano, macchiato dal peccato origi­nale, diventa, per mezzo del battesimo, figlio a­dottivo di Dio. Ma le punizioni rimangono, per metterci alla prova. Satana ora cerca con ogni mezzo di strappare a Dio le anime per perderle, e vaglia queste anime con il permesso di Dio. Nel Paradiso terrestre, Dio disse: "Dominate la ter­ra ".

Ora la scienza moderna, che ha rivelato le misteriose forze dell'universo, è caduta in gran parte in mano del demonio.

Ora è arrivato il tempo in cui, per mezzo del Suo Vicario sulla terra, Dio ci mostra la luce che diffonde il suo chiarore fino nelle tenebre del maligno, e che sarà la nostra salvezza. E' la Donna promessa, la Donna vestita di sole, con la luna ai Suoi piedi, e in testa una corona di stelle. E' l'Immacolata, la Madre di Dio, che ap­pare ora come Regina dell'universo, per lottare per noi, Suoi figli, e per poter vincere le potenze infernali. Ma, come già fece con il primo uomo, Dio vuole provare la nostra ubbidienza. Egli vuo­le, bisogna dirlo, che noi rispondiamo con ubbi­dienza alla grande richiesta di Sua Madre, richie­sta che Ella espresse così sovente, quando appar­ve di persona sulla terra.

Ora, alla fine dei tempi, Dio vuole che que­sta creazione, caduta sotto la potenza di Satana, per colpa dell'umanità, diventi di nuovo Sua pro­prietà. Ma questo compito, Gesù lo affidò alla Sua Santa Madre, quello di "essere la Correden­trice dell'umanità, e la Madre della divina Giusti­zia". Gli eletti sono coloro che, con il permesso e secondo i piani della Divina Provvidenza, sof­frono sotto questa maledizione. Dio li scelse per capire le "Rivelazioni dell'Amore Divino"; reci­tare ogni giorno il Rosario per la conversione dei peccatori. Se essi corrispondono a questa richie­sta, in ubbidienza a Dio e a Sua Madre, Maria si farà vedere da questi eletti come Madre della Giustizia divina, poichè Dio leverà loro la male­dizione del peccato, per mezzo di Maria. La Ma­donna ha combattuto e vinto il Dragone, affin­chè egli non possa più servirsi della creazione per perdere queste persone che Le ubbidiscono. La maledizione era scesa su tutta la creazione con la disubbidienza, nata dall'orgoglio, ed ora, per mezzo dell'ubbidienza, Dio può e vuole levare questa maledizione e liberare l'uomo.

Ma nessuno, in cielo e in terra, può mo­strarci e darci la vera umiltà per servirci da esem­pio, all'infuori dell'umile Serva del Signore, che vinse con la Sua umiltà l'orgoglio di Satana, l'an­gelo ribelle. Per questo motivo Ella verrà per in­traprendere per noi il combattimento contro il Dragone, e lo farà come umile Regina del cielo e della terra. Ma solo colui che guarda verso di Lei con ubbidienza ed umiltà, servendosi giornal­mente dell'arma del Rosario, potrà essere sicuro di ottenere il Suo aiuto, poichè la Giustizia divi­na deve vincere l'ingiustizia e la malizia dell'in­ferno.

E' necessario far conoscere queste "Rivela­zioni" a coloro che soffrono; allora la scienza moderna sarà costretta a riconoscere l'amichevo­le autorità di Dio. La recita del Rosario per la conversione dei peccatori deve salvare il mondo, che sta naufragando.



I Cuori di Gesù e di Maria

Primo venerdì di febbraio 1961: Dopo la Comunione stavo pensanso agli avvenimenti che avevo vissuto venti anni fa, ed ebbi una visione. La Madonna mostrava a Gesù il Suo Cuore im­macolato. Gesù mi disse: “Il mondo è così pieno di peccati e di luridume: già da tempo lo avrei dovuto giudicarlo e punirlo. Ma il Cuore imma­colato di Mia Madre implora senza tregua la Mia pietà per i Suoi figli”.

Ella prega continuamente, supplicando il Suo Figlio divino di avere pietà dei giusti che si danno a Lei come vittima dei peccati del mondo, e che, per amor Suo e dei peccatori, rispondano alla richiesta del Suo Cuore materno. A Lei noi dobbiamo questa proroga di grazia. Il Rosario che Le è così caro, e che Lei stessa ci portò dal cielo, questa preghiera che Ella ci esorta a recita­re ogni volta che appare qui sulla terra, è il mez­zo di salvezza e l'unica arma contro gli assalti dell'inferno. Il Rosario è il saluto di Dio a Maria, e la preghiera di Gesù a Suo Padre: esso ci mo­stra il cammino che Ella percorse con Dio. Il Ro­sario è il gran dono che il Cuore della Madonna diede ai Suoi figli, e ci indica il cammino più cor­to per arrivare a Dio.

Ah, se si potesse spiegare agli uomini in che pericolo si trovano e come soffre il Cuore imma­colato e supplica per i nostri peccati! Sacerdoti, cercate di far riconoscere che non esiste un apo­stolato più urgente e più grande che far conosce­re la Sua Rivelazione, che è la risposta al dogma, l'ultimo avvertimento di Maria!

15 febbraio 1961: Gesù mi fece vedere la Provvidenza di Dio. Egli dice: "Io ti faccio cono­scere, in diversi casi, l'influenza del Maligno. Sa­tana lavora dappertutto per strapparmi il Mio Regno ed impossessarsene. Non chiamare con il loro nome i mezzi che egli usa a questo scopo. Tutto ciò resta, per gli uomini, il mistero dell'ini­quità, che sarà svelato solo nell"'Al di là".

In sogno vidi il demonio che passava in automobile: andava a tutta velocità per prender­si le anime che morivano in incidenti stradali. Il mistero dell'iniquità si manifesta anche in que­sti casi.

25 giugno 1961: Dopo la Messa, dissi al Signore che Gli offrivo ogni battito del mio cuo­re come un atto d'amore per Lui, ogni respiro come un atto di riparazione per i miei peccati e quelli del mio prossimo che L'offendono, e ogni parola che pronuncio oggi come un'adorazione per Gesù nel SS. Sacramento e nel mio cuore. Mi parve di avere il cuore pieno di amore e avvolto nel calore, e Gesù rispose: "Così tu consoli il Mio Cuore, mia cara piccola; quanto a Me, Io sal­vo le anime. Sono abbandonato da tante anime che Mi conoscono e che dovrebbero amarMi. Io devo castigare il mondo con la fame, poichè mol­ti uomini si alzano da tavola come se fossero dei cani, e non conoscono più il loro Maestro e il lo­ro Creatore. Ma coloro che compiono la volontà di Mia Madre non avran danno".

19 settembre 1961: Dopo aver fatta la Co­munione nella nostra cappella, adorai Gesù nel mio cuore. Vidi in spirito una Chiesa con tanti dipinti. Non c'erano che teste rotonde, dai visi senza espressione: erano delle figure mostruose. E Gesù disse nel mio cuore: “In tali Chiese, la Messa e la Comunione diventano un'abitudine: la fede si raffredda e sparisce. E queste Chiese cadono nelle mani dei miei nemici”.

Pensai che si trattasse di una distrazione, ma Gesù mi disse: "Scrivilo".

Io risposi a Gesù che volevo fare della peni­tenza per riparare ciò che avevo visto. Ma Lui mi disse: "Non soltanto espiare, ma tu devi prende­re posizione a questo riguardo!"

Festa di San Maurizio 1961: Andai a Messa e feci la Comunione. Dopo aver fatto il ringraziamento, recitai la preghiera delle SS. Piaghe, che Gesù mi diede, poichè Gesù mi disse chiaramente nel mio cuore: "Mia cara piccola a­nima, se tu sapessi come Io amo questa preghie­ra, tu la reciteresti più spesso. Voi potete salvare il mondo con questa preghiera". Io ne dubitavo, e allora Gesù disse: "Quan­do tu metti le anime nelle sorgenti del Mio Amo­re, in unione con Mia Madre, Io devo ascoltarle, ed esse ritrovano il cammino dei Miei Sacramen­ti. Dillo al tuo superiore". 2 ottobre 1961: Gesù mi fece conoscere che Egli permette che le bombe atomiche speri­mentali siano sganciate. Io sentivo nel mio cuore l'Amore di Gesù per le anime. Siccome Gesù mi aveva detto, nel Suo Amore infinito per le ani­me, che io potevo ottenere tutto per mezzo delle Sue SS. Piaghe, io Gli domandai se era Lui che permetteva che le bombe atomiche fossero sgan­ciate. Egli mi disse: - "Sì! Dopo Io vi mostrerò il Mio Amore infinito e la Mia Giustizia. O mia ca­ra piccola anima, non vedo l'ora di mostrarvi il Mio Amore! Chiunque corrisponde alla richiesta di Mia Madre sarà risparmiato dal soffio avvele­nato del Maligno, e preservato da ogni male. Scrivilo!"

25 ottobre 1961: Oggi, nella nostra cappel­la, ebbe luogo l'ultima Messa dell'anno. Noi sta­vamo recitando le tre Ave Maria, allorchè vidi la Madonna ad una grande altezza. Ella aveva un piede sul corpo del Dragone, la cui parte anterio­re, pestata dal piede della Madonna; era a destra e a sinistra di questo piede.

Maria alzò il Suo viso verso l'alto: aveva le mani giunte sul petto, ed io sentii nel mio cuore queste parole: "Ella è rivestita della Forza della SS. Trinità, ed è con questa forza che Ella vince­rà". Capii che è in punizione dei peccati degli uomini che, con il permesso di Dio, può aumen­tare il soffio avvelenato del Maligno. E' ora che la "Rivelazione dell'Amore Divino" sia cono­sciuta là dove gli uomini soffrono della pretesa vittoria del Maligno.

Capii che la Madre della divina Giustizia ac­corda la Sua speciale protezione e la Sua assi­stenza a coloro che si consacrano a Lei con di­sinteresse, recitando ogni giorno il Rosario per la conversione dei peccatori. Ella vince Satana, liberando i Suoi figli ubbidienti dall'influsso del Maligno.

Quando ebbero luogo gli esperimenti della bomba atomica, io chiesi a Gesù perchè lo per­mettesse, lasciando gli uomini in preda all'ango­scia. Allora vidi, in una visione, la Madonna, grande ed imponente, come Regina del cielo e della terra. Ella era di nuovo in piedi sul corpo del Dragone. Dunque egli è veramente domato dalla Gran Signora. Egli non può nuocere senza il permesso della Madonna o di Dio, che ha tutto in Suo Potere. Ah, se gli uomini conoscessero i piani ammirevoli della Provvidenza! Allora mol­ti ricorrerebbero al Rosario, I'unico mezzo di salvezza, e sarebbero lieti di corrispondere ai de­sideri della Madonna.



Appendice

La "Rivelazione dell'Amore Divino" è la risposta del Cielo alla Chiesa, in ringraziamento della proclamazione del dogma dell'Assunzione di Maria (1950). Essa è un gran dono del Cielo per la nostra epoca di ateismo, per darle un nuo­vo impulso divino. Da questi messaggi si può chiaramente dedurre che Dio e Maria vogliono saìvare il mondo. L'opera di redenzione, comin­ciata con la creazione dell'anima immacolata di Maria, deve concludersi con la salvezza del gene­re umano. Maria, per grazia di Dio, ci diede il Salvatore, per mezzo del quale noi dobbiamo ritornare al Padre.

Il mio direttore spirituale domandò un gior­no un segno sull'autenticità dei messaggi, ed esso fu accordato. Gesù disse: "Non sarà dato nessun altro segno che quello che fu già dato, e che nes­suno può contestare. Da questo si riconoscerà la missione della Mia SS. Madre. La maledizione scese sulla terra per mezzo di Eva. Per mezzo di Maria, la nuova Eva, sarà levata la maledizione a coloro che sono di buona volontà".

Non c'è forse in queste parole una profon­da saggezza? Se noi ubbidissimo fedelmente ai messaggi, Dio stesso li compirebbe in noi, per mezzo della Sua Grazia. Così si realizzerà in noi la grande profezia, annunciata dagli angeli ai pa­stori, quando nacque Gesù: -" Gloria a Dio nel più alto dei cieli e pace in terra agli uomini di buona volontà", (v. Luca 11, 14)

Se noi li analizziamo bene, i messaggi dati non sono nè più nè meno che un gesto, un gesto generosissimo di Gesù e di Maria. Noi, con un abbandono assoluto, dobbiamo attingere libera­mente tutte le grazie di salvezza che Gesù ci ha acquistate per mezzo della Sua Passione e della Sua Morte. Il Cielo ci invita, con le grazie che ci offre, a collaborare con Maria per salvare le anime.

Così, collaborando alla salvezza del nostro prossimo, potremo veramente meritarci la glo­ria eterna.



Preghiera per la Santa Chiesa

In unione con il Cuore immacolato di Maria saluto ed adoro la S. Piaga della Tua mano de­stra, o Gesù, e metto in questa Piaga tutti i sacer­doti della Tua S. Chiesa. Da' loro, ogni volta che celebrano il S. Sacrificio, il Fuoco del Tuo Amo­re divino, affinchè possano comunicarlo alle ani­me che sono loro affidate. Gloria... Amen.

Io saluto ed adoro la S. Piaga della Tua ma­no sinistra, ed in Essa metto tutti coloro che so­no nell'errore e tutti i miscredenti, queste povere anime che non Ti conoscono. Per amor di queste anime manda Gesù, molti operai nella Tua vigna, affinchè esse trovino il cammino verso il Tuo SS. Cuore. Gloria... Amen.

Io saluto ed adoro le S. Piaghe dei Tuoi pie­di sacri, e vi metto tutti i peccatori incalliti che preferiscono vivere per il mondo; Ti raccomando soprattutto coloro che moriranno oggi. Non per­mettere, Gesù, che il Tuo Preziosissimo Sangue vada perduto per loro. Gloria... Amen.

Io saluto ed adoro le S. Piaghe della Tua sa­cra Testa, e metto in queste Tue SS. Piaghe i nemici della S. Chiesa, tutti coloro che oggi an­cora Ti battono a sangue e Ti perseguitano nel Tuo Corpo mistico. Ti prego, Gesù, convertili, chiamali come hai chiamato Saulo per farne un San Paolo, affinchè ci sia presto un solo ovile ed un solo Pastore. Gloria... Amen.

Io saluto ed adoro la S. Piaga del Tuo SS. Cuore, ed in Essa metto, Gesù, la mia anima e tutti coloro per cui Tu vuoi che io preghi, so­prattutto coloro che soffrono e sono afflitti, tut­ti coloro che sono perseguitati ed abbandonati. Da' loro, o SS. Cuore di Gesù, la Tua luce e la Tua grazia. Riempili tutti del Tuo Amore e del­la Tua vera Pace. Gloria... Amen.

Padre celeste, io Ti offro, per mezzo del Cuore immacolato di Maria, il Tuo Figlio dilet­tissimo, e me con Lui, in Lui, per mezzo di Lui, con tutte le Sue intenzioni e in nome di tutte le creature. Amen.



Rosario meditato

Per l'onore e la gloria di Dio e per la salvez­za delle anime, la Madonna chiede ai Suoi figli preghiere e penitenza, e soprattutto la recita del Rosario.

Anche noi offriamoLe ogni giorno il nostro cuore, recitando il Rosario, affinchè Ella possa salvare i Suoi figli, tutti i Suoi figli.

Offerta da farsi prima della recita del Rosario: "O Maria, Madre della Giustizia divina, nell'Amore dello Spirito Santo, accetta questo Rosario per la conversione dei peccatori. Miglio­ra e rendi perfette le nostre preghiere, unendole alle Tue, per il Tuo massimo onore e maggior gloria di Dio. Amen".



Misteri gaudiosi

1) L'Annunciazione: Noi possiamo salutare la nostra Madre celeste come la SS. Trinità La salu­tò per mezzo dell'angelo, quando fu scelta fra tutte le donne per essere la Madre di Dio. Pre­ghiamoLa pure con tutto il cuore, affinchè Ella si degni di ottenerci lo Spirito Santo, la vera fe­de, la speranza cristiana e l'Amore divino.

2) La visita a S. Elisabetta: SalutiamoLa anco­ra recitando I'Ave Maria. PreghiamoLa con tutto il cuore di degnarsi di darci Gesù e di condurre a Lui tutti i peccatori, poichè Ella è il tabernacolo vivente di Dio.

3) La nascita di Gesù: Preghiamo Maria di de­gnarsi di condurre tutti i Suoi figli alle sorgenti di grazia dell'Amore divino, affinchè noi, come tabernacoli viventi di Dio, possiamo far conosce­re al mondo l'amore di Dio.

4) La presentazione al Tempio: Preghiamo Maria di offrire al Padre celeste il Suo Figlio di­vino, con i sacerdoti della S. Chiesa e con tutti i Suoi altri figli.

5) Il ritrovamento di Gesù al Tempio: Salutia­mo Maria, pregandoLa di degnarsi di cercare e salvare i peccatori induriti ed accecati da Satana, allo stesso modo in cui allora il SuoCuore addo­lorato cercò il Suo divino Infante.



Misteri dolorosi

1) L'agonia di Gesù: Preghiamo Maria di farci vedere l'amara Passione e la Morte di Gesù, ed accompagniamoLo nell'Orto degli Ulivi. Invo­chiamo la nostra Mamma celeste, domandando­Le di insegnarci a pregare in tutte le circostanze, come fece Gesù durante la Sua agonia, dicendo: "Padre, sia fatta la Tua Volontà, e non la mia".

2) La flagellazione: Meditiamo con la Madon­na Addolorata i tormenti crudeli che Gesù accet­tò di subire per i nostri peccati di amor proprio, d'amor dei piaceri e di dissolutezza, e riconoscia­mo l'Amore infinito che Egli testimoniò a noi, poveri peccatori.

3) La coronazione di spine: Meditiamo con la Madonna Addolorata la coronazione di spine. Gesù è deriso, è flagellato, per espiare i nostri peccati di orgoglio, la nostra superbia e la nostra mancanza di carità verso il nostro prossimo. Ri­conosciamo l'Amore infinito che Egli ebbe per noi, e pentiamici dei nostri peccati.

4) Gesù porta la croce: Seguiamo il nostro Sal­vatore sul cammino del Calvario, tenendo la no­stra mano in quella di Maria, pregando la Ma­donna di aiutarci a rialzarci quando pecchiamo, e a seguire Gesù.

5) La Crocifissione: Eccoci sul Calvario con l'Addolorata. Noi vediamo le torture che subì Gesù, spogliato di tutti i Suoi vestiti, e steso sul­la Croce. Nel momento in cui si inchiodano le Sue membra indolenzite, cerchiamo di sentire con Gesù i tormenti che Egli dovette subire per amor nostro, poichè siamo peccatori. Recitiamo I'Ave Maria, affinchè Maria non permetta che si perda, per nessuna anima, il preziosissimo San­gue di Suo Figlio.



Misteri gloriosi

1) La risurrezione: Noi incontriamo e salutia­mo la nostra Madre celeste. GuardiamoLa vicino a Gesù risuscitato, piena di una gioia inesprimi­bile. PreghiamoLa di ottenere a tutti i poveri peccatori l'incontro con Gesù, per poter godere della Sua Pace.

2) L'Ascensione: In piedi, vicino alla Madon­na, domandiamoLe di darci a tutti questo Amo­re e questo ardente desiderio di Dio, di cui tra­boccava il Suo Cuore immacolato, e il desiderio di essere ammessi un giorno nel numero degli eletti.

3) La discesa dello Spirito Santo: Contemplia­mo Maria in mezzo agli apostoli, al momento in cui lo Spirito Santo scese su di loro. Invochiamo­La, affinchè Ella si degni di ottenere questo Spi­rito Santo per tutti i Suoi figli, lo Spirito Santo che Gesù diede ai Suoi apostoli, in modo che E­gli ci assista nella lotta contro il demonio.

4) L'assunzione della SS. Vergine: Contem­pliamo Maria, assunta da Gesù in cielo in corpo ed anima, nella beatitudine infinita, che nessun occhio mai vide. DiamoLe il nostro cuore, tutte le nostre azioni per la salvezza delle anime, af­finchè Ella possa condurre in cielo tutti i Suoi figli, vicino al Cuore di Gesù.

5) L'incoronazione della SS. Vergine in cielo: Contempliamo la Madonna nell'amore e nelle de­lizíe della SS. Trinità. Ella è incoronata Regina del cielo e della terra, ed è stata mandata per schiacciare la testa a Satana.

Come esulta il Suo animo, sentendo le Ave Marie, recitate dai Suoi figli sulla terra! E il Dio in Tre Persone trova in Lei le Sue compiacen­ze. Un solo Suo sguardo verso Suo Figlio Gesù può ottenerci tutto ciò che coopera alla gloria di Dio ed alla nostra salvezza.



Preghiere di Maria Graf

Il mattino: Mio Dio, io elevo la mia anima verso di Te. Tu, Padre celeste, mi hai creata nel Tuo Amore infinito, per poterTi glorificare sulla terra. Nel Tuo Amore infinito, o mio Dio, hai mandato il Tuo divin Figlio per redimerci, con il Suo preziosissimo Sangue, dal peccato originale e dai nostri peccati. Nel Tuo Amore infinito Tu ci hai mandato lo Spirito Santo, per mezzo di Tuo Figlio, Nostro Signore, affinchè gli uomini restino nel Tuo Amore.

Noi possiamo essere un essere solo con Te, Padre, per mezzo di Tuo Figlio, nello Spirito Santo. O Dio, unico in Tre Persone, io credo in Te, spero in Te, e Ti amo sopra ogni cosa. Grazie mio Dio, per questo Tuo Amore. Io mi dono tut­to a Te, poichè Tu sei il mio Dio e il mio Tutto.

Preghiere per la Messa: Padre celeste, io depongo sull'altare tutti i miei pensieri, le mie parole, le mie azioni e il mio cuore, per offrirte­li in unione con le preghiere della S. Chiesa. Mio Dio, accetta con benevolenza questa offerta, af­finchè essa sia ad onore Tuo ed a Tua gloria. Padre, Tu mi hai già accettata come Tua figlia, e Tu mi dai il Tuo Amore per mezzo di Gesù, Tuo Amore per mezzo di Gesù, Tuo divin Figlio. Vieni dunque, mio Gesù, e penetra­mi con il fuoco dei Tuo Amore divino, affinchè tutti i miei pensieri, le mie parole e le mie azioni divengano sempre più simili ai Tuoi. Padre cele­ste, io Ti offro, unito al mio cuore, il SS. Cuore di Gesù. Io vorrei darTelo, mio Dio, con tutto l'amore, tutte le sofferenze e tutti i meriti di Gesù Cristo, ogni volta che Egli si offre a Te du­rante la Messa, per la Tua gloria eterna e il Tuo onore, in ringraziamento perpetuo per tutte le Tue grazie e i Tuoi benefici, in riparazione per­petua per i miei peccati e quelli del mondo inte­ro, e per la conversione dei poveri peccatori.

Preghiera per chiedere torrenti di grazie: Mio Gesù, mio Tutto, fa' scorrere torrenti di gra­zie dalle Tue Piaghe, e dal Tuo Cuore il Fuoco dei Tuo Amore divino per me e per i miei che so­no pure i Tuoi figli! Mantienili nell'Amore e nel­la Grazia! Fa' scorrere dei torrenti di grazie dal­le Tue Piaghe, e il Fuoco dei Tuo Amore, mio Gesù, per il S. Padre e per tutti i Tuoi servi. Da' loro il Fuoco dei Tuo Amore, per reprimere in essi l'amore per le cose di questo mondo, affin­chè essi possano, nel Tuo Amore, condurre a Te le anime che sono loro affidate! Manda, mio Ge­sù, dei torrenti di grazie e il Fuoco dei Tuo A­more divino a tutti coloro che Tu hai scelti per essere gli strumenti dei Tuo Amore! Per amore delle Tue SS. Piaghe, leva a tutti quelli che Ti testimoniano amore e compassione la maledi­zione dei peccato e le sue conseguenze! Per a­more dei Tuo SS. Cuore, guarisci le piaghe delle loro anime e dei loro corpi! Versa torrenti di grazie, mio Gesù, e il Fuoco dei Tuo Amore su tutti i poveri peccatori che sono in pericolo di affondare nel fango dei peccato! Abbi pietà so­prattutto di tutti coloro che devono morire og­gi. Da' a tutti loro, o Cuore pieno di Amore, la grazia dei pentimento, e fa' che essi siano presto con Te in cielo!

Versa torrenti di grazie e il Tuo Amore, o mio Gesù, su tutti i Tuoi nemici. O mio Gesù, abbi pietà di loro, poichè Tu non vuoi la morte dei peccatore. La Tua pietà è senza limiti. Da' a tutti la grazia della conversione, come Tu la de­sti a Saulo! Fa' che essi Ti riconoscano come u­nico e vero Dio.

Gesù mio, io possò sperare tutto nelle Tue SS. Piaghe. Perdona! "Essi non sanno ciò che fanno".



Invocazione a San Michele Arcangelo Patrono della Chiesa Universale, composta da S.S. Papa Leone XIII.

Questa preghiera, composta dal Papa Leone XIII, per mettere in fuga il demonio, giova assai a preser­vare dai mali gli individui, le famiglie cristiane e la società.

Nel nome dei Padre, dei Figliolo e dello Spirito Santo. Così sia.

Gloriosissimo principe delle celesti milizie, Arcangelo S. Michele, difendici nella battaglia contro tutte le potenze delle tenebre e la loro spirituale malizia. Vieni in aiuto di noi, che fum­mo creati da Dio e riscattati a gran prezzo dalla tirannia dei demonio.

Tu sei venerato dalla Chiesa quale suo custode e patrono, e a te il Signore ha affidato le anime che un giorno occuperanno le sedi celesti. Prega, dunque, il Dio della pace a tenere schiac­ciato Satana sotto i nostri piedi, affinchè esso non valga nè a fare schiavi di sè gli uomini, nè a recare danni alla Chiesa.

Presenta all'Altissimo con le tue le nostre preghiere, perchè discendano tosto su di noi le sue divine misericordie, e tu possa incatenare il dragone, il serpente antico, satana, e incatenato, ricacciarlo negli abissi, donde non possa più se­durre le anime. Amen.



Esorcismo

La possono recitare anche i semplici fedeli, non per modo di esorcismo propriamente detto, ma di pre­ghiera forte ed efficace contro il satanismo. Si badi però, che bisogna recitarla. con viva fede e sopra­tutto in istato di grazia, cioè con la coscienza mon­da da ogni peccato mortale.

Specialmente la si reciti quando, con ragione, si te­ma l'influsso diretto od indiretto di satana, come per esempio, nelle tentazioni, nelle ingiuste persecuzioni, nelle malattie, nelle intemperie delle stagioni, ed in generale in ogni caso di prova o di disgrazia.

In nome di Gesù Cristo, nostro Dio e Signo­re, e con l'intercessione dell'Immacolata Vergine Maria, Madre di Dio, di San Michele Arcangelo, dei santi Apostoli Pietro e Paolo e tutti i Santi, fiduciosi intraprendiamo la battaglia contro gli attacchi e le insidie del demonio.

Salmo 67

Sorga il Signore e siano dispersi i suoi nemi­ci, e fuggano dal cospetto di lui coloro che lo odiano.

Svaniscano come scanisce il fumo, come si fonde la cera al fuoco: così periscano i peccatori dinanzi alla faccia di Dio.

V) Ecco la Croce del Signore, fuggite, potenze nemiche.

R) Vinse il Leone della tribù di Giuda, il di­scendente di Davide.

V) Che la tua misericordia, Signore, sia su di noi.

R) Siccome noi abbiamo sperato in te.

Noi te lo imponiamo, spirito immondo, po­tenza satanica, invasione dei nemico infernale, con tutte le tue legioni, riunioni, e sette diaboli­che, in nome e potere del Nostro Signore Gesù + Cristo. (Al segno + i laici si facciano il segno del­la croce). Sii sradicato dalla Chiesa di Dio, fug­gi lontano dalla anime riscattate dal prezioso Sangue del divino Agnello + .

D'ora innanzi non ardire, perfido serpente, ingannare il genere umano, perseguitare la Chiesa di Dio e scuotere e crivellare, come frumento.

Te lo comanda l'Altissimo Dio, al quale, nella tua grande superbia, presumi di essere simile.

Te lo comanda Dio Padre + , te lo comanda Dio Figlio + , te lo comanda Dio Spirito Santo +.

Te lo comanda il Cristo, Verbo eterno di Dio fatto carne + , che per la salvezza della no­stra progenie, perduta dalla tua gelosia, s'è umi­liato e fatto obbediente fino alla morte.

Te lo comanda il segno sacro della Croce + e il potere di tutti i misteri di nostra fede cristiana.

Te lo comanda la potente Madre di Dio, la Vergine Maria + , che, dal primo istante della sua Immmacolata Concezione, per la sua umiltà, ha schiacciato la tua testa orgogliosa.

Te lo comanda la fede dei Santi Apostoli, Pietro e Paolo + .

Te lo comanda il sangue dei Martiri e la po­tente intercessione di tutti i Santi e Sante + .

Dunque, dragone maledetto e ogni legione diabolica, noi vi scongiuriamo, per il Dio + vivo, per il Dio + vero, per il Dio + santo: cessate di ingannare le umane creature e di propinare loro il veleno della dannazione eterna: cessate di nuo­cere alla Chiesa e di mettere lacci alla sua libertà.

Vattene, Satana, inventore e maestro d'in­ganni, nemico della salvezza dell'uomo. Cedi il posto al Cristo, cedi il posto alla Chiesa.

Umiliati sotto la potente mano di Dio, tre­ma e fuggi all'invocazione che noi facciamo del santo e terribile Nome di quel Gesù che fa tre­mare l'inferno, a cui le Virtù dei cieli, le Potenze e le Dominazioni sono sottomesse, che i Cheru­bini ed i Serafini lodano incessantemente, dicen­do: "Santo, Santo, Santo è il Signore, il Dio del­le armate".

V) O Signore, ascolta le nostre preghiere.

R) E il nostro grido giunga fino a te.

O Dio del Cielo, Dio della terra, Dio degli Angeli, Dio degli Arcangeli, Dio dei Patriarchi, Dio dei Profeti, Dio degli Apostoli, Dio dei Mar­tiri, Dio dei Confessori, Dio delle Vergini, Dio che hai il potere di donare la vita dopo la morte, e il riposo dopo la fatica, giacchè non vi è altro Dio all'infuori di Te, nè vi può essere se non Tu, Creatore eterno di tutte le cose visibili ed invisi­bili: umilmente ti supplichiamo a volerci liberare da ogni tirannia, laccio, inganno e infestazione degli spiriti infernali, e a mantenercene sempre incolumi. Per Gesù Cristo, Signor nostro. Amen.

Dalle insidie del demonio liberateci, o Si­gnore.

E la Vostra Chiesa sia libera nel servirVi.

E i nemici di essa siano umiliati.

Ve ne preghiamo, esauditeci pel Cuore Eucaristico di Gesù, Vostro Figlio.



Preghiera alla SS. Vergine Maria

Augusta Regina del Cielo e Sovrana degli Angeli, Voi che avete ricevuto da Dio il potere e la missione di schiacciare la testa a satana, Vi chiediamo umilmente di mandarci legioni cele­sti perchè al Vostro comando, inseguano i demo­ni, li combattano dappertutto, reprimano la loro audacia e li respingano nell'abisso.

O buona e tenera Madre, Voi sarete sempre il nostro amore e la nostra speranza.

Santi Angeli ed Arcangeli, difendeteci, cu­stoditeci. Amen.



Nota finale

La Commissione degli scritti di Maria Graf, a cui sono affidati in custodia i documenti la­sciati da lei, comunica: "A gentile richiesta del signor M. Joseph - F. Künzli, abbiamo permesso di pubblicare que­st'opera. Il contenuto è assolutamente conforme ai manoscritti. Ma noi vorremmo prevenire tutti i nostri lettori che, per ragioni facili da capire, la parentela di Maria Graf a Sonnenhalb (Appenzel­lo - Svizzera) non desidera ricevere visite.

Però, si può sempre fare una visita sulla tomba di Maria Graf al cimitero di Appenzello. La Commissione degli scritti



Conclusione

La diffusione della "Rivelazione dell'Amo­re divino" avviene con la rapidità del vento! Si fa notare che essa non è aiutata da nessuna for­ma di pubblicità costosa.

Gli scritti di Maria Graf si fanno conoscere, per così dire, da soli; per influsso dello Spirito Santo sembra che sia venuta la loro ora.

Maria Graf desiderava ardentemente far co­noscere le "Rivelazioni dell'Amore divino". Ma l'ubbidienza glielo impedì. Ci si può fare una do­manda: è proprio lei che sta aiutando a diffon­dere questo libro, poichè la Chiesa diede il per­messo di stampa?

Maria Graf disse un giorno che quando la Chiesa avrebbe dato il permesso di stampa, colo­ro che avessero ubbidito fedelmente al messaggio e l'avessero diffuso, avrebbero ottenuto una be­nedizione speciale. Appena furono stampati i primi libri, ricevetti lettere di ringraziamento, testimonianze di persone entusiaste; che ebbero occasione di essere aiutati in un modo del tutto speciale. Io ne sono felice, poichè mi aspetto una grande pioggia di doni e di grazie divine da que­sta pubblicazione, per il bene spirituale e fisico di tutti i lettori.

Se dopo la pubblicazione della quinta edi­zione in tedesco queste testimonianze attestano le grazie ricevute, se continuano ad arrivarmi dei ringraziamenti, è per me una prova in più che il Cielo ha un interesse particolare alla diffusione di quest'opera.

Noi non vogliamo essere nè curiosi nè avidi di straordinario, ma tutte queste esperienze de­vono aumentare in noi la fiducia in Dio e nell'A­more divino.

Ed è soltanto quando si saprà vivere secon­do questi suggerimenti, attuando fedelmente ciò che Gesù e Maria desiderano, che Dio ci conside­rerà Suoi figli di elezione, e guiderà la nostra vita in un modo speciale. Ma noi dobbiamo fare tutto per amore: e questo amore deve essere pu­ro e senza egoismo.

Non è facile agire così: ciò esige un tiroci­nio e una pratica quotidiana. Oggi ancora, sotto questo punto di vista, Maria Graf è un esempio insigne. Oggi ancora ella condurrà a Gesù e a Ma­ria coloro che si affidano a lei spiritualmente, proprio come fece lei durante la sua vita, e lo fe­ce tanto spesso e volentieri. Possa ora il suo ar­dente desiderio realizzarsi ampiamente in cielo. E' con questa speranza che io auguro a tutti i cari lettori i doni più copiosi di grazie. Il mio voto è soprattutto quello che essi capiscano e ri­conoscano l'Amore di Cristo. Una volta raggiun­to questo scopo, e dopo averne fatta l'esperienza personale, si è vicini al compimento di grandi cose per Dio, a cui vogliamo mostrare ricono­scenza ed amore.

Allora potremo mettere la nostra mano in quella di Maria, accompagnando ovunque il Si­gnore. Allora andremo con Lui da tutti gli uo­mini, annunciando loro il Suo Amore, e portan­do loro aiuto e consolazione in Suo Nome.

Così assolveremo il compito che la "Ri­velazione dell'Amore divino" ci ha imposto. L'editore: Joseph - F. Künzli

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NON SCENDO DALLA CROCE Di Fulton j Sheen,vescovo

Ero uscito di casa per saziarmi di sole.Trovai un uomo che

si dibatteva nel dolore della crocifissione.Mi fermai

e gli dissi:"Permetti che ti aiuti"?Lui rispose:

Lasciami dove sono.

Non scendo dalla croce fino a quando sopra vi

spasimano i miei fratelli.

fino a quando per staccarmi

non si uniranno tutti gli uomini.

Gli dissi"Che vuoi che io faccia?"

Mi rispose:

Và per il mondo e di a coloro

che incontrerai che c è un uomo

che aspetta inchiodato alla croce.