martedì 3 gennaio 2012

LA POTENZA DEL NOME DI GESU'













Ai nostri giorni molti cristiani sembrano ignorare la Potenza che è racchiusa nel Nome di Gesù. C’è chi asserisce che questo potenza era d’altri tempi, un dono destinato alla Chiesa nascente.

Tuttavia, se la Parola di Dio ci insegna a lodare il Signore Nostro Gesù quale unico strumento della nostra salvezza, d’altra parte mai ci viene detto di rivolgere a lui le nostre preghiere, le nostre richieste. Ed è per questo che le preghiere e le suppliche nello stile: “Gesù ascoltami, Gesù esaudiscimi, Gesù guariscimi”; non sono conformi all’insegnamento del Cristo.

Il potere del Nome

La forza spirituale della preghiera di Gesù risiede nel Nome del Dio-Uomo, il nostro Signore Gesù Cristo. Benché siano molti i passi della sacra Scrittura che proclamano la grandezza del Nome divino, tuttavia il suo significato fu spiegato con grande chiarezza dall'apostolo Pietro dinanzi al sinedrio che lo interrogava per sapere "con quale potere o in nome di chi" egli avesse procurato la guarigione a un uomo storpio fin dalla nascita. "Allora Pietro, pieno di Spirito santo, disse loro: 'Capi del popolo e anziani, visto che oggi veniamo interrogati sul beneficio recato a un uomo infermo e in qual modo egli abbia ottenuto la salute, la cosa sia nota a voi tutti e a tutto il popolo d'Israele: nel Nome di Gesù Cristo il Nazareno, che voi avete crocifisso e che Dio ha risuscitato dai morti, costui vi sta innanzi sano e salvo. Questo Gesù è la pietra che, scartata da voi, costruttori, è diventata testata d'angolo. In nessun altro c'è salvezza; non vi è infatti altro nome dato agli uomini sotto il cielo nel quale è stabilito che possiamo essere salvati"' (At 4,7-12) Una tale testimonianza viene dallo Spirito santo: le labbra, la lingua, la voce dell'apostolo non erano che strumenti dello Spirito.

Un altro strumento dello Spirito santo, l'apostolo dei gentili, fa una dichiarazione simile. Egli dice: "Infatti, chiunque invocherà il Nome del Signore sarà salvato" (Rm 10,13). "Gesù Cristo umiliò se stesso facendosi obbediente fino alla morte e alla morte di croce. Per questo Dio l'ha esaltato e gli ha dato il Nome che è al di sopra di ogni altro nome; perché nel Nome di Gesù ogni ginocchio si pieghi nei cieli, sulla terra e sotto terra" (Fil 2,8-10).

Pregare Dio nel Nome di Gesù

Gesù stesso ci invita a rivolgere le nostre preghiere al Padre nel suo Nome. “In verità, in verità vi dico che tutto ciò che domanderete al Padre nel mio Nome, egli ve la darà” (Giovanni 16: 23).

“Chiedete, dice Gesù, chiedete e otterrete perchè la vostra gioia sia piena” (Giovanni 16: 24).

Vorrei sottolineare che Gesù non dice: “provate a chiedere e il Padre vaglierà la vostra richiesta… chiedete e il Padre prenderà in considerazione i vostri desideri e forse, un giorno…”. Gesù dice: “Chiedete e otterrete”. Sappiate che si tratta di una promessa, di un impegno solenne.

Il suo Nome garantisce, il suo Nome avalla le nostre preghiere. Dovremmo, perciò, imparare a chiedere secondo le regole che Gesù ci ha dettato.

Nella Lettera di Paolo ai Romani, capitolo 10, versetto 13, si legge che “chiunque invocherà il Nome del Signore sarà salvato”. Anche leggendo il Vangelo di Giovanni scopriamo che “qualunque cosa chiederemo nel Nome suo egli la farà, perché il Padre sia glorificato nel Figlio”. Sempre in quello stesso Vangelo, capitolo 16, versetto 24, Gesù ci dice: “Finora non avete chiesto nulla nel mio Nome, chiedete e otterrete, perché la vostra gioia sia piena”.

Il nome di Gesù è la chiave che apre la porta alla Luce ed alla Buona salute, dobbiamo sempre chiedere nel suo Nome. Pietro lo sapeva bene, ed per questo che ha potuto dire al paralitico della Porta Bella:

“Non possiedo né argento né oro, ma quello che ho te lo do: nel Nome di Gesù Cristo il Nazareno, cammina”. E presolo per la mano destra, lo sollevò. Di colpo i suoi piedi e le sue caviglie si rinvigorirono e balzato in piedi camminava: ed entrò con loro nel tempio, saltando e lodando Dio (Atti 3: 6‑8). E fu nel Nome di Gesù che il paralitico ricevette la sua guarigione.

Troppo spesso dimentichiamo che, in quanto cristiani, in quanto figli di Dio, abbiamo delle prerogative, dei diritti e dei privilegi.

Giustificati nel Nome del Signore Gesù Cristo

Nella Prima Lettera ai Corinzi Paolo ci ricorda che “siamo stati giustificati nel Nome del Signore Gesù Cristo” (1 Corinzi 6: 11). D’altra parte, nella sua Lettera ai Colossesi, lo stesso Paolo ci dice “tutto quello che farete in parole ed opere, tutto si compia nel nome del Signore Gesù”. (Colossesi 3: 17).

E’ giunto il momento in cui il Popolo di Dio deve riprendere possesso di quel Nome che gli è stato dato. Disse Gesù: “Qualunque cosa chiederete nel Nome mio, io la farò, perché il Padre sia glorificafo nel Figlio”. (Giovanni 14:13). Pertanto, chiedere nel Nome di Gesù equivale a glorificare il Padre.

C’è ancora un ultimo passo che vale la pena di meditare: “Non voi avete scelto me, ma io ho scelto voi e vi ho costituiti perché andiate e portiate molto frutto e il vostro frutto rimanga: perché tutto quello che chiederete al Padre nel mio Nome, ve lo conceda” (Giovanni 15 :16).



Tratto da: ”Chiedere e ottenere, nel Nome di Gesù”, di Fred Ladenius, Edizioni Uomini Nuovi e da http://www.monasterovirtuale.it/home/la-patristica/la-preghiera-del-cuore.html

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NON SCENDO DALLA CROCE Di Fulton j Sheen,vescovo

Ero uscito di casa per saziarmi di sole.Trovai un uomo che

si dibatteva nel dolore della crocifissione.Mi fermai

e gli dissi:"Permetti che ti aiuti"?Lui rispose:

Lasciami dove sono.

Non scendo dalla croce fino a quando sopra vi

spasimano i miei fratelli.

fino a quando per staccarmi

non si uniranno tutti gli uomini.

Gli dissi"Che vuoi che io faccia?"

Mi rispose:

Và per il mondo e di a coloro

che incontrerai che c è un uomo

che aspetta inchiodato alla croce.