venerdì 13 settembre 2013

Meditazione sulle 7 Parole di Gesù




Chi conserva (tiene per sè) la sua vita, la perde. Chi perde la sua vita per causa mia, la trova (la guadagna cercando).



Padre, perdona loro, perchè non sanno quello che fanno!
Padre, volgi i tuoi occhi ed effondi la Tua misericordia su tutte le persone di ogni tempo che brancolano nel buio. Illumina i loro cuori e le loro coscienze, rendili capaci di risponderti, responsabili, quindi, e attenti alla Tua voce che parla attraverso il Figlio Tuo.
Fa che tutti, in Lui, siamo capaci di dirti: "non la mia, ma la Tua volontà sia fatta!"

Oggi sarai con me in Paradiso!
Padre, anch'io sono il ladrone in croce per le mie disarmonie, i miei smarrimenti, i miei peccati. Sono rinata nel momento in cui ho accolto questa parola del Tuo Figlio sulla croce. Oggi sarai con me nella casa del Padre. E' un ritorno a casa doloroso, ma salutare e benedetto.
Tu sei benedetto e noi siamo benedetti in Te.

Donna, ecco il tuo figlio. Ecco la tua madre!
Il discepolo amato affidato alla Madre. La Madre affidata a lui.
La Madre col cuore trafitto dal dolore, ma in piedi salda e presente con tutta se stessa sotto la croce. Condivisione piena, totale del mistero di Cristo, sin dal concepimento, che ora culmina nel momento più doloroso, cruciale .......
Essa infonde forza e capacità di condivisione e partecipazione amorosa a tutte le madri di tutti i tempi perchè non si lascino abbattere, non soccombano sotto la croce dei figli e, nonostante tutto, aprano i loro cuori alla speranza, all'offerta di una condivisione vera e viva.
In Giovanni si vuol vedere il sacerdote. Ed è giusto, perchè veramente essi sono i prescelti, gli amati, i nuovi pastori del gregge.
Ma l'ampiezza, l'altezza, la lunghezza e la profondità dell'amore di Dio estende i frutti di questo rapporto così stretto e così intimo a tutti gli uomini che vogliono affidarsi alla Madre e ai discepoli prediletti, divenire a loro volta discepoli.
Mi conforta che sotto la croce c'è anche la Maddalena. Non ci sta come una regina, perchè il suo dolore è meno composto e il suo animo, pur liberato dal male, è ancora appesantito dalle conseguenze di esso. Ma anche lei è lì, non è andata via, non è fuggita; ed è lei che vedrà per prima il suo Maestro e Signore Risorto. Lei ha bisogno di vederlo e quindi il Signore non le si nasconde, le appare.
Maria, invece, certamente ha sentito nel suo cuore questa esplosione misteriosa di vita. Lei è così intimamente coinvolta nel mistero del suo Figlio ed è così profondamente presente ...........


Dio mio, Dio mio, perchè mi hai abbandonato?
E' una solitudine abissale, ancor più profonda e drammatica di quella del Getsemani confortata, pur nell'immensità della pesantezza e della sofferenza, dall'angelo e dalla consapevolezza di essere nella volontà del Padre.
E' il turbamento della natura umana di fronte al mistero della morte. E' anche il silenzio di Dio che noi uomini viviamo come abbandono. Il momento del buio e del culmine della prova. E' l'assenza di Dio che sperimentiamo anche noi.
Più di una volta mi è venuto in mente che l'abbandono provato da Gesù coincide con la suprema donazione che Dio ci fa di se stesso. Condivisione immensa per amore immenso. E' Dio che soffre in quell'attimo supremo; chi potrebbe consolarlo?
Un teologo potrebbe dirmi che Dio, nella sua perfezione, non può soffrire.
Io credo che, per amore, Dio HA VOLUTO, nel caricarsi della nostra umanità, caricarsi anche della nostra soffrenza fino in fondo. Come potremo più rimproverargli la sofferenza, che ci scandalizza sempre, come se dipendesse da Lui?
La sofferenza è entrata, entra nel mondo dalla nostra disobbedienza che ci disinnesta dalla sorgente della vita, della nostra vita vera: come possiamo rimproverare al Signore la sofferenza che c'è in noi, che c'è nel mondo?
Ma di che amore siamo amati, se un Dio, Signore immenso, è diventato uno di noi, è entrato nella nostra umanità e, quindi, anche nella nostra sofferenza e, perciò anche nel nostro male, per riscattarla, trasformarla nella Sua gloria!
Zaccheo era un peccatore: eppure il Signore, passando si ferma, lo guarda e gli dice:"scendi subito, stasera devo fermarmi a casa tua".E Zaccheo scende "pieno di gioia" (kairon: è lo stesso verbo del saluto dell'angelo a Maria Kaire!). Gesù si ferma e entra nella casa di un peccatore. Quanto mi consola nel mio sentirmi sempre indegna. Lui non aspetta che io sia perfetta, per venire, per nascere in me!
Cosa troverai Signore nella mia casa?

Ho sete!
Dio ha sete di anime. Le anime hanno sete di Dio.
Signore, fa che tutte le anime di tutti gli uomini riconoscano questa sete e, anzichè abbeverarsi come animali a cisterne screpolate (tutti gli idoli con cui si illudono di estinguerla) ascoltino e rispondano al tuo grido (a me sembra che tu gridi queste parole): CHI HA SETE VENGA E BEVA CHI CREDE IN ME: FIUMI D'ACQUA VIVA SGORGHERANNO DAL SUO SENO!
Signore, io intuisco cosa significa: Fa che io lo viva!
Signore, noi abbiamo sete dell'acqua che sgorga dal tuo costato trafitto, del sangue salutare che hai effuso fino all'ultima goccia.
Tu sei il Tempio, anzi la Sorgente, da cui sgorga l'acqua viva in cui ogni essere che vi brulica ha la vita.
Inondami, Signore, con quest'acqua, che oggi io accolgo stando ai piedi della tua croce, non più curva sotto la mia croce, ma in piedi, perchè Tu e la Tua e mia Madre l'avete reso possibile.



L'ampiezza, l'altezza, la lunghezza e la profondità dell'amore di Dio che supera ogni conoscenza rendono possibile che questo mistero si estenda e si rinnovi e si renda presente ogni volta che siamo presenti in piedi e con il cuore rivolto e pieno di te accanto alla croce dei fratelli che incontriamo nel nostro cammino, dei nostri familiari, del mondo intero che ci entra in casa e nel cuore attraverso le immagini televisive. E, per quel che non vediamo, ci entra nel cuore lo stesso perchè, se siamo inseriti nel tuo cuore, ci troviamo tutte le gioie e le sofferenze del mondo.
Signore, se avrò gustato solo una goccia di questo mistero e di questa grazia, riuscendo a morire a me stessa (per ora è solo un'intenzione; mi riesce solo a sprazzi: deve diventare volontà-vita), unita alla tua croce, non mi verranno più dubbi e paure.

Tutto è compiuto!
".....li amò sino alla fine."
Colui che amò sino alla fine e donò di se stesso tutto fino all'ultima goccia di sangue e l'ultimo alito di vita e perpetua questo dono del pane vivo disceso dal cielo nell'eucarestia, potè dire davanti al Padre e al mondo di aver portato a compimento la ragione per cui era venuto nel mondo.
Ma Egli è la stessa cosa con Colui che l'ha mandato, con il Padre, sorgente della mia vita e del mio essere, che, in Lui e attraverso di Lui, si dona a me.
E io? Che misera, ingrata e povera e disattenta e incapace sono io! Ma non mi sgomenta più, perchè il mio Signore mi conosce, mi vede e mi ama come sono. E il Suo amore donato e accolto incessantemente, mi ha liberata e mi sta guarendo e trasformando. E io mi lascerò continuare a guarire e trasformare.
Eccomi, Signore, finalmente si è fatta strada nelle tenebre della mia vita, la Tua luce, la Tua voce, la Tua verità. E io sono qui che non fuggo più la mia realtà, nè più mi ribello nè più mi dibatto; ma, amorosamente attenta, ti ascolto, ti seguo, imparo ad amarti.
Tutto è compiuto: che abisso di amore e di sofferenza! Ed è compiuto anche per me.
Rompe la scorza della mia indifferenza. Lascio compiersi in me la Parola del Signore: "la verità ti farà libera". Voglio riuscire a vivere il programma della Caritas diocesana di quest'anno "fare la verità nella carità" libera dal mio egoismo; libera per.......Padre, nelle tue mani, rimetto il mio Spirito.
Il culmine della vicenda umana di Cristo, inizio della vicenda divina dell'uomo. Il nuovo essere-dell'uomo-in-Dio.
Tutto l'uomo è tornato al Padre. E' già compiuto, è già operato dalla nascita, dalla vita, dalla morte, dalla Risurrezione e assunzione di Gesù, il Cristo. Sta diventando vero anche per me. Tu sei il mio Signore e il mio Dio.








Padre, nelle tue mani consegno il mio Spirito!
Prima di consegnare il Suo Spirito al Padre, Cristo Gesù si è consegnato nelle nostre mani. Dono totale, fino alla fine, senza conservare nulla per se'.
Inaudito, divino, immenso amore-dono.
Padre, Padre nostro, anch'io consegno il mio spirito, che non è mio, è Tuo perchè viene da Te, nelle tue mani. Mani: accolgono, modellano, accarezzano, creano, stringono, sostengono, benedicono, ammoniscono, indicano, frenano, affrettano sollecitando amorosamente, curano, trasmettono amore, richiamano, sollevano, attraggono.
Padre, è una decisione irrevocabile; possibile perchè il Figlio Tuo prediletto lo ha già fatto per me, per noi.
Padre, la Tua misericordia è veramente più grande del mio cuore. E' così grande la mia miseria, la mia meschinità; ma più grande è il Tuo amore per me, la Tua volontà di salvezza.
SIA FATTA, PADRE, LA TUA VOLONTA' COME IN CIELO, COSI' IN TERRA.
Come in cielo è la mia immagine di Te, non contaminata, redenta e purificata da Cristo, dal lavacro del Suo sangue effuso, sparso per la salvezza dei figli perduti, fa sì che si scriva nella mia terra.
Padre, fa che in me non ci siano più barriere di paura, di egoismo, di incapacità.
La tua volontà fatta (è un bel lavoro) nella mia vita nel mio essere nel mio cuore con Te PER CRISTO, CON CRISTO, IN CRISTO.
Fatta-insieme. Significa che non è precostituita, ma frutto della Tua chiamata e della mia risposta.
Padre, se sono qui è perchè Tu mi hai voluta.
Padre, nel Signore Gesù e con l'intercessione della Sua e mia Madre, Maria, che Tu hai scelta perchè sia la fonte da cui sgorga, per la nostra salvezza, la sorgente della Tua vita, io mi abbandono in Te, Ti consegno tutta me stessa, quella che sono e che sarò.


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NON SCENDO DALLA CROCE Di Fulton j Sheen,vescovo

Ero uscito di casa per saziarmi di sole.Trovai un uomo che

si dibatteva nel dolore della crocifissione.Mi fermai

e gli dissi:"Permetti che ti aiuti"?Lui rispose:

Lasciami dove sono.

Non scendo dalla croce fino a quando sopra vi

spasimano i miei fratelli.

fino a quando per staccarmi

non si uniranno tutti gli uomini.

Gli dissi"Che vuoi che io faccia?"

Mi rispose:

Và per il mondo e di a coloro

che incontrerai che c è un uomo

che aspetta inchiodato alla croce.