sabato 9 marzo 2013

ROSARIO IN ONORE DI S.GIUSEPPE




AVE, o Giuseppe
uomo giusto,
Sposo verginale di Maria
e padre davidico del Messia;
Tu sei benedetto
fra gli uomini,
e benedetto è il Figlio di Dio
che a Te fu affidato: Gesù
San Giuseppe,
patrono della Chiesa
universale,
custodisci le nostre famiglie
nella pace e nella grazia
divina,
e soccorrici nell'ora
della nostra morte. 
Amen.
  • Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo.
    Amen.
O Dio, vieni a salvarmi. 
Signore, vieni presto in mio aiuto
  • Gloria al Padre e al Figlio
    e allo Spirito Santo.
    Come era nel principio,
    ora e sempre,
    nei secoli dei secoli, 
Amen.
Presentazione del Mistero di San Giuseppe, con riferimento al Vangelo e un brevissimo commento di attuazione.
Alla fine delle litanie
Preghiamo per il Papa:
II Signore Lo conservi, Gli
doni vigore, Lo renda felice
sulla terra e Lo preservi da
ogni male. 
Amen.
I. PRIMO MISTERO

Si contempla S. Giuseppe L'UOMO GIUSTO agli occhi di DiO Mt 1,18-21.24.
Ecco come avvenne la nascita di Gesù Cristo: sua madre Maria essendo promessa sposa di Giuseppe, prima che andassero a vivere insieme si trovò incinta per opera dello Spirito Santo. Giuseppe suo sposo, che era giusto e non voleva ripudiarla, deci se di licenziarla in segreto.
Mentre però stava pensando a queste cose, ecco che gli apparve in sogno un angelo del Signore e gli disse: "Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria, tua sposa, perché quel che è generato in lei viene dallo Spirito Santo. Essa partorirà un figlio e tu lo chiamerai Gesù: egli infatti salverà il suo popolo dai suoi peccati". Tutto questo avvenne perché si adempisse ciò che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta: Ecco, la vergine concepirà e partorirà un figlio che sarà chiamato Emmanuele, che significa Dio con noi. Destatosi dal sonno, Giuseppe fece come gli aveva ordinato l'angelo del Signore e prese con sé la sposa, la quale, senza che egli la conoscesse, partorì un figlio, che egli chiamò Gesù.
Riflessione: Dunque S. Giuseppe aderì, con piena fiducia, al progetto di Dio su di sé. Ci lasciamo anche noi guidare nelle nostre scelte dalla Parola di Dio, dalla Parola della Chiesa?
II. SECONDO MISTERO

Si contempla S. Giuseppe LO SPOSO VERGINALE di Maria SS. LC 1,34-38
Allora Maria disse all'angelo: "Come è possibile? Non conosco uomo" Le rispose l'angelo: "Lo Spirito Santo scenderà su di te, su te stenderà la sua ombra la potenza dell'Altissimo. Colui che nascerà sarà dunque santo e chiamato Figlio di Dio. Vedi: anche Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia, ha concepito un figlio e questo è il sesto mese per lei, che tutti dicevano sterile: nulla è impossibile a Dio". Allora Maria disse: "Eccomi, sono la serva del Signore, avvenga di me quello che hai detto". E l'angelo parti da lei.
Riflessione: II matrimonio, tra Battezzati, può essere vissuto cristianamente, degnamente in due sole maniere, sempre, evidentemente, di comune accordo degli sposi (la comunione degli spiriti è necessaria assolutamente negli sposi): può essere vissuto responsabilmente aperto alla procreazione o verginalmente, per una speciale missione per il Regno di Dio. Gli sposi cristiani, secondo S. Paolo, 1 Cor. 7,29, non dovrebbero più considerarsi di questo mondo.
III. TERZO MISTERO

Si contempla S. Giuseppe IL FIDENTE PROFUGO nella terra di Egitto MT 2,13-15.
Fuga in Egitto e strage degli innocenti
Essi erano appena partiti, quando un angelo del Signore apparve in sogno a Giuseppe e gli disse: "Alzati,prendi con te il bambino esua madre e fuggì in Egitto,e resta là finché non ti avvertirò, perché Erode sta cercando il bambino per ucciderlo".Giuseppe, destatosi, prese con sé il bambino e sua madre nella notte e fuggì in Egitto, dove rimase fino alla morte di Erode, perché si adempisse ciò che era stato dettodal Signore per mezzo delprofeta: dall'Egitto ho chiamato il mio figlio.

Riflessione: Al terzo miste-ro: Per difendere i propri figli nella loro vita materiale, nonsolo, ma soprattutto nella loro vita morale e spirituale, igenitori cristiani debbono af-frontare ogni sacrificio. Troppi "erodi" circolano, oggi, nelmondo con sommo pericolo, soprattutto, per i piccoli.
IV. QUARTO MISTERO 

Si contempla S. GiuseppeIL SAGGIO CAPO della Santa Famiglia di Nazareth Mt 1 3,53-55a; Me 6, 1 -3a; Lu 2,51-52.

Partito quindi di là, andònella sua patria e i discepolilo seguirono. Venuto il sabato, incominciò a insegnarenella sinagoga. E molti ascoltandolo rimanevano stupiti edicevano: "Donde gli vengo-no queste cose? E che sapienza è mai questa che gliè stata data? E questi prodi-gi compiuti dalle sue mani? Non è costui il carpentiere, il figlio di Maria, il fratello di Giacomo, di Ioses, di Giuda e di Simeone? E le sue sorelle non stanno qui da noi?". E si scandalizzavano di lui. Partì dunque con loro e tornò a Nazareth e stava loro sottomesso. Sua madre serbava tutte queste cose nel suo amore. E Gesù cresceva in sapienza, età e grazia da-vanti a Dio e agli uomini.
Riflessione: Una famiglia siregge sulla saggezza del capo: quando c'è dialogo per illuminarsi a vicenda, e quando c'è preghiera comune peressere illuminati dall'alto.
V. MISTERO

Si contempla S. Giuseppe IL FEDELE OSSERVANTE delle feste religiose Le 2,41-43.
"I suoi genitori si recavai no tutti gli anni a Gerusa lemme per la festa della Pasqua. Quando ebbe dodicianni, vi salirono di nuovo secondo l'usanza; ma trascorsi i giorni della festa, mentre riprendevano la via delritorno, il fanciullo Gesù rimase a Gerusalemme, senza che i genitori se ne accorgessero."

Riflessione: Dunque anchela religione va vissuta "insie-me" in famiglia. I genitori nondebbono dire ai figli: "Va a messa... va in chiesa... va a confessarti... dì le preghiere! (quando i genitori compiono ancora questo dovere di richiamare i figli). I genitoridebbono invece dire ai figli: "Andiamo a Messa... 'Andiamo a confessarci... diciamo insieme le preghiere". La vita familiare è una vita d'insieme, è qualche cosa di fortemente sentito e vissuto comunitariamente.



       

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NON SCENDO DALLA CROCE Di Fulton j Sheen,vescovo

Ero uscito di casa per saziarmi di sole.Trovai un uomo che

si dibatteva nel dolore della crocifissione.Mi fermai

e gli dissi:"Permetti che ti aiuti"?Lui rispose:

Lasciami dove sono.

Non scendo dalla croce fino a quando sopra vi

spasimano i miei fratelli.

fino a quando per staccarmi

non si uniranno tutti gli uomini.

Gli dissi"Che vuoi che io faccia?"

Mi rispose:

Và per il mondo e di a coloro

che incontrerai che c è un uomo

che aspetta inchiodato alla croce.