domenica 13 ottobre 2013

CHI SCEGLIE MIO FIGLIO?


Un uomo ricco aveva, con suo figlio, una gran passione per l'Arte.
La loro collezione era ricchissima: da Picasso a Raffaello.
Molto spesso si sedevano insieme ad ammirare le grandi Opere d'Arte.
Quando scoppiò la Guerra nel Vietnam, il figlio fu inviato al fronte.
Era coraggioso ed agguerrito, ma morì nella battaglia, mentre cercava di salvare un altro soldato.
Quando il padre lo seppe, soffrì profondamente: era il suo unico figlio.
Un mese più tardi, giunta la Vigilia di Natale, qualcuno bussò alla porta: era un giovane con un gran pacco in mano. Disse:
“Lei non mi conosce, ma io sono il soldato per il quale suo figlio sacrificò la propria vita in guerra. Egli salvò molte vite, in quello stesso giorno, ma proprio quando era quasi arrivato al sicuro, una pallottola gli attraversò il petto, uccidendolo sull'istante. Mi parlava molto spesso di lei e del suo amore per l'Arte”. 
Il ragazzo, nel porgere il pacco, si espresse nel seguente modo:
"So che questo non è un granché... è un quadro, il ritratto di suo figlio, dipinto da me... non sono un grande artista, ma credo che a suo figlio avrebbe fatto piacere riceverlo”.
Il signore rimase stupito e commosso, ringraziò e chiese di poter pagare il quadro.
“Oh no, signore - rispose il giovane - io non potrò mai sdebitarmi per quello che suo figlio fece per me, salvandomi la vita. Accetti questo mio regalo”.
Il signore appese il ritratto sulla mensola del suo camino.
Ogni volta che i suoi amici andavano a trovarlo, lui, dapprima, mostrava loro il ritratto di suo figlio e, poi, la famosa galleria di quadri d'Arte, di cui era proprietario.
Dopo alcuni mesi, morì e, non avendo eredi, fu fatta una grande asta per collocare tutti i quadri di valore posseduti da quel signore.
Molta gente accorse all'appuntamento, nella speranza di potersi aggiudicare qualche quadro famoso.
Sul banco, in primo piano, c'era il ritratto del figlio caduto in guerra.
Il banditore batté il suo martello e diede inizio all'asta:
“Inizieremo l'asta con questo ritratto, figlio del defunto. Chi offre qualcosa per questo ritratto?”. 
Ci fu un gran silenzio.
Allora, una voce dal fondo della stanza gridò:
“Vogliamo vedere i famosi dipinti, non questa crosta! La metta da parte!”. 
Tuttavia, il banditore continuò:
“Qualcuno offre qualcosa per questa pittura? 200 dollari? 100 dollari?”.
Un'altra voce si alzò piena di collera:
“Non siamo venuti a perdere il nostro tempo per questo obbrobrio! Vogliamo vedere i quadri di Van Gogh, Rembrandts. Forza, tolga di mezzo questa miserabile tela!”.
Ma il banditore continuava, imperterrito, il suo lavoro:
“Il figlio, il figlio, chi si porta a casa il figlio?”.
Finalmente, una voce dal fondo si fece coraggio:
“Io offro un dollaro per quella tela”.
Era il vecchio giardiniere del padre e del figlio ed essendo molto povero, era la sola cifra che poteva offrire.
“Bene per 1 dollaro - continuò il battitore - chi offre di più? Nessuno?… Qualcuno offre 10 dollari? 5 dollari?”.
I presenti cominciavano a sbottare e ad inveire contro il banditore, invitandolo a chiudere al più presto per quel quadro, per passare poi agli altri, ben più famosi ed importanti.
“Aggiudica in fretta questa tela a quel signore per un dollaro e passiamo alle opere di valore!” - gli urlavano inviperiti e insofferenti per l'attesa.
Il banditore batté finalmente il martello:
“Un dollaro e uno... un dollaro e due... un dollaro e tre! Aggiudicato il ritratto a quel signore! Complimenti!”.
Un uomo, seduto in seconda fila, gridò felice:
“Bene, era ora! Presto, tiri fuori il resto della collezione”.
Il banditore ripose il martello e disse:
“Mi spiace, signori e signore... l'asta è conclusa!”.
“Ma come... e le opere della collezione famosissima?” - domandarono attoniti i compratori. “Sono spiacente: quando mi chiamarono per condurre questa asta, mi fu detto di una clausola, inclusa nel Testamento del Defunto.
Non l'avrei potuta rivelare a nessuno, fino a questo preciso momento.
All'asta sarebbe andata solamente la tela del ritratto del figlio del signore defunto:colui, il quale si fosse aggiudicato questa tela, avrebbe ereditato tutti i beni del Defunto, compresa la sua collezione di inestimabile valore.
Colui che si è aggiudicato il figlio, si è aggiudicato tutta l'eredità!”.
 
MORALE:
Dio ci ha consegnato suo Figlio, che morì sulla Croce per noi, per la nostra salvezza.
Il Padre ci dice continuamente:
“Chi sceglie mio Figlio?
Chi Lo vuole nella sua casa?
Chi ama il Figlio mio Prediletto e mette in pratica tutto ciò che Lui ha insegnato, ha già ereditato in sé la Vita Eterna, la Felicità senza fine... HA TUTTO!”.


dal web

giovedì 26 settembre 2013

Insegnami a gridare verso di Te



Cristo,
Signore della creazione,
insegnami a gridare verso di Te,
strappami dal mio peccato.

Signore di perdono,
tu sei la misericordia che salva.

Strappami dallo scoramento,
donami la memoria
della tua misericordia che salva.

Signore, che fai meraviglie.

Tutta la mia vita entri nel tuo amore;
aprimi il cuore,
insegnami a pregare



Abbandono a Dio
Signore non so che cosa chiederti.
Tu sei il solo a sapere ciò che mi occorre.
Tu mi ami più di quanto io riesca ad amare me stesso.
Concedi al tuo servo ciò che non sono
in grado di chiedere per me stesso.
Non oso chiedere nè la croce nè la consolazione.
Da te solo dipendo.Il mio cuore ti apro.
Tu vedi i bisogni che io ignoro.
Vedi e agisci secondo la tua misericordia.
Colpiscimi e guariscimi.Fammi cadere e risollevami.
Riverisco la tua volontà e davanti a te resto in silenzio,
davanti alla tua volontà, davanti alle tue sentenze
insondabili.
A te mi dono interamente.
In me non vi è nè volontà nè desiderio,
se non il desiderio di fare la tua volontà.
Insegnami a pregare.
Prega tu stesso dentro di me. 


F.Drozdov 



Preghiera dell'abbandono!

Padre, io tua figlia, mi consegno a Te, con tutto il baga­glio delle mie sofferenze, delle mie miserie, delle mie debo­lezze, delle mie impazienze, delle mie povertà!

Ti presento le mie lacrime, i miei sospiri, le mie gioie, le mie speranze, tutta me stessa e ti dico: prendimi così come io sono e trasformami come Tu mi vedi e mi vuoi!

Io abbandono nelle tue braccia misericordiose la creatura che io sono, perché Tu la fortifichi con la potenza del Tuo Spirito, perché Tu la purifichi con la tua grazia liberante e sanante, perché la illumini con la tua luce, perché Tu la con­duca e la diriga nelle vie della conversione e della salvezza!

Padre Santo, Padre mio, non lasciarmi cadere in tentazio­ne, liberami dal male, da ogni male, non permettere che io mi allontani mai da Te, dal tuo sguardo amoroso e misericordioso!

Ti adoro, Padre, ti benedico, ti lodo, ti glorifico nella glo­ria degli Angeli e dei Santi e con la Vergine Immacolata, con Gesù Salvatore del mondo, con lo Spirito Paraclito! Amen!


Anonima   
http://www.novena.it/

LA VITA IN DUE



Grazie, Signore,
perché ci hai dato l'amore
capace di cambiare
la sostanza delle cose.

Quando un uomo e una donna
diventano uno nel matrimonio
non appaiono più come creature terrestri
ma sono l'immagine stessa di Dio.

Così uniti non hanno paura di niente.

Con la concordia, l'amore e la pace
l'uomo e la donna sono padroni
di tutte le bellezze del mondo.

Possono vivere tranquilli,
protetti dal bene che si vogliono
secondo quanto Dio ha stabilito.

Grazie, Signore,
per l'amore che ci hai regalato.


Giovanni Crisostomo

domenica 15 settembre 2013

Le lacrime di mia Madre

«Essere missionari delle Lacrime di Mia Madre é darmi immensa consolazione! Ho dato un valore inestimabile a quelle lacrime e con esse, coloro che intendono diffonderle, saranno felici di rubare peccatori al maligno, il cui odio mira a mettere molti ostacoli in modo tale che esse non siano rese note. Il mondo ha bisogno di misericordia!
E per riceverla non c’è dono più prezioso che le lacrime di mia Madre! Se le lacrime di una madre commuove il cuore di un figlio ribelle, come non si commuove il Mio Cuore, che tanto ama questa madre?
Questo magnifico tesoro, custodito da venti secoli, è nelle tue mani, affinché con esse salvate molte anime dalle fauci dell’0inferno! Quando le anime generose dicono “Gesù mio, per le Lacrime della tua Madre Santissima”, il mio cuore si apre e faccio scendere sopra quelle anime i torrenti della mia Misericordia!
Tutti coloro che intendono propagare le Lacrime di mia Madre, in Cielo riceveranno una speciale gioia e loderanno tutte le ore trascorse per diffonderle. Tutti i sacerdoti che diffondono il potere delle lacrime di Maria, vedranno il loro lavoro produrre frutti di vita eterna e faranno grandi cose per il mio amore.
La diffusione di questa ricchezza delle Lacrime di mia Madre è molto importante per il mio Cuore, perché mi darà milioni e milioni di anime!
Le Lacrime di Maria rappresentano una grande opportunità per l’umanità, una ricchezza che non può che espandersi, se conosciuta e amata. Esse sono le luci che illuminano il sentiero oscuro della conquista delle anime e costituiscono il segno precursore del mio regno. Coloro che si costituiscono apostoli di queste Lacrime Io gli rivelerò sentieri nascosti. Trasformerò queste Lacrime in luci, che mostrano la bellezza del Mio Cuore, dando loro anche il dono di persuadere i cuori!
L’apostolo delle Lacrime di Maria e che parli di Esse, sarà incluso nel numero dei miti, degli umili. Beati coloro che fanno parte di questa umile generazione, perché brilleranno come il sole davanti a Me! Fate conoscere queste cose, perché ogni apostolo di Nostra Signora delle Lacrime si immergerà in queste rivelazioni e conquisterà l’umanità, dal momento che il suo cuore, assorbendo queste parole, è in grado di fare miracoli! Tutti questi messaggi risplenderanno e faranno migliaia e migliaia di apostoli!
Ho sete di anime e questa Congregazione è stata dedicata alla catechesi di questo popolo, che amo con amore infinito!»


IO SPERO IN TE!


O Dio,
sono ricolmo di aspirazioni,
ricolmo di desideri, ricolmo di attese...
Alcune potranno realizzarsi, molte no,
ma, in mezzo ad ogni mia
soddisfazione o delusione,
io spero in te!
So che non mi lascerai mai solo
e adempirai le tue Divine promesse.

Anche quando sembra
che le cose non vadano a modo mio,
io so che vanno a modo tuo,
e che alla fine il tuo modo
è il modo migliore per me.
O Signore, fortifica la mia speranza,
specie quando i miei tanti desideri
non si adempiono...
Fa’ che io non dimentichi mai
che il tuo nome è Amore!

( HENRI J. M. NOUWEN )





venerdì 13 settembre 2013

Chi prega si salva, chi non prega si danna!


Scritto da , sezione: Res Sacrae 143 0


Il Signore non manda la prova a chi non può sopportarla: Egli, nella Sua infinità Bontà e Misericordia, assieme alla sofferenza dà anche la Grazia e la Forza per superare tutto ciò a maggior Gloria del Suo Santo Nome e a nostra fortificazione.

Sto seguendo una ragazza di 17 anni che ha gravissimi disturbi diabolici da circa 4 anni; lei veniva nel mio studio il giovedì per gli esorcismi ed io andavo a casa sua 1-2 volte alla settimana per le preghiere di liberazione, catechizzare ed anche rasserenare la situazione dato che la famiglia, molto estesa, non è molto ambientata nel posto in cui vive ed anche non istruita nè a livello culturale-sociale nè a livello cattolico, con una situazione davvero al limite della civiltà – senza poi parlare di quelle pratiche magiche molto pericolose.

Si era arrivati a far dire Messa a casa per tenerla più serena durante la settimana. Si era cercato di far ricevere i SS. Sacramenti ai memebri della famiglia che erano degni di riceverli e non lo fecero.
Proprio durante una S. Messa (esattamente la prima) che celebrò a casa loro D. Pino, un mio amico Sacerdote, con annesse Preghiere di liberazione, si scatenò letteralmente l’inferno: in primis venne fuori che non era solo la ragazza ad essere disturbata (lei ha una possessione satanica fortissima con altri demòni), ma anche una zia comiciò a dare in escandescenze e, durante la parte più importante della Messa, si sentì come un galoppo ed un nitrito di cavalli che durò fino a quando andammo via – ci venne riferito che anche durante la notte si era fatto sentire a tratti quello strano rumore.

Chiedemmo a ognuno dei presenti se avesse fatto pratiche occulte: da tutti venne risposta affermativa, avevano amuleti a non finire, una serie di peccati familiari e personali da spavento: incesti, rapine e via discorrendo.
Ora, di fronte a tutto questo marasma di zozzerie, consigliammo a tutti di confessarsi per fare una vita di Preghiera e frequenza ai SS. Sacramenti, distaccandosi dunque dal peccato e da quelle orribili pratiche, affinchè il Signore Onnipotente e Misericordioso concedesse nella Sua infinità Misericordia il perdono dei loro peccati e la liberazione da quegli assalti dell’Inferno.

 Tutti promisero di cambiare vita e noi affermammo che era stato loro consigliato ed oserei dire quasi imposto in nome di Dio; affinchè la ragazza potesse stare bene e la famiglia tutta potesse essere liberata da quegli influssi. Ritornai da loro la settimana seguente e come da programma ci spostammo in macchina verso la Chiesa del posto. Con piacere e stupore la ragazza mi disse che aveva visto dei miglioramenti in quei giorni e che aveva pregato di più, più volentieri: che gioia fu rivederle i capelli ricrescere sotto la parrucca che si era tolta!
Mi confessò anche che erano cessati i conati di vomito sanguinolento.
Arrivati in Chiesa con molti altri ammalati demonopatici, celebrammo la S. Messa al termine della quale, come al solito, D. Giuseppe passò Benedicendo col SS.mo Sacramento ed io al microfono invocavo e pregavo il Signore per la liberazione di questi poveri fratelli.
Arrivato che fu il Sacerdote co SS.mo a benedire la ragazza, mi soffermai ed insistetti maggiormente con la preghiera: ella ebbe delle reazioni e si sentì distrutta fisicamente ma molto sollevata spiritualmente, per questo ritornando a casa lodammo il Signore e la Santissima Vergine, pregando il Santo Rosario in ringraziamento della giornata trascorsa.
Dopo questo episodio, per motivi d’impegni, non ho avuto modo di rivedere la ragazza la quale, nel frattempo, mi ha telefonato chiedendomi preghiere perchè non si sente bene.
 
L’ho incoraggiata a venire con alcune persone della famiglia per riprendere gli esorcismi con noi dato che da 3 settimane aveva interotto le sedute per motivi di tradizioni familiari, lutti e similari. Ad oggi son stato costretto a dire alla famiglia che non sarei più andato a pregare con loro qualora non avessero ripreso appuntamento con l’esorcista e non avessero cercato di pregare insieme per la liberazione, soratutto distaccandosi dal peccato.
Purtroppo la povera ragazza non c’entra nulla, ma sono stato costretto ad agire così poichè se uno non si converte e non prega è tutto inutile. È il Signore che libera vedendo la buona volontà e la contrizione di ciascuno, non l’esorcista con delle preghiere.
Scrivo questo con molta amarezza e con una stretta al cuore, perchè vedo l’opera di Dio su quella famiglia, la Grazia Santificante e la Protezione del Cielo che vogliono scendere per colmare di bene quella casa, mentre loro rifiutano d’aprire il cuore all’Unico Vero Salvatore della loro vita Cristo Gesù!
Per questo li affido tutti alla Vergine Madre affinchè sia Ella a toccare i loro cuori, ad aprirli e preparali a ricevere le Grazie che ora si rifiutano di ricevere!
 


IL LUMINO ROSSO E IL TABERNACOLO



Un Protestante, durante un giro turistico, entrò con la sua bambina in una Chiesa Cattolica.
Invece di guardare le opere d’arte, la bambina fu incuriosita dal lumicino rosso che ardeva in un angolo, accanto al Tabernacolo.“Papà, perché c’è quel lumino rosso?” – chiese.
“Perché, secondo i Cattolici, dentro quell’armadietto, c’è Gesù sotto forma di “Pane Consacrato”.
La lampada ricorda a tutti la sua Presenza”
 – rispose sincero il padre.
Una settimana dopo, padre e figlia entrarono nello loro Chiesa per la funzione domenicale.
La bambina si guardò intorno per un po’, poi tirò la giacca del padre.
“Papà, perché qui non c’è il lumino rosso?”.
“Per noi Protestanti, qui non c’è Gesù, bambina mia”.
La bambina si accigliò.
Poi, prendendo la mano del padre, disse:
“Papà, andiamo in una Chiesa dove c’è Gesù!”.

Il Santo Curato d’Ars incontrava spesso, in Chiesa, un semplice contadino della sua Parrocchia.
Inginocchiato davanti al Tabernacolo, il brav’uomo rimaneva per ore immobile, senza muovere le labbra.
Un giorno, il Parroco gli chiese:
“Cosa fai qui così a lungo?”.
“Semplicissimo. Egli guarda me ed io guardo Lui”.

Conclusione

Puoi andare al Tabernacolo così come sei: con il tuo carico di paure, incertezze, distrazioni, confusione, speranze e tradimenti.
Avrai una risposta straordinaria:
“Io sono qui!”.
“Che ne sarà di me, dal momento che tutto è così incerto?”.
“Io sono qui!”.

“Non so cosa rispondere, come reagire, come decidermi nella situazione difficile che mi attende”.
“Io sono qui!”.
“La strada è così lunga, io sono così piccolo, stanco e solo …”.
“IO SONO QUI!”.
Bruno FERRERO

NON SCENDO DALLA CROCE Di Fulton j Sheen,vescovo

Ero uscito di casa per saziarmi di sole.Trovai un uomo che

si dibatteva nel dolore della crocifissione.Mi fermai

e gli dissi:"Permetti che ti aiuti"?Lui rispose:

Lasciami dove sono.

Non scendo dalla croce fino a quando sopra vi

spasimano i miei fratelli.

fino a quando per staccarmi

non si uniranno tutti gli uomini.

Gli dissi"Che vuoi che io faccia?"

Mi rispose:

Và per il mondo e di a coloro

che incontrerai che c è un uomo

che aspetta inchiodato alla croce.