■Sopportare i difetti degli altri, non stupirsi delle loro debolezze e invece edificarsi dei più piccoli atti che si vedono fatti;
■Non curarsi di essere giudicati bene dagli altri;
■Fare per le persone antipatiche, tutto quello che si farebbe per le persone più simpatiche;
■Non scusarsi né difendersi mai dalle accuse;
■Non avvilirsi nel vedersi deboli e imperfetti anzi averne motivo di gioia perché Gesù copre la moltitudine di peccati;
■Dare a chi chiede con malagrazia rispondendo con gentilezza;
■Essere felici se ci prendono qualcosa di nostro o ci si chiede un servizio che non ci spetta, essere contenti di interrompere per carità, un lavoro in corso;
■Anche i beni spirituali sono un dono che non ci appartiene, per cui dobbiamo essere contenti se qualcuno si appropria di nostre intuizioni o preghiere;
■Non cercate consolazioni umane ma lasciate tutto a Dio;
■Quando un compito ci sembra superiore alle nostre forze,mettersi nelle braccia di Gesù sapendo che da soli non siamo capaci a nulla;
■Se si deve riprendere qualcuno accettare la sofferenza di doverlo fare pur sentendosi incapaci e non all’altezza;
■Non cercare di attirare a sé i cuori degli altri ma condurli a Dio da servi inutili;
■Non avere paura di essere severi se c’e né bisogno, pregare comunque sempre prima di dire qualcosa;
■Nell’ aridità recitare molto lentamente il Pater e l’ Ave;
■Accettare le umiliazioni e le critiche con gratitudine;
■Cercare la compagnia delle persone meno gradite agli altri;
■Offrire al Signore le cose che ci costano cercando di farcele piacere;
■Accettare che il proprio lavoro non venga considerato;
■Più il fuoco dell’amore di Dio incendierà il nostro cuore e più le anime si avvicineranno a noi correranno dietro all’amore di Dio;
■Soffrire momento per momento quello che Dio ci manda, senza preoccuparsi per l’avvenire.
Lisieux 1897
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