venerdì 5 luglio 2013

CHRISTIAN ZANON IL FIGLIO NEGATO IL DIFFICILE CAMMINO DEL PERDONO


La RiflessioneChRistian Zanon
Il fIglIo negato
- Il dIffIcIle cammIno del perdono -
PRoPRietà LetteRaRia RiseRvata
L'oPeRa è fRutto deLL’ingegno deLL'autoRe
© 2012 La Riflessione
davide Zedda editore
via f.alziator, 24
09126 – Cagliari
www.lariflessione.com
redazione@lariflessione.com
ordini@lariflessione.com
Prima edizione
finito di stampare nel mese di luglio 2012Questo romanzo/saggio biografico è ispirato ad una storia
vera.



AGAPE
“Poiché è donando che siriceve”
San Francesco
(preghiera semplice)Questo libro è dedicato a te,
piccolo Christian,
chetanto ho amato, voluto, aspettato.
Il tuo papà
foxi, 19 marzo 2012
Questo libro è dedicato ovviamente
anche a te, Maria,
Mamma del piccolo Christian,
chetanto ho amato, amo e vorrò amare a prescindere.
Christian
foxi, 29 giugno 2012
7

Il fIglIo negatoMADONNA DI GuADALuPE
8
ChrIstIan ZanonIL PICCOLO CHRISTIAN SAREbbE DOvuTO NASCERE IL 12 DICEMbRE
2011, FESTA E RICORRENZA DELL’APPARIZIONE DELLAMADONNA DI
GuADALuPE,
RAGION PER CuI
QuESTO IL LIbRO è MESSO SOTTO LA SuAMATERNA PROTEZIONE.
L’IMMAGINE DELLAMADONNA DI GuADALuPE è APPARSA TRA IL 9
E IL 12 DICEMbRE A JuAN DIEGO, AFFINCHé FOSSE ERETTO uN TEMPIO IN SuO ONORE SuLLA COLLINA DEL TEPEyAC, IN MESSICO.
IL 12 DICEMbRE, LA vERGINE RIAPPARvE NELLA COLLINA A JuAN
DIEGO, IMPRIMENDOSI MIRACOLOSAMENTE IN uN TELO bIANCO; LA
SuA IMMAGINE è PARAGONATA ALLA SACRA SINDONE.
L’IMMAGINE DI MARIA è CIRCONDATA DAI RAGGI DEL SOLE, HA
uNA LuNA SOTTO I PIEDI, E INDOSSA uNA CINTuRA DI COLORE
vIOLA, CHE TRA GLIATZECHI INDICAvA LO STATO DI gravidanza.
SOTTO LA LuNA vI è uN ANGELO DALLE ALI COLORATE DI bIANCO,
ROSSO E vERDE, CHE SOSTIENE NOSTRAMADRE.
9

Il fIglIo negatoindiCE
Prefazione di S.E. Rev.mo Mons. Arrigo Miglio ...............15
Presentazione di Padre Carlo Colonna s.j..........................17
1. 8 febbraio.............................................................................23
2. barcellona............................................................................27
3. Il Principe e la Principessa................................................33
4. Christian e Aida .................................................................57
5. L’aborto................................................................................63
6. Conseguenze dell’aborto...................................................75
7. Amore ..................................................................................83
8. Soluzioni all’aborto............................................................87
9. Il perdono............................................................................91
10. Cos’è il perdono ...............................................................95
11.Nel Regno di Nessuno ...................................................103
12. Diritto alla vita...............................................................119
13. Conclusioni.....................................................................123
Messaggi della Madonna di Medjugorje sull’aborto e lo
Spirito Santo..........................................................................131
Testimonianze.......................................................................137
bibliografia............................................................................143
Web Sites ...............................................................................149
11
Il fIglIo negatoVoglio iniziare questo libro
con una
Preghiera alla Vergine
RICORDATI, O vERGINE MARIA,
CHE NON SI è MAI uDITO
CHE ALCuNO,
RICORRENDO AL TuO PATROCINIO,
IMPLORANDO IL TuO AIuTO
E LA TuA PROTEZIONE,
SIA STATO DA TE AbbANDONATO.
ANIMATO DA TALE CONFIDENZA,
A TE RICORRO,
O vERGINE DELLE vERGINI E MADRE MIA,
A TE IO vENGO E DAvANTI A TE ME NE STO,
POvERO PECCATORE GEMENTE.
NON DISPREZZARE LE NOSTRE SuPPLICHE,
MA ASCOLTACI, PROPIZIA,
ED ESAuDISCICI.
AMEN
San bernardo

13
Il fIglIo negatoPrEFaziOnE
Le pagine che seguono sono un vero percorso multidimensionale, come afferma l’autore; il percorso di chi è affascinato dal
mistero della vita. un mistero non può essere analizzato freddamente e non finiremo mai di esplorarlo. Il fascino della vita
emerge sianeimomentiincui essa riesce a sorridere, sia quando è sparita per sempre dalla scena di questo mondo, magari
soffocata con violenza appena dissimulata. Ma credo di
cogliere, nelle parole del dott. Zanon, anche un altro tipo di
fascino e stupore: la scoperta che il precetto divino non si
lascia cancellare, si rivela inesorabilmente giusto e non lascia
mai indenne chi lo calpesta, specialmente se ciò avviene per
leggerezza o presunzione. Le storie degli aborti insegnano.
Ma è bene tener presente che questo avviene pertutti gli altri
Comandamenti divini, anche se non ce ne accorgiamo subito.
Per questo Mosè, sceso dal monte,frantuma e riduce in polvere il vitello d’oro, poi versa la polvere nell’acqua e la fa trangugiare al popolo caduto nell’idolatria, affinché non dimentichi
mai il gusto amaro del peccato e sia aiutato a non ricadervi.
Forse questepaginepotranno avere funzione analoga, specialmente nei passaggi più crudi, aiutando giovani e adulti a non
perdere mai di vista il fascino che proviene dal mistero della
vita, ma ad accoglierla e viverla in ogni situazione, anche difficile, fino a quando essa non torni alla Sorgente, dopo aver
compiuto tutto il percorso che il Creatore le ha assegnato.
† Arrigo Miglio
Arcivescovo di Cagliari

15
Il fIglIo negatoPrESEnTaziOnE
Mi sono ritrovato tra le mani il manoscritto de “Il figlio
negato” del dott. Christian Zanon all’improvviso. Premetto
che fino a qualche momento prima, non conoscevo affatto il
dott. Zanon. Quand’ecco mi arriva una sua e-mail, con cui mi
chiede di scrivergli una prefazione teologica de “Il figlio negato”, che aveva intenzione di pubblicare. Stava leggendo il mio
libro sull’ultimo giorno della storia e il ritorno di Cristo e
pensò che fossilapersona adattaper questo compito.Primadi
dargli il mio assenso, mi misi a leggere il testo, che accompagnava la richiesta e, dopo poco, mi trovai fortemente coinvolto dalracconto “appassionato” del dramma che ha segnato la
sua storia personale: l’improvvisa fine di un innamoramento
perfetto, prossimo alle nozze, e la perdita della sua paternità
nei confronti del figlio, che la fidanzata Aida, incinta prima
delle nozze, abortì di sua decisione all’insaputa di Zanon
padre. Il fatto lo sconvolge completamente. La composizione
di questo libro appare come un grido di rivolta contro la
paternità negata e, al di là del suo caso personale, contro la
grave offesa e violenza fatta alla vita umana che ogni aborto
contiene. Scrive l’autore: “C’era un solo modo af inché il piccolo
Christian (il figlio negato) avesse giustizia:scrivere questo libro, non
per vendetta, ma per non dimenticare. Peresprimerela propria rabbia verso un figlio negato. Peresprimereil perdono alla principessa
aida. Per esortare gli uomini a non praticare l’aborto. Per dare un
senso alla morte del piccolo Christian. In cuor suo, il principe
Christian (Zanon) voleva fare in modo che venisse riconosciuto il
diritto alla vita di un embrione e il diritto a essere padre, afermando la condanna dell’aborto con il massimo della pena, dichiarandolo
quindi omicidio volontario”.
Il tema di perenne attualità, il modo autobiografico in cui
Zanon lo svolge, i diversi generi letterari della narrazione,
tutti usati con maestria, rendono il libro di grande interesse

17
Il fIglIo negatoumano e letterario. Mi son deciso così a presentarlo, anche se
un’adeguataprefazionedovrebbe essere moltopiùlungadelle
poche riflessioni che ora farò, data la ricchezza di contenuto
del libro.
Siamo di fronte ad un testo di natura essenzialmente autobiografica, la testimonianza di un dramma vissuto dall’autore,
da leggersi come scontro tremendo tra la vita e la morte. La
Liturgia della Chiesa del venerdì Santo annunzia che sulla
croce si sono scontrati la vita e la Morte e che la vita, morendo, ha sconfitto la Morte. Ebbene, il dramma di Zanon è una
piccola storia rispetto a quella di Cristo, ma riproduce in sé
alcune caratteristiche dell’evento che ha salvato il mondo dal
dominio della Morte perintrodurlo nelle dimensioni supersublimi della vita, che la Scrittura chiama “Regno dei Cieli”.
Nella storia dell’autore la vita appare per prima. è narrata
inmodo fantasticonella favoladell’innamoramento tra ilprincipe Christian e la principessaAida. Qui tutto è luce, purezza,
vita. Interessantissimi sono i significati simbolici della favola,
che intende raccontare una storia reale, l’amore tra Zanon e
Aida, nelle sue dinamiche più profonde e alte. Auguro ai lettori di saperli cogliere. Siamo nel giardino dell’Eden dell’amore. La storia si sta concludendo nell’atto supremo della vita,
quello di generare altra vita mediante il mistero dell’amore
coniugale, che arriva all’unione. Ma ecco che al posto della
vita nasce la Morte: l’aborto volontario da parte di Aida del
figlio concepito con tanto amore da parte dei genitori. Il principe Christian (Zanon) è annientato da questa improvvisa presenza del Maligno nella sua vita, così come Cristo -la vita -fu
annientato dalla improvvisa congiura del Diavolo e della
Morte contro di lui. L’innamoramento perfetto, prossimo alle
nozze, si dissolve in un attimo; il figlio atteso con tanto amore
dal padre è ucciso. A Zanon, marito abbandonato e padre
negato, è lasciata in eredità la lamentazione di Geremia: “son
rimasto lontano dalla pace, ho dimenticato il benessere. Il ricordo
della mia miseria e del mio vagare è come assenzio e veleno. Ben se

18
ChrIstIan Zanonne ricorda la mia anima e si accascia dentro di me. Questo intendo
richiamare al mio cuore,e per questo voglio riprenderesperanza. le
grazie del signore non sono finite, non sono esaurite le sue misericordie. si rinnovano ogni mattina, grande è la sua fedeltà. ‘Mia
parteèil signore – io esclamo – per questo in luispero’. Buono èil
signore con chispera in lui, con colui chelo cerca. È bene aspettare
in silenzio la salvezza del signore. È bene per l’uomo portare un
giogo nella sua giovinezza. sieda costui solitario e resti in silenzio,
poiché egli glielo impone. Ponga nella polvere la bocca, forse c’è
ancora speranza…Poichéil signore non respinge persempre, ma se
af ligge avrà ancora pietà secondo il suo grande amore, poiché contro il suo desiderio egli umilia e af ligge i figli dell’uomo” (Lam
3,17-33).
Siamo alla fine del primo atto del dramma di Zanon. Il fallimentodel suo folle innamoramentoperAida e ilritrovarsi in
mano non l’anello di nozze, ma le spoglie del figlio ucciso
dalla sposa e madre, lo conducono in un profondo deserto.
Ma non è solo. La fede e il Padre della vita sono con lui come
erano con Gesù sulla croce. Da qui riprende speranza.
Intravede una missione, un compito per la vita, non più da
godersi anche se in modo giusto con la sua sposa, ma da
impiegarsi in battaglia contro la Morte, soprattutto quella
morte che siriveste del volto dell’aborto.
Zanon non perde tempo nello scendere in campo, determinato a tutto.Immediatamente compone i capitoli v, vI, vIIdel
suo libro, in cui da studioso e psicologo, con precisione scientifica, fa conoscere senza mezzi termini l’orribile pratica dell’aborto e le sue conseguenze disastrose per quanti lo praticano e lo fanno praticare, ma anche per quanti come lui vengono colpiti dai figli persi per aborti non voluti, se non dall’altra
parte.
Zanon, però, anche se lasciato da Aida, rimane sempre
innamorato di lei e pensa ad un possibile ripristino della relazione antica. Come potrà ricostituirsi un rapporto così brutalmente offeso? Qua l’autore si abbandona alla fantasia e alla
favola della “grande sfera di cristallo”, che leggerete, ma più

19
Il fIglIo negatorealisticamente medita insieme con noi sulla realtà del perdono e delle sue condizioni, che solo può far trionfare la vita
dove prima ha regnato la morte, presentatasi col volto dell’offesa e dell’egoismo, della totale attenzione per sé e della nessuna attenzione perl’altro, il padre tradito e il figlio ucciso.
Questo libro di Zanon, autobiografia e messaggio per la
vita, sembra essere solo il primo lancio di una campagna a
favore della vita, che egli intende manifestare nella sua attività futura. La lotta tra la vita e la Morte è il tessuto quotidiano
di cui sono intessute le storie di tutti gli uomini, a tutti i livelli, materiali e spirituali. Sappiamo che a capo di questa lotta vi
è lo stesso Dio e Padre della vita, che noi invochiamo come
“Padre nostro che sei nei cieli”. Il suo inviato per far regnare
la vita tra gli uomini è il verbo della vita fatto uomo, Gesù
Cristo, il quale ha già combattuto questa lotta e l’ha vinta nel
giorno della sua Risurrezione. Egli ci ha lasciato il suo Spirito,
lo Pneuma della vita, per risuscitarci dalla morte spirituale e
continuare in noi e attraverso di noi la sua battaglia contro la
Morte fino alla sua sconfitta definitiva. Quando il Risorto e il
vivente per sempre ritornerà nell’ultimo giorno della storia,
Egli completerà la sua vittoria sulla Morte, eliminandola per
sempre da quanti gli sono stati fedeli nella vita presente.
Questi risorgeranno in Cristo per non morire più e la morte
sarà eliminata per sempre.
Alla luce di questa grande speranza apocalittica, che cambierà per sempre la faccia della terra, ogni combattimento
della vita contro la Morte che noi, discepoli di Cristo, intraprendiamo nel tempo presente, avrà la sua incoronazione, il
suo premio, la sua vittoria. Già da quaggiù, ma soprattutto nel
giorno della vittoria finale della vita sulla Morte, sirealizzerà
quanto dice il profeta Isaia: “anchei giovani faticano esistancano, gli adulti inciampano e cadono; ma quanti sperano nel signore
riacquistano forza, mettono ali come aquile, corrono senza af annarsi, camminano senza stancarsi” (Is 40, 30-33). Auguro a Zanon ea quanti leggeranno questo libro di impegnarsi nella lotta
della vita contro la Morte con totale speranza nel Signore e
obbedienza a Lui, per sperimentare che la vita nel Padre della
vita è proprio questa: “riacquistare le forze, mettere ali come
aquile, correre senza affannarsi, camminare senza stancarsi”.
L’opera del Maligno è il contrario di tutto questo fino all’annientamento di ogni vita. Cristo vinca! Passi questo mondo di
morte e venga a regnare per sempre la vita!
Padre Carlo Colonna s.j.

21
Il fIglIo negatoCaPiTOLO i – 8 febbraio
Braga – il sogno dell’8 febbraio 2009
Oggi è 11 febbraio 2012, festa della Madonna di Lourdes.
Inizierò oggi un cammino spirituale andando a messa ogni
giorno, e ciò fino al 13 maggio 2012, festa della Madonna di
Fatima. Ho una forte necessità dell’intercessione della
Madonna, che guidi la mia mano, la mia mente e la mia lingua
nella stesura di questo libro, perché esso sia un messaggio di
quell’amore e di quella fede così tanto denigrata ai giorni
nostri.
Qualche giorno fa, esattamente l’8 febbraio, ritrovo su un
documento word del 2009 un promemoria di un sogno di
quella notte.Mitrovo a braga, in Portogallo e frequento il mio
4ºpresso launiversidadedouminho. Sonopassatitre annida
allora. Controllo il calendario dei santi: l’8 febbraio è la festa
di San Gerolamo Emiliani, un santo di cui non avevo mai sentitoparlare.Midomando chi sia. Facciodelle ricerche suinternet, e trovo la risposta: è il fondatore dell’ordine dei Chierici
Regolari di Somasca ed è venerato dalla Chiesa Cattolica,
come il “patrono universale degli orfani e della gioventù
abbandonata”. Strana coincidenza, penso: 8 febbraio 2009 – 8
febbraio 2012…
Eccolo, il mio sogno.
“…Mi trovo in compagnia di una ragazza, non ricordo chi sia,
ma è sicuramente una persona a me vicina. svolto con l’auto verso
una località dove generalmente mireco duranteisogni, ma sporadicamente. Il mareè di un blu limpido e quisulla spiaggia mi assopisco ammirandone la bellezza. È ora davanti a me un monastero in
rovina e forse è dentro il mare, giacché le onde lo raggiungono e lo
sommergono: come hanno potuto costruire un monastero nell’acqua? Ma forse allora l’acqua non c’era e poi al suo sopraggiungere

23
Il fIglIo negatol’hanno abbandonato? lascio la mia amica, mi avvicino e mi aggiro
dentro questo monastero bellissimo, fatto forse per ricordare all’uomo la maestosità di Dio; l’acqua mi arriva alle ginocchia. Un lungo
elargo corridoio interno si lancia verso ilmareefinisce con un grande portale: chesia lì perlanciarsi a Dio af inché egli possa scendere
fra noi?... penso. guardo le mura di confine e tutta la costruzione,
più alta perresistere alleintemperiee alla forza dell’acqua. Ma d’improvviso arrivano due fiere, sono grigie e hanno un collare nero.
hanno un passo determinato e sicuro, mi fanno paura e mi rifugio
su un albero di pietra posto al centro del corridoio, forse una quercia.
Cerco qualcosa per difendermi, trovo un bastone di legno, e quando
la prima fiera si avvicina, con un colpo secco sulla testa la ammazzo.
la seconda fiera rimane ora a guardarmi, non mi attaccherà. forse
ce n’è anche una terza, diversa. Per sicurezza decido di tenere sempre un bastone di legno per difendermi e non abbassare la guardia.
Mi ritrovo così a guardare il monastero, la chiesa in essa edificata,
meditando cheèil caso di non restaurarlo, ma bensìsfruttarelesue
rovineel’esperienza come base per costruire dentro una nuova chiesa che mai crollerà.
Burgos - 11 novembre 2011
Oggi inizierò la stesura del mio libro, “Il figlio negato”. Il
fatto che sia 11/11/11 non ha alcun significato, èunapura coincidenza. Ma l’11 novembre è la festa di San Martino, il proverbiodice: “asanMartino ognimosto diventa vino”.Iltempodella
maturazione del vino è di buon auspicio,forse anche per me è
arrivato iltempo.Ieri mi hannodatouna cabina deinvestigación
all’università per concentrarmi sulla mia tesi dottorale. La
stanza ha un’ampia finestra, un computer, una scrivania con
una sedia girevole con ruote, molto comoda. è qui che mi
siedo per aprire a caso “La bibbia di Padre Pio”, un insieme di
meditazioni del Santo di fronte al mistero della Parola di Dio
e del cammino di ogni anima verso la verità del cielo.
Trascrivo una lettura con il commento del Santo, è il metodo
della Lectio Divina, e voglio seguirla ogni giorno.

24
ChrIstIan Zanonvangelo Secondo Matteo 7,7 - 11
Chiedetee visarà dato; cercateetroverete; bussatee visarà aperto. Poiché chiunque riceve, e chi cerca trova, e sarà aperto a chi
bussa. fra voi c’è chi,sesuo figlio chiede del pane, gli dà una pietra?
o se chiede un pesce, gli porge un serpente? se dunque voi chesiete
malvagi date buoni doni ai vostri figli, quanto più ilPadre vostro che
è nei cieli, darà cose buone a coloro chelo richiedono.
Lectio Divina
Ecco come si esprimono i santi padri nell’esortare l’anima
ad una tale lettura. San bernardo nella sua scala claustrale
ammette esser quattro i gradini o i mezzi per cui si sale a Dio
e alla perfezione; e dice che sono la lezione (la lettura, la lectio) e la meditazione, l’orazione e la contemplazione. E a provare ciò che egli dice, apporta quelle parole del divinMaestro:
”Cercate e troverete, bussate e vi sarà aperto”; e applicando ai
quattro mezzi o gradi della perfezione, dice che con la lezione
della sacra scrittura e degli altri libri santi e devoti si cerca
Iddio; con la meditazione si trova, con l’orazione si bussa al di
lui cuore e con la contemplazione si entra nelteatro delle divine bellezze, aperto dalla lezione, meditazione e orazione, agli
sguardi della nostra mente.
La lezione, sèguita a dire altrove il santo, è quasi il cibo spirituale applicato al palato dell’anima; la meditazione la mastica coi suoi discorsi; l’orazione ne prova il sapore; e la contemplazione è l’istessa dolcezza di questo cibo di spirito che ristora tutta l’anima e la conforta.
La lezione si ferma nella corteccia di ciò che si legge; la
meditazione ne penetra il midollo; l’orazione ne va in cerca
con le sue domande; la contemplazione se ne diletta come di
cosa che già possiede. (a raf aelina Cerase, 28 luglio 1914).

25
Il fIglIo negatoCapitolo ii- Barcellona
Febbraio 2010: mi affrettavo a scrivere la mia tesi di laurea
magistrale in Psicologia presso la università Pontificia di
Salamanca. Avevo fatto la richiesta l’anno precedente per
poter essere ammesso al programma SICuE (sistemas de
Intercambio entre Centros Universitarios españoles) e avevo dato,
come prima disponibilità, l’intercambio per l’università di
barcellona (ub).Lamediadeimiei esami,piuttosto alta,mi ha
dato peri nove mesidi intercambioun aiuto economicodi 500
euro al mese. Sono stato molto fortunato: ho trovato inizialmente, per i primi mesi, una camera in un vecchio appartamento di un palazzo storico del 1800, nel barrio gotico. è un
b&b di un tedesco di mezza età, Marc. L’appartamento, circa
180 mq, è molto bello, con un parquet originario dell’epoca e
pochi arredi. Le vecchie finestre con persiane, si affacciano
sulla strada principale del Passage escudellers, proprio di fronte all’Universitat Pompeu fabra.
vicino c’era la fermata della metropolitana Drassanes nelle
ramblas, dove passa la linea verde che mi porta direttamente
alla fermata di Mundet. In 20 minuti a piedi arrivo alla mia
Facoltà.
barcellona è una città bellissima: l’appartamento dove vivo
dista dal mare circa 400 metri, ed è sempre un viavai di gente.
Adoro tutto di barcellona.
Per me è un anno speciale, l’ultimo anno di università, l’anno delle grandi soddisfazioni. Per sei mesi sono stato nell’ospedale san Joan de Deus nel reparto di Salute Mentale per
bambini/adolescenti dai cinque ai diciotto anni. Ho fatto diagnosi e test, senza mai interrompere la tesi “Claves psycológicas
del fundamentalismo religioso”.
Ho fatto però una promessa a me stesso: se mi laureerò

27
Il fIglIo negatonella sessione del 1° luglio farò, per ringraziare la Madonna,
un pellegrinaggio da Lourdes a Fatima a piedi. Decido anche
per un blog, voglio scrivere del mio viaggio ogni giorno, e
pubblicarlo, perché chiunque possa partecipare almeno virtualmente a questa mia esperienza.Doper scontata la mia laurea del 1° di luglio del 2010, così pubblico una lettera nella
pagina web di www.pellegrinando.it il 1° marzo del 2010.
Pellegrinaggio
da lourdes a fatima,
passando per santiago de Compostela.
10 luglio 2010 - 13 settembre 2010
Quiriassumo le motivazioni dell’iniziativa, sottolineo l’importanza per chi viaggia da solo di entrare in sintonia col proprio ritmo, preciso che il pellegrinaggio non è a fini di lucro e
indico come partecipare a questa iniziativa.
Il mio pensiero ritorna però prepotente a burgos, a questa
bellissima città. burgos è piena di verde, la città in Europa con
più verde. Le foglie cadono in quantità, i loro colori sono bellissimi e tappezzano la terra formando un tappeto dalle mille
tinte autunnali.
Cammino per le sue strade e sollevo gli occhi al cielo: Dio
Santo, Dio, Padre mio, dimmi ti prego: perché, perché, perché
è successo??! Cerco una risposta. Cammino, penso, medito,
“perché?” mi chiedo ancora. Mifermo davanti ad una bellissima fontana,illuminata; ci sono solo io,ilparco è vuoto,nonc’è
nessuno, e godo di tanta ricchezza dedicata solo a me.
Riprendo il cammino. Intravedo degli archi, sono archi senza
casa, senza niente, di pietra bianca. Salgo tre gradini, c’è il
vuoto. Accarezzo le colonne erose dal vento e mi interrogo
sulla pazienza dell’artista nel farle, mi chiedo come mai gli sia
venuta l’idea di fartondi i pilastri… Penso, mentre li accarezzo: “è perfar circolare l’energia, perfare in modo che tutto sia
più armonico, più… più con amore”. Penso a come sarebbe

28
ChrIstIan Zanonbello incastonare questi archi in una costruzione. Riguardo
ancora il cielo: “Perché, perché, dove sei Dio mio?” e mi viene
in mente Mosè, e l’agnello sacrificale; mi viene in mente Dio,
e il sacrificio di Gesù. C’è un legame con la morte di mio
figlio? Non so, voglio scrivere e forse alla fine capirò.
Arrivo davanti alla chiesa della Madonna del Carmen;
entro, la luce del confessionale è accesa. La chiesa è deserta,
sembra mi aspettasse. Chiedo di confessarmi e inizia il dialogo con Dio attraverso il suo ministro.
è poi la volta della chiesa della Mercede. Sul sagrato c’è
sempre lo stesso povero, con lo stesso cartello, lo stesso cappello, lo stesso vestito, lo stesso sorriso, lo stesso cestino, così
daun mese.Attraverso il ponte edentro nell’arco che mi porta
nella piazza della cattedrale; tutto è pulito, tutto è perfetto in
questa città. I bar sono affollati, ed è bello andare de pinchos.
Con due,tre euro mangi un pincho: un costilla, oppure una tortilla, o un piattino di calamari. Le porzioni di cibo sono minime e si mangiano in piedi con un bicchiere di vino o un’altra
bevanda. Qui si usa più andare de pinchos che andare a cena.
Siride, si scherza. Io seriamente passeggio, osservo, mi fermo
a comprare una bottiglia di vino rosso, el marques de la
Concordia. Incrocio la signora che vende le castagne arrosto: è
nello stesso posto, con lo stesso cappello, con lo stesso sorriso.
Sono le 21.20 e ilpanificio è ancora aperto. Compro ilpane con
i cereali e salgo a casa dove i miei compagni Paco, Tucho e
Puerto mi aspettano. Oggi è venerdì, non mangio carne come
sempre e non ho voglia di cucinare, come mi succede da un
po’di tempo. Mangio solamente perché mi piace il vino rosso
e non posso bere a stomaco vuoto.Mi chiedono tutti come sto.
Li guardo, sembra che iltempo si sia fermato,niente simuove.
In un attimo tutto è svanito, ma rispondo: “Ci sono, sto bene,
sto bene”. Riprende tutto, il rumore della televisione, la voce
di Puerto, la risata di Paco, il sorriso di Myriam, la sua donna,
e poi la risata di Tucho. vado in cucina, mangio pane con olio,
apro la scatolettaditonno…non cucino, va bene così.Egià ho
voglia di scrivere, ma ho mal di testa e sono stordito dal nien-

29
Il fIglIo negatote. Non ho più voglia di niente, di nulla. voglio chiudere col
passato, con tutti,perché nessuno capisce e nessuno vuol capire il tuo dolore. Il dolore della morte di un figlio negato, di un
figlio desiderato, di un figlio voluto. Ludovico Einaudi suona
“al di là del Vetro” e io mi lascio sommergere dalle sue note.
Come scriverò questo libro, come lo imposterò? C’è tanto
da raccontare, in una storia bellissima, una storia triste, diversa dalle altre, ma anche una storia simile a tante, una storia
piena e carica di desiderio. bisogna non farsi prendere dal
panico. bisogna ritornare al passato, analizzare con un nodo
alla gola punto per punto, attimo per attimo.
Ora sono di nuovo a barcellona, è il 27 giugno 2010. Ho
appena ricevuto questa e-mail alle 24.07:
Ciao Christian,
mi permetto di darti del tu pur non conoscendoti, poiché è fuori
luogo un approccio formalein questo momento.
Mi chiamo aida xxxxxx ho trent’anni e vivo in xxxxx, ad
xxxxxx. ho letto sulsito del pellegrinaggio chestai periniziareil 10
luglio p.v. Voglio parteciparvi, ma ho dei vincoli rispetto ai giorni.
Posso unirmi al gruppo solo il 7 agosto sino al 22 dello stesso mese.
sarebbe possibile?
Premetto che non ho mai fatto un percorso anche solo lontanamente simile a quello che tu descrivi nelle modalità pratiche.
tuttavia a mio modo ho camminato anch’io. Vorrei adesso, con la
serenità conquistata, trovareil coraggio di intraprendere un viaggio
che abbia anchele caratteristichefisiche di un viaggio.
spero diricevere un tuo cenno dirisposta in merito, unitamente
a qualunque informazione aggiuntiva che tu possa darmi attinente
al percorso.
tiringrazio in anticipo.
Questa e-mail, così semplice e scarna, ha dato l’avvio ad un
grande amore eAida è diventata la mia principessa. Mai e poi
30
ChrIstIan Zanonmai avrei pensato che così come era arrivato, improvvisamente svanisse, e il nostro amore diventasse una cosa mai esistita.
un amore forse come tanti nella vita, o forse come pochi, ma
unico, com’è unica la vita di ognuno di noi. Quest’amore è iniziato virtualmente poiché oggi ci si innamora attraverso email, e con le nostre lettere arrivammo a scrivere anche una
storia, una favola. E forse tutto non è stato altro che una favola, appunto. La vita non è virtuale: è materia, è reale. Alle
favole possiamo cambiare il finale, alla vita no.
Ma io scriverò ugualmente questa storia come una favola.
31
Il fIglIo negatoCaPiTOLO iii-il Principe e la Principessa
C’era una volta un principe, che viveva in un’isola felice,
ma era triste, e la tristezza lo accompagnava ogni giorno.
Oramai erapiùcontento quando nel cielo apparivano le nuvole, quandopioveva, e lapioggia ravvivava l’erba verdedeiterreni incolti. Il tempo grigio lo riempiva di tristezza e in quella
tristezza trovava se stesso, poteva esprimere i suoi pensieri
più profondi. Gli anni passavano, e oramai provava un senso
crescente di solitudine, però non avrebbe mai rinunciato alla
sua spada. Tutto era disposto a perdere nella sua vita, ma non
la spada; senza quella non avrebbe avuto più la speranza. Era
abituato a combattere, e dovette combattere tante battaglie
nella sua vita, e mai si arrese o perse la speranza, anche quando scoprì, in una brutta battaglia, che il traditore era al suo
fianco. Ciò non lo avrebbe mai e poi mai potuto pensare né
sospettare. E fu così che quando lo scoprì, con la spada in
mano, subito avrebbe potuto difendersi. Invece rimase immobile, assorto, nel guardare gli occhi del traditore, la persona
più importante perlui in quel momento, la persona che gli era
affianco. Lei apparteneva al popolo, non aveva sangue reale,
però il principe ben al di là guardava, e ciò non rappresentava un ostacolo. Così la accolse al suo fianco, aprendole la
porta del cuore. In quel momento, quando vide la traditrice,
armata di spada, il principe non fece nulla; aprì le braccia: egli
era di sangue reale, e mai avrebbe alzato la spada per combattere ciò che non avrebbe potuto uccidere, ma tutt’al più gli
avrebbe fattoperdere la suanobiltà.Edecco che la spadadella
traditrice centrò dritto il cuore del principe, trafiggendolo. Il
suo cuore cominciò a sanguinare, i suoi occhirimasero assorti, increduli, umidi ma senza neanche la forza di lacrimare. Le
lacrime si erano prosciugate, perché tanto grande fu la sofferenza che non vi erano lacrime che la potessero colmare.
33
Il fIglIo negatoDa quel momento ci fu siccità per sette anni. Il principe si
mise lamano sul cuore cercandoditamponare la ferita, e andò
via dal suo castello lasciando tutto alla traditrice, ma portandosi via la sua spada, che mai avrebbe abbandonato.
Il principe, nonostante la ferita che grondava sangue continuamente,ricompose un nuovo esercito e dominò immediatamente il Regno Stellato. Andò a vivere in un nuovo castello,
dove vi era un magnifico giardino: gli uccellinifacevano i nidi
sugli alberi, vi erano alberi da frutta e si sentiva la voce del
mare. Passò anni meravigliosi, in cui chiuse la porta del suo
cuore e a sua difesa pose l’esercito reale. L’esercito reale aveva
il compito di controllare con eleganza tutte le aspiranti principesse. I controlli non erano rigidi, ma nessuna li superava:
mancavano di tutto. Il generale faceva rapporto al principe,
che si arrabbiava e si rattristava sempre più, perché l’esercito
reale non faceva passare nessuna aspirante principessa. Il
generale non sapeva più come fare; lui, pur di accontentare il
principe, avrebbe concesso il permesso di entrata subito, al
minimo requisito, ma le persone che si presentavano erano
vuote. Il generale non usciva dai giardinireali, perché doveva
difendere la porta del cuore; quindi incominciò a pensare che
nel mondo ci fosse chissà quale malattia. Infatti, le aspiranti
principesse, quando arrivavano, erano vuote: avevano le sembianze umane, però vi era solo la pelle, le ossa, ma l’interno
era vuoto. Mancava il sangue, non avevano carne, e soprattutto mancava il cuore. Sembrava che si reggessero attraverso
una nuova sostanza che riempiva il corpo, era un miscuglio di
niente, era il niente che aveva preso forma. Il generale e tutto
l’esercito, nel vedere ciò, erano felicissimi dirimanere nel giardino reale e non avevano alcuna voglia di chiedere permessi
per uscire.
Il principe era sempre più triste e il generale non sapeva
più cosa fare. Il principe aveva però già trovato la soluzione:
“Presto partiremo alla conquista di nuove terre, dove il sole
sia un evento raro; andremo al nord, in un’altra isola, e lì
costruirò un nuovo regno, che non prevede la necessità di
34
ChrIstIan Zanonavere una principessa”. “Porterò la mia spada” continuò il
principe, “perché la speranza non la perderò mai, ma la vita
sarà riempita dall’amore perla vita”.Il principe aveva scoperto che nel suo cuore vi era una sorgente d’amore, e non voleva privarne il mondo, ma voleva distribuirlo in incognito,
senza che nessuno lo sapesse, perché aveva timore che i suoi
nemici, invidiosi, lo facessero cadere in tentazione per farsi
dare dei riconoscimenti, inquinando così la fonte pura dell’amore, che ogni uomo possiede. La data della partenza ancora non era certa; era certo invece che negli ultimi cinque anni
il principe aveva iniziato la conquista di nuove terre, e finiva
una grande guerra di conquista, durata cinque lunghi anni,
dopo la quale fu accolto vittorioso in tanti regni e gli fu data
l’onorificenza riconosciuta con l’abito pregiato di colore rosa e
la banda bianco-gialla. Quindi il principe, adesso, era intenzionato ad organizzare la sua nuova conquista: la terra del
nord.
Ancora non aveva pianificato niente, ma il generale, che
controllava il cuore nei giardinireali, notò che qualcosa stava
succedendo: la porta si era aperta, e non c’era verso dirichiuderla. Chiamarono i migliori fabbri del regno, ma qualcosa,
una forza che non si spiegava, spaccava le serrature, e la porta
si spalancava, colpendo i malcapitati che si trovavano nel suo
raggio d’apertura.Il cuore poi, emanava un calore incredibile,
ed erano intervenuti i pompierireali, dotati dei sistemi tecnologici più avanzati; spruzzavano un liquido refrigerante che
trasformava in blocchi di ghiaccio piscine olimpiche in un
secondo. Il cuore non ne voleva sentire, sembrava fosse andato in tilt. Il generale poteva contare sul fatto che il principe
ancora non si era accorto di niente e non lo aveva chiamato a
rapporto. Quindi egli decise che doveva entrare nel cuore per
capire chi ci fosse dentro; radunò alcuni dei migliori tiratori
scelti, pronti ad abbattere l’intruso che non era passato al controllo. Entrarono, cercarono in ogni stanza, controllarono le
valvole, ma non trovarono nessuno; fino a che, scendendo
nella parte più profonda, dopo averfatto 10.559 scalini, vide-
35
Il fIglIo negatoro una luce che, all’avvicinarsi, si faceva sempre più intensa,
sempre di più. Pensarono di aver trovato il motivo del calore
immenso del cuore, invece si sbagliavano. Incredibile! Non ci
potevano credere, no: c’erano tre candele, piccole, ma emettevano una luce così intensa che dovettero mettersi gli occhiali
da soleprogettatiper guardare il soleda vicinodurante i viaggi spaziali.Il generale tiròunsospirodi sollievo;nonc’eranessuno nel cuore, non capivaperò chi avessepotuto accendere le
tre candele. Decise quindi di spegnerle: ci soffiò sopra e finalmente quella luce accecante sparì e il buio arrivò. Il generale
eradavvero contento e sperava che il principe non si accorgesse che un intruso era entrato nel suo cuore senza che le truppe reali se ne accorgessero. Non finì però neanche il pensiero,
che le candele si riaccesero; il generale le rispense subito, ma
subito si riaccesero un’altra volta, e ancora un’altra, e ancora,
fino a che rimase senza fiato e si dovette arrendere. Il generale non sapeva cosa fare: oramai doveva informare il principe;
non poteva neanche chiamare i pompieri reali, per paura di
danneggiare seriamente il cuore e farlo morire. Quindi sirecò
nel palazzo del principe (non viveva più nel castello, ma in un
grande palazzo, dove vi erano tanti quadri che rappresentavano le sue vittorie).Il principe lo ricevette subito e lo abbracciò;
però costatò che il generale era rigido, guardava il pavimento
e non riusciva a guardarlo negli occhi. Gli domandò allora che
cosa fosse successo, e il generale incominciò a raccontargli del
problema del cuore, che era sempre più caldo, delle tre candele accese da qualcuno, che non avevano né visto né trovato e
che non si spegnevano.Il principe scoppiò in una grande risata lasciando a bocca aperta il generale, che non sapeva cosa
pensare. Il principe, amorevolmente, lo fece sedere sui sofà
più comodi delregno e iniziò a spiegargli che nel cuore, dove
lui aveva trovato le candele, più in là vi è nascosta una porticina. è un passaggio segreto, è un passaggio che porta ad un
viale lungo e alberato. è un viale della sofferenza, dove le persone siritrovano con se stesse, ma è anche un viale della rinascita, della sapienza, della consapevolezza, dell’essere ciò che
36
ChrIstIan Zanonsi vuole essere. Si tratta del Regno di Nessuno: è di colui che
ci va. è un regno magico, che per essere conquistato non deve
essere tolto agli altri, ma deve essere guadagnato attraverso
una lotta con se stessi: un nostro Io esce dal nostro corpo e
dobbiamo ucciderlo. La lotta non è semplice, in quanto
entrambi sono forti, ma uno può utilizzare un’arma magica,
l’arma dell’amore, l’arma che sconfigge il suo avversario. Nel
momento in cui si sta per sferrare il colpo decisivo, i quattro
occhi sifissano, e noi passiamo dall’altra parte; allora capiamo
che se lo ammazziamo, ammazziamo una parte di noi, e se
non ci fermiamo in tempo, in realtà ammazziamo noi stessi.
“Ma che duello è?” chiedo al principe. “Io non conoscevo
tutto ciò”. Dimenticavo di presentarmi: io sono lo gnomo
scrittore,mi chiamo Irpus e appartengo aduna generazionedi
scrittori; noi scriviamo peril principe. La nostra terra è protetta dalle truppe reali, il nostro regno si chiama Rius; è cercato
da tanti invidiosi, ma nessuno lo trova perché per arrivarci
bisogna passare per la valle dei draghi, da cui nessuno esce
vivo. Il principe può viaggiare fino al nostro regno, perché
quando era piccolo scrisse delle cose bellissime, ma nessuno
gli credette e così smisedi scrivere.Poi, una fatadel cielo chiamò un drago e gliraccontò cosa era successo; il drago si commosse e incominciò a piangere, così tanto che adesso nella
valle dei draghi vi è un grande lago salato. Il drago ne parlò
con i draghi anziani, e decisero quindi di inviare Curnel, una
draga piccolina, che prese il principe nel sonno e lo portò nel
regno di Rius, tutte le notti, per tantissimi anni. Qui gli insegnarono l’arte dello scrivere durante il sonno, perché non la
dimenticasse, e quando avesse superato il trauma avrebbe
potuto iniziare a scrivere di nuovo.
Il principe mi risponde. Mi dice che il rischio del duello è
la propria morte, e il rischio di non fare il duello, invece, è la
morte vivente. Adesso devo però chiedergli che mi racconti
della porta segreta: “Chi è stato ad accendere le candele?”
domando.
Il principe mi guarda, sorride, gli scende qualche lacrima
37
Il fIglIo negatodi commozione, e mi racconta che un giorno sente qualcuno
che bussa alla porta segreta; allora non sa che fare, se aprire o
lasciarla chiusa e far finta di niente. Poi si ricorda che lui la
spada non la lascia mai, e che è pronto per una nuova lotta,
non ha paura e quindi apre la porta. Entra una ragazza; si
vede poco, perché non c’è molta luce, solamente quella che filtradalRegnodi Nessuno.Ilprincipe le chiede come si chiama,
e leirispondeAida; “Aida” ribadisce il principe, come se già lo
sapesse. “Il nome di una principessa”, ribadisce ancora. Aida
rimane timida, ascolta, guarda; il principe non ha paura che
scappi: nella vita non bisogna avere paura, se inizi a scappare,
devi sempre scappare e non la finisci più.Aida ascolta il principe, e gli dice che ha un accento strano; il principe ride fra sé
e sé, e rimane affascinato dalla voce angelica di Aida. La vorrebbe far parlare per ore e rimanere ad ascoltarla. Aida prende una candela e l’accende, cosìfa anche il principe, ed è lì che
avviene il miracolo: una luce scende dal cielo, è Dio. Il Re
dell’universo porta con sé una candela accesa; le tre candele si
posizionano al centro del cuore e sembrano un tutt’uno. Loro
non possono vedere Dio, ma possono percepirlo attraverso
una strana sensazione che avvolge i loro corpi, che gli fa
dimenticare l’inizio dell’uno e la fine dell’altro.
A questo punto mi sorge un dubbio, e quindi chiedo al
principe: “Perché il generale, quando ha trovato le tre candele
accese, non ha trovato Aida? Dov’era andata?”
Il principe mi spiega che non c’è perché ancora non si sono
fidanzati.
“Ma avete acceso le candele dell’amore!” gli dico.
Allora il principe mi spiega che ha intenzione di chiederle
la mano, ma non lo vuole fare di persona; vuole qualcosa di
più intimo, che può raggiungere solo attraverso la scrittura. Il
principe Christian e la principessa Aida si sono incontrati in
un regnodella magia: sipotevano vedere,parlare, ma non toccare, le loro mani attraversavano i loro corpi. Il principe
Christian aveva iniziato una nuova impresa: era partito con il
suo esercito reale, perincontrare la sua Mamma Celeste e rin-
38
ChrIstIan Zanongraziarla della protezione che in ogni istante gli concedeva.
Il viaggio è magico e si svolge sotto le stelle. Incontrerà
anche l’apostolo SanGiacomo, che ha combattuto con luitante
battaglie importanti, facendolo trionfare e proteggendolo
dagli attacchi malevoli. A questo punto il principe Christian
prende la penna reale, intarsiata di rubini, il simbolo della
passione, di smeraldi, il simbolo della speranza, di diamanti,
il simbolo della perfezione e della luce Divina, e inizia a scrivere.
“Principessa aida, piccolo dolcetesoro,
inginocchiato davanti a te, chiedo la tua mano af inché dalla
nostra unione possa nascere un nuovo regno; af inché dal nostro
nuovo regno possa nascere un’unione con nostro Padre; af inché
questa nuova unione possa far nascereil regno reale di Christian e
aida, che avrà le basi nella solida roccia, pronti a combattere insieme, uniti nella spada, nella conquista di nuoviregni. sarà una unione aperta alla conquista del Creato, di tutto ciò che ci è stato messo
a disposizione, seme a disposizione per accogliere nuove vite, dove
l’amore non sarà una meta raggiunta, ma sarà il pane quotidiano,
una meta che mai raggiungeremo, perché non ci sarà amore che ci
possa colmare, perché non viè un limite nell’amore.”
Principe Christian
A questo punto, lo gnomo scrittore Irpus prende la lettera
e passa, con l’autorizzazione del principe, perla porta segreta,
attraverso il Regno di Nessuno, perrecapitarla alla principessa Aida e per mettersi a sua disposizione e continuare a scrivere la storia.
1
Irpus ha un permesso speciale che gli consente
di entrare in tutti i Regni della terra, e giunge nel Regno
bianco dove abita la principessa Aida. Qui il portone si spalanca all’ingresso appena lui pronuncia il suo nome. La principessa lo riceve nelle sue stanze e con luiriceve la lettera del
principe Christian. La legge immediatamente. Poi lacrima. La
principessa ha il cuore allagato. Resta senza dire una parola.

39
Il fIglIo negato
1
Risposta scritta da Aida durante il nostro innamoramento via e-mail.Irpus si avvicina e le porge un fazzoletto perché possa asciugarsi. Ma lei non lo prende. Sono lacrime troppo rare per
lasciare che muoiano in un fazzoletto! La principessa desidera
farle scendere fin dentro le viscere della terra, nella carne del
globo, perché dalla carne sono nate e lì è giusto che ritornino,
per appartenere agli altri viventi di nuovo… Così, bagnata
d’amore, lei si addormenta col cuore felice. Nel sonno sogna.
Quante volte aveva sognato l’amore!… E al suo risveglio tutto
era sparito nel nulla, come neve sciolta al primo sole. Quante
volte aveva creduto…epoi la realtà s’era rivelatadiversadalla
credenza. Quante volte aveva sperato di parlare una lingua
comune a quella di un altro… e invece s’era dovuta ravvedere
da quella speranza, perché continuava a scandire una lingua
solo sua. Adesso stava sognando di nuovo! Come se improvvisamente, miracolosamente, avesse ritrovato la forza e la
voglia diriconcedersi i sogni, quelli delle fiabe, quelli di cui la
vita le aveva insegnato a diffidare perché dannosi e deleteri
per il cuore, inesistenti in concreto, lontani dal quotidiano,
lontani da tutti i popoli della terra, regine e regnanti, servi e
plebei, principi e principesse che fossero.
Il sogno inesistente era l’Amore, quello che solo Dio Padre
conosce.Quello che può solo crescere e maifinire.L’amore per
il creato, per gli esseri viventi, per l’umanità intera.
Quell’amore che solo chi Ama può provare.
Ma l’aveva sognato di nuovo. Dopo tante notti, l’amore era
riapparso.
Appena fu sveglia, ebbe voglia di scrivere al Principe.
Notò che Irpus era ancora lì innanzi a lei. Lo guardò, poi lo
invitò con un cenno a sedersi di fianco alla sua seduta. Prese
carta e penna da un angolino vicino, e cominciò a segnare il
foglio bianco dirighe nere:
“Caro principe Christian,
la tua lettera mi ha riempito il cuore di amore. Un amore che non
ho maisentito così prima d’ora. Un amore pulito, generoso, intenso.

40
ChrIstIan Zanonnessuno mai aveva scritto così coraggiosamente e teneramente
ad una principessa, nessuno mai aveva scritto così a me.
leletteresono strumenti obsoleti peri popoli deiregni moderni.
e per quanto da parte mia misforzi di trasferireloro un pezzo di
verità, i popolitutti continuano a nascondersi dietro le bugie. Perciò
non scrive più nessuno, per paura di denudarsi. Per paura di lasciar
traccia del proprio pensiero. Peril timore di non poter cambiareidea
repentinamente,senza sentirsirecriminare alcunché.Periltimore di
assumersi un rischio.
Invece tu, Principe Christian, coraggiosamente hai segnato con
tratto indelebileletue parole, tisei denudato.
Il tuo gesto è molto nobile. solo da un principe forte e leale può
nasceretanto.
l’onestà eil coraggio sono qualità rareeintrovabili tra i viventi
della terra. solamente per questo meriteresti un grande bacio. Ma…
sarebbe poco perrappresentarel’amore che vorreiesprimerti.
tu non puoi saperlo, non mi conosci abbastanza: io sono una
principessa che ha imparato a volare piano.
Con te nel cuore da cheti ho incontrato quella sera, in cui tu hai
acceso la prima luceeio ne ho messa un’altra vicina,e poi una terza
èscesa dalCielo con la benedizione diDio, da allora ho iniziato a planare. Ma lenta, per godere ogni minuto del sollevamento da terra.
senza fretta. non ho messo il paracadute questa volta. ho provato
quella strana sensazione che ti fa dimenticare l’inizio dell’uno e la
fine dell’altro.
Mi voglio fidare di te, principe Christian.
sono arrivata alla tua porta segreta senza neppure rendermene
conto,etu sei arrivato a me. È successo così, per caso ti ho trovato.
Dopo il nostro incontro ho avuto un dialogo molto conciso col
mio cuore: “non esserescettica!” mi ha detto. “Va avanti, non temere! Cisono io qui con te! Comesempre!”.
Il mio cuore non ha generali al varco. ho una grande considerazione di lui. si autogestisce. Quando mi parla lo ascolto senza remore se pur piena di paure, perché è troppo ingenuo a volte, pensa in
bene,è buono e generoso! Perdo la testa quando lui mi parla.
tu, dolce Principe, hai iniziato a insinuarti anche nellamia testa;

41
Il fIglIo negatomentre lei partiva tu l’hai raggiunta. sei arrivato fino al regno
Bianco, che io governo, e stai lì davanti al grande portone in attesa
del lasciapassare. Quello chesolo io sono autorizzata a concedere.
Per diventare principessa del mio regno ho valicato la terra dei
Ciclopi. terra piena di insidiee pericoli, la terra di mezzo per giungere nei luoghi di pace. lì ho incontrato un elfo Maestro che mi ha
guidata fino al regno Bianco: senza di lui i pericoli sarebbero stati
mortali. nel mio regno non è mai entrato nessuno prima d’ora, a
parteIrpus. Moltisisono avvicinati abbagliati dalla luce cheemana,
ma non cel’hanno fatta a restare,erano troppo debolie vuoti. e io li
ho banditi.ÈtroppoBianco ilmio regno,espaventa. gli uominisono
abituati agli addobbi fluorescenti, che coprono le macchie. Qui invecetutto è visibile, non è possibile celare nulla. tanto chesolo i cuori
bambini hanno accesso, perché onestie puliti.
tu hai il permesso di entrare, dolce Principe! sei già entrato,
senza saperlo. e io voglio chetu conosca il mio regno fino in fondo.
Perciò, nobile sovrano, la mia porta è aperta, af inché tu possa
visitareliberamente ciò cheè al di qua diessa. Così io potrò conoscere rius, il regno cheti appartiene, viaggiando dentro esso,setu me
lo concedi.
e alla fine, se dovessi accorgerti che il regno Bianco è troppo
bianco per te, allora potrai riprendere la strada che hai percorso per
arrivarci, nessuno ti chiuderà dentro. se, invece, avrai ancora voglia
di inginocchiarti davanti a me, io sarò felice di ascoltareletue dolci
paroleerisponderti…persempre…e i nostriregnisaranno uniti…
e cresceranno come unico regno, conquistando nuovi spazi, dove
l’amore non sarà una meta raggiunta, ma sarà il pane quotidiano,
una meta che mai raggiungeremo, perché non ci sarà amore che ci
potrà colmare, perché non visarà limite che ci potrà fermare.
a te, Principe Christian, con amore
Principessa aida”
Irpus restò a guardare la principessa Aida per tutto il
tempo. Non volle dirle nulla. Sapeva che lei non amava ascol-


42
ChrIstIan Zanontare consigli, se non dal suo cuore e dalla sua testa. Potevano
solo loro guidare la sua penna.
…Poi era talmente assorta che sarebbe stato un oltraggio
interromperla.
Con lo sguardo pieno di luce, la principessa, appena ebbe
terminato,ripiegò ilfoglio su se stesso per due volte, lo avvolse con un sottile nastro di seta verde, fissò il piccolo e tenero
gnomo per qualche secondo,restando ferma con la lettera tra
le mani, e poi gliela porse.
baciò Irpus sulla fronte e non disse nulla; si voltò e svanì
tra le stanze del Regno bianco.
Irpus, gnomo scrittore, che ha ilpermessodi sostare in tutti
i Regni della terra, corse dal Principe consapevole dell’importanza fondamentale del suo compito di messaggero, oltre che
di gnomo scrittore, uscendo dal grande portone del Regno
bianco. Prese nuovamente la porta segreta del Regno di
Nessuno e raggiunse il palazzo del principe Christian.
Fu presto nelle sue stanze, ma prima di lasciargli la lettera
tra le mani ebbe cura di dirgli questo:
“Nobile Principe, nonostante non abbia udito una parola
uscire dalla bocca della Principessa Aida, i suoi occhi hanno
parlato incontrovertibilmente. Mi hanno confessato che lei è
perdutamente innamorata di un Principe raro!”.
Poi pose il biglietto bianco avvolto nel nastro di seta verde,
ai suoi piedi. E lo lasciò solo.

Mentre il principe ancora non aveva conoscenza di ciò che
la lettera contenesse, la principessa non faceva che pensare a
lui. Attendeva il giorno in cui l’avrebbe visto vicino a lei,
attendeva il giorno in cui avrebbe potuto abbracciarlo.
La principessa era ormai persa! Non c’era modo per farla
tornare indietro: doveva necessariamente iniziare a percorrere la strada che porta al regno di Nessuno, perché solo così
avrebbe potuto abbracciare il suo Principe raro. Sarebbe stato
43
Il fIglIo negatounlungo e faticoso cammino,ma a leinonimportava.Avrebbe
fatto qualunque cosa.
Perciò decise di partire col suo cavallo bianco e poche altre
cose necessarie peril viaggio.
Immediatamente iniziò i preparativi.

2
Il principe Christian prese la lettera dallo gnomo Irpus e
iniziò a leggerla. Non disse nulla: una nuvola bianca lo avvolse e Irpus non poteva più vederlo.Il principe voleva godere di
ogni parola, senza che nessuno lo potesse disturbare, senza
che nessuno gli potesse rubare quell’attimo che apparteneva
solamente a lui. Appena finito di leggere la lettera, la nuvola
bianca svanì, e Irpus poté nuovamente vedere il principe.
Aveva il viso piuttosto serio; si alzò, uscì dal palazzo reale,
camminò per un sentiero tra le montagne, fino ad arrivare ad
un monastero benedettino dove vigeva l’osservanza assoluta
alla regola del silenzio. In questo monastero, i monaci non
parlavano mai; solamente la domenica, dopo pranzo, erano
concesse nel pomeriggio tre ore di pausa all’osservanza della
rigida regola, e i monaci potevano conversare fra di loro. Il
principe arrivò al portone, bussò e gli fu subito aperto; fece
cenno di volere una cella e un abito da monaco. Lì sirinchiuse pertre giorni e pertre notti, pregò, ascoltò tutte le funzioni
religiose dei monaci e digiunò. Il terzo giorno, si recò nella
biblioteca del monastero e incominciò a disegnare un anello,
l’anello di fidanzamento per la principessa Aida. L’anello era
piatto, non rotondeggiante, leggermente più largo di una classica fede. Disegnò l’incisione di una stella, il simbolo diMaria,
Nostra Mamma Celeste, poi disegnò il simbolo della spada di
San Giacomo, e infine la croce cosmica di Gerusalemme. Tra
ogni simbolo, il principe disegnò l’intarsio ditre pietre preziose: ilrubino, il simbolo della passione, lo smeraldo, il simbolo
della speranza, e il diamante, il simbolo della perfezione e
della Luce Divina.Ai bordi, scrisse, nella parte rivolta internamente, “Ti Amo Principessa Aida, Ogni Attimo nell’Infinito”.
44
ChrIstIan Zanon

2
Fine della parte scritta da Aida.Nella parte esterna, affinché l’incisione potesse guardare
l’universo, “Due cuori, la Luce, un Solo Cuore”. All’interno
dell’anello, il principe disegnò l’incisione del suo nome -
“Principe Christian” - col suo stemma reale, che raffigura tre
spade, simbolo della triplice alleanza: uomo, donna, Dio, e
una stella, simbolo della protezione Materna. Fece incidere
anche una data, il 13 luglio 2010, e al suo fianco l’incisione di
una conchiglia, simbolo del cammino di Santiago de
Compostela. Finito ildisegno, arrotolò il papiro, salutò con un
cenno il priore, si tolse la tonaca, si mise i suoi abiti da principe e uscì fuori, dove ad aspettarlo c’era il suo stalliere con il
suo cavallo nero.
Il principe salì a cavallo, sirecò dall’orafo più rinomato del
regno e gli fece costruire l’anello per la futura Regina Aida.
Durante la costruzione dell’anello, il principe fece incastonare
su tre lati tre frammenti di pietra del Gulgoleth “skull” - dove
fu crocifisso Gesù - che era una pietra scartata dai costruttori.
Questiframmenti glifurono donati in sogno da San Francesco
d’Assisi, e nell’anello hanno il significato di essere testata
d’angolo, roccia, dove costruire l’amore eterno, che nessuna
tempesta potrà mai travolgere. Appena finito l’anello, il principe lo avvolse in un panno di velluto color porpora, ordinò la
realizzazione di una cassa d’oro a forma di stella e in ogni
punta fece incastonare tante pietre di differenti colori, come
l’arcobaleno. Dentro la stella, nel guscio di una conchiglia
rivestita internamente del più soffice velluto color porpora, il
principe fece posare l’anello di fidanzamento. Quindi chiamò
il comandante della fanteria e gli disse di preparare 500 cavalli neri da dare in dono alla principessa. Il principe decise di
regalarle i cavalli purosangue arabi di colore nero, perché
sapeva che lei avrebbe contraccambiato, per etichetta, con 500
cavalli bianchi. Il nero attira la luce, il bianco scaccia la luce. Il
principe adorava il nero,perché aveva setedi luce.Imaghidel
regno di Christian vedevano bene questo abbinamento, perché uno completava l’altro: erano due poli opposti e si attraevano. Ma qualcosa li turbava: l’allineamento delle stelle non
45

Il fIglIo negatoera perfetto, qualcosa di catastrofico poteva accadere: era a
rischio la nascita dell’erede al trono. Non fecero parola col
principe, perché sapevano che lui voleva vivere un amore
puro e non gli interessava cosa le stelle gli potessero dire; lui
già sapeva ciò che voleva, aveva deciso.Adesso tutto era nelle
mani della principessa Aida. Il principe Christian chiamò il
generale in carica della difesa delregno e gli affidò la missione dell’amore. un esercito di 10.000 cavalieri si dovevano dirigere al castello della principessaAida, vestiti con la divisa elegante, che usavano in occasione dei grandi eventi del regno.
La missione era scortare l’anello, ed evitare incursioni di esseri maligni,diregni invidiosi, chéuna simileunione non avrebbe certo portato benessere per alcuni.Il principe, inoltre, sapeva che i terribili cavalieri della paura lanciavano dubbi e perplessità su questa missione, il che avrebbe potuto scoraggiare
le truppe. Per questo motivo, decise di montare sul cavallo
nero e prendere il comando dell’esercito. Con lui fece viaggiare anche tutta la corte e uno squadrone di 70.000 fanti, 30.000
cavalieri, più 20.132 persone che si dovevano occupare dell’organizzazione del montaggio delle tende e della cucina. La
cucina era la tipica sarda: uno dei piatti che i 130.132 assaporavano ogni giorno, erano i ravioli di ricotta, conditi con olio
d’oliva sardo e pecorino sardo. La mamma del principe, la
regina Marinella, era anche lei in viaggio. La regina Marinella
presiedeva il club reale dei maghi, e già fece la sua profezia al
regno, annunciando presto la nascita di un erede maschio per
il 12 dicembre del 2011.
Il regno della principessa Aida era molto lontano, e bisognava attraversare molte vallate. In una vallata, una squadra
della cavalleria avvistò i cavalieri della paura appostati a circa
25 km, pronti per fare un’incursione a sorpresa. Subito fu
informato il principe Christian, che radunò i suoi migliori
dodici cavalieri, e decise di affrontarli senza farintervenire la
cavalleria reale. Si diresse con il suo purosangue nero verso i
cavalieridellapaura.Appena questilo videro, sbiancaronoma
non scapparono. Incominciarono a lanciare le paure, che con-

46
ChrIstIan Zanonsistevano nei dubbi sulla missione: che la principessa Aida
non avrebbe retto alla realtà, per lei era pura fantasia, un
gioco; lei oramai giocava, era un suo meccanismo di difesa. Le
sue delusioni le avevano fatto credere che l’amore non esisteva, e non ci credeva, ma le piaceva giocare, stuzzicare e vedere se qualcuno era come lei immaginava e voleva. Il principe
Christian si fermò ad ascoltare: il vento freddo soffiava forte,
e si dovette avvolgere nel suo mantello nero. Guardò con
occhi di ghiaccio i cavalieri della paura, ordinò ai suoi dodici
uomini dirimanere fermi e si diresse con passo calmo e sicuro verso i cavalieri della paura, che erano 666. Li guardò uno
per uno, con occhi glaciali, si fermò e disse loro: “Ciò che dite
può essere vero, chi può dire il contrario? Ma voi non esistete,
voi siete dei fantasmi, non siete realtà; siete solamente una
proiezione di una possibile vera realtà prossima, ma ancora
non si è realizzata, e forse non si realizzerà mai. voi non esistete, io non posso combattere contro coloro che non esistono,
per cui sparite dalla mia vista immediatamente!”. Quelle
parole furono trasportate con violenza dal vento, che era
arrabbiato contro quegli esseri contro cui nulla poteva fare;
ma le parole erano delle armi fortissime, e quando le sbatté
con la stessa forza di un’onda che s’infrange su una roccia, i
666 cavalieri della paura si coprirono con i loro mantelli grigi.
Nulla però poterono fare contro la forza del verbo, e si sgretolarono diventando polvere che il vento pronto disperse negli
inferi, dove potessero bruciare eternamente. Così il principe
Christian, con i suoi dodici cavalieri,fece ritorno al suo esercito senza che nessuno si accorgesse di niente.
Finalmente arrivarono alle mura delRegno bianco: l’esercito s’accampò fuoridellemura.Ilprincipe Christian riunì i suoi
dodici cavalieri; misero la stella con l’anello di fidanzamento
in un carro reale totalmente d’oro e lo scortarono fin a metà
strada tra l’esercito reale e il portone del Regno bianco. Lì, tre
cavalieri piantarono una bandiera verde, bianca e rossa, poi
un’altra bandiera, la bandiera sarda dei quattro mori, e infine

47
Il fIglIo negatola bandiera del Regno Stellato, ilregno del principe Christian,
che rappresentava l’infinito stellare, dove ogni desiderio poteva diventare realtà. Al lato destro erano ordinati, senza cavaliere e senza sella, i 500 cavalli neri.
Ad un certo punto si aprì il portone d’argento tempestato
di pietre gialle, verdi e azzurre. uscirono dodici cavalieri, 500
cavalli bianchi e la principessa Aida. un suo cavaliere piantò
al suolo una bandiera verde, bianca e rossa. I cavalieririmasero indietro, e i due principi si incontrarono nel mezzo.
Prendendo subito la parola, il principe Christian comunicò
alla principessa che le aveva portato l’anello di fidanzamento:
le specificò che non si trattava di un’opera teatrale ed era libera di accettarlo o rifiutarlo. Le disse che aveva dovuto affrontare i cavalieri della paura, che gli avevano lanciato le sue
paure, ma lui non si era fatto distrarre e loro si erano sgretolati in polvere.
“Cara aida, cisono sogni chesono alla nostra portata, che possono diventarerealtà; però chi non sa chiedere, chi non sa crederci, chi
non sa sperare, non li realizzerà mai, resteranno sempre sogni. Io,
principessa aida, ci credo, ma io non sono qui per convincere nessuno; qui ho portato un anello, simbolo di una promessa di matrimonio, per creare un nuovo regno e diventare re Christian e regina
aida. Un nuovo regno che dovrà essere organizzato, per prepararsi a
nuove battaglie. Io non sono qui per portarti un regno da governare,
io sono qui per proporti la conquista di un nuovo regno, ilregno dell’amore, ilregno ditrasformazione da due ad uno el’unione conDio.
non parlo di un regno utopico, non parlo di un sogno, parlo di una
realtà. Un regno che dovrà afrontaretante battaglie; io non ti porto
la tranquillità. Io ti porto l’essenza della vita, io ti porto una spada,
io ti incito alla battaglia. Mi fermo qui, distante dalla tua porta d’argento tempestata di pietre gialle, verdie azzurre. solamentetu deciderai; guarda quei due cavalli: uno è il mio, con il corpo e lo sguardo verso l’est,èil nero; l’altro è bianco ed èil tuo, con il corpo verso
ovest; i corpi si volgono in due direzioni opposte, ma le teste sono
giratee guardano nella stessa direzione, dovesorgeilsole.
adesso ti saluto, mia principessa aida; io rimarrò accampato

48
ChrIstIan Zanonfuori deltuo regno, non entrerò; il mio cocchiereti porterà la carrozza reale, contenente l’anello di fidanzamento, e poi andrà via. Io
aspetterò tre giorni e tre notti: se tu ti af accerai dalle mura con
l’anello al dito, significherà che hai accettato il fidanzamento e da
quel momento saremo fidanzati. Io rientrerò con il mio esercito al
mio regno, per pubblicarel’evento, cosa che dovrai fare anchetu nel
tuo regno. Ma se tu vorrai ascoltare il cavaliere della paura, prendi
l’anello e buttalo nel fuoco, af inché nessuno possa cadere vittima
dell’amore”.
La principessa Aida, con il suo cavallo bianco, rientrò nel
suo Regno bianco, mentre il principe Christian ritornò all’accampamento ed entrò nella sua tenda reale; lì c’era una
Cappella ed egli vi andò a meditare, a parlare con Gesù, a trovare conforto, perché vi era la possibilità che la principessa
Aida rifiutasse la sua proposta di fidanzamento. Invece così
non fu: la principessa Aida non fece aspettare un solo attimo
il principe Christian, salì velocemente sulle mura del suo
castello bianco e infilò l’anello al dito. un boato di gioia esplose nelregno della principessa e nelle file dei 130.132 appartenenti al Regno del principe Christian, accampati fuori dalle
mura del Regno bianco. Iniziarono i festeggiamenti e i preparativi peril matrimonio.

3
La principessa Aida, incantata da quella visione che visione non era più, visto e toccato il corpo così perfettamente
armonioso del suo principe, prese ad innamorarsi di Lui giorno dopo giorno… Dal momento dell’incontro il principe
Christian fu suo per sempre, fu un pezzo di Lei, e Lei fu un
pezzo di Lui. Non era un’appartenenza volontaria la loro, non
si erano scelti; era come se qualcun altro avesse scelto perloro
senza possibilità di decisione inversa, era come se qualcosa
più grande, nella potenza, di ogni essere della terra, avesse
suggellato l’incontrodei loro corpi conun votodi appartenenza dell’uno all’altra. La principessa viveva questo inizio senza
49
Il fIglIo negato
3
Scritto da Aida fino al punto 4.respiro. “Dolcissimo Principe Christian, da quando sei entrato
nel mio regno, tutto è in subbuglio!”.
Nel castello, servi, giullari, cocchieri, cavalieri, dame e
fanti, giardinieri, cuochi e stallieri, sono stravolti. Il giardiniere taglia i petali alle margherite e innaffia le rose dal bocciolo,
il cuoco mette i gelati nel forno e il pollo da cuocere nel frigorifero, i giullari piangono anziché far ridere, i cocchieri mandano la carrozza avanti e i cavalli indietro, gli stallieri mettono ai cavalli sandali alpostodegli zoccoli,ledame starnutiscono quando si avvicina loro un cavaliere, i cavalieri stanno
chiusi nelle stanze del regno incantati a guardare il cielo. è
diventatoun finimondo!! Nessuno fapiùciò chedeve, ilregno
vive rovesciato…Ilprincipe Christian avevaportatoun nuovo
alito di vita nel regno della principessa, un uragano di vento
dolce, se pure potente al puntoda non permettere alrespirodi
esistere, al punto da non consentire al pensiero di vagare oltre
la parola “amore”. Sì, era successo proprio ciò che mai la principessa si sarebbe aspettata. Non sentiva il bisogno di eserciti
a proteggerla: non un nemico, non un brigante, non un giovane impostore s’era presentato al suo cospetto. Il principino
Christian era il nobile più nobile di tutti i nobili, era il cavaliere più valoroso e impavido di tutti i cavalieri, il principino
Christian era il principe più tenero e bambino ditutti iregni…
Aida, la principessa delRegno bianco, un giorno ha raccolto il
suo anello, suggellato con Lui una grande promessa, una promessa d’amore eterno…4
Il principe Christian chiama lo gnomo Irpus, per partecipare
aduna riunione eper continuare a scrivere la storiadelRegno.
Prima che il principe si unisca con la sua amata principessa
Aida, deve condurre il suo regno alla conquista di una nuova
terra. Il principe perciò chiama i suoi consiglieri alla Tavola
Rotonda.
La Tavola Rotonda del Gran Consiglio era composta dal
Principe della Paura, il Principe del Coraggio, il Principe della
50
ChrIstIan Zanon
4
Fine dello scritto di Aida.Luce, il Principe della Saggezza, il Principe delle Tenebre.
IlPrincipedelleTenebre lo facevano sedere lontano,perché
emanava un brutto odore e, quando parlava, gli cadevano
vermi dalla bocca. Il Principe della Luce era bellissimo, splendente, ed emanava un profumo meraviglioso. Il Principe del
Coraggio, era un giovane guerriero, che si lanciava per primo
nelle battaglie; mentre ilPrincipedella Saggezza, eraunuomo
di novantasei anni, che aveva visto tante battaglie, e la sua
esperienza lo aveva reso saggio. Poi c’era il Principe della
Paura, che era un fantasma e viaggiava su un veliero fantasma. L’oggetto della riunione era la decisione di accettare la
venuta della principessa Aida prima del matrimonio nel
Regno del principe Christian. Il principe aveva una nuova
missione, doveva conquistare una nuova terra, la Terra della
Scienza, importantissima perle sorti del suo regno. Si trattava
di una terra che gli avrebbe dato l’opportunità di conquistare
la Terra del Nord, la Terra della Ricerca. La Terra del Nord gli
dava libero accesso a tutte le terre del pianeta, e ciò era molto
importante per la stabilità del suo regno negli anni a venire.
Anche la principessa Aida aveva la necessità di conquistare
una terra, la Terra della Giustizia. Da sei anni era in guerra,
ma ancora non era riuscita nella sua impresa. Il principe
Christian consigliò alla principessaAida di aggirare il nemico
e sorprenderlo alle spalle: vi era un accesso che egli conosceva per sentito dire.
Il principe decise di inviare undici cavalieri in ricerca della
valle nascosta. una volta che la valle fu scoperta, egli studiò
un piano d’attacco perla principessa, la quale ne fu entusiasta
e decise di unirsi alla spedizione del principe. Infatti, la terra
che la principessa doveva conquistare confinava con la terra
che doveva conquistare il principe. La principessa e il principe stavano decidendo se vivere nella stessa tenda, o in due
tende separate. Questo era il tema della riunione. Anche la
principessa Aida fu invitata alla riunione nella Tavola
Rotonda.Il principe della Luce prese la parola e si oppose fermamente ad una vita comune prima del matrimonio. Il prin-
51

Il fIglIo negatocipe Christian lo ascoltò con grande attenzione e voleva seguire attentamente i consigli del principe della Luce. Il principe
della Paura lanciava continuamente le sue preoccupazioni, e
insisteva sul fatto che, prima del matrimonio, i due principi si
dovessero conoscere, per cui era importante iniziare a vivere
insieme. Il principe della Paura non diceva ciò che era giusto,
lanciava solo paure, sia per una convivenza, sia per una vita
separata e casta. La principessa Aida ascoltava con attenzione
il principe della Paura. Il principe del Coraggio incitava a
tener fede ai principi, ma le sue parole si confondevano nel
definire ciò che era coraggio. Era coraggio vivere insieme e
affrontare la vita adue, oppure era coraggio vivere separati? Il
principe della Saggezza insisteva nel prendere esempio dal
passato, ma il passato offriva storie contrastanti di successi e
fallimenti e rendeva difficile capire la via saggia da seguire.
L’unico a favore per una convivenza era il principe delle
Tenebre, che sputava in continuazione il suo alito pesante e
pieno di vermi che uscivano dalla sua carne in perenne putrefazione.Il principe delle Tenebre, però, sirafforzava nella confusione, diventando più piacevole alla vista: la sua carne sembrava guarire. Il principe della Luce non poteva che guardare
e insistere sulla via della speranza, della fede.
La riunione finì senza una decisione, se non quella che la
principessa Aida si unisse nella spedizione per la conquista
della Terra della Giustizia, per cui decise direcarsi insieme al
suo esercito nell’accampamento del principe Christian, e da lì
sferrare gli attacchi perla conquista della terra agognata.
La principessaAida venne in groppa al suo cavallo bianco,
con il suo esercito. un gatto nero attraversò il viale, prima dell’entrata della principessa Aida e del suo esercito. La principessaAida odiava i gatti, ma non ne sapeva spiegare la ragione: al solo vederli inorridiva e incominciava a sudare freddo.
Il principe Christian avrebbe voluto vivere separato prima
delmatrimonio, che si sarebbedovuto celebrare il 25 lugliodel
2011.Era la finedi settembredel 2010: la vogliadi vivere insie-
52
ChrIstIan Zanonme era così forte, che così fu. Fu un amore travolgente e passionale, e l’unione dei corpi arrivò prima del matrimonio. Il
principe Christian non voleva che la principessa Aida rimanesse incinta prima del matrimonio, per cui facevano l’amore
solamente nei periodi non fertili; ma la passione incontrollabile della principessa a volte si scatenava anche nei periodi fertili.
Il giorno delle nozze si avvicinava velocemente e i due
regni si preparavano al grande evento. Sia il principe
Christian che la principessa Aida ottenevano ogni giorno vittorie rispettivamentenel campodellaRicerca edellaGiustizia.
Il principe Christian, inoltre, era stato contattato da un regno
con postazioni avanzate, e gli avevano chiesto un’alleanza
speciale nella Ricerca che sarebbe durata tre anni. Il principe
ne era entusiasta, per cui decise di prendere un castello nella
nuova terra che stava cadendo sotto il suo controllo e andò a
vederlo insieme alla principessa. C’era un fiume da attraversare: la scorta reale, il principe Christian e la principessaAida
-rispettivamente in groppa al proprio cavallo, nero e bianco -
mentre cercavano un punto dove l’acqua fosse più bassa per
poterlo attraversare, videro davanti a sé passare una barca
funebre con sopra una bara vuota. Nel mentre, il comandante
della cavalleria Reale avvisava la coppia reale di avertrovato
un punto dove era possibile attraversare il fiume. Il castello
era proprio lì davanti. Non era bello come le residenze rispettive dei regni d’appartenenza dei principi, ma comunque
rispondeva alle future esigenze della coppia reale. I principi
entrarono e il castello fu fatto visitare dal maggiordomo, un
uomo sulla sessantina d’anni, che da oltre venti si occupava e
viveva nel Castello della Torre - così era chiamato, per la sua
altezza. Il Castello della Torre era molto bello, particolare: le
sue torri erano alte e strette, servivano per poter meglio osservare la valle.Aveva anche un planetarium, da dove si potevano
osservare le stelle. Non mancava ovviamente una biblioteca
con oltre 100.000 volumi.
Nel mentre che ci addentravamo al suo interno, si faceva
53
Il fIglIo negatosempre più forte l’odore della morte. Il principe Christian si
rivolse al maggiordomo chiedendogli spiegazioni. Il maggiordomo spiegò che i vecchi proprietari avevano dimenticato
della carne che andò in decomposizione, e da giorni cercavano di far andar via l’odore acre della morte, ma non era semplice. Il principe Christian aveva lo sguardo pensieroso e preoccupato: pensava a ciò che potevano rappresentare la barca
funebre con una bara vuota e l’odore della morte. Il Castello
della Torre occupava un punto strategico, e corrispondeva alle
future esigenze della coppia. La principessa Aida non voleva
il Castello della Torre, lei in cuor suo desiderava che il principe si trasferisse nel suo regno. I principi andarono via e rientrarono nel loro accampamento. Il principe Christian decise
alla fine di rinunciare al Castello della Torre, per non contrariare la principessa Aida, ma soprattutto perché aveva un
bruttopresentimento e non voleva che qualcosadi malepotesse accadere alla sua amata. Ciò non lo rese felice: significava
rinunciare al Progetto di Ricerca.
un mese dopo, circa il 3 marzo del 2011, la principessa
rimase incinta. Il principe era entusiasta, e la principessaAida
decise che il nuovo erede si sarebbe dovuto chiamare come il
suo amato principe: Christian. La data del parto era prevista
per il 12 dicembre del 2011, come la regina Marinella, madre
del principe Christian, aveva profetizzato.
Tutto era pronto perle nozze: in aprile i due principifirmarono gli ultimi documenti e la data delle nozze fu pubblicata
neirispettiviregni, come prevedeva il protocollo. Tutto andava secondo i piani: entrambi i principi ottenevano importanti
vittorie nelle rispettive battaglie, nessuno si era opposto alle
nozze e tutto sembrava perfetto. Però qualcosa non andava
bene, la principessa Aida era turbata. Il principe pensava che
la causa di tutto ciò fosse l’ultima battaglia che la principessa
doveva affrontare per conquistare la terra della Giustizia.
L’ultima battaglia eramolto impegnativa, e se non fosse riuscita sarebbe stato un altro anno d’insuccessi. Il principe
54
ChrIstIan ZanonChristian la tranquillizzava, ma ciò non placava le turbolenze
dell’anima della principessa Aida. Il principe non sapeva
come tranquillizzarla, erano i primi giorni di maggio, e
soprattutto era preoccupato peril piccolo Christian; consigliò
alla sua futura sposa, su pressione anche dei genitori della
principessa, di rientrare nel suo regno. Essi l’avrebbero potuta tranquillizzare, e sarebbepotuta ritornare iprimidi giugno,
pronta perlo scontro finale.
Così fu; la principessa Aida rientrò nel suo regno, ma fece
ciò che di più grave può fare la donna: ammazzò il piccolo
Christian, abortì. Il cielo divenne grigio e il sole si nascose,
voleva illuminare l’arrivo del piccolo Christian in Paradiso. Le
nubi erano grigie e chiunque alzasse lo sguardo al cielo s’intristiva,mentredall’altraparte,lenubi erano bianco splendente, così bianche che non si potevano guardare. Il principe
Christian, informato dell’accaduto, cadde in un grande sconforto. Non la vide più. Poco importa sapere che la principessa
Aida conquistò il Regno della Giustizia e che il Principe
Christian conquistò il Regno della Ricerca.
Il principe Christian soffrì tantissimo, pianse fino ad esaurire le lacrime. C’era solounmodo affinché ilpiccolo Christian
avesse giustizia: scrivere questo libro, non per vendetta, ma
per non dimenticare. Per esprimere la propria rabbia verso un
figlio negato. Per esprimere il perdono alla principessa Aida.
Per esortare gli uomini a non praticare l’aborto. Per dare un
senso alla morte del piccolo Christian. In cuor suo, il principe
Christian voleva fare in modo che venisse riconosciuto il diritto alla vitadiun embrione e ildiritto a esserepadre, affermando la condanna dell’aborto con il massimo della pena, dichiarandolo quindi omicidio volontario.
Il libro commosse il Re dell’universo, il quale mandò a
sostegno del principe Christian 72 legioni di Angeli, affinché
potesse sostenere la guerra sul diritto alla vita. La guerra fu
subito vinta: tutti capirono che l’aborto è un crimine contro
55
Il fIglIo negatol’intera comunità; i loro cuori vennero toccati dall’Amore del
Re dell’universo, Dio, e nessuno volle più abortire. E così vissero tuttifelici e contenti.IlRe dell’universo, commosso, decise d’inviare pace e prosperità a tutti i popoli della terra.
56
ChrIstIan ZanonCaPiTOLO iv - Christian e aida
Io ed Aida vivevamo a Salamanca dalla fine di settembre
del 2010. Io, come ho già scritto, ero stato selezionato per il
Master ufficiale in Neuropsicologia presso la facoltà di
Psicologia dell’università di Salamanca. Il Master ufficiale dà
diritto a poter proseguire gli studi con un dottorato diricerca.
Aida invece, ad ottobre del 2010 iniziò un master proprio
presso la facoltà di Giurisprudenza dell’università di
Salamanca. Io avevo trovato e consigliato ad Aida questo
master dal titolo: “Másteren derecho español para juristasestranjeros”. Superare il masterdava l’opportunitàdi ottenere ilriconoscimento della laurea italiana in Spagna, e così Aida aveva
l’opportunità di iscriversi all’albo ufficiale degli avvocati in
Spagna senza sostenere l’esame di abilitazione.Infatti in quell’anno ancora non era entrata in vigore la legge che prevedeva
l’esame di abilitazione per poter praticare la professione d’avvocato. Aida si è laureata a ventitré anni, ma da sei anni cercava di superare l’esame d’abilitazione come avvocato in
Italia, senza successo, e ciò, a suo dire, ovviamente l’aveva
portata verso la depressione, verso la ricerca di un’alternativa
al proprio futuro. Aida, e ogni persona che è laureata in
Giurisprudenza in Italia, sa che l’esame d’avvocato non è semplice e purtroppo, a dire degli aspiranti, è una questione di
conoscenze e non di capacità.
Le energie di Aida si erano concentrate nella scrittura, ma
nonostante le grandi capacità, anche in quel settore non si sentiva né carne né pesce, perché essere giornalisti - ciò a cui
ambiva - non è così semplice. Io avevo consigliato ad Aida di
chiudere il primo cerchio: diventare avvocato. Se avesse superato il master, si sarebbe potuta iscrivere all’albo degli avvocati spagnoli e dopo tre anni, se operava anche in Italia, avrebbe
potuto ottenere l’iscrizione all’albo italiano.In ogni caso, pote-
57
Il fIglIo negatova andare nei tribunali ed essere chiamata “avvocato”, non
per una questione d’importanza, ma per poter svolgere il suo
lavoro come tale. L’importante era chiudere un ciclo; se non
avesse voluto in seguito lavorare come avvocato, sarebbe stata
una sua decisione e non una situazione imposta da un destino
avverso, “made in Italy”. Ciò che viveva Aida è comune in
Italia a tanti giovani, che siritrovano non solo in una situazione economica non florida, ma anche in un sistema sociale che
seleziona non perle capacità, bensì con un metodo paragonabile alle caste indiane. Ovviamente non è sempre così, ci sono
le eccezioni, eccezioni che purtroppo confermano la regola. Il
mio consiglio fermo per Aida fu: “Prendi l’abilitazione, poi
sarai libera di decidere; sarai tu a decidere se lavorare come
avvocato oppure no. Potrai fare anche la casalinga, ma sarà
perché l’hai scelto tu!”.
PerAida non fu semplice: ha dovuto imparare lo spagnolo,
e dedicare molte ore allo studio, senza sapere se poi avrebbe
potuto superare il master. Alla fine del master, per ottenere il
riconoscimento, avrebbe dovuto sostenere dieci esami in uno
- modalità tipo test- e superarlitutti edieci; il non superamento anche di solo un esame, significava non ottenere il riconoscimento. Ciò era come una spada di Damocle, e doveva vivere con queste ansie, paure di poter nuovamente fallire.
Io cercavo in continuazione di tranquillizzare Aida, e le
spiegavo che anche se avesse fallito non era un problema,
avrebbepotuto iscriversi all’università l’anno successivo epreparare gli esami con più tranquillità. Ovviamente so e sono
consapevole chenonè semplice accettare ciò,ma ilnostropensiero deve andare oltre il problema e costruire mentalmente la
nuova possibile realtà, nel caso in cui le nostre aspettative non
vengano raggiunte. Abbiamo il potere dell’immaginazione,
possiamo creare realtà che a noi possono piacere o no. Poi
dobbiamo lasciarle lì, prendere la propria spada e andare a
combattere le nostre battaglie quotidiane. Ogni battaglia vinta
ci aiuta ad avvicinarci alla meta e ogni battaglia persa, è solamente una battaglia persa, non la guerra. bisogna rialzarsi e
58
ChrIstIan Zanonriprendere in mano di nuovo la spada. Le piccole vittorie, la
determinazione, sono il cammino che ci porta alla vittoria.
una meta può essere lunga, 30 km per esempio, ma non dobbiamo pensare che è impossibile; bisogna camminare, ogni
passo è un avvicinamento alla nostra meta. La vita in alcuni
periodi non è semplice; molte volte dobbiamo però lasciarci
andare a lei, e arriveranno tempi migliori.
Per Aida non fu così, nonostante il nostro futuro sarebbe
potuto essere fantastico. Nel mese di marzo Aida rimase
incinta; io ero felicissimo, lo avevamo voluto fare insieme, ed
eravamo contentidel grandedono cheDio cifece.Iodentrodi
me sapevo che era maschio, ma vi era anche la possibilità che
fossero gemelli. Avevamo già fatto il corso prematrimoniale
ed espletato quasi tutte le pratiche per convolare a nozze il 25
luglio 2011.
Nel mese di aprile, Aida incominciava a dare i primi segni
di cedimento: paure di vario genere, e nulla avrebbe potuto
calmarla. Potrei elencare i problemi o preoccupazioni, ma che
senso avrebbe? Nel momento in cui si pensa di avere un problema, è inutile dire che non è un grosso problema, perché ciò
dipende anche da una valutazione personale, da come lo si
vive. Miricordo che durante il mese di marzo mi proposero il
dottorato di ricerca presso l’ospedale di Zamora nel reparto
psichiatrico, con i bambini affetti da ADHD (Sindrome da
deficit d’attenzione e iperattività). Trovai una casa molto bella
a Zamora: un attico su due piani, due bagni, due stanze da
letto, in centro, completamente arredato con gusto, mobili
nuovi, il garage e uno scantinato, a soli 450 euro al mese. Lo
feci vedere ad Aida, ci accompagnò il titolare dell’agenzia.
Eravamo fermi al semaforo, e ci passò davanti un carro funebre vuoto; Aida, che è un po’ superstiziosa, mi guardò preoccupata: io sorrisi. Quando arrivammo, la casa era veramente
bella e il prezzo irrisorio; aleggiava solamente un odore acre
di morte. Il proprietario dell’appartamento aveva dimenticato
carne nel congelatore, lo aveva staccato perfarlo sbrinare, ma
nonostante già fosse tutto pulito e in ordine, l’odore era forte.
59
Il fIglIo negatoAida era contraria a prendere questa casa, forse in cuor suo
voleva rientrare in Italia, mentre io volevo continuare la ricerca: era un modo anche per poter aver maggiore esperienza, in
quanto avrei lavorato in ospedale. Io oramai avevo già deciso:
mi fermavaAida, e l’odore acre di morte che mi faceva paura.
Avevo una strana sensazione, e così alla fine non la prendemmo. Nel mese di aprile andammo in Italia e firmammo al
Comune la promessa di matrimonio. Devo dire che pensarci,
anche oggi a distanza di nove mesi, mi emoziona.
Ai primi di maggio del 2011, Aida continuava a non stare
bene; eravamo tornati da poco in Spagna, e i suoi genitori consigliaronodirientrare in Italia.Io consigliai adAidadirientrare per alcune settimane e ritornare a Salamanca a metà giugno
perl’esame, così avrebbe avuto il conforto della sua famiglia e
potuto meglio concentrarsi sull’esame; ma mi sbagliavo. Ero
preoccupato, e volevo che stesse bene lei e il piccolo Christian
- così Aida voleva chiamare il bambino, gli voleva dare il mio
stesso nome.Avremmo dovuto fare anche un pellegrinaggio a
Fatima in Portogallo, per chiedere alla vergine di Fatima l’intercessione peri nostri esami.
Aida rientrò in Italia, io rimasi in Spagna e il 12 maggio mi
recai a Fatima. Fu in quei giorni che Aida decise di abortire
senza dirmi assolutamente nulla. Io, nonostante il grande
sconforto,perché ancora non era chiaro cosaAida avesse fatto,
chiesi alla vergine di poter aiutare Aida a superare l’esame
spagnolo per il riconoscimento del titolo di laurea in
Giurisprudenza e le promisi, in cambio, che le avrei donato
l’orologio - un Baume&Mercier - che i genitori di Aida un mi
avevano regalato per Natale.
Aida purtroppo aveva abortito, senza dirmi niente: né
quando, né come, né dove. Non la rividi più. Io subii un grosso trauma, ma nonostante tutto riuscii a trovare la forza di
continuare il master; oramai mi mancava solo la tesi, che
avevo già scritto, e la difesa davanti al tribunale universitario.
Aida rientrò a Salamanca con i suoi genitori per dare l’esa-
60
ChrIstIan Zanonme, io preferii andare via e rientrare in Italia; non ero pronto
per vederla e preferivo in cuor mio che lei passasse l’esame.
Così fu: Aida passò l’esame e adesso è avvocato. Il 25 di giugno circa, difesi la mia tesi e andò tutto bene. Adesso ero
anche neuropsicologo: mi sentivo nuovamente libero, assaporavo questa grande libertà, ma in cuor mio ero distrutto.
Avevo perso mio figlio e ciò oscurava tutto. Decisi diripartire;
sentii il mio amicoAlessandro a Leeds: mi aiutò a cercare una
casa e così partii per l’Inghilterra, nel West yorkshire, a
beeston, Leeds.Alessandro capì subito la mia situazione; purtroppo anche lui aveva subito lo stesso trauma: per coincidenza, anche la sua fidanzata era avvocato. Rimase incinta;
Alessandro era felice, ma lei un giorno partì per alcuni mesi,
rientrò nel suo paese di origine, abortì senza dire niente e
tornò a Leeds come se nulla fosse.
61
Il fIglIo negatoCaPiTOLO v - L’aborto
“l’aborto è l’interruzione prematura della gravidanza, che può
avvenire per cause naturali o volontariamente. Può essere quindi
indotto, oppure spontaneo: consiste nella rimozione o l’espulsione
dall’utero di un feto (così chiamato dopo il 60º-70º giorno dal suo
concepimento, quando ha già gli organi, leformeele caratteristiche
della specie), o dell’embrione (organismo pluricellulare non dotato
tuttavia di tutti gli organi di un essere già formato)”.
(Grimes et al. 2006).
Secondo il punto di vista psicologico, vi sono evidenziati “i
sentimenti ambivalenti d’accettazione e rifiuto nei confronti del
nascituro, che causano situazioni conflittuali la cui gravità èin relazione all’accettazione individuale e sociale dell’aborto. È frequente
cheilricordo di aborti provocati in epoca lontana esuperati apparentementesenza dif icoltà ricompaia carico disensi di colpa in occasione diepisodi depressivi. esisteinfine una nevrosi d’aborto in donne
che rimpiangono di aver compromesso con l’aborto la possibilità di
ulteriori gravidanze”.
(Galimberti 2006, p.4)
La seguente definizione è molto esplicita e chiara: “l’aborto
èil procedimento volontario cheinterrompelo sviluppo del bambino
durante la gravidanza nell’utero materno, attuato con lo scopo di
sopprimerela vita. aborto significa l’espulsione di un feto o embrione vivo da una donna allo scopo disopprimerlo”.
(Legge francese del 1975 sull’aborto)
Nel mondo si verificano circa 205 milioni di gravidanze:
oltre un terzo sono involontarie, e circa un quinto finisce con
l’aborto (Cheng, 2008). Quindi significa che in un anno si
hanno circa 41 milioni di interruzioni di gravidanza; cioè,
ogni minuto si hanno 78 aborti, la media è di 1,3 al secondo.
un genocidio. Senza parole, solo le lacrime agli occhi possono
esprimere la mia tristezza e rivivere appieno il mio dramma
63
Il fIglIo negatopersonale di padre a cui è stato negato un figlio.
Mi chiedo emi sono chiesto incontinuazione,dalprincipio,
che tipo d’aborto abbia fatto Aida. Com’è successo? Ma mi
sono anche chiesto da subito che senso aveva sapere come l’ha
fatto; dicevo e ripetevo a me stesso che non aveva senso sapere, era solamente un’azione autolesionistica, una maniera per
soffrire di più. Eppure, nonostante ciò, avevo bisogno, avevo
bisogno di sapere: come, perché, quando, dove, con chi. Io
contro l’aborto, io per la vita, io con Dio, mi sentivo una freccia in gola, bloccato. Non potevo più parlare, non potevo più
dire niente, non potevo più fare nulla. vivevo quei momenti
assorto, in una realtà che era irreale e non ci credevo ancora,
non erapossibile.Alcune voltepensavo che forse era tuttouno
scherzo, forse Aida mi aveva fatto uno scherzo, una prova
d’amore, e allora mi veniva voglia di chiamarla, di pensare di
riabbracciarla e di dirle quanto l’amavo. Era difficile per me
separare la sofferenza di aver perso un figlio e la sofferenza di
aver perso anche l’amore. una donna, che non nego di aver
amato tantissimo. Nonostante ciò, non riuscivo a provare un
sentimento di tristezza per Aida, non ciriuscivo; il dolore per
la perdita del piccolo Christian era così immenso da offuscare
la mia sofferenza per la mancata mamma e moglie. volevo
sapere dov’era mio figlio, dove era finito; era stato sepolto?
Com’era? - no, no… il solo pensiero mi fa star male. Sono passati già otto lunghi mesi, e diciamo che un piccolo miglioramento ce l’ho:riesco a scrivere, perlo meno. Prima era impensabile, non riuscivo a scrivere le mie emozioni, solo il pianto
era possibile.
Mi ritorna in mente: come sarà successo? Faccio le mie
ricerche perché voglio cercare di capire come si pratica un
aborto. Cosa fa una donna per abortire? Ci sono vari metodi,
che si possono riassumere in: svuotamento strumentale, isterosuzione, dilatazione e revisione della cavità uterina, dilatazione e svuotamento, induzione farmacologica (Ru486), induzione del travaglio e parto prematuro, isterotomia, nascita
parziale ecc. Edward Saking, ex P.D.G. della Roussel uclaf,
64
ChrIstIan Zanondiceva della Ru486 usata per avere un aborto farmacologico:
“LaRu486nonèdifacileuso,unadonna che vogliaporre fine
alla propria gravidanza con questo metodo deve ‘vivere’ col
proprio feto abortito durante almeno una settimana, si tratta
di una spaventosa prova psicologica” (Guardian Weekly, 19
august 1990). Nelle prime 15 settimane si può fare attraverso
il metodo d’aspirazione. Decido diritornare a leggere ciò che
lessi in alcuni siti web, per caso, digitando la parola “aborto”
nel motore di ricerca Google; mi è apparso un risultato che
faceva riferimento adunvideo suyoutube,decidodi guardarlo: è la prima volta.Il metodo utilizzato è dilatazione e aspirazione. Si vede la donna che entra: ha un grembiulino celestino
chiaro e una cuffia verdina; è accompagnata da un’infermiera,
divisa azzurra, mascherina al viso, cuffia verdina: è l’angelo
della morte.La mancata mamma ha un sorrisino in viso, come
se rasentasse un’incredibile felicità, ma le si legge in faccia che
è un sorrisino di nervosismo; infatti in un secondo diventa
seria: la fanno coricare nel lettino e divaricare le gambe, che
vengono sostenute da delle forcelle. Le mettono delle lenzuola verdi sulle gambe e sulla pancia, le tolgono il grembiulino:
rimane solamente visibile l’apparato femminile, la porta della
vita, che ahimè oggi è la porta della morte. Arriva il medico
della morte: sembra quasi tutto di routine, abituato a questi
interventi.
Io ho un nodo in gola, un nodo anche allo stomaco, e una
voglia di vomitare. Il medico della morte disinfetta con alcool
iodato la zona vaginale, i peli del pube sono completamente
rasati; le viene infilato uno speculum per tenere divaricate le
pareti della vagina, affinché si possa vedere chiaramente il
collo dell’utero. La mancata mamma, nei fotogrammi precedenti, appariva seria, con gli occhi chiusi e penso a ciò che
starà pensando lei; “Si rende conto di ciò che fa?” mi chiedo.
Il Dottor Morte fa due iniezioni all’interno della vagina, una
nel lato destro e una nel lato sinistro: si tratta dell’anestesia. Il
canale vaginale è ben dilatato grazie anche al tenaculum, che
tiene a posto il collo dell’utero. Il collo dell’utero viene ancor
65
Il fIglIo negatodi più dilatato grazie a degli strumenti chirurgici chiamati
dilatatori, fino a farlo aprire a sufficienza e poter infilare
l’estremità dell’aspiratore, il quale produce un vuoto e risucchia il tessuto fetale dalle pareti dell’utero. L’aspirazione dura
in questo caso circa tre minuti, ma generalmente richiede dai
due ai cinque minuti. Si sentono dei guaiti della mamma
assassina durante l’aspirazione: anche se è stata fatta l’anestesia, la donna percepisce dei crampi mestruali forti. La donna
contrae le gambe dal dolore, si vede il sangue passare nella
cannula d’aspirazione e finire dentro una bottiglia. Il medico
della morte si accinge a infilare nel collo dell’utero batuffoli di
cotone, che vengono estratti gonfi di sangue; controlla che
tutto vada bene. Son passati nove minuti da quando la mancata mamma è entrata: è tutto finito. un omicidio filmato, pubblico, e sotto la scritta:
“In questo video viene mostrato un vero intervento di interruzione volontaria di gravidanza efettuato nelle primesettimane di gestazione, con il metodo della dilatazionee dell’aspirazione. Comesi può
vedere nessun bambino vienefatto a pezzi. nessun bambino potrebbe entrare dentro una sottile e stretta cannula di plastica morbida,
nessun bambino potrebbeentrarein una cannula”.
( h t t p : / / w w w . y o u t u b e . c o m / w a t c h ? v = h _ -
MeshswgM&feature=related)
Mi chiedo se è normale scrivere ciò;findalleprime settimane è un embrione, è una vita, il suo corso è già iniziato, esiste.
è piccolo, è vero, i primi 15 giorni misura circa 1,5 mm e verso
i 30 giorni misura circa 5 mm.
Adesso mi viene però il desiderio di sapere com’è la nuova
vita a otto settimane di gestazione, come il piccolo Christian, e
che tipo d’aborto sarà stato fatto.
Il piccolo Christian è stato privato della sua vita verso il 13
di maggio del 2011, quindi alla nona settimana di gestazione;
purtroppo non mi è stata mai comunicata la data esatta. Cerco
nella mia libreria i vecchi libri della psicologia dello sviluppo,
e lì rimango in silenzio nel leggere lo sviluppo prenatale. Il
piccolo Christian misurava circa 2,5/3 cm, si stava formando il
66
ChrIstIan Zanonviso con gli occhi rudimentali, orecchie, bocca e le radici dei
denti. Le braccia e le gambe si muovevano, si stava formando
il cervello, il battito del cuore si poteva già ascoltare con gli
ultrasuoni. Aveva appena finito lo sviluppo embrionale, era
diventato un feto.
vicino al video dell’aborto, ce n’è un altro; leggo: un’autopsia di una donna. Sono incuriosito e lo guardo. C’è una donna
sdraiata su un lettino, ha al braccio ancora gli aghi infilati:
sembra che sia appena morta, ma potrebbe essere anche viva,
se non fosse che il medico legale le pratica subito due tagli
obliqui dal lato del collo, perpendicolari fino al basso ventre.
La pelle della donna è abbronzata, lo si capisce perché il seno
è bianco e si scorge il segno del costume. è la prima autopsia
che vedo, ed è abbastanza forte, ma poi passa tutto, e sembra
qualcosa di normale. un telo verde copre il viso, ma lascia
intravedere la bocca.Avrà una trentina d’anni, quaranta forse.
Il medico legale sembra molto esperto, taglia con precisione e
sicurezza: sembra veramente un macellaio. Diciamo che non
riesco a intravedere differenze tra un medico legale e un
macellaio. Dopo aver effettuato itagli apre la pelle, e un’infermiera si avvicina e fa cenno al medico di controllare il seno;
così fa e incontra una protesi per rimodellare il seno: si sente
quasi una risatina, poi la protesi le viene rimessa. In quel preciso istante mi rendo conto di come la vita corre veloce, di
come non lasciamo niente, di come tutto è nulla. In quel
momento, ancor di più, il mio pensiero rafforza la voglia di
vivere, la voglia di lasciare un segno, di lasciare amore in questa terra. Ciò, non perché si possa morire da un giorno all’altro, perché le cose belle non si fanno nel tempo ma si fanno
nell’attimo infinito. Guardo il medico legale continuare ad
aprire il corpo: si vede l’intestino, di colorrosa; tutto è fresco,
tutto dà l’immagine di una morte recente, ma nello stesso
tempo sembra tutto routine, non c’e amore per quel corpo;
viene smembrato senza grandi precauzioni. Il medico legale
prende delle cesoie, quasi uguali a quelle che uso in giardino
per tagliare i rami, o quelle che uso per tagliare il maialetto
67
Il fIglIo negatoarrosto a Natale, e taglia le costole affinché possa aprire la
cassa toracica. Sembra quasi che stia smontando un’auto. Le
afferra il cuore e altri organi, poi velocemente solleva la pelle
del viso, lo gira, prende uno smeriglio, taglia il cranio ed
estrae il cervello. Tutto ciò in dieci minuti. Si vede sempre il
braccio con gli aghi infilati, e da lì si capisce ancora che è un
corpo umano.
(http://www.youtube.com/watch?v=nJox2a1C62o&feature=rela
ted).
Non c’è assolutamente bisogno di vedere un’autopsia per
capire come la vita è nulla, è un attimo. Ciò che rimane è
l’energiapositiva, l’amore che abbiamo lasciato in questa terra,
che continuerà anche dopo la nostra morte. Come così anche
il male che facciamo, ahimè, rimane. Qualcuno si potrebbe
chiedere come, ma per esempio non amare un bambino quando è piccolo, maltrattarlo, gli creerà dei danni importanti a
livello cognitivo-emozionale, con conseguenze d’incapacità
d’amare quando sarà adulto.Amiamo perché abbiamo ricevuto amore, è impossibile amare se non si è ricevuto amore.
Decido di guardare un altro video, il terzo: si tratta di un
aborto per soluzione salina. Non ho parole per descrivere ciò
che ho visto, ma lo farò, le cercherò. L’aborto per soluzione
salina viene effettuato estraendo il liquido amniotico dentro la
borsa che protegge il bebè. S’introduce un lungo ago nell’addome della madre, fino alla borsa amniotica e s’inietta una
soluzione salina concentrata.Ilpiccolo bambino ingerisce questa soluzione che produrrà la morte 12 ore più tardi per avvelenamento, disidratazione, emorragia del cervello e degli altri
organi. Ciò che si vede nel video, se non è un omicidio, non
saprei come definirlo. Si vede il bambino, è dentro una sacca
trasparente: sembra un uovo gigante che è tenuto con due
mani, di cui siriconosce esattamente la fisionomia; sarà lungo
almeno 20 cm; io penso che si tratti di un feto alla ventesima
settimana. viene preso nelle mani da un’infermiera e si sente
chiaramente che le dice che è vivo, e addirittura glielo porta
68
ChrIstIan Zanonanche per farglielo vedere. Poi verrà lasciato su un tavolo, in
attesa della morte.
(http://www.youtube.com/watch?v=p1uzPiallrs&feature=related).
Senza parole.
un paio di settimane fa, ebbi la fortuna di trovare nel web
la storia di Gianna Jessen, raccontata in una conferenza presso la Quenn’s Hall, a Melbourne l’8 settembre del 2008.
Gianna racconta la sua storia, è una dei tanti bambini non
voluti, ma miracolosamente riesce a salvarsi dal tentativo di
aborto della madre.
(http://www.youtube.com/watch?v=ZfgriVgrfXQ&feature=player_embedded#!)
(www.youtube.com/watch?v=kCzKc_mstlc&feature=player_em
bedded).
Faccio una ricerca e riesco a trovare le testimonianze di
Gianna Jessen rilasciate il 22 aprile 1996 ed il 20 luglio 2000
davanti al Sottocomitato Giudiziario del Congresso sulla
Costituzione; le riporto testualmente:
“Mi chiamo gianna Jessen. Vorrei dirvi grazie per la possibilità
di parlare oggi. non è una piccola cosa, direla verità. Dipende unicamente dalla grazia di Dio il poterlo fare. ho ventitré anni. sono
stata abortita e non sono morta. la mia madre biologica era incinta
di sette mesi quando andò da Planned Parenthood, nella California
delsud,ele consigliarono diefettuare un aborto salino tardivo. Un
aborto salino consiste nell’iniezione di una soluzione disale nell’utero della madre. Il bambino inghiottiscela soluzione, chelo “brucia”
dentro efuori,e poi la madre partorisce un bambino morto entro 24
ore. Questo è capitato a me! sono rimasta nella soluzione per circa
18 oreesono stata partorita VIVa il 6 aprile 1977 alle 6.00 del mattino in una clinica per aborti dellaCalifornia.C’erano giovani donne
nella stanza che avevano appena ricevuto le loro iniezioni ed aspettavano di partorire bambini morti. Quando mi videro, provarono
69
Il fIglIo negatol’orrore dell’omicidio. Un’infermiera chiamò un’ambulanza e mi fece
trasferire all’ospedale. fortunatamente per me il medico abortista
non era alla clinica. ero arrivata in anticipo, non si aspettavano la
mia morte fino alle 9.00 del mattino, quando sarebbe probabilmente
arrivato peril turno d’uf icio. sono sicura che non sarei qui oggise
il medico abortista fosse stato alla clinica dato, che il suo lavoro è
togliere la vita, non sostenerla. Qualcuno ha detto che sono un
“abortomalriuscito”, ilrisultato di un lavoro non ben fatto. fuisalvata dal puro potere di gesù Cristo. signoreesignori, dovreiessere
cieca, bruciata… dovreiessere morta! e tuttavia, io vivo!
rimasi all’ospedale per circa tre mesi. non c’era molta speranza
per me all’inizio. Pesavo solo nove etti. oggi, sono sopravvissuti
bambini più piccoli di quanto lo ero io.Unmedico una voltami disse
che avevo una gran voglia di viveree chelottavo perlamia vita. alla
fine potei lasciarel’ospedaleed essere data in adozione.
Per via di unamancanza di ossigeno durantel’aborto, vivo con la
paralisi cerebrale. Quando mi fu diagnosticata,tutto quello che potevo fare era stare sdraiata. Dissero alla mia madre adottiva che dif icilmente avrei mai potuto gattonare o camminare. non riuscivo a
tirarmisu e mettermi a sedere da sola. attraverso le preghiereel’impegno della mia madre adottiva, e poi di tanta altra gente, alla fine
ho imparato a sedere, a gattonareestarein piedi.Camminavo con un
girello e un apparecchio ortopedico alle gambe poco prima di compiere quattro anni. fui adottata legalmente dalla figlia della mia madre
adottiva, Diana De Paul, pochi mesi dopo che cominciai a camminare. Il Dipartimento dei servizi sociali non mi avrebbe rilasciato
prima peressere adottata.
ho continuato la fisioterapia perla mia disabilità e, dopo in tutto
quattro interventi chirurgici, ora posso camminaresenza assistenza.
non èsemprefacile. a volte cado, ma ho imparato a cadere con grazia dopo essere caduta per diciannove anni.
sono così grata per la mia paralisi cerebrale. Mi permette di
dipendere veramentesolo da gesù per ogni cosa.
sono felice diessere viva. ero quasi morta. ogni giorno ringrazio
Dio perla vita. non mi considero un sottoprodotto del concepimento, un pezzo di tessuto, o un altro dei titoli dati ad un bambino nel-
70
ChrIstIan Zanonl’utero. non penso che nessuna persona concepita sia una di quelle
cose.
ho incontrato altri sopravvissuti all’aborto. sono tutti grati per
la vita. solo alcuni mesi fa ho incontrato un’altra sopravvissuta
all’aborto. si chiama sarah. ha due anni. anche sarah ha la paralisi cerebrale, ma la sua diagnosi non è buona. È cieca e ha delle gravi
crisi. l’abortista, oltre ad iniettare nellamadrela soluzionesalina, la
inietta anche nelle piccole vittime. a sarah l’ha iniettata nella testa.
ho visto il punto della sua testa dovel’ha fatto. Quando parlo, non
parlo solo per mestessa, ma per gli altrisopravvissuti, come sarah,
ed anche per quelli che non possono parlare…
oggi, un bambino è un bambino, quando fa comodo. È un tessuto o qualcos’altro quando non èilmomento giusto.Un bambino è un
bambino quando c’è un aborto spontaneo a due, tre, quattro mesi.
Un bambino è chiamato tessuto o massa di cellule quando l’aborto
volontario avviene a due, tre, quattro mesi. Perché? non vedo diferenza. Che cosa vedete? Molti chiudono gli occhi…
la cosa migliore che posso farvi vedere per difendere la vita è la
mia vita. È stata un grande dono. Uccidere non è la risposta a nessuna domanda o situazione. fatemi vedere come possa essere la
risposta.
C’è una fraseincisa negli altisof itti di uno degliedifici del parlamento del nostro stato (la California). la frase dice: “Ciò che è
moralmente sbagliato, non è corretto politicamente”. l’aborto è
moralmente sbagliato. Il nostro paese sta spargendo il sangue degli
innocenti. l’america sta uccidendo ilsuo futuro.
tutta la vita ha valore. tutta la vita è un dono del nostro
Creatore. Dobbiamo ricevere e conservare i doni che ci sono dati.
Dobbiamo onorareil diritto alla vita.
Quando lelibertà di un gruppo di cittadini indifesisono violate,
come per i nascituri, i neonati, i disabili e i cosiddetti “imperfetti”,
capiamo che le nostre libertà come naZIone e Individui sono in
grande pericolo.
Vengo oggi a parlare in favore di questa legge a tutela della protezione della vita.Vengo a parlare per conto dei bimbi chesonomorti
e per quelli condannati a morte. learned hand, un giurista ameri-
71
Il fIglIo negatocano rispettato (del nostro secolo) disse: “lo spirito della libertà èlo
spirito che non ètroppo sicuro diessere giusto; lo spirito della libertà è lo spirito che cerca di capire le opinioni degli altri uomini e
donne; lo spirito della libertà è lo spirito che pesa i loro interessi
insieme ai propri, senza pregiudizi; lo spirito della libertà ci ricorda
che neanche un passero cade a terra inosservato; lo spirito della libertà èlo spirito diColui che, circa 2.000 anni fa, ha insegnato all’umanità la lezione che non ha mai imparato, ma non ha mai dimenticato; che c’è un regno dove gli ultimi saranno ascoltati e considerati
accanto ai più grandi”.
Dov’è l’anima dell’america?! Voi membri di questo comitato:
dov’è il Vostro cuore? Come potete trattare le questioni di una
nazione senza esaminare la sua anima? Uno spirito omicida non si
fermerà davanti a nulla finché non avrà divorato una nazione. Il
salmo 52,2-4 dice: “lo stolto pensa: «Dio non esiste». sono corrotti, fanno cose abominevoli, nessuno fa il bene. Dio dal cielo si china
sui figli dell’uomo per vedere se c’è un uomo saggio che cerca Dio.
tutti hanno traviato, tuttisono corrotti; nessuno fa il bene; neppure
uno”.
adolf hitler una volta disse: “l’abilità ricettiva delle grandi
masse è solo molto limitata, la loro comprensione è piccola; d’altro
lato la loro smemoratezza è grande. essendo così, tutta la propaganda ef icace deve essere limitata a pochissimi punti che a loro volta
dovrebbero essere usati comeslogan finchél’ultimo uomo sia capace
di immaginare che cosa significhino tali parole”. gli slogan di oggi
sono: “Il diritto di una donna discegliere”, “libertà discelta” eccetera.
C’era una volta un uomo che parlava dall’inferno (ne parla il
capitolo 16 di luca) che disse: “sono tormentato da questa fiamma”.
l’inferno èreale.Così lo è satana,elo stesso odio che crocifisse gesù
2.000 anni fa, ancora si trova nei cuori dei peccatori oggi. Perché
pensate che questa intera aula tremi quando menziono il nome di
gesù Cristo? È così perché egliè reale! egli può dare grazia per
il pentimento e perdono a voied all’america. noisiamo sotto il giudizio di Dio – ma possiamo essere salvati attraverso Cristo. Dice la
lettera ai romani: 5,8-10: “Ma Dio dimostra il suo amore verso di
72
ChrIstIan Zanonnoi perché, mentreeravamo ancora peccatori,Cristo è morto per noi.
a maggiorragione ora, giustificati perilsuo sangue,saremo salvati dall’ira per mezzo di lui. se, infatti, quand’eravamo neMICI,
siamo statiriconciliati con Dio per mezzo della morte del figlio suo,
molto più ora chesiamo riconciliati,saremo salvati mediantela sua
vita”.
la morte non ha prevalso su di me… eio sono così grata!!!
(http://www.abortionfacts.com/survivors/giannajessen.asp)
(http://www.godandscience.org/doctrine/jessen.html)
giannaJessen.com
read more: http://sursumcordadominum.blogspot. com/2010/09/io-gianna-jessensopravvissuta.html#ixzz1kaDhJokn
Oggi è il 27 gennaiodel 2012.Ascolto la musicadegli indiani: mitrovo nella mia casa a lato del mare, itamburi echeggiano; Candy, il mio cucciolo di Labrador, che proprio oggi compie quattro mesi, è sfinita e dorme sul divano come se nulla
fosse. Il caminetto è acceso, emana calore, mi fa compagnia, è
bellissimo, e ha un punto in comune con gli indiani
d’America: immagino le notti invernali dentro i tipi, il fuoco
emana il suo calore, fa compagnia, illumina la mente e l’ambiente. Sono le 23.21 e 56 secondi. Sono rientrato circa un’ora
fa da una conferenza a Cagliari svolta da degli indiani
d’America, la tribù dei Lakota: essi dicono che l’11/11/11 è iniziato il tempo di divulgare un messaggio nel mondo. “Che
coincidenza” penso adesso: è lo stesso giorno in cui ho iniziato a scrivere questo libro. Durante la conferenza pensavo a
quale domanda porre al gruppo dei Lakota… non sapevo;
volevo porre una domanda sullo sciamanesimo, cercavo le
parole giuste… non mi venivano: cosa volevo sapere? Nella
mia biblioteca avevo diversi libri sullo sciamanesimo, sapevo
tante cose, cosa volevo sapere di più che non fosse già scritto?
Ad un certo punto uno degli indiani Lakota intonò un canto
73
Il fIglIo negatocon i tamburi, seguito dagli altri nativi americani, facendoci
rivivere un rituale del passato: bastava chiudere gli occhi e
venire trasportati lontano nel tempo, in una notte in cui, ancora, l’uomo bianco in nome della libertà distruggeva un grande
popolo che viveva in armonia con la terra e Dio. uno degli
indiani Lakota ci parlò prima dell’energia positiva e negativa,
che contagia le opere vive e non, tipo le pietre.Anche le pietre
s’impregnano di negatività o di positività, di memoria storica,
e ciò influisce su di noi, sugli esseri viventi. Durante il canto,
mi arrivò una voce: “non devo porre domande, nessuna”. Così
feci: non posi nessuna domanda.
Perpuro caso, alfinale, mi avvicinai al capodeiLakota e gli
chiesi sullo sciamanesimo: “Che differenza c’è con la psicologia, o cosa pensa di essa?”. Lui mi guardò e mi rispose: “è
amore; questo hanno in comune, l’amore, ciò che cura l’anima”. Eh sì… l’amore è ciò che cura, lo penso anch’io: l’amore
cura, guarisce. Gli indiani Lakota hanno una frase di due
parole per definire l’amore, la loro spiritualità, verso il creato
e il Creatore: “Mitakuye oyasin”, che significa “tutto è mio
Parente”.
74
ChrIstIan ZanonCaPiTOLO vi- Conseguenze dell’aborto
In questo nuovo capitolo del libro, vorrei affrontare il tema
delle conseguenze a cui le donne vanno incontro a causa dell’aborto.
La donna che decide di avere un aborto volontario della
gravidanza, affronta un’esperienza traumatica, sia dal punto
di vista fisico che sul piano psichico. Colei che interrompe la
gravidanza va incontro a problemi psicologici e ciò è anche
causa di disturbi mentali (Kendall-Tackett KA, 2004;
FergussonDMet al., 2006).varieproduzioniletterarie evidenziano l’aborto nella nosogenesi di disturbi psicopatologici
(bernard C. 1990). Secondo una ricerca neozelandese
(Fergusson DM et al., 2006) le donne che abortiscono una gravidanza indesiderata soffrono di depressione con frequenza
maggiore rispetto alle donne che non abortiscono. Alcuni
studi hanno evidenziato che la giovane età aumenta ilrischio
di reazioni psicologiche negative (Adler 1975; bracken et al.
1974). L’aborto si associa ad una maggiore probabilità di
depressione nel corso di una successiva gravidanza (Suri et al.
2004). una ricerca realizzata su donne che hanno interrotto la
gravidanza otto settimane prima del termine naturale, ha
mostrato come il 44% manifestava disturbi mentali, il 36%
insonnia, il 31% erano pentite e l’11% necessitava la prescrizione di psicofarmaci dal proprio medico difamiglia (Ashton,
1980). un’altra ricerca fatta da badgley (1977), evidenzia come
il 25% di coloro che hanno interrotto la gravidanza volontariamente, necessitano di visite psichiatriche, contro il 3% del
gruppo di controllo. un altro studio, condotto da Somers R.
(1979) e successivamente da David H. (1981), e venti anni
dopo da Ostbye et al. (2001), mostrano come nella donna che
commette l’aborto volontario, vi siano maggiori possibilità di
un ricovero psichiatrico rispetto a chi non ha abortito. Dopo
75
Il fIglIo negatootto settimane dall’aborto il 15,3% delle donne ha riportato
una riduzione del desiderio sessuale e il 6.0% una riduzione
della capacità di raggiungere l’orgasmo (boesen et al. 2004).
“Le donne che abortiscono al primo trimestre di gravidanza
raddoppiano il rischio di contrarre un cancro al seno, in rapporto alle donne che portano a termine la gravidanza” Cain
M. (1995). L’aborto si associa ad una maggiore probabilità di
depressione nel corso di una successiva gravidanza (Suri et al.
2004). La difficoltà a decidere se abortire rappresenta uno dei
fattori predittivi più forti di disturbo psicologico post-abortivo e può far precipitare dopo l’aborto in sensi di colpa, ansia,
rifiuto, depressione e senso di rabbia (Coleman 2005). Le
donne che abortiscono hanno una maggiore mortalità
(Reardon DC et al 2002) e hanno un tasso di suicidio nettamente più elevato rispetto alle donne che partoriscono, alle
donne che hanno un aborto spontaneo e alla popolazione in
generale (Gissler et al. 1996; Speckhard A., 1987). uno studio
finlandese ha analizzato i suicidi delle donne finlandesi dal
1987 al 1994, divise per gruppi d’età, mettendo in risalto i
seguentirisultati: 5,9% associato alla nascita del bebè, il 18,1%
all’aborto avvenuto per cause naturali, il 34,7% all’interruzione volontaria della gravidanza (Gissler M, Hemminki E,
Lonnqvist J., 1987-1994).
Erroneamente si pensa che il concepimento, l’embrione, il
feto, siano entità separate. Così non è: l’attaccamento madrefeto inizia subito dopo il concepimento (Leifer M; 1977;) ed è
presente durante tutta la gravidanza (Condon JT, 1986); ciò è
indipendente dalle decisioni della madre di tenere o no la
nuova vita. Asostegno di ciò, un’ulteriore ricerca ha messo in
evidenza come il forte stress emozionale per chi ha commesso
l’aborto, è similare al lutto di una madre che ha perso il proprio bambino (Kero A., Hogberg u., Lalos A., 2004), aggravato dai sensi di colpa che rendono più difficoltosa l’elaborazione del lutto (MeisterR., 1978). un ruolo importante nella decisione dell’aborto, lo hanno coloro che gravitano attorno alla
persona che pensa all’aborto, la quale ha sintomi di stanchez-
76
ChrIstIan Zanonza, accompagnati da confusione, ansia, paure, carenza, che fa
sì che la decisione sia presa da altre persone (Stone HW.,
1976). Per cui, non è responsabile solo la donna che fa l’aborto
ma anche chi le sta vicino, che agisce da ago della bilancia.
Nella donna si possono manifestare sintomi ambivalenti
espressi col comportamento, quali l’essere taciturne, ansiose o
avverse, od ostentare invece un’eccessiva tranquillità (Landy
u., 1986). Questi sono segnali di più alta fragilità mentale
dopo l’aborto (Coleman PK., 2005), e devono essere tenuti in
considerazione.
è prassi pensare che sia solo la madre a soffrire di turbamentida stress post-traumaticidovuti all’aborto; invece anche
il padre accusa gravireazioni negative. un padre che si è trovato in questa situazione ha espresso la sua sofferenza emotiva attraverso le seguenti parole: “Probabilmente avete letto una
cosa simile riguardo i sentimenti di colpa irrisolti e le emozioni
represse provati daireduci della guerra del Vietnam. Questo si chiama ‘turbamento da stress post-traumatico’. Insomma, è il risultato
dello sforzo fatto per cancellare o reprimere l’intensa reazione alla
morteed alla violenza cheli circondava.Questa reazioneè della stessa natura della mia, in seguito all’aborto praticato sulla mia donna.
Quando siamo usciti dalla clinica dopo l’aborto, non era tutto finito,
per me” (a man’s viewpoint on abortion 1988). Secondo Franche
(1978) e Speckhard A. (1992), l’aborto è associato ad un evento violento; per questa ragione l’ansia, il senso di colpa, la sofferenza, si amalgamano dando la sensazione di morte violenta.
una ricerca sull’aborto volontario e lo stress traumatico è
stata realizzata nel 2004, attraversodatiraccoltidaun campione di 217 donne che hanno praticato l’aborto una o più volte,
utilizzando il questionario: “Institute for Pregnancy Loss
Questionnaire”.Irisultatiprodotti sono: il 65% rivive in modo
continuo l’aborto con ricordi persistenti ed intrusivi (47%) e
flashback (46%); il 36% evita gli stimoli continui che sono
associati all’interruzione della gravidanza, il 50% lo fa evitandodiscorsi,pensieri, emozioni sull’aborto, mentre il 46% attua
77
Il fIglIo negatoil meccanismo di difesa inconscio, l’amnesia di alcune parti
dell’evento; il 17% invece manifesta una sintomatologia continua di aumento dell’arousal di cui il 24% ha nervosismo,
improvvisi scoppi di ira, e invece il 23% accusa problemi nel
conciliare il sonno e a tenerlo (Rue vM, Coleman PK, Rue JJ,
Reardon DC, 2004).
Secondo Speckhard e Rue (1992), i sintomi maggiori del
Disturbo Post-Traumatico da Stress, chiamato da loro
“Postabortion Syndrome”, si possono riassumere in: “(a)
l’esposizione o la partecipazione ad una esperienza di aborto, che
viene percepita come l’uccisione traumatica ed intenzionale di un
bambino non ancora nato; (b) rivivere in modo negativo ed intrusivo l’evento dell’aborto; (c) sforzi infruttuosi di evitare o negare i
ricordi dolorosi dell’aborto, che determinano una ridotta capacità di
reagire al trauma; (d) altri sintomi associati che non erano presenti
prima di abortire, inclusi sensi di colpa e la sensazione di essere
sopravvissuti” (Cantelmi T., Cacace C., 2007).
Alla luce di tutte queste ricerche, non possiamo che arrivare alla conclusione che una gravidanza indesiderata, interrotta attraverso l’aborto volontario, comporta una serie di problemi fisici e psicologici.
Si potrebbe forse risolvere il problema con la contraccezione, ma la contraccezione ha parecchie controindicazioni e in
più dalle statistiche e ricerche emergono dati contraddittori
circa ilrisultato che un anticoncezionale si prefigge. Per esempio, in Canada la pillola contraccettiva è stata legalizzata nel
1969, lo stesso anno in cui è stato legalizzato l’aborto. L’anno
successivo le statistiche canadesi riportavano 11.152 aborti.
Oggi gli aborti sono saliti a 106.418. Dal 1970, in un periodo di
ricorso alla contraccezione che non ha precedenti nella storia,
il numero degli aborti è cresciuto dieci volte. L’OMS riporta
che “fra le donne canadesi di età compresa fra i 15 e 44 anni,
l’86% fa uso della pillola”. C’è qualcosa che non quadra: mi
chiedo se le donne vogliono rimanere incinta, poi la paura
prende forma ed è così forte che si interrompe la gravidanza!
78
ChrIstIan Zanonuno sguardo alle giovani generazioni: le relazioni sessuali
fra teenagers possono essere fonte di sofferenza per tutta la
vita. vivono irapporti sessuali con ansietà perla possibilità di
una gravidanza indesiderata o di contrarre una malattia venerea; le loro relazioni sono spesso instabili e temporanee e il
verificarsi di contrasti e rotture sentimentali può incidere a
lungo termine sullo sviluppo.una seriedirotture sentimentali può ledere gravemente la capacità della persona di instaurare una relazione basata sull’amore e sulla responsabilità. In
genere gli individui che hanno un’attività sessuale prematrimoniale hanno il 50% di probabilità in più di divorziare
rispetto a quelli che non ce l’hanno (Kahan 1991). è quindi
giusto e doveroso promuovere l’astinenza sessuale nei giovani.
Più dell’80% delle donne che abortiscono non sono sposate
(Henshaw et al. 2001), quindi il problema dell’aborto, principalmente, si ha a causa di relazioni sessuali al di fuori del
matrimonio. Mi dispiace attestare che anch’io sono rientrato
in questa statistica (anche se in realtà io già avevo firmato i
documenti per sposarmi con Aida e non solo, avevamo anche
già fatto le pubblicazioni). Certo è difficile, ai giorni d’oggi,
aspettare fino al matrimonio per avere un rapporto sessuale,
considerando che ormai ilrapporto sessuale arriva quasi subito in una relazione. valutando però le conseguenze, forse è
meglio evitare il rapporto sessuale e concentrarsi sulla conoscenzadel partner, con un progettodi matrimonio solido,fondato su principi eterni, una unione che guarda a futuro fin che
morte non separi. Se è possibile, arrivare vergini al matrimonio. Consiglio la lettura delDeusCaritas est, l’enciclica di Papa
benedetto XvI.
A questo punto, vorrei forse riportare ancora notizie su
gravi conseguenze per chi commette l’aborto. Ma non ha
senso, vado più nell’elementare e cito ciò che hanno detto gli
indiani Lakota: “Qualsiasi azione d’amore s’impregna nella
memoria, vivente e non, per l’eternità, così qualsiasi azione
79
Il fIglIo negatocattiva”. Da qui nasce l’idea di scrivere un capitolo sull’amore.
Cos’è l’amore? Lo possiamo misurare? Lo possiamo creare?
Concludo con questa preghiera di Papa Giovanni Paolo II:
o Maria, aurora del mondo nuovo, Madre dei viventi, af idiamo
a te la causa della vita: guarda, o Madre, al numero sconfinato di
bimbi cui vieneimpedito di nascere, di poveri cuièreso dif icile vivere, di uomini e donne vittime di disumana violenza, di anziani e
malati uccisi dall’indiferenza o da una presunta pietà. fa’ che quanti credono nel tuo figlio sappiano annunciare con franchezza e
amore agli uomini del nostro tempo il Vangelo della vita.
(giovanni Paolo II)MADONNA DEL PARTO - PIEvE S. LORENZO, MONTEFIESOLE (FI)
81
Il fIglIo negatoCaPiTOLO vii – amore

Roberto benigni, commentando la Divina Commedia in
vari suoi show, ribadisce che chi fa del male viene sommerso
dal male, che non saprà neanche da dove gli arriva; così, in
uguale misura, chi fa del bene viene sommerso dal bene.
Ognuno di noi ha una coscienza e sa in cuor suo cosa sta
facendo, bene o male. Concordo che in molte situazioni non si
ha questa consapevolezza; si fanno certe azioni perché si è
presi dall’ansia, dalla paura, dal panico, si è immersi nel problema e non siriesce a venirne fuori. Qui è importante capire
che cosa sta capitando, e fissarsi su alcuni principi morali universali, come l’Amore. Non pensiamo al problema in cui
siamo immersi, bensì pensiamo al principio della vita,
l’Amore. Se noi amiamo, l’amore ci ritorna. Se non amiamo
non possiamo essere amati. Io mi ricordo di una lettura del
vangelo, quando ero in Israele durante il mio pellegrinaggio a
piedi. Mi trovavo sul Monte Tabor, la lettura era quella in cui
Gesù risuscita il suo amico Lazzaro. Io rimasi scioccato nel
pensare ad un Gesù che piange per la morte di Lazzaro. Mi
chiedo il perché: Gesù sapeva bene che c’è un’altra vita dopo
la morte. Perché allora piange, si dispera, si dispera così tanto
che non accetta la sua morte e lo risuscita? è commovente
vedere la disperazione di Gesù. Non solo, perché Gesù ama?
Ama perché ha bisogno d’essere amato, è Dio fatto uomo, un
essere umano come tutti noi, è di una grande semplicità:
“Grazie Papà Celeste per il tuo grande sacrificio, per il tuo
grande Amore incondizionato che ci hai dato e ci dai ogni
giorno”. Qui mi ricollego a ciò che scrivevo prima: se noi
amiamo riceviamo amore; se vogliamo essere amati, dobbiamo amare. Se noi non abortiamo, stiamo amando; quell’amore ci ritornerà indietro. Non è detto che ci ritorni indietro dal
bambino, perché magari lo si è dato in adozione, ma ciritorna
83
Il fIglIo negatoindietro dalla vita, da Dio. L’amore si fissa nell’aria, lo possiamo respirare, ci possiamo immergere dentro. Ciò che scrivo
non è frutto di un pensiero, è provato scientificamente. un
grande ricercatore inglese, John bowlby (1969), fu il primo a
stabilire che l’attaccamento era un impulso primario per il
bambino.Questopunto è importantissimo; Freudper esempio
affermava che l’attaccamento era un impulso secondario, cioè
i bambini sentono attaccamento alla persona o all’oggetto che
somministra una soddisfazione orale. Perla maggior parte dei
bambini era la madre, perché con maggior probabilità alimenta il bebè. Ciò era una falsa credenza: il bambino non si attacca alla mamma perché gli dà da mangiare - quindi come
impulso secondario - bensì si attacca alla mamma o a chi si
occupa di lui perché è indispensabile per creare lo schema
cognitivo emozionale. In altre parole, se il bambino non è
amato, non potrà amare, avrà un handicap, invisibile a occhio
nudo. Il bambino per amare deve essere amato. Questa fase
dura circa 36 mesi e si divide in quattro tappe. è importante
sapere che un bambino non può essere dato in adozione tra i
6 mesi e i 24 mesi, perché ai 6 mesi il bambino ha l’ansia della
separazione, la paura dell’estraneo: in concreto, è entrato nel
legamed’attaccamento vero eproprio.Illegamed’attaccamento madre-bambino è crucialeperla sopravvivenzadella specie
e s’instaura sin dalla nascita perl’azione congiunta di ormoni
e neuromediatori, fra cui il più importante è l’ossitocina (OT),
ormone ipotalamico che sovrintende alla conservazione della
specie. Dopo circa 6 mesi dalla nascita, il legame madre-bambino è garantito dal sistema comportamentale innato dell’attaccamento, descritto da bowlby (1969) come bisogno primario,dove fino ai 36 mesi ha la sua massima espressione edèun
periodo delicatissimo, in cui un cattivo attaccamento pregiudica in maniera significativa la vita futura del nascituro.
In questo punto, quindi, possiamo capire l’importanza dell’amore. è diverso dalla società. Ci si chiede in sociologia se è
l’uomo che forma la società, o è la società che forma l’uomo: la
risposta è che è la società che forma l’uomo. Ciò è triste, per-
84
ChrIstIan Zanonché è come se fosse impossibile cambiare tutto ciò che c’è di
brutto nella società, perché per cambiarla dobbiamo cambiare
l’uomo. Ma se l’uomo è formato dalla società, come si fa? Io
considero e penso, un pensiero rafforzato da ciò che ho scritto anteriormente, che l’amore ha e dà questo potere, il potere
di cambiare. Infatti, noi possiamo cambiare le società future
partendo dai bambini, sommergendoli d’amore, e l’amore dà
amore. Abbiamo bisogno d’amore e Gesù è il primo a dimostrare questo grande bisogno primario. C’è una grande speranzanelmondo edènellenostremani:nonodiamo, amiamo,
non abortiamo perfavore, no, no, no!
vi supplico, o voi che leggete, dite un “no” all’aborto.
85
Il fIglIo negatoCaPiTOLO viii- Soluzioni all’aborto

Se i genitori di Steve Jobs avessero abortito, la società
sarebbe stata privata di un grande genio. è molto commovente la storia di Steve Jobs; così lui la descrive in un mitico
discorso presso la Stanford university nel 2005:
“tutto è cominciato prima cheio nascessi. la mia madre biologica era laureanda ma era una ragazza-madre, perciò decise di darmi
in adozione. Desiderava ardentemente cheio fossi adottato da personelaureate, cosìtutto fu pronto af inché ciò avvenisse allamia nascita, da parte di un avvocato e disua moglie. all’ultimo, quelli che poi
sarebbero diventati i miei ‘veri’ genitori, che allora si trovavano in
una lista d’attesa perl’adozione, furono chiamati nel bel mezzo della
nottee venne chiesto loro: “abbiamo un bimbo, un maschietto, ‘non
previsto’; volete adottarlo?“. risposero: “Certamente“. la mia
madre biologica venne a sapere successivamente che mia mamma
non aveva mai ottenuto la laurea e che mio padre non si era mai
diplomato; per questo si rifiutò di firmare i moduli definitivi per
l’adozione. tornò sulla sua decisione solo qualche mese dopo, quando i miei genitori adottivi le promisero che un giorno sarei andato
all’università”.
Si può leggere qui il grande amoredella madre biologicadi
Steve, la signora Joanne Carole Schieble; non potendo tenere
il bambino, non ha abortito, no, ha deciso di partorirlo e di
darlo in adozione, preoccupandosi anche del suo futuro.
Incredibile manifestazione d’amore. Perché ammazzare un
bambino, se ci sono tante persone desiderose di avere un
figlio? Grazie al coraggio della signora Joanne Carole, oggi il
mondo è più ricco,ricco di un grande esempio d’amore.
Estrapolo un’altra frase di Steve Jobs dal suo discorso:
“la Morteèla miglioreinvenzione della Vita. È l’agente di cam-
87
Il fIglIo negatobio della Vita: fa piazza pulita del vecchio per aprire la strada al
nuovo. ora come ora ‘il nuovo’ siete voi, ma un giorno non troppo
lontano da oggi, gradualmente diventerete‘il vecchio’esarete messi
da parte. Mi dispiace essere così drammatico, ma è pressappoco la
verità”.
La morte, la fine di tutto per chi non crede, la fine del
nostro corpo fisico e l’inizio di una nuova vita per chi crede.
Tutto ha una fine. E, caro lettore che onori questo saggio con
la tua lettura, abbiamo una cosa in comune: entrambi dobbiamo morire;forse io sono già mortoda tanto, o forse sono ancora vivo - adesso di sicuro io sono vivo - ma so anche che ogni
attimo che passa, ogni secondo che respiro, è un secondo in
meno al tempo di vita che mi è concesso vivere. So anche
un’altra cosa importante: questo scritto rimarrà su questa terra
e comunicherà, io spero, tanto amore; sarà vivo, e sarà uno
strumento che forse cambierà la vita di molti, che forse farà in
modo che diminuiscano gli aborti. Allora, caro lettore, perché
non impegnarci neldiffondere l’amoreperla vita? Non solo tu
lettrice, ma anche tu lettore: dall’amore nasce l’amore. Che
senso ha vivere una vita d’egoismo in cui il nostro Io, il nostro
Ego, viene messo al centro di tutto fino a causare la morte di
altri esseriumani, animali,della natura,della vita?Tutto è vita
sulla terra, anche la terra stessa. Attenzione però: noi dobbiamo essere messi al centro ditutto. Sembra una contraddizione
rispetto alla frase precedente, invece non lo è. Noi siamo ciò
che èpiùimportantenelmondo. Senoimoriamo,muore tutto.
La vita continua, ma noi non esistiamo più. Noi lasciamo alla
vita amore o odio, e chi verrà dopo di noi riceverà ciò che
ognuno di noi lascia. Quando ero imprenditore, pensavo che
guadagnando molti soldi avrei potuto cambiare il mondo, eliminare la fame nel mondo. Non era così purtroppo. Il mondo
si può cambiare, se ognuno cambia se stesso: il mondo non
cambia perché vogliamo cambiare il mondo. Ognuno di noi
deve scendere le scaledel proprio cuore, e lì incontrare se stesso, l’amore,Dio.La prima persona chedobbiamo amare siamo
noi stessi; se noi ci amiamo, amiamoper via indiretta, nonper-
88
ChrIstIan Zanonché vogliamo amare ma perché emaniamo amore. L’amore è
per via indiretta, non per via diretta. Amare la vita che si sviluppa dentro di noi, dentro un essere umano, è una grande
manifestazione d’amore per noi stessi; se noi amiamo noi stessi, non abortiamo e non consigliamo l’aborto. Perché sopprimere una vita se la possiamo donare? Dobbiamo ricordare ed
essere consapevoli che la vita la dà Dio, e solamente Dio può
toglierla secondo i suoi progetti Divini. è semplice: non abortiamo, ma doniamo nostro figlio, se non lo vogliamo. Dio ci
ricompenserà di tutto ciò, Dio ciricolmerà di bene, così tanto
che non sapremo neanche da dove ci arriva.
89
Il fIglIo negatoCaPiTOLO iX -il Perdono
Ilperdono…Mi viene in menteun necrologio che mi aveva
colpito, mi pare di averlo letto su repubblica, per cui decido di
fare una ricerca e trovo notizie anche su altri periodici.
“Profondo rispetto e afetto”, alcuneparolediun necrologio, così
intitola la nuova sardegna. Tutto sarebbe normale, se non fosse
che a scriverlo è Cristina berardi, insegnante rapita nel 1987
daldestinatariodelnecrologio,GianfrancoAru.La suaprigionia durò 120 giorni,fu liberata per caso dalla polizia, che notò
una tenda nelle campagne traArzana e Seui, in Sardegna nella
provincia di Nuoro. Il testo completo del necrologio è:
“CristinaBerardiè vicina aMaria grazia etini perla tragica scomparsa del fratello gianfranco, con profondo rispetto e afetto”.
In un primo momento fui felice nel leggere che una persona perdonava il suo rapitore, c’era qualcosa che mi emozionava. Invece, purtroppo, lei, Cristina berardi non perdona; il
Corrieredella Seradel 12 settembredel 2011 riporta così il suo
commento: «Ma quale perdono... luiè una cosa, lesorelle un’altra.
loro sono persone perbene e sensibili. Conosco tina da quindici
anni,èinsegnante,eio lavoro in biblioteca nello stesso circolo didattico. e Maria grazia è alla biblioteca satta. Il necrologio l’ho fatto
perloro, non perlui». Su GianfrancoAru scandisce: «ha sbagliato, ma ha anche pagato; nessun altro èfinito in carcerefra quelli che
mi hanno sequestrato. Il problema del perdono non me lo sono mai
messa e così pure quello dell’astio. non sono un giudice: non assolvo e non condanno».
Qui assistiamo a ciò che scrivevo prima, la morte.
Gianfranco Aru è morto e non è stato perdonato. Rifletto,
guardo il giardino dalla finestra, le tende in seta indiana trasparenti danno un’immagine non nitida, ma chiara. Le note
delle campane della musica Zen echeggiano, mi aiutano nella
riflessione, nel chiedermi il perché. è triste, gli occhi si inumi-
91
Il fIglIo negatodiscono al solo pensiero che non ci sia un perdono.Avevo cercato questo articolo perché miricordavo erroneamente che vi
era stato un perdono, invece no. Ciò però dà la consapevolezza di come il non amore di Cristina berardi per il suo rapitore, mi trasmette tristezza. Ci si può domandare come è possibile perdonare colui che ti usa violenza, ti priva della libertà
per un suo tornaconto economico, per portarti via ciò che ti
appartiene con la forza. Cristinaberardi afferma, sempre nello
stesso articolo citato anteriormente, che èdifficiledimenticare;
queste le sue parole: “Cerco di vivere la mia vita, ma questi sono
bagagli che ci dobbiamo portare appresso, nientesi può cancellare”.
Il 16 gennaio del 2012 ho letto un altro articolo, che adesso
miriviene in mente e lo cerco con il motore diricerca Google:
miricordo di una frase di Farouk Kassam, purtroppo un altro
sequestrato quando era un bambino, che dice: “sono forte, ma
non perdono irapitori”. Farouk Kassam fu sequestrato all’età di
soli sette anni, il 15 gennaio del 1992; durante la prigionia gli
fu tagliata la parte superiore dell’orecchio sinistro. La prigionia durò 177 giorni.
Mi ricordo poi di aver letto un articolo particolare tanti
anni fa; lo cerco e lo trovo. Il 29 settembre del 1994, Nicholas
Green, un bambino di sette anni,rimase ferito nel tentativo di
una rapina, sull’autostrada A3 Salerno-Reggio Calabria, mentre si dirigeva in Sicilia a bordo di una Autobianchi y10.
Nicholas morì purtroppo il 1° ottobre nel centro neurochirurgico dell’ospedale di Messina. I genitori decisero di donare gli
organi: un atto d’amore. Così gli alunni della classe v C del I
Circolo di San Nicola la Strada hanno voluto ricordare
Nicholas:
Classe v C
donare
Donare non è una cosa che fanno in molti. le poche persone che
lo fanno, come i genitori di nicholas, sono molto speciali perché
donano una parte di loro o di una persona a loro molto cara a gente
che ne ha bisogno. Donando gli organi di nicholassono statesalva-
92
ChrIstIan Zanontesette personeed ora una parte di lui vivein sette persone, che grazie a lui vivono ancora. nicholasera un bambino molto speciale,talmente speciale che forse anche lui avrebbe voluto che i suoi organi
fossero donati a persone malate perfarle continuare a vivere.
Questo grande gesto d’amore contagia, rende felici tutti, e
la morte violenta è cancellata dall’amore!
roberta, una bambina della v A, così invece scrive:
nicholasera un bambino... nicholasera un bambino che adorava
i miti e le leggende e anche se non sapeva tutta la storia del mondo
si interessava molto agli dèi, ai romani, ai greciecc… Ma nicholas
oltre alla lettura amava sicuramenteisuoi amiciela sua famiglia che
gli dimostravano afetto e tantissimo amore. era un bambino che
amava l’Italia, ma era anche un bambino molto gentile, generoso,
amichevole. la tragica notte, quando nicholas morì, era stata la
notte più brutta che potessesuccedere a tutti.Ma il padre non sirattristò e donò sette organi a sette bambini chestavano per morire. Ma
oltre a donaresette organi a sette persone, il padre costruì un monumento formato da campane ed ogni volta che suonano gli ricordano
il cuore di nicholas che è come se dicesse che si sta divertendo in
paradiso.
Il perdono, ma cos’è il perdono? Il perdono è donare? E
perché il perdono è importante? Il perdono, ancora penso…Il
perdonohadiversi significati,per cui è importante scrivereun
nuovo capitolo sul perdono.
93
Il fIglIo negatoCaPiTOLO X - Cos’è il Perdono?
il significato, l’importanza, il cammino del perdono.
Ilperdono cambia significato secondo ilpercorsodellapropria vita: dove siamo nati, la cultura della nostra terra, il tipo
direligione, il nostro Io interiore.
“Insegnami a perdonare” chiese ildiscepolo al suo maestro in
un vecchio racconto indiano. “se non avessi condannato” fu la
risposta, “non avresti la necessità di perdonare”. (Soares-Prabhu,
1986:63)
La necessità del perdono nasce dalla condanna o dal desiderio di condannare qualcuno per qualcosa che ha fatto e che
noi giudichiamo sbagliato.Abbiamo due elementi: la condanna e il perdono. Mi sono venuti in mente i casi di condanne
mediatiche. L’uomo condanna anche perfatti di cui è portato
a conoscenza, e non solo per un danno subito. La condanna
presuppone un giudizio; ciò significa che subito si è portati a
giudicare il prossimo, nella maggiore e quasi totalità dei casi,
senza neanche sapere esattamente come i fatti si sono svolti.
Nel caso specifico dell’aborto, la donna può essere giudicata
assassina o è un’assassina? Io mi posi questa domanda con
Aida: la giudico assassina o è un’assassina? è importante
capirlo, perché io non voglio giudicare nessuno, solamente
Dio può giudicare. Io ho timore di offendere Dio, e del suo
giudizio; io ho bisognodella suaMisericordia. “amela vendetta,sono Io chericambierò, diceil signore” (Romani, 12,19). A me
piange il cuore vedere condannata una persona, di più ancora
nei confronti della madre del piccolo Christian. Il versetto 17,
18 e 20 che riporto, dà una visione interessante di come comportarci nella vita:
non rendete a nessuno male per male(Romani 12,17);
se possibile, per quanto dipende da voi, vivete in pace con tutti
95
Il fIglIo negato(Romani 12,18);
non lasciarti vincere dal male, ma vinci con il bene il male
(Romani 12,20).
Faccio qualche passo indietro e ritorno al giudizio. Io ho
una grande paura di giudicare, ma non penso che scrivere che
chi commette un omicidio è un assassino, sia un giudizio.
L’aborto è l’interruzione volontaria di una vita, sia allo stato
embrionale sia come feto. Chi si macchia di tale colpa è un
assassino. Chi promuove ciò è un complice in un assassinio.
Mi dispiace però utilizzare questo termine; se tra di voi lettori
c’è qualche persona che ha effettuato un aborto, consigliato,
obbligato, ciò appartiene al passato solamente se c’è stato il
pentimento. Se c’è il pentimento, ci può essere il perdono.
Molto spesso ilperdono è associato alil Cristianesimo,manon
è una sua esclusività; infatti nella maggior parte delle religioni è contemplato il chiedere e ottenere il perdono. La religione
indù fa risalire in India l’idea del perdono e del pentimento,
ad un’epoca lontana, ancora prima che fosse scritta la bibbia,
nel periodo 5000-1000 a.C. un esempio del rigVeda, antico
testo sacro indiano, scritto in sanscrito, dice: “Perdonami tutti
gli errori che ho commesso […] oh, Dio dell’amore” (Easwaran,
1991:40). beck scrive che il potente dio varuna era indulgente
con quelle persone che si pentivano ed eliminava i peccati
delle varie generazioni. Nelle differenti tradizioni
dell’Induismo, negli scritti come il Dharmaśāstra, oggi si discutono concetti come il perdono, la compassione, la pazienza,
che si considerano qualità essenziali per tutte quelle persone
che desiderano seguire il dharma, il sentiero della rettitudine
(Rye et al., 2000). Nell’idea buddhista è difficile incontrare la
parola “perdono”, ma l’idea buddhista sulla pazienza include
sia sopportare un male come rinunciare alla ira contro le persone che ti hanno offeso (Ibidem). una storia buddhista del
Mahvagga raccontata da Soares-Prabhu (1986:57), narra del
principe di Kosola, che ricordandosi il consiglio che gli diede
il padre moribondo, perdonò la vita dell’uomo che aveva
96
ChrIstIan Zanonassassinato la sua famiglia e usurpato il suo regno: “non guardare lontano (cioè, non lasciare che il tuo odio duri troppo tempo),
non guardare vicino, (significa non avere fretta di discutere con i
tuoi amici), poichél’odio non si placa con l’odio, l’odio si placa solamente con l’assenza dell’odio”. Nella tradizione ebraica, il malfattore deve pentirsi ed espiare le sue colpe prima di poter
ricevere il perdono. La tradizione ebraica quindi non vede di
buon occhio il perdono gratuito, cioè a prescindere se il malfattore si sia pentito oppure no. Gli ebrei pensano che per chi
non si èpentito aumenta laprobabilità che ripeta l’errore commesso. Nel Cristianesimo è fondamentale la predisposizione a
perdonare ed essere perdonati. Così anche nell’Islam, il
Corano invita aperdonare aprescindere se lapersona siapentita o no. Alcuni eruditi ritengono che il Corano indica che la
ricerca del perdono è “più virtuosa e vicina a Dio” della ricerca
della giustizia.
Oggi è venerdì 3 febbraio 2012, il primo venerdì del mese,
per cui adesso devo interrompere lo scritto per andare in chiesa perché dal mese d’agosto, quando mi trovavo a Leeds, sto
facendo la novena dei primi nove venerdì del mese, per la
“Grande Promessa” che Gesù ha rivelato a Margherita Maria
Alacoque, pratica che consiglio a tutti per usufruire delle promesse di Gesù e affinché il mio nome possa essere scritto nel
suo cuore e mai cancellato perl’eternità:
1. Io darò loro tuttele grazie necessarie al loro stato.
2. Metterò e conserverò la pace nelleloro famiglie.
3. li consolerò in tutteleloro pene.
4. sarò loro sicuro rifugio in vita e specialmente in punto di
morte.
5. spanderò copiose benedizionisu di ogni loro impresa.
6. I peccatori troveranno nel mio Cuore la sorgente e l’oceano
infinito della misericordia.
7. le animetiepidesi infervoreranno.
8. le animefervorose giungeranno in brevetempo a grande perfezione.
97
Il fIglIo negato9. lamia benedizione poserà anchesulle case dovesarà esposta ed
onorata l’immagine del mio Cuore.
10. aisacerdoti io darò la grazia di commuoverei cuori più induriti.
11. le persone che propagheranno questa devozione, avranno il
loro nomescritto nel mio Cuoree non nesarà cancellato mai.
12. a tutti quelli che, per nove mesi consecutivi, si comunicheranno al primo venerdì d’ogni mese, io prometto la grazia della perseveranza finale:essi non morranno in mia disgrazia, ma riceveranno i santi sacramenti (se necessari)ed il mio Cuoresarà loro sicuro
asilo in quel momento estremo.
L’avevo già fatta in passato, ma avevo la necessità di ripeterla. Per chi volesse intraprenderla, le condizioni sono le
seguenti:
1.Accostarsi alla Comunione. La Comunione va fatta bene,
cioè in grazia di Dio; quindi, se si è in peccato mortale, bisogna premettere la confessione.
2. Per nove mesi consecutivi.Quindi chi avesse incominciato le Comunioni e poi per dimenticanza, malattia ecc. ne avesse tralasciata anche una sola, deve incominciare da capo.
3. Ogni primo venerdì del mese. La pia pratica si può iniziare in qualsiasi mese dell’anno.
Oggi è anche la festa di San biagio, per cui al finale della
messa c’è stata la benedizione delle gole, in quanto egli è protettore dalle malattie della gola e anche da altri mali fisici.
La preghiera scritta nelretro della sua immaginetta, invoca
l’impiego della nostra lingua a difendere la verità della fede, e
io miraccomando anche a lui, affinché questo scritto sia redatto secondo queste intenzioni.
Che cos’è ilperdono? Cos’è?Watson (1984,p.149) scrive che
il perdono è in relazione con l’amore e cita alcune parole di
McCall: “Il perdono è un amore dato prima chel’altro lo abbia dato,
guadagnato, accettato o incluso, capito. È il naturale amore di Dio,
98
ChrIstIan Zanonche inviò suo figlio molto prima di quando noi neppure avessimo
pensato ad amarlo. l’amore prendel’iniziativa”. Watson continua
scrivendo che, quando ci hanno ferito gravemente, forse non
abbiamo la capacità d’amare la persona che ci ha ferito, però
possiamo ottenere la forza dell’amore di Dio, che “può essere
costantemente sentito nel nostro cuore per mezzo dello spirito
santo”. Secondo Hargrave (1994), il perdono è la liberazione
del risentimento verso colui che ci ha offeso, mentre per Di
blasio y Proctor (1993), è il restauro delle relazioni e la cura
delle ferite emozionali interne. Due belle definizioni. Tanti
anni fa giustificavo sempre un comportamento altrui, e cercavo sempre le cause del perché, e in quel perché perdonavo,
forse. Ma no, non penso che fosse perdono; io non considero
il perdono una giustificazione. La giustificazione è importante, ci aiuta a capire perché un evento si è verificato, ma il perdono va molto al di là. Non dobbiamo basarci sul perché
un’azione è stata fatta, e quindi agevolare un perdono. Il perdono in sé è molto di più, è una forza travolgente, che va a
prescindere da qualsiasi scusante. Se noi giustifichiamo, stiamo in qualche modo giudicando: il valore del nostro giudizio,
alla fine, influisce sul perdono.
Il perdono, invece, è a prescindere da tutto.
Il filosofo francese Comte-Sponville (1998:123) afferma che
il male non è un errore: “Il male dipende dalla volontà, non dall’ignoranza; dal cuore, non dall’intelligenza e neanche dalla mente;
dall’odio, non dalla stupidità […] il male è egoismo, perversione,
crudeltà”. Comte-Sponville cita a proposito anche le parole di
Jankélévitch: “scusiamo l’ignorante, perdoniamo i malvagi”.
L’aborto è un atto che dipende dalla volontà della persona,
della donna. Quindi è un male voluto, perciò è malvagio, e
l’unica arma che abbiamo per contrastare ciò è l’arma del perdono, amare. North (1988), scrive che la tortura infantile, il
genocidio (l’aborto è un genocidio silenzioso), sono così orribili e tanto gravi che sfidano la nostra comprensione. Lo psicologo sociale baumeister (1999) investigò la maniera delle
persone di giustificare la violenza e la crudeltà, sia nelle pic-
99
Il fIglIo negatocole trasgressioni, sia nei casi di assassinii e torture. Scrive che
le azioni malvagie hanno luogo quando si rompe l’autocontrollo come conseguenza della pressione del gruppo o di piccole decisioni. Nel caso di Aida e di tutte quelle persone che
decidono d’abortire, agisce una piccola decisione o una pressione del gruppo familiare o sociale. La parola “assassinato”
svanisce nella mente di chi commette l’aborto; baumeister
(1999) scrive ancora che la maggior parte delle persone che
commettono crimini - lui scrive in senso generale - non considerano ciò che fanno come qualcosa di malvagio; si vedono
essi stessi come vittima che stanno correggendo qualcosa mal
fatta. E ciò è vero. Quando io parlai con Aida, e le domandai
se sirendesse conto di ciò che aveva fatto, mi disse che era la
cosa giusta. La maggior parte delle donne che commettono un
aborto, pensano che sia la cosa giusta, o per lo meno la più
sensata in quel momento. Perdono di vista completamente il
senso della propria vita, si dimenticano della propria morte
fisica e metaforica: in quel momento esistono solo loro e nient’altro. vi è un egoismo incredibile, non c’è più amore; l’amore
è stato scacciato dall’egoismo, ha riempito i loro cuori. un
cuore senza amore non può amare. Le donne, dopo un aborto,
hanno il loro cuore vuoto, pieno del niente.Il niente che prende forma. Per recuperare l’equilibrio, devono svuotarlo del
niente per permettere all’amore di riprendere pian pianino il
suo posto e iniziare il percorso d’amore verso se stesse, e conseguentemente possono così iniziare a poter dare amore. La
persona che commette un aborto priva il mondo del loro
amore. Da qui la necessità di perdonarsi. Ma perché?
baures (1996:89) scrive aproposito: “Il perdono non deveessere incentrato su colui che ha commesso l’ofesa, ma bensì per il
sopravvissuto, chesirende conto chel’odio è distruttivo”. Il perdono quindi deve essere dato da colui che ha subito iltorto, piuttosto che da una persona che ha commesso il male.
Ironicamente, se ci ragioniamo, colui che ha subito un’offesa
può anche essere la stessa persona che l’ha commessa. Nel
caso specifico della donna che commette l’aborto, investe le
100
ChrIstIan Zanondue figure: autrice del delitto e sopravvissuta al delitto.
L’aborto non dà conseguenze solamente a chi è contrario, che
quindi subisce un’offesa - per esempio Dio, un padre che non
si può opporre, o la società che viene resa più povera - ma
soprattutto a colei che l’ha fatto. Si potrebbe pensare che le
conseguenze per chi commette un aborto siano relative, ma
non è così. La ricerca, le testimonianze di tante donne raccontano che abortire è un forte trauma, un dolore immenso con
cui bisogna condividere le proprie giornate, a volte una
bomba a orologeria, che non si sa quando, come e se esploderà.
Importante è ciò che afferma Melanie Klein (1990): la
nostra necessità e la nostra capacità d’amare sono inestricabilmente unite. Non possiamo amare se non siamo amati, abbiamo bisogno d’amore, quindi pretendiamo amore per poter
dare amore.Il bambino ha la necessità di perdonare il proprio
genitore, così Klein scrive: “e se li abbiamo perdonati per le frustrazioni che abbiamo dovuto sopportare, in questo caso possiamo
esserein pace con noistessiesaremo capaci d’amare gli altri nel vero
senso del termine” (1990:343). Questo meccanismo è uguale nel
caso dell’aborto, di un trauma.
Io in questo caso, ahimè, sono parte offesa, però perdono
Aida e l’amo nel vero senso del termine. Non perdono Aida
perché mi sento superiore moralmente: la perdono perché ho
bisogno di perdonarla per essere in pace con me stesso e per
poterdare amore.AncheAida ha bisognodelperdono,diperdonarsi, in quanto persona, e poter vivere in pace con se stessa ed esser capace d’amare nel vero senso del termine. Da qui
la necessità dell’amore, la necessità del perdono.
In tre parole, cos’è il perdono? una necessità primaria.
101
Il fIglIo negatoCaPiTOLO Xi-il regno di nessuno

Il principe Christian si trovava rinchiuso nel suo castello in
riva al mare. Faceva freddo, tutto intorno era nevicato, il suo
regno, il Regno Stellato, era sotto la morsa del gelo. Il principe Christian aveva un bellissimo studio con una folta libreria.
Aveva ampie vetrate che gli facevano vedere il suo bellissimo
giardino. I mobili erano tutti in legno e antichi. Aveva delle
sedie di oltre 300 anni che appartenevano alla dinastia Ming,
in legno di olmo, che adorava per la loro semplicità. A volte
pensava chi vi si fosse seduto, qualche filosofo o scrittore.
Dietro il suo tavolo-studio vi erano due spade realizzate in
osso da esperti artigiani cinesi, erano intagliate a mano.
Durante il viaggio dalla Cina al vecchio Continente, si erano
smontate e si erano fatte in tanti pezzi. Il principe non volle
che nessuno le riparasse.In quei giorni le guardava edecisedi
riaggiustarle da solo: si mise sopra il suo tavolo-studio ad
armeggiare con gli attrezzi finché non ebbe finito. una spada
era la sua; l’altra, leggermente più piccola, sarebbe potuta
essere della principessaAida.Avrebbe voluto inviare la spada
alla principessa, ma non poteva, perché le due spade dovevano rimanere unite e combattere fianco a fianco. Quella spada
sarebbe appartenuta alla sua sposa, ma la principessa Aida
adesso non era la sua sposa. Nonostante tutto non si era rassegnato a perdere per sempre la sua amata principessa Aida.
Chissà, qualcosa può sempre succedere.
Oggi, 14 febbraio 2012, il principe Christian è andato ad
ascoltare la messa come tutti i giorni; la messa era in ricordo
di una donna morta un anno prima, si chiamava Maria, come
alla principessa Aida piaceva farsi chiamare in privato dal
principe Christian.Il principe Christian era un po’pensieroso.
Alla fine della messa, i parenti di Maria regalavano il pane ai
103
Il fIglIo negatopartecipanti; il principe Christian pensò che se non gli fosse
stato dato il pane, significava che forse ancora c’era un barlume di speranza con la principessa Aida, e così fu. “voglio
ritornare nel Regno di Nessuno” disse ad un certo punto il
principe, per cui decise di scendere nel suo cuore, aprire la
porticina e passare peril passaggio segreto.
Tutto era grigio, il viale alberato era triste, gli alberi erano
tutti spogli, le foglie secche a terra erano in decomposizione e
creavano un tappeto, il tappeto della morte. Il principe camminava, era sceso solo ma io, Irpus, ho il permesso di seguirlo
ovunque vada, affinché possa scrivere e raccontare. Qui però
il principe Christian volle prendere la parola e raccontare questo suo cammino nel Regno di Nessuno.
Camminavo, perso, assorto nei miei pensieri, in una sofferenza tutta mia, quando ad un certo punto vidi una luce in
fondo al viale alberato, una luce di color giallo, bella, con dei
raggi stupendi. Rimasi fermo, immobile, quasi impassibile ad
ammirarla. Poi mi avvicinai, e la luce scomparve lasciando al
suo posto qualcuno. Mi avvicinai ancora di più e gli chiesi chi
fosse. Lui mi disse, con voce sorpresa, come facessi a non riconoscerlo. Io gli risposi che mi dispiaceva, ma non lo conoscevo. E lui, ancor più sorpreso, mi disse: “Come?! Se ogni giorno leggi il mio poema!
Son proprio io, sì… non aver paura,
non è arrivata la tua ora,
son venuto qui mandato da
“Colui, lo cuisavertutto trascende,
feceli cielie dièlor chi conduce,
sì ch’ogni parte ad ogni partesplende,
distribuendo igualmentela luce:
similmente a lisplendor mondani
ordinò general ministra e duce,
che permutasse a tempo li ben vani
di gentein gentee d’uno in altro sangue,
oltrela difension disenni umani;
104
ChrIstIan Zanonper ch’una genteimpera ed altra langue,
seguendo lo giudicio di costei,
cheè occulto comein erba l’angue.
Vostro saver non ha contasto a lei:
questa provede giudica e persegue
suo regno, comeil loro li altri dei.
lesue permutazion non hanno triegue:
necessità la faresser veloce;
sìspesso vien chi vicenda consegue.
Quest’è colei ch’ètanto posta in croce
pur da color chele dovrien darlode,
dandole biasmo a torto e mala voce.
Ma ella s’è beata e ciò non ode:
con l’altre prime creaturelieta
volvesua spera e beata si gode.
or discendiamo ormai a maggior pietà:
già ognistella cade chesaliva
quand’io mi mossi,e‘l troppo starsi vieta”
Finito di parlare, Dante volse il suo sguardo a me, Irpus,
senza proferir nulla. Presi la parola:
“Dio è Colui che tutto trascende, va al di là di tutti i saperi
del mondo, non potete saper chi è Dio, fece i cieli e la Sua
Intelligenza Celeste produsse altre intelligenze Celesti e
Angeliche che conducevano ad altre parti dei Cieli, ma sempre si tratta di Dio. Ogni parte splende, distribuendo ugualmente la luce; non ci sono parti buie, quando c’è il buio, arriva sempre la luce. Ordinò con una legge un’amministrazione
Sua, difare così anche con gli splendori del mondo, con le fortune, con le grazie, con le ricchezze che ci sono nel mondo,
“fate cheesse girino”. Che cambino nel tempo i poteri, la fortuna; ciò l’ha deciso Dio: non si può cambiare. una persona sta
bene e l’altra soffre, seguendo il giudizio della fortuna che è
un’emanazione dell’intelligenza Divina, il giudizio è occulto,
non si vede, come il serpente nell’erba. Ciò che volete fare voi,
non ferma la fortuna; ciò è decisione e volere di Dio: questa
105
Il fIglIo negatoprovvede, giudica e persegue, su tutti i regni, cioè, di come
sempre Dio ha deciso che vada. Non siferma mai su un punto
la fortuna, la necessità la fa esser veloce, così passa il potere da
quello all’altro. è provvidenziale la fortuna, perché bisogna
fare tutti i percorsi, bisogna star male, bisogna soffrire, bisogna capire che cos’è la vita in tutti i suoi aspetti; questa è la
provvidenza che va sia nei popoli che nelle singole persone.
Adesso scendiamo giùadun piùgrandedolore, perché le stelle già scendono, siamo nell’Inferno e non c’è dato rimaner più
di ventiquattr’ore”.
Il principe Christian si rivolse a Dante: “Io so, caro Dante,
lo che tu comunicar vuoi.Io sempre pensai d’esserl’uomo più
fortunato della terra nell’aver incontrato la principessa Aida.
Sempre considerai un gran regalo del Ciel, un dono di Colui
che tutto trascende. La mia felicità era così immensa, che non
potevo far altro che ringraziar il mio Padre Celeste del gran
dono che mi fece”. Oh Papà, Papà Celeste… Io t’amo ugualmente e nelle tue mani ripongo la mia completa fiducia, fede
in Te. Adesso, caro Dante, capisco ancor di più. Mi sono sempre chiesto il perché, e forse è perché già Dio ha deciso; ma
perché ha deciso che la principessa Aida cadesse nel peggior
peccato che l’umanità può conoscere?”
“Dio non ha deciso” rispose Dante. “Dio ha dato il potere
alla principessaAida di decidere e lei un dio si sentì, si sentì il
potere nelle mani di decidere ciò che era giusto e ciò che non
lo era, e così uccise il piccolo Christian”.
“Caro Dante, se come tu dici, la fortuna è provvidenziale,
per cui io, che fortunato son stato, adesso soffro per ciò che fu
e che non fu. Soffro, soffro tanto; in questa sofferenza però
voglio rinascere a nuova vita, e dare ancor più amor, amare
ancor di più Dio, il mio Papà Celeste”.
“Ma dimmi, principe Christian, perché sei disceso qui, di
nuovo, nel Regno di Nessuno?” domandò Dante al principe.
Egli con gli occhi umidi,rispose: “Pertrattar del ben ch’io vitrovai. La principessa Aida è una persona che amo, amo nel suo
106
ChrIstIan Zanonanimo, perché il suo animo è una sorgente di gemme preziose, una cascata d’oro, il suo cuore è un diamante puro, perfetto”.
“Oh, ahimè, mioprincipe Christian, notizia brutta ioportar
ti devo. Agran dolor dobbiamo andar…
noiricidemmo il cerchio a l’altra riva
sovr’una fonte che bolleeriversa
Per un fossato che da lei deriva.
l’acqua era buia assai più che persa:
e noi, in compagnia del’onde bige,
entrammo giù per una via diversa.
In la palude va, c’ha nome stige,
questo tristeruscel, quand’è disceso
al piè dele maligne piaggie grigie.
e io, che di mirarestava inteso,
vidi genti fangosein quel pantano,
ignudetutte, con sembiante ofeso.
Questisi percotean, non pur con mano,
ma con la testa e col petto e coi piedi,
troncandosi co’ denti a brano a brano.
lo buon maestro disse: “figlio, or vedi
l’anime di color cui vinsel’ira:
e anche vo’ chetu per certo credi
chesotto l’acqua ha gente chesospira,
efanno pullular quest’acqua alsummo,
comel’occhio ti dice, u’ ches’aggira.
fitti nel limo, dicon: “tristi fummo
nel’aere dolce che dalsols’allegra,
portando dentro accidioso fummo:
or ci attristiam nela belletta negra”
Quest’inno si gorgoglian nela strozza,
chè dir nol posson con parola integra”.
Io, Irpus, senza aspettare lo sguardo di Dante incominciai
a parlare.
Il principe Christian si trova ora in compagnia di Dante
107
Il fIglIo negatonell’Inferno, nel cerchio dei violenti, degli iracondi e degli
accidiosi. Decidono dunque di andare nell’altra riva sopra una
fonte che bolle e riversa per un fossato che da lei deriva; l’acqua è buia, nera, sanguinea, e noi in compagnia dell’onde bige
entriamo giù per una via diversa, nella palude che ha il nome
Stige: è un ruscello che ristagna, puzza, tutto nero, e io che
voglio veder, vedo gente fangosa in quel pantano, figure tutte
ignude e con sembiante offeso. Queste si percuotono non solo
con le mani, ma con la testa, col petto e con i piedi, staccandosi la carne a morsi. Sono persone che hanno malmenato il
corpo con l’isteria. Sotto l’acqua vi sono persone che sospirano
dal dolore, e si vedono le bolle dei loro sospiri. Parlano e dicono che furono tristi: sono i depressi, non i depressi per una
patologia, ma quei depressi che vogliono essere depressi.
Coloro che hanno vissuto nella nebbia, in una depressione,
perché non sono riusciti a godere neanche della luce del sole,
adesso s’attristano nella melma nera. Ciò che dicono gorgoglia
nella strozza, e non possono dire una parola integra.
“Però, Dante, dimmi, qual è il dolor a lo qual dobbiamo
andar?”. Non finisco di pronunciar ciò, che vedo la principessa Aida nello Stige, ignuda, brutta, irriconoscibile, che sputa;
lo sputo le ritorna in faccia con una tale violenza che le stacca
la pelle, le cava gli occhi e le scolpisce il cranio. Si percuote la
pancia, si picchia, si morde, si strappa tutto, fino all’utero, e si
mangia il feto che aveva abortito; alla fine, non contenta, si
spezza le ossa e se le rosicchia fino a che non rimane nulla.
Dante spiega che il suo comportamento è dettato dall’isteria, è
alimentato dall’ira che ha scagliato contro il piccolo Christian,
uccidendolo. Quest’ira ha condannato la principessa Aida al
perpetuo spezzettamento del suo corpo, facendola diventare
una bestia che sputa e si mangia in eterno.
vi è vicino anche suo fratello: vicino anche nell’età e vicino
ancora nella condanna eterna. un demone lanciatosi nello
Stige, strappa gli attributi del fratello e li lancia a quella bestia
di sua sorella, che incurante se li divora con avidità, perché
108
ChrIstIan Zanonneanche sa che cosa siano.Ilfratello è condannato eternamente a cercare i suoi genitali, ma trovarli è impossibile, perché la
principessa se li è divorati. Egli quindi viene catturato dai
demoni, che iniziano a scuoiarlo con leunghie, staccandogli la
pelle, la carne, consumandogli le ossa con i denti fino a che
non rimane nulla. Dante spiega che la principessa Aida non
aveva avuto il coraggio nella vita, e non solo: nella sua vita
accusava chi poteva di non avere gli attributi. Per questo è
condannata a mangiarsi i genitali del fratello, che perde perché non aveva avuto il coraggio di imporsi nella sua famiglia
e salvare così la vita a suo nipote.
I resti dei due fratelli sprofondano nello Stige, e lì due
anime immerse mangiano il tutto, prese dall’ira della loro
sorte. Sono i genitori della principessa Aida, irriconoscibili.
Quando hanno finito di divorare i figli, arrabbiati per ciò che
la sorte gli ha riservato, maledicendo il giorno in cui li hanno
messi al mondo, il padre della principessa è attaccato da alcuni demoni che gli infilzano gli attributi con un forcone staccandoglieli. Per riaverli deve rispondere alle domande dei
demoni, che gli chiedono quando e perché la principessaAida
ha ucciso il piccolo Christian. Ma lui non riesce a rispondere;
non si capisce se sa o non vuole parlare, emette guaiti da
bestia, e quindi i demoni lo scuoiano fino alle ossa e buttano
tutto nello Stige. La madre della principessa Aida, anche lei
accecatadall’ira, sidimenanellamelma;lei chenella vita voleva tutto pulito,tutto bianco, sitrova immersa nell’acqua torbida, puzzolente; si dimena sotto la melma, cercando di pulire i
resti del feto abortito della figlia, che le si attacca alla pelle, e
per pulirsi deve scuoiarsi. Lei è condannata anche a cercare il
crocifisso, che non può stare nell’inferno: è la fede che leidiceva di avere, ma era solamente un’ipocrita; infatti aveva aiutato la principessa Aida ad abortire, mettendosi contro Dio.
Cerca il crocifisso e maledice tutto e tutti, si dimena nella
melma e si stacca la pelle cercando di pulirsi dal feto abortito
che le divora le membra, facendola guaire dal dolore immenso. Non riesce a trovare il crocifisso, è adirata, isterica. Due
109
Il fIglIo negatodemoni la prendono per i capelli sostenendola nell’aria, le
chiedono il crocifisso; lei domanda del tempo, “ancora un
po’!” implora, ma i due scoppiano in una gran risata: “Ti
diamo tutto il tempo che vuoi, perl’eternità!”. La prendono e
la scuoiano, le staccano la carne, le rosicchiano le ossa fino a
non lasciare nulla. I resti di questa famiglia infame cadono
quindi nell’acqua stagnante e puzzolente dello Stige, arrivando fino al fondo ancor più melmoso, puzzolente e schifoso, e
qui siricompongono a bestie e inizia nuovamente la loro condanna pertutta l’eternità.
Dante spiega al principe che i genitori della principessa
Aida sono stati condannati perché colpevoli insieme alla figlia
dell’omicidio del piccolo Christian.Il principe Christian aveva
una grande stima dei genitori della principessa Aida, e quando vide che la sua amata non stava bene, aveva pensato che il
posto migliore dove i suoi due GrandiAmori potessero trovare rifugio, fosse nelle braccia dei genitori della sua diletta
sposa. Dante inoltre spiega che essi si sarebbero dovuti trovare nel quarto cerchio dell’Inferno, poiché la scelta di non
opporsi all’aborto della principessa Aida fu dettata anche da
ragioni economiche e perché disconobbero il gran valore
umano, la vita. Si fecero beffa della gran fortuna che Dio gli
aveva dato: l’agiatezza economica, la salute dei figli. A causa
di un problema durante il parto, alla principessa Aida era
stata diagnosticata una demenza permanente alla nascita, ma
grazie alle preghiere dei genitori, Nostro Signore Eterno concesse la grazia. Grazia concessa anche al figlio più piccolo
della coppia, quando a tre anni un’infermiera sbagliò una
puntura e colpì un nervo, danneggiandolo seriamente, tanto
che gli impedì di camminare. Le preghiere alla Madonna del
Miracolo furono ascoltate ed esaudite, ed oggi il fratello più
piccolo può camminare. Questa grande ricchezza che il Padre
Celeste gli ha donato, se la sono tenuta tutta perloro, con avarizia e ingordigia. Non hanno avuto la capacità di donare
l’amore ricevuto, la clemenzadi salvare la vita alproprio nipotino, il piccolo Christian; per questo adesso sono condannati e
110
ChrIstIan Zanonresi irriconoscibili a causa della loro vita condotta nell’ingordigia e avarizia d’amore. Sono condannati però nel quinto cerchio, poiché la loro fu una risposta attuata per affrontare una
situazione a loro sfavorevole: si è trattata di una rabbia frettolosa e improvvisa, dettata dall’impulso di autoconservazione,
con l’aggravante di essere deliberata. La rabbia è una forza sia
positiva che negativa, che agisce sulle risorse psicologiche e
ciò porta in due direzioni opposte: la giustizia o l’ingiustizia,
il bene o il male.
“Ma dimmi Dante, che fine ha fatto il fratello più piccolo
della Principessa Aida?” chiede il principe Christian.
“Il fratello più piccolo della principessa Aida si trova
nell’Antinferno; ciò perché ha assunto una posizione neutrale
davanti all’aborto di sua sorella. Adesso corre nudo dietro ad
una bandiera senza alcuna insegna, èpuntoda vespe emosconi e il suo sangue misto alle lacrime è raccolto dai vermi: è un
ignavo. Con lui corre anche il Sacerdote delRegno bianco,reo
di non aver preso, di fronte alla decisione della principessa,
una forte e capace posizione a favore della vita e degli ideali a
cui ha dato i voti”.
Poi, presolo per mano, lo conduce nella Città di Dite, dove
gli mostra le tombe infuocate degli eretici. vi erano sepolti i
medici e le infermiere del Regno bianco, che praticarono
l’aborto poiché non credevano che il feto e l’embrione avessero vita, enoncredevano inuna vitadopo lamorte.Eranodegli
eretici e condannati a stare vivi nelle tombe aperte, perché
pensavano che la vita finisse con la morte stessa.Attendevano
il Giudizio universale perriunirsi col proprio corpo; il sepolcro allora sarà chiuso e la condanna sarà definitiva: restare
eternamente vivi dentro la tomba.
Il principe Christian inizia a preoccuparsi; quindi pensa
che tutti coloro che non si oppongono all’aborto, che sono
indifferenti davanti a questo genocidio, non avranno speranza. “Caro Dante, dimmi perché mi hai mostrato tutto ciò: io
non ho condannato la principessaAida, la sua famiglia e i loro
complici alla condanna eterna, bensì ho perdonato l’offesa che
111
Il fIglIo negatomi hanno fatto. Io gli ho inviato il mio amore eterno” dice
rivolto a Dante.
“Caro principe Christian, amela vendetta,sono Io chericambierò, diceil signore. è Dio che condanna, ma condanna perché
essi vogliono essere condannati. Ad ogni uomo è concessa la
viadella salvezza. Ciò vuoldire che ancora hannouna speranza, ancora sono vivi. Principe, la condanna già è scritta, io non
posso prevedere il futuro, ciò non dipende da me”.
All’improvviso tutto scompare ed il principe si trova di
nuovo nelRegno di Nessuno.Aquesto punto, si sente un gran
rumore: forti passi si odono. Tutto è buio. Il sole sta perrisorgere. Da lontano si scorgono sette luci che si avvicinano. Il
principe Christian rimane a guardare e ad aspettare.
Finalmente arrivano le sette luci, portate da sette frati incappucciati. Si mettono tutti e sette di fronte al principe Christian
e lo guardano in silenzio. Si fa avanti un frate: “Mi presento a
te, principe Christian: io sono San Alessio Falconieri, e sono
stato uno dei sette Santi fondatori dell’Ordine dei Servi di
Maria; arriviamo dal Monastero di Monte Senario”. Il principe capisce che si trova davanti a sette Santi: c’erano infatti
anche San buonagiunta, San buonfiglio, San Amadio, San
Manetto, San uguccione e San Sostegno. Il principe Christian
si butta in ginocchio e chiede quale notizia gli portano. San
Alessio gli spiega che dal Cielo gli è stata data la missione di
venire qui, nella Terra di Nessuno, per portargli la Parola di
oggi, 17 febbraio. San Alessio gli dice che lui è morto in questo giorno: oggi in Cielo e nella Terra si celebra la festa dei
Sette Santi Fondatori, e invita il principe Christian e i lettori a
seguire le seguenti letture. Appare un altare; ad un certo
punto sono in una chiesa: la sua architettura è semplice, con il
tetto in legno come nelle case di montagna. Tutto è in penombra: solamente le sette fiaccole dei sette Santi illuminano la
chiesa. Il principe Christian è seduto nel banco a sinistra in
prima fila. Ma c’è un’altra persona seduta: sei tu, o lettore, che
ti accingi a leggere in questo momento.
La preghiera del mattino la legge San Amadio:
112
ChrIstIan ZanonPadre, fonte della vita,tiringrazio per avermi conservato nell’esseree per avermi donato questo nuovo giorno. “Che giova all’uomo
guadagnare il mondo intero, se poi perde se stesso?”: il tuo santo
spirito scriva queste parole del tuo figlio nel mio cuore. Cheio non
perda oggi me stesso, dandomi in cambio dei beni limitati e passeggeri.
sii per me difesa, o Dio, rocca e fortezza che mi salva, perché tu sei
mio baluardo e mio rifugio; guidami per amore del tuo nome. (sal
31,3-4)
San Sostegno prende la parola:
“o Dio, che hai promesso di essere presente in coloro che ti
amano e con cuoreretto esincero custodiscono la tua parola,rendici degni di diventaretua stabile dimora. Peril nostro signore gesù
Cristo, tuo figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell’unità dello
spirito santo, pertutti isecoli deisecoli. amen.
San buona Giunta legge la prima lettura (Gc 2,14-24.26):
Comeil corpo senza lo spirito è morto, così anchela fedesenza le
opereè morta.
Dalla lettera di San Giacomo apostolo:
a cheserve, fratelli miei,se uno dice di averefede, ma non ha le
opere? Quella fede può forse salvarlo? se un fratello o una sorella
sono senza vestiti e sprovvisti del cibo quotidiano e uno di voi dice
loro: “andatevenein pace,riscaldateviesaziatevi”,ma non dateloro
il necessario peril corpo, a che cosa serve?Così anchela fede:se non
èseguita dalle opere, in sestessa è morta. al contrario uno potrebbe
dire: “tu hai la fede e io ho le opere; mostrami la tua fede senza le
opere, e io con le mie opere ti mostrerò la mia fede”. tu credi che ci
sia un Dio solo? fai bene; anche i demoni lo credono e tremano!
Insensato, vuoi capire chela fedesenza le opere non ha valore?
abramo, nostro padre, non fu forse giustificato per le sue opere
quando ofrì Isacco, suo figlio, sull’altare? Vedi: la fede agiva insieme alle opere di lui,e perle operela fede divenne perfetta. e si compì
113
Il fIglIo negatola scrittura che dice: abramo credette a Dio e gli fu accreditato come
giustizia, ed egli fu chiamato amico di Dio. Vedete: l’uomo è giustificato per le opere e non soltanto per la fede. Infatti, come il corpo
senza lo spirito è morto, così anchela fedesenza le opereè morta.
Parola di Dio.
San buon Figlio legge il Salmo Responsoriale (dal Salmo 111):
r. la tua legge, signore,èfonte di gioia.
Beato l’uomo chetemeil signore
e neisuoi precetti trova grande gioia.
Potentesulla terra sarà la sua stirpe,
la discendenza degli uominirettisarà benedetta. r.
Prosperità ericchezza nella sua casa,
la sua giustizia rimane persempre.
spunta nelletenebre, luce per gli uominiretti:
misericordioso, pietoso e giusto. r.
felicel’uomo pietoso che dà in prestito,
amministra isuoi beni con giustizia.
egli non vacillerà in eterno:
eterno sarà ilricordo del giusto. r.
San Manetto intona il Canto al vangelo (cf. Gv 15,15b):
r. alleluia, alleluia.
Vi ho chiamato amici, dice il signore, perché tutto ciò che ho udito
dal Padre mio l’ho fatto conoscere a voi.
r. alleluia.
vANGELO (Mc 8,34 - 9,1)
Chi perderà la propria vita per causa mia e del Vangelo, la salverà.
San uguccione si appresta a leggere il vangelo:
114
ChrIstIan ZanonDal vangelo secondo Marco:
In queltempo, convocata la folla insieme aisuoi discepoli, gesù disse
loro: “se qualcuno vuol venire dietro a me,rinneghisestesso, prenda la sua croce e mi segua. Perché chi vuole salvare la propria vita,
la perderà; ma chi perderà la propria vita per causa mia e del
Vangelo, la salverà. Infatti quale vantaggio c’è che un uomo guadagni il mondo intero e perda la propria vita? Che cosa potrebbe dare
un uomo in cambio della propria vita?
Chisi vergognerà di mee delle mie parole davanti a questa generazione adultera e peccatrice, anche il figlio dell’uomo si vergognerà di lui, quando verrà nella gloria del Padre suo con gli angeli
santi”. Diceva loro: “In verità io vi dico: visono alcuni, qui presenti, che non morranno prima di aver visto giungere il regno di Dio
nella sua potenza”.
Parola del signore.
San Alessio si alza in piedi e prende la parola per l’omelia.
“Siamo qui riuniti, leggendo questo libro, che parla del dolore di Dio e del principe Christian perilfiglio che a loro è stato
negato. Non solo, siamo qui perricordare tutte quelle vite che
ogni giorno vengono negate. Gesù, nel vangelo, ci spiega la
grande importanzadella nostrapersona. Noi siamo importantissimi: non vi è nulla nell’universo che possa valere quanto
noi. Perdere la vita però è facile. La vita è fatta di spirito, di
fede, ma anche di opere. Non ha senso credere in Dio e poi
non fare la volontà di Nostro Signore. La principessa Aida
crede in Dio, va in chiesa, come anche i suoi genitori, ma ciò
nonostante la loro fede non è seguita dall’opera. Gesù in questa lettura del vangelo ci dice di seguirlo, dirinnegare se stessi e prendere la propria croce. La principessa Aida avrebbe
dovuto prendere la propria croce e dare alla luce suo figlio. I
genitori dovevano glorificare Dio, non solamente andando in
chiesa, ma anche operando secondo i precetti di Dio.
Avrebbero dovuto allontanare la principessaAida dalregno e
115
Il fIglIo negatoripudiarla come figlia. Lei, vedendo il diniego della famiglia,
non avrebbe più abortito. Era difficile, ne sono consapevole:
era una croce, ma così si sono resi complici in un omicidio, e
hanno meritato il castigo all’inferno. Cos’hanno guadagnato
con l’aborto? Cosa guadagna una donna abortendo? Hanno
voluto salvare la loro vita, ma l’hanno persa. Chi segue il
Signore nella rinuncia a sé per il dono agli altri, entra nella
vita. La vita non è eterna, è limitata. Non solo, s’invecchia
velocemente; iltempo scorre veloce. Nessuno di noi è obbligato a fare qualcosa che non ci va, a tenere un figlio se non lo si
vuole, ma dobbiamo darlo alla luce. Nessuno ha il diritto di
togliere la vita. Dio non dice che devi crescere tuo figlio, dice
che non devi uccidere. Prendituo figlio e dallo in adozione.In
questo modo, glorifichi Dio nello spirito e con l’opera, e Dio ti
ripagherà per l’eternità, come ha fatto con l’Arcangelo
Michele. Io vi posso garantire che Dio vi sommergerà di bene
se non abortite e propagate e vi prodigate per difendere la
vita”.
San alessio e gli altri sei Santi si mettono in piedi, invitano il principe Christian - e te, lettore - e iniziano le preghiere della sera:
“al termine di questo giorno, o Padre, sii misericordioso con me
peccatore. la luce è tramontata; la morte si avvicina; che mi giova
guadagnare il mondo intero, se poi perdo me stesso? Il figlio tuo
unigenito ha versato ilsuo sangue perché non perdessimestesso: che
ilsuo sacrificio non sia vano. Perdonamise oggi misono vergognato di Cristo e dellesue parole davanti a questa generazione adultera
e perversa”.
Poi tutto svanisce. In lontananza si vedono le sette luci
ritornare al Monastero del Monte Senario…
Il principe Christian e il lettore si ritrovano fra le mani tre
santini: il primo raffigurante la Madonna di Fatima, il secondo con l’effigie di Papa Giovanni Paolo II, nel terzo vi è invece
116
ChrIstIan ZanonSanta FaustinaKowalska insieme conl’immaginedellaDivina
Misericordia, e vi è scritto nelretro:
gesù disse a santa Maria faustina Kowalska: “figlia Mia, parla
a tutto il mondo della Mia inconcepibile Misericordia. Desidero che
la festa della Misericordia sia diriparo erifugio pertuttele animee
specialmente per i poveri peccatori. In quel giorno sono aperte le
viscere della Mia Misericordia, riverserò tutto un mare di grazie
sulle anime che si avvicinano alla sorgente della Mia Misericordia.
l’anima che si accosta alla Confessione ed all’eucarestia, riceve il
perdono totale delle colpe e delle pene.Che nessuna anima tema
ad avvicinarsi a Me, anche se i suoi peccati fossero come porpora.
Questa causa è Mia ed èscaturita dalseno della santissima trinità,
che attraverso il Verbo vi fa conoscere l’abisso della Divina
Misericordia. Desidero che questa festa venga celebrata solennementela prima Domenica dopo la Pasqua.”
è consigliato preparare la festa con una novena che consiste nella recita, cominciando dal venerdì Santo, della
Coroncina alla Divina Misericordia, seguita da altre preghiere.
117
Il fIglIo negato118
ChrIstIan ZanonCaPiTOLO Xii- diritto alla vita
Il diritto alla vita è un diritto che appartiene alla vita stessa
e non può essere violato. Nessuno ha il diritto di sopprimere
una vita, neanche la propria, perché non ci appartiene, anche
se è nostra. Ciò è dovuto anche al fatto che nessuno sceglie di
nascere, per cui nessuno può scegliere di morire. vivere è un
dovere e non un diritto cui tutti siamo chiamati, esseri umani
e non. Perciò la “vita” ha diritto a “vivere”. L’essere umano è
dotato dell’intelligenza, perciò è chiamato a difendere il diritto alla vita, di tutto ciò che è vivo. L’universo è vivo e in continua espansione. La terra è viva, e ha il diritto di continuare a
vivere. Tutte le forme del pianeta hanno diritto alla vita e
devono essere salvaguardate dall’uomo. I nostri figli hanno il
diritto di nascere, sono il futuro dell’umanità.
L’essere umano non può vantare nessun diritto nel sopprimere la vita. L’aborto è il più grande crimine che l’umanità
possa commettere, perché compiuto verso colui che non si
può difendere. è vero che vi è a volte, o spesso, una grande
sofferenza da parte della donna, smarrimento per svariati
motivi. è vero, ne sono consapevole, ed è una gran sofferenza.
La vita è sofferenza a volte,madaun attodi coraggiopuò germogliare la felicità. Non abortire puòdare nelfuturo una gran
felicità, il sentirsi orgogliosi di una scelta fatta. Quando avevo
diciassette anni, la mia fidanzatina dell’epoca, mia coetanea,
rimase incinta. Inizialmente volevamo abortire, per ragioni
ovvie; poi, decidemmo di tenere il bambino e di affrontare
tutti i problemi di quella scelta. Oggi, anche se non stiamo più
insieme, siamo felicissimi di quella decisione: ci rende orgogliosi. è una felicità inestimabile.
Dalla biologia ci arriva la prova inequivocabile che la vita
si crea dalle dodici alle diciotto ore dopo ilrapporto sessuale.
119
Il fIglIo negatoInfatti, la cellula chiamata zigote, la prima di un nuovo individuo, formata da quarantasei cromosomi, nasce dall’unione di
ventitré cromosomi del gamete femminile e da ventitré cromosomi del gamete maschile, ed ha un nuovo codice genetico, differente dal padre e dalla madre e da ogni altro individuo umano; altro particolare importante è il sesso, infatti la
monocellula è maschile o femminile (Sally b. Olds et al. 1980).
Lui o lei, è Unico, non è mai esistito e mai esisterà più in futuro, infatti “il concepimento conferisce la vita rendendola unica
nel suo genere” (Landrum b. Shuttles, Rorvik, D. 1983). Lo
zigote è completoperché il suo codice genetico (genotipo) contiene tutte le informazioni su tutte le caratteristiche del nuovo
nascituro, come colore della pelle, occhi, capelli, statura, etc.
Da questa chiara, reale e inconfutabile conoscenza scientifica,
possiamo affermare che lo zigote è un essere umano in potenza di diventare adulto, per cui ha il diritto a vivere, e questo
diritto deve essere riconosciuto nel diritto degli uomini.
Il diritto degli uomini è un complesso di norme che regolano i loro rapportireciproci, uniti in società, la quale dà ad essi
la forza necessaria per la loro esistenza e per il loro perfezionamento, conducendo all’accordo fra l’interesse individuale e
quello sociale. In molti Stati è riconosciuto il diritto all’aborto
e ciò non dà onore ad uno stato che si definisce moderno, perché la scienza, dimostra che l’inizio della vita umana coincide
con quella biologica. uno stato moderno deve vietare l’aborto,
deve proteggere il più debole, dare un’assistenza importante a
tutte le donne, uomini, famiglie, che per svariate ragioni decidano di non voler crescere una nuova vita. Lo Stato moderno
si deve sostituire alla famiglia ed essere garante della nuova
vita. uno Stato che uccide i propri figli è destinato a veder
scomparire per sempre la propria specie.
Le religioni, nel mondo, si trovano quasi tutte concordi nel
diritto alla vita e contro l’aborto.Questo è giàun grandepunto
di partenza.
120
ChrIstIan ZanonNella religione Cattolica si può riassumere il diritto alla
vita con le parole di Gesù circa “il più grande comandamento”:
“Maestro, nella legge, qual è il grande comandamento?”. gli
rispose: “amerai il signoretuo Dio con tutto il tuo cuore, con tutta
la tua anima, con tutta la tua mente. Questo èil più grandee primo
comandamento. Ilsecondo poièsimile a quello: amerai il tuo prossimo cometestesso. Da questi due comandamenti dipendono tutta la
leggeei Profeti” (Mt 22,37-40).
121
Il fIglIo negatoCaPiTOLO Xiii- Conclusioni
Nelle fiabe tutto è permesso, e quindi posso cambiare la
storia a riportarla ad un lieto fine; così scriverò il finale del
principe e della principessa.
Dio, il Re dell’universo, non era però ancora contento.
Guardava dall’alto la felicità di tutti i popoli della terra, vedeva tutti felici, tranne il principe Christian, ancora triste, felice
perla felicità altrui ma malinconico.Il suo sguardo a volte era
assorto, perso, per giorni e giorni, e nessuno poteva catturare
la sua attenzione.Anche Dio rimaneva immobile a guardarlo,
a osservarlo, e anche Lui era assorto e malinconico.
Nonostante Dio sia Amore, l’amore fatto uomo, sorgente,
fuoco, vento d’Amore, soffriva nel vedere solo uno dei suoi
figli malinconici, per cui anche lui era malinconico insieme al
principe Christian. Dio non poteva accettare ciò. Ma cosa
poteva fare? Passarono i secondi, i minuti, le ore, i giorni, i
mesi… Qualcosa doveva fare: non poteva sopportare che il
principe Christian fosse così triste. Decise perciò d’inviare il
soffio d’amore nei regni del principe Christian e della principessa Aida. I loro cuori furono stravolti e fu così che furono
trasportati nella Terra di Nessuno, e lì avvenne il miracolo.
E qui finisce la storia… e vissero felici fino a che, per ciascuno, non fu ora di prendere la carrozzaReale Celeste perfar
ritorno alla casa del Nostro Padre Celeste, Dio. Non ci è dato
sapere chi per primo prese la carrozza Reale Celeste. Non ci è
dato sapere… “Ma no… noi vogliamo sapere”… si odono voci.
“Cos’è successo, Irpus, tu che sei lo scrittore reale, racconta, facci
sapere!”. Erano voci che arrivavano dal nulla, dalla mente di
ognuno di noi, dalla mente di nessuno, dall’inconscio, terra
che ognunodinoihamanessuno conosce o esploraperpaura,
123
Il fIglIo negatotimore. “Irpus, racconta… siamo qua…”. C’è buio, tanto buio,
però si riconoscono gli occhi di tutti noi: sono fosforescenti,
sul verdino, sono allineati a semicerchio, come una platea in
un teatro. Silenzio: c’è tanto silenzio. Ecco che s’accende un
fascio di luce che illumina un albero delRegno di Nessuno, c’e
tanto buio, appare Irpus: è sotto un albero. C’è silenzio, tanto
silenzio. Si sentono le note della musicaZen in sottofondo. un
altro fascio di luce illumina dei monaci Zen, che hanno vissutonelXIII secolo.Le loro anime sono rimastenelRegnodinessuno, avevano raggiunto la perfezione, il satori, e suonavano
eternamente lo shakuhachi, un flauto giapponese. Emettevano
note pure ed armoniose che aiutavano a scendere con dolcezza dentro il nostro Io, nella visione interiore. una mente si
lamentò che non succedeva niente.Irpus allora rispose che era
venuta l’ora che tutti ritornassero a casa, perdevano il loro
tempo. Nessuno però andò via e tuttirimanevano a guardare
increduli. Irpus rimase in silenzio e non avrebbe continuato a
parlare, fino a che le menti, turbate nel cuore, decisero di
andare via. In quel momento, allora, Irpus invitò tutti a rimanere ancora: avrebbe spiegato. “Non è importante sapere cosa
succederà: se il principe Christian e la principessaAida si uniranno in matrimonio, in un cuore solo insieme a Dio e inizieranno una nuova vita. Io non posso raccontarvelo in questo
regno terreno” spiega Irpus, “dove tutto passa, ha un inizio e
una fine, dove nulla è eterno e nulla è deciso, tutto è in continuo cambiamento, è vivo”.
Ad un certo punto, come per magia, apparve una grande
sferadi cristallo.Irpus si avvicinò edomandò ilfuturodeidue
principi. La sfera incominciò ad illuminarsi di sgargianti colori, ed ecco apparire ilresponso:
si vedono il principe Christian e la principessa aida presi per
mano; adesso si vedono vestiti con gli abiti da cerimonia all’interno
di un’antica emaestosa cattedrale,siriconosce:èlaCattedrale di san
giacomo di Compostela; un uomo con gli abiti color porpora li unisce in matrimonio, si vede la colomba di Dio discendere su di loro,
unirsi alla coppia reale e trasformarli in una sola carne. scorre il
124
ChrIstIan Zanontempo… Dio concede alla coppia reale tre figli, due maschi e una
femmina,rispettivamenteemunah,giacomo,aida (così volle chiamarla ilRe Christian,inricordodelpiccoloprincipe Christian,
e a testimonianza del perdono e amore che nutriva perla regina Aida). Crescono, arrivano i nipotiniei pronipoti, la barba bianca, invecchiano insieme. Una notte arriva la carrozza reale e prende con sélaregina aida.Ilre, oramai vecchio, di nuovo separato dal
suo amore, fiducioso però chel’avrebberincontrata presto, abdica in
favore disuo figlio primogenito, chesi chiama emunah, chesignifica “fede”: così fu chiamato per dimostrare la loro fede in Dio. Il re
Christian lascia ilregno,sispoglia ditutti isuoi benie va ad aspettarela carrozza reale del Padre Celeste, nel monastero della grande
Chartreusesituato a 1.190metri d’altitudine, nellealpi appartenenti al regno che fu; indossa l’abito monacale. Passano gli anni. Il re
Christian invecchia bene, ha adesso già novantasei anni: è il mese
d’aprile, la domenica dopo Pasqua. la sfera di cristallo mostra l’arrivo della grande carrozza reale all’imbrunire, prima che fosse
nuovo giorno: è scolpita nel diamante perfetto, unico nell’universo,
splendente più del bianco,ed ètrainata da cavalli bianchi più splendenti delsole. all’interno della carrozza c’èla regina aida:è giovanissima e bellissima, vestita con una tonaca di color grigio, giallo e
rosso, e viene per ricongiungersi con il suo amato re Christian per
l’eternità, accompagnata da una legione d’angeli che scorta la
Carrozzareale.Con lareginaaida è venuta anchelaMadreCeleste
in compagnia di gesù Misericordioso, per accogliereil re Christian
nel regno eterno ericongiungerlo al Padre eterno.
La palla di vetro diventa lucente più della luce, non si può
più guardare, e tutto in una volta svanisce,ritorna trasparente, e così come è apparsa sparisce. un fascio di luce illumina
Irpus. Le menti guardano e pensano che tutto sia finito. Irpus
chiede se adesso sono contenti: sanno il finale. Le parole di
Irpus toccano profondamente il cuore delle menti; gli occhi
verdi sono lucenti: qualcuno si è emozionato perilfinale, altri
sono indifferenti, alcuni forse avrebbero voluto un finale
drammatico. Ehi! Ladies and Gentlemen, pensate sia tutto
125
Il fIglIo negatofinito qui? Come un film, avete il finale; avete voluto conoscere come sarebbe finita. Però attenzione, perché è un futuro
predetto non dalla sfera di cristallo, ma dalle vostre emozioni,
che sono state proiettate nella sfera di cristallo. vi piace ilfinale? Ad un certo punto, tre merli iniziano a cantare, e portano
tutti in mondi paralleli in contatto con loro stessi. Non è più la
storia del principe Christian e della principessa Aida: è la storia d’ognuno di loro, della loro vita, unica e diversa al mondo.
“Cosa succede?” s’iniziano a sentire voci, urla. “Vogliamo
scappare, nooo... Cosa succede, Irpus?”.
“Niente, non succede niente; vi disperate perché state perdendo il vostro tempo, e non ne siete consapevoli: per questo
vi dimenate. Le vostre menti sono concentrate sul futuro, su
cosa capiterà; per questo avete voluto sapere come finiva la
storia del principe Christian e della principessa Aida. Ma il
futuro non è lo scopo della vita, non esiste uno scopo nella
vita, ed inseguire un ipotetico scopo è quanto di più assurdo
esista. una cosa sola è importante: vivere, camminare verso la
perfezione. La perfezione non è un qualcosa che siraggiunge,
perché non esiste nella Terra, per cui non può essere il nostro
scopo. Il cammino stesso è il nostro futuro, perché determinerà il nostro essere del domani. Ognuno di noi deve vivere la
propria vita e non quelladi qualcun altro;ricercare ildono che
c’è in noi, per poterlo offrire a noi stessi e al mondo. Ogni
caduta significa che stiamo camminando. Dobbiamo rialzarci
e riprendere il nostro cammino. La principessa Aida, quando
ha abortito, ha abortito il suo futuro, perché ha avuto paura
delfuturo, si è creata un futuro nella sua mente.Ilfuturo però
non esiste. Il passato è esistito, non si può modificare, perché
oramai è passato. La principessaAida ha abortito, nel passato,
ma adesso può ricostruire il suo futuro perché niente è perduto.In questo caso il cammino è nel perdono di se stessa, accettare la sua debolezza, le sue paure, affinché esse non siano un
intralcio nel suo futuro. L’elemento importante è la fede in
Dio, affinché guidi i nostri passi. Il principe Christian ha
dovuto fare un cammino nel perdono, affinché il trauma, il
126
ChrIstIan Zanonlutto subito non bloccasse la sua vita, il suo percorso.
Il dovere di ogni essere umano è lottare nel rispetto della
vita, ognuno con i suoi credo: Ebraismo, Cristianesimo,
Islamismo, buddismo, Induismo, Taoismo, Jainismo,
Scintoismo, Confucianesimo… L’amore è una parola universale, non c’è credo che sia favorevole all’aborto. Il Concilio
vaticano II dice esplicitamente che il Regno di Dio è pertutte
le persone che conducono una vita secondo i principi cristiani, che sono comuni a tutte le religioni. Per cui, anche se una
persona non ha potuto conoscere Dio, però la sua vita è all’insegna dell’amore, anch’essa andrà in Paradiso”.
Le menti capiscono che l’Amore universale non ha un
credo specifico: l’Amore di Dio è per ognuno di noi, e così si
sente il cuore pieno d’amore,talmente pieno che hanno necessità d’emanarlo per non scoppiare. Più emanano amore e più
si sentono felici e ricevono sempre più amore, e tutto dentro
di loro è amore. C’è una così grande felicità che vanno in estasi e prendono a librarsi nell’aria.
Ad un certo punto, Irpus sente un rumore, si gira e vide
Sua Altezza Reale, il principe Christian. Gli fa l’inchino e gli
domanda a quale onore deve la sua visita. Il principe
Christian prende la parola: “Carissimi lettori, lettrici,siamo arrivati alla fine di questo racconto. Il finale non si conosce. forse si
potrà avverarela profezia della sfera di cristallo, forse no. non sempre le cose vanno come vogliamo; ciò perché abbiamo il libero arbitrio, ma non solo. C’è chi cresce di più a livello spirituale e chi no;
“il segreto è nel lasciarsi guidare dalla Madonna verso il Paradiso,
mettendo suo figlio gesù al primo posto nella nostra vita. Questo
mondo è passeggero, bisogna decidere per la pace e vivere in pace e
pregando ogni giorno”
5
.
Voglio, in questo finale, solamente chiedervi a nome mio e di
Maria, di non abortire, ma dirispettarela vita, anchesefossefrutto
di una violenza, ‘perché il figlio che nascerà non è un aggressore,
bensì la seconda vittima innocente”
6
. so che non èsemplice, ma Dio
viripagherà tantissimo per ogni vita salvata. Io non so seriuscirò a
creare un’organizzazione d’aiuto che si occupi di dare il sostegno
127
Il fIglIo negatopsicologico emonetario perleragazze, donne, che non vogliono avere
un bambino. Un’associazione che possa selezionare i futuri genitori
dei piccoli, sempre che la mamma non cambi idea, e una struttura
anche in grado d’accogliere i bambini abbandonati e bisognosi d’affetto. non conosco il mio futuro: può essere che la principessa aida
decida d’aiutarmi in questa impresa, o forse che trovi tante persone
desiderose di dare amore e aiuto. Io vivrò la vita, ogni respiro, ogni
attimo, ogni giorno, cercando di fare tutto ciò che mi rende felice e
mettermi a disposizione come umile strumento nelle mani di Dio.
lascerò i dati della vita reale a fine pagina, per chiunque si voglia
metterein contatto, anchesolo per un ciao.ringrazio tutti coloro che
hanno onorato, con la lettura, questo racconto scritto in memoria del
piccolo Christian, sperando che ciò serva a far sì che abbiate fede in
Dio, e con l’intercessione della Madonna abbiate la forza di dire sì
alla vita”.
Grazie.
128
ChrIstIan Zanon129
Il fIglIo negatoMessaggi della Madonna di Medjugorje sull’aborto e sullo
Spirito Santo
aborto
Messaggio del 3 settembre 1992
“I bambini uccisi nel seno materno sono ora come piccoli
angeli attorno al trono di Dio”.
Messaggio del 2 febbraio 1999
“Milioni di bambini continuano a morire a causa dell’aborto.
La strage degli innocenti non è avvenuta soltanto dopo la
nascita di mio Figlio. Siripete ancora oggi, ogni giorno”.
Messaggio del primo settembre 1992
“L’aborto è un grave peccato. Dovete aiutare molto le
donne che hanno abortito. Aiutate loro a capire che è un peccato.Invitatele a chiedere perdono a Dio e ad andare a confessarsi. Dio è pronto a perdonare tutto, poiché la sua misericordia è infinita. Cari figli, siate aperti alla vita e proteggetela”.
Messaggio del 2 maggio 1995
“Di’ a tutte le donne che hanno paura di avere figli che più
figli avranno, meglio sarà! Dovrebbero piuttosto temere a non
averne!”
131
Il fIglIo negatoSpirito Santo
Ad un veggente che le chiede se tutte le religioni siano
buone, la Madonna risponde: “In tutte le religioni c’è del
buono, ma non è la stessa cosa professare una religione o
un’altra. Lo Spirito Santo non agisce con uguale potenza in
tutte le comunità religiose”. (25.02.82)
“Oltre al venerdì digiunate a pane e acqua un altro giorno
della settimana in onore dello Spirito Santo”. (09.09.82)
“Non si vive soltanto di lavoro, ma anche di preghiera. I
vostri lavori non andranno bene senza la preghiera. Offrite il
vostro tempo a Dio. Abbandonatevi a Lui. Lasciatevi guidare
dallo Spirito Santo. E allora vedrete che anche il vostro lavoro
andrà meglio e avrete pure maggiortempo libero”. (02.05.83)
“Consacratevi al mio Cuore Immacolato. Abbandonatevi
totalmente a me e io vi proteggerò e pregherò lo Spirito Santo
perché si effonda su di voi. Invocatelo anche voi”. (02.08.83)
“La gente si sbaglia quando si rivolge unicamente ai santi
per chiedere qualcosa. L’importante è pregare lo Spirito Santo
perché scenda su di voi. Avendolo si ha tutto”. (21.10.83)
“Cominciate a invocare ogni giorno lo Spirito Santo. La
cosa più importante è pregare lo Spirito Santo. Quando lo
Spirito Santo discende su di voi, allora tutto si trasforma e vi
diventa chiaro”. (25.11.83)
“Prima della Messa bisogna pregare lo Spirito Santo. Le
preghiere allo Spirito Santo devono sempre accompagnare la
Messa”. (26.11.83)
“Pregate e digiunate. Desidero che approfondiate continuamente la vostra vita di preghiera. Ogni mattina in famiglia
132
ChrIstIan Zanonrinnovate le preghiere di consacrazione ai sacri Cuori di Gesù
e di Maria. Pregate ogni giorno l’Angelus, il Credo, cinque
Pater, Ave e Gloria in onore della passione di Gesù, un sesto
peril nostro Santo Padre, il Papa, e un settimo perl’effusione
dello Spirito Santo su di voi. Poi la preghiera di invocazione
dello Spirito Santo. Se vi èpossibile,pregate anche ilRosario”.
(27.01.84)
“Pregate e digiunate. Chiedete allo Spirito Santo di rinnovare le vostre anime edirinnovare ilmondo intero”.(05.04.84)
“Pertutte queste domande che mirivolgete vi do una sola
risposta: pregate lo Spirito Santo che vi illumini e poi capirete”. (26.05.84)
“Cari figli, dovreste rinnovare le vostre preghiere allo
Spirito Santo. Partecipate alla Messa. E, dopo la Messa,fareste
bene a pregare in chiesa il Credo e sette Pater, Ave e Gloria
come si fa per Pentecoste”. (02.06.84)
“Miei cari figli sacerdoti. Pregate incessantemente e chiedete allo Spirito Santo che vi guidi sempre con le sue ispirazioni. In tutto ciò che chiedete, in tutto ciò che fate, cercate
solo la volontà di Dio”. (13.10.84)
“Cari figli, vi invito ad una preghiera più attiva e all’ascoltodella SantaMessa.Desidero che ogni vostraMessa sia esperienza di Dio. voglio dire in particolare ai giovani: siate aperti allo Spirito Santo, poiché Dio vi vuole attirare a sé in questi
giorni in cui Satana è all’opera. Grazie per aver risposto alla
mia chiamata”. (16.05.85)
“Cari figli, voi siete troppo presi dalle cose materiali e, a
causa loro, perdete tutto quello che Dio desidera darvi. vi
invito a chiedere i doni dello Spirito Santo, che adesso vi sono
necessari per potertestimoniare la mia presenza e tutto quel-
133
Il fIglIo negatolo che io vi sto dando qui. Cari figli, abbandonatevi totalmente a me, affinché io possa guidarvi pienamente. Non preoccupatevi delle cose materiali. Grazie per aver risposto alla mia
chiamata”. (17.04.86)
“Carifigli, oggi viringrazio pertutti i sacrifici che mi avete
offerto in questi giorni. Figlioli, vi invito ad aprirvi a me e a
decidervi per la conversione. I vostri cuori, figlioli, non sono
completamente aperti a me. Per questo vi invito di nuovo ad
aprirvi alla preghiera, perché lo Spirito Santo vi aiuti a pregare, in modo che i vostri cuori diventino di carne e non di pietra. Figlioli, grazie per aver risposto alla mia chiamata e per
aver deciso di camminare con me verso la santità”. (25.06.96)
“Cari figli, desidero condividere con voi la mia gioia. Nel
mio Cuore Immacolato io sento che ci sono tanti che si sono
avvicinati a me e portano in maniera particolare nei loro cuori
la vittoria del mio Cuore Immacolato, pregando e convertendosi. Desidero ringraziarvi e stimolarvi a lavorare di più per
Dio e il suo Regno, con l’amore e la forza dello Spirito Santo.
Io sono con voi e vi benedico con la mia benedizione materna.
Grazie per averrisposto alla mia chiamata”. (25.08.00)
“Carifigli, in questo tempo di grazia vi invito alla preghiera. Figlioli, lavorate tanto, ma senza la benedizione di Dio.
benedite e cercate la sapienza dello Spirito Santo, affinché vi
guidi in questo tempo per poter comprendere e vivere nella
grazia di questo tempo. Convertitevi, figlioli, e inginocchiatevi nel silenzio del vostro cuore. Mettete Dio al centro del
vostro essere, così che possiate testimoniare nella gioia le bellezze che Dio vi dona continuamente nella vostra vita. Grazie
per averrisposto alla mia chiamata”. (25.05.01)
“Cari figli, anche oggi vi invito a vivere ancora più fortemente i miei messaggi nell’umiltà e nell’amore affinché lo
Spirito Santo viriempia con la sua grazia e forza. Soltanto così
134
ChrIstIan Zanonsarete testimoni della pace e del perdono. Grazie per aver
risposto alla mia chiamata”. (25.05.04)
“Cari figli, anche oggi c’è gioia nel mio Cuore. Desidero
ringraziarvi perchè rendete realizzabile il mio progetto.
Ognuno di voi è importante. Perciò, figlioli, pregate e gioite
con me per ogni cuore che si è convertito ed è diventato strumento di pace nel mondo. I gruppi di preghiera sono forti:
attraverso loro posso vedere, figlioli, che lo Spirito Santo
opera nel mondo. Grazie per averrisposto alla mia chiamata”.
(25.06.04)
Messaggio a Mirjana 2 Novembre 2007: “Cari figli! Oggi vi
invito: aprite il vostro cuore allo Spirito Santo e permettetegli
di trasformarvi. Figli miei, Dio è bene supremo e per questo
come Madre vi prego: pregate, pregate, pregate, digiunate e
sperate, che questo bene è possibile raggiungere, perché da
questo bene nasce l’Amore. Lo Spirito Santo rinforzerà questo
amore in voi e potrete chiamare Dio vostro Padre. Attraverso
questo supremo amore amerete sinceramente tutte le persone
e attraverso Dio le considererete fratelli e sorelle. Grazie
Durante la benedizione, la Madonna ha detto: “La via sulla
quale io vi porto a mio Figlio, accanto a me camminano coloro che lo rappresentano” (Mirjana). (02.11.07)
135
Il fIglIo negatoTESTiMOnianzE
una donna profondamente ferita viene a trovare Marija
(Marija Pavlovic è una delle veggenti di Medjugorje) e le dice:
“Vengo da te perché non ho il coraggio di andare da un prete e
non oso confessarmi. ho abortito otto voltee ho paura cheil pretesi
arrabbi con me e mi cacci dal confessionale. Ma penso che tu possa
fare qualcosa, puoi chiedere alla santa Vergine di aiutarmi. non riesco più a dormire, sono depressa, ho tanti disturbi e sofro terribilmente. tu capisci, mio marito era talmente contrario alla vita.
avevamo molti mezzi. Ma ora non posso più averefigli. Puoi confidaretutto questo alla Madonna?”.
Marija si è sempre mostrata attiva nel fare amare e proteggere la vita.Ascolta quella donna con amore e la sera stessa la
affida alla vergine. Allora la Madonna ci ha sconvolto ancora
una volta con la straordinaria speranza che sa infondere in noi
suoi figli, soprattutto quando tutto sembra umanamente
impossibile.
Rispose a Marija: “ora sarà lei a portarela vita per aiutare gli
altri”.
La donna si riconciliò con Dio, si confessò e il suo cuore
venne così trasformato che oggi testimonia con forza la guarigione di tutta se stessa, ottenuta per la misericordia di Dio.
Ora prova una gran gioia di vivere e fa un grande bene; con la
sua testimonianza ha già incoraggiato molte madri a tenere il
bambino che aspettavano. è in questo modo che Maria desidera agire in ognuno di noi. Dalle nostre ferite di morte vuole
fare delle fonti di vita! Se solo noi offriremo a Gesù tutto il
male che ci si è accumulato dentro, Lui ci guarirà attraverso le
Sue piaghe, eternamente gloriose.
7
137
Il fIglIo negatoringraziamenti
una delle pagine più belle è quella deiringraziamenti. è la
fine di un lavoro, è la parte in cui prende il sopravvento il piacere diringraziare tutti coloro che mi sono stati vicini:
Il primo posto è per le donne che danno la vita: prima di
tutto la mia Mamma Celeste e poi quella terrena che ha avuto
il coraggio di dire no all’aborto nonostante le pressioniricevute nella sua stessa famiglia.
un ringraziamento particolare non può che andare
all’Arcivescovo di Santiago de Compostela, S.E. Julian barrio
barrio che mi ha sostenuto e incoraggiato non solo di persona
ma anche attraverso una fitta corrispondenza.
un ringraziamento pieno d’affetto è per il mio caro padre
spirituale del convento di San Estebán a Salamanca, il domenicano Manuel Ángel Martinez Juán, sempre presente nelle
vicissitudini della mia vita, e guida dei miei scritti in lingua
spagnola.
Grazie di cuore all’avv. Angelo Plaisant cui voglio bene
come adun padre.uomodi pochi complimenti, basta una sua
sola parola di elogio per sentirsi contenti per anni e, bisogna
scriverlo, ha paragonato la mia scrittura a quella di Paul
Coelho.
Ringrazio gli amici, nonché vicini di casa, Generale
ClaudioTozzi e suamoglie Francesca,perl’interesse e il sostegno durante la stesura del libro e in particolare per avermi
fatto conoscere Cicci Ibba, con la quale si è subito instaurato
un rapporto d’amicizia e simpatia. Cicci, oltre a contagiarmi
139
Il fIglIo negatocon il suo entusiasmo che per me è stato fonte di forza, quando più ne avevo bisogno, mi ha anche fornito un importante
aiuto nella stesura di questo manoscritto.
Ringraziamenti sentiti a Franca Pala che, sempre e gratuitamente, è stata mia ospite nella mia casa in riva al mare per correggere le bozze del manoscritto. Franca, piacevolmente sorpresa dalla mia scrittura, è stata artefice della mia forte autostima.
un contributo decisivo è arrivato dall’amico Matteo
Marcelli, che mi ha regalato il libro “L’ultimo giorno della storia” scritto da Padre Carlo Colonna, autore della prefazione
nonché di diversi libri di spiritualità e catechesi.
Ringrazio ilprof.Matteo Calisi, chepurnonconoscendomi,
mi ha messo in contatto con padre Carlo Colonna.
Non ci sono parole per esprimere il profondo ringraziamento per la preziosa prefazione di padre Carlo Colonna,
sacerdote gesuita che ha scritto, cogliendo in maniera profonda, tutti quegli aspetti del romanzo che ha evidenziato con
efficacia.
un altro sentito grazie alla mia cara amica Norma Renda,
per aver scritto un’ottima sinossi, elogiata da tanti, e per essermi stata vicina nei miei momenti di forte dolore.
Sono riconoscente a mia figlia Nicole per i suggerimenti
ricevuti a fine stesura e per essermi costantemente vicina nella
mente e nel cuore.
A Elena Caravello, un grazie per l’attenzione che mi ha
rivolto ogni volta che le raccontavo gli sviluppi del progetto.
Non posso non citare la mia amica, collega edex compagna
140
ChrIstIan Zanondi studi del master, Claudia Aybar che dall’altra parte del
mondo mi è sempre stata vicina e mi ha incoraggiato a continuare a lottare,dandomi sempreunforte appoggiodisinteressato.
Impossibile non ringraziare Claudia Saba, Lucrezia Zedda
e valentina Ligas perl’interesse mostrato attraverso le interviste fatte ancor prima che il libro uscisse.
A Federica, Marco, Sabrina, Maristella e Antonio, Ercole e
Maria, Andrea LP, Andrea S, Carla ed Enrico, Emi e victór,
Patricia, Felix, Santiago, Gloria, brigida, Alessandro, Roberta,
meritevoli di avermi sempre dato parole di conforto nei
momenti di disperazione, grazie!
un grazie non può che essere rivolto a Davide Zedda, per
la sua sensibilità e per aver voluto pubblicare subito questo
libro, unendosi nella battaglia alla vita senza esitazione di
sorta.
un forte sentimento d’amore e ringraziamento è per tutti
voi lettori che siete arrivati alla fine del libro e, attraverso la
vostra lettura, avete fatto vivere e dato un senso al piccolo
Christian e a tutti quei bambini che ogni giorno vengono rifiutati dal cuore dell’uomo, incapace a volte d’esprimere un sentimento d’amore incondizionato. vi invio un forte augurio e
un invito affinché, con l’intercessione della Nostra Madre
Celeste, possiate propagare questo messaggio per la vita.
Proponete e regalate questo libro, a chi pensate ne abbia bisogno e non, airagazzi che sono il futuro della nostra società, ai
genitori, ai nonni, educatori, a tutti, finché l’aborto diventi
solamente un triste ricordo.
A conclusione di questi ringraziamenti il mio pensiero
corre all'arcivescovo di Cagliari, S.E.MonsignorArrigo Miglio
che, senza conoscermi personalmente, mi ha dedicato la sua
141
Il fIglIo negatoattenzione. Le parole da lui scelte per la prefazione di questo
mio lavoro, toccano per la loro incisiva essenzialità e aprono
ad ulterioririflessioni. Grazie!
142
ChrIstIan ZanonBiBLiOgraFia
“Aman’s viewpoint on abortion” (1988). great expectatives pp. 1 and
4.
Adler N., David H., Major b., et al. (1992). Psychological factors in
abortion, American Psychology; 47:1194-204.
Adler N., (1975). emotional responses of women following therapeutic
abortion. American J Orthopsychiatry; 45:446-54.
Ashok, PW., et al. (August 2005). Acta Obset Gynecol Scand; 84(8):
761-6.
Ashton, (1980). the Psychological outcome of Induced abortion, british
Journal of Ob&Gyn.
badgley,(1977).report oftheCommittee on theoperation oftheabortion
law. Ottawa: Supply and Services 313-321.
bearman Peter S. and brunckner Hanna, (January 2001). “Promising
thefuture: Virginity pledges and firstIntercourse”,American Journal of
Sociology, vol. 106, No. 4 pp. 861, 862. The effects of a virginity
pledge were shown to be statistically significant at the 95 percent
confidence level.
boesen HC et al. (December 2004). Acta Obset Gynecol Scand,
83(12):1189-92.
bowlby, J. (1969). attaccamento e perdita, vol. 1: l’attaccamento alla
madre. Trad. it. Torino: boringhieri, 1972.
baumeister, R., (1999). evil: Inside human Violence and Cruelty. New
york, W.H. Freeman and Company.
baures, M., (1996). Letting go of bitterness and hate, Journal of
humanistic Psychology, 36(1):75-90.
143
Il fIglIo negatobernard C., (1990). the long-term Psychological efects of abortion.
Portsmouth, N.H.: Institute for Pregnancy Loss.
bracken M., Hachamovitch M., Grossman G., (1974). the decision to
abort and psychologicalsequelae. J Nerv Mental Dis;158:154-62;
buranasin b., (1991). the efects of rooming-in on the success of breastfeeding and the decline in abandonment of children. Asia Pac J Public
Health; 5:217-20.
buswell S., Spatz D., (2007). Parent-Infant Co-sleeping and Its
relationship to Breastfeeding. J Ped Health Care, 21:22-8.
Cagnacci A., and volpe A., (2001 August). human reproduction,
vol.16, No. 8, 1748-1752.
Cantelmi T., Cacace C., (2007) aborto Volontario e salute Mentale della
Donna: Una review della letteratura Internazionale. http://www.scoutperlavita.it/sites/default/files/files/Articolo%20postaborto%20Cantelmi%20Cacace.pdf
Coleman PK., (2005). Current Women’s health reviews, 2005, 1, 21-34.
Comte-Sponville A., (1998) Pequeño tratado de las grandes virtudes.
Madrid, Espasa Calpe.
Charles E. Rice, (1990). no exception: a pro~life imperative. Tyholland
Press, Notre-Dame, p. 76.
Cheng L. (2008 1, November), surgical versus medical methodsforsecond-trimester induced abortion. the Who reproductive health library.
World Health Organization. Archived from the original on June 17,
2011. Retrieved June 17, 2011.
Christensson K., Cabrera T., Christensson E. et al. (1995). separation
distress call in the human neonatein the absence of maternal body contact.
Acta Paediatr; 84:468-73.
Coleman PK., (2005) Induced abortion and Increased risk of substance
144
ChrIstIan Zanonabuse: areview of the evidence. Current Women’s Health Reviews; 1,
21-34 21.
Condon JT., (1996) the spectrum of fetal abuse in pregnant women. J
Nerv Ment Dis; 174: 509-516.
Cvejic H., Lipper I., Kinch R., et al. (1977). follow-up of 50 adolescent
girls 2 years after abortion. Can Med J 1977; 116:44-6;
David H., (1981) Postpartum and Postabortion Psychotic reactions.
Family Planning Perspectives; 13:88-91.
Diblasio, F.A., y Proctor, J. H., (1993) therapist and the clinical use of
forgiveness American Journal of Family Therapy, 21:175-184.
Easwaran, E., (1991) god Makesthe rivers flow. Tomales, CA, Nilgiri
Press.
Fergusson DM et al.J Psychol Psychiatry.(2006 January) 47(1):16-24.
Franche, (1978) the ambivalence of abortion. New york; Random
House, 84-95.
Galimberti u., (2006) Psicologia, Le Garzantine, Garzanti, Milano.
Garfinkel, et al., (1996). stress, Depression and suicide: a study of
adolescents in Minnesota, Minneapolis: university of Minnesota
Extension Service.
Gissler M., Hemminki E., Lonnqvist J., (1987) suicides after pregnancy in finland, 94:registerlinkagestudy. bMJ 1996; 313:1431-1434.
Grimes D. A.; benson, J.; Singh, S.; Romero, M.; Ganatra, b.;
Okonofua, F. E.; Shah, I. H. (2006), “Unsafe abortion: the preventable
pandemic”. The Lancet 368 (9550): 1908–1919. doi: 10.1016/S0140-
6736(06)69481-6. PMID 17126724;
“Guardian Weekly”, (1990, 19 august).
Hargrave T. D., (1994) families and forgiveness. New york,
145
Il fIglIo negatobrunner/Mazel.
Hatcher S., (1976). Understanding adolescent pregnancy and abortion.
Primary Care; 3:407-25;
Henshaw SK et al., the allen guttmacher Institute: (1973-1996).
Readings on Induced Abortion, volume 2: A World review 2000,
New york: AGI, 2001, Table 7. (1997- 1999): Distributions published
by the Centerfor Disease Control and Prevention, adjusted for yearto-year changes in the reporting states.
Kahn Joan R., and Kathryn A. (1991 November). Premarital sex and
the risk of Divorce, Journal of Marriage and the Family, London, pp.
845-855.
Kendall-Tackett KA. (2004). trauma associated with Perinatal events:
Birth experience, Prematurity andChildbearing loss.In Kendall-Tackett
K.A. the handbook of Women, stress and trauma. New york: Taylor &
Francis.
Kero A, Hogberg u, Lalos A. (2004). Well-being and mental growth –
long-term efects of legal abortion. Soc Sci Med; 58:2559-2569.
Klein, M., (1990). amor, culpa y reparación. Obras completas, vol. I,
buenos Aires, Editorial Paidós.
Landrum b. Shuttles, Rorvik D. (1983). human life begins at conception. Pubblicato su Rites of life, Zondervan Grand Rapids.
Landy u. (1986). abortion counseling: a new component of medical care.
Clin Obstet Gynecol 13: 33-41.
Laurentin R., (1997). Il segno dell’amore di Dio. Edizioni Segno, pp.
149-150 ripreso in “Genocidio Censurato” pp. 173 di Antonio Socci.
Leifer M. (1997). Psychological changes accompanying pregnancy and
motherhood. Genet Psychol Monogr; 95: 55-96.
Meister R. (1978) Induced abortion and psychotherapy. Psychother
146
ChrIstIan ZanonPsychosom; 30: 98-104.
Moschetti A., Tortorella M. L., (2007). ossitocina e attaccamento.
Quaderni acp 2007; 14 (6) 254-260.
North, J., the “ideal” of forgiveness: a philosopher’s exploration (1998).
R.D. Enright y J. North (eds.), Exploring Forgiveness. Madison, WI,
university of Wisconsin Press.
NSFG (1995). national survey of family growth and 1994-1995
Abortion Patient Survey (APS);
Ostbye T, Wenghofer EF, Woodward CA, Gold G, Craighead J.
(2001). Am J Med Qual 16(3): 99-106.
Pope, LM, Adler, NE, Tschann, JM (2001). Postabortion psychological
adjustment: are minors atincreased risk? J.\of adolescent Health, 29(1),
2-11.
Reardon DC et al South (2002 August). Med J;95(8):834-41.
Reardon DC, Coleman PK, Cougle JR., (2004). American Journal of
Dng and Alcohol Abuse; 26 (1):369-383.
Rue vM, Coleman PK, Rue JJ, Reardon DC., (2004). Induced abortion
and traumatic stress: a preliminary comparison of american and russian
women. Med Sci Monit; 10(10): SR5-16;
Rye, M.S., Pargament, K.I., Ali, M. A., beck, G. L., Dorff, E. N.,
Hallisey, C., Narayan, v., and Williams, J. G., (2000). religious perspectives on forgivenessenM.e.McCullough, K.I.Pargament and C.E.
Thoresen (eds.), forgiveness:theory,research andPractice(2000). New
york, The Guilford Press.
Sally, b. Olds et al. (1980). obstetric nursing, Addison-Wesley
Pubblishing, Melo Park.
Schmiege, S., Russo, N.F. (2005). Depression and unwanted first pregnancy - longitudinal cohort study. Electronic version. british Medical
Journal, 331 (7528), 1303.
147
Il fIglIo negatoSiecus Report, (1999 December- 2000 January). national Consortium
of state Physicians resource Councils. vol. 28, n.2 p.23.
http://www.aletta.nu/ezines/email/SiecusReport/1999/Dec-Jan00.pdf
Soares-Prabhu, G., (1986). “as we forgive”: interhuman forgiveness in
the teaching of Jesus. En C. Floristan y C. Duquoc (eds.), Concilium:
forgiveness. Edimburgo, T & T Clark.
Somers R. (1979). risk of admission to Psychiatric Institutions among
Danish Women who experienced Induced abortion: an analysis on
national record linkage. Dissertation Abstracts International, Public
Health; 2621-b.
Speckhard A. (1987). Psycho-social stress following Induced abortion.
Sheed and Ward; Kansas City.
Speckhard A., Rue v. (1992). Postabortion syndrome: an emerging public health concern. J Soc Issues; 48(3):95-119.
Stone H.W.,(1976).Crisis counseling.Ed. FortressPress,Philadelphia.
Suri R et al., (2004 August). Am J Psychiatry; 161:1502.
ussher, J.M., (2000). Women’s health: Contemporary concerns. In J.
M. ussher (Ed.) Women’s health: Contemporary International
Perspectives. Leicester: bPS books – chapters by Alder –
Contraceptive Choise, Russo and Deniou – Abortion, boyle –
Abortion.
Watson, D., (1984). fear no evil. London, Hodder & Stoughton.
Zabin L, Hirsch M, Emerson M. (1989). When urban adolescents choose
abortion: efects on education, psychological status and subsequent pregnancy. Fam Plann Perspect 1989; 21:248-55.
148
ChrIstIan ZanonWeb Sites
http://www.abortionfacts.com/survivors/giannajessen.asp
http://www.ansa.it
http://www.corriere.it/cronache/11_settembre_12/necrologio-exrapitore_d6488cb6-dcfc-11e0-a93b-4b623cb85681.shtml
http://www.godandscience.org/doctrine/jessen.html
http://www.elpais.es
http://espresso.repubblica.it
http://www.giannaJessen.com
http://www.guardian.co.uk
www.nicholasgreen.eu/files/copia_di_libro_v2.pdf
http://www.preghiereagesuemaria.it/devozioni/la%20sacra%20spalla.htm
http://www.repubblica.it
http://www.repubblica.it/scienza_e_tecnologia/index.html
http://www.scoutperlavita.it/sites/default/files/files/articolo%20post-aborto%20Cantelmi%20Cacace.pdf
http://scuoladimaria.info/medjespiritosanto.htm
http://sursumcorda-dominum.blogspot.com/2010/09/io-gianna-jessensopravvissuta.html#ixzz1kaDhJokn
http://www.who.int/en/
http://www.youtube.com/watch?v=h_-MeshswgM&feature=related
http://www.youtube.com/watch?v=nJox2a1C62o&feature=related
http://www.youtube.com/watch?v=p1uzPiallrs&feature=related
http://www.youtube.com/watch?v=ZfgriVgrfXQ&feature=player_emb
edded#!
http://www.youtube.com/watch?v=kCzKc_mstlc&feature=player_embedded


Nessun commento:

Posta un commento


NON SCENDO DALLA CROCE Di Fulton j Sheen,vescovo

Ero uscito di casa per saziarmi di sole.Trovai un uomo che

si dibatteva nel dolore della crocifissione.Mi fermai

e gli dissi:"Permetti che ti aiuti"?Lui rispose:

Lasciami dove sono.

Non scendo dalla croce fino a quando sopra vi

spasimano i miei fratelli.

fino a quando per staccarmi

non si uniranno tutti gli uomini.

Gli dissi"Che vuoi che io faccia?"

Mi rispose:

Và per il mondo e di a coloro

che incontrerai che c è un uomo

che aspetta inchiodato alla croce.