venerdì 24 febbraio 2012

Biografia di Angela Iacobellis dal libro “Volo di un angelo”


Cari amici vi faccio conoscere la storia di una ragazzina morta prematuramente che ho conosciuto su Facebook,è una serva di Dio ed è in corso la causa di beatificazione,io me ne sono innamorata.
L'ho anche sognata e sento la sua vicinanza,la sua preghiera la sua guida,ho trovato la sua vita in rete e ho pensato a voi,vi voglio bene e conoscendola imparerete ad amarla anche voi,ciao


Angela ad un anno




Scritto dalla zia di Angela Ada Musco

CENNI STORICI

La sua, è una storia di quotidiani piccoli sacrifici e soprattutto di straordinaria rassegnazione alla sofferenza e sottomissione al volere di Dio.
Dopo aver sperato e lottato contro la malattia comprende che il disegno di Dio è diverso da quel che lei credeva ed allora semplicemente si abbandona alla volontà del Padre.

Angela Iacobellis, nasce il 16 ottobre 1948 a Roma, dove viene battezzata nella basilica di S.Pietro con i nomi di Angela, Maria, Teresa, Ida.
Questo particolare alimenterà in lei una grande devozione verso il Papa.
A causa del difficile dopoguerra, la situazione economica della famiglia non è tra le migliori tanto da impedire ai suoi una stabile sistemazione. La nascita della bambina viene, comunque accolta con gioia e porta con se un senso di tranquillità.
Sebbene nasca a Roma, la piccola trascorre gran parte della sua vita a Napoli.
La sofferenza appare ben presto sul suo cammino. Ma anche se tenerissima in età, la bambina supera miracolosamente il male che l’ha colpita.
Con il passare degli anni, ella si arricchisce sempre di più di quella grazia divina che l’aiuterà a santificare tutta la sua, seppur breve esistenza.
Oltre ad un amore immenso per Gesù e Maria, Angela rimarrà devota per tutta la vita, a San Michele Arcangelo.
Sin da tenera età Angela manifesta la sua bontà e il suo altruismo, sostenuti da un incrollabile fede. Lei sostiene ed incoraggia con dolcezza la madre che, molte volte, presa dalle difficoltà, si lascia andare allo sconforto.
Angela non ama vedere soffrire gli altri e dona a tutti una parola di conforto e di gioia; regala molti dei suoi giocattoli ai bambini poveri e prega tutti i giorni con infinita devozione.
Si prepara alla sua prima Comunione e alla Cresima con serietà e impegno. La sua casa diventa una scuola di catechismo Desidera che tutti i familiari imprimano bene in mente il testo e il significato delle formule che lei così bene ha assimilato e trasformato in un immenso amore il SS. Sacramento.
Si prepara a ricevere Gesù compiendo piccoli “fioretti”.
E’ davvero felice di ricevere DIO e si preoccupa solo di preparare la sua anima per renderla dimora di Gesù e dello Spirito Santo.
Da quel giorno, e per tutta la sua breve esistenza , la santa Comunione viene per lei prima di ogni altra cosa.
Anche a costo di sacrificio partecipa alla santa Messa Domenicale e festiva. Col passare degli anni aumenta il suo amore verso l’Eucarestia fino al punto di identificare, nelle persone che ricevono la Comunione, Gesù.
Se passa davanti ad una chiesa si sofferma sempre per raccogliersi in preghiera ad adorare Gesù Sacramentato.
Lei anima le preghiere serali e nessuno può andare a riposare prima di aver recitato il “Rosario” e “Visita a Gesù Sacramentato”.
Angela è circondata da molto affetto e, dovunque vada, porta con se gioia e amore.
Ogni estate è solita recarsi con la famiglia ad Assisi, in un convento delle Clarisse, dove spesso fa da Cicerone ai pellegrini nella Basilica di Santa Chiara e aiuta le suore nell’arduo compito di far coprire le donne prima di entrare nei luoghi sacri.
La bambina si sente fortemente attratta dalla spiritualità francescana, Da qui l’idea di tumulare le sue spoglie mortali nella chiesa di Santa Chiara in Napoli.
Ben presto Angela manifesta spiccate tendenze artistiche: ama la musica, la danza e soprattutto il disegno. Infatti si diverte a fare caricature di persone a lei care. La sua intelligenza è notata da tutti, specialmente da un professore, amico di famiglia, che a volte insegna latino al fratello.
A scuola è sempre molto brava. Addirittura un insegnante, che la prepara per l’esame di ammissione alla scuola media, non crede che i temi della bambina siano realmente svolti da lei.
Quando inizia la prima media, l’insegnante d’italiano il qual è solita dividere la classe per gruppi, affida a lei e ad altri il compito di aiutare i ragazzi meno bravi. Angela avvolse quest’impegno con molta serietà. Infatti, spesso rinuncia alla sua solita passeggiata con la madre per andare a casa dei compagni più bisognosi d’aiuto.
Angela non sa proprio nascondere il suo amore verso Gesù e Maria SS. Sarebbe stato per lei un grande dolore non sentirsi amata da DIO. Teme il peccato e quando sente bestemmiare recita in riparazione la “Salve Regina”.
Si mostra sempre più misericordiosa con gli altri e continua a crescere in bellezza fisica e spirituale, ignara che presto giungerà la sera a porre termine alla sua vita terrena.





- STORIA DELLA MALATTIA

Angela continua a crescere bene e a studiare fino al secondo trimestre quando la madre, preoccupata a causa del suo pallore e del suo poco appetito, la porta dal pediatra di famiglia il quale le prescrive una cura ricostituente. La cura data dal medico non porta alcun beneficio alla bambina. La madre allora, accompagnata da alcune zie della piccola, la riporta dal pediatra che questa volta però si comporta in tutt’altro modo: è seriamente preoccupato e prescrive alcune analisi tra le quali la puntura sternale, molto dolorosa, che Angela fa con grande rassegnazione.
Il risultato delle analisi non è buono e il medico, dopo aver detto la verità ad una zia, scompare, forse per nascondere il dolore.
La madre ed Angela vengono tenute all’oscuro di tutto; si parla solo di una malattia senza specificare quale.
La famiglia, consapevole del fatto che solo un miracolo la può salvare, fa pellegrinaggi, recita novene a vari santi e ognuno compie dei piccoli fioretti; anche Angela e la mamma partecipano a queste preghiere. Purtroppo, in partenza per un pellegrinaggio a Lourdes, la bambina viene a sapere di essere affetta da leucemia.
Lo stato di salute di Angela spesso migliora, grazie alle sue capacità di recupero, ma quando i aggrava, non è facile a dirsi, quante parentesi più o meno brevi di sofferenza e di turbamento procurasse ad Angela anche il sistema burocratico sanitario.
Angela in questo periodo aumenta le sue preghiere e addirittura, nonostante le sue condizioni fisiche, rimprovera i parenti che, a volte stanchi dei tanti pellegrinaggi e delle veglie di preghiera, si addormentano o sbadigliano le parole di una preghiera.
La bambina sa che solo un miracolo può salvarla e dice ai parenti, che si lasciano andare allo sconforto, che come DIO dà la vista ai ciechi e l’udito ai sordi, così la farà guarire.
Angela ormai spera di guarire solo per la mamma cui un giorno dice di non preoccuparsi perché ha chiesto la grazia alla Madonna del Rosario di Pompei.
Angela compie un viaggio a Roma per sottoporsi a visite di altri medici e, durante la permanenza in città, la piccola accarezza tutte le statue delle fontane come se fosse consapevole che questo è il suo ultimo viaggio nella sua città. Durante il viaggio di ritorno dà dal treno l’addio alla città.
Nonostante tutto, la sua voglia di vivere la porta a ottobre a sedere di nuovo nei banchi di scuola con la convinzione di essere guarita…,ma l’illusione dura appena dieci giorni: una fuoriuscita di sangue dal naso per lei segna il ritorno alle cure di cortisone che alterano il suo aspetto fisico.
A volte, durante le passeggiate con la madre, Angela sente su di se gli occhi indiscreti della gente e allora preferisce tornare a casa.
Giunge il 16 ottobre 1960, giorno in cui festeggia il suo dodicesimo compleanno. Angela ha preparato da sola la sua torta. L’annuncio di una visita inaspettata, però, viene a turbare la sua serenità. Fortunatamente una zia la sottrae agli sguardi indiscreti dei visitatori portandola a casa sua.
Verso la fine di novembre la bambina viene portata da un altro medico.
La zia, che l’accompagna, nota nella piccola una smorfia di dolore quando sale sul lettino per essere visitata. Tornando a casa, Angela rivela che le fa molto male la schiena. Ricominciano le trasfusioni. Una volta il sangue le viene dato dal fratello ed un cugino che, però, si spaventano molto, divertendo così Angela che nota e sottolinea la loro disabitudine al dolore.
Anche il Natale di quest’anno non è molto felice. Infatti Angela non può indossare gli abiti comprati perché costretta a letto dalla malattia.
Dopo il Natale la salute della bambina peggiora rapidamente. Non può più muoversi: riesce solo a disegnare. Fa molti disegni per i familiari che a volte parlano dei loro sacrifici per la piccola ferendo inconsapevolmente la sua profonda sensibilità.
Angela continua a sperare di poter guarire, ma poi pian piano si distacca da tutte le cose terrene. Non guarda più “Topo Gigio” che lei tanto ama. Non disegna più e quando riceve regali, dopo aver gentilmente ringraziato, li fa mettere a posto: ormai è consapevole della sua sorte e l’accetta confidando in DIO; suo unico compagno inseparabile, in questo periodo, diventa il rosario che custodisce gelosamente sotto il cuscino.
Un giorno Angela chiede ad una zia di rimanere con lei durante la notte. La zia però non acconsente, ignara che l’indomani la piccola sarebbe morta. Lo stesso giorno Angela, nel salutare il padre che va a lavoro, gli dice addio.
La notte è terribile per la bambina. Soffre con lo stomaco e chiede che le si appoggino sul petto le reliquie di S.Teresa e di S.Pio X. Verso l’alba il peggio sembra essere passato.
E’ la mattina del 27 marzo 1961. Giunge il professore a visitarla. Prescrive i medicinali e consiglia l’ossigeno per aiutarla nella respirazione, ma non parla di fine imminente.
Quando il medico va via, Angela ha una crisi respiratoria, non ce la fa più. Chiede aiuto ai parenti e a Gesù, poi il suo volto diventa sereno e disteso. Nessuno dei parenti si rende conto del rapido trapasso della piccola….La famiglia ha pregato i santi per tutto il tempo della malattia della bimba, ma nessuno si è reso conto che, forse, si è in presenza di una piccola santa.

Purtroppo Angela non è stata né la prima né l’ultima bambina a soffrire tanto, ma con il suo comportamento ci ha insegnato a rispettare il volere di DIO anche se a volte per noi è doloroso e incomprensibile. Se Egli permette certe cose ci deve essere una ragione che a noi sfugge. Angela, con il suo esempio, ci ha insegnato che le vie per raggiungere la santità sono tutte in salita e difficili da percorrere.

Forse hanno ragione i vecchi sapienti cinesi quando danno tanta stima ai fanciulli.
Noi a volte trascuriamo i piccoli. Eppure Gesù ha detto che se non diventiamo come loro non entriamo nel Regno dei Cieli; vale a dire che dobbiamo prenderli per guida e lasciarci portare da loro verso il cielo.
Cosa curiosa! I genitori spesso trascinano per mano i figli ; ma a volte sono i figli che trascinano i genitori.
Ed Angela ha trascinato non solo i genitori ma anche tanti amici.
Ancora oggi, dopo molti anni dalla sua dipartita terrena, continua a trascinare alla fede tanta, tanta gente che si affida con amore alla sua intercessione di piccola serva di DIO.





- APPENDICE

In seguito a numerose segnalazioni di persone che asserivano di aver ricevuto favori, per l’intercessione della piccola Angela, la fama della sua vita si è diffusa ben presto in tutta Italia.
Dopo i necessari accertamenti il giorno 1 febbraio 1991 veniva presentato al Card. Michele Giordano, Arcivescovo di Napoli, il supplice libello per l’introduzione della causa di beatificazione.
L’11 giugno 1991 è stato concesso il “nulla osta” della Santa Sede.
Il 28 settembre 1991 l’Arcivescovo di Napoli decreta l’inizio della causa, dichiara di aver sentito il parere dei Vescovi della regione e nomina il DELEGATO EPISCOPALE, il PROMOTORE di GIUSTIZIA, il NOTAIO, e il NOTAIO AGGIUNTO.
Dal 14 ottobre 1991 all’11 ottobre 1993 presso la Curia Arcivescovile di Napoli, con 31 sessioni, sono stati escussi 25 testi indotti dal POSTULATORE e 2 chiamati a deporre “ex officio” (20 “de visu” e 7 “ex auditu”). Dei 27 testi, 4 sono parenti della Serva di DIO.
L’11 giugno 1993 è stata pubblicata la dichiarazione di “non cultu”
Dal 21 novembre 1997 le spoglie di Angela sono state traslate dalla cappella cimiteriale di Napoli nella chiesa di San Giovanni Battista dei fiorentini, piazza degli Artisti (prima cappella a destra entrando dall’ingresso principale).
La salma di Angela doveva essere tumulata inizialmente in santa Chiara a Napoli.
Il Signore ha voluto invece che ella riposasse per sempre nella zona in cui aveva vissuto. Dalla sua morte ad oggi, si sono verificati moltissimi eventi prodigiosi la cui verità è provata dalle tante testimonianze scritte e documentate, tutte in possesso della Autorità Ecclesiastica che ne cura la causa di beatificazione attualmente pendente presso la Congregazione per le cause dei santi.

In caso di errori di scrittura, prego volermi scusare e magari avvisarmi degli errori. Anticipatamente ringrazio.
Davide.



Il corpo incorrotto di Angela



(se le foto sono coperte da copryng avvertitemi e saranno rimosse)

4 commenti:

  1. Ciao angela da quando ti prego mi sento più tranquillo sei il mio angelo tivoglio bene

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  2. ciao Angela ho sempre sentito parlare di te fin da piccola e pultroppo solo adesso mi sto affidando a te anke se ci provo xche nn sono una buoba cattolica ma vorrei tanto diventarlo ho tanti problemi x la testa e nn trovo soluzioni nn so forse puoi mettere la tua mano su di me ti prego aiutami pikkolo angelo del signore. Amen

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  3. Angelo mio ti confido a te la mia preghiera fa che la persona che amo venga a me cioè Antonio io mi chiamo Silvia e poi fa stare bene a mio papà e facci trovare una casa e fai fare pace ad Anna con la figlia grazie mille Angela ascolta la mia preghiera ti voglio bene. Silvia

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  4. non so se ho sognato te stanotte, non ti conoscevo, prega per me che ho tanti problemi anche di salute.

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NON SCENDO DALLA CROCE Di Fulton j Sheen,vescovo

Ero uscito di casa per saziarmi di sole.Trovai un uomo che

si dibatteva nel dolore della crocifissione.Mi fermai

e gli dissi:"Permetti che ti aiuti"?Lui rispose:

Lasciami dove sono.

Non scendo dalla croce fino a quando sopra vi

spasimano i miei fratelli.

fino a quando per staccarmi

non si uniranno tutti gli uomini.

Gli dissi"Che vuoi che io faccia?"

Mi rispose:

Và per il mondo e di a coloro

che incontrerai che c è un uomo

che aspetta inchiodato alla croce.