Messaggio di Dio Padre all'umanità
Essendo a conoscenza del messaggio dettato da Dio Padre in persona a suor Elisabetta ravasio, mi sento in dovere di divulgarlo il più possibile.
Se ogni uomo sapesse quanto Dio lo ama, chi potrebbe mai resistere al suo amore? Come fare a non amarlo?
Se davvero conoscessimo l'amore di Dio per noi, ci sarebbe impossibile non ricambiarlo.
Vi invito a leggere questo messaggio che è un documento assolutamente eccezionale, ufficialmente riconosciuto dalla Chiesa cattolica dopo anni di esami scrupolosi.
IL PADRE PARLA AI SUOI FIGLI
Presentazione
"Dio è mio Padre!": è questo il grido che oggi si fa sempre più frequente nel mondo, gli uomini riconoscono Dio come Padre.
Sentiamo perciò il dovere di dare alla stampa questo messaggio che Dio Padre ha donato al mondo per mezzo di una creatura che tanto Lo ha amato, Suor Eugenia Elisabetta Ravasio, Messaggio riconosciuto valido dalla Chiesa.
Ci è parso opportuno pubblicare anche la testimonianza che S.E. Mons. Alexandre Caillot, Vescovo di Grenoble, ha fornito a conclusione dei lavori della Commissione di esperti convocati da varie parti della Francia per il processo diocesano da lui stesso avviato nel 1932 e che durò dieci anni.
Fra gli altri fecero parte della commissione: il Vicario del Vescovo di Grenoble Mons. Guerry, teologo; i fratelli gesuiti Alberto e Augusto Valencin, tra le massime autorità in campo filosofico e teologico ed esperti in valutazione di casi simili; due dottori in medicina, uno dei quali psichiatra.
Affidiamo alla Vergine Maria la diffusione di questo Messaggio e con Lei invochiamo lo Spirito Santo perchè aiuti gli uomini a comprendere e a riconoscere la profonda tenerezza che il Padre nutre per ogni uomo.
Padre Andrea D'Ascanio o.f.m. capp.
Brevi cenni sulla vita di Madre Eugenia Elisabetta Ravasio
Chi era Madre Eugenia? Chi era questa creatura che il Padre chiamava "la figlia prediletta ... la mia pianticella"?
Riteniamo che Madre Eugenia sia stata una delle più grandi Luci di questi tempi: il piccolo profeta di una Chiesa nuova, in cui il Padre è al centro e al vertice di ogni fede e l'unità è il massimo ideale di ogni spiritualità. E' la luce che il Padre ha donato al mondo in questo tempo di caos e di buio perchè si conosca la via da seguire.
Nacque a San Gervasio d'Adda (ora Capriate San Gervasio), piccolo centro in provincia di Bergamo, il 4 settembre 1907, da famiglia di origini contadine.
Frequentò solo la scuola elementare e dopo alcuni anni di lavoro in fabbrica entrò a vent'anni nella Congregazione di Nostra Signora degli Apostoli, ove si sviluppò la sua grande personalità carismatica che la fece eleggere, a soli 25 anni, Madre Generale della Congregazione stessa. Ma, prescindendo dalla sua dimensione di spirito, per farla entrare nella Storia basterebbe la sua azione in campo sociale: in dodici anni di attività missionaria ella aprì oltre settanta centri - con infermeria, scuola, chiesa - nei luoghi più abbandonati dell'Africa, dell'Asia e dell'Europa.
Scoprì la prima medicina per curare la lebbra, ricavandola dal seme di una pianta tropicale, medicina poi studiata ed elaborata dall'Istituto Pasteur di Parigi.
Lanciò nell'apostolato Raoul Follereau, che sulla scia e sulle basi da lei poste viene considerato l'apostolo dei lebbrosi.
Progettò e realizzò ad Azoptè (in Costa d'Avorio), negli anni 1939-41, la "Città dei Lebbrosi": un immenso centro di raccolta per questi malati, articolato su una superficie di 200.000 metri quadri e che tuttora resta un centro d'avanguardia in Africa e nel mondo. Per questa realizzazione la Francia concesse alla Congregazione delle Suore Missionarie di Nostra Signora degli Apostoli - di cui Madre Eugenia era stata Superiora generale dal 1935 al 1947 - la massima onoreficenza nazionale per opere a carattere sociale.
Madre Eugenia è tornata al Padre il 10 agosto 1990. La cosa più importante che ella ci ha lasciato è il Messaggio che qui presentiamo ("Il Padre parla ai Suoi figli"), l'unica rivelazione fatta personalmente da Dio Padre e riconosciuta autentica dalla Chiesa dopo dieci anni di rigorosissimi esami. E' degno di nota il fatto che il Padre - nel 1932 - dettò a Madre Eugenia il Messaggio in latino, lingua a lei totalmente sconosciuta. nel 1981 siamo riusciti ad avere - in modo miracoloso - tale messaggio e nel 1982 - 50° anniversario - lo abbiamo pubblicato in lingua italiana.
I tanti prodigi di Grazia che da esso sono scaturiti ci hanno spinti a diffonderlo gratuitamente, specialmente nelle carceri, nelle caserme, negli ospedali. grazie ai collaboratori che il Signore ci ha donato abbiamo potuto curare la stampa in francese, inglese, tedesco, spagnolo, albanese. Sono in elaborazione l'edizioni polacca, cinese, giapponese, araba ed altre.
Ecco ora, prima del Messaggio, la Testimonianza di S.E. Mons. Alexandre Caillot, Vescovo di Grenoble.
Pace e Bene a Voi.
Testimonianza del Vescovo di Grenoble, S.E. Mons. Caillot, a conclusione dell'inchiesta canonica, condotta in merito a Madre Eugenia
Sono passati dieci anni da quando, come Vescovo di Grenoble, ho deciso l'apertura di un'inchiesta sul caso di Madre Eugenia. Possiedo ora elementi sufficienti per portare alla Chiesa la mia testimonianza di Vescovo.
1. Una prima certezza si pone in piena luce dall'inchiesta: quella delle solide virtù di Madre Eugenia.
Fin dai primi tempi della sua vita religiosa la Suora aveva attirato l'attenzione delle Superiore per la sua pietà, la sua obbedienza, la sua umiltà.
Le Superiore, turbate dal carattere straordinario dei fatti che si erano verificati durante il suo noviziato, erano intenzionate a non tenerla in convento. Esse esitarono e dovettero rinunciare al loro progetto, data la vita esemplare della Suora.
Durante l'inchiesta, Suor Eugenia dette prova di grande pazienza e di perfetta docilità, sottomettendosi a tutti gli esami medici senza lamentarsi, rispondendo agli interrogatori, spesso lunghi e penosi, delle Commissioni teologiche e mediche, accettando le contraddizioni e le prove.
Tutti gli inquirenti hanno lodato soprattutto la sua semplicità.
Parecchie circostanze hanno permesso anche di scoprire che la Suora era capace di praticare le virtù in modo eroico, come testimoniano i teologi, specialmente l'obbedienza nel corso dell'inchiesta del rev. p. Auguste Valencin, nel giugno 1934, e l'umiltà, come nella dolorosa giornata del 20 dicembre 1934.
Per quanto riguarda le sue funzioni di Superiora Generale, posso attestare che l'ho trovata molto dedita al dovere, consacrata al suo compito - che doveva tuttavia sembrarle molto più difficile poichè non vi era preparata - piena di grande amore per le anime, la sua Congregazione e la Chiesa. Quelli che le vivono vicino sono colpiti, come lo sono io stesso, dalla sua forza d'animo nelle difficoltà.
Non sono soltanto le virtù che mi impressionano, sono le qualità che la Madre rivela nell'esercizio dell'autorità ed il fatto che una suora, poco istruita giunga ad essere designata per la più alta funzione della sua Congregazione. C'è già in questo qualcosa di straordinario e, da questo punto di vista, l'inchiesta fatta dal mio Vicario Generale Mons. Guerry il giorno dell'elezione è molto suggestiva. Le risposte delle capitolari, tutte, superiori e delegate delle diverse missioni, hanno mostrato che - nonostante la giovane età della candidata e gli ostacoli canonici che normalmente avrebbero indotto a scartare la sua nomina - esse sceglievano Suor Eugenia come Superiora Generale in considerazione delle sue qualità di giudizio, di equilibrio, di energia e di fermezza. la realtà sembra aver di gran lunga sorpassato le aspettative che le elettrici ponevano in colei che esse designavano.
Ciò che ho maggiormente notato in lei è innanzi tutto la sua intelligenza luminosa, viva, penetrante. Ho detto che la sua istruzione era stata carente, ma ciò per delle ragioni estranee alla sua volontà: la lunga malattia di sua madre l'aveva obbligata, giovanissima, a prendersi cura della casa e a rimanere molto spesso assente dalla scuola. Seguirono poi, fino alla sua entrata in convento, i duri anni della vita in fabbrica come tessitrice. Nonostante queste lacune di base, le cui conseguenze sono evidenti nel suo modo di scrivere e nell'ortografia, Madre Eugenia tiene numerose conferenze alla sua Comunità. Da notare che ha redatto lei stessa le circolari alla sua congregazione e i contratti conclusi con i municipi o Consigli d'amministrazione per gli istituti ospedalieri affidati alle Suore di Nostra Signora degli Apostoli. Ha composto un lungo direttorio.
Vede chiaro e giusto in ogni situazione, anche nei casi di coscienza. Le sue direttive sono nette, precise, particolarmente pratiche. Conosce singolarmente ognuna delle sue 1400 figlie, le loro attitudini e le loro virtù, e così, nell'attribuire i diversi compiti, riesce a scegliere quelle tra loro che sono le più qualificate. Ha anche una esatta e personale conoscenza dei bisogni, delle risorse della sua Congregazione e della situazione di ogni casa. Ha visitato tutte le sue missioni.
Vogliamo sottolineare anche il suo spirito di lungimiranza. Ella ha adottato tutte le disposizioni necessarie perchè nell'avvenire ogni Istituto ospedaliero o scolastico abbia le suore diplomate e quanto occorre per vivere e svilupparsi. Infine mi sembra particolarmente interessante far notare: Madre Eugenia sembra dotata di spirito di decisione, realismo e volontà realizzatrice. In sei anni ha dato vita a 67 fondazioni e ha saputo apportare dei miglioramenti veramente utili alla Congregazione.
Se metto in evidenza le sue qualità di intelligenza, di giudizio, di volontà, le sue attitudini di amministrazione, è perchè esse mi sembrano tali da fugare definitivamente tutte le ipotesi formulate nel corso dell'inchiesta e risultate quindi insoddisfacenti e insostenibili: ipotesi di allucinazione, di illusione, spiritismo, isterismo, delirio.
La vita della Madre è una costante conferma e manifestazione del suo equilibrio mentale e generale e, anche agli stretti osservatori, questo equilibrio sembra essere la nota dominante della sua personalità. Le altre ipotesi di suggestionabilità, di maneggiabilità, che avevano spinto gli inquirenti a domandarsi se non fossero in presenza di una natura molto impressionabile, come uno specchio sfaccettato che risente di tutte le influenze e le
suggestioni, sono state ugualmente smentite dalla realtà quotidiana. Madre Eugenia, benchè dotata di una natura sensibile e di un temperamento emotivo, ha dato prova che non usava preferenze riguardo a nessuno, e che, lungi dal lasciarsi influenzare dalle considerazioni umane, sapeva sostenere i suoi progetti, la sua attività, le sue realizzazioni e imporsi agli altri per il suo fascino personale. Un semplice racconto val più che ogni apprezzamento: l'indomani della sua elezione a Superiora Generale ella dovette procedere alla nomina di alcune Superiore; ebbene, non esitò a sostituirne una che pur aveva votato per lei e che, sbarcando in Egitto, apprese la revoca dell'incarico notificatole per via aerea.
2. Sull'oggetto della Missione:
L'oggetto della Missione che sarebbe stato affidato a Madre Eugenia è preciso, e, dal punto di vista dottrinale, mi pare legittimo ed opportuno.
Oggetto preciso: far conoscere ed onorare il Padre, soprattutto con l'istituzione di una festa speciale, chiesta alla Chiesa. L'inchiesta ha stabilito che una festa liturgica in onore del Padre ben si collocherebbe nella linea di tutto il culto cattolico, conforme al movimento tradizionale della preghiera cattolica, che è un'ascensione verso il Padre, mediante il Figlio, nello Spirito, come lo provano le orazioni della Messa e l'oblazione liturgica al Padre nel Santo Sacrificio. D'altra parte, tuttavia, è strano che non esiste nessuna festa speciale in onore del Padre: la Trinità è onorata come tale, il verbo e lo Spirito Santo sono onorati nella loro missione e nelle loro manifestazioni esteriori, solo il Padre non ha una festa propria, che attirerebbe l'attenzione del popolo cristiano sulla sua Persona. Come risulta da una inchiesta abbastanza estesa compiuta presso numerosi fedeli delle diverse classi sociali e perfino presso numerosi preti e religioni, questa assenza di una festa liturgica in Suo onore è attribuibile al fatto che: "il Padre non è conosciuto, non lo si prega, non si pensa a Lui". Chi ha condotto la ricerca scopre anche, con stupore, che un gran numero di cristiani si allontanano dal Padre perchè vedono in Lui un Giudice terribile. Preferiscono rivolgersi all'umanità del Cristo, e quanti domandano a Gesù di proteggerli contro la collera del Padre!
Una festa speciale avrebbe dunque come primo effetto di ristabilire l'ordine nella pietà di molti cristiani e di ricondurli alla consegna del divin Salvatore: "Tutto ciò che chiederete al Padre, nel mio nome ...", e ancora: "Voi dunque, pregerete così: Padre nostro ...".
Nello stesso tempo, una festa liturgica in onore del Padre li aiuterebbe anche ad elevare lo sguardo verso Colui che l'apostolo san Giacomo chiamava: "Il Padre di Luce, dal quale ci vengono tutti i doni ...". Abituerebbe le anime a considerare la Bontà divina, i benefici di Dio, la sua Provvidenza paterna, e che questa Provvidenza è proprio quella di Dio Trinità; ed è per la sua natura divina, comune alle tre Persone, che Dio spande sul mondo i tesori ineffabili della sua Misericordia infinita.
Sembrerebbe dunque, a prima vista, che non ci sia nessuna ragione speciale per onorare il Padre in particolare, tuttavia, non è forse il Padre che ha mandato Suo Figlio nel mondo? Se è sommamente giusto rendere un culto al Figlio e allo Spirito, per le loro manifestazioni esteriori, non sarebbe giusto e doveroso rendere grazie a Dio Padre, come lo domandano i prefazi della Messa, per il dono che Egli ci ha fatto di Suo Figlio?
L'oggetto proprio di questa festa speciale si delinea allora in maniera netta: onorare il Padre, ringraziarLo, lodarLo per averci dato Suo Figlio; in una parola, come dice esattamente il Messaggio, onorarLo, ringraziarLo e lodarLo quale Autore della Redenzione. Rendere grazie a Colui che ha tanto amato il mondo da dare il Suo unico Figlio perchè tutti gli uomini, riuniti nel Corpo Mistico del Cristo, in questo Figlio, divengano figli in Lui. Nel momento in cui il mondo, turbato dalle dottrine del laicismo, dell'ateismo e delle filosofie moderne, non conosce più Dio, il vero Dio, questa festa non farebbe conoscere a molti il Padre vivente che Gesù ci ha rivelato, il Padre di misericordia e di bontà? Non contribuirebbe ad accrescere il numero di quegli adoratori del Padre "in spirito e verità" che
Gesù ha annunciato? Nel momento in cui il mondo, sconvolto dalle guerre micidiali, va provando il bisogno di cercare un principio solido di unione, per un riavvicinamento tra i popoli, questa festa porterebbe una grande luce, insegnando agli uomini che essi hanno tutti nel cielo lo stesso Padre: Colui che ha donato loro Gesù, verso il quale li attira, come membra del suo Corpo Mistico, nell'unità dello stesso Spirito d'Amore! Nel momento in cui tante anime, sfinite o stanche dalle prove della guerra, potrebbero bramare di volgersi verso una vita interiore profonda, non sarebbe questa festa capace di muoverle "dal di dentro", per adorare il Padre che è nel segreto, e per offrirsi in una oblazione filiale e generosa al Padre, sorgente unica della vita della Trinità Santa in loro? Una tale festa non conserverebbe il bel movimento di vita soprannaturale che trascina logicamente le anime verso l'infanzia spirituale e verso la vita filiate con il Padre, mediante la confidenza, l'abbandono alla Volontà Divina, lo spirito di fede?
D'altra parte, distinto da questa questione di una festa speciale e qualunque sia la decisione della Chiesa su questo punto, vi è un problema di dottrina che si pone. Illustri teologi pensano che la dottrina dei rapporti dell'anima con la Trinità debba essere approfondita e che essa potrebbe essere, per le anime, una sorgente di luce sulla vita di unione tra il Padre ed il Figlio, di cui parla S. Giovanni, e sulla partecipazione alla vita di Gesù, Figlio del Padre, e specialmente al suo amore filiale per Lui.
Qualunque cosa ne sia di questi problemi teologici, ciò che voglio qui sottolineare, è questo fatto: una povera ignorante in teologia dichiara di avere comunicazioni divine, che potrebbero essere molto ricche di dottrina.
Le costruzioni immaginarie di una visionaria sono povere, sterili, incoerenti. Al contrario, il Messaggio che Madre Eugenia dice esserle stato affidato dal Padre è fecondo, contrassegnato da un incrocio armonioso di due caratteri che lo rendono più sicuro: da una parte esso si pone nella tradizione della Chiesa, senza un aspetto di novità che potrebbe farlo tracciare di sospetto, poichè esso ripete incessantemente che è stato già detto tutto, mediante la rivelazione del Cristo su Suo Padre, e che tutto è nel Vangelo. Ma, d'altra parte esso rende chiaro che questa grande Verità, sulla conoscenza del Padre, necessita di essere ripensata, approfondita, vissuta.
La sproporzione tra la debolezza dello strumento - incapace esso stesso di scoprire una dottrina di questa natura - e la profondità del Messaggio che la Suora trasmette, non lascia intravedere che un'altra causa superiore, soprannaturale, divina è intervenuta per affidarle questo Messaggio?
Io non vedo come, umanamente, si potrebbe spiegare la scoperta, da parte della Suora, di un'idea di cui gli inquisitori teologi hanno intravisto soltanto a poco a poco l'originalità e la fecondità.
Un altro fatto mi sembra ugualmente molto suggestivo: quando Suor Eugenia ha annunciato che aveva avuto delle apparizioni del Padre, gli inquisitori teologi le hanno replicato che le apparizioni del Padre erano in se stesse impossibili, che esse non si erano mai verificate nella storia; a queste obiezioni la Suora ha resistito, dichiarando semplicemente:"Il Padre mi ha detto di descrivere quello che io vedevo. Egli chiede ai suoi figli teologi di cercare". La Suora non ha mai cambiato niente nelle sue spiegazioni, ha ribadito le sue affermazioni per lunghi mesi. Fu solo nel gennaio 1934 che i teologi, nello stesso s. Tommaso d'Aquino, la risposta all'obiezione che essi sollevavano.
La risposta del grande dottore, sulla distinzione tra l'apparizione e la missione, fu luminosa. Essa superò l'ostacolo che paralizzava tutta l'inchiesta. Contro sapienti teologi, la piccola ignorante aveva avuto ragione. Come spiegare umanamente, anche in questo caso, la luce, la saggezza, la perseveranza della Suora? Una falsa visionaria avrebbe cercato di adattarsi alle spiegazioni dei teologi. La Suora ha tenuto duro; ecco le nuove ragioni per le quali la sua testimonianza ci sembra degna di essere sostenuta con fiducia.
In ogni caso, ciò che mi sembra degno di nota è questo atteggiamento di riservo assunto a riguardo del meraviglioso. Mentre le false mistiche fanno passare in primo piano, anzi non vedono che le cose straordinarie, queste sono, nel caso della Suora, messe in secondo piano, a titolo di prove e di mezzi. C'è un'assenza di esaltazione, un equilibrio di valori che fanno buona impressione.
Dell'inchiesta dei teologi dirò solo poche cose. I reverendi pp. Alberto e Augusto Valencin sono stimati per la loro conoscenza nel campo della vita spirituale. Già in altre circostanze essi hanno dovuto intervenire per fatti del genere di quelli sottomessi, questa volta, al loro esame.
Sappiamo che l'avevano fatto con molta prudenza. Queste sono le ragioni per cui, nella nostra scelta, abbiamo designato loro.
Siamo loro riconoscenti per una collaborazione che fu devota e veramente coscienziosa. La loro testimonianza a favore della Suora e a credito di una spiegazione soprannaturale dei fatti nel loro insieme ha ancor più valore in quanto essi, per tanto tempo, avevano indugiato, dapprima ostili e scettici, poi esitanti. Si sono convinti poco a poco, dopo aver sollevato ogni tipo di obiezione e imposto alla Suora delle dure prove.
C o n c l u s i o n i
Secondo la mia anima e la mia coscienza, con vivissimo senso della mia responsabilità davanti alla Chiesa, dichiaro:
che l'intervento soprannaturale e divino mi sembra il solo capace di dare una spiegazione logica e soddisfacente all'insieme dei fatti.
Privo di tutto ciò che lo circonda, questo fatto essenziale mi sembra pieno di nobiltà, di elevazione, di fecondità soprannaturale.
Un'umile religiosa ha richiamato le anime al vero culto, quello del Padre, tale come Gesù lo ha insegnato e come la Chiesa l'ha fissato nella sua liturgia. Non c'è in questo niente di allarmante, niente altro che di molto semplice e conforme ad una solida dottrina.
I fatti meravigliosi che accompagnano questo messaggio potrebbero essere dissociati da quell'avvenimento centrale e questo conserverebbe tutto il suo valore. La Chiesa dirà se l'idea della Festa speciale può essere accolta al di là del fatto particolare legato alla Suora, e per delle ragioni dottrinali.
Io credo che la grande prova dell'autenticità della Missione della Suora ci è fornita dal modo in cui le applica alla vita reale la bella dottrina che ella sarebbe venuta a ricordare. Reputo conveniente lasciarle continuare la sua opera. Credo che lì ci sia il dito di Dio e, dopo dieci anni di ricerca, di riflessione e di preghiera, benedico il Padre di essersi degnato di scegliere la mia diocesi, come luogo di manifestazioni così toccanti del suo Amore.
ALEXANDRE CAILLOT
Vescovo di Grenoble
all'epoca in cui è stato rivelato
il Messaggio
Il Messaggio del Padre
1° fascicolo
1° Luglio 1932
Festa del prezioso Sangue di Nostro Signore Gesù Cristo
Ecco finalmente il giorno per sempre benedetto della promessa del Padre celeste!
Oggi terminano i lunghi giorni della preparazione e mi sento vicina, vicinissima alla venuta del Padre mio e del Padre di tutti gli uomini.
Alcuni minuti di preghiera e, poi, delle gioie tutte spirituali! Sono stata preda da una sete di vederLo e di sentirLo!
Il mio cuore bruciante d'amore si apriva con una confidenza talmente grande da farmi constatare che allora non ero stata così fiduciosa con nessuno.
Il pensiero del Padre mio mi gettava come in una follia di allegrezza.
Finalmente dei canti cominciamo a farsi udire. Degli angeli vengono e mi annunciano questo felice arrivo! I loro canti erano così belli che mi sono proposta di scriverli appena possibile.
Questa armonia cessò un istante ed ecco il corteo degli eletti, dei cherubini e dei serafini, con Dio nostro Creatore e Padre nostro.
Prostrata, la faccia a terra, inabissata nel mio nulla, ho recitato il Magnificat. Subito dopo il Padre mi dice di sedermi con Lui per scrivere ciò che ha deciso di dire agli uomini.
Tutta la Sua corte, che L'aveva accompagnato, è scomparsa. Solo il Padre è rimasto con me e prima di sedersi mi dice:
"Te l'ho già detto e te lo dico ancora: non posso più donare un'altra volta il mio Figlio diletto, per provare il mio amore per gli uomini! Ora è per amarli e perchè essi conoscano questo amore che Io vengo tra loro, prendendo la loro somiglianza, e la loro povertà.
Guarda, Io depongo la mia corona e tutta la mia gloria, per prendere l'atteggiamento di un uomo comune!"
Dopo aver preso l'atteggiamento di un uomo comune deponendo la Sua corona e la Sua gloria ai Suoi piedi, prese il globo del mondo sul Suo cuore, sostenendolo con la mano sinistra, poi si sedette accanto a me. Sul Suo arrivo, sull'atteggiamento che si degnò di assumere e sul Suo Amore non posso dire che qualche parola! Nella mia ignoranza non ho parole per esprimere ciò che Egli mi fece capire.
"Pace e salvezza - disse - a questa casa e al mondo intero! Che la mia Potenza, il mio Amore e il mio Spirito Santo tocchino i cuori degli uomini, affinchè tutta l'intera umanità si volga verso la salvezza e venga verso suo Padre, che la cerca per amarla e salvarla!
Che il mio vicario Pio XI capisca che questi sono giorni di salvezza e di benedizione. Che non si lasci sfuggire l'occasione di richiamare l'attenzione dei figli sul Padre che viene a far loro del bene in questa vita e a preparare la loro felicità eterna.
Ho scelto questo giorno per iniziare la mia Opera tra gli uomini, perchè è la festa del Sangue prezioso del mio Figlio Gesù. Ho intenzione di intengere in questo Sangue l'Opera che sto iniziando, perchè essa porti grandi frutti nell'umanità intera.
Ecco il vero scopo della mia venuta:
1. Vengo per bandire il timore eccessivo che le mie creature hanno di me e per far loro capire che la mia gioia consiste nell'essere conosciuto ed amato dai miei figli, cioè da tutta l'umanità presente e futura.
2. Vengo a portare la speranza agli uomini e alle nazioni. Quanti l'hanno già perduta da molto tempo! Questa speranza li farà vivere nella pace e nella sicurezza lavorando per la loro salvezza.
3. Vengo per farMi conoscere così come sono. Perchè la fiducia degli uomini aumenti contemporaneamente al loro amore per Me, loro Padre, che non ho che una sola preoccupazione: quella di vegliare su tutti gli uomini e di amarli come miei figli.
Il pittore si diletta nel contemplare il quadro da lui dipinto; così io Mi compiaccio, Mi rallegro nel venire tra gli uomini, capolavoro della mia creazione!
Il tempo urge, correi che l'uomo sapesse al più presto che lo amo e che provo la più grande felicità nello stare con lui e parlare con lui, come un padre con i suoi figli.
Sono l'Eterno, e quando vivevo solo, avevo già pensato di usare tutta la mia potenza per creare degli esseri a mia immagine. Ma occorreva prima la creazione materiale perchè questi esseri potessero trovare il loro sostentamento: allora fu la creazione del mondo. Lo riempivo di tutto quello che sapevo doveva essere necessario agli uomini: l'aria, il sole e la pioggia e tante altre cose che sapevo necessarie alla loro vita.
Infine, fu creato l'uomo! Mi sono compiaciuto della mia Opera. L'uomo commette il peccato, ma è proprio allora che si manifesta la mia infinita bontà. per vivere tra gli uomini che avevo creato, scelsi nell'Antico testamento dei profeti ai quali comunicai i miei desideri, le mie pene e le mie gioie, perchè le trasmettessero a tutti.
Più cresceva il male, più la mia bontà Mi sollecitava a comunicarMi a delle anime giuste perchè trasmettessero i miei ordini a coloro che causavano il disordine. Così talvolta dovetti usare delle severità per riprenderli, non per castigarli - perchè ciò non avrebbe fatto che male - ma per distoglierli dal vizio e indirizzarli verso il loro Padre e il loro Creatore che avevano dimenticato e disconosciuto nella loro ingratitudine. Più tardi il male sommerse talmente il cuore degli uomini che fui costretto a mandare delle sciagure sul mondo perchè l'uomo fosse purificato mediante la sofferenza, la distruzione dei suoi beni o perfino la perdita della vita: fu il diluvio, la distruzione di Sodoma e Gomorra, le guerre dell'uomo contro l'uomo, ecc., ecc.
Ho sempre voluto restare in questo mondo tra gli uomini. Così, durante il diluvio, ero vicino a Noè, il solo giusto d'allora. Anche nelle altre calamità, trovai sempre un giusto presso il quale dimorare e, attraverso lui, dimorai in mezzo agli uomini di quel tempo e fu sempre così.
Il mondo è stato spesso purificato dalla sua corruzione grazie alla Mia infinita bontà verso l'umanità. Allora continuavo a scegliere alcune anime nelle quali Mi compiacevo per poter, mediante loro, rallegrarMi con le mie creature, gli uomini.
Avevo promesso al mondo il Messia. Che cosa non ho fatto per preparare la sua venuta, mostrandoMi nelle figure che Lo rappresentavano persino mille e mille anni prima della Sua venuta!
Perchè chi è questo messia? Donde viene? Che farà sulla terra? Chi viene a rappresentare?
Il Messia è Dio.
- Chi è Dio?
Dio è il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo.
- Da dove viene o meglio chi Gli ha ordinato di venire tra gli uomini?
Sono Io suo Padre, Dio.
- Chi rappresenterà sulla terra?
Suo Padre: Dio.
- Che farà sulla terra?
Farà conoscere e amare il Padre: Dio.
Non ha detto:
"Non sapete che è necessario che Mi occupi delle cose del Padre mio?" - "Nesciebatis quia in his quae Patris mei sunt oportet Me esse?" (Lc 2,49)
"Non sono venuto che per fare la volontà del Padre mio"
"Tutto ciò che domanderete al Padre mio nel Mio Nome ve lo concederà."
"Lo pregherete così: Padre nostro che sei nei cieli ....", e altrove, poichè è venuto per glorificare il Padre e farLo conoscere agli uomini, dice:
"Chi vede Me, vede il Padre mio."
"Io sono nel Padre e il Padre è in Me."
"Nessuno viene al Padre se non per Me." - "Nemo venit ad Patrem nisi per Me" (Gv 14,6)
"Chiunque è con Me è anche col Padre mio", ecc. ecc.
Vedete, o uomini, che da tutta l'eternità non ho che un desiderio, quello di farMi conoscere dagli uomini e di farMi amare, desiderando stare incessantemente presso di loro.
Volete una prova autentica di questo desiderio che ho or ora espresso?
Perchè ho ordinato a Mosè di costruire il tavernacolo e l'arca dell'alleanza se non perchè avevo il desiderio ardente di venire ad abitare, come un Padre, un fratello, un amico confidente, con le mie creature, gli uomini? Malgrado ciò Mi hanno dimenticato, offeso con delle colpe senza numero. E perchè si ricordassero, nonostante tutto, di Dio loro Padre e dell'unico desiderio che Egli ha di salvarli, ho dato i miei comandamenti a Mosè, perchè essendo tenuti ad osservarli, potessero ricordarsi del Padre infinitamente buono, tutto intento alla loro salvezza presente ed eterna.
Tutto ciò cadde ancora nell'oblio e gli uomini sono affondati nell'errore e nel timore, ritenendo faticoso osservare i comandamenti come li avevo trasmesi a Mosè. Si sono fatte altre leggi conformi ai loro vizi, per osservarle più facilmente. Poco a poco, nel timore esagerato che avevano di Me, Mi hanno sempre più dimenticato e colmato d'oltraggi.
Eppure il mio Amore per questi uomini, figli miei, non si è affatto fermato. Quando ebbi ben constatato che nè i patriarchi, nè i profeti avevano potuto farMi conoscere e amare dagli uomini, ho deciso di venire lo stesso.
Ma come fare per trovarMi in mezzo agli uomini? Non vi era altro mezzo che andare Io stesso, nella seconda persona della Mia divinità.
Gli uomini Mi conosceranno? Mi ascolteranno?
Per Me, niente era nascosto del futuro; a queste due domande rispondevo io stesso:
"Ignoreranno la mia presenza, pur essendo vicino a Me. In Mio Figlio Mi maltratteranno, nonostante tutto il bene che darà loro. Nel Figlio mio Mi calunnieranno, Mi crocifiggeranno per farMi morire"
Mi fermerò per questo? No, il mio Amore è troppo grande per i miei figli, gli uomini, è troppo grande.
Non Mi sono fermato là: potete ben riconoscere che vi ho amati, per cos' dire, più ancora del mio Figlio diletto, o per dire ancora meglio, più di Me stesso.
Ciò che vi dico è talmente vero che se fosse bastata una delle mie creature per espiare i peccati degli altri uomini, mediante una vita e una morte simile a quella del Figlio mio, avrei esitato. Perchè? Perchè avrei tradito il mio Amore facendo soffrire un'altra creatura che amo, anzichè soffrire Io stesso, nel Figlio mio. Non avrei voluto mai far soffrire i miei figli.
Ecco dunque in breve il racconto del mio Amore fino alla mia venuta, mediante il Figlio mio, in mezzo agli uomini.
La maggior parte degli uomini conosce tutti questi avvenimenti, ma ne ignora l'essenziale: che è stato cioè l'Amore a condurre tutto!
Sì, è l'Amore, ecco ciò che voglio farvi notare.
Ora questo Amore è dimenticato. Voglio ricordarvelo perchè impariate a conoscerMi, così come sono. Perchè non siate come degli schiavi, timorosi verso un Padre che via ama fino a questo punto.
Vedete, in questo racconto noi non siamo che al primo giorno del primo secolo e vorrei condurlo fino ai giorni nostri: al XX secolo.
Oh, come il mio Amore di Padre è stato dimenticato dagli uomini! Eppure vi amo teneramente! In mio figlio, cioè nella persona del Figlio fatto Uomo, che cosa non ho fatto ancora! La divinità in questa umanità si è velata, piccola, povera, umiliata. Io conducevo con mio Figlio Gesù una vita di sacrificio, di lavoro. Ricevevo le sue preghiere perchè l'uomo avesse un cammino tracciato, per camminare sempre nella giustizia, al fine di giungere al sicuro fino a Me!
Certo, so ben capire la debolezza dei miei figli! Perciò ho chiesto a mio Figlio di donar loro dei mezzi per rialzarsi dalle loro cadute. Questi mezzi li aiuteranno a purificarsi dal loro peccato, affinchè siano ancora i figli del mio Amore.
Sono principalmente i sette Sacramenti e, soprattutto, il grande messo per salvarvi, nonostante le vostre cadute, è il Crocifisso, è il Sangue del Figlio mio che ad ogni istante si riversa su di voi, purchè voi lo vogliate, sia con il Sacramento della Penitenza, sia anche con il Santo Sacrificio della Messa.
Miei cari figli, gia da venti secoli vi colmo di questi beni con delle grazie speciali e il risultato è molto misero!
Quante mie creature, divenute figlie del mio Amore per mezzo di mio Figlio, si sono gettate molto rapidamente nell'abisso eterno! In verità, non hanno conosciuto la mia infinità Bontà. Io vi amo così tanto!
Almeno voi, che sapete che vengo Io stesso per parlarvi, per farvi conoscere il mio Amore, per pietà di voi stessi, non gettatevi nel precipizio. Sono vostro Padre!
Sarebbe possibile che, dopo avermi chiamato vostro Padre e avermi testimoniato il vostro amore, trovaste in Me un cuore talmente duro e talmente insensibile da lasciarvi perire? No, no, non credetelo! Io sono il migliore dei padri! Conosco la debolezza delle mie creature! Venite, venite a Me con confidenza e amore! Ed Io vi perdonerò in seguito al vostro pentimento. Anche se i vostri peccati fossero ripugnanti come il fango, la vostra fiducia ed il vostro amore Me li faranno dimenticare, così che non sarete giudicati! Io sono giusto, è vero, ma l'Amore paga tutto!
Ascoltate, figli miei, facciamo una supposizione e avrete la sicurezza del mio Amore. Per Me, i vostri peccati sono come il ferro, i vostri atti d'amore come l'oro. Anche se mi consegnaste mille chili di ferro, non sarebbe tanto quanto sei mi donaste dieci chili d'oro! Ciò significa che con un po' d'amore si riscattano immense iniquità.
Ecco dunque una larvatissima immagine del mio giudizio sui miei figli, gli uomini, tutti senza eccezione. Bisogna arrivare dunque fino a Me. Sono così vicino a voi! Bisogna dunque amarMi onorarMi affinchè non siate giudicati o tutt'al più giudicati con Amore infinitamente misericordioso!
Non dubitate! Se il mio Cuore non fosse così, avrei già sterminato il mondo ogni volta che ha commesso il peccato! Mentre, voi ne siete testimoni, ad ogni istante si manifesta la mia protezione mediante grazie e benefici. Da ciò potete concludere che c'è un Padre al di sopra di tutti i padri, che vi ama e non cesserà mai di amarvi, purchè lo vogliate-
Io vengo tra voi per due vie: la Croce e l'Eucarestia!
La CROCE è la mia via per scendere tra i miei figli, perchè è per mezzo suo che vi ho fatto redimere da mio Figlio. E, per coi, la Croce è la via per salire a mio figlio e da mio Figlio fino a Me. Senza di essa non potreste mai venire, perchè l'uomo, con il peccato, ha attirato su di sè il castigo della separazione da Dio.
Nell'EUCARESTIA io dimoro tra voi come un padre nella sua famiglia. Ho voluto che mio Figlio istituisse l'Eucarestia per fare di ogni tabernacolo il serbatoio delle mie Grazie, delle mie Ricchezze e del mio Amore, per darle agli uomini, miei figli.
E' sempre per queste due strade che faccio scendere incessantemente sia la mia Potenza che la mia Infinita Misericordia.
... Ora che vi ho mostrato che mio Figlio Gesù Mi rappresenta tra gli uomini e che mediante Lui Io dimoro costantemente tra loro, voglio mostrarvi anche che vengo tra voi per mezzo del MIO SPIRITO SANTO.
L'opera di questa terza persona della mia Divinità si compie senza rumore e spesso l'uomo non se ne accorge. Ma è un mezzo molto idoneo per dimorare non solo nel tabernacolo, ma anche nell'anima di tutti quelli che sono in stato di grazia, per stabilirvi il mio trono, e dimorarvi sempre come il vero Padre che ama, protegge e sostiene il figlio suo. Nessuno può comprendere la gioia che provo quando sono da solo a solo con un'anima. Nessuno ha ancora capito i desideri infiniti del mio Cuore di Dio Padre, di essere conosciuto, amato ed onorato da tutti gli uomini, giusti e peccatori.
Pertanto sono questi tre omaggi che desidero ricevere dall'uomo perchè Io sia sempre misericordioso e buono, anche verso i più grandi peccatori.
Che cosa non ho fatto al mio popolo, da Adamo fino a Giuseppe, padre adottivo di Gesù, e da Giuseppe fino a questo giorno, perchè l'uomo possa renderMi il culto speciale che Mi è dovuto come Padre, Creatore e Salvatore! Tuttavia questo culto speciale, che ho tanto desiderato e che desidero, non Mi è stato ancora dato!
Nell'Esodo leggete che bisogna onorare Dio di un culto speciale. Soprattutto i salmi di David racchiudono questo insegnamento. Nei comandamenti che ho dato Io stesso a Mosè, ho messo in primo luogo "Adorerai ed amerai perfettamente un solo Dio".
Ebbene, amare e onorare qualcuno, sono due cose che vano insieme. Siccome vi ho colmati di tanti benefici, devo dunque essere onorato da voi in modo tutto particolare!
Dandovi la vita, ho voluto crearvi a mia somiglianza! Il vostro cuore è dunque sensibile come il mio, il mio come il vostro!
Che non fareste se uno dei vostri vicini vi avesse reso un piccolo favore per farvi piacere? L'uomo più insensibile conserverebbe per questa persona una riconoscenza indimenticabile. Qualsiasi uomo cercherebbe anche ciò che gli farebbe maggior piacere per ricompensarlo del servizio reso. Ebbene, Io sarò molto più riconoscente verso voi, assicurandovi la vita eterna, se voi Mi farete il piccolo favore di onorarMi come vi chiedo.
Riconosco che Mi onorate in mio Figlio e che ci sono quelli che sarrno far salire tutto da mio Figlio a Me, ma è un numero ben piccolo! Non crediate tuttavia che, onorando mio Figlio, non onorate Me! Certo che sì, Mi onorate poichè Io dimoro nel Figlio mio! Dunque tutto ciò che è gloria per Lui, lo è anche per Me!
Ma io vorrei vedere l'uomo onorare il Padre suo ed il suo Creatore con un culto speciale. Più onorerete Me, più onorerete mio Figlio, poichè, secondo la mia volontà, Egli si è fatto il VERBO INCARNATO ed è venuto tra voi per farvi conoscere Colui che Lo ha mandato.
Se Mi conoscerete, Mi amerete e amerete mio Figlio diletto più di quanto non lo facciate adesso. Vedete quanto mie creature, divenute miei figli mediante il mistero della Redenzione, non sono nei pascoli che ho stabilito mediante mio Figlio per tutti gli uomini. Vedete quanti altri, e voi lo sapete, ignorano ancora questi pascoli, e quante creature uscite dalle mie mani, di cui Io so l'esistenza mentre voi l'ignorate, non conoscono nemmeno la mano che le ha create!
Oh come vorrei far conoscere che Padre onnipotente sono per voi e come lo sarei anche per loro mediante i miei benefici! Vorrei far loro trascorrere una vita più dolce per mezzo della mia legge. Vorrei che andaste a loro nel mio Nome e che parlaste loro di Me. Sì, dite loro che hanno un padre che, dopo averli creati, vuole dare loro i tesori che possiede. Soprattutto dite loro che li penso, li amo e voglio dare loro la felicità eterna.
Ah! Ve lo prometto: gli uomini si convertiranno più in fretta.
Credete che se aveste cominciato fin dalla Chiesa primitiva ad onorarMi ed a farMi onorare con un culto speciale, dopo venti secoli sarebbero rimasti pochi uomini viventi nell'idolatria, nel paganesimo e in tante false e cattive sette, nelle quali l'iomo corre ad occhi chiusi a gettarsi negli abissi del fuoco eterno! E vedete quanto lavoro resta da fare!
LA MIA ORA E' GIUNTA! Bisogna che io sia conosciuto, amato ed onorato dagli uomini, perchè dopo averli creati Io possa essere loro Padre, poi il loro Salvatore ed infine l'oggetto delle loro eterne delizie.
Fin qui, vi ho parlato di cose che sapevate già, ho voluto ricordarvele perchè siate sempre più convinti che sono un Padre buonissimo e non terribile, come voi credete, e ancora che sono il Padre di tutti gli uomini ora viventi e di quelli che creerò fino alla fine del mondo.
Sappiate anche che voglio essere conosciuto, amato e soprattutto onorato. Che tutti riconoscano le mie bontà infinite verso tutti e soprattutto verso i peccatori, i malati, i moribondi e tutti coloro che soffrono. Che sappiano che non ho che un solo desiderio: amarli tutti, donare loro le mie grazie, perdonare quando si pentono e soprattutto non giudicarli secondo la mia giutizia, ma secondo la mia misericordia, perchè tutti siano salvi e annoverati nel numero dei miei eletti.
Per concludere questo piccolo esposto, vi faccio una promessa, il cui effetto sarà eterno, eccola: Chiamatemi col nome di Padre, con confidenza ed amore, e riceverete tutto da questo Padre, con Amore e Misericordia.
Che il figlio mio, tuo padre spirituale, sappia occuparsi della mia Gloria e mettere frase su frase ciò che ti ho fatto scrivere ed anche quello che ti farò ancora scrivere, perchè gli uomini trovino facile e piacevole da leggere l'esposto di ciò che voglio che sappiano, senza nulla aggiungere.
Un po' per giorno ti parlerò dei miei desideri sugli uomini, delle mie gioie, delle mie pene e, soprattutto, mostrerò agli uomini le mie infinite bontà e la tenerezza del mio amore compassionevole.
Vorrei anche che le tue Superiore ti permettessero di impiegare i tuoi momenti di libertà per intrattenerti con Me e che tu possa una mezz'ora al giorno consolarMi e amarMi, e ottenere così che i cuori degli uomini, miei figli, siano ben disposti a lavorare per estendere questo culto, di cui vi ho or ora rivelato la forma, perchè arriviate ad una grande confidenza verso questo Padre che vuole essere amato dai suoi figli.
Perchè quest'opera che vorrei fare tra gli uomini possa estendersi in seno a tutte le nazioni il più rapidamente possibile, senza che quelli che saranno incaricati di diffonderla commettano la minima imprudenza, ti domando di passare le tue giornate in un grande raccoglimento. Sarai felice di parlare poco con le creature e nel segreto del tuo cuore, anche quando tu sarai in mezzo a loro, parlerai con Me e ascolterai Me.
Ecco d'altra parte ciò che voglio che tu faccia: quando talvolta ti parlerò per te, scriverai le mie confidenze in un piccolo diario speciale. Ma qui intendo parlare agli uomini: Io vivo con gli uomini in un'intimità più grande che una madre con i suoi figli. Fin dalla creazione dell'uomo, non ho mai smesso un solo istante di vivere accanto a lui; come Creatore e Padre dell'uomo sento il bisogno di amarlo. Non è che abbia bisogno di lui, ma il mio Amore di Padre e di Creatore Mi fa sentire questo bisogno di amare l'uomo. Vivo dunque vicino all'uomo, lo seguo dovunque, lo aiuto in tutto, supplisco a tutto.
Vedo i suoi bisogni, le sue fatiche, tutti i suoi desideri e la mia felicità più grande è di soccorrerlo e di salvarlo.
Gli uomini credono che Io sia un Dio terribile e che precipiti tutta l'umanità nell'inferno. Che sorpresa alla fine dei tempi quando vedranno tante anime che credevano perse, godere l'eterna felicità in mezzo agli eletti! Vorrei che tutte le Mie creature avessero la convinzione che c'è un padre che veglia su di loro e che vorrebbe far loro pregustare, anche quaggiù, la felicità eterna.
Una madre non dimentica mai la piccola creatura che ha messo al mondo. Non è ancora più bello da parte mia, che mi ricordi di tutte le creature che ho messo al mondo?
Ora, se la madre ama questo esserino che Io le ho donato, Io lo amo più di lei perchè Io l'ho creato. Quand'anche talvolta succeda che una madre ami meno il suo bambino a causa di un difetto che potrebbe esistere in lui, Io, al contrario, lo amerò ancora di più. Lei potrebbe giungere a dimenticarlo o a non pensarlo che raramente, soprattutto quando la sua età lo avrà sottratto alla sua vigilanza, Io non lo dimenticherò mai. Io lo amo sempre, e anche se non si ricorda più di Me suo Padre e suo Creatore, Io mi ricordo di lui e lo amo ancora.
Vi ho detto prima che vorrei darvi, anche quaggiù, la felicità eterna, ma voi non avete ancora capito questa parola della quale ecco il significato: Se Mi amate e se Mi chiamate con confidenza con questo dolce nome di Padre, voi cominciate a conoscere, fin da quaggiù, l'amore e la fiducia che faranno la vostra felicità nell'eternità e che canterete in cielo in compagnia degli eletti. Non è questa una anticipazione della felicità del cielo che durerà eternamente?
Desidero dunque che l'uomo si ricordi spesso che Io sono là dove lui è. Che non potrebbe vivere se Io non fossi con lui, vivente come lui. Nonostante la sua incredulità, Io non cesso mai di essere accanto a lui.
Ah! come desidero vedere realizzarsi il progetto che voglio comunicarvi e che è questo: fino ad oggi, l'uomo non ha affatto pensato di fare a Dio, suo Padre, questo piacere che sto per dire:
Vorrei vedere stabilirsi una grande confidenza tra l'uomo e il Padre suo dei cieli, un vero spirito di familiarità e di delicatezza nello stesso tempo, per non abusare della mia grande bontà.
Conosco i vostri bisogni, i vostri desideri e tutto ciò che è in voi. Ma quanto sarei felice e riconoscente, se vi vedessi venire a Me e confidarMi i vostri bisogni, come un figlio totalmente fiducioso fa con suo padre. Come potrei rifiutarvi qualunque cosa, di minima o di grande importanza, se Me la chiedeste? Anche se non Mi vedete, non Mi sentite vicinissimo a voi negli avvenimenti che accadono in voi e attorno a voi?
Come sarà meritorio per voi, un giorno, aver creduto in Me senza averMi visto!
Anche ora che sono qui, in persona in mezzo a voi tutti, che vi parlo, ripetendovi incessantemente, sotto tutte le forme, che vi amo e che voglio essere conosciuto, amato ed onorato con culto speciale, Voi non mi vedete, eccesso una sola persona, colei alla quale detto questo Messaggio! Una sola in tutta l'umanità! Tuttavia ecco che vi parlo e in colei che Io vedo e alla quale parlo, Io vi vedo tutti e parlo a tutti e a ciascuno, e vi amo come se Mi vedeste!
Desidero dunque che gli uomini possano conoscerMi e sentire che sono vicino a ciascuno di loro. Ricordatevi, o uomini, che vorrei essere la speranza dell'umanità. Non lo sono già? Se non fossi la speranza dell'uomo, l'uomo sarebbe perduto. Ma è necessario che Io sia conosciuto come tale, perchè la Pace, la Confidenza e l'Amore entrino nel cuore degli uomini e giungano a metterli in relazione con il Padre loro del cielo e della terra.
Non crediate che Io sia quel terribile vecchio che gli uomini rappresentano nelle loro immagini e nei loro libri! No, no, Io non sono nè più giovane, nè più vecchio di mio Figlio e del mio Santo Spirito. Perciò vorrei che tutti, dal bambino al vecchio, Mi chiamassero col nome familiare di Padre e di amico, poichè sono sempre con voi, Mi faccio simile a voi, per farvi simili a Me. Quanto grande sarebbe la Mia gioia nel vedere i genitori insegnare ai loro bambini a chiamarMi spesso col nome di Padre come realmente sono! Quanto desidererei veder infondere in queste giovani anime una fiducia, un amore tutto filiale verso di me! Io ho fatto tutto per coi; non farete questo per Me?
Vorrei stabilirmi in ogni famiglia come nel Mio dominio, affinchè tutti possano dire con totale sicurezza "Abbiamo un Padre che è infinitamente buono, immensamente ricco e largamente misericordioso. Pensa a noi ed è vicino a noi, ci guarda, ci sostiene Lui stesso, ci darà tutto ciò che ci manca se glieLo domandiamo. Tutte le sue ricchezze sono nostre, noi avremo tutto ciò che ci occorre". Io sono là proprio perchè Mi domandiate ciò di cui avete bisogno: "Chiedete ed otterrete". nella mia paterna bontà vi darò tutto, purchè tutti sappiano considerarMi come un vero Padre vivente in mezzo ai miei, come Io veramente faccio.
Desidero ancora che ogni famiglia esponga alla vista di tutti l'immagine che più tardi farò conoscere alla mia "figlioletta". Desidero che ogni famiglia possa mettersi così sotto la mia protezione tutta speciale, per poterMi onorare più facilmente. Là, ogni giorno, la famiglia Mi farà partecipe dei suoi bisogni, dei suoi lavori, delle sue pene, delle sue sofferenze, dei suoi desideri, e anche delle sue gioie, perchè un padre deve conoscere tutto ciò che riguarda i suoi figli. Io lo so, certamente, poichè sono là, ma amo tanto la semplicità. So piegarMi alla vostra condizione. Mi faccio piccolo con i piccoli, Mi faccio adulto con gli uomini adulti, con i vecchi Mi faccio simile a loro perchè tutti comprendano ciò che voglio loro dire per la loro santificazione e per la mia gloria.
La prova di ciò che vi sto dicendo non l'avete in mio Figlio che si è fatto piccolo e debole come voi? Non l'avete ancora adesso, vedendoMi qui a parlarvi? E perchè possiate capire ciò che voglio dirvi non ho scelto, per parlarvi, una povera creatura come voi? Ed ora non Mi faccio simile a Voi?
Vedete, ho messo la mia corona ai miei piedi, il mondo sul mio cuore. Ho lasciato la mia gloria nel cielo e sono venuto qui, facendoMi tutto a tutti, povero con i poveri e ricco con i ricchi. Voglio proteggere la gioventù, come un tenero Padre. C'è tanto male nel mondo! Queste povere anime inesperte si lasciano sedurre dagli allettamenti del vizio che, a poco a poco, le conduce alla rovina totale. O voi, che specialmente avete bisogno di qualcuno che vi custodisca nella vita per poter evitare il male, venite a Me! Sono il Padre che vi ama più di quanto nessun'altra creatura vi amerà mai! Rifugiatevi vicino a Me, confidateMi i vostri pensieri e i vostri desideri. io vi amerò teneramente. Vi darò le grazie per il presente e benedirò il vostro avvenire. Siate certi che non vi dimentico, dopo quindici o venticinque o trenta anni che vi ho creati. venite! Vedo che avete grande bisogno di un Padre dolce e infinitamente buono come Me.
Senza dilungarmi in tante altre cose che sarebbe opportuno dire qui ma che potrò dire più tardi, voglio ora parlare in modo tutto particolare alle anime di quelli che mi sono scelto, preti e religiosi: a voi, figli cari del mio amore. Ho dei grandi disegni su di voi!
A L P A P A
Prima che a tutti gli altri mi rivolgo a te, figlio mio diletto, a te mio Vicario, per mettere fra le tue mani questa Opera che dovrebbe essere la prima di tutte e che, per il timore che il demonio ha ispirato all'uomo, si compirà solo in questo tempo.
Ah! vorrei che tu capissi l'estensione di quest'opera, la sua grandezza, la sua larghezza, la sua profondità, la sua altezza. Vorrei che tu comprendessi i desideri immensi che ho sull'umanità presente e futura!
Se tu sapessi quanto desidero essere conosciuto, amato ed onorato dagli uomini con un culto speciale! Questo desiderio l'ho in Me da tutta l'eternità e dalla creazione del primo uomo. Questo desiderio l'ho espresso parecchie volte agli uomini soprattutto nell'Antico Testamento. Ma l'uomo non l'ha mai compreso. Ora questo desiderio Mi fa dimenticare tutto il passato, purchè esso si realizzi al presente, nelle mie creature del mondo intero.
Mi abbasso fino alla più povera delle mie creature per poter nella sua ignoranza parlarle e mediante lei poter parlare agli uomini, senza che lei si accorga della grandezza dell'Opera che vorrei fare tra loro!
Non posso parlare di teologia con lei, sarei sicuro di fallire, non capirebbe. Permetto che sia così per poter realizzare la mia Opera mediante la semplicità e l'innocenza. Ma tocca a te ora mettere quest'Opera allo studio e portarla prestissimo ad esecuzione.
Per essere conosciuto, amato ed onorato con culto speciale non chiedo niente di straordinario. Desidero soltanto questo:
1.che un giorno, o almeno una domenica, sia consacrato ad onorarMi in modo del tutto particolare sotto il nome di Padre dell'umanità tutta intera. Vorrei per questa festa una messa ed un ufficio proprio. Non è difficile trovare i testi nella Sacra Scrittura. Se preferite renderMi questo culto speciale una domenica, Io scelgo la prima domenica di agosto, se prendete un giorno della settimana, preferisco che sia sempre il 7 di questo stesso mese.
2.Che tutto il clero si impegni a sviluppare questo culto e soprattutto che Mi faccia conoscere agli uomini come sono e come sarò sempre presso di loro, cioè il Padre più tenero e più amabile di tutti i padri.
3.Desidero che il clero Mi faccia entrare in tutte le famiglie, negli ospedali, anche nei laboratori ed officine, nelle caserme, nelle sale ove i ministri delle nazioni prendono decisioni, infine ovunque si trovino le Mie creature, anche se ce ne fosse soltanto una! Che il segno tangibile della mia invisibile presenza sia una immagine che mostri che Io sono realmente là, presente. Così tutti gli uomini faranno tutte le loro azioni sotto lo sguardo del loro Padre e Io stesso avrò sotto i miei occhi la creatura che ho adottata dopo averla creata, così tutti i miei figli saranno come sotto lo sguardo del loro tenero padre. Indubbiamente anche adesso sono dovunque, ma vorrei essere rappresentato in una maniera sensibile!
4.Che durante l'anno il clero e i fedeli adottino alcuni esercizi di pietà in mio onore, senza nuocere alle loro abituali occupazioni. Che senza timore i miei sacerdoti vadano ovunque, in tutte le nazioni, a portare agli uomini la fiamma del mio Paterno Amore. Allora le Anime saranno illuminate, conquistate, non solo tra gli infedeli, ma in tutte le sette che non sono della vera Chiesa. Sì, che anche questi uomini, che sono figli miei, vedano brillare questa fiamma davanti a loro, che conoscano la verità, che l'abbraccino e pratichino tutte le virtù cristiane.
5.Vorrei essere onorato in modo tutto particolare nei seminari, nei noviziati, nelle scuole e nei pensionati. Che tutti, dal più piccolo al più grande, possano conoscerMi ed amarMi come loro Padre, loro Creatore e loro Salvatore.
6.Che i sacerdoti si impegnino a cercare nelle Sacre Scritture ciò che ho detto in altri tempi e che è rimasto finora ignorato, relativamente al culto che desidero ricevere dagli uomini. Che lavorino anche per far giungere i miei desideri e la mia volontà a tutti i fedeli e a tutti gli uomini, specificando ciò che dirò per tutti gli uomini in generale e - in particolare - per i sacerdoti, religiosi e religiose. Quelle sono le anime che scelgo per renderMi grandi omaggi, più che gli uomini del mondo.
Certo occorrerà del tempo per arrivare ad una completa realizzazione di questi desideri che ho concepito sull'umanità e che ti ho fatto conoscere! Ma un giorno con le preghiere ed i sacrifici delle anime generose che si immoleranno per questa opera del mio Amore, sì un giorno sarò soddisfatto. Ti benedirò, Figlio mio diletto, e ti darò il centuplo di tutto ciò che farai per la mia Gloria.
AL VESCOVO
Voglio dire una parola anche a te, figlio mio Alessandro, perchè i miei desideri siano realizzati nel mondo.
E' necessario che con il Padre spirituale della "pianticella" del mio Figlio Gesù, siate i promotori di quest'opera, cioè di questo culto speciale che attendo dagli uomini. A voi, figli miei, affido quest'Opera e il suo futuro così importante.
Parlate, insistete, fate conoscere ciò che dirò perchè Io sia conosciuto, amato ed onorato da tutte le mie creature e avrete fatto ciò che Mi attendo da voi, cioè la mia volontà, e avrete realizzato i desideri che da tanto tempo ho custodito nel silenzio.
Di tutto ciò che voi farete per la mia Gloria, Io farò il doppio per la vostra salvezza e la vostra santificazione. Infine sarà nel cielo e solo nel cielo, che vedrete la grande ricompensa che sarò a voi in modo tutto particolare, e a tutti quelli che lavoreranno per questo scopo.
Ho creato l'uomo per Me ed è ben giusto che io sia TUTTO per l'uomo. L'uomo non gusterà gioie vere al di fuori del Padre suo e del suo Creatore, perchè il suo cuore non è fatto altro che per Me.
Dal canto mio, il mio amore per le mie creature è così grande che Io non provo nessuna gioia pari a quella di essere tra gli uomini.
La mia gloria in cielo è infinitamente grande, ma la mia gloria è ancora più grande quanto Mi trovo tra i Miei figli: gli uomini di tutto il mondo. il vostro cielo, mie creature, è in Paradiso con i miei eletti, perchè lassù, nel cielo, che Mi contemplerete in una visione perenne e che godrete di una gloria eterna. Il mio cielo è sulla terra, con coi tutti, o uomini! Sì, è sulla terra e nelle vostre anime che cerco la mia felicità e la mia gioia. Potete darMi questa gioia ed è per voi anche un dovere verso il vostro Creatore e Padre che da voi lo desidera e lo attende.
La mia gioia di essere tra voi non è meno grande di quella che provavo quando ero con mio Figlio Gesù durante la Sua vita mortale, mio Figlio, ero Io che Lo inviavo. Era concepito dal mio Spirito Santo, che sono ancora Io, in una parola ero sempre IO.
A voi, creature mie, amandovi come mio Figlio che sono Io, dico come a Lui: siete i miei figli diletti nei quali pongo le mie compiacenze; è per questo che Io godo in vostra compagnia e desidero restare con voi. La mia presenza tra voi è come il sole sul mondo terrestre. Se siete ben disposti a riceverMi, verrò vicinissimo a voi, entrerò in voi, vi illuminerò, vi riscalderò del mio Amore infinito.
Quanto a voi, anime in stato di peccato, o che ignorate la verità religiosa, non potrò entrare in voi, ma sarò comunque vicino a voi, poichè non smetto mai di chiamarvi, di invitarvi a desiderare di ricevere i beni che vi porto perchè vediate la Luce e guariate dal peccato.
A volte vi guardo con compassione per l'infelice stato nel quale vi trovate. A volte vi guardo con amore per disporvi a cedere ai fascini della grazia. Passo talvolta dei giorni, degli anni anche, vicino ad alcune anime, per poter assicurare loro la felicità eterna. Ignorano che Io sono là che le aspetto, che le chiamo ad ogni istante del giorno. Tuttavia non Mi stanco affatto e provo lo stesso la mia gioia nel restare accanto a voi, sempre con la speranza che un giorno ritornerete al Padre vostro e Mi farete almeno qualche atto d'amore prima di morire.
Ecco, per esempio, un anima che sta morendo all'improvviso: quest'anima è stata sempre per Me come il figliol prodigo (nota di Madre Eugenia: "Annoto questo esempio che ho visto compiersi tale e quale il Padre nostro ce lo descrive") . Io la colmavo di beni, le se ne andava sperperando tutti questi beni, questi doni gratuiti del Padre suo amabilissimo, e per di più Mi offedeva gravemente. L'attendevo, la seguivo dappertutto; le davo nuovi favori come la salute ed i beni che facevo fruttare dai suoi lavori così bene che aveva del superfluo. Talvolta la mia provvidenza gliene procurava ancora di nuovi. Era dunque nell'abbondanza, ma non guardava che al triste barlume dei suoi vizi e tutta la sua vita fu un tessuto di errori per il peccato mortale abituale. Ma il mio Amore non si è mai stancato. La seguivo egualmente, l'amavo e soprattutto, malgrado i rifiuti che Mi opponeva, ero contento di vivere pazientemente vicino a lei, nella speranza che forse un giorno avrebbe ascoltato il mio Amore e sarebbe tornata a Me, Suo Padre e Salvatore. infine si avvicina il suo ultimo giorno: le mando una malattia perchè possa raccogliersi e ritornare a Me suo Padre. Ma il tempo passa, ed ecco il mio povero figlio di 74 anni alla sua ultima ora. Sono ancora là, come sempre: gli parlo con più bontà che mai. Insisto, chiamo i miei eletti, che preghino per lui affinchè domandi il perdono che Io gli offro .... A questo punto, prima di rendere l'ultimo respiro, apre gli occhi, riconosce i suoi errori e quanto si sia allontanato dal vero cammino che conduce fino a Me. Rientra in se stesso, poi con flebile voce, che nessuno di quanti gli sono intorno ascolta, Mi dice: "Dio mio, ora vedo come il vostro Amore per me è stato grande ed io Vi ho offeso continuamente con una sì cattiva vita. Non ho mai pensato a Voi, mio Padre e mio Salvatore. Ora vedete tutto e per tutto questo male che vedete in me e che io riconosco nella mia confusione, Vi chiedo perdono e Vi amo, Padre mio e Salvatore mio!"
Egli morì nello stesso istante ed eccolo davanti a Me. Io lo giudico con l'Amore di un Padre, come mi ha chiamato, ed è salvo. Resterà qualche tempo nel luogo di espiazione, poi sarà felice per l'eternità. Ed Io, dopo esserMi compiaciuto durante la sua vita nella speranza di salvarlo con il suo pentimento, godo ancor più con la mia Corte celeste d'aver realizzato il Mio desidero e d'essere suo Padre per tutta l'eternità.
Quanto alle anime che vivono nella giustizia e nella grazia santificante, provo la mia felicità nello stabilirMi in loro. Mi dono a loro. Trasmetto loro l'uso della MIA POTENZA e con il MIO AMORE trovano un'anticipazione del Paradiso in ME, loro Padre e loro Salvatore!
Il Messaggio del Padre
2° fascicolo
Il secondo fascicolo comincia il 12 agosto 1932.
Un giorno il demonio se ne impadronì e ne lacerò la copertina con delle forbici.
"Ho appena aperto una sorgente d'acqua viva che, da oggi fino alla fine dei tempi, non si inaridirà mai. vengo a voi, creature mie, per aprirvi il mio seno paterno appassionato d'amore per voi, figli Miei. Io voglio che voi siate testimoni del mio Amore infinito e misericordioso. Non Mi basta avervi mostrato il mio Amore, voglio anche aprirvi il Mio Cuore dal quale uscirà una sorgente refrigerante a cui tutti gli uomini si disseteranno. Gusteranno allora le gioie che non avevano conosciuto fino ad allora a causa di questo peso immenso di timore esagerato che avevano di Me, loro tenero Padre.
E' da quando ho promesso un Salvatore agli uomini che ho fatto sgorgare questa sorgente (nota di Madre Eugenia: "Questa sorgente, da quando Egli me ne parla, la vedo tutti i giorni"). Io l'ho fatta passare attraverso il Cuore del Figlio mio perchè giunga fino a voi. Ma il mio Amore immenso per voi mi spinge a fare più ancora aprendo il mio seno dal quale sgorgherà quest'acqua di salvezza per i miei figli, ed io permetto loro di attingere liberamente tutto ciò che è loro necessario per il tempo e per l'eternità.
Se volete provare la potenza di questa sorgente di cui vi parlo, imparate prima a conoscerMi meglio e ad amarMi, fino al punto che desidero Io, cioè non soltanto come Padre, ma come vostro Amico e vostro Confidente.
perchè stupirvi di quello che vi dico? Non vi ho creati a mia immagine? Vi ho fatti a mia immagine perchè non troviate niente di strano quando parlate e familiarizzate con il Padre vostro, vostro Creatore e vostro Dio; poichè siete divenuti, per mezzo della mia misericordiosa Bontà, i figli del Mio Amore paterno e divino.
Mio figlio Gesù è in Me e Io sono in Lui, nel nostro scambievole amore che è lo Spirito Santo, che ci tiene uniti con questo vincolo di Carità che fa sì che Noi siamo UNO.
Lui, mio Figlio, è il serbatoio di questa sorgente, perchè gli uomini possano andare ad attingere nel Suo Cuore che è sempre pieno di acqua di Salvezza fino a traboccare! Ma è necessario che abbiate la certezza di questa sorgente che mio Figlio vi apre, perchè possiate convincervi che è refrigerante e piacevole! Allora, venite a Me per mezzo del Figlio mio e quando sarete vicino a Me, confidateMi i vostri desideri. Vi mostrerò questa sorgente facendoMi conoscere tale qual sono. Quando Mi conoscerete, sarete dissetati, ristorati, i vostri mali guariranno, i vostri timori svaniranno; la vostra gioia sarà grande e il vostro amore troverà riposo che non aveva mai provato fino ad ora.
ma come, Mi direte, possiamo venire a voi? Ah! venite per la via della confidenza, chiamateMi vostro Padre, amateMi in Spirito e Verità e ciò sarà sufficiente perchè quest'Acqua refrigerante e potentissima giunga a dissetarvi.
Ma se volete che essa vi dia tutto ciò che vi manca per conoscerMi e amarMi e se vi sentite freddi ed indifferenti, chiamateMi soltanto con il dolce nome di Padre ed Io verrò a voi. La Mia sorgente vi donerà l'amore, la confidenza e tutto ciò che vi manca per essere sempre amati dal vostro Padre e Creatore.
Poichè desidero soprattutto farMi conoscere da voi tutti, perchè possiate tutti godere, anche quaggiù, della Mia bontà e della mia tenerezza, fatevi apostoli presso coloro che non Mi conoscono, che non Mi conoscono ancora, ed Io benedirò le vostre fatiche e i vostri sforzi preparandovi una grande gloria vicino a Me, nell'eternità!
Io sono l'oceano della Carità, figli miei, ecco un'altra prova dell'Amore
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