martedì 14 giugno 2011

INDULGENZA PLENARIA ANNO INNOCENZIANO (28-9-2010_12-11-2011)



PENITENZIERIA APOSTOLICA

LA PENITENZIERIA APOSTOLICA, per ordine del Som­mo Pontefice, concede che i fedeli cristiani veramente pentiti possano lucrare l'INDULGENZA PLENARIA nel SANTUA­RIO DELLA SS. ANNUNCIATA di Piancogno. OGNI GIORNO, alle consuete condizioni che regolano l'in­dulgenza: la confessione sacramentale, la comunione eucari­stica, la preghiera secondo l'intenzione del Sommo Pontefice, la visita al Santuario in forma di pellegrinaggio o personale, partecipare alla sacra funzione, sostare un congruo spazio di tempo in meditazione e concludere con il Padre Nostro, il Credo e l'invocazione alla Beata Maria Vergine e al Beato Innocenzo. La presente concessione è valida per tutto l'Anno Innocenzia­no: 28 settembre 2010-12 novembre 2011. Non è d'impedimento qualsiasi altro provvedimento in con­trario. 

PREGHIERE PER RICEVERE L'INDULGENZA

- "Padre nostro"
- "Credo (Professione di Fede)".
- Una preghiera secondo le intenzioni del Papa.
-Aggiungere a scelta tra le seguenti devozioni:
* Recita della preghiera del Santo Rosario;
* Via Crucis;
* Visita al Santissimo Sacramento
*Adorazione eucaristia;
* Lettura della Parola di Dio

Santuario SS. Annunciata 25052 Piancogno (BS) Tel.: 0364/45180


CHE COS'È L'INDULGENZA?

L’indulgenza è la remissione dinanzi a Dio della pena tem­porale dei peccati già rimessi per quanto riguarda la colpa e per i quali si è già ottenuta l'assoluzione confessandosi. L’in­dulgenza è la remissione che il fedele riceve solo debitamente disposto e a determinate condizioni. Questa viene donata per intervento della Chiesa, la quale, come ministro della Reden­zione, con la sua autorità, dispensa ed applica il tesoro delle soddisfazioni di Cristo e dei santi. L’indulgenza è parziale o plenaria a seconda che liberi in parte, o in tutto, dalla pena temporale dovuta ai peccati" (Paolo VI, Costituzione Apo­stolica Indulgentiarum doc­trina, 1967). "La Chiesa, avendo ricevuto da Cristo il potere di perdo­nare in suo nome, è nel mon­do la presenza viva dell'amo­re di Dio che si china su ogni umana debolezza per acco­glierla nell'abbraccio della sua misericordia. Ricorrere alla Comunione dei Santi permette al peccatore di essere purificato rapidamente e con più efficacia dalle pene del peccato".

NOTIZIE SUL SANTUARIO DELLA SS.MA ANNUNCIATA
Il fondatore del convento-santuario dell'Annunciata é il francescano beato Amedeo Meneses de Silva nobile spagnolo. Ordinato sacerdote celebra la sua prima santa Messa il 25 marzo 1459 nel convento di Ore­no di Vimercate, uno dei luoghi per accettare i fra­ti che volevano vivere la Regola di san Francesco d'Assisi in modo autentico. Nell'anno 1468 l'ere­mita e terziario francescano di Borno, certo Pie­tro, pregò il padre Amedeo di accettare in dono la chiesa di sua proprietà e fondare un convento di frati. Egli dopo aver pregato a lungo accolse il dono, dicendo ai frati che la Madonna li avreb­be sempre protetti ed aiutati. I seguaci del bea­to Amedeo rimasero circa un secolo in questo convento. In seguito fu abitato dai Frati Minori Francescani detti Osservanti. In un periodo carico di riforme, il Convento nell'anno 1605, accolse un'altra famiglia francescana denomi­nata dei Frati Minori Riformati, che vi rimase fino alla soppressione napoleonica avvenuta nel 1810. In questi due secoli di permanenza, mol­ti frati, resero illustre e celebre questo conven­to per la grande spiritualità da lasciare orme di santità incancellabili sia per la vita austera come per la capacità di annunciare il Vangelo in tutta la Val Camonica. Noi ricordiamo i nomi più noti: i fratelli Belli di Borno, padre Giovanni Abondio da Darfo il grande eroico missionario della Valle di Lucerna, padre Ludovico Bellardini da Breno, padre Zaccaria Fiorini da Gianico, padre Pier Alberto Rossi da Ponte di Legno. Dal 1835 sono presenti i frati mino­ri cappuccini. Negli anni passati L' Annunciata fu pure sede del noviziato della Provincia di Lombardia. In questo Convento fecero il noviziato il Servo di Dio padre Carlo da bbiategrasso e il beato Innocenzo

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NON SCENDO DALLA CROCE Di Fulton j Sheen,vescovo

Ero uscito di casa per saziarmi di sole.Trovai un uomo che

si dibatteva nel dolore della crocifissione.Mi fermai

e gli dissi:"Permetti che ti aiuti"?Lui rispose:

Lasciami dove sono.

Non scendo dalla croce fino a quando sopra vi

spasimano i miei fratelli.

fino a quando per staccarmi

non si uniranno tutti gli uomini.

Gli dissi"Che vuoi che io faccia?"

Mi rispose:

Và per il mondo e di a coloro

che incontrerai che c è un uomo

che aspetta inchiodato alla croce.