giovedì 22 marzo 2012

ESAME DI COSCIENZA E CONFESSIONE


QUARESIMA 2012

feb25 by Filia Ecclesiae





NON DIRE MAI

Io non mi confesso, perché non ho nulla da dire al Confessore. Io non ho peccati, perché non ammazzo, non rubo e non faccio male a nessuno…

La Parola di Dio ci dice: “Se diciamo che siamo senza peccato, inganniamo noi stessi e la verità non è in noi. E se diciamo che non abbiamo peccato facciamo di Gesù un bugiardo e la sua parola non è in noi” (1 Gv 1, 8-10).
Padre Pio é stato un grandissimo Santo, che ha portato sul suo corpo per ben 50 anni le stimmate di Gesù. Ebbene egli si confessava ogni giorno! Tu pensi forse di essere più santo di lui, dato che non ti confessi mai…?

Io andare dal prete a fargli sapere i fatti miei? Mai!

Per la salute del corpo tu non riveli al medico le miserie del tuo corpo e quanto c’è di più delicato? Eppure il tuo corpo diventerà polvere… E perché non vuoi fare altrettanto col medico della tua anima, il Sacerdote che è Ministro di Dio? E qui si tratta della salvezza o della perdizione eterna!
Pensaci…

Cos’è la confessione?
É il Sangue di Cristo che lava le anime!
“La sconfitta più grande che ci ha inflitto Dio è il sacramento della Confessione, perché se un’anima in peccato mortale ci appartiene, con una confessione ben fatta, subito ci viene strappata!” (Il Demonio a San Nicola di Flue) Il Demonio ha terrore della confessione, quindi fa di tutto per non farci confessare o per farci confessare male. Questo è il punto debole del Demonio ed è lì che dobbiamo attaccarlo!



feb26 by Filia Ecclesiae


PER CONFESSARSI BENE

Quando Gesù scese dal monte, un lebbroso gli si prostrò ai piedi dicendo: “Signore, se Tu vuoi puoi guarirmi”. E Gesù, stesa la mano, lo toccò e disse: “Lo voglio, sii sanato”. E subito fu guarito dalla sua lebbra. Poi Gesù disse al miracolato di presentarsi al sacerdote e di fare l’offerta per la sua purificazione, secondo la legge di Mosè (Mt 8, 1-4). La lebbra è figura del peccato. Il lebbroso è il peccatore che ha bisogno di guarire. Come Gesù ordinò al lebbroso guarito di presentarsi al sacerdote, così ha stabilito che l’anima resti guarita solo se il ministro di Dio, a cui ci presentiamo, perdona i peccati a nome Suo.
É necessario accostarsi alla Santa Confessione, cioè a Dio, con rispetto, con preparazione, con umiltà Dio così disse a Mosè presso il roveto ardente: “Non avvicinarti! Togliti i sandali dai piedi, perché il luogo dove tu stai, é una terra santa!” (Es 3,5).



1. L’esame di coscienza
Fare l’esame di coscienza significa ricercare diligentemente i peccati commessi dopo l’ultima confessione fatta bene. Questa ricerca deve essere fatta evitando ogni fretta e mancanza di attenzione.

2. Dolore dei peccati
Il dolore dei peccati consiste nel provare grande dolore per le colpe commesse. Il dolore è perfetto se uno sente che ha offeso il Padre che ci ama infinitamente; è imperfetto se nasce dalla paura dei castighi e dell’Inferno. É necessario avere dolore di tutti i peccati, sia di quelli mortali (detti così perché danno la morte all’anima. Perché il peccato sia mortale sono necessarie tre condizioni: 1) materia grave; 2) piena avvertenza; 3) deliberato consenso. Se manca anche una sola di queste condizioni il peccato non è mortale). sia di quelli veniali (i peccati meno gravi). Molti credono che il dolore si riduce nella breve e veloce recita dell’atto di dolore. Quanto si sbagliano! Padre Pio piangeva a singhiozzi quando uno non provava dolore nella confessione. E con te farebbe la stessa cosa?

3. Proponimento di non commetterne più
Il proponimento è la volontà decisa a non fare più peccati. Non basta avere una volontà generica di correggersi, ma bisogna essere disposti ad usare tutti i mezzi per evitare i peccati. San Domenico Savio diceva: “Preferisco morire, anziché commettere un solo peccato!”. Siamo obbligati a fuggire le occasioni di peccato perché “chi ama il pericolo, in esso perirà” (Sir 3,25).

4. La confessione dei peccati
Consiste nel dire al sacerdote i peccati commessi per averne l’assoluzione. Alcuni dicono che si confessano a Dio direttamente, ma sbagliano perché Gesù non ha mai detto di fare così. Ha dato invece agli Apostoli ed ai loro successori il potere divino di perdonare i peccati dicendo: “A chi voi perdonerete i peccati, saranno perdonati: a chi non li perdonerete non saranno perdonati” (Gv 20, 21-23).
Chi è in peccato grave non deve ricevere la Santa Comunione senza essersi prima confessato, anche se ne prova un grande dolore! É il caso di chi fa la Santa Comunione in peccato grave e poi va a confessarsi. É meglio non fare la Santa Comunione anziché farla in peccato!
É vivamente raccomandata la confessione frequente anche delle colpe quotidiane (peccati veniali) perché ci aiuta a formare una retta coscienza cristiana, a lottare contro le cattive inclinazioni, ad avanzare nella vita spirituale. Chi volutamente nasconde un peccato grave, non fa una buona confessione e se fa la Santa Comunione in peccato, ricordi che: “Chi mangia e beve indegnamente il Corpo e Sangue di Cristo, mangia e beve la propria condanna” (1 Cor 11, 29).

5. La soddisfazione o penitenza
Bisogna fare il possibile per riparare le proprie colpe. La semplice giustizia umana lo esige. Non basta essere perdonati in confessione, l’obbligo della riparazione dura. Come si fa a riparare, ad esempio un peccato di aborto? Qui ci vuole un pentimento ed una riparazione che duri tutta una vita!
Se non ripariamo i peccati commessi in questa vita, li sconteremo in Purgatorio. Molti cristiani lo sottovalutano. Eppure la Madonna di Fatima, a Lucia che le chiese dove si trovava una sua amica morta, rispose: “Non è con me in Paradiso. É in Purgatorio e ci resterà fino atta fine del mondo!”.

PRIMA DELLA CONFESSIONE:

Cerca un momento tranquillo: mettiti davanti al Crocifisso e prega così:

1. Signore Gesù, che sanavi gli infermi e aprivi gli occhi ai ciechi, tu che assolvesti la donna peccatrice e confermasti Pietro nel tuo amore, perdona tutti i miei peccati, e crea in me un cuore nuovo, perché io possa vivere in perfetta unione con i fratelli e annunziare a tutti la salvezza.
“Vi dico: ci sarà più gioia in Cielo per un peccatore che si converte, che per novantanove giusti che non hanno bisogno di conversione” (Lc 15,7) Ora alla luce di Dio fà il tuo esame di coscienza.

ESAME DI COSCIENZA
2. Da quanto tempo non ti confessi bene? L’ultima volta hai detto tutti i peccati gravi commessi? – Nelle confessioni passate hai mai nascosto volutamente qualche peccato mortale? – Da quanto tempo non ricevi la Comunione? – L’hai fatta sempre bene? – Hai mancato di rispetto al SS. Sacramento accostandoti alla comunione parlando, ridendo, senza preparazione e senza pensare chi stavi per ricevere? – Hai mai profanato l’Eucarestia commettendo sacrilegio? – Sai vivere con austerità soprattutto nei giorni comandati dalla Chiesa? – Fai qualche penitenza il venerdì? – Hai mangiato carne nei venerdì di quaresima? – Hai fatto digiuno il mercoledì delle ceneri e il venerdì santo?


Altro esame di coscienza

Come suggerito da Sua Ecc. Card. Angelo Comastri


Per una sincera confessione

Spirito Santo, aiutami a confessare tutti i miei peccati con sincerita’ e vero pentimento.


1)”Ama il Signore Dio tuo con tutto il cuore”

Mi comporto da vero cristiano nella mia vita di tutti i giorni o lo sono solo di nome?
La mia fede e’ genuina e generosa o superficiale?
Sono superstizioso, credo nella magia e nella stregoneria? Frequento i maghi e gli indovini? seguo l’oroscopo?
Prego solo quando ho bisogno di ricevere grazie o quando sto male e gli affari mi vanno male ecc…? Bestemmio, maledico Dio, la Madonna, i santi e le cose sacre?
Partecipo con devozione alla Santa Messa nei giorni festivi? Frequento i sacramenti? Partecipo alle catechesi?
Parlo male della religione, della Chiesa, del Papa?
Cosa conta di piu’ per me: i soldi, il benessere materiale, la carriera, il successo, i divertimenti o Dio e la salvezza eterna?

2)“Amatevi come Io vi ho amato”

Il Vangelo ci insegna che non si puo’ amare Dio se non amiamo il nostro prossimo.
Sono convinto di questo?

Come bambino: sono obbediente e rispetto i miei genitori, nonni, fratelli e sorelle e altri membri della famiglia? Seguo i loro consigli? Li aiuto se sono malati o anziani?
Studio o lavoro con la dovuta dedizione?

Come genitore: mi prendo cura dell’educazione umana e cristiana dei miei figli?
Sono per loro un buon esempio? Trovo il tempo di stare con loro e di pregare con loro?

Come marito/moglie: sono fedele ai voti matrimoniali e ai miei doveri familiari?
Sono pronto a dialogare? sono paziente? So perdonare e scusare le colpe e i limiti del mio partner?

Amo il mio prossimo come l’amava Gesu’? o parlo male degli altri e sono invidioso?
Sono geloso? Faccio dei pettegolezzi? Sono arrogante e dominatore?

Come impiegato o datore di lavoro: sono giusto, onesto, rispettoso dei diritti altrui?
Ho sempre rispettato la vita degli altri? Ho abortito o suggerito ad altri di abortire?
Ho rubato? Ho fatto affari disonesti? Ho danneggiato proprieta’ che non mi appartengono?
Guido con prudenza, con il dovuto rispetto per la mia vita e quella degli altri?

3)Doveri verso noi stessi

Sono a conoscenza del fatto che, come cristiano, io sono il “Tempio dello Spirito Santo”?
Mi prendo cura della mia vita spirituale pregando giornalmente e leggendo la Parola di Dio?
Partecipo con interesse e con senso del dovere alla vita parrocchiale e diocesana?
Che uso faccio del tempo e degli altri doni che Dio mi ha dato?
Mantengo puro il mio corpo e il mio cuore? o coltivo pensieri e desideri impuri?
Do cattivo esempio agli altri con il mio comportamento e i miei vestiti immodesti?
Leggo libri o guardo films indecenti?
Esagero nel mangiare e nel bere? Fumo? Assumo droghe? Ho il vizio del gioco?
Come cittadino cristiano, compio i miei doveri politici e sociali? Pago le tasse? Rispetto l’ambiente?

C’e’ altro di cui la mia coscienza mi rimprovera?







E dopo l’esame di coscienza?


ATTO DI DOLORE

Mio Dio, mi pento e mi dolgo con tutto il cuore dei miei peccati, perché peccando ho meritato i tuoi castighi, e molto più perché ho offeso te, infinitamente buono e degno di essere amato sopra ogni cosa. Propongo col tuo santo aiuto di non offenderti mai più e di fuggire le occasioni prossime di peccato. Signore, misericordia, perdonami.

Ora vai dal Sacerdote, ministro di Dio e della Chiesa, e accusa tutto quanto ti ricordi, operando in te una vera “conversione”. Il perdono di Dio ti viene dato attraverso il ministero del sacerdote, che dice: “Dio, Padre di Misericordia, che ha riconciliato a sé il mondo nella morte e risurrezione del suo Figlio, ed ha effuso lo Spirito Santo per la remissione dei peccati, ti conceda, mediante il ministero della Chiesa, il perdono e la pace. E io ti assolvo dei tuoi peccati nel nome del Padre e del Figlio + e dello Spirito Santo. Fatto il segno della croce, torna al tuo posto e con gioia ringrazia il Signore.

RINGRAZIAMENTO DOPO LA CONFESSIONE

Dio onnipotente ed eterno, che mi correggi con giustizia e perdoni con infinita clemenza, ricevi il mio umile ringraziamento. Tu che nella tua provvidenza tutto disponi secondo un disegno di amore, fà che accogliendo in me la grazia del perdono porti frutti di conversione e viva sempre nella tua amicizia. Per Cristo nostro Signore. Amen.

LA SANTA COMUNIONE

Per ricevere benela S. Comunione, bisogna essere in grazia di Dio, cioè senza peccati mortali nell’anima. Si deve ricevere il Signore in stato di Grazia santificante. Chi riceve la S. Comunione in peccato, commette il gravissimo peccato di sacrilegio. Inoltre occorre sapere che nella Santa Comunione, noi riceviamo COLUI che l’Universo non può contenere! É necessario perciò un grande raccoglimento interno ed esterno: mani giunte, grande fede ed amore, vestiti decorosi. Infine bisogna essere digiuni da un’ora, prima di ricevere Gesù nell’Ostia Santa. L’acqua naturale non rompe il digiuno, come pure le medicine. Non si devono assolutamente avere in bocca caramelle o gomme da masticare in Chiesa e prima di ricevere la S. Comunione, perché si rompe il digiuno. Fatta la S. Comunione, si va – tutti raccolti e con le mani giunte – al proprio posto, senza correre. In ginocchio, al nostro posto, facciamo il dovuto ringraziamento a Gesù venuto in noi, con le mani giunte, testa china ed occhi socchiusi, per favorire il necessario e cristiano raccoglimento. È doveroso anche fare la genuflessione davanti a Gesù Sacramentato (la lampada accesa ci dice dov’è) e dire, con fede ed amore: “Sia lodato e ringraziato ogni momento il Santissimo e Divinissimo Sacramento!”.

CONFIDENZA NELLA BONTÀ MISERICORDIOSA DI GESÙ

Una delle tentazioni più terribili che assale tanti è quella dello scoraggiamento e della sfiducia per cui il demonio presenta Dio come un padrone austero, un giudice senza pietà che tiene sempre in mano la spada della sua giustizia inesorabile, pronto a far cadere su di loro i fulmini della Sua giustizia. Contro questa tentazione occorre ravvivare lo spirito di fede che ci presenta Dio com’è in realtà: tutto pieno di Bontà e Misericordia, sempre disposto ad accogliere e perdonare il peccatore pentito. Bisogna credere fermamente all’amore di Gesù per ciascuno di noi. Noi siamo più miserabili di quanto possiamo credere, ma la nostra immensa miseria attira la sua infinita Misericordia.

Spesso, vedendoci sempre indegni, sempre deboli per cui cadiamo ad ogni istante, noi siamo tentati di sfiducia. In questi momenti di sfiducia dobbiamo riflettere però che l’amore di Gesù è senza limiti e che la sua Misericordia è infinita. I nostri peccati hanno sempre un limite, mala Misericordiadi Dio non ha limiti perché infinita. Dio è Amore (1 Giov. 4,16); Dio è essenzialmente Amore, Amore eterno, Amore infinito. Dio ama ciascuno di noi con amore infinitamente misericordioso.

La Misericordiadi Gesù è per ciascuno di noi ma lo è in modo particolare per coloro che ne sono più bisognosi, infatti Gesù ci dice (Matt. 9,13): Non sono venuto a chiamare i giusti, ma i peccatori.

A Santa Faustina Kowalska, Gesù affermava: «II peccatore non tema di avvicinarsi a Me. Anche se l’anima fosse come un cadavere in piena putrefazione, se umanamente non ci fosse rimedio, non è così davanti a Dio. Io sono tutto Amore e Misericordia. Nessun peccatore, fosse pure un abisso di abiezione, mai esauriràla Mia Misericordia, poiché più vi si attinge, più aumenta. Il peccatore, anche se i suoi peccati fossero neri come la notte rivolgendosi alla Mia Misericordia, Mi glorifica e onorala Mia Passione».

A suor Consolata Betrone, monaca cappuccina morta in concetto di santità il 18 luglio1946 aMoriondo-Testona, Gesù dichiarava: «L’impenitenza finale l’ha quell’anima che vuole andare all’inferno di proposito e quindi ostinatamente rifiutala Misericordia, perché Io non rifiuto mai il perdono a nessuno; a tutti offro e donola Mia Immensa Misericordia, perché per tutti Ho versato il Mio Sangue… per tutti! No, non è la moltitudine dei peccati che danno l’anima all’inferno, perché Io li perdono se essa si pente, ma è l’ostinazione a non volere il Mio perdono, a volersi dannare».

Ed allora abbiamo sempre fiducia nell’Infinita Bontà Misericordiosa di Dio. Pentiamoci dei nostri peccati, ricorriamo al Sacramento della Confessione, che ci cancella i peccati, ci ridà la vita di grazia e ci riapre le porte del Cielo. Facciamo con devozione i Primi Nove Venerdì del mese per conseguirela Grande Promessa, sgorgata proprio dall’Amore Misericordioso del Cuore di Gesù e così ci assicureremo il Paradiso…


innamorati della lode


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NON SCENDO DALLA CROCE Di Fulton j Sheen,vescovo

Ero uscito di casa per saziarmi di sole.Trovai un uomo che

si dibatteva nel dolore della crocifissione.Mi fermai

e gli dissi:"Permetti che ti aiuti"?Lui rispose:

Lasciami dove sono.

Non scendo dalla croce fino a quando sopra vi

spasimano i miei fratelli.

fino a quando per staccarmi

non si uniranno tutti gli uomini.

Gli dissi"Che vuoi che io faccia?"

Mi rispose:

Và per il mondo e di a coloro

che incontrerai che c è un uomo

che aspetta inchiodato alla croce.