mercoledì 14 maggio 2014

DAL “DIARIO DI CONCHITA”




  La Comunione da San Michele Arcangelo  “San Michele Arcangelo, all’inizio delle apparizioni, ci dava ostie non consacrate. Noi avevamo già mangiato, tuttavia Lui ce le dava lo stesso poiché non erano consacrate e voleva insegnarci a fare bene la Comunione. Un giorno ci ordinò che andassimo presto ai Pini, a digiuno, e che ci accompagnasse una bambina. Noi la portammo e obbedimmo all’Angelo in tutto quello che ci aveva detto di fare. Arrivate ai Pini, ci apparve l’Angelo con una coppa che sembrava d’oro e ci disse: «Vi darò la Comunione: questa volta le ostie sono consacrate. Recitate il CONFITEOR e pensate che state per ricevere Di»o. Noi lo recitammo. In seguito ci diede la Comunione, dicendo di ringraziare Dio. Dopo aver reso grazie, ci disse di pregare con Lui <ANIMA DI CRISTO>. Noi pregammo. Terminata questa preghiera ci disse: «Verrò domani a darvi la Comunione» e se ne andò. Quando raccontavamo queste cose, alcune persone non ci credevano, specialmente i sacerdoti perché dicevano che l’Angelo non può consacrare. Quando vedemmo nuovamente l’Angelo, gli comunicammo ciò che diceva la gente ed Egli ci rispose che le ostie consacrate le prendeva dai Tabernacoli della Terra. Lui ci diede la Comunione per molto tempo” […] “La Vergine Santissima ordinò a tutte e quattro, Loli, Jacinta, Mari Cruz e io, che andassimo a recitare il Rosario al <Cuadro>. Alcuni giorni andavamo alle 6 ed altri più tardi. Jacinta e Mari Cruz andavano alle 7 del mattino e Loli non aveva un’ora fissa. Siccome Mari Cruz aveva qualche difficoltà ad alzarsi così presto, decise di andarvi alle 8. Jacinta andava alle 6 accompagnata da sua madre e da altre persone del paese che solevano venire con noi. In occasione della Settimana Santa la Vergine mi ordinò che andassi alle 5 del mattino, come feci in effetti (poiché Lei voleva che sempre facessimo penitenza) […]”.  Locuzione del 20 luglio 1963 Il 20 luglio 1963 Conchita ebbe una impressionante locuzione di Nostro Signore. Quando Conchita uscì dalla chiesa dicendo di avere avuto una locuzione interiore, un sacerdote le chiese che, per cortesia, gli narrasse le circostanze per iscritto. La bambina prese allora carta e matita e scrisse spontaneamente:  “Io ringraziavo il Signore, gli chiedevo alcune cose ed Egli mi rispondeva. Gli chiedevo che mi desse una Croce, poiché io sto vivendo senz'altra sofferenza se non quella di non aver nessuna Croce; e Gesù, mentre io gli facevo questa petizione, mi rispose: «Sì, ti darò la Croce». E io, molto emozionata, gli domandavo altre cose e gli dicevo: «Per quale motivo avverrà il miracolo? Per convertire molte persone?». Ed Egli mi rispose: «Per convertire il mondo intero». «La Russia si convertirà?». «Anche la Russia si convertirà e così tutti ameranno i Nostri Cuori». «E dopo verrà il castigo?». Ma Gesù non mi rispose. « Perché vieni nel mio povero cuore senza che io lo meriti?» «Ma Io non vengo per te, bensì per tutti». «Il miracolo avverrà in modo che soltanto io vedrò la Madonna?». Ed Egli mi rispose: «Per i tuoi sacrifici, la tua sopportazione, ti permetto di essere colei che intercede affinché il miracolo avvenga». E io gli dissi: «Non sarebbe meglio che ci fossimo tutte o, altrimenti, che Tu non dia questo incarico a nessuna di noi?». Ed Egli mi rispose: «No». «Io andrò in Paradiso?». E Lui mi rispose: «Amerai molto e pregherai i Nostri Cuori». «Quando mi darai la Croce?». Ma Lui non mi rispose. «Cosa diverrò nel futuro?». Gesù non mi diede risposta. Mi disse soltanto che in qualunque luogo e in qualsiasi condizione dovrò soffrire molto. Io gli domandai: «Morirò presto?». E la sua risposta fu: «Dovrai permanere sulla terra per aiutare il mondo». Io replicai: «Io valgo poco. Non potrò essere di aiuto». E Gesù mi assicurò: «Con le tue preghiere e le tue sofferenze, aiuterai il mondo». «Quando si va in Paradiso, si va da morti?». E Lui mi disse: «Non si muore mai». (Io credevo che non si andasse in Paradiso prima di risorgere). Gli domandai se S. Pietro si trovava sulla porta per riceverci. Gesù mi disse di no. Nel momento in cui mi trovavo in preghiera o in dialogo con Dio, mi sentivo fuori da questa terra. Gesù mi ha anche detto che adesso un maggior numero di persone amano il Suo Cuore.

 CIRCA I SACERDOTI MI HA DETTO CHE DEVO PREGARE MOLTO PER LORO, AFFINCHÉ SIANO SANTI, ADEMPIANO BENE I LORO DOVERI E FACCIANO SÌ CHE ALTRE PERSONE SIANO MIGLIORI. «CHE MI FACCIANO CONOSCERE DA CHI NON MI CONOSCE, E FACCIANO SÌ CHE MI AMINO COLORO CHE MI CONOSCONO E NON MI AMANO».  Apparizione del 13 novembre 1965 "La Vergine mi aveva annunciato in una locuzione, che ricevetti in chiesa, che il giorno sabato 13 novembre l'avrei vista ai Pini, in un'apparizione speciale nella quale avrebbe baciato oggetti religiosi per essere distribuiti in seguito, perché sono molto importanti. Io desideravo tanto che quel giorno arrivasse, per vedere nuovamente Colei che ha seminato in me la felicità di Dio: la Vergine con Gesù Bambino fra le braccia. Pioveva, ma a me non importava. Salii ai Pini portando con me molti rosari che mi avevano regalato, poco tempo prima, per distribuirli; come mi aveva detto la Madonna, io li portavo affinché Lei li baciasse. Mentre salivo tutta sola ai Pini, pentita dei miei difetti, mi ripromettevo di non cadere più in essi, poiché ero imbarazzata a presentarmi così davanti alla Madre di Dio senza vincerli. Giunta ai Pini, tirai fuori gli oggetti religiosi che portavo con me. Sentii allora una voce molto dolce, quella della Vergine (si distingue molto bene da tutte le altre!) che mi chiamava per nome. Io le risposi: «Eccomi...». In quel momento vidi la Madonna con Gesù Bambino in braccio. Veniva vestita come sempre e con un gran sorriso. Le dissi: «Sono venuta a portarti i rosari perché Tu li baci». Lei rispose: «Lo vedo». Avevo un chewinggum in bocca e lo stavo masticando, ma quando La vidi, smisi di masticarlo e lo lasciai appiccicato a un dente. La Madonna, che lo aveva notato, mi disse: «Conchita, perché non sputi quel chewing-gum e non offri questo come sacrjficio alla gloria di mio Figlio? ». Io, piena di vergogna, lo tolsi dalla bocca e lo buttai per terra. E continuò: «Ricordi quello che ti ho detto il giorno del tuo compleanno, che tu soffrirai molto sulla terra?. . Ebbene te lo confermo nuovamente. Tu abbi fiducia in Noi e offri le tue sofferenze ai nostri Cuori, per il bene dei tuoi fratelli, così Ci sentirai sempre accanto a te». Io le dissi: «Come sono indegna, oh Madre, di tante grazie che mi accordate! E venite ancora verso di me oggi, per alleviare la pena della piccola croce che sto portando in questo momento». E lei mi disse: «Conchita, io non vengo solo per te bensì per tutti i miei figli, con il desiderio di attrarli tutti verso i nostri Cuori. E poi soggiunse: E ora dammi da baciare tutto quello che hai portato». Così feci. Io avevo una croce; la Madonna la baciò e poi mi disse: «Passala sulle mani di Gesù Bambino». Obbedii e Lui non parlò. Dissi: «Porterò con me questa croce in convento». La Vergine taceva. Dopo aver baciato gli oggetti, mi disse: «Mio Figlio, attraverso tutti i baci che ho dato a questi oggetti, si servirà di essi per fare prodigi. Distribuiscili agli altri... ». «Certamente, così farò». In seguito mi ha detto di presentarle le petizioni delle persone che me le avevano confidate, e io gliele presentai. Mi disse allora: «Parlami, Conchita, parlami dei miei figli! Li proteggo tutti sotto il mio manto». Io replicai: «Ma questo manto è troppo piccolo; non ci stiamo tutti sotto». Lei sorrise. «Sai, Conchita, perché non sono venuta il 18 giugno a recarti il messaggio da rivelare al mondo...? Perché mi addolorava dirvi quelle cose io stessa. Tuttavia voi dovevate saperle per il vostro bene e se osserverete il contenuto del messaggio, sarà a gloria di Dio. Io vi amo molto e desidero vivamente la vostra salvezza, per riunirvi qui in Cielo, attorno al Padre al Figlio e allo Spirito Santo! E’ vero, Conchita, che posso contare su di te? ». Io le risposi: «Se Ti vedessi sempre, allora sì, ma altrimenti... non so, perché sono molto cattiva...». «Fa' da parte tua tutto quello che puoi e Noi ti aiuteremo, come aiuteremo anche le mie frglie Loli, Jacinta e Mari Cruz». È stata poco tempo con me. Mi disse inoltre: «Questa è l'ultima volta che mi vedi qui, ma io sarò sempre con te e con tutti i miei figli. Poi soggiunse: Conchita, perché non vai a visitare più spesso mio Figlio nel Tabernacolo! Perché non gli fai visita, e ti lasci prendere dalla pigrizia, mentre Lui vi aspetta giorno e notte? ». Come ho detto precedentemente, pioveva molto, ma la Madonna e il Bambino non si bagnavano affatto, e neanche io finché restai in loro presenza; non mi accorgevo neppure che piovesse, ma non appena furono scomparsi, sentii le gocce che mi bagnavano. Io le dissi: «Ah, come sono felice quando Ti vedo! Perché non mi porti con Te adesso?» E Lei mi rispose: «Ricorda ciò che ti dissi il giorno del tuo onomastico... presentandoti davanti a Dio, dovrai mostrarGli le tue mani piene delle tue opere fatte in favore dei tuoi fratelli e per la gloria di Dio... Ora sono ancora vuote». E null'altro. Così è passato quel momento felice in cui sono stata con la mia Mamma del Cielo, la mia migliore Amica, e con Gesù Bambino. Non li ho più visti, ma non ho smesso di sentirli. Hanno seminato nella mia anima pace e gioia e grandi desideri di vincere i miei difetti per poter amare, con tutte le mie forze, i Cuori di Gesù e di Maria, che tanto ci amano. PRECEDENTEMENTE LA MADONNA MI AVEVA DETTO CHE GESÙ NON INVIAVA IL CASTIGO PER MORTIFICARCI, BENSÌ PER REDARGUIRCI PERCHÉ NON GLI FACCIAMO CASO, E PER AIUTARCI. E CI MANDA L'AVVERTIMENTO PER PURIFICARCI, PER FARCI VEDERE IL MIRACOLO CON IL QUALE CI DIMOSTRA IL SUO AMORE PER NOI E, QUINDI, IL SUO DESIDERIO CHE NOI COMPIAMO IL MESSAGGIO.  L' "Avvertimento", che giungerà dovunque e sarà ascoltato da ogni persona, è come un castigo. Si vedrà ciò che abbiamo causato con i nostri peccati. Io credo che ci gioverà assai; lo dico affinché nessuno si disperi, poiché sarà per la nostra santificazione”.  Locuzione di Conchita del 13 febbraio 1966 “La domenica 19 del mese di febbraio, nel momento di ringraziare Dio dopo la Comunione, ho ricevuto al tempo stesso una grande gioia e una tristezza ancora più grande: una delusione. Ho sentito la voce di Cristo che mi diceva così: «Conchita, tu sei venuta qui in collegio per prepararti a essere mia sposa, e dici di seguirmi. Tuttavia non mi dici di voler adempiere la mia volontà, perché tu adesso vuoi compiere la tua e vuoi continuare così per tutta la vita! Ti ho scelta nel mondo perché tu stia nel mondo, affrontando le numerose contrarietà che troverai a causa Mia. Io desidero tutto questo per la tua santificazione e affinché tu lo offra per la salvezza del mondo. Devi parlare al mondo di Maria. Ricorda che nel mese di giugno mi domandasti se ti saresti fatta suora. Io ti dissi: in qualsiasi parte troverai la Croce, la sofferenza; te lo ripeto adesso. Conchita: hai forse sentito la Mia chiamata a essere Mia sposa? No, perché io non ti ho chiamato». Io Gli domandai: «E come si sente la Tua chiamata a farsi suore?» E Lui mi disse: «Non ti preoccupare di questo: tu non la sentirai». Replicai: «Allora non mi vuoi bene, Gesù?». Mi rispose: «Conchita, e tu mi domandi questo? Chi ti ha redento? Compi la mia volontà e troverai il mio amore. Esaminati bene. Pensa di più agli altri; non temere le tentazioni: se sarai fedele, vincerai le molte tentazioni. Sii accorta a riguardo di quanto ti ho detto, spiritualmente accorta. Non chiudere gli occhi dell'anima; non lasciarti ingannare da nessuno. Ama l'umiltà, la semplicità; non pensare mai che sia troppo ciò che hai fatto. Pensa a ciò che hai ancora da fare e a ciò che devi fare, non per guadagnare il Paradiso, bensì per il mondo, affinché il mondo compia la mia volontà. Che ciascun'anima si prepari. Chi avrà la propria anima disposta ad ascoltarmi, saprà qual è la mia volontà. Conchita, voglio dirti che prima del Miracolo soffrirai molto, poiché saranno in pochi a crederti; anche i tuoi famigliari penseranno che tu li abbia ingannati. Tutto questo Io lo voglio per la tua santificazione (come ti ho già detto) e affinché il mondo adempia il Messaggio. Voglio avvertirti che il resto della tua vita sarà una sofferenza continua; non intimorirti, ché nella sofferenza ci sono Io e c'è Maria, tanto amata da te». Io gli domandai se a Roma non mi avrebbero più creduta e Gesù mi disse: «Non preoccuparti del fatto che ti credano o no. Farò tutto io, tuttavia ti darò anche la sofferenza: Io sono con chi soffre per me».  Brani del testo originale di alcuni scritti di Conchita «Ti parlerei per tutto il giorno... ma forse Ti annoio. Nell'oscurità di questa notte così silenziosa, guardando il cielo azzurro vedo la creazione Tua, le stelle, la luna... tutte le cose che Tu hai fatto per il nostro bene. Guardando il cielo, mi sento molto unita a Te... Vorrei che tutti coloro che non Ti ricordano e che sono separati da Te, accettino le mie preghiere e che Tu accettassi le mie preghiere di questa sera e i miei assai miseri e timidi sacrifici... per il bene di quelle anime, affinché si avvicinino a Te, Gesù, a Maria Madre della Chiesa, e specialmente per coloro che ancora non vi conoscono». «Perché hai scelto me, sapendo ciò che sono, per comunicare messaggi tristi. E’ una grazia molto grande, ma credimi, Gesù mio, mi sto accorgendo della responsabilità che questo comporta. Come adempio ai tuoi ordini, Gesù? Non posso mettere dentro di loro il messaggio e far sì che lo adempiano; inoltre, alcuni credono che siano invenzioni mie! Perché lo permetti? Lo sai bene, Gesù: in questo modo, dubitando del messaggio, non possono adempierlo. O Gesù mio, aiutaci a meditare sulle tue cinque piaghe affinché possiamo offrire volentieri i nostri sacrifici. Perdonaci, Signore, perché per causa nostra oggi Tu sei inchiodato sulla Croce...». «Vorrei visitarti con maggior frequenza. Vorrei essere la tua piccola lampada e che la mia piccola fiamma Ti illuminasse con una luce sempre crescente e che illuminasse le anime che vogliono avvicinarsi a Te. Vorrei anche essere la parte interna della porta del Tabernacolo per esserti più vicina. Vorrei essere tanto, eppure sono un nulla, niente di niente. Tuttavia siccome sono figlia di Maria, la Madre di Dio, e sono stata redenta con il Sangue di Cristo Crocefisso, per questo sono qualcosa».   


 UNA PREGHIERA DI CONCHITA 1° GENNAIO 1967 “Madre, io ti prego per questo nuovo anno: di non avere vanità. Ti chiedo inoltre la sincerità, il saper essere grata e l'Amore per Te. Signore, ecco ciò che ti chiedo per tutto l'anno: dammi spirito di sacrificio e di preghiera. Concedimi di ricevere la Comunione con maggior fervore, di visitare con maggior frequenza il Santissimo. Perdonami, Signore. Grazie per tutti i benefici che ci hai dato. Grazie per tutti i benefici che hai dato alla mia famiglia e perdonaci per non averti corrisposto. Grazie, Signore, per questo nuovo anno e perdonami per l'anno trascorso. Signore, ti prego per tutti coloro che si sono affidati alla mia preghiera, specialmente per quelli che ne hanno più bisogno. Signore, ti prego anche per le anime del Purgatorio. Ti prego per tutti gli ammalati, per quelli che diffondono il messaggio e per coloro che non ne vogliono sapere. Ti prego per tutti. Ti prego inoltre per coloro che mi adesso e per tutti quelli che mi scrivono confidano le loro necessità. Signore, io le racconto a Te, sebbene non possa dirtele tutte; Signore, Tu le conosci. Madre, ascolta tutti, parla di tutti a tuo Figlio, soccorrili e concedi loro ciò che Vi chiedono, se questo contribuisce alla Vostra maggior gloria e al bene delle nostre anime. Signore, ti chiedo perdono per coloro che si affidano alle mie preghiere. Ti chiedo, Signore, che il Tuo messaggio si diffonda sempre di più e che tutti quelli che diffondano il messaggio lo facciano per Te. Signore, grazie per essi. Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo. Ave, Maria Purissima, concepita senza peccato. Amen”. 


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NON SCENDO DALLA CROCE Di Fulton j Sheen,vescovo

Ero uscito di casa per saziarmi di sole.Trovai un uomo che

si dibatteva nel dolore della crocifissione.Mi fermai

e gli dissi:"Permetti che ti aiuti"?Lui rispose:

Lasciami dove sono.

Non scendo dalla croce fino a quando sopra vi

spasimano i miei fratelli.

fino a quando per staccarmi

non si uniranno tutti gli uomini.

Gli dissi"Che vuoi che io faccia?"

Mi rispose:

Và per il mondo e di a coloro

che incontrerai che c è un uomo

che aspetta inchiodato alla croce.