lunedì 23 febbraio 2015

Quaresima: nostalgia di amore?



Mentre scorrono i giorni verso la Pasqua del Signore, la Chiesa, attraverso la Parola di Dio, c’invita a riflettere sulla nostra vita, sulle nostre scelte e ed orientarci verso il Bene. Il tempo quaresimale è particolarmente idoneo alla nostra conversione, all’esperienza della misericordia di Dio.
Così ripetono i profeti, così ci ripete la Chiesa in questo tempo: “Dio non vuole la morte del peccatore, ma che si converta e viva”. Dalla nostra conversione nasce la gioia del ritorno. Dio ci aspetta sempre perché è amore, tenerezza, misericordia senza limiti.
Il suo cuore ama senza misura. Una delle pagine del Vangelo che non cesserà mai di stupirci e di commuoverci è quella dell’evangelista Luca dove viene descritta la “parabola del figlio prodigo”. Il padre non impedisce al suo secondogenito di andar via, abbandonare la casa paterna. Egli rispetta la sua libertà, che il figlio userà per vivere una vita degradata, monotona. Il padre mai si stanca di aspettare, fino al giorno in cui potrà riabbracciarlo di nuovo a casa. Di fronte all’amore del padre, si fa più evidente il peccato del figlio. La nostalgia di una comunione perduta risveglia in lui un altro desiderio: riprendere il cammino del ritorno! Il figliol prodigo non ha un nome e questo ci aiuta a meditare il Vangelo in chiave personale. L’uomo infatti non può vivere senza amore. Egli rimane per se stesso una persona incomprensibile, la sua vita è priva di senso, se non gli viene rilevato l’amore, se non lo esperimenta e lo fa proprio. L’uomo che vuol comprendere se stesso fino in fondo deve, con le sue inquietudini, smarrimenti, debolezze e peccati, avvicinarsi a Cristo.
Se ognuno di noi si “appropria”, assimila le realtà dell’Incarnazione e della Redenzione ritrova la propria dimensione di “figlio di Dio”. Lasciamoci allora liberamente e gioiosamente attirare da Gesù, lui sa cosa c’è nel cuore di ogni uomo. Lontano da lui ci perdiamo in un oceano di solitudine,
tristezza, disperazione, morte. Coltiviamo dunque la meravigliosa nostalgia del ritorno a Dio.
Quaresima


La Quaresima, inizia con il Mercoledì delle Ceneri ed è un tempo di preparazione alla Santa Pasqua, un cammino spirituale di preghiera e di penitenza, con il quale i cristiani si lasciano purificare e santificare dal Signore Gesù. Lo Spirito Santo, che condusse e sostenne Gesù nel deserto, ci dona la grazia necessaria per resistere al male e vivere con rinnovato impegno da figli di Dio. Il Signore infatti chiede ad ogni uomo la conversione del cuore per accettare il suo progetto e seguirlo sulla via di Gerusalemme dove sarà crocifisso. Gesù più volte aveva ripetuto: “se qualcuno vuole venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce ogni giorno e mi segua” (Luca 9,23). Questo invito è senz’altro esigente ma ha una forza liberante. Lo sguardo del credente dev’essere rivolto alla croce di Cristo che è vita, salvezza, difesa dal nemico.
”Convertitevi e credete al Vangelo” (Marco 1,14) questa espressione di Gesù ci ricorda che la salvezza non è soltanto un dono ma è anche una risposta dell’uomo. Quali strade dobbiamo percorrere per dare concretezza e visibilità alla nostra conversione? L’ascolto della Parola di Dio, la preghiera intensa, il digiuno interiore ed esteriore, i gesti di carità sono le piste per la nostra vera conversione.
Quest’anno il tempo quaresimale s’inserisce nel cammino di preparazione al XXIV Congresso Eucaristico Nazionale che la Chiesa Italiana celebrerà a Bari alla fine di maggio con la seguente tematica: “Senza la domenica non possiamo vivere”. L’Eucaristia Domenicale viene spesso vista come un dovere da assolvere. Ci sono anche cristiani che pensano di poter fate a meno di tale costante sforzo spirituale, perché non avvertono l’urgenza di confrontarsi con la verità del Vangelo. Il Sacramento della Penitenza è ritenuto poco importane e non viene vissuto come mezzo di perfezione cristiana, forse perché si è perso il senso del peccato e non si riconoscono più quei peccati che ci impediscono di ricevere la Comunione in maniera degna. Siamo, allora, chiamati a lasciar entrare in noi lo Spirito Santo perché operi nell’intimo del nostro cuore e ciascuno di noi viva pienamente il mistero pasquale.
In questo cammino di conversione e di penitenza ci accompagni la Madre di Gesù. Lei ha saputo stare sotto la croce ed ha partecipato alla risurrezione del Figlio. 

http://www.qumran2.net/

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NON SCENDO DALLA CROCE Di Fulton j Sheen,vescovo

Ero uscito di casa per saziarmi di sole.Trovai un uomo che

si dibatteva nel dolore della crocifissione.Mi fermai

e gli dissi:"Permetti che ti aiuti"?Lui rispose:

Lasciami dove sono.

Non scendo dalla croce fino a quando sopra vi

spasimano i miei fratelli.

fino a quando per staccarmi

non si uniranno tutti gli uomini.

Gli dissi"Che vuoi che io faccia?"

Mi rispose:

Và per il mondo e di a coloro

che incontrerai che c è un uomo

che aspetta inchiodato alla croce.