martedì 27 agosto 2013

STORIA DELLA SIGNORA DI TUTTI I POPOLI

IL TITOLO - LA SIGNORA, LA MADRE DI TUTTI I POPOLI

“CON QUESTO TITOLO SALVERÀ IL MONDO.” (20 Marzo 1953)






  Nelle apparizioni di Amsterdam, la Madre del Signore ha chiesto
 di essere invocata con il nuovo titolo di “SIGNORA DI TUTTI
 I POPOLI”. Nel 1996 Mons. H. Bomers, vescovo di Haarlem-Amsterdam,
 e Mons. J. M. Punt, vescovo ausiliare, dopo aver consultato
 la Congregazione per la Dottrina della Fede, hanno
emesso un decreto  (external_link_new_window Riconoscimento del titolo)
 che autorizza la venerazione della Madonna con tale nuovo titolo. 
Se consideriamo che nei suoi messaggi Maria ha citato oltre
 150 volte il suo nuovo titolo, dobbiamo concludere che esso
 deve avere un'importanza capitale. Naturalmente questa
 non è la sede per citare tutti questi brani, ma alcuni tra
i più importanti possono aiutarci a capire perché Maria
 ha atteso fino al 1950 con la rivelazione del suo nuovo
 TITOLO, e il suo significato.
Fin dal primo messaggio, Maria annuncia:
 “Mi chiameranno ‘Signora’, ‘Madre’” (25.03.1945),

 ma questo non era ancora il titolo completo.
 Solo dopo che, il 1° novembre 1950, Pio XII
 ebbe proclamato il dogma dell’assunzione
 di Maria in Cielo, nel messaggio successivo
 ella si fece conoscere con il suo nuovo titolo:
 “Figlia, sto su questo globo perché desidero 

essere chiamata la Signora di tutti i Popoli”. (16.11.1950)

Il motivo per cui nei cinque anni trascorsi dalla sua prima venuta
 non ha mai menzionato il suo nuovo nome, lo spiega
la Madonna stessa: “Perché compare solo adesso nel
 mondo il titolo «la Signora di tutti i Popoli»? Perché il
 Signore ha atteso questo tempo. Gli altri dogmi dovettero
 precedere, così come ha dovuto precedere la vita della
 Signora di tutti i Popoli. Tutti i dogmi precedenti comprendono
 la vita e la dipartita di Maria. Ai teologi basterà questa semplice
 spiegazione”. (5.10.1952)
Già in una delle frasi precedenti, Maria motiva il suo nuovo titolo
 con le parole del Figlio: “Nostro Signore Gesù Cristo, in punto
 di morte, … diede ai popoli … Maria ... Disse: «Donna,
 ecco tuo figlio! Figlio, ecco tua Madre!», conferendo così a Miriam 
o Maria questo nuovo titolo”. (5.10.1952)
Chi legge attentamente i messaggi rileva che, in pratica, il nuovo
 titolo riassume la vocazione di Maria quale Corredentrice, Mediatrice
 di grazie e Avvocata.
Per dimostrarcelo, Maria pone sovente il suo nuovo nome
di SIGNORA DI TUTTI I POPOLI in diretta relazione
 con Corredentrice, Mediatrice e Avvocata. “La Signora di
 tutti i Popoli sta ritta nel centro del mondo davanti alla
 croce. Viene in questo tempo con questo nome 
quale Corredentrice, Mediatrice e Avvocata”. (31.12.1951)
 “Ho posto i miei piedi fermamente sul globo perché in
 questotempo il Padre e il Figlio vuole portarmi in
 questo mondo come Corredentrice, Mediatrice e Avvocata”. (31.05.1951)
E un po’ più oltre, nel medesimo messaggio:
 “Il Padre e il Figlio vogliono inviare in questo tempo Maria,
 la Signora di tutti i Popoli, quale Corredentrice, Mediatrice e Avvocata”.


Da: P. Paul Maria Sigl,  
Die Frau aller Völker 'Miterlöserin Mittlerin Fürsprecherin' 
Amsterdam - Roma, 25 marzo 1998

L’IMMAGINE DELLA SIGNORA DI TUTTI I POPOLI

SIGNIFICATO DELL’IMMAGINE 

LendentuchI messaggi di Amsterdam
 assumono un carattere
di unicità nella storia delle
 apparizioni della Madonna
anche per il fatto che in
 sei messaggi
ella stessa descrive
 particolareggiatamente la sua immagine.

Maria si presenta in
 triplice modo in qualità di CORREDENTRICE:
• Irradiata dalla luce divina,
 ella sta davanti alla croce
 del Figlio, al quale è
 indissolubilmente unita.

• Una fascia le circonda i fianchi: “Ascolta bene ciò che
 significa. È come il panno attorno ai lombi del Figlio. Io
 sono la Signora davanti alla croce del Figlio”. (15.04.1951)
• Le sue mani recano
 delle ferite che emanano
 raggi. Maria manifesta in
 questo modo la sofferenza

 fisica e spirituale patita
 unitamente al Figlio
 divino per la redenzione del mondo.

La Signora rivolge nuovamente
 lo sguardo alle sue mani
e appare così quale
MEDIATRICE DI TUTTE LE GRAZIE:“Ora guarda le mie mani e riferisci ciò che vedi”.

Nel centro delle mani Ida vede come una ferita, dalla
 quale scaturiscono tre raggi che s’irradiano sulle pecore.
La Signora sorride e dice: “Questi sono tre raggi, i
 raggi di Grazia, Redenzione e Pace”. (31.05.1951)
 Grazia del Padre, Redenzione del Figlio e Pace dello Spirito Santo.

“Ho posto i miei piedi
 fermamente sul globo
 perché in questo tempo
 il Padre e il Figlio vuole
 portarmi in questo
 mondo come Corredentrice,
 Mediatrice e Avvocata”. (31.05.1951
“Questo tempo è il nostro tempo”. (2.07.1951)

Con un simbolo biblico,
 Maria mostra alla veggente
 la moltitudine di pecore
 sparse attorno al globo
e dice:“Questa rappresentazione del gregge indica i popoli di tutto

 il mondo, che non troveranno pace fino a quando non sosteranno 
e con calma alzeranno lo sguardo verso la croce, centro di questo mondo”. (31.05.1951)

Da: P. Paul Maria Sigl, 
Die Frau aller Völker 'Miterlöserin Mittlerin Fürsprecherin' 
Amsterdam – Roma, 25 marzo 1998

LA SIGNORA DI TUTTI I PO
POLI FA CONOSCERE LA PREGHIERA


Già nel primo messaggio del 25 marzo 1945, la Madre di Dio accenna
 alla sua PREGHIERA come se fosse già nota: “La preghiera deve 
essere divulgata!”. Tuttavia, solo sei anni dopo, il “Giorno di Lourdes”,
 l’11 febbraio 1951, in occasione di una visita in Germania, la
 veggente apprende questa preghiera dalla bocca della Madre,
 rimanendone fortemente impressionata.
L’importanza universale di questa preghiera per la Chiesa e
 il mondo emerge anche dal fatto che la Madonna l’ha rivelata
 durante la visione profetica del Concilio Vaticano II. Tutto ad
 un tratto la visione si interruppe, Ida fu guidata davanti ad una
 croce e fu così dolorosamente unita alla sofferenza di Gesù
e Maria che cominciò a piangere. Ascoltiamo le parole stesse
 della veggente:
 “Mi trovavo quindi con la Signora davanti alla croce. Essa mi disse
‘Ripeti quello che dico’. Poi la Signora incominciò a dire: ‘Signore
 Gesù Cristo, Figlio del Padre…’. Ma come lo disse! In un modo
che ti penetra profondamente. Non ho mai sentito nessuno al mondo
 dirlo così. ‘Manda ORA il Tuo Spirito’, accentuando ORA, e
 ‘Fa’ abitare lo Spirito Santo nei cuori di TUTTI i popoli’,
con l’accento posto particolarmente sulla parola TUTTI
. Anche la parola AMEN è stata pronunciata dalla Signora
in modo così bello, così solenne. Mentre ripetevo tutto parola
 per parola, non mi rendevo conto del significato di ciò che
 pronunciava. Però, nel momento che la Signora disse ‘Amen’

, tutto apparve scritto a caratteri cubitali davanti a me e poi,
 d’un tratto, mi accorsi che si trattava di una preghiera.
 Strano è che io…non dovetti mai impararla a memoria …
essa era come impressa nella mia mente.
SIGNORE GESÙ CRISTO,
FIGLIO DEL PADRE,

MANDA ORA IL TUO SPIRITO 
SULLA TERRA.

FA’ ABITARE LO SPIRITO SANTO 
NEI CUORI DI TUTTI I POPOLI,

AFFINCHÉ SIANO PRESERVATI

DALLA CORRUZIONE, DALLE CALAMITÀ

E DALLA GUERRA.

CHE LA SIGNORA DI TUTTI I POPOLI,

CHE UNA VOLTA ERA MARIA,

SIA LA NOSTRA AVVOCATA.
AMEN.
Poi la Signora continuò il suo messaggio: ‘Figlia mia,
 questa preghiera è così semplice e breve che ciascuno
 può dirla nella sua lingua, davanti alla propria croce.
 E coloro che non hanno una croce, che la recitino interiormente’”.


Dalla conferenza di P. Paul Maria Sigl, Dio ci indica la via verso la vera pace 
per mezzo di Maria, la Madre di tutti i PopoliColonia, 31 maggio 2009

IL MIRACOLO EUCARISTICO DI AMSTERDAM


«Ho scelto Amsterdam quale luogo della Signora di
 tutti i Popoli.
È anche il posto del Sacramento.»

Messaggio del 20 marzo 1953
Nel 1345, esattamente 600 anni prima dell'apparizione della
 Madonna ad Amsterdam, 
allora modesta cittadina portuale, avvenne quel miracolo

 eucaristico 
che diede grande notorietà all'attuale capitale dell'Olanda, 
contribuendo al suo sviluppo economico e alla sua prosperità. 
Ciò che, con piccole divergenze, diverse fonti e vecchie cronache riferiscono, 
può essere così riassunto:
Il miracolo eucaristico di Amsterdam avvenne il 15 marzo 1345,
 precedendo quindi di 600 anni la prima apparizione della Signora
 di tutti i Popoli.
In una casa della via Kalver giaceva un moribondo. Egli
 ricevette l’estrema unzione ma ebbe difficoltà ad inghiottire
 l’ostia e più tardi fu preso da vomito. La domestica che lo
 assisteva raccolse tutto ciò che egli aveva rimesso e lo
 gettò nel fuoco del camino. Il giorno dopo, allorché riaccese
 il fuoco, vide l’ostia intatta librarsi sopra le fiamme. Allora
 l’avvolse in un panno e la depose in una madia. Avvertì
 quindi un sacerdote che in segreto trasportò la Santa
 Forma nella chiesa di San Nicola, l’attuale Chiesa Vecchia.
Il giorno seguente, però, a generale sorpresa, l’ostia giaceva
 di nuovo nella madia. Il sacerdote, richiamato, la riportò in
 chiesa. Allorché il giorno dopo, per la terza volta, l’ostia fu
 ritrovata nella madia, si capì che era volontà divina di rendere
 pubblico il miracolo. L’ostia fu di nuovo portata nella chiesa d
i San Nicola, questa volta però in solenne processione.
L’anno dopo, concluse le dovute indagini, il Vescovo
 di Utrecht confermò la soprannaturalità dell’accaduto.
 La solennità del SS. Sacramento divenne una festa religiosa
 e civile per la città e ogni anno fu ripetuta la solenne
 processione eucaristica. La casa nella quale avvenne il
 miracolo fu trasformata in cappella.
Tra i numerosi pellegrini che nel corso dei secoli
si recarono ad Amsterdam, ci fu anche l’Imperatore
 Massimiliano d’Austria. Egli vi si recò per chiedere la
 grazia della sua guarigione. Fu esaudito e in segno
 di riconoscenza inserì lo stemma della città di Amsterdam
 nella corona imperiale.
Nel 1578, l'autorità civile di Amsterdam, composta
da membri riformati, proibì l'annuale processione del miracolo
 eucaristico e la cappella cadde in disuso. Malgrado il rigoroso

 divieto, i Cattolici mantennero la consuetudine alla quale

erano affezionati, riunendosi per percorrere l'itinerario originale in
 devoto raccoglimento. Ne risultò la cosiddetta "Processione silenziosa",
 ravvivata nel 1881, alla quale ogni anno, nella notte precedente la
 domenica che segue il 15 marzo, partecipano in silenzio e preghiera
 fino a 10'000 persone provenienti da ogni regione dei Paesi Bassi.
Nel 1908 la cappella, ancora in stato di abbandono, fu abbattuta
 malgrado le proteste di molti cittadini. Attualmente, per la
 commemorazione del miracolo, si fa capo alla  cappella del beghinaggio.
 Anche nella chiesa di San Nicola, in prossimità della stazione centrale,
vi sono molti dipinti che ricordano il miracolo.



Già nel secondo messaggio, la Madonna mostra alla veggente
 una processione che passa in lontananza: “È la processione
 del miracolo di Amsterdam”. (21.04.1945).
Con ciò non va intesa la "Processione silenziosa", bensì la
 processione nella quale viene portato il Santissimo. La Madonna
ha quindi scelto volutamente una "Città Eucaristica" per rivolgersi a
 tutti i popoli. 

Nota: 13 giugno 2004, festa del Corpus Domini, per la prima
 volta dal 1578, una processione eucaristica si svolse
 in pieno giorno per le strade di Amsterdam. Il divieto era stato
 tolto alcuni anni prima.  


Da: P. Paul Maria Sigl,
Die Frau aller Völker 'Miterlöserin Mittlerin Fürsprecherin'
Amsterdam – Roma, 25 marzo 1998
e
Förderstiftung FM (Editrice),
I Messaggi della Signora di tutti i Popoli, Neuss/D, 2011

IDA PEERDEMAN, LA VEGGENTE DI AMSTERDAM

Biografia di P. Paul Maria Sigl, 2005


INFANZIA E GIOVINEZZA

Ida Peerdeman nasce il 13 agosto 1905 ad Alkmaar, in Olanda,
 ultima di cinque figli. Vi è un simpatico aneddoto collegato
 alla sua nascita. Il medesimo giorno si festeggia anche il
 compleanno della sorella maggiore Gesina, che da tempo
 desidera una nuova bambola. Il papà la conduce nella camera
 dove si trova la mamma con la neonata. Gesina capisce
 l’allusione, ma, offesa, batte il piedino e grida: “Non è una
 bambola così che voglio! Voglio una vera bambola!”.
Alkmaar, chiesa di S.Giuseppe,
 dove Ida fu battezzata.
Al fonte battesimale della chiesa parrocchiale di San Giuseppe
 le sono imposti i nomi Isje Johanna, ma sarà sempre chiamata Ida.

Poco prima dello scoppio della prima guerra mondiale, la famiglia
Peerdeman si trasferisce ad Amsterdam. Ida ha solo otto anni
allorché la madre muore a 35 anni insieme all’ultimo figlio appena
dato alla luce. In seguito a questa grave disgrazia che colpisce
 l’intera famiglia, la sorella maggiore Gesina deve rinunciare al
 desiderio di diventare infermiera.
A 16 anni si adopera per essere una buona madre per le
 tre sorelle e il fratello Piet e a mantenere l’unione
 familiare, anche perché il padre, commerciante in tessuti,
 è sovente in viaggio nei Paesi Bassi. Così, tutti apprezzano
 grandemente la vita in famiglia. Ida ama soprattutto la
 compagnia di Piet, che la capisce, discute con lei e la
 consola quando è triste. La famiglia, cattolica, assiste
 alla Messa domenicale e prega prima di ogni pasto,
 ma questo è tutto.
Da bambina, Ida si confessa ogni fine settimana nella
 chiesa dei Domenicani, da Padre Frehe (che diventerà
poi il suo direttore spirituale).

Così per alcuni anni, fino al 13 ottobre 1917.
In quel memorabile sabato pomeriggio del
 mese del rosario, giorno del miracolo del
sole a Fatima, rincasando dopo la confessione,
 le accade qualcosa di straordinario.

LA POSIZIONE ATTUALE DELLA CHIESA

Degli avvenimenti di Amsterdam si sono occupati non solo
 il Vescovo Huibers ed i suoi successori, ma anche la Congregazione
 per la Dottrina della Fede a Roma.
Le indagini e le consultazioni delle Commissioni diocesane si sono
 protratte per anni. Nel mese di maggio del 1974 la Congregazione
 per la Dottrina della Fede inviò una lettera al Vescovo di Haarlem,
 S. E. Mons. Zwartkruis, e fece pubblicare sull’Osservatore Romano
 una notificazione di“non constat de supernaturalitate”, il che significa
 che “la soprannaturalità” fino a questo momento“non è provata”.
Nel 1996, ventidue anni dopo, Mons. Bomers, Vescovo di Amsterdam,
 ed il suo Ausiliare Mons. Jozef M. Punt – mossi da tante richieste dall’Olanda
 e da altri paesi – dopo aver consultato la Congregazione per la Dottrina della
 Fede, hanno ufficialmente permesso la venerazione pubblica di Maria sotto
il titolo biblico di “Signora di tutti i Popoli”.
Essi lo hanno fatto con un decreto emesso il 31 maggio 1996. In esso
 si legge tra l’altro:
“Occorre distinguere fra le apparizioni/i messaggi da un lato, e il titolo
 mariano di ‘Signora di tutti i Popoli’ dall’altro.
Per il momento, la Chiesa non è in grado di pronunciarsi sul carattere

 soprannaturale delle apparizioni né sul contenuto dei messaggi,
 e lascia ad ognuno la libertà di formarsi un giudizio personale secondo
 la propria coscienza.La preghiera ‘Signore Gesù Cristo, Figlio del Padre …’,
 in cui appare il titolo di ‘Signora di tutti i Popoli’, ha ottenuto già nel 1951
 l’approvazione ecclesiastica del vescovo di Haarlem di allora, Mons. Huibers. 
Anche per quanto riguarda il culto pubblico di Maria con tale appellativo, non vi
 sono obiezioni da parte nostra”.
Il fatto che si può parlare così apertamente della venuta della
 Madonna ad Amsterdam e dei suoi messaggi, lo dobbiamo anche
 all’attuale Vescovo diocesano, Mons. Jozef Marianus Punt, che
 il 31 maggio 2002 ha ufficialmente riconosciuto le apparizioni di Amsterdam.

Nel suo decreto leggiamo:
“Come già è noto, il mio predecessore, Mons. H. Bomers ed io stesso,
 abbiamo permesso la pubblica venerazione nel 1996. …
Nel frattempo sono trascorsi sei anni, ed io constato che questa devozione

 ha preso un posto nella vita di fede di milioni di fedeli sparsi nel mondo e
 che viene sostenuta da molti vescovi … Nel pieno riconoscimento della 
responsabilità della Santa Sede, è in primo luogo compito del vescovo 
locale pronunciarsi, secondo coscienza, sull’autenticità di rivelazioni private
 che stanno avvenendo o che sono avvenute nella propria diocesi.
Per tale motivo, riguardo ai risultati di investigazioni precedenti e delle questioni 

e obiezioni derivanti da esse, ancora una volta ho richiesto il consiglio di divers
i teologi e di psicologi... Ho anche richiesto, riguardo ai frutti spirituali e allo 
sviluppo successivo, il giudizio di un certo numero di confratelli nell’Episcopato 
che sperimentano, nelle loro Diocesi, una forte venerazione di Maria come
 Madre e Signora di tutti i Popoli.
Considerando questi pareri, testimonianze e sviluppi, e ponderando tutto
 questo nella preghiera e nella riflessione teologica, tutto ciò mi conduce
 alla constatazione che nelle apparizioni di Amsterdam c’è un’origine soprannaturale”.



Dalla conferenza di P. Paul Maria Sigl,
Dio ci indica la via verso la vera pace per mezzo di Maria, la Madre
 di tutti i Popoli Colonia, 31 maggio 2009


 

IL DOGMA DELLA MADRE DI TUTTI I POPOLI

A proposito dell’immagine, che descrive in triplice modo la maternità
 universale di Maria per tutti gli uomini di tutti i tempi, la Signora
di tutti i Popoli afferma qualcosa di sorprendente: “Questa immagine
 deve precedere. Questa immagine deve essere diffusa in tutto il
 mondo. Essa è il significato e la raffigurazione del nuovo dogma.
 Perciò io stessa ho dato questa immagine ai popoli”. (08.12.1952)
Quest’immagine è la spiegazione e la rappresentazione figurata

di un nuovo dogma? Di quale nuovo dogma parla la Signora?
 Nella storia delle apparizioni mariane è realmente un fatto
 singolare che la Madonna nei suoi messaggi chieda la
 proclamazione di un dogma: secondo le sue parole esso sarà
“l’ultimo e più grande” (15.08.1951) dogma mariano. Rivolta al
 Santo Padre dice:“Provvedi all’ultimo dogma, l’incoronazione
 della Madre del Signore Gesù Cristo, della Corredentrice
, Mediatrice e Avvocata!”. (11.10.1953)
Più volte la Madonna si rivolge nei suoi messaggi direttamente
 ai teologi e spiega loro il contenuto di fede e la grande importanza
 del dogma: “Dì ai vostri teologi che possono trovare tutto
 nei libri! … Io non porto alcun nuovo insegnamento”.
(04.04.1954) “La Chiesa incontrerà molta opposizione 
a causa del nuovo dogma”. (15.08.1951)

Oggi, dopo più di cinquant’anni, la Chiesa cattolica
 si trova davvero in questa situazione difficile e dolorosa:
 da una parte cardinali e centinaia di vescovi vorrebbero
 vedere onorata Maria con il dogma di Corredentrice,
 Mediatrice e Avvocata. Lo stesso desiderano famosi
 teologi, molti sacerdoti e milioni di fedeli. Diversi
 mariologi e anche santi fino ai tempi presenti hanno
 amato molto e usato il titolo “Corredentrice”,
 come per esempio: Vincenzo Pallotti, Anna

 Caterina Emmerich, Leopoldo Mandić,
 Massimiliano Kolbe, Edith Stein, Padre
 Pio e Madre Teresa.
Anche Papa Giovanni Paolo II ha usato

 più volte il titolo “Corredentrice”.
 Per esempio durante l’Udienza
Generale dell’8 settembre 1982
ha detto: “Maria, pur concepita e
 nata senza macchia di peccato, ha
 partecipato in maniera mirabile alle
 sofferenze del suo divin Figlio, per essere
 Corredentrice dell’umanità”.
Ma non tutti la pensano così e hanno le loro
 ragioni comprensibili. Tra cardinali, vescovi
e teologi ci sono molti che considerano il concetto
 “Corredentrice” equivoco e perciò fondamentalmente
 inadatto per descrivere in maniera teologicamente
 corretta la posizione unica di Maria nel piano salvifico.
Così, a proposito di questo titolo, l’allora Prefetto
della Congregazione per la Dottrina della Fede,
 il cardinale Joseph Ratzinger, ebbe a dire al
giornalista tedesco, Peter Seewald, nel suo libro
 “Dio e il mondo”, che la collaborazione di Maria
 nel piano salvifco “viene meglio espressa tramite
 altri titoli, mentre la formula ‘Corredentrice’ si
 allontana troppo dal linguaggio e dagli scritti
 dei Padri della Chiesa e per questo suscita dei
 fraintendimenti”. Anche il cardinale Joachim Meisner
 condivide in proposito tale opinione.

Era necessario dirlo qui chiaramente, poiché l’Arcivescovo
 di Colonia, quale migliore e fedele amico del Santo Padre,
 non avrebbe mai dato la possibilità di celebrare nella sua
 Diocesi una Giornata di Preghiera in onore della Signora
 di tutti i Popoli, il cui messaggio è connesso direttamente
 con il titolo di Corredentrice, se non si dicesse
 chiaramente anche l’attuale posizione della Congregazione
 per la Dottrina della Fede.
Tale posizione non significa però che ecclesiastici, teologi
 e fedeli non possano usare questo titolo di “Corredentrice”.
 La discussione teologica, contraddistinta dal massimo rispetto
 del Magistero autentico, rimane aperta.
Se si spiega in maniera teologicamente corretta il termine
 di “Corredentrice”, diventa chiaro che Maria non è equiparata
 a Gesù, come se Lei fosse Dio. Anzi, la parola “co-redentrice”
 significa che Maria, come Immacolata e nuova Eva, in unione
 perfetta con il suo Figlio divino, in piena dipendenza da Lui
 e vivendo totalmente di Lui, ha sofferto in modo unico per la nostra redenzione.

Figlio e Madre erano veramente un cuore solo, un solo amore
 e condividevano una sola sofferenza per un comune scopo:
la redenzione del mondo!
Così ha detto la Madonna a S. Brigida di Svezia: “Adamo 
ed Eva hanno venduto il mondo per una mela, mio Figlio ed io 
lo abbiamo riscattato con un cuore”.



Un dialogo d’amore

Affinché un giorno questa verità, a Dio piacendo,
possa essere proclamata come dogma, le diverse
 opinioni teologiche concernenti il titolo “Corredentrice”,
 tramite uno studio approfondito, un dialogo fraterno e
 particolarmente con la preghiera e il sacrificio, prima o
 dopo dovranno sfociare in un comune accordo.
In proposito dobbiamo dire una cosa: i fautori del titolo
 “Corredentrice” dimostrino comprensione per coloro
 che nel loro autentico amore per Maria non trovano
 adatto questo titolo. Diversi di loro, in quanto mariologi,
 hanno scritto notevoli ed apprezzabili opere sulla Madonna.
 Tuttavia, preoccupati che l’incomparabile, unico ruolo di Gesù
 come Redentore divino possa esserne sminuito o che ciò
 possa compromettere il dialogo ecumenico, preferiscono
 non utilizzare il titolo di “Corredentrice”.
Un altro gruppo di teologi non ha difficoltà a venerare
 la Madonna con il titolo di “Corredentrice”, ma non vede
 alcuna necessità che un giorno questa verità sia definita
come dogma. Altri invece sono aperti al dogma, ma pe
r l’immediato futuro lo ritengono inopportuno.
Di qualsiasi opinione uno sia, la discussione teologica
 deve andare avanti senza polemiche, con amore fraterno,
 reciproca stima e rispetto del “sensus fidei” del popolo.
 L’esempio più bello è forse dato da Giovanni Paolo II e dal
 suo collaboratore più intimo il cardinale Joseph Ratzinger
. Mentre Papa Wojtyla apprezzava ed usava questo titolo,
 il Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede
 aveva le sue riserve. Ma ciò non diminuiva affatto la loro
 amicizia quanto mai feconda per il bene della chiesa.
Una cosa è sicura: il dogma sarà in primo luogo il frutto
 della preghiera e nascerà dal cuore dei sofferenti. Sarà
 un dogma ottenuto con preghiera e sofferenza. I più
 potenti intercessori sono quindi i malati e i sofferenti.
 Tra di loro c’è anche chi è pronto ad offrire la propria vita per questo scopo.

La via della vera pace

Se sia teologicamente corretto chiamare la Madonna
 Corredentrice, se ne occuperanno i teologi – docile al
 magistero autentico; il Santo Padre chiederà a tutti i
 vescovi del mondo la loro opinione al riguardo, e
 poi deciderà. Anche se un dogma non verrà mai
 proclamato a causa di una rivelazione privata,
 è straordinario che già ora – quale incoraggiamento –
 possiamo conoscere l’effetto di grazie di questo dogma
 mariano per la Chiesa e per il mondo.

La Signora di tutti i Popoli infatti promette una nuova effusione
 dello Spirito Santo e di conseguenza la vera pace per i popoli.
 “E la Signora rimase tra i suoi apostoli finché venne lo Spirito.
 Così la Signora può venire anche dai suoi apostoli e popoli di
 tutto il mondo per riportare loro nuovamente lo Spirito Santo. … 
Quando sarà proclamato il dogma, l’ultimo della storia mariana,
 la Signora di tutti i Popoli darà al mondo la pace, la vera pace”. (31.05.1954)
Questo meraviglioso effetto del dogma, la vittoria di Maria
 sul male e la conseguente pace mondiale, è indicato
 sull’immagine in modo impressionante: il serpente –
come già detto – non è più visibile sul globo. Ma pe
r vinceretutto il potere di Satana globalmente, Maria
, Colei che schiaccia la testa del serpente, deve
 essere globalmente e solennemente riconosciuta e
 venerata in tutta la pienezza della sua vocazione –
 come Corredentrice, Mediatrice e Avvocata.
Se e quando il dogma sarà proclamato, lo deciderà
 soltanto il Santo Padre. Tuttavia non sarà proclamato
 un nuovo dogma mariano fino a che il suo contenuto
 di fede non sarà compreso dalla maggioranza dei fedeli
 e attualmente la maggior parte dei credenti non è più mariana.
 Sembra quindi che il tempo non sia ancora maturo.
Ma come far maturare il tempo? Come dovrebbero i popoli
 nuovamente stimare ed imparare ad amare Maria come
 loro Madre o conoscerla come Corredentrice? Che cosa
 possiamo fare noi credenti nella vita quotidiana affinché
 la Madre un giorno sia solennemente glorificata attraverso
 questo ultimo dogma mariano? La Madonna stessa ci risponde
“Questo è il mio messaggio per oggi perché il tempo stringe.
 Deve sorgere una grande azione per il Figlio e la croce, per

 l’Avvocata e la Messaggera di quiete e pace, la Signora di tutti
 i Popoli”. (01.04.1951)
Di quale grande opera parla la Madonna? Come contributo
 totalmente pacifico da parte di tutti gli uomini di buona volontà
 in preparazione per il dogma e per la pace mondiale, la Madre
 ci chiede di divulgare la sua PREGHIERA e la sua IMMAGINE
. La Madonna stessa ha dato un nome a questa diffusione.
 La chiama una “grande opera mondiale” (11.10.1953), o addirittura un
“opera di redenzione e di pace”. (01.04.1951)

Dalla conferenza di P. Paul Maria Sigl,
Dio ci indica la via verso la vera pace per mezzo di Maria, la Madre di tutti i Popoli 
Colonia, 31 maggio 2009

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NON SCENDO DALLA CROCE Di Fulton j Sheen,vescovo

Ero uscito di casa per saziarmi di sole.Trovai un uomo che

si dibatteva nel dolore della crocifissione.Mi fermai

e gli dissi:"Permetti che ti aiuti"?Lui rispose:

Lasciami dove sono.

Non scendo dalla croce fino a quando sopra vi

spasimano i miei fratelli.

fino a quando per staccarmi

non si uniranno tutti gli uomini.

Gli dissi"Che vuoi che io faccia?"

Mi rispose:

Và per il mondo e di a coloro

che incontrerai che c è un uomo

che aspetta inchiodato alla croce.