venerdì 4 marzo 2011

Coroncina in onore della Madonna Addolorata



I. - Vi compatisco, o Addolorata Maria, per quell'afflizione che il vostro tenero cuo­re soffrì nella profezia del vecchio Simeone. Cara Madre, per il vostro cuore così afflitto impetratemi la virtù dell'umiltà e il dono del santo timor di Dio. Pater, 7 Ave Maria e Gloria al Padre…
II. - Vi compatisco, o Addolorata Maria, per quelle angustie che il vostro sensibilissi­mo cuore soffrì nella fuga e dimora in Egit­to. Cara Madre, per il vostro cuore tanto an­gustiato impetratemi la virtù della liberalità, specialmente verso dei poveri, e il dono del­la pietà. Pater, 7 Ave Maria e Gloria al Padre…
III. - Vi compatisco, o Addolorata Maria, per quegli affanni che il sollecito cuor vostro provò per la perdita del vostro amato Gesù. Cara Madre, per il vostro cuore sì agitato im­petratemi la virtù della castità e il dono del­la scienza. Pater, 7 Ave Maria e Gloria al Padre…
IV. - Vi compatisco, o Addolorata Maria, per quella costernazione che il vostro mater­no cuore sentì nell'incontrare Gesù che por tava la Croce. Cara Madre, per il vostro cuore in tal guisa travagliato impetratemi la vir­tù della pazienza e il dono della fortezza. Pater, 7 Ave Maria e Gloria al Padre…
V. - Vi compatisco, o Addolorata Maria, per quel martirio che il vostro cuor genero­so sostenne in assistere a Gesù agonizzante. Cara Madre, per il cuor vostro in tal manie­ra martirizzato impetratemi la virtù della temperanza e il dono del consiglio. Pater, 7 Ave Maria e Gloria al Padre…
VI. - Vi compatisco, o Addolorata Maria, per quella ferita che il pietoso cuor vostro soffrì nella lanciata che squarciò il costato di Gesù e ferì l'amabilissimo suo Cuore. Cara Madre. per il cuor vostro in tal modo tra­fitto impetratemi la virtù della carità fraterna e il dono dell’intelletto. Pater, 7 Ave Maria e Gloria al Padre…­
VII. - Vi compatisco, o Addolorata Ma­ria, per lo spasimo che l'amantissimo vostro cuore sperimentò nella sepoltura di Gesù. Cara Madre, per il sacro vostro cuore in estre­mo rammaricato impetratemi la virtù della diligenza e il dono della sapienza. Pater, 7 Ave Maria e Gloria al Padre…
SEQUENZA
Sta la Madre dolorosa
presso il legno lacrimosa
mentre pende il Figlio;
e quell'anima gemente,
contristata e insiem dolente,
una spada penetra.
Quanto triste e al duol soggetta
mai quella benedetta
Madre all'Unigenito!
E piangeva e si doleva
Madre pia, mentre vedeva
del Figliuol gli spasimi.
Chi n'avrebbe il ciglio asciutto
se vedesse in tanto lutto
quella Madre tenera?
Chi non resta contristato
contemplando col suo Nato
spasimar la Vergine?
Pel fallir delle sue genti
Gesù vide fra' tormenti,
dai flagelli lacero.
Ella vide il Figlio amato
negli estremi desolato
esalar lo spirito.
Madre, orsù, fonte d'amore,
fa ch'io senta il tuo dolore,
fammi teco piangere.
Fa che avvampi il cuore mio
nell'amor di Cristo Dio.
affinchè io piacciagli.
Santa Madre, deh! m'appaga
di Gesù l'acerba piaga
forte in cuore infiggimi.
Del trio Figlio sì piagato
ch'ha per me tanto penato
il dolor dividimi.
Fa che teco, o Madre, io pianga
e il trafitto Dio compianga
finchè duri il vivere.
Presso il Legno con te starmi
ed a Te, Madre, associarmi
nel pianto desidero.
Tra le vergini preclara,
volermi essere amara
fammi teco piangere.
Fa ch'io pensi a la sua morte,
del suo duolo sia consorte,
le sue piaghe io veneri.
Fa ch'io sia con Lui piagato,
della Croce sia inebriato,
del suo sangue vivido.
Perchè sia dal fuoco illeso
per Te, Vergin, sia difeso
nel dì del giudizio.
Giunto, o Cristo, al mio partire
Per tua Madre, deh venire
Fammi alla vittotria.
Quando il corpo morto fia,
fa che all'alma data sia
la celeste gloria!
Prega per noi, Vergine addoloratissima affinché siam fatti degni delle promes­se di Cristo.
Interceda per noi, presso la tua clemenza, te ne preghiamo, Signore Gesù Cristo, ades­so e nell'ora della nostra morte, la beata Vergine Maria Madre tua, la cui anima sa­cratissima fu nell'ora della tua passione tra­passata dalla spada del dolore. Per te, Gesù Cristo Salvatore del mondo, che col Padre e la Spirito Santo vivi e regni nei secoli dei secoli. Così sia.        Anno 1938.

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NON SCENDO DALLA CROCE Di Fulton j Sheen,vescovo

Ero uscito di casa per saziarmi di sole.Trovai un uomo che

si dibatteva nel dolore della crocifissione.Mi fermai

e gli dissi:"Permetti che ti aiuti"?Lui rispose:

Lasciami dove sono.

Non scendo dalla croce fino a quando sopra vi

spasimano i miei fratelli.

fino a quando per staccarmi

non si uniranno tutti gli uomini.

Gli dissi"Che vuoi che io faccia?"

Mi rispose:

Và per il mondo e di a coloro

che incontrerai che c è un uomo

che aspetta inchiodato alla croce.