venerdì 4 marzo 2011

Corona dei 5 Salmi a Maria Regina del Rosario di Pompei



Il devoto della Vergine di Pompei ponga l'intenzione, nel recitare questa Corona, di riparare le bestemmie e le ingiurie che ogni dì si fanno da tanti nemici della Chiesa ed anche da tanti falsi cristiani contro 1' onore della SS. Vergine, e di difendere ed accrescere il culto e la venerazione verso la santa Ima­gine della Vergine di Pompei.
E però incominci dal salutare Maria chia­mandola con tutta riverenza e con tutto l'af­fetto dei cuore: Regina e Madre di Mise­ricordia, dicendo: Salve Regina…
Degnati che io ti lodi, o Vergine tutta santa; dammi fortezza contro i tuoi nemici. Benedetto Iddio nei Santi suoi. Così sia.

SALMO I.
M - Magnificat alla Vergine di PompeiMediatrice di misericordia.
ANTIFONA. - Maria è nome che forma la gloria e la letizia di tutta la Chiesa, trionfante, militante e penante: a Lei fece grandi cose Colui che è possente, e il cui Nome è santoAve Maria...
Magnifica, anima mia, la Vergine eccelsa Regina delle Vittorie.
Perchè ha spiegato i padiglioni delle sue magnificenze nella Valle dello ster­minio, e quivi ha fatto scaturire un fonte nuovo d'inaudite misericordie;
Ella che è la Signora del mondo, la Regina dei cieli, la padrona degli Angeli, la Madre del tuo Dio.
Grande e gloriosa la fece Colui che è possente, e il cui Nome è santo e terribile.
Egli l'avvicinò a sè con un miracolo della sua onnipotenza, e con la sua grazia la fece onnipotente, cooperatrice col Figlio alla salvezza del mondo.
La costituì Mediatrice presso il nostro Mediatore, Rifugio e rimedio a tutti i nostri mali.
Ella partorì la Misericordia, e Iddio diede a Lei l' ufficio di Avvocata dei peccatori. ­
E la sua Misericordia passa di gene­razione in generazione, sopra coloro che la onorano.
Ha chiamato con voce di madre tutti noi suoi figli ad erigerle un trono, e della magnificenza dei suoi prodigi ha coperto tutta la terra.
Da quel Trono ha rivolto lo sguardo alla nostra bassezza; ed ecco, da questo punto beati ci chiameranno tutte le generazioni.
Con la potenza del suo braccio dissipò i nostri nemici; ed esaltò gli afflitti e gli umiliati.
Prese per mano il caduto, e lo sollevò dal fango; e lo ha fatto sedere tra' Principi della sua Reggia.
Ha ricolmato dei suoi doni i poveri ed i famelici; e coloro che gemevano tra i lacci della colpa ha risollevati all'altezza di figliuoli di Dio.
Con sviscerato amore abbracciamo i tuoi piedi, o Regina, che sei la spe­ranza, la vita, la Mediatrice nostra. Quanto è bello stare nella casa tua, o Signora di Pompei!
I raggi della tua misericordia dal tuo trono si sten­dono fino ai termini della terra.
Sia gloria al Padre e al Figliuolo e allo Spirito Santo; siccome era in prin­cipio, ed ora e sempre, e nei secoli dei secoli. Così sia.
ANTIFONA. - Maria è nome che forma la gloria e la letizia di tutta la Chiesa, trionfante, militante e penante: a Lei fece grandi cose Colui che è tossente, e il cui Nome è santo.

SALMO II.
A - Adorabile.
ANTIFONA. - Adorabile è il Nome tuo, o vittoriosa Regina delta Valle di Pompei:  dall'Oriente all'Occidente suona la lode della tua virtù, ed i popoli annunziano i prodigi della tua potenza. Ave Maria...
Alla Madre di Dio, alla Signora di Pompei inneggiate esultando: togliete in mano un giocondo salterio nel gran giorno dei suoi trionfi.
Cantate a Lei un cantico nuovo: annunziate fra le genti la gloria sua. Vidi bellissima Donna che ascendeva lungo i rivi delle acque; spandeva intorno ineffabile odore:
Lei cingevano fiori di rose e gigli di convalli, quali nei giorni di primavera. Sedette, Regina ammantata di gloria nella Valle della desolazione: aveva do­rate e ricche d'ogni fregio le vestimenta. Come stelle brillavano su la sua fronte i rubini e le gemme preziose; fulgori della sua possanza, sereni splendori della sua benignità, voci eloquenti dei suoi prodigi.
Da che per Lei si ebbero salute gl'in­fermi; e chi era sull'orlo della tomba ri­tornò redivivo tra le braccia dei suoi cari.
E le donne di questo secolo si spo­gliarono dei loro monili; e devote e compunte li deposero ai piedi della loro Benefattrice.
E sui campi, cospersi di cenere infecon­da e ricoperti d'impietrata lava, di oro e di gemme Le innalzarono un Trono.
Su la landa luttuosa siede oggi trion­fatrice la Regina delle Vittorie; e diffonde da Pompei pel mondo i portenti delle sue misericordie.
Venite a Lei, o genti e nazioni tutte della terra; invocatela, beneditela, esaltatela in eterno.
Benedetta sii Tu, Vergine gloriosa di Pompei; delle dovizie di tua magni­ficenza è pieno l'Universo. Gloria al Padre…
ANTIFONA. - Adorabile è il Nome tuo, o vittoriosa Regina della Valle di Pom­pei: dall'Oriente all'Occidente suona la lode della tua virtù, ed i popoli annun­ziano i prodigi della tua potenza.

SALMO III.
R - Rosario - Rifugio in morte.
ANTIFONA. - Rifugio in vita e scampo in morte sarà per me il tuo Rosario, o Maria; il tuo apparire nella mia ultima lotta sarà il segnale della mia vittoria: io ti aspetto, o Madre. Ave Maria...
Risuoni per ogni lingua la gloria tua, o Signora;  e il vespro tramandi alla dimane il concento delle nostre bene­dizioni.
Tutte le genti ti chiamino beata; e Te beata ripetano tutti i lidi della terra e le mansioni dei cieli.
Tre volte beata pur io ti chiamerò con gli Angioli, con gli Arcangeli, coi Prin­cipati; tre volte beata con le angeliche Potestà, con le Virtù de' cieli, con le Dominazioni superne. Beatissima Te predicherò coi Troni, coi Cherubini e coi Serafini.
O sovrana mia Salvatrice, non lasciar di piegare i tuoi occhi misericordiosi su questa famiglia, su questa nazione, su tutta la Chiesa.
Sopratutto non mi negare la maggiore delle grazie: cioè che la mia fragilità da Te non mi distacchi giammai.
In quella fede e in quell'amore, onde arde in questo istante l'anima mia, deh! fa che io perseveri sino all'ultimo respiro.
E quanti concorriamo alla edificazione del tuo Santuario in Pompei, fa che siam tutti nel numero degli eletti.
O Corona del Rosario della Madre mia, ti stringo al petto e ti bacio con vene­razione. (Qui si baciala propria Corona).
Tu sei la via per raggiungere ogni virtù; il tesoro dei meriti pel Paradiso; Il pegno della mia predestinazione; la catena forte che costringe il nemico; Sorgente di pace a chi ti onora in vita; auspicio di vittoria a chi ti bacia in morte.
In quell' ora estrema io ti aspetto, o Madre.
Il tuo apparire sarà il segnale della mia salvezza; il tuo Rosario mi aprirà le porte del Cielo.         Gloria al Padre…
ANTIFONA. - Rifugio in vita e scampo in morte sarà per me il tuo Rosario, o Maria; il tuo apparire nella mia ultima lotta sarà il segnale della mia vittoria: io ti aspetto, o Madre.

SALMO IV

I - Imperatrice di pace.
ANTIFONA. – Il Nome tuo, o santa Signora di Pompei, è tesoro di pace a chi lo invoca in vita, pegno di vittoria nel passo estremo: sia esso indelebilmente scolpito nel mio cuore, e le mie labbra non lascino giam­mai di proferire sì dolce e salutare NomeAve Maria...
In Te, o Signora di Pompei, io posi tutte le mie speranze, e non resterò confuso in eterno.
Gli occhi miei e il mio cuore erano continuamente rivolti a Te, e per l'ar­dore dei miei desiderii andava dicendo: quando sarà che Tu mi consoli?
E andava e veniva come pellegrino che ha smarrito sua via; come sitibondo in cerca di acque.
Languiva l'anima mia perla brama della salute che vien da Te, aspettava nell'amarezza il giorno della misericor­dia; e gli occhi miei si chiusero per stan­chezza.
Aspettava impaziente la parola della pace che sarebbe uscita dalla Valle dello sterminio, dalla Casa della Madre di Misericordia.
Benedicesti finalmente, o mio Dio, la terra di maledizione: il tuo sorriso vi fe' germogliare la immacolata Rosa del cielo.
Tu mettesti in potere della beata Verginella di Nazaret la misericordia de' secoli: ed Ella dalla terra delle rovine parlerà la pace sopra i popoli tutti. Pace, pace, risonerà il suo accen­to; pace, pace, ripeteranno i colli eternali.
Pace sulla terra agli uomini di buon volere: e gloria nei cieli al Dio delle misericordie.
Apritevi, o porte del cielo, a ricevere la parola del perdono e della pace: la parola che mette dal suo trono la Regina di Pompei.
Chi è mai questa Regina? È Colei che sulle rovine della morta Città ap­parve come Stella del mattino, nunzia di pace alle generazioni della terra.
E’ la Rosa del Paradiso, che la Mi­sericordia trapiantò sulla terra isterilita da una pioggia di cenere infocata.
Apritevi, o porte del cielo, a ricevere la benefica parola: la parola della Regina delle Vittorie.
Chi è questa Regina delle Vittorie? E’ la Vergine Madre di Dio, fatta Madre dei peccatori, che scelse a sua dimora la Valle dello sterminio, Per illuminare coloro, che seggono nelle tenebre e nell' ombra di morte: per dirigere i nostri passi nella via della pace. Gloria al Padre…
ANTIFONA. - Il Nome tuo, o santa Si­gnora di Pompei, è tesoro di pace a chi lo invoca in vita, pegno di vittoria nel passo estremo: sia esso indelebilmente scolpito nel mio cuore, e le mie labbra non lascino giammai dì proferire sì dolce e salutare Nome.

SALMO V.
A - Avvocata dei peccatori.
ANTIFONA. - A piè del tuo trono si prostrano i popoli, o Regina di Pompei, Avvocata dei peccatori, e riverenti esaltano le tue meraviglie, cantando inni di gloria al tuo Nome. Ave Maria...
Alzai gli occhi miei a Te, nuova Stella di speranza apparsa ai di nostri sulla Valle delle rovine.
Dal profondo delle amaritudini levai le mie voci a Te, Regina del Rosario di Pompei, e sperimentai l' efficacia di questo titolo a Te sì caro.
Salve, io griderò sempre, salve, o Madre e Regina del Rosario di Pompei, mare immenso di grazie, oceano di bontà e di compassione!
Le glorie novelle del tuo Rosario, le fresche vittorie della tua Corona, chi canterà degnamente?
Tu al mondo, che si svincola dalle braccia di Gesù per darsi a quelle di Satana, appresti salute in quella Valle dove Satana divorava le anime. 
Tu calcasti, trionfatrice, i ruderi dei templi pagani;  e sulle rovine della idolatria Tu ponesti lo sgabello di tua do­minazione.
Tu mutasti la piaggia di morte in Valle di risorgimento e di vita; e sulla terra dominata dal tuo nemico impiantasti la Cittadella del Rifugio, ove ac­cogli i popoli a salvamento.
Ecco che i figli tuoi sparsi nel mondo là t'innalzarono un trono, come segnacolo dei tuoi portenti, come trofeo delle tue misericordie.
Tu da quel trono chiamasti anche me tra i figli di tua predilezione; su di me peccatore si posò lo sguardo della tua miseràzione.
Sieno benedette in eterno le opere tue, o Signora, e benedetti siano i prodigi tutti da Te operati nella Valle della desolazione e dello sterminio. Gloria al Padre…
ANTIFONA. - A piè del tuo trono si prostrano i popoli, o Regina di Pompei, Avvocata dei peccatori, e riverenti esal­tano le tue meraviglie, cantando inni di gloria al tuo Nome.

SUB TUUM PRAESIDIUM. – Sotto il tuo patrocinio noi ci rifugiamo, o santa Madre di Dio; non disprezzar le nostre suppliche nelle necessità nostre, ma da tutti i peri­coli liberaci sempre, o Vergine gloriosa e benedetta.
Degnati che io ti lodi, o Vergine" tutta santa;
Dammi fortezza contro i tuoi nemici. Benedetto Iddio nei Santi suoi.  Così sia.
Prega per noi, o Regina del San­tissimo Rosario di Pompei,
Affinché siam fatti degni delle pro­messe di Gesù Cristo.

ORAZIONE. - Signore, che tra' mira­coli della tua provvidenza ordinasti che la tua Beatissima Madre Maria si chia­masse ancora col glorioso e dolcissimo titolo di Regina del Rosario di Pompei; concedi a noi la grazia di poter sempre in tutte le nostre necessità, e special­mente nell'ora della morte, sentire l'ef­fetto del Patrocinio di Lei, il cui santo Nome veneriamo in terra. Per Gesù Cristo Signor nostro. Così sia.

Indulgenze concesse a chi recita la Salve Regina e il Sub tuum praesidium

Il S. Padre Pio VI, con decreto della S. C. Indulg. 5 Aprile 1786, a tutti i fedeli che recitano la Salve Re­gina e il Sub tuum praesidium coi versetti: Dignare me laudare te, etc.; e con l'intenzione di riparare in qual­che modo le ingiurie fatte contro l'onore della SS. Ver­ne e dei Santi e contro le loro sante immagini, concesse.

- Indulgenza Plenaria due volte al mese in due Domeniche ad arbitrio, se confessati e comunicati pregano secondo l'intenzione del Papa.

- Indulgenza Plenaria in tutte le feste della B. V. Maria.

- Indul­genza Plenaria in articulo mortis.

Nessun commento:

Posta un commento


NON SCENDO DALLA CROCE Di Fulton j Sheen,vescovo

Ero uscito di casa per saziarmi di sole.Trovai un uomo che

si dibatteva nel dolore della crocifissione.Mi fermai

e gli dissi:"Permetti che ti aiuti"?Lui rispose:

Lasciami dove sono.

Non scendo dalla croce fino a quando sopra vi

spasimano i miei fratelli.

fino a quando per staccarmi

non si uniranno tutti gli uomini.

Gli dissi"Che vuoi che io faccia?"

Mi rispose:

Và per il mondo e di a coloro

che incontrerai che c è un uomo

che aspetta inchiodato alla croce.