sabato 30 dicembre 2017

PREGHIERE PER IL 31 DICEMBRE...



O Dio onnipotente, Signore del tempo e dell'eternità, 
io ti ringrazio perchè lungo tutto il corso di quest'anno
mi hai accompagnato con la tua grazia
e mi hai ricolmato dei tuoi doni e del tuo amore.
Voglio esprimerti la mia adorazione,
la mia lode e il mio ringraziamento.
Ti chiedo umilmente perdono, o Signore,
dei peccati commessi, di tante debolezze e di tante miserie.
Accogli il mio desiderio di amarti di più
e di compiere fedelmente la tua volontà
per tutto il tempo di vita che ancora mi concederai.
Ti offro tutte le mie sofferenze e le buone opere che,
con la tua grazia, ho compiuto.
Fa che siano utili, o Signore, per la salvezza
mia e di tutti i miei cari. Amen.

sabato 16 dicembre 2017

Il corredino di Gesù Bambino



atti di devozione per la Novena di Natale

primo giorno: la culla

Preparerò una comoda culla al Dio Bambino con atti di profonda umiltà: mai una parola in mia lode; mai
un pensiero assecondato di compiacimento; non mi scuserò; non mi ostinerò nel mio parere, non
inventerò pretesti per salvare il mio amor proprio; ripeterò spesso quella frase che ha formato i santi:
“Dallo zero in su, tutto è di Dio - dallo zero in giù son proprio io”. Il mio cuore diventerà così, soffice
culla in cui il Santo Bambino si adagerà felice.
Come sei vago, dolce Bambinello Pure giacente tra il bue e l’asinello! Ma io voglio più bello e più
grazioso Se in me verrai a prenderti riposo.

Novena di Natale


(dal 16 al 24 dicembre)

1° GIORNO

VIENI, BAMBINO GESU’

Cristo è venuto: eppure noi l'attendiamo ancora come già gli antichi figli di Israele. Cristo è
in mezzo a noi: eppure noi viviamo l'esperienza dell'esilio, «sapendo che finché abitiamo nel
corpo siamo in esilio lontano dal Signore» (2 Cor 5,6).
Tutto il Nuovo Testamento è permeato di questa attesa del Cristo che deve venire e che
sembra continuamente imminente. Ma il libro che riassume le attese di tutte le generazioni
cristiane è l'Apocalisse, nei suoi ultimi passi.
Gesù verrà presto
«Ecco, io verrò presto e porterò con me il mio salario, per rendere a ciascuno secondo le sue
opere. Io sono l'Alfa e l'Omega, il Primo e l'Ultimo, il Principio e la Fine. Beati coloro che
lavano le loro vesti: avranno parte all'albero della vita e potranno entrare per le porte nella
città. Fuori i cani, i fattucchieri, gli immorali, gli omicidi, gli idolatri e chiunque ama e
pratica la menzogna! Io, Gesù, ho mandato il mio Angelo per testimoniare a voi queste cose
riguardo alle Chiese. Io sono la radice della stirpe di Davide, la stella radiosa del mattino»
(Ap 22, 12-16).
Senza distinzioni e condizioni
Il mondo intero è nell'attesa e la nostra stessa preghiera deve essere protesa verso la venuta
del Signore. In questo "Vieni, Bambino Gesù", la nostra preghiera dovrebbe far proprie tutte
le attese, le sofferenze fisiche e morali dell'umanità che vive accanto a noi. La sua venuta è,
per ciascuno di noi, una realtà viva: «Ecco, sto alla porta e busso. Se qualcuno ascolta la mia
voce e mi apre la porta, verrò da lui, cenerò con lui ed Egli con me» (Ap 3,20). Se lasciamo
entrare il Bambino, ci farà partecipi dei suoi doni e dei suoi beni; dirà una parola a ciascuno
di noi.
Questa parola si rivolge a tutti, senza distinzioni e condizioni. Nonostante i nostri peccati
passati, la nostra mediocrità, l'insensibilità spirituale, basta credere all'Amore. La grazia di
Dio può porre rimedio a tutto. (J. Danielou)
Noi Ti invochiamo
In mezzo alle angustie del tempo presente
- Noi Ti invochiamo, o Bambino Gesù.
Nella speranza di contemplare in Cielo quelle realtà in cui gli Angeli bramano
fissare lo sguardo.
- Noi Ti invochiamo, o Bambino Gesù.
Per noi stessi e per quanti attendono con fiducia la Tua venuta
- Noi Ti invochiamo, o Bambino Gesù.
Per il mondo intero e per gli uomini che ancora non Ti conoscono
- Noi Ti invochiamo, o Bambino Gesù.
O Bambino Gesù, degnati di accogliere la preghiera di quanti credono e sperano
in Te; vieni presto a liberarci da questo nostro esilio, e riuniscici nel Tuo regno
glorioso, dove Tu vivi e regni con il Padre e lo Spirito Santo nei secoli dei secoli.
Amen.

2° GIORNO

GIOISCE IL NOSTRO CUORE

Per mezzo del Profeta, Dio annuncia al suo Popolo la futura salvezza. Questo annuncio è
fonte di grande gioia: infatti, per i meriti del Salvatore, sarà ristabilita la riconciliazione e la
comunione perfetta con Dio.
Non temere
«Gioisci, figlia di Sion, esulta, Israele, e rallegrati con tutto il cuore, figlia di Gerusalemme!
Il Signore ha revocato la tua condanna, ha disperso il tuo nemico. Re d'Israele è il Signore in
mezzo a Te, tu non vedrai più la sventura. In quel giorno si dirà a Gerusalemme: "Non
temere, Sion, non lasciarti cadere le braccia! Il Signore tuo Dio in mezzo a Te è un Salvatore
potente.
Esulterà di gioia per te. Ti rinnoverà con il suo amore, si rallegrerà per te con grida di gioia,
come nei giorni di festa"» (Sol 3,14-18).
Desiderato dalle genti
«Mi consumo nell'attesa della tua salvezza» (Sai 119,81), si consuma nel desiderio e
nell'attesa della salvezza donataci da Dio. Buono è questo "consumarsi": infatti rivela il
desiderio del bene, certo non ancora raggiunto, ma tanto desiderato. Dall'origine del genere
umano fino alla fine dei secoli chi pronuncia queste parole se non la stirpe eletta, il
sacerdozio regale, la nazione santa che desidera Cristo? Testimone ne è il Santo vegliando
Simeone che, ricevendo il Cristo Bambino tra le braccia, disse: «Ora lascia, o Signore, che il
tuo servo vada in pace secondo la tua parola; perché i miei occhi hanno visto la tua
salvezza» (Lc 2,29-30).
Come il desiderio di questo vegliando, tale si deve credere sia stato quello di tutti i Santi
delle epoche precedenti. Anche il Signore stesso dice ai discepoli: « Molti profeti e giusti
hanno desiderato vedere ciò che voi vedete, e non lo videro, e ascoltare ciò che voi ascoltate,
e non l'udirono» (Mt 13,17) perché si riconosca anche la voce di tutto l'antico Israele nelle
parole: "L’anima mia si strugge per la tua salvezza". Dunque mai nel passato si spense
questo desiderio dei Santi, né al presente si placa nel corpo di Cristo, che è la Chiesa, fino
alla consumazione dei secoli, fin quando verrà "il Desiderato di tutte le nazioni". (S.
Agostino)
Cristo Gesù, ascoltaci
Perché comprendiamo con tutti i Santi il mistero del Regno al quale siamo
chiamati
- Noi Ti preghiamo, Cristo Gesù ascoltaci.
Perché possiamo comprendere che in Te formiamo il popolo grande e ricco di
ogni benedizione promessa al nostro padre Abramo
- Noi Ti preghiamo, Cristo Gesù ascoltaci.
Affinché tutte le famiglie della terra siano benedette in Te
- Noi Ti preghiamo, Cristo Gesù ascoltaci.
Perché tutti i popoli vengano dall'Oriente e dall'Occidente e siedano a mensa nel
Regno dei Cieli
- Noi Ti preghiamo, Cristo Gesù ascoltaci.
Il tuo aiuto, Signore, ci renda perseveranti nel bene in attesa del Cristo, tuo Figlio;
quando Egli verrà e busserà alla porta ci trovi vigilanti nella preghiera ed esultanti
nella lode. Per Cristo nostro Signore. Amen.

3° GIORNO

PREPARIAMO LE VIE AL SIGNORE

Al popolo d'Israele, oppresso dalla schiavitù babilonese, il profeta Isaia dà un lietissimo
annuncio: è prossima la liberazione. Il Signore stesso verrà in mezzo al suo popolo come
Pastore buono che ha cura del debole, come Padre misericordioso che perdona i peccati,
come Dio forte che sconfigge i nemici. I prescelti da Dio, però, devono impegnarsi a
preparare la strada al Signore e a togliere tutti gli ostacoli del male mediante una vera
conversione.
Ecco il Signore!
«Una voce grida: "Nel deserto preparate la via al Signore, appianate nella steppa la strada
per il nostro Dio. Ogni valle sia colmata, ogni monte e colle siano abbassati; il terreno
accidentato si trasformi in piano e quello scosceso in pianura. Allora si rivelerà la gloria del
Signore e ogni uomo la vedrà"» (Is 40,3-5). Sali su un alto monte, tu che rechi liete notizie
in Sion. Alza la voce, non temere; annunzia alle città di Giuda: «Ecco il vostro Dio! Ecco, il
Signore Dio viene con potenza, con il braccio egli detiene il dominio. Come un pastore egli
fa pascolare il gregge e con il suo braccio lo raduna; porta gli agnellini sul seno e conduce
pian piano le pecore madri» (Is 40,9-11).
Prepariamo i nostri cuori
Il Signore vuole trovare una via per entrare nei nostri cuori e dimorarvi. La voce grida nel
deserto: Preparate una strada. Questa voce giunge prima all'orecchio e dopo, o meglio
attraverso l'ascolto, la parola penetra nell'intelletto. Preparate, dice la voce, una strada al
Signore. Quale via gli prepareremo? Una strada materiale? Ma la parola di Dio può
richiedere una simile via? Non occorre piuttosto preparare al Signore una via interiore e
tracciare nel nostro cuore delle strade diritte, piane? Sì, questa è la via per cui la Parola di
Dio si introduce per stabilirsi nel cuore dell'uomo. Prepariamo una via al Signore con una
buona coscienza, rendiamo piana la strada perché il Bambino Gesù possa camminare in noi
senza difficoltà e donarci conoscenza dei suoi misteri e della sua venuta.(Origene: "Omelie
su Luca")
Manda li tuo Spirito, o Signore
Perché otteniamo il perdono dei nostri peccati e la purificazione da tutte le nostre
colpe
- Noi Ti preghiamo, manda il tuo Spirito, o Signore.
Perché otteniamo l'aumento della fede e della nostra adesione alla volontà di Dio
- Noi Ti preghiamo, manda il tuo Spirito, o Signore.
Perché otteniamo l'aumento della speranza nei beni eterni promessi da Dio
- Noi Ti preghiamo, manda il tuo Spirito, o Signore.
Perché otteniamo l'aumento della carità e della grazia che ci rendono conformi
alla santità di Dio
- Noi Ti preghiamo, manda il tuo Spirito, o Signore.
O Dio onnipotente che ci chiami a preparare la via al Cristo Signore, fa' che per la
debolezza della nostra fede non ci stanchiamo di attendere la consolante presenza
del Medico Celeste. Per Cristo nostro Signore. Amen.

4° GIORNO

RENDERE TESTIMONIANZA

La missione propria di Giovanni Battista è quella di "rendere testimonianza" a Cristo. Egli
compie questa missione nella verità e nell'umiltà ("non sono io il Cristo... non sono
degno..."), esortando tutti alla conversione e additando Gesù come Salvatore e "Agnello di
Dio".
Il Figlio di Dio.
"Venne un uomo mandato da Dio e il suo nome era Giovanni. Egli venne come testimone
per rendere testimonianza alla luce, perché tutti credessero per mezzo di lui. Egli non era la
luce, ma doveva render testimonianza alla luce " (Gv 1,6-8). «Giovanni vedendo Gesù
venire verso di lui disse: "Ecco l'Agnello di Dio, ecco colui che toglie il peccato del mondo!
Ecco colui del quale io dissi: dopo di me viene un uomo che mi è passato avanti, perché era
prima di me. Io non lo conoscevo, ma sono venuto a battezzare con acqua perché egli fosse
fatto conoscere a Israele". Giovanni rese testimonianza dicendo: "Ho visto lo Spirito
scendere come una colomba dal cielo e posarsi su di lui. Io non lo conoscevo, ma chi mi ha
inviato a battezzare con acqua, mi aveva detto: L'uomo sul quale vedrai scendere e rimanere
lo Spirito è colui che battezza in Spirito Santo. E io ho visto e ho reso testimonianza che
questi è il Figlio di Dio"» (Gv 1,29-34).
Una missione speciale
Ogni creatura è fatta per rendere testimonianza a Dio, perché ogni creatura è un segno della
sua bontà. La grandiosità della creazione testimonia a modo suo la forza e l'onnipotenza
divina, e la sua bellezza testimonia la sapienza divina. Alcuni uomini però ricevono da Dio
una missione speciale: rendono testimonianza a Dio non solo dal punto di vista naturale, per
il fatto che esistono, ma ancor più in modo spirituale, per le loro buone opere. Giovanni è
uno di questi testimoni; è venuto per diffondere i doni di Dio e proclamare le sue lodi. La
missione di Giovanni e il suo ruolo di testimone sono di una grandezza incomparabile,
perché nessuno può rendere testimonianza di una realtà se non nella misura in cui ne è
partecipe. Gesù diceva: «Noi parliamo di quel che sappiamo e testimoniamo quel che
abbiamo veduto» (Gv 3,1 1). Rendere testimonianza alla verità divina suppone una
conoscenza di questa verità. Per questo anche Cristo ha avuto questo ruolo di testimone.
"Sono venuto nel mondo per rendere testimonianza alla verità" (Gv 1 8,37). (S.Tommaso
d'Aquino)
Ascoltaci, o Signore
Perché comprendiamo con quale amore Dio ci ha amati e ci ha resi suoi figli
- Noi Ti preghiamo, ascoltaci, o Signore.
Perché la pigrizia e la viltà non ci impediscano di professare apertamente la nostra
fede in Cristo e nel Vangelo
- Noi Ti preghiamo, ascoltaci, o Signore.
Perché i predicatori e i catechisti, come Giovanni Battista, mostrino con efficacia
agli uomini Cristo Salvatore
- Noi Ti preghiamo, ascoltaci, o Signore.
Perché tutti gli uomini del nostro tempo riconoscano che non è possibile costruire
un mondo buono e giusto senza fondarlo su Cristo, uomo perfetto e Figlio di Dio
- Noi Ti preghiamo, ascoltaci, o Signore.
O Cristo Signore, Tu sei l'Agnello di Dio che toglie il peccato del mondo: aiutaci
a riconoscere i nostri limiti e la nostra miseria, perché solo così possiamo ottenere
la salvezza. Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli. Amen.

5° GIORNO

UNA MISSIONE ALTISSIMA

Il piano di salvezza di Dio si incontra con la volontà e la collaborazione umana di due
creature: Maria e Giuseppe. Due creature meravigliose, completamente disponibili al volere
del Signore.
Il brano evangelico ci presenta l'uomo giusto e timorato di Dio, scelto ad una missione
altissima: fare sulla terra le veci del Padre che è nei Cieli. La figura di Giuseppe ci appare in
questo passo alta e drammatica, scolpita di fede e umiltà. Egli non può ancora capire il
mistero di Dio, ma quando ha la certezza della divina volontà, crede e obbedisce.
Emmanuele: Dio con noi
«Ecco come avvenne la nascita di Gesù Cristo: sua madre Maria, essendo promessa sposa di
Giuseppe, prima che andassero a vivere insieme si trovò incinta per opera dello Spirito
Santo. Giuseppe suo sposo, che era giusto e non voleva ripudiarla, decise di licenziarla in
segreto. Mentre però stava pensando a queste cose, ecco che gli apparve in sogno un Angelo
del Signore e gli disse: "Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria, tua
sposa, perché quel che è generato in lei viene dallo Spirito Santo. Essa partorirà un figlio e
tu lo chiamerai Gesù: egli infatti salverà il suo popolo dai suoi peccati". Tutto questo
avvenne perché si adempisse ciò che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta:
"Ecco, la vergine concepirà e partorirà un figlio che sarà chiamato Emmanuele", che
significa Dio con noi. Destatosi dal sonno, Giuseppe fece come gli aveva ordinato l'Angelo
del Signore e prese con sé la sua sposa» (Mt 1,18-24).
L'obbedienza di Giuseppe
Di fronte al mistero divino, Giuseppe ha saputo mantenere il contegno giusto. Egli non si
lascia prendere da umani sentimenti. Non è in grado di comprendere ciò che vede in Maria e
non vuole penetrare a forza il mistero; si ritira piuttosto in disparte, con timida e rispettosa
venerazione, abbandonandosi al volere di Dio e lasciando a Lui tutto il resto. Giuseppe
dunque obbedisce alla Parola, la mette in pratica, dichiarandosi con le opere strumento
docile nelle mani dell'Altissimo. Egli non vuole nulla per sé, perché intende essere
semplicemente a disposizione di Dio. Prende quindi con sé Maria, sua sposa, per adempiere
la volontà di Dio, perché Ella possa dare alla luce il suo Figlio. Sarà però lui, Giuseppe, in
tutta obbedienza, a dargli il nome. Quel nome attorno al quale rotea l'universo e per volontà
del quale ogni cosa è stata creata: Gesù, il Messia, il Salvatore. (R. Gutzwilier)
Ascoltaci, o Signore
Perché siamo fedeli agli impegni assunti nel nostro Battesimo e portiamo a
termine la nostra vocazione
- Noi Ti preghiamo, ascoltaci, o Signore.
Perché, ad imitazione di San Giuseppe, siamo sempre disponibili all'obbedienza al
divino volere, anche quando tutto ci appare oscuro
- Noi Ti preghiamo, ascoltaci, o Signore.
Perché siamo capaci di ascoltare, nel silenzio interiore, la voce delle divine
ispirazioni
- Noi Ti preghiamo, ascoltaci, o Signore.
Perché il nome di Gesù, nel quale solo c'è speranza di salvezza, sia conosciuto e
invocato da tutti gli uomini.
- Noi Ti preghiamo, ascoltaci, o Signore.
Disponi, o Padre, i nostri cuori a ricevere nel tempio vivo della Chiesa la tua
misericordia, perché la nuova nascita del tuo Figlio ci liberi dalla schiavitù del
peccato e ci renda degni di partecipare alla ricchezza della tua grazia. Per Cristo
nostro Signore. Amen.

6° GIORNO

L'ANCELLA DEL SIGNORE

Con l'annuncio di Maria, Dio comincia ad attuare le antiche promesse, che riguardano la
venuta del Messia e la redenzione del genere umano. Però, come in tutti gli altri suoi
interventi passati nella storia d'Israele, così anche in questo capitale intervento di salvezza,
Dio chiede la libera cooperazione umana. E’ sua l'iniziativa, ma non vuole portarla a
compimento senza il concorso delle sue creature. Maria che si proclama "l'ancella del
Signore"diventa la vera abitazione di Dio e la Madre del Signore. In tal modo Ella, figlia e
fiore di tutta l'umanità, per volontà di Dio è lo strumento indispensabile della nostra
salvezza.
Come è possibile?
«Nel sesto mese, l'Angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata
Nazaret, a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, chiamato
Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. Entrando da Lei, disse: "Ti saluto, o piena di
grazia, il Signore è con Te". A queste parole Ella rimase turbata e si domandava che senso
avesse un tale saluto. L'Angelo le disse: "Non temere, Maria, perché hai trovato grazia
presso Dio. Ecco concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. Sarà grande e
chiamato Figlio dell'Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà
per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine". Allora Maria disse
all'Angelo: "Come è possibile? Non conosco uomo". Le rispose l'Angelo: "Lo Spirito Santo
scenderà su di te, su te stenderà la sua ombra la potenza dell'Altissimo. Colui che nascerà
sarà dunque Santo e chiamato Figlio di Dio. Vedi: anche Elisabetta, tua parente, nella sua
vecchiaia, ha concepito un figlio e questo è il sesto mese per lei, che tutti dicevano sterile:
nulla è impossibile a Dio". Allora Maria disse: "Eccomi, sono la serva del Signore, avvenga
di me quello che hai detto". E l'Angelo parli da lei» (Lc 1,26-38).
Il "fiat" di Maria
Nella sfera umana, Maria è sola. Nessuno sa quello che avviene in lei. Che cosa dirà? Maria
si rende perfettamente conto dell'estrema importanza di ciò che sta per pronunciare. Come
una sposa, Ella sa che questo infinito ha due aspetti: uno di gioia, di tenerezza, di gloria; ma
anche un altro aspetto: una immensità invisibile di pena, di redenzione, di riparazione. Dire
"sì", sarebbe mancare di delicatezza, come se Lei fosse uguale a Dio. Dirà solamente: che
ciò avvenga, che ciò mi sia fatto! Come se intendesse far comprendere che gettava la sua
libertà nel piano divino, oggi di gioia e domani di sofferenza. Fiat! E la parola
dell'accettazione. E, nello stesso istante, ciò avvenne. Ella lo seppe. Tacque. L'Angelo adorò
il divino mistero e si allontanò in silenzio. (J. Guitton)
Noi Ti ringraziamo, o Gesù
Per il "sì" libero e generoso pronunciato da Maria nel momento
dell'Annunciazione
- Noi Ti ringraziamo, o Gesù.
Perché, per mezzo di Maria, Ti sei fatto uomo e sei divenuto nostro fratello
- Noi Ti ringraziamo, o Gesù.
Perché hai associato la Madre tua a tutto il mistero di redenzione e di salvezza
degli uomini
- Noi Ti ringraziamo, o Gesù.
Perché ci hai dato la Madre tua come nostra Madre amatissima

- Noi Ti ringraziamo, o Gesù

7° GIORNO

SI E’ FATTO CARNE

Con un misterioso vaticinio il profeta Isaia promette un "segno" di salvezza: la nascita
miracolosa dell"'Emmanuele", figlio di una vergine. L'Evangelista attribuisce esplicitamente
la profezia alla nascita di Gesù: Egli è veramente l'Emmanuele, cioè Dio con noi. Facendosi
uomo, Egli è venuto ad abitare in mezzo a noi e rimane con noi anche oggi, nella Chiesa e
nell'Eucaristia.
Dio con noi
«"Chiedi un segno dal Signore tuo Dio, dal profondo degli inferi oppure lassù in alto". Ma
Acaz rispose: "Non lo chiederò, non voglio tentare il Signore". Allora Isaia disse:
"Ascoltate, casa di Davide! Non vi basta di stancare la pazienza degli uomini, perché ora
vogliate stancare anche quella del mio Dio? Pertanto il Signore stesso vi darà un segno.
Ecco: la vergine concepirà e partorirà un figlio, che chiamerà Emmanuele: Dio con noi"» (is
7,10-14).
Dio ha dimorato tra noi
Ti chiederai in che modo la divinità si è incarnata, come il fuoco nel ferro, non trasferendosi,
ma comunicandosi. Il fuoco infatti, non si slancia verso il ferro al quale si comunica. Non
subisce diminuzione, ma riempie totalmente il ferro al quale si comunica. Allo stesso modo,
Dio, il Verbo "che ha dimorato tra noi" non è uscito da Se stesso; il Verbo che si è fatto
carne non fu soggetto a mutamento; il Cielo non fu privato di Colui che teneva e la terra
accolse nel proprio seno colui che nei cieli.
Lasciati penetrare da questo mistero: Dio è venuto nella carne per uccidere la morte che vi si
nasconde. Come le cure e le medicine vincono gli elementi nocivi assimilati dal corpo, e
come il buio in casa è dissipato dalla luce che entra, così la morte che teneva in suo potere la
natura umana fu distrutta con la venuta della divinità. Come il ghiaccio prevale sull'acqua
mentre è notte e persiste l'oscurità, ma appena sorge il sole si scioglie al calore dei suoi
raggi, così la morte ha regnato fino alla venuta di Cristo; quando è apparsa la grazia
salvatrice di Dio e si è levato il Sole di giustizia, la morte fu assorbita dalla vittoria, non
avendo potuto resistere alla presenza della vera vita. Noi pure manifestiamo la nostra gioia,
festeggiamo la salvezza del mondo, il giorno della nascita dell'umanità. Oggi è tolta la
condanna di Adamo. Non si dirà più: "Polvere tu sei e alla polvere tornerai", ma: "Unito a
colui che è nei cieli, sarai elevato al cielo". (S. Basilio M.)
Onore e gloria a Te, Signore Gesù.
Per l'immenso amore che Ti ha spinto a farti nostro fratello
- Noi Ti lodiamo, onore e gloria a Te, Signore Gesù!
Perché ci hai raccolti nella tua Chiesa, arca di salvezza
- Noi Ti lodiamo, onore e gloria a Te, Signore Gesù!
Perché ci hai dato la speranza della vita gioiosa e senza fine nel tuo regno
- Noi Ti lodiamo, onore e gloria a Te, Signore Gesù!
Per riparare al peccato degli uomini che non Ti hanno accolto e non Ti amano
- Noi Ti lodiamo, onore e gloria a Te, Signore Gesù!
Risplendi su di noi con la luce della tua gloria, Signore Gesù Cristo, e la tua
venuta vinca le tenebre del male e porti a tutti gli uomini la liberazione dalla
schiavitù del peccato. Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli. Amen.

8° GIORNO

L'AMORE CHE SALVA

L'apostolo Paolo pone l'accento sugli effetti dell'amore di Dio manifestatosi
nell'incarnazione. Questo amore è benignità, tenerezza, misericordia e si manifesta
nonostante i peccati e le miserie degli uomini. Il fine di questo agire di Dio è quello di
renderci suoi figli, rigenerandoci mediante il Battesimo per mezzo dello Spirito Santo,
perché possiamo tendere al totale possesso della salvezza.
San Paolo apostolo a Tito
«Carissimo, anche noi un tempo eravamo insensati, disubbidienti, traviati, schiavi di ogni
sorta di passioni e di piaceri, vivendo nella malvagità e nell'invidia, degni di odio e
odiandoci a vicenda. Quando però si sono manifestati la bontà di Dio, Salvatore nostro, e il
suo amore per gli uomini, egli ci ha salvati non in virtù di opere di giustizia da noi compiute,
ma per sua misericordia mediante un lavacro di rigenerazione e di rinnovamento nello
Spirito Santo, effuso da lui su di noi abbondantemente per mezzo di Gesù Cristo, Salvatore
nostro, perché giustificati dalla sua grazia diventassimo eredi, secondo la speranza, della vita
eterna» (Tt 3,3-7).
Tutto abbiamo ricevuto in Cristo
Tutto abbiamo ricevuto in Cristo. Iddio si è comunicato all'uomo come restauratore della sua
natura, come perdono e null'altro che perdono. In qual modo la misericordia di Dio ci
concede il perdono del peccato, per unire l'uomo a sé come figlio? Risponde San Paolo:
«Mediante un lavacro di rigenerazione e di rinnovamento nello Spirito Santo» (Tt 3,5). Il
Battesimo è il suggello della fede: chi si è affidato a Cristo non assume con lui un rapporto
isolato, ma entra a far parte della comunità di Cristo, la sua Chiesa: giunge a ciò perché ha
avuto in dono lo Spirito stesso di Cristo e dallo Spirito viene inserito nel corpo di Cristo, ne
fa parte come membro vivente. Lo Spirito è Dio che in Cristo opera in noi: aiuta, ispira,
illumina, santifica non per realizzare una vita solitaria, una comunione individualistica con
Dio, ma per collegarci nella comunione con i fratelli in un'autentica carità vissuta. (F.
Salvestrin)
Mostraci, Signore, la tua Misericordia
Padre Santo, che per mezzo del Figlio tuo ci hai liberati dal peccato e dalla morte,
togli ogni ansia e ogni tristezza dai nostri cuori.
- Noi Ti preghiamo, mostraci, Signore, la tua Misericordia.
Tu che hai promesso al tuo popolo un germoglio di giustizia, conserva pura e
santa la tua Chiesa.
- Noi Ti preghiamo, mostraci, Signore, la tua Misericordia.
Tu che in Cristo ci hai dato ogni bene, fa' che non ci separiamo dalla comunione
di amore del tuo Spirito
- Noi Ti preghiamo, mostraci, Signore, la tua Misericordia.
Tu che infondi nel nostro cuore la beata speranza della salvezza, conservaci fedeli
e vigilanti fino al giorno del Signore Gesù
- Noi Ti preghiamo, mostraci, Signore, la tua Misericordia.
Oppressi dal giogo del peccato, aspettiamo da Te, Padre misericordioso, la nostra
redenzione; fa' che la nuova nascita del tuo Figlio ci liberi dalla schiavitù antica.
Per Cristo nostro Signore. Amen

9° GIORNO

CAMMINAVAMO NELLE TENEBRE (Vigilia della natività del Signore Gesù Cristo.)

Il Profeta Isaia prospetta il tempo della salvezza rnessianica come il tempo della luce, della
gioia e della liberazione. Nel Bambino che ci sarà donato sono raccolte tutte le virtù dei
Santi d'Israele: Egli sa la grandezza degli eroi la potenza, saggio, pacifico; sarà il vero
"Ernmanuele" cioè Dio in mezzo a noi.
Videro una grande luce
«Il popolo che camminava nelle tenebre vide una grande luce; su coloro che abitavano in
terra tenebrosa una luce rifulse. Hai moltiplicato la gioia, hai aumentato la letizia. Gioiscono
davanti a Te come si gioisce quando si miete e come si gioisce quando si spartisce la preda.
Poiché il giogo che gli pesava e la sbarra sulle sue spalle, il bastone del suo aguzzino tu hai
spezzato come al tempo di Madìan. Poiché un bambino è nato per noi, ci è stato dato un
figlio. Sulle sue spalle è il segno della sovranità ed è chiamato. Consigliere ammirabile, Dio
potente, Padre per sempre, Principe della pace. Grande sarà il suo dominio e la pace non
avrà fine sul trono di Davide e sul regno, che egli viene a consolidare e rafforzare con il
diritto e la giustizia, ora e sempre» (Is 9,1-6).
Entra nel tempo e nello spazio
O fusione inaudita, o compenetrazione paradossale! Colui che è, viene nel tempo; l'increato
si fa oggetto di creazione. Colui che non ha dimensioni, entra nel tempo e nello spazio, e
un'anima spirituale si fa mediatrice tra la divinità e la pesantezza della carne. Colui che
arricchisce, si fa povero e mendica la mia carne, perché io venga arricchito della sua
divinità. Lui, che è la pienezza si svuota, si spoglia per un poco della sua gloria, perché io
possa partecipare della sua pienezza. Quale ricchezza di bontà! Quale immenso mistero mi
avvolge! Sono stato fatto partecipe dell'immagine di Dio e non ho saputo custodirla: ora Dio
si rende partecipe della mia carne, sia per salvare l'immagine che mi aveva data, sia per
rendere immortale la mia carne. Entra in comunione con noi, in un modo nuovo ancora più
profondo del primo: con chi un tempo condivise il bene, ora condivide il male; quest'ultima
comunione è ancora più degna di Dio e, per chi ha intelligenza, ancora più sublime. (S.
Gregorio Nazianzeno)
Ascoltaci, o Gesù
Perché accogliamo con cuore semplice e puro il tuo mistero di salvezza
- Noi Ti preghiamo, ascoltaci, o Gesù.
Perché i piccoli e i poveri di questo mondo riconoscano la loro dignità di figli di
Dio e gioiscano di essere l'oggetto della preferenza divina
- Noi Ti preghiamo, ascoltaci, o Gesù.
Perché tutti gli uomini Ti accolgano e credano in Te
- Noi Ti preghiamo, ascoltaci, o Gesù.
O Dio, che ci hai radunato a celebrare in devota letizia la nascita del tuo Figlio,
concedi a noi e a tutta la tua Chiesa di conoscere con la fede la profondità del tuo
mistero, e di viverlo con amore intenso e generoso, per Cristo nostro Signore.
Amen.



NON SCENDO DALLA CROCE Di Fulton j Sheen,vescovo

Ero uscito di casa per saziarmi di sole.Trovai un uomo che

si dibatteva nel dolore della crocifissione.Mi fermai

e gli dissi:"Permetti che ti aiuti"?Lui rispose:

Lasciami dove sono.

Non scendo dalla croce fino a quando sopra vi

spasimano i miei fratelli.

fino a quando per staccarmi

non si uniranno tutti gli uomini.

Gli dissi"Che vuoi che io faccia?"

Mi rispose:

Và per il mondo e di a coloro

che incontrerai che c è un uomo

che aspetta inchiodato alla croce.