venerdì 23 giugno 2017

Rachelina Ambrosini


Nacque il 2 luglio 1925 a Pietradefusi [1], in Irpinia, provincia di Avellino, da una famiglia cattolica praticante. Rachelina Ambrosini fu il piccolo giglio che per breve tempo donò alla terra l'incanto del suo profumo. La sua vita fu ricca di esempi di cristiane virtù. Prediligeva i piccoli, gli umili, i poveri cui manifestava ogni forma di carità accompagnata sempre ad una parola di speranza. A quattro anni ha in visione la Vergine Maria, nel giardino adiacente la sua abitazione, e a otto anni, mentre è a letto colpita dal morbillo, Sant'Antonio, per cui la bambina nutre una particolare devozione,le appare e le predice la pronta guarigione ed anche la data della sua morte che puntualmente avvenne a 16 anni. Gentile ed obbediente, venne educata in scuole cattoliche: con l'aiuto dello zio paterno, sacerdote. Studia con buoni risultati nel paese natale, successivamente si trasferisce prima a Bari per il ginnasio, e poi a Roma per il liceo. All'età di undici anni, suo padre si ammalò gravemente, e nelle sue preghiere la ragazza offre la propria vita in cambio della guarigione paterna. Suo padre guarì rapidamente. Passano gli anni e la piccola Rachelina cresce impegnandosi sempre di più nel far felici i suoi genitori, e nel condividere ogni tipo di sofferenza con gli emarginati, i profughi, gli indifesi e a volte le compagne di scuola in difficoltà. Una grave forma di meningite mina irrimediabilmente il suo gracile fisico e il 10 marzo 1941 nella città eterna: Roma, centro della Cristianità, Rachelina, dopo aver ricevuto col fervore più intenso il suo Gesù, si addormentò in una nuvola di veli bianchi cinta del nastro azzurro delle figlie di Maria Immacolata. Poco tempo dopo la sua morte vengono segnalate numerose grazie per sua intercessione a tal punto che dal settembre del 1958 Rachelina riposa nella Chiesa Parrocchiale di Santa Maria e Sant'Alessio in Venticano (Avellino). Cresce la sua fama di santità e per le numerose richieste da parte dei fedeli, che giungono da ogni parte d'Italia, la Diocesi di Benevento promuove il processo di canonizzazione e di beatificazione che si chiude nell'aprile del 1995. In Vaticano dal 2001, presso la Congregazione per le Cause dei Santi, è aperta la positio e il 10 maggio 2012 il Santo Padre Papa Benedetto XVI, ha promulgato il decreto della sua Venerabilità. Si è in attesa della sua beatificazione. Il postulatore della causa di Beatificazione è Padre Raffaele Di Muro, O.F.M. Conv.

https://it.wikipedia.org/wiki/Rachelina_Ambrosini

Chi è venuto dall’aldilà? («lo sarò alle tue spalle a proteggerti») - Rachelina Ambrosini


Rachelina Ambrosini, una ragazza di eccezionale bontà, moriva il 10 marzo 1941 a soli 15 anni e 8 mesi. Dopo la morte continuò a farsi viva. Ecco alcuni episodi.
Umberto Mirra da Campanarello (Avellino), nel 1941 è alle armi, si ammala di polmonite e viene condotto all’ospedale di Salerno. Una notte gli appare Rachelina vestita tutta di bianco e gli dice: «Non aver paura, stai già bene e fra poco andrai a vedere la tua famiglia». La predizione si avverò pienamente. — Lo stesso anno il Mirra è trasferito dalla Sicilia all’alta Italia per prepararsi ad andare in Russia. Una notte gli appare di nuovo Rachelina e gli dice: «Non aver paura, per te c’è chi ci pensa; parti contento; tornerai sano e salvo». In Russia, nel 1942, sta per iniziarsi un‘azione bellica e Umberto è molto preoccupato. Rachelina gli appare la terza volta: «Perché sei così malinconico e hai tanta paura? I Russi sono già andati via; tu e i tuoi compagni andate senza timore. Già te lo dissi che tornerai a casa sano e salvo». E infatti — conclude la relazione — sono tornato a casa mia».
A Domenico Colantuoni, soldato a Cava dei Tirreni, e disperato perché deve partire per la Sicilia, la «santina», come egli la chiama, batte sulla spalla — mentre in pieno giorno si è addormentato — e gli dice: «A che pensi? Su, su, non preoccuparti che io sarò alle tue spalle a proteggerti». Infatti invece che in Sicilia viene mandato a Salerno. Qui per un po’ le cose vanno bene, ma poi incominciano i bombardamenti e i pericoli.
Una notte, mentre dopo una delle solite incursioni, il Colantuoni prende un po’di sonno, torna Rachelina. Altro che festa con quella musica! E lei a insistere:
«Stai contento che io ti proteggo».
Di lì a un po’ arriva il sergente e gli ordina di andare con altri a tagliare dei rami d’albero per mascherare un po’ le tende. Colantuoni si alza e obbedisce. Mentre ritornano, ecco gli aeroplani nemici; i compagni cercano rifugio sotto un‘altra ripa; Domenico, senza saper perché, rimane distaccato da loro e si arrangia come può. Cade una bomba: quelli che sono sotto la ripa vengono travolti, Colantuoni rimane completamente illeso —.
Antonio Villani narra, sotto vincolo di giuramento, il seguente episodio: «Nel 1942, trovandomi nello spaccio cooperativo del mio reggimento (4 carristi), udii un collega di armi raccontare quanto appresso. Trovandomi accampato in località esposta alle offese del nemico, una notte, mentre riposava, gli appare una giovinetta e gli dice di allontanarsi da quel luogo perché vi sarebbero cadute delle bombe. Il soldato non dette importanza e continuò a dormire. Una seconda volta comparve la fanciulla che gli ripeté con insistenza di allontanarsi di lì e mettersi in salvo se non voleva rimanere ucciso. Il soldato, impressionato, avvertì i compagni, ma questi scoppiarono a ridere e lo motteggiarono, per cui anche egli, sebbene con l’animo turbato, rimase sotto la tenda con loro. Ed ecco che l’apparizione ritorna per la terza volta e gli dice: «Non vuoi proprio salvarti? Io ti confermo, che fra pochi minuti il campo sarà bombardato». Allora il soldato, sgomento, le domandò: «Ma tu chi sei?». L’apparizione rispose: «Sono Rachelina Ambrosini, figlia del Dott. Alberto». Il suo aspetto era di un angelo. Il soldato si alzò di scatto esclamando: «Chi mi vuol seguire, mi segua, e uscì dalla tenda seguito da altri due soldati. Gli altri rimasero. Ma non erano tra scorsi che pochi minuti quando apparecchi nemici rovesciarono sul campo proiettili d’ogni calibro seminandovi la distruzione e la morte»

(I. Felici - Il volo di un Angelo - Ediz. Paoline).

Chi è venuto dall’aldilà? - La piccola Marina


Una sera afosa di luglio, uno dei più noti professionisti di Milano, l’istologo A.P. (si tace il nome per volontà del protagonista della vicenda) lasciò la clinica per recarsi nel suo studio. Qui visitò un ‘ammalata, e mentre stava stendendo una breve relazione, entrò l’infermiera dicendo con voce strana: Professore, c’è di là una bambina. - Andò in anticamera a vedere. «In piedi, contro la porta d’ingresso narra il professore — c’era una bambina di dieci anni circa, magrolina, pallida d’un pallore quasi mortale e nel cui volto brillavano due occhi immensi, febbrili che si guardavano fissi. Un abitino a fiori di percalle, e due treccine brune ornate da due nodini rossi, ma d’un rosso tanto vivo da dare fastidio. Le chiesi: “Che vuoi piccola? sei sola?...”
Mi guardò fissamente, poi con una voce del tutto imprevista, opaca, disse: la mamma è tanto malata !— E... dov’è la tua mamma? — In via Pioppette. — Non so perché rispondo: Vengo subito Vado in studio, depongo il camice e torno in anticamera. La bambina non c’era più. Chiedo: Dov’è an data? — E uscita, dice l’infermiera.
Spinto da una oscura urgenza mi precipito sul pianerottolo. Nulla. Scomparsa. Rimango un attimo perplesso, poi un‘ansia sempre più mi pervade, afferro la borsa, scendo, salto in macchina e vado in via Pioppette, nel quartiere più antico di Milano: Porta Ticinese. Ma lì giunto mi accorgo che non conosco il nome della donna né il numero di casa... Come seguendo un richiamo mi infilo in un portone. C’è uno stambugio con una vecchia che accarezza un gatto. Chiedo se per caso nella casa c’è una donna ammalata che ha una bambina così e così. Vedo la vecchia sbarrare gli occhi e dire che sì, è la Caterina Terrani e abita al secondo piano. Salgo le scale e mi trovo davanti a una porta socchiusa. Non so perché, entro... Su un letto c’è una donna di una magrezza spaventosa, che ad un primo sguardo pare morta. Mi accosto, respira, ma il polso è quasi nullo e il cuore batte tanto debolmente da denunciare uno stato preagonico. Non mi perdo in congetture; faccio subito un’iniezione di adrenalina, poi mi siedo, in attesa... Della bambina nessuna traccia. Guardo la donna e scopro su quel volto terreo, già bagnato dal freddo sudore dell’agonia, una parvenza di colore; vedo le palpebre vibrare, la bocca dischiudersi, la testa girare come in cerca di respiro. Mi accosto. Il polso ha ripreso un poco, il cuore batte più regolarmente. Provoco con breve massaggio una ripresa cardiaca.
Dopo un po’ quella donna quasi morta apre gli occhi e mi guarda stupita. Dice con la voce appannata: Ma lei chi è? — Sono il dottore... — Sbarra gli occhi e riprende: Il dottore? Ma... chi le ha detto di venire qui? Sa, dottore, io sono in questo letto da ieri pomeriggio... — Aggiungo: E venuta da me una bella bambina con due treccine e un vestito a fiori, e... — La donna spalanca la bocca, si alza sui gomiti, mi guarda con gli occhi sbarrati, atterriti... M’afferra un braccio, lo stringe, parla spasmodicamente: Lo sapevo, lo sapevo! Ho tanto pregato la Madonna che non mi facesse morire senza prima aver portato la mia Marina àl cimitero... Dottore venga, venga di là. — Non so come trova la forza di alzarsi e mi trascina a una tenda... Al di là della tenda c’è una stanzetta piccola, immersa in un’ombra cupa, appena rischiarata da una candela. Su un misero giaciglio è stesa, nella immobilità della morte, una bambina dall’apparente età di dieci anni, dalle treccine brune ornate da due nastri rossi... Mi chino per guardarla bene. E lei, la bimba che è venuta nel mio studio. La guardo senza essere nemmeno spaventato; mi sento schiacciato dal senso oscuro del mistero. Avverto il mormorio della madre: Ma donna santa, grazie per aver ascoltato le mie parole. La mia bimba mi ha salvato. Io non so come ciò sia avvenuto. — Poi si volge a me e dice: Dottore, quando ieri è morta la mia Marina, io ho avuto un colpo al cuore e, dopo averla composta, sono caduta su quel letto. Capivo che stavo morendo e mi disperavo, sola com’ero, per non poter fare ciò che era necessario per la mia bambina. E pensavo: O se la mia Marina fosse viva in questo momento. Adesso lei, dottore, è qui e... S’inginocchia, si raggomitola e comincia a piangere tutte le lacrime del suo disperato dolore e della sua gioia inconcepibile.
Sono passati parecchi anni. Caterina Terrani, ancora vivente, è terziaria presso un convento alla periferia di Milano. Per quanto riguarda una spiegazione al fatto, io dico che si tratta di un autentico miracolo... —

(Da «Raggio di sole», Luglio 1967, dell’Unione Cattolica Ammalati).

Le 6 sante messe

Se qualcuno fa celebrare da un sacerdote, con l’intenzione dei vivi o dei defunti, sei Sante Messe nell’ordine che diremo, l’anima di colui per il quale queste 6 messe saranno celebrate sarà rapidamente liberata dalla schiavitù dolorosa del Purgatorio. Un dottore e un santo prete della compagnia di Gesù, professore di Sacra Scrittura, ha predicato dal pulpito, alla luce della Rivelazione, che se si fanno celebrare queste Sei Sante Messe per un defunto, la sua anima sarà immediatamente liberata dal Purgatorio, anche se fosse stata condannata a soffrire fino al Giudizio Finale. Due donne che ascoltavano il sermone e avevano creduto quanto detto, si promisero l’un l’altra di far celebrare le Sei Sante Messe per colei che sarebbe morta per prima. Alla morte di una di esse quella rimasta, onorando la promessa, fece celebrare le Sei Messe e, la notte seguente, la defunta le apparve in una bellezza e in una luce ineffabili tanto che la superstite, folle di gioia e di piacere, non sentì il bisogno di nutrirsi per tre giorni. Ritornata in sé non ebbe che un desiderio: morire a sua volta. Ella fece in modo che le Sei Sante Messe fossero celebrate per se stessa e morì nella gioia e felice il settimo giorno dopo questo avvenimento.

 Le sei Sante Messe devono essere celebrate in 6 giorni consecutivi e con le seguenti intenzioni:

 1) La prima deve essere celebrata in onore dell’arresto innocente di Nostro Signore Gesù Cristo, affinché sia salvata l’anima che si vuol liberare dalle dolorose pene del Purgatorio causate dai suoi peccati commessi nel mondo.

 2) La seconda in onore della condanna innocente alla quale si è sottomesso Gesù Cristo, affinché la povera anima defunta sia perdonata dalle dolorose pene alle quali l’aveva condannata il severo Tribunale di Dio a causa dei suoi peccati.

 3) La terza deve essere celebrata in onore della derisione accettata da Nostro Signore Gesù Cristo durante tutta la sua vita santa, ma soprattutto durante i suoi ultimi tormenti sul legno della Croce, affinché la povera anima sia dichiarata libera da ogni pena conseguente ai suoi peccati volontari.

 4) La quarta deve essere celebrata in onore delle sante piaghe e dolori di Nostro Signore Gesù Cristo, come pure della sua angoscia e morte sul legno della Croce, affinché la povera anima defunta sia guarita da tutte le ferite mortali causate dai suoi peccati, e risparmiata dal giusto castigo.

 5) La quinta deve essere celebrata in onore della sepoltura di Nostro Signore Gesù Cristo per supplicarlo di seppellire nella Sua infinita carità tutti i peccati e le cattive azioni di tutte le povere anime defunte e risparmiar loro il meritato castigo.

 6) La sesta, in onore della Risurrezione e dell’Ascensione di Nostro Signore Gesù Cristo, affinché Egli strappi la povera anima defunta dall’ombra della morte e le dia una radiosa resurrezione e una pronta salita al Cielo.

 Nessuno può misurare il grande merito che guadagna presso Dio chi fa conoscere la pratica delle Sei Sante Messe e il modo in cui devono essere celebrate. Si dice a questo proposito: “Percorrendo il mondo intero, da un luogo di pellegrinaggio a un altro, non si possono guadagnare più meriti che esortando altri a fare uso di queste Sei Sante Messe, giacché, con queste, numerose povere anime defunte saranno felici e salvate”. Non bisogna dimenticare il grande merito che ciascuno può procurarsi facendosi celebrare queste Sei Sante Messe già durante la propria vita. Giacché, in questo modo, non solo ottiene il perdono dei suoi peccati, ma in più, per la forza di queste 6 Messe, egli arriverà a confessare e detestare i propri peccati, anche nel caso si fosse allontanato da Dio, evitando così la dannazione eterna.

Tradotto dal sito: http://trinite-sainte-et-mariemamere.over-blog.com/article-six-saintes-messes-pour-lerepos-de-l-ame-de-ma-fille-cherie-125391847.html Le « Sei S. Messe » consecutive e Teilhard de Chardin, sacerdote Gesuita sviatosi nelle profondità della ricerca. « Io sono in un doloroso e cocente purgatorio… pregate per me » Teilhard de Chardin PARIGI: « Io sonoPierre Teilhard de Chardin. Vi chiedo di pregare per me. Io sono in un purgatorio doloroso e cocente…» "Mi sono perso nelle profondità della ricerca mentre il Vangelo di Gesù Cristo è l'unica verità.

 " Deceduto la Domenica di Pasqua del 10 aprile 1955 a New York, il celebre filosofo francese e Gesuita (1881-1955) è stato finalmente rilasciato dalla morsa Purgatorio il 19 Dicembre, 1971, grazie alla celebrazione delle "6 Messe" come azione di grazia alla gloria di Dio, stando alle informazioni date da un'anima privilegiata il 16 febbraio 1971 e pubblicate nella rivista "Casa di Padre Pio" di Saint-Remi, in Quebec. Ricercatore, teologo e filosofo, Teilhard era spiritualmente e intellettualmente andato fuori strada, non mettendo opposizione tra la fede cattolica e la scienza. Nel fenomeno umano, egli traccia, tra i primi, una sintesi della storia dell'Universo secondo lo stato delle conoscenze del suo tempo e in un'ottica sia evoluzionista che spiritualista. Un Errore fatale agli occhi del cielo? 1ª messa: in onore dell'arresto di Gesù. 2ª messa: in onore della sua condanna. 3ª messa: in onore degli oltraggi e derisioni. 4ª messa: in onore delle Piaghe, della Passione e Morte di N.S. Gesù Cristo. 5ª messa: in onore della sua sepoltura. 6ª messa: in onore della sua resurrezione. Si può anche farle celebrare per sé o per qualunque altra persona vivente.

 Tratto da: Journal Québec Presse http://journalquebecpresse.org/modules/news/article.php?storyid=510#_note-0

ORAZIONE DI SAN GREGORIO PAPA PER LA LIBERAZIONE DELLE ANIME SANTE DAL PURGATORIO

 Dopo aver recitato per un intero mese consecutivamente questa preghiera. Anche quell’anima che sarebbe condannata fino al giorno del giudizio, verrà liberata lo stesso giorno

O Signore Gesù Cristo, questa orazione sia fatta a lode della tua ultima agonia, di tutte le piaghe, dei tuoi dolori, dei sudori e delle pene che tu soffristi sul Calvario per amore nostro. Ti prego di offrire tutto il tuo sudore, il tuo Sangue, le tue Piaghe al celeste Padre per i peccati commessi dall’anima di…
Pater nostro, Ave Maria

O Signore Gesù Cristo, questa orazione sia fatta a lode della tua ultima agonia, delle grandi pene, dei martiri, e di tutto ciò che per noi hai sofferto, specialmente allorché il tuo Cuore fu squarciato. Ti prego di offrire i martiri e le pene tue al celeste Padre per tutti i peccati che ha commesso l’anima di… In pensieri, parole, opere ed omissioni.

Pater nostro, Ave Maria

O Signore Gesù Cristo, questa orazione sia offerta in lode al grande amore che avesti per il genere umano e che ti sforzò a venire dal Cielo in terra a patire pene, martiri, e la morte stessa. Ti prego per quell’amore con cui apristi il Paradiso all’uomo che con il peccato aveva perduto, degnati di offrire al tuo celeste Padre i meriti infiniti per liberare l’anima di…. Da tutte le pene del Purgatorio.

Pater nostro, Ave Maria

Offerta Amabilissimo mio Gesù, ti offro l’anima di…. E imploro sopra di lei uno ad uno, tutti i momenti, i patimenti, le azioni, le virtù, i meriti, le suppliche, i sospiri e i gemiti della tua Vita Santissima, Passione e Morte penosissima sulla Croce, il sacro Sangue che spargesti per la nostra salvezza e redenzione con tutti i meriti del Cuore Divino , di Maria santissima, di S. Giuseppe e di tutti i Santi. Amen

PREGHIERA PER LIBERARE 15 ANIME DEL PURGATORIO

SENTIMENTI DI MARIA SANTISSIMA ADDOLORATA

La seguente devozione è stata trovata in una cappella in Polonia sopra una tabella.

Fu approvata da Innocenzo XI, il quale concesse la liberazione di quindici anime del Purgatorio ogni volta che si reciterà. Lo stesso fu confermata da Clemente III. La stessa liberazione (di quindici anime del Purgatorio) ogni volta che si reciterà questa orazione, fu confermata da Benedetto XIV con indulgenza plenaria. La stessa concessione fu confermata da Pio IX con l'aggiunta di altri 100 giorni d'indulgenza. Data nel dicembre 1847.


SENTIMENTI DI MARIA SANTISSIMA ADDOLORATA quando ricevette nelle braccia il Suo diletto Figlio.

O fonte inesausta di verità, come Ti sei disseccato! 
O saggio dottor degli uomini, come t'e ne stai taciturno! 
O splendore di eterna luce, come Ti sei estinto! 
O verace amore, come mai la tua bella faccia è divenuta deforme! 
O altissima divinità, come Ti fai vedere a me in tanta po­vertà. 
O amore del mio cuore, quanto è grande la Tua bontà! 
O delizia eterna del mio cuo­re, quanto eccessivi e moltepli­ci sono stati i Tuoi dolori! 
Signor mio Gesù Cristo, che hai comune col Padre e con lo Spirito Santo una sola e mede­sima natura, abbi pietà di ogni creatura e principalmente del­le anime del Purgatorio! Così sia.

Vanno poi recitati :
5 Credo
1 Salve Regi­na 
1 Pater 
1 Ave 
1 Gloria secondo la intenzione del Som­mo Pontefice ed un Eterno riposo .


Credo 
Credo in un solo Dio, Padre Onnipotente, creatore del cielo e della terra, di tutte le cose visibili e invisibili.
Credo in un solo Signore Gesù Cristo unigenito figlio di Dio nato dal Padre prima di tutti i secoli. Dio da Dio, Luce da Luce, Dio vero da Dio vero, generato, non creato, dalla stessa sostanza del Padre.
Per mezzo di Lui tutte le cose sono state create. Per noi uomini e per la nostra salvezza discese dal cielo e per opera dello Spirito Santo si è incarnato nel seno della Vergine Maria e si è fatto uomo. Fu crocifisso per noi sotto Ponzio Pilato, morì e fu sepolto e il terzo giorno è resuscitato secondo le Scritture ed è salito al Cielo e siede alle destra del Padre e di nuovo verrà nella gloria per giudicare i vivi e i morti ed il suo Regno non avrà fine.
Credo nello Spirito Santo che è Signore e dà la vita e procede dal Padre e dal Figlio e con il Padre ed il Figlio è adorato e glorificato e ha parlato per mezzo dei profeti.
Credo la Chiesa una, santa, cattolica e apostolica.
Professo un solo battesimo per il perdono dei peccati e aspetto la resurrezione dei morti e la vita del mondo che verrà. Amen 


Salve Regina 
Salve Regina, madre di misericordia, vita dolcezza e speranza nostra, salve. A te ricorriamo noi esuli figli di Eva; a te sospiriamo gementi a piangenti in questa valle di lacrime. Orsù dunque, avvocata nostra, rivolgi a noi gli occhi tuoi misericordiosi e mostraci dopo questo esilio Gesù, il frutto benedetto del tuo seno. O clemente, o pia, o dolce Vergine Maria.

Padre Nostro
Padre Nostro, che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome, venga il tuo Regno, sia fatta la tua volontà, come in cielo così in terra. Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a noi i nostri debiti, come noi li rimettiamo ai nostri debitori, e non ci indurre in tentazione, ma liberaci dal male. Amen.

Ave Maria 
Ave Maria, piena di grazia, il Signore è con te, tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto del tuo seno, Gesù. Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori, adesso e nell’ora della nostra morte. Amen.

Gloria al Padre 
Gloria al Padre, al Figlio e allo Spirito Santo, come era nel principio, ora e sempre nei secoli, nei secoli. Amen.

Eterno riposo

L'Eterno riposo dona loro
o Signore
e splenda ad essi la Luce Perpetua.
Riposino in pace.
Amen.


Preghiere in suffragio delle Anime del Purgatorio
Va inoltre ricordato che le Anime vanno aiutate nelle espiazione delle loro pene affinché si presentino Pure al cospetto di Dio. Per suffragare le Anime del Purgatorio ci si può adoperare in vari modi:
- Con la S. Messe. Per ogni S. Messa celebrata molte Anime escono dal Purgatorio. Esse non provano nessun tormento durante la messa offerta per loro (S. Girolamo).
- Con la Comunione. La S. Comunione, dopo il sacrificio dell'altare, è l'atto più sublime della religione, meritorio per i vivi e per i defunti (S. Agostino)
- Facendo elemosine. Conviene soccorrere i morti non con le lacrime ma con elemosine (S. Giovanni Crisostomo)
- Facendo visita, al Cimitero, presso le tombe dei nostri defunti e recitando preghiere in loro suffragio.
- Con l'Atto Eroico. E' l'intenzione di offrire il bene che possiamo fare a vantaggio delle Anime del Purgatorio.


lunedì 19 giugno 2017

IL ROSARIO DEL GETSEMANI


Approntato dal Gruppo degli Amici del Getsemani

Tratto da un volumetto di appena 17 pagine che offre uno strumento di devozione, molto utile da usare per la veglia del giovedì notte, che si usa con la corona di 7 poste come il rosario dell'Addolorata o dello Spirito Santo. É una devozione che permette di interiorizzare e metabolizzare il cuore del Getsemani che consiste nel fare la volontà di Dio.

Si fa il segno di Croce -

O Dio vieni a salvarmi. - Signore vieni presto in mio aiuto.

 - GLORIA... - CREDO.. .(formula breve)

-tenendo in mano la croce o medaglia del Getsemani. - Pater e 3 ave (sul 1° grano grosso dopo la croce e i tre seguenti grani) in onore della SS. Trinità. - Formulare l'intenzione (per chi o che cosa si prega).

 - 1 Pater (sul grano grosso). SEGUE il 1° MISTERO. Il Rosario segue questa struttura per ogni mistero: Sui grani grossi: (al posto del Pater). - PADRE, se questo calice non può passare senza che io lo beva, … - Non la mia, ma la TUA VOLONTÀ sia fatta. (1 volta)

Sui grani piccoli: (al posto dell'Ave). - Per la Tua agonia e la Tua passione / - Liberaci Gesù (per 7 volte).
- GLORIA.
Ritornello: (Salmo 39). Eccomi, eccomi! Signore io vengo. Eccomi, eccomi! Si compia in me la Tua volontà.

I MISTERI

: 1° Gesù andò con i discepoli in un podere, chiamato Getsemani, e disse loro: «sedetevi qui, mentre io vado là a pregare» (Mt. 26, 36). MEDITAZIONE DEL MISTERO
 1 Pater (sul grano grosso). SEGUE il 1° MISTERO. Il Rosario segue questa struttura per ogni mistero: Sui grani grossi: (al posto del Pater). - PADRE, se questo calice non può passare senza che io lo beva, … - Non la mia, ma la TUA VOLONTÀ sia fatta. (1 volta)

Sui grani piccoli: (al posto dell'Ave). - Per la Tua agonia e la Tua passione / - Liberaci Gesù (per 7 volte).
- GLORIA.
Ritornello: (Salmo 39). Eccomi, eccomi! Signore io vengo. Eccomi, eccomi! Si compia in me la Tua volontà.


 2° Gesù prese con sé Pietro e i due figli di Zebedeo e cominciò a provare tristezza e angoscia. Disse loro. «La mia anima è triste fino alla morte: restate qui e vegliate con me» (Mt. 26, 37-38).

 1 Pater (sul grano grosso). SEGUE il 1° MISTERO. Il Rosario segue questa struttura per ogni mistero: Sui grani grossi: (al posto del Pater). - PADRE, se questo calice non può passare senza che io lo beva, … - Non la mia, ma la TUA VOLONTÀ sia fatta. (1 volta)

Sui grani piccoli: (al posto dell'Ave). - Per la Tua agonia e la Tua passione / - Liberaci Gesù (per 7 volte).
- GLORIA.
Ritornello: (Salmo 39). Eccomi, eccomi! Signore io vengo. Eccomi, eccomi! Si compia in me la Tua volontà.


 3° Gesù avanzatesi un poco si prostrò con la faccia per terra e pregava dicendo: «Padre mio, se è possibile passi da me questo calice. Però non come voglio io, ma come vuoi tu!» (Mt. 26,39).

 1 Pater (sul grano grosso). SEGUE il 1° MISTERO. Il Rosario segue questa struttura per ogni mistero: Sui grani grossi: (al posto del Pater). - PADRE, se questo calice non può passare senza che io lo beva, … - Non la mia, ma la TUA VOLONTÀ sia fatta. (1 volta)

Sui grani piccoli: (al posto dell'Ave). - Per la Tua agonia e la Tua passione / - Liberaci Gesù (per 7 volte).
- GLORIA.
Ritornello: (Salmo 39). Eccomi, eccomi! Signore io vengo. Eccomi, eccomi! Si compia in me la Tua volontà.

 4° Gesù tornò da discepoli e li trovò che dormivano, E disse a Pietro: «Così non siete stati capaci di vegliare un'ora con me? Vegliate e pregate per non cadere in tentazione» (Mt. 26, 40-41).

 1 Pater (sul grano grosso). SEGUE il 1° MISTERO. Il Rosario segue questa struttura per ogni mistero: Sui grani grossi: (al posto del Pater). - PADRE, se questo calice non può passare senza che io lo beva, … - Non la mia, ma la TUA VOLONTÀ sia fatta. (1 volta)

Sui grani piccoli: (al posto dell'Ave). - Per la Tua agonia e la Tua passione / - Liberaci Gesù (per 7 volte).
- GLORIA.
Ritornello: (Salmo 39). Eccomi, eccomi! Signore io vengo. Eccomi, eccomi! Si compia in me la Tua volontà.

 5° Gesù in preda all'angoscia pregava più intensamente; e il suo sudore diventò come gocce di sangue che cadevano a terra (Lc. 22, 44).

 1 Pater (sul grano grosso). SEGUE il 1° MISTERO. Il Rosario segue questa struttura per ogni mistero: Sui grani grossi: (al posto del Pater). - PADRE, se questo calice non può passare senza che io lo beva, … - Non la mia, ma la TUA VOLONTÀ sia fatta. (1 volta)

Sui grani piccoli: (al posto dell'Ave). - Per la Tua agonia e la Tua passione / - Liberaci Gesù (per 7 volte).
- GLORIA.
Ritornello: (Salmo 39). Eccomi, eccomi! Signore io vengo. Eccomi, eccomi! Si compia in me la Tua volontà.

 6° Gli apparve allora un angelo dal cielo a confortarlo 7° Poi si avvicinò ai discepoli e disse loro: «Dormite ormai e riposate! Ecco, è giunta l'ora nella quale il Figlio dell'uomo sarà consegnato in mano ai peccatori. Alzatevi, andiamo, ecco colui che mi tradisce si avvicina» (Mt. 26, 45-46).
 1 Pater (sul grano grosso). SEGUE il 1° MISTERO. Il Rosario segue questa struttura per ogni mistero: Sui grani grossi: (al posto del Pater). - PADRE, se questo calice non può passare senza che io lo beva, … - Non la mia, ma la TUA VOLONTÀ sia fatta. (1 volta)

Sui grani piccoli: (al posto dell'Ave). - Per la Tua agonia e la Tua passione / - Liberaci Gesù (per 7 volte).
- GLORIA.
Ritornello: (Salmo 39). Eccomi, eccomi! Signore io vengo. Eccomi, eccomi! Si compia in me la Tua volontà.


BREVE MEDITAZIONE

Che cosa è il Getsemani? E' la grande agonia, è il grande combattimento con| 1'«Avversario» che Gesù deve sostenere nella sua umanità, come «Figlio dell'uomo», per riscattare tutti gli uomini. Egli si trova dinanzi una realtà più grande di Lui: è Gesù-Uomo, con tutta la sua umanità perfettissima e perciò infinitamente sensibile, che deve scontrarsi con il grande Avversario che si 4 chiama «morte», «male», «peccato». E' per Lui «l'ora delle tenebre», quella del secondo scontro: il primo c'era stato nel deserto, quando Gesù aveva vinto la prima fase di questa battaglia e «il diavolo si allontanò da lui fino al - tempo stabilito» (Lc. 4,7). Il Getsemani è il «tempo» della seconda e decisiva lotta nella quale si decideranno le sorti dell'umanità


mercoledì 14 giugno 2017

La corazza di san Patrizio



Io sorgo oggi
Grazie a una forza possente, l’invocazione della Trinità, Alla fede nell’Essere Uno e Trino, Alla confessione dell’unità Del Creatore del Creato.
Io sorgo oggi
Grazie alla forza della nascita di Cristo e del suo battesimo, Alla forza della sua crocifissione e della sua sepoltura, Alla forza della sua resurrezione e della sua ascesa, Alla forza della sua discesa per il Giudizio Universale.
Io sorgo oggi
Grazie alla forza dell’amore dei cherubini, In obbedienza agli angeli, Al servizio degli arcangeli,
 Nella speranza della resurrezione e della ricompensa, Nelle preghiere dei patriarchi, Nelle predizioni dei profeti, Nella predicazione degli Apostoli, Nella fede dei confessori, Nell’innocenza delle sante vergini, Nelle imprese degli uomini giusti.
 Io sorgo oggi
 Grazie alla forza del cielo: Luce del sole, Fulgore della luna, Splendore del fuoco, Velocità del lampo, Rapidità del vento, Profondità del mare, Stabilità della terra, Saldezza della roccia.
Io sorgo oggi
Grazie alla forza del Signore che mi guida: Il potere di Dio per sollevarmi, La saggezza di Dio per guidarmi, L’occhio di Dio per guardare davanti a me,
L’orecchio di Dio per udirmi,
 La parola di Dio a parlare per me,
 La mano di Dio a difendermi,
 la via di Dio che si apre davanti a me,
Lo scudo di dio che mi protegge,
L’esercito di Dio che mi salva dai tranelli dei diavoli, Dalle tentazioni del vizio, Da chiunque mi voglia del male, vicino e lontano, Solo e nella moltitudine. Io invoco oggi tutte queste forze tra me e questi mali, Contro ogni crudele e impietoso potere che si opponga al mio corpo e alla mia anima Contro le stregonerie di falsi profeti, Contro le leggi nere del paganesimo, Contro le leggi false degli eretici, Contro la pratica dell’idolatria, Contro i sortilegi di streghe e fabbri e maghi, Contro ogni conoscenza che corrompe il corpo e l’anima dell’uomo.
 Cristo fammi da scudo oggi Contro il veleno, contro il fuoco, Contro l’annegamento, contro ogni ferita, Così che io possa avere un’abbondanza di ricompense, Cristo con me, Cristo davanti a me, Cristo dietro di me, Cristo in me, Cristo sotto di me, Cristo sopra di me, Cristo alla mia destra, Cristo alla mia sinistra, Cristo quando mi corico, Cristo quando mi siedo, Cristo quando mi alzo, Cristo nel cuore di ogni uomo che mi pensa, Cristo sulle labbra di tutti coloro che parlano di me, Cristo in ogni occhio che mi guarda, Cristo in ogni orecchio che mi ascolta. Io sorgo oggi Grazie a una forza possente, l’invocazione della Trinità, Alla fede nell’Essere Uno e Trino, Alla confessione dell’unità Del Creatore del Creato. Amen

San Patrizio Vescovo 17 marzo - Memoria Facoltativa Britannia (Inghilterra), 385 ca – Down (Ulster), 461 «Arrivato in Irlanda, ogni giorno portavo al pascolo il bestiame, e pregavo spesso nella giornata; fu allora che l’amore e il timore di Dio invasero sempre più il mio cuore, la mia fede crebbe e il mio spirito era portato a far circa cento preghiere al giorno e quasi altrettanto durante la notte, perché allora il mio spirito era pieno di ardore». Patrizio nasce verso il 385 in Britannia da una famiglia cristiana. Verso i 16 anni viene rapito e condotto schiavo in Irlanda, dove rimane prigioniero per 6 anni durante i quali approfondisce la sua vita di fede secondo il brano della Confessione che abbiamo letto all’inizio. Fuggito dalla schiavitù, ritorna in patria. Trascorre qualche tempo con i genitori, poi si prepara per diventare diacono e prete. In questi anni raggiunge probabilmente il continente e fa delle esperienze monastiche in Francia. Ha ormai 40 anni e sente forse la nostalgia di ritornare nell’isola verde. Qui c’è bisogno di evangelizzatori e qualcuno fa il suo nome come vescovo missionario. Egli si prepara, ma la famiglia è restia a lasciarlo partire, mentre degli oppositori gli rimproverano una scarsa preparazione. Nel 432, tuttavia, egli è di nuovo sull’isola. Accompagnato da una scorta, predica, battezza, conferma, celebra l’Eucarestia, ordina presbiteri, consacra monaci e vergini. Il successo missionario è grande, ma non mancano gli assalti di nemici e predoni, e neppure le malignità dei cristiani. Patrizio scrive allora la Confessione per respingere le accuse e celebrare l’amore di Dio che l’ha protetto e guidato nei suoi viaggi così pericolosi. Muore verso il 461. È il patrono dell’Irlanda e degli irlandesi nel mondo.

Coroncina alla Divina Provvidenza


- Il nostro aiuto è nel nome del Signore
- Egli ha fatto cielo e terra.

Prima di ogni decina 

- Sacratissimo Cuore di Gesù.
- Pensaci tu.
- Purissimo Cuore di Maria.
- Pensaci tu.

Per dieci volte :
- Santissima Provvidenza di Dio
- Provvedici tu.

Alla fine :
- Guardaci, o Maria, con occhi di pietà.
- Soccorrici, o Regina con la tua carità.
Ave Maria…

O Padre, o Figlio, o Spirito Santo: santissima Trinità;
Gesù, Maria, angeli, santi e sante, tutte del paradiso,
queste grazie vi domandiamo per il Sangue di Gesù Cristo.
Gloria al Padre…

A San Giuseppe:
Gloria al Padre…

Per le anime del purgatorio:
L’eterno riposo…

Per i nostri benefattori:
Degnati, o Signore, di retribuire con la vita eterna
tutti coloro che ci fanno del bene per la gloria
del tuo santo Nome.
Amen.

San Giovanni Calabria

mercoledì 7 giugno 2017

Preghiera di protezione per la casa: sigillo del prezioso sangue di Cristo.


Io (nome) sigillo e proteggo, con il potere del sangue di nostro Signore Gesù Cristo, questa casa con tutto ciò che è, con tutto ciò che ha. Sigillo e proteggo la porta principale, in modo che tutti quelli che entrano o escono, si sentano profondamente protetti, dal preziosissimo sangue di nostro Signore Gesù Cristo.
Sigillo e proteggo: tutte le pareti, il soffitto, tutti gli angoli, ognuna delle colonne e attraverso di esse. Sigillo e proteggo i 4 punti cardinali di questa casa.
Sigillo e proteggo il suolo, il sottosuolo e sotto di lui. Sigillo e proteggo, con il potere del sangue di nostro Signore Gesù Cristo, tutti i cementi da cui si alzò questa casa.
Sigillo e proteggo, con il potere del sangue di nostro Signore Gesù Cristo, tutto il materiale con cui è stata costruita: mattoni, cemento, legno e blocchi. Sigillo e proteggo, con il potere del sangue di nostro Signore Gesù Cristo tutti gli impianti di luce, tubi di gas, acqua e tutto l'impianto idraulico.
Sigillo e proteggo anche con il sangue di nostro Signore Gesù Cristo, il dipinto con cui è rivestito. Sigillo e proteggo tutte le porte di tutte le camere e tutte le finestre. Sigillo tutte le zone di questa casa, le camere; sigillo la sala, la cucina, la sala da pranzo, i bagni.
Sigillo e proteggo, con il potere del sangue di nostro Signore Gesù Cristo, ogni oggetto che contiene, ogni mobile, letto, decorazione. Tutto, assolutamente tutto ciò che è contenuto in questa casa. Chiedo a Gesù di essere coperti con il suo Sangue, in modo che niente e nessuno possa danneggiarci.
Sigillo e proteggo tutti i limiti di questa casa, in modo che, assolutamente nulla di ciò che la circonda, possa farci del male, né a me né ai miei, né a nessuno dei miei parenti, amici o visitatori. Amen!




NON SCENDO DALLA CROCE Di Fulton j Sheen,vescovo

Ero uscito di casa per saziarmi di sole.Trovai un uomo che

si dibatteva nel dolore della crocifissione.Mi fermai

e gli dissi:"Permetti che ti aiuti"?Lui rispose:

Lasciami dove sono.

Non scendo dalla croce fino a quando sopra vi

spasimano i miei fratelli.

fino a quando per staccarmi

non si uniranno tutti gli uomini.

Gli dissi"Che vuoi che io faccia?"

Mi rispose:

Và per il mondo e di a coloro

che incontrerai che c è un uomo

che aspetta inchiodato alla croce.