lunedì 20 ottobre 2014

SANTA MARIA BERTILLA BOSCARDIN


Vergine (Gioia di Brendola (VI), 6 ottobre 1888 - Treviso, 20 ottobre
1922), venerata il 20 ottobre
Nata nel 1888 in provincia di Vicenza, in una famiglia contadina, con l'aiuto del parroco, entrò nel 1905
nelle suore Maestre di Santa Dorotea Figlie dei Santissimi Cuori a Vicenza. Divenuta infermiera, lavorò
nell'ospedale di Treviso, dove si dedicò a servire i malati nel corpo e nello spirito, infaticabile nell'aiutare le
consorelle. Nonostante fosse stata colpita da un tumore a soli 22 anni, continuò con impegno il proprio
lavoro, reso più faticoso dalle difficoltà e dalle tensioni della prima guerra mondiale. Mandata a Como,
soffrì molto per l'incomprensione di qualche medico e della propria superiore senza mai lamentarsi o
protestare. Tornata a Treviso, riprese il suo lavoro in ospedale nonostante l'aggravarsi della malattia. Morì a
34 anni, nel 1922. La sua grandezza spirituale sta nell'aver cercato nella fatica, nell'umiltà, nel silenzio,
un'unione con Dio sempre più profonda. Le sue spoglie si trovano ora a Vicenza, nella Casa madre della sua
comunità. (Avvenire)
Martirologio Romano: A Treviso, santa Maria Bertilla (Anna Francesca) Boscardin, vergine della
Congregazione delle Suore di Santa Dorotea dei Sacri Cuori, che si adoperò in ospedale per la salute dei
malati nel corpo e nello spirito
Biografia
Operata di tumore a 22 anni, lei che è infermiera sperimenta la vita in
ospedale anche sul versante della sofferenza. Riesce a rimettersi e torna
alle sue fatiche: quelle che ha scelto entrando nel 1905 tra le Suore
Maestre di Santa Dorotea, Figlie dei SS. Cuori a Vicenza. Al battesimo è
stata chiamata Anna Francesca: figlia di agricoltori non certo ricchi, ha
frequentato alcune classi di scuola elementare; poi, presto al lavoro,
come tutte le ragazze della sua condizione all’epoca. Lavoro in campagna,
in casa sua, in casa d’altri.
Presa la decisione di farsi suora, Anna Francesca lascia che sia il suo
parroco a scegliere per lei tra le varie congregazioni femminili. Al
momento della professione religiosa prende poi i nomi di Maria Bertilla. I
suoi primi compiti in comunità sono i lavori in cucina, al forno e in
lavanderia: nessun problema per una che conosce le fatiche della
campagna ancora senza macchine, dove tutto si fa a forza di braccia. Poi
inizia il tirocinio presso l’ospedale di Treviso e si rimette a studiare,
diplomandosi infermiera. Ma questo non le impedisce di dedicarsi anche a
compiti più pesanti per aiutare le consorelle.
Ecco poi sopraggiungere il tumore, l’intervento chirurgico, la lenta ripresa. Pochi anni dopo scoppia la prima
guerra mondiale, e quando Treviso viene a trovarsi in pericolo suor Maria Bertilla è trasferita in Lombardia
con tutto l’ospedale, e sottoposta a una prova severa: incomprensioni e dissensi provocano la sua
“retrocessione” da infermiera a donna di fatica in lavanderia.
Suor Maria Bertilla ne soffre moltissimo: ma dentro di sé, soltanto dentro. Non le sfugge una parola di
amarezza, di risentimento. Il suo fisico ora resiste meno allo sforzo, ma la volontà non cede. Dopo il rientro
a Treviso, la religiosa viene reintegrata nelle funzioni di infermiera. Ma lei è anche qualcosa d’altro, come
dirà Giovanni XXIII canonizzandola l’11 maggio del 1961: "La irradiazione di suor Bertilla si allarga: nelle
corsie, a contatto con gli epidemici, a consolare, a calmare: pronta e ordinata, esperta e silenziosa, fino a
far dire anche ai distratti che Qualcuno – cioè il Signore – fosse sempre con lei a dirigerla".
Finché crolla: si è riprodotto il tumore. "La morte mi può sorprendere ad ogni momento", scrive nei suoi
appunti, "ma io devo essere preparata". Nuova operazione, ma questa volta non si rialza più e la sua vita si
conclude a 34 anni. L’irradiazione però continua. Presso la sua tomba c’è sempre chi prega, chi ha bisogno
della suora infermiera per i mali più diversi: e l’aiuto, per vie misteriose, arriva. Vissuta oscuramente, Maria
Bertilla è sempre più conosciuta e amata da morta. Esperta in sofferenza e umiliazione, continua a donare
speranza. Le sue spoglie si trovano ora a Vicenza, nella Casa Madre della sua comunità.
Bibliografia Suor Bertilla delle Suore Maestre di S. Dorotea Figlie dei Sacri Cuori, Treviso 1923.
 Omnia vincit Amor, Vicenza 1923, (tradotto in spagnolo 1937).
 G. De Mori, Suor Bertilla delle Suore Ospedaliere. Eroina di carità, Vicenza 1929.
 F. Talvacchia, Un’infermiera modello, la Serva di Dio Suor Bertilla Boscardin. 1ª edizione Tipografica
«N. S. Regina di Palestina», Rafat (Palestina) 1935. (Tradotto in arabo 1935), 2ª edizione, Vicenza
1939.
 E. Federici, Suor M. Bertilla Boscardin delle Suore,Maestre di S. Dorotea Figlie dei Sacri Cuori, Isola
del Liri 1942, 2ª ediz. 1952. 3ª ediz. 1960.
 F. Rossi, In amo. S. M. Bertilla Boscardin, Vicenza 1950, (giunto nel 1962 alla 4ª edizione).
 L. Caliaro, Santa Maria Bertilla Boscardin, Vicenza 1952, (2ª ediz. 1961).
 E. Federici, Santa, Maria Bertilla Boscardin, Vicenza 1959.
 C. Vianelli, Si è accesa una stella. Santa Bertilla Boscardin. Guida della Suora Infermiera, Vicenza
1961.
 C. Vianelli, In corsia è passato l’Amore. Santa M. Bertilla Boscardin alle Infermiere, Vicenza 1962. (2ª
ediz. Vicenza 1976).
 De Vito Conrad O.F.M. Cap., The cinderella of the Gospel, Bombay 1962,
 D. José Vieira Alvernaz, Resumo da vida de Santa Maria Bertilla, Pilar Goa, (India) 1962.
 L. X. Aubin, S.te Marie Bertilla. Je me consume en servant, Montreal 1963. (Ristampa autorizzata, a
cura delle Suore Maestre di S. Dorotea, Vicenza 1988).
 N. Boscardin, A. Boscardin, Nasceu una estrela, F.T.D., Säo Paulo (Brasil) 1964, adattamento ed
ampliamento dell'opera omonima di C. Vianelli.
 C. Beraldo S.J., Enfermeira Santa. Santa Maria Bertilla Boscardin. Säo Paulo (Brasil) 1965.
 B. Stols OSB, Maria Bertilla Boscardin Eine Heldin der Caritas, Jestetten (Germany) 1973.
 C. Vianelli, S. M. Bertilla, Vicenza, 1ª ediz. gennaio 1980, 2ª ediz. novembre 1980 (Tradotto in
inglese 1983).
 F. Vaquerizo Moreno, Memoria de Maria Bertilla Boscardin-Santa, Sigüenza (Spagna) 1980.
 P. Gabrele di S. M. Maddalena O.C.D., Diario spirituale di S. M. Bertilla, Vicenza 1982.
 E. Urbani, S. M. Bertilla Boscardin. Una suora per il Dopo Concilio, Quinto Vicentino 1984. Tradotto
in spagnolo 1984. Tradotto in portoghese 1988.
 La via dei carri, fumetto formato protocollo, testo di T. Falaguasta , disegni di A. Tosi, Vicenza 1986;
a cura della Congregazione delle Suore Maestre di S. Dorotea.
 Chiades, Suor Bertilla, Brescia 1988.
 Chiades, Tutto è niente. Vita di Santa Maria Bertilla, Milano 2002.
 Tu chi sei. Musical sulla vita di Santa Bertilla, testi e regia di G. Fregonese e L. Canova, musiche di A.
Canova e L. Canova, Realizzato da Musa, 2007, pp. 1-56.



NON SCENDO DALLA CROCE Di Fulton j Sheen,vescovo

Ero uscito di casa per saziarmi di sole.Trovai un uomo che

si dibatteva nel dolore della crocifissione.Mi fermai

e gli dissi:"Permetti che ti aiuti"?Lui rispose:

Lasciami dove sono.

Non scendo dalla croce fino a quando sopra vi

spasimano i miei fratelli.

fino a quando per staccarmi

non si uniranno tutti gli uomini.

Gli dissi"Che vuoi che io faccia?"

Mi rispose:

Và per il mondo e di a coloro

che incontrerai che c è un uomo

che aspetta inchiodato alla croce.