lunedì 29 dicembre 2014

L'ALFABETO DI DIO


A – Anche se non sei corrisposto, ama lo stesso, mi somiglierai.
B – Benedici sempre, perché tu sei una benedizione di Dio.
C – Chiamami Padre, solo così potrai chiamare tutti gli altri fratelli.
D – Dona con gioia. I musi lunghi sono figli delle tenebre.
E – Esci dal guscio del tuo egoismo: troverai un mondo che ti aspetta.
F – Fa' della tua vita una sinfonia di gioia; darai frutti saporiti.
G – Gira l'ago della tua calamita sempre dove ti porta il cuore: sempre e solo a Dio.
H – Hai un dono straordinario, per cui mi assomigli: l'amore; sfruttalo con gioia.
I – Intorno a te c'è tanta morte, odio e tenebre; ma tu sii sole che illumina e riscalda.
L – La terra non è la tua patria. Sei di terra, ma hai la mia vita: guarda allora in alto.
M – Metti la tua vita nel cuore di mio Figlio e di Maria: sarai dono d'amore.
N – Non permettere che il maligno deturpi la tua libertà. Aggrappati a me e sarai libero.
O – Odia il peccato, ma ama il peccatore: impara a perdonare e ama chi sbaglia, lo conquisterai.
P – Porta la pace di Dio col tuo sorriso: c'è bisogno di un raggio di sole e luce negli occhi.
Q – Quadro stupendo ti ho dipinto col sangue dell'Agnello; sei il mio capolavoro.
R – Resta un po' con me, figlio, quando si fa sera: io ti guardo e tu mi guardi ed è pace.
S – Senza il tuo mattone, la costruzione è vuota. Sii strumento docile nelle mie mani.
T – Tutto ho messo nelle tue mani, sei il signore della natura: conservala senza macchia.
U – Unisci cuore e mente: con la mente progetti, ma è col cuore che salvi e realizzi.
V – Vuoi essere felice? Sgombra tutto ciò che ti impedisce di volare e sciogli le vele.
Z – Zaino di Eucaristia, preghiera e servizio sarà il tuo compagno di viaggio: farai miracoli.
dal web

martedì 16 dicembre 2014

Il corredino di Gesù Bambino


atti di devozione per la Novena di Natale

primo giorno: la culla

Preparerò una comoda culla al Dio Bambino con atti di profonda umiltà: mai una parola in mia lode; mai
un pensiero assecondato di compiacimento; non mi scuserò; non mi ostinerò nel mio parere, non
inventerò pretesti per salvare il mio amor proprio; ripeterò spesso quella frase che ha formato i santi:
“Dallo zero in su, tutto è di Dio - dallo zero in giù son proprio io”. Il mio cuore diventerà così, soffice
culla in cui il Santo Bambino si adagerà felice.
Come sei vago, dolce Bambinello Pure giacente tra il bue e l’asinello! Ma io voglio più bello e più
grazioso Se in me verrai a prenderti riposo.

secondo giorno: la camicina

Il candore della mente, la purezza del cuore, la modestia degli atti esteriori intesseranno al Bambino Gesù
una morbida, candidissima camicina; per questo oggi eviterò ogni peccato veniale.
Brutto peccato, non ti voglio più, perché fai piangere il mio Gesù!

terzo giorno: il materassino

L’amabilità del volto, della parola, dello sguardo e del sorriso, la calma serena negli incontri e scontri
della vita, la cura di vedere in tutto il lato bello e buono e di infondere in ogni cuore gioia e pace,
formeranno al Pargoletto di Betlemme un materassino di celeste morbidezza; oggi sopporterò in pace
ogni aspra e dura vicenda.
Oggi voglio proprio stare attento per far la Madre Tua di me contento ed allora son certo che anche Tu
mi vorrai bene, o piccolo Gesù.

quarto giorno: la cuffietta

Per coprire la testina adorata di Gesù Bambino non serberò nella mia mente che pensieri celesti;
allontanerò prontamente ogni inutile fantasma e vigilerò la purezza di ogni intenzione, sforzandomi di
dare ad ogni atto, anche il più piccolo, un fine soprannaturale e santo. Nel coprire il capo a Gesù gli
chiederò uno sguardo di misericordia per i poveri peccatori e gli regalerò tutto il mio cuore.
Dammi, o Maria, nell’Ostia dell’amore il Divin Pargoletto del mio cuore.

quinto giorno: il guancialino di piuma

Oggi volerò leggero come piuma al primo cenno dell’obbedienza e compirò con accurata precisione i
miei doveri, fossero pure ripugnanti alle mie tendenze ed ai miei desideri; nessuna esitazione o
discussione sui comandi: sorriderò generosamente al sacrificio, perché il santo Bambino dorma sonni
indisturbati e placidi sulla soffice piuma del mio dono d’amore.
O dolce Pargolo, mia speranza, dal cuore scacciami la noncuranza.

sesto giorno: le fasce

Per preparare all’Infante Divino belle fasce, farò un continuo sforzo per vigilare la mia lingua, evitando
parole oziose, motti acerbi e profani e quella frivola loquacità che è la tomba della vita interiore; tacerò
soprattutto nei momenti difficili, nei rimproveri non meritati, immolando le mie ragioni all’amabile mio
Gesù, fattosi silenzioso per amore.
Il caro, santo silenzio d’oro voglio serbare come tesoro.

settimo giorno: le lenzuola

Coprirò affettuosamente il Santo Bambino con le morbide lenzuola della devozione; guarderò sempre a
Lui, studierò, lavorerò, mi divertirò sotto lo sguardo di Gesù, mi mortificherò per Gesù, a Lui innalzerò
perennemente il cantico della pietà, con frequenti giaculatorie e Comunioni Spirituali. Ad ogni ora il mio
pensiero andrà da Gesù a Maria e viceversa, affinché tutta la mia vita si conformi alle loro virtù
Con i miei fioretti e le mie erboline voglio profumarti le fredde lenzuoline, o caro Bambinello dellanima
mia, suprema mia dolcezza e poesia!

 ottavo giorno: il coltroncino

Generosa mortificazione della mente, del cuore e del corpo trapunterà la copertina al Pargoletto Gesù: il
ricordo di Lui innocente ed immolato alla giustizia divina per i miei peccati, mi renderà vigile e disinvolto
nel sacrificare la natura alle esigenze della riparazione; dirò sempre “si” a Gesù e “no” a me stesso e
trasformerò ogni spina della vita in una rosa d’amore, che sfoglierò ai piedi della santa collina per far
sorridere Gesù.
Quaggiù sono spine tutte le cose. Solo con Dio spuntano le rose!

nono giorno: il fazzolettino

Completerò il corredo di Gesù con un fazzolettino ben ricamato che servirà ad asciugare le Sue prime
lacrime. Gesù piange perché non è amato: starò attento a compiere ogni cosa per amore, non per calcoli
umani o per vantaggio personale, ma solo per consolarlo e dare gioia al Suo Cuore. Imparerò a soffrire
interiormente in silenzio senza smettere di sorridere.
Il mondo intero a Te condurre vorrei, o sole splendido degli occhi miei, vorrei che tutti quanti in
Paradiso gustassero un bel dì del tuo sorriso.
Offerta del Corredino a Gesù attraverso le mani di Maria:
Santissima Vergine, il piccolo fardello che desidero presentare al Pargoletto Gesù è compiuto nella
povera cella del mio cuore, ma è tanto imperfetto che non ho coraggio di offrirglielo. Tu che con le tue
delicatissime mani materne preparasti a Gesù un candido corredino fragrante di Paradiso, piegati sul mio
povero lavoro, purificalo col tuo sguardo, infiammalo coi palpiti del Tuo Cuore Immacolato, affinché
possa essere accolto dal piccolo Gesù ed Egli nasca nel mio cuore, dove desidero custodirlo ed amarlo
come unico tesoro. Per le tue mani, dolcissima Maria, avrò Gesù delizia e vita mia. Amen.




Offerta del Corredino a Gesù attraverso le mani di Maria

Santissima Vergine, il piccolo fardello che desidero 
presentare al Pargoletto Gesù è compiuto nella
povera cella del mio cuore, ma è tanto imperfetto
che non ho coraggio di offrirglielo. Tu che con le tue
delicatissime mani materne preparasti a Gesù un candido
corredino fragrante di Paradiso, piegati sul mio povero lavoro,
purificalo col tuo sguardo, infiammalo coi palpiti del tuo cuore
immacolato, affinche possa essere accetto al piccolo Gesù
ed Egli venga a nascere nel mio cuore, ove propongo
di custodirlo ed amarlo come unico tesoro.
Per le tue mani, dolcissima Maria,
Avrò Gesù delizia e vita mia


Cinque baci d’amore al Santo Bambino da farsi alla mezzanotte del s. Natale e nei momenti difficili della vita
Baciando la manina destra:
O mio Gesù, quel che vuoi tu voglio pur io, voglio perchè lo vuoi, o Gesù mio.
Baciando la manina sinistra:
Gesù, quel che vuoi tu voglio pure io, lo voglio come lo vuoi, o Gesù mio.
Baciando il piedino destro:
Gesù quel che vuoi tu, voglio pur io, lo voglio quando lo vuoi, o Gesù mio
Baciando il piedino sinistro:
Gesù quel che vuoi tu, voglio pur io, lo voglio finchè lo vuoi, o Gesù mio
Baciando il cuore del S. Bambino:
Gesù quel che vuoi tu, lo voglio pure io, lo voglio perchè tutto da te viene
e tutto è per tua gloria e per mio bene
Sia pur qualunque cosa, Gesù mio.
O mio Gesù, o dolce mio Signore,
Dammi quello che vedo nel tuo cuore,
Dolore perchè non manchi in me l’amore
Amor perchè non manchi nel dolore
Dolore a sostenere ogni dolore,
Amore a disprezzar ogni altro amore.




lunedì 15 dicembre 2014

NOVENA DI NATALE


( DAL 16 AL 24  DICEMBRE )


Invocazioni

1. Signore, Re della terra, che conosci e comprendi la fragilità della natura umana ferita dal peccato: Vieni ad accendere il fuoco della tua presenza in un mondo troppo freddo, e stabilisci tra noi un focolare che scintilla e che non finisce mai di riscaldare gli uomini! Vieni ad accendere il fuoco di un amore superiore a tutti i sentimenti, capace di donare senza calcoli né limiti, di perdonare senza fine, di amare i nemici! Gloria al Padre...

       Scendi, deh! scendi Gesù diletto,
       la fiamma accendi nel nostro petto
       della vivifica tua carità,
       della vivifica tua carità.

2. Signore, Sapienza che uscita dalla bocca dell’Altissimo, raggiungi gli estremi confini e con forza e soavità disponi ogni cosa: Vieni ed insegnaci che la salvezza dell’uomo non dipende esclusivamente da una tua iniziativa, così che non resta altro che attenderla passivamente: Dio non salva l’uomo senza la sua collaborazione! Vieni ed insegnaci la via della sapienza perchè possiamo comprendere che in Te formiamo il popolo grande e ricco di ogni benedizione promesso al nostro padre Abramo! Gloria al Padre...

       Odi i lamenti del vecchio Adamo,
       coi mesti accenti t’invoca Abramo,
       Te sol desidera l’umanità,
       Te sol desidera l’umanità.


3. Signore, Guida della casa d’Israele, che sei apparso a Mosè nel fuoco del roveto e sul monte Sinai gli ha dato la legge: Vieni a liberarci con braccio potente! Vieni e facci capire che l’uomo vero, come il Padre lo progetta non nasce nel chiasso del mondo, ma nel silenzio della fede e dello Spirito: la fede che illumina le nostre scelte e lo Spirito che muove e guida la nostra condotta in un «sì» ininterrotto come quello che ha portato la Vergine fino al Calvario, dove il «sì» dell’inizio fu compiuto! Gloria al Padre...

       L’era è compiuta di Daniello,
       dacci la vita celeste Agnello:
       amabilissimo, scendi quaggiù,
       amabilissimo, scendi quaggiù
.

4. Signore, Germoglio di Jesse, che ti innalzi come segno per i popoli: tacciono davanti a Te i re della terra e le nazioni ti invocano: Vieni e fà si che la consapevolezza di appartenere ad un mondo che passa ci stimoli a vivere nella comunione col Padre e con i fratelli! Vieni a liberarci, Tu che hai donato tutto e che tanto hai sofferto per comunicarci la libertà di Dio, la libertà dei figli sicuri dell’amore del Padre! Gloria al Padre...

       Non la festosa Gerusalemme,
       la stalla ascosa di Betlemme
       al Vate querulo mostrasti Tu,
       al Vate querulo mostrasti Tu.

5. Signore, chiave di David e scettro della casa d’Israele: Vieni a stabilire tra noi il regno di Dio, il tuo regno, la nuova società in cui tu sia riconosciuto come unico Signore! Vieni ad impossessarti di tutto nella nostra umanità per renderla più libera, più capace di offrire in dono di azione di grazie tutto quello che ha ricevuto! Vieni a darci la tua volontà di amore e a farla regnare su tutti i sentimenti, sui nostri pensieri, su tutte le nostre azioni! Gloria al Padre...

       Non come il Sinai tra tuoni e lampi
       ma la divina cetra pei campi
       già pace annunzia amore e fè,
       già pace annunzia amore e fè.


6. Signore, Astro che sorgi, splendore di eterna luce e sole di giustizia: Vieni ed illumina chi siede nelle tenebre e nell’ombra di morte! Vieni a parlarci da Maestro, a tracciare la nostra strada con la tua autorità, ad illuminare il nostro spirito con la tua voce infallibile ed a farci accedere alle tue beatitudini! Vieni a rinnovare le nostre povere idee, ad immergere lo spirito nell’immensità dei pensieri divini sempre sorprendenti! Gloria al Padre...

       Già nudo e fragile Ti veggo bello,
       vezzoso ed agile bel Bambinello:
       ahi!, nudo e povero è il Re dei re,
       ahi!, nudo e povero è il Re dei re.

7. Signore, Re dei popoli, a cui essi sospirano: pietra angolare che congiungi due popoli in uno: Vieni e salva l’uomo che hai formato dalla terra! Vieni ad attirare a te tutti coloro che ti conoscono, tutti coloro che credono in te. E vieni a rivelarti a tutti quelli che ti ignorano, affinché ti possano credere! Vieni a ravvivare nei tiepidi, nei lontani, negli indifferenti, in coloro che per superbia rinnegano la missione di battezzati, l’ardore delle convinzioni, il coraggio di vivere a fondo il tuo Vangelo e di agire da testimoni! Gloria al Padre...

       Del crudo inverno soffre i rigori,
       il Re supremo non ha splendori;
       che fan le angeliche schiere lassù,
       che fan le angeliche schiere lassù.

8. Signore, Emmanuele, nostro Re e legislatore, speranza e salvezza dei popoli: Vieni da Signore, per impadronirti del nostro mondo e dei nostri cuori, per stabilire nel nostro agire l’unica legge del tuo amore! Vieni a rispondere alla speranza che tu sollevi in noi che speriamo in Te come nel deserto si spera una sorgente, come nella notte fredda si spera l’aurora, come nella salità si aspira alla cima! Gloria al Padre...

       Oh! Scuola altissima grotta divina,
       Oh! la Santissima alta dottrina,
       che insegna agli uomini il buon Gesù,
       che insegna agli uomini il buon Gesù.

9. Signore, Re dei re, che procedi dal Padre, come sposo che sorge dal suo riposo: Vieni ad operare le meraviglie della grazia nuova dai doni sovrabbondanti, ad offrire la pace divina alle buone volontà e la felicità a tutte le sofferenze! Vieni perchè abbiamo tanto bisogno di un Dio che ci sia vicino, di un Dio che ci comprenda, vivendo come noi, di un Dio che sia felice di abitare con noi! La nostra voce di peccatori invoca il tuo perdono e la nostra povertà, volgendoti a Te, chiede alla tua ricchezza che si diffonda in noi! Gloria al Padre...

       Dolce mio Bene, sacra famiglia,
       luci serene, tra rose e gigli,
       state con gli angeli, io canterò
       Gesù mio tenero, con Te starò;
       Gesù mio tenero, con Te starò.


Sac.: 
Stillate cieli dall’alto e piovano il Giusto le nubi.
Ass.: Si apra la terra e germogli il Salvatore.
Sac.: 
Preghiamo. Affrettati, o Signore, non tardare, e impiega per noi l’aiuto della tua grazia celeste, affinchè quelli che confidano nella tua pietà vengano sollevati dalle consolazioni della tua venuta. Tu che sei Dio, e vivi e regni con Dio Padre, nell’unità dello Spirito Santo per tutti i secoli dei secoli.
Ass.: Amen.


sabato 13 dicembre 2014

PRESEPE


Il primo vero presepe della storia fu creato nella chiesa di Santa Maria Maggiore, a Roma. Questa usanza divenne così popolare che presto tante altre chiese vi aderirono. Ognuna creava un presepio particolare ed unico. Le scene della natività erano spesso ornate con oro, argento, gioielli e pietre preziose.
La prima ricostruzione della scena del presepe si attribuisce a S. Francesco nel 1223. Il Santo ha visitato tra il 1219 e il 1220 i luoghi santi della vita del Signore. Tornato in Italia, in prossimità del Natale, Francesco, prima di congedare i frati per il riposo notturno, ha chiesto di fare qualcosa di nuovo per la celebrazione rappresentando la nascita di Gesù, per mostrare tutte le difficoltà e i disagi affrontati dal Salvatore.
La tradizione del presepe si è diffusa in tutto il mondo. In Italia, tra i più belli troviamo quello nella chiesa dell’Ara Coeli. Da Bolzano a Napoli, molte città per il 25 dicembre creano dei veri e propri gioielli. Portateli ad ammirarli da vicino e non perdete occasione per allestirlo in casa, con i vostri bambini.
dal web

San Bonifacio e l’albero di Natale


Il Santo nacque in Inghilterra intorno al 680 e evangelizzò le popolazioni germaniche.Si narra che Bonifacio, la notte di Natale del 724, affrontò i pagani riuniti presso la “Sacra Quercia del Tuono di Geismar” per adorare il dio Thor. Il Santo, con un gruppo di discepoli, arrivò nella radura dov’era la “Sacra Quercia” e, mentre si stava per sacrificare un bambino, gridò: «questa è la vostra Quercia del Tuono e questa è la croce di Cristo che spezzerà il martello del falso dio Thor».Presa una scure cominciò a colpire l’albero sacro. Un forte vento si levò all’improvviso, l’albero cadde e si spezzò in quattro parti.Dietro l’imponente quercia si trovava un giovane abete verde.
San Bonifacio si rivolse nuovamente ai pagani: «Questo piccolo albero, un giovane figlio della foresta, sarà il vostro sacro albero questa notte. È il legno della pace, poiché le vostre case sono costruite di abete. È il segno di una vita senza fine, poiché le sue foglie sono sempre verdi. Osservate come punta diritto verso il cielo. Che questo sia chiamato l’albero di Cristo bambino; riunitevi intorno ad esso, non nella selva, ma nelle vostre case; là non si compiranno riti di sangue, ma doni d’amore e riti di bontà»..
dal web

sabato 29 novembre 2014

NOVENA ALL'IMMACOLATA



1° GIORNO:
INVOCAZIONE D’AIUTO A MARIA
O Vergine Immacolata, primo e soave frutto di salvezza, noi ti ammiriamo e con Te celebriamo le grandezze del Signore che ha fatto in Te mirabili prodigi.
Guardando Te, noi possiamo capire ed apprezzare l’opera sublime della Redenzione e possiamo vedere nel loro risultato esemplare le ricchezze infinite che Cristo, con il Suo Sangue, ci ha donato.
Aiutaci, o Maria, ad essere, come Te, salvatori insieme con Gesù di tutti i nostri fratelli. Aiutaci a portare agli altri il dono ricevuto, ad essere “segni” di Cristo sulle strade di questo nostro mondo assetato di verità e di gloria, bisognoso di redenzione e di salvezza. Amen.
3 Ave
2° GIORNO:
TI SALUTO, O MARIA.
Ti saluto, O Maria, tutta pura, tutta irreprensibile e degna di lode.
Tu sei la corredentrice, la rugiada del mio arido cuore, la serena luce della mia mente confusa, la riparatrice di tutti i miei mali.
Compatisci, o purissima, l’infermità dell’anima mia.
Tu puoi ogni cosa perché sei la Madre di Dio; a Te nulla si nega, perché sei la Regina. Non disprezzare la mia preghiera e il mio pianto, non deludere la mia attesa. Piega il Figlio tuo in mio favore e, finchè durerà questa vita, difendimi, proteggimi, custodiscimi.
3 Ave
3° GIORNO:
OTTIENIMI UN CUORE FEDELE.
Santa Maria, Madre di Dio, conservami un cuore di fanciullo, puro e limpido come acqua di sorgente. Ottienimi un cuore semplice che non si ripieghi ad assaporare le proprie tristezze: un cuore magnanimo nel donarsi, facile alla compassione; un cuore fedele e generoso, che non dimentichi alcun bene e non serbi rancore di alcun male.
Formami un cuore dolce e umile che ami senza esigere di essere riamato; un cuore grande e indomabile così che nessuna ingratitudine lo possa chiudere e nessuna indifferenza lo possa stancare; un cuore tormentato dalla gloria di Gesù Cristo, ferito dal suo grande amore con una piaga che non rimargini se non in Cielo.
3 Ave
4° GIORNO:
AIUTACI, O MADRE.
Regina nostra, inclita Madre di Dio, ti preghiamo: fa’ che i nostri cuori siano ricolmi di grazia e risplendano di sapienza. Rendili forti con la tua forza e ricchi di virtù. Su noi effondi il dono della misericordia, perché otteniamo il perdono dei nostri peccati. Aiutaci a vivere così da meritare la gloria e la beatitudine del Cielo.
Questo ci conceda Gesù Cristo, tuo Figlio, che ti ha esaltata al di sopra degli Angeli, ti ha incoronata Regina, e ti ha fatto assidere in eterno sul fulgido trono. A Lui onore e gloria nei secoli. Amen. S. di Padova
3 Ave
5° GIORNO:
SALVACI, O MARIA!
O Vergine, bella come la luna, delizia del Cielo, nel cui volto guardano i beati e si specchiano gli Angeli, fa’ che noi, tuoi figli, ti assomigliamo, e che le nostre anime ricevano un raggio della tua bellezza che non tramonta con gli anni, ma che rifulge nell’eternità.
O Maria, Sole del Cielo, risveglia la vita dovunque è la morte e rischiara gli spiriti dove sono le tenebre. Rispecchiandoti nel volto dei tuoi figli, concedi a noi un riflesso del tuo lume e del tuo fervore.
Salvaci, o Maria, bella come la luna, fulgida come il sole, forte come un esercito schierato, sorretto non dall’odio, ma dalla fiamma dell’amore. Amen.
3 Ave
6° GIORNO:
TU, O MARIA.
Ave Maria! Piena di grazia, più Santa dei Santi, più elevata dei cieli, più gloriosa degli Angeli, più venerabile di ogni creatura. Ave, celeste Paradiso! Tutto fragranza, giglio che olezza soave, rosa profumata che si schiude alla salute dei mortali.
Ave, tempio immacolato di Dio costruito santamente, adorno di divina magnificenza, aperto a tutti, oasi di mistiche delizie.
Ave purissima! Vergine Madre!
Degna di lode e di venerazione, fonte d’acque zampillanti, tesoro d’innocenza, splendore di santità. Tu, o Maria, guidaci al porto della pace e della salvezza, a gloria di cristo che vive in eterno con il Padre e con lo Spirito Santo. Amen. San Germano
3 Ave
7° GIORNO:
RICORDATI DEI TUOI FIGLI.
O Vergine Maria, Madre della Chiesa, a Te raccomandiamo la Chiesa tutta. Tu che sei chiamata “aiuto dei Pastori”, proteggi e assisti i vescovi nella loro missione apostolica, e quanti, sacerdoti e religiosi, laici, li aiutano nella loro ardua fatica.
Ricordati di tutti i tuoi figli; avvalora presso Dio le loro preghiere; conserva salda la loro fede; fortifica la loro speranza; aumenta la carità.
Ricordati di coloro che versano nelle tribolazioni, nelle necessità, nei pericoli; ricordati di coloro soprattutto che soffrono persecuzioni e si trovano in carcere per la fede. A costoro, o Vergine, concedi la forza e affretta il sospirato giorno della giusta libertà.
3 Ave
8° GIORNO:
O PADRE MISERICORDIOSO
O Padre di misericordia, datore di ogni bene, noi ti ringraziamo perché dalla nostra stirpe umana hai eletto la beata Vergine Maria ad essere Madre del Figlio tuo fatto Uomo. Ti ringraziamo perché l’hai preservata da ogni peccato, l’hai riempita di ogni dono di grazia, l’hai congiunta all’opera di redenzione del tuo Figlio e l’hai assunta in anima e corpo al Cielo.
Ti preghiamo, per sua intercessione, di poter realizzare la nostra vocazione cristiana, di crescere ogni giorno nel tuo amore e di venire con Lei a godere per sempre nel tuo regno beato. Amen,
3 Ave
9° GIORNO:
CHINATI SU DI NOI.
Ascolta, o prediletta da Dio, l’ardente grido che ogni cuore fede innalza verso di Te. Chinati sulle nostre piaghe doloranti. Muta le menti dei malvagi, asciuga le lacrime degli afflitti e degli oppressi, custodisci il fiore della purezza nei giovani, proteggi la Chiesa santa, fa’ che gli uomini tutti sentano il fascino della cristiana bontà…
Accogli, o Madre dolcissima, le nostre umili suppliche e ottienici soprattutto che possiamo un giorno ripetere dinanzi al tuo trono l’inno che si leva oggi sulla terra intorno ai tuoi altari: tutta bella sei, o Maria! Tu gloria, Tu letizia, Tu onore del nostro popolo. Amen.
3 Ave

giovedì 20 novembre 2014

PADRE AMORTH e l’anticristo



 “L'ultimo esorcista”

Libro scritto da Don Gabriele Amorth col giornalista Paolo Rodari, ancora migliore dei precedenti, con esperienze estremamente forti e convincenti. Qui solo un breve estratto verso la fine, per mettere a fuoco la prospettiva di Don Amorth sul tempo in cui viviamo. Interessante notare che collega Medjugorje ai tempi finali e i segreti alla “sconfitta di Satana”: il suo potere sarà infranto, distrutto, sconfitto, la sostanza non cambia. Tant'è vero che vede l'Anticristo (falso profeta) prossimo a manifestarsi; ma è di fede che la sua apparizione sarà fugace e «il Signore Gesù lo distruggerà con il soffio della sua bocca e lo annienterà all'apparire della sua venuta» (2Ts 2,8).

Nel 1990, in un suo libro, Don Amorth scriveva: «A Lourdes la Vergine appariva al primo albeggiare; a Fatima a mezzogiorno; a Medjugorje al tramonto».

(dal libro di Don Gabriele Amorth)

Io dico: la misericordia di Dio può tutto. Non è mai troppo tardi per pentirsi, per tornare a Dio. Di certo c'è un fatto. Non si può dimenticare che lo scandalo della pedofilia nel clero è scoppiato in questi ultimi decenni. Questo è il tempo della furia di Satana sul mondo. Una furia che colpisce in modo potente soprattutto la Chiesa. Il fatto che gli scandali siano usciti allo scoperto è un bene. Perché permette alla Chiesa di fare penitenza, di ravvedersi, di non peccare più. Il mondo è in mano al potere del demonio. Con Satana ci sono tanti suoi profeti. Tante persone che la Bibbia chiama falsi profeti. Falsi perché portano alla menzogna e non alla verità.

Queste persone esistono fuori ma anche dentro la Chiesa. Si riconoscono subito: dicono di parlare nel nome della Chiesa e invece parlano nel nome del mondo. Chiedono alla Chiesa di vestire i panni del mondo e così facendo confondono i fedeli e portano la Chiesa in acque non sue. Sono le acque del maligno. Le acque che la Bibbia descrive in modo mirabile nel suo ultimo testo, l'Apocalisse.

La rabbia di Satana esiste da quando esiste il mondo. Ma da quando Dio ha mandato nel mondo suo Figlio, Gesù, questa rabbia è divenuta più forte. Da quando c'è Gesù lo scontro tra i due eserciti è aperto, frontale. Satana aizza il popolo contro Cristo e riesce a convincerlo che è necessario ucciderlo. La morte di Gesù è la vittoria di Satana. Una vittoria apparente perché in
realtà con la risurrezione è Cristo che trionfa. Ma il suo trionfo non cancella il male. Non cancella la presenza del drago, la bestia, Satana. Questi c'è ancora ma da quando è venuto Cristo l'uomo ha la certezza che, se si affida a lui, può farcela. Pur nella difficoltà della vita, può sconfiggere la morte.

Oggi, duemila anni dopo la venuta di Cristo, la lotta è più aspra. Siamo a uno scontro finale. Da una parte l'esercito di Satana. Dall'altra l'esercito di Dio con tutti i suoi santi e i suoi martiri, gente che effonde il proprio sangue a beneficio di coloro che rimangono a lottare. Ogni goccia di sangue dei martiri è usata da Dio nella infinita battaglia contro il demonio.

Disse la Madonna a Medjugorje il 14 aprile del 1982: «Dio ha permesso a Satana di mettere la Chiesa alla prova per un secolo, ma ha aggiunto: Non la distruggerai. Questo secolo in cui vivete è sotto il potere di Satana ma, quando saranno realizzati i segreti che vi ho affidati, il suo potere sarà infranto».

Parole che ci dicono che se Satana oggi è all'opera, all'opera contro di lui c'è anche la Madonna. Sappiamo poco dei segreti affidati ai veggenti di Medjugorje. Sappiamo però che quando -presto, molto presto- questi segreti si realizzeranno, il drago sarà sconfitto e il regno della luce trionferà.

(...) Occorre però fare un'ultima osservazione. Se è vero che la lotta tra Satana e Dio è oggi arrivata a una fase finale, occorre anche ricordare che, come dice la Scrittura, è oggi il tempo dell'Anticristo. Di lui, dell'Anticristo, hanno parlato in tanti. Chi è l'Anticristo? E il nemico per eccellenza di Cristo. Una sorta di figlio prediletto di Satana che verrà nel mondo quando lo scontro con Dio sarà alla resa dei conti. Verrà per combattere Dio ma soccomberà.

Io credo che il tempo dell'Anticristo è il nostro tempo, il tempo dell'inizio del terzo millennio. Non sarà difficile riconoscere la venuta di questa persona: egli, infatti, come dice san Paolo, sedurrà l'uomo presentandosi come l'inviato di Dio e sederà nel Tempio di Dio additando se stesso come Dio.

«Chi sei tu?» chiesi una volta a un diavolo che possedeva una giovane donna.

La costringeva a mangiare, mangiare e ancora mangiare. Ingoiava chili di pane e pizza ogni giorno. Ma non era mai sazia. E soprattutto non ingrassava. Era magra e fragile come un fuscello. Ma ingorda come una bestia feroce che non mangia da giorni. Le portavano intere teglie di pizza che sparivano dentro la sua bocca con una velocità incredibile. Vederla mangiare era uno spettacolo tremendo, terribile. Così è stato necessario farle degli esorcismi.

Don Amorth: «Chi sei tu, dimmelo nel nome di Cristo!».

Satana: «Io sono Dio».

Don Amorth: «Non mentire! Dio è uno solo. E tu lo conosci bene».

Satana: «No, io sono Dio. Io sono colui che il mondo adora. Il tuo Dio non è Dio e presto non esisterà più».

Don Amorth: «Taci mentitore. Dio è il Signore del cielo e della terra e tu a lui devi restare assoggettato».

Satana: «Tu non sai niente, prete. Guardati intorno. È pieno di miei discepoli. Chi sono io per loro? Sono Dio».

Don Amorth: «Tu puoi dire ciò che vuoi. Ma Dio è uno solo. E nel suo nome ti ordino di andartene da questa donna. Di lasciarla libera. Vattene Satana».

Satana: «Io non me ne vado. E anche se me ne vado resto. Resto in altri corpi. Rimango in altre vite. Il mondo è mio e sarà mio per sempre».

Don Amorth: «Il mondo è di Dio. È sempre stato suo. E tu sei destinato soltanto a soccombere».

Satana: «Io non soccomberò. Presto un mio figlio verrà adorato da tutti. Lo chiameranno Dio».

Questo figlio di satana è: l’Anticristo…




MARIA SIMMA


Maria Agata Simma è nata il 5 febbraio 1915 a Sonntag (Vorarlberg). Sonntag
 è situato all'estremo lembo del Grosswalsertal, a circa 30 Km. ad est di Feldkírch, in Austria.

I suoi tre soggiorni in convento l'hanno formata e l'hanno fatta progredire spiritualmente,
 preparandola così al suo apostolato in favore delle anime del purgatorio. La sua vita
 spirituale è caratterizzata dall'amore filiale verso la Santissima Vergine e dal desiderio
 di soccorrere le anime dei purgatorio, ma anche d'aiutare con tutti i mezzi le Missioni.
Ella ha votato la sua verginità alla Madonna e ha fatto la consacrazione a Maria del Santo
 Grignon de Montfort, in favore, soprattutto, dei defunti, si è pure offerta a Dio,
 facendogli il voto come "anima vittima", vittima d'amore e d'espiazione.
Maria Simma ha trovato ora, sembra, la vocazione che Dio le ha assegnata: 
aiutare le anime del purgatorio con la preghiera, la sofferenza espiatoria e l'apostolato.
AIUTO ALLE ANIME DEL PURGATORIO
Già fin dall'infanzia, Maria Simma era venuta in aiuto delle anime del purgatorio con
 preghiere guadagnando loro delle indulgenze. A partire dal 1940 le anime del purgatorio
 vennero certe volte a domandarle soccorso in preghiera. Nel giorno di tutti i Santi del 1953
 la Simma cominciò ad aiutare i defunti con sofferenze espiatorie. Soffrì moltissimo
 per un ufficiale morto in Carinzia nel 1660.
Questi dolori corrispondevano ai peccati da espiare.
Durante la settimana che segue la festa di tutti i Santi, pare che le anime del purgatorio
 ricevano delle grazie, tramite l'intervento della Santissima Vergine. Il mese di novembre
 sembra pure essere per loro un tempo di grazie particolarmente abbondanti.
Maria Simma era felicissima di vedere finito il mese di novembre, ma fu solo alla
 festa dell'Immacolata (8 dicembre) che ebbe inizio veramente la sua missione.
Un prete di Colonia, morto nel 555, si presentò a lei con l'aria disperata: veniva a
 chiederle delle sofferenze espiatorie che lei doveva accettare spontaneamente,
 altrimenti egli avrebbe dovuto soffrire fino al giudizio universale. La Simma accettò;
 e fu per lei una settimana di dolori terribili. Ogni notte quest'anima veniva a darle
 nuove sofferenze. Era come se le avessero slogato tutte le membra. Quest'anima 
l'opprimeva, la schiacciava, per così dire; e sempre, da ogni parte, nuove spade
 penetravano in lei con violenza. Un'altra volta era come se si appoggiasse contro 
di lei una lama spuntata, che, incurvandosi, in seguito alla resistenza, si conficcava
 in ogni parte del suo corpo. Quest'anima doveva espiare omicidi (aveva partecipato
 al martirio delle compagne di Sant'Orsola), la sua mancanza di fede, adulteri e Messe sacrileghe.
E SEMPRE NUOVE ANIME VENIVANO A DOMANDARE SOCCORSO
Le sofferenze espiatorie che subiva per le pratiche anticoncezionali e l'impurità erano terribili
 dolori corporali ed orribili nausee.
Poi le sembrava di giacere delle ore fra blocchi di ghiaccio, il freddo le penetrava fino alle midolla
; era l'espiazione della tiepidezza e della freddezza dal punto di vista religioso.

Nell'agosto del 1954 iniziò un nuovo metodo per aiutare le anime. Un certo Paul Gisinger di Koblach
 si annunciò pregandola di domandare ai suoi sette figli, di cui indicò il nome, di dare per lui 100 
scellini per le Missioni e di far celebrare due Messe, solo così avrebbe potuto essere liberato.
In ottobre seguirono domande analoghe: somme minori o maggiori in favore delle missioni,
 onorari per Messe, recite del Rosario si rinnovarono una quarantina di volte ancora.
 Le anime si annunciavano sempre personalmente, senza che Maria rivolgesse loro delle domande.
Nello stesso mese d'ottobre del 1954 un'anima del purgatorio le disse che durante la settimana 
dei morti avrebbe potuto fare delle domande a tutte le anime che i loro parenti erano
 disposti ad aiutare, accordando loro i soccorsi necessari.
COME APPAIONO LE ANIME DEL PURGATORIO?
Le anime del purgatorio appaiono in diverse forme ed in diverse maniere. Alcune bussano,
 altre appaiono improvvisamente. Le une si mostrano sotto un'apparenza umana,
 nettamente visibili come al tempo della loro vita mortale, vestite, di solito,
 come nei giorni feriali, altre invece vestite in modo evanescente. Le anime che sono avvolte 
nel terribile fuoco del purgatorio fanno un'impressione spaventosa. Più sono purificate
 dalle loro sofferenze, più diventano luminose ed affabili. Sovente raccontano come
 hanno peccato e come sono scampate dall'inferno grazie alla Misericordia Divina;
 alle volte aggiungono alle loro dichiarazioni degli insegnamenti e delle esortazioni.
Per altre anime Maria Simma sente che sono presenti e che deve pregare e soffrire per esse
. Durante la quaresima, le anime non si manifestano che per domandare a Mari
a di soffrire per loro durante la notte e anche il giorno.
Succede pure che anime del purgatorio appaiano sotto forme straordinarie che fanno paura.
 Alle volte parlano, come durante la loro vita, nel loro dialetto. Quelle che sono di lingua
 straniera parlano male il tedesco con un accento straniero. dunque in maniera personale.
IN CHE MODO VANNO GIUDICATE LE APPARIZIONI
Queste apparizioni sono vere, o sono invece il frutto dell'immaginazione?
 Sono fantasticherie provocate artificiosamente da desideri o da letture? 
Diversi fatti garantiscono la loro autenticità come quella delle sofferenze espiatorie. Ecco i fatti.

1) Maria Simma desiderò, già dalla tenera infanzia, aiutare le anime del purgatorio:
 mise pure tutto il suo zelo per guadagnarsi le indulgenze di certi giorni particolari
 e recitò per le anime innumerevoli preghiere che acquistano le indulgenze.
 Ma, fino a questo punto, non sapeva che potesse espiare per le anime soffrendo per esse.
Queste sofferenze espiatorie sono dure come quelle del purgatorio. Fu necessario tutto il suo
 spirito di sacrificio e la coscienza del suo voto fatto per accettare volontariamente di poter 
soffrire così per gli altri. Un giorno domandò se non fosse possibile che le anime venissero 
meno sovente, affinché avesse così il tempo per il sonno necessario, senza il quale non poteva 
più fare il suo lavoro. Le fu risposto che ella aveva fatto dono di abbandono totale, come "anima vittima".
 La sua era stata una offerta sincera, o un sogno pio? Se la Madre di Dio la prendeva in parola ella doveva
 accettare. Inoltre doveva cucinare meglio e mangiare di più: così avrebbe potuto sostenere un peso
 maggiore. L'uomo può sopportare più di quello che non crede. Le fu assicurato che le anime del 
purgatorio l'avrebbero aiutata ad assolvere il suo compito quotidiano.
Maria Simma distingue nettamente colui che le appare in sogno da colui che le appare in stato di veglia.
 Le anime la svegliano, le rivolgono la parola e vanno a lei con le loro sofferenze. Alle volte succede che
 deve soffrire durante la giornata, mentre sta facendo il suo lavoro quotidiano. La prova che non
 si tratta di malattie ordinarie è il fatto che queste sofferenze sono certe volte annunciate
 e poi cessano immediatamente, una volta che è passato il numero fissato delle ore.
Maria Simma mi ha detto sovente che le sembrava che l'anno mariano tardasse a finire, tanto le
 pesava. Certe anime del purgatorio l'hanno più di una volta sgridata, dicendole che doveva incaricarsi 
di tutto ciò che Dio le inviava.
2) Più volte è stato espresso il desiderio di potere osservare Maria Simma la notte, senza però essere visti 
da lei, per scoprire se veramente ella possedesse "qualche cosa". È ciò che fecero, spinti dalla curiosità,
 alcuni giovani. F N., A.N.,O W. B., E. B., W B. e in parte, una ragazza, K. B. , credendo ad una mistificazione
. Le due notti antecedenti la festa dell'Immacolata Concezione, nel 1954, salirono per mezzo di una scala
, fino ad un balconcino fiorito che stava davanti alla finestra aperta della camera di Maria Simma
. Essi sentirono Maria gemere sordamente e piangere in mezzo alle sue sofferenze; la videro cercare
 il fazzoletto per asciugarsi le lacrime; la sentirono parlare con le anime del purgatorio,
 fare delle domande; la videro prendere delle note. Gli osservatori non videro né sentirono
 nulla delle anime, ma poi cessarono di ridere e di prendere in giro le apparizioni delle
 anime del purgatorio. Avevano riflettuto.
Il più anziano dei giovani mi raccontò le sue impressioni e le sue osservazioni.
Maria Simma seppe da un'anima del purgatorio che l'avevano spiata durante due notti,
 ma ciò era stato un bene per gli "spioni". Quando ella seppe che essi non avevano visto le anime,
 domandò ad una di queste ultime come ciò fosse possibile. Ecco la risposta: "Questi giovani sono
 ancora in vita".
"Ma anch'io sono ancora in vita", obiettò Maria Simma, "e tuttavia vi vedo".
E l'anima: " Tu sei dei nostri. Noi siamo nelle tenebre. Il cammino che conduce a te è luminoso".
Maria Simma: "E se io non vi ricevessi?" L'anima: "Noi non possiamo forzarti a farlo,
 grazie alla Misericordia di Dio, poiché tu sei dei nostri".
Maria Simma: "Che cosa significano queste parole: 'Tu sei dei nostri'?
L'anima: "Con il tuo voto, tu ti sei data specialmente alla Madre della Misericordia.
 Ella ti ha dato a noi, e per questo motivo il cammino che conduce a te è luminoso
 per tante anime. Tu fai bene a riceverci con sollecitudine, con amore e con compassione. 
Così puoi liberarci più rapidamente soffrendo meno, ricevere più grazie e meriti e capire
 molte cose sul conto delle anime di cui t'informi".

3) Si può verificare la verità dei fatti constatando l'esattezza delle indicazioni date da
 Maria Simma a proposito delle anime. Queste indicazioni dovevano essere trasmesse
 ai loro parenti che, nella maggior parte dei casi. erano completamente sconosciuti
 a Maria. Nel rapporto indirizzato a monsignor Tschann figurano delle lunghe liste
 di nomi di defunti con le loro richieste. Ho inviato la maggior parte delle indicazioni ai
 curati affinché le potessero esaminare, pregandoli di dame risposta nel caso che
 queste indicazioni fossero conformi alla realtà: per i casi sottolineati nel mio rapporto
 mi è stato segnalato che le indicazioni erano esatte.
4) Nei fatti indicati dalle anime per le quali Maria ha dovuto sopportare delle sofferenze
 espiatorie. ho potuto rilevare certe circostanze di cui la Simma non poteva saper nulla,
 tenendo in considerazione la sua ignoranza.
Questo vale per il caso del prete di Colonia che aveva cooperato al martirio di santa Orsola
 e delle sue compagne.
Durante la valanga catastrofica del gennaio 1954, delle anime del purgatorio dissero
 a Maria che c'erano degli infortunati seppelliti vivi sotto la neve. L'ultimo fu ritrovato
 vivo a Blons due giorni più tardi. Altre catastrofi che si verificarono nel corso
 dell'anno mariano le furono ugualmente predette.

La Simma mi annunciò, due giorni prima che i giornali ne parlassero, l'inondazione
 che ebbe luogo durante l'estate del 1954. Certe anime gliene avevano parlato.

5) Nel carattere di Maria Simma non c'è nulla di complicato, nulla di teso.
 Da quando ha cominciato ad offrirsi soffrendo per espiare, ella dà l'impressione
 di una gran calma e di un'uguaglianza d'umore maggiore di quella di prima. 
Dopo la fine dell'anno mariano risentì la fatica dei mesi che precedettero
 Immacolata Concezione. Provò un gran bisogno di sonno: ciò che potrebbe
 accadere ad ogni essere normale nelle medesime circostanze.

6) Ciò che Maria ha imparato per mezzo delle anime, ciò che ha visto
 per sua istruzione e conforto concorda pienamente sia con gli insegnamento
 di fede sulla giustizia e la Misericordia Divine, sia con la dottrina del purgatorio,
 sia con i giudizi e le dottrine dell'autorità ecclesiastica.

7) Il fatto che Maria Simma abbia potuto fare delle domande e ricevere delle risposte
 concernenti le anime, ha fatto nascere dei dubbi. Si ha ragione di temere che gente curiosa
 tramuti i fatti, cercando in essi qualcosa di sensazionale.
All'inizio alcune persone pregarono Maria Simma di fare delle domande alle anime sui loro
 parenti defunti. Verso metà ottobre, le fu annunciato che durante la settimana dei morti
 avrebbe potuto fare delle domande per tutte le anime i cui parenti avessero intrapreso o
 compiuto le buone opere di cui avevano bisogno. Senza alcun dubbio è gradevole a Dio che i
 parenti si preoccupino dei loro defunti. Ma Maria seppe che ci sono pure in purgatorio
 delle anime alle quali poteva interessarsi, senza tuttavia essere obbligata a farlo. Si trattava,
 per la maggior parte, di anime che si trovavano nel più basso grado del purgatorio.
 Per un disegno speciale della pietà della Madre della Misericordia,
 queste anime potevano domandare a Maria Simma la loro liberazione.
 Ciò le fu detto parola per parola così:
"Queste devono informarti che non sei obbligata ad interessarti a loro,
 ma che lo puoi. Sì, per un certo numero di esse, tu devi domandare 
per mezzo della preghiera di potertene incaricare. Se tu scarti queste anime
 non sei colpevole di nessuna colpa, ed esse non hanno più il diritto di importunati
 una seconda volta. Ma se tu t'incarichi con
sollecitudine riceverai le maggiori grazie, e noi potremo darti delle informazioni
 maggiori concernenti i defunti".
CATTIVO GIOCO DEL DEMONIO
Il demonio andò assai sovente da Maria Simma per spaventarla
 e distoglierla dalla sua missione espiatrice. Si presentava certe volte
 sotto le sembianze di un angelo di luce. Una volta pure si presentò sotto 
le spoglie del curato di Reisch di Nenzíng che altre volte era stato il confessore
 di Maria; poi sotto quelle del canonico Sattler, cappellano dell'istituto
 di San Giuseppe, poi come la superiora delle suore del sacro Cuore di Gesù ad Hall.
Lo pseudo-canonico voleva quasi far di Maria Simma una santa ed ispirarle di rinunciare 
al suo voto del dono totale a Maria. Allora ella riconobbe in lui Satana mascherato.
 Lo cacciò dicendo: "Se sei il demonio io ti ordino, in nome di Gesù, di ritirarti".
 Poi gettò dell'acqua benedetta... ogni cosa scomparve.
Le cose andarono particolarmente male durante la settimana Santa del 1954.
 Infatti la Madre di Dio aveva annunciato a Maria Simma che quella settimana
 le avrebbe portato dei grandi sacrifici, delle grandi prove che doveva sopportare da sola.
 Maria notò a questo proposito: "Dal 10 al 17 aprile 1954 il demonio mi tenne quasi
 interamente in suo potere. Credevo d'essere all'inferno, invece che sulla terra.
 Il demonio diceva che avevo fatto spesso delle confessioni e delle comunioni cattive.
 Una volta avrei commesso - diceva - un grave peccato che avrei considerato con
 grande indifferenza". Risposi: "lo non so nulla di tutto ciò". Ma il demonio riprese:
 "La tua coscienza è così addormentata che tu sei sempre più a mia disposizione.
 Le apparizioni di anime sono delle illusioni che vengono da noi, nessuna di queste
 anime è stata liberata. Noi te l'abbiamo detto già sovente. Nella tua grulleria non
 ci hai fatto attenzione. Ma sentirai ora amaramente che è così". Voleva - diceva
 - avere pietà di me (dal momento che ero caduta nell'inferno) e non assegnarmi
 il posto dove si soffriva maggiormente. In breve, credevo di essere già all'inferno.
 Di quando in quando il demonio faceva un rumore terribile, quasi che la casa
 cadesse o che prendesse fuoco. Oppure una fiamma sprizzava nella camera dove
 c'era come un rumore di esplosione.
Un'anima dei purgatorio mi consolò: "Non spaventarti di dover soffrire a causa dei nemico.
 Il tentatore può anche torturare, crudelmente, delle anime che sono in purgatorio,
 non per annientarle, ma per purificarle. Non si tratta di collera, ma di misericordia
 divina, poiché le anime non sono dei "vasi di collera", ma dei "vasi di misericordia
" riservati all'eterno splendore. Ti avverto, Satana è animato da un gran furore contro di te.
 Egli cerca di sconcertarti tanto quanto è in suo potere. Se potesse torturarti come vorrebbe
 ti farebbe in briciole. Tu non potresti né guardare, né leggere alcuno scritto il cui contenuto 
sia d'aiuto alle anime del purgatorio.
"Egli può agire contro di te solo nella misura in cui Dio lo permette, poiché tu sei sotto la protezione
 speciale della Madre di Dio, che egli teme come la spada. Ma cerca ogni occasione per
 vendicarsi Vorrebbe arrivare a farti - nel tuo smarrimento e nella tua angoscia
 - rinunciare al tuo voto d'abbandono verso la Santissima Vergine, per, rompere così
 le relazioni fra te e le anime del purgatorio. Ti prevengo: ha già agito così con altre
 anime; ne ha anche trascinate all'inferno. Queste anime provate non ne avrebbero
 che gioia a vederlo fare altrettanto con te. Non impaurirti, non angosciarti!
 Sii umile! Più tu sarai modesta, meno il nemico avrà presa su di te. Noi ti aiutiamo,
 ma è la Madre della Misericordia che ti aiuterà particolarmente". Dalle ore 21 del 2
 dicembre 1954 alle ore 4,30 del mattino successivo sentii delle forti bruciature.
 Non c'era nessuno vicino a me! Mi sentivo proprio abbandonata.
 Di tanto in tanto sentivo un bruciore infernale; ne provavo ogni volta un grande spavento.
 Una voce diabolica mi gridò: " Verremo presto a cercarti, cretina!". Era spaventoso,
 quasi perdevo la speranza.
La cosa più terribile era che avevo il sentimento di essere stata abbandonata da Dio stesso,
 di non poter pregare e di sentirmi come in preda al demonio. Il mattino dopo,
 alle ore 4,30, ogni sensazione di bruciatura scomparve improvvisamente e
 così la terribile paura dell'inferno.
LA VISIONE DEL PURGATORIO

"Il purgatorio si trova in parecchi luoghi", rispose un giorno Maria. "Le anime non vengono mai
 "fuori" dal purgatorio, ma "con il purgatorio". Maria Simma vide il purgatorio in diverse maniere:
una volta in un modo ed un'altra volta in modo diverso. In purgatorio c'è un'immensa folla di anime,
 è un continuo andirivieni. Ella vide un giorno un gran numero di anime assolutamente a lei sconosciute.
 Quelle che avevano peccato contro la fede portavano sul cuore una fiamma scura, altre che avevano
 peccato contro la purezza una fiamma rossa. Poi ella vide le anime in gruppo: preti, religiosi,
 religiose; vide cattolici, protestanti, pagani. Le anime dei cattolici soffrono più di quelle dei protestanti.
 I pagani invece hanno un purgatorio ancora più dolce, ma essi ricevono meno soccorsi, e la loro pena
 dura più a lungo. Icattolici ne ricevono maggiormente e sono liberati più in fretta.
 Ella vide pure molti religiosi e religiose condannati al purgatorio per la loro tiepidezza
 di fede e la loro mancanza di carità. Bambini di soli sei anni possono essere costretti a 
soffrire abbastanza a lungo in purgatorio.
A Maria Simma fu rivelata la meravigliosa armonia che esiste fra l'amore e la giustizia divina.
 Ogni anima è punita secondo la natura delle sue colpe e il grado d'attaccamento al peccato commesso.
L'intensità delle sofferenze non è la stessa per ogni anima. Alcune devono soffrire come si soffre sulla
 terra quando si vive una vita dura, e devono aspettare per contemplare Dio. Un giorno di purgatorio
 rigoroso è più terribile di dieci anni di purgatorio leggero. La durata delle pene è molto varia.
 Un prete di Colonia restò in purgatorio dal 555 fino alla Ascensione del 1954; e, se non fosse
 stato liberato dalle sofferenze accettate da Maria Simma, avrebbe dovuto soffrire ancora a
 lungo ed in modo terribile.

Ci sono pure anime che devono soffrire terribilmente fino alla fine del giudizio universale.
 Altre hanno solo mezz'ora di sofferenza da sopportare, o meno ancora: non fanno che
 "attraversare il purgatorio in volo", per così dire.
Il demonio può torturare le anime del purgatorio, soprattutto quelle che sono state la causa
 della dannazione di altre.
Le anime del purgatorio soffrono con una pazienza ammirevole e lodano la misericordia
 Divina, grazie alla quale sono scampati all'inferno. Esse sanno che hanno meritato di
 soffrire e deplorano le loro colpe. Supplicano Maria, Madre della Misericordia.
Maria Simma vide pure molte anime che aspettavano il soccorso della Madre di Dio.
Chiunque pensa durante la vita che il purgatorio sia poca cosa e ne approfitta per peccare deve espiarlo duramente.
COME POSSIAMO VENIRE IN AIUTO DELLE ANIME DEL PURGATORIO?
 
1) Soprattutto con il sacrifico della Messa, che nulla potrebbe supplire.

2) Con delle sofferenze espiatorie: ogni sofferenza fisica o morale, offerta per le anime.

3) il Rosario è, dopo il Santo Sacrificio della Messa, il mezzo più efficace per aiutare le anime
 del purgatorio. Porta loro un gran sollievo. Ogni giorno numerose anime sono liberate
 per mezzo del Rosario, altrimenti avrebbero dovuto soffrire lunghi anni ancora.

4) Anche la Via Crucis può portare loro grande sollievo.

5) Le indulgenze sono di un valore immenso, dicono le anime. Esse sono un'appropriazione 
della soddisfazione offerta da Gesù Cristo a Dio, Suo Padre. Chiunque, durante la vita terrena, 
guadagni molte indulgenze per i defunti, riceverà pure, più degli altri nell'ultima ora, la grazia
 di guadagnare interamente l'indulgenza plenaria accordata ad ogni cristiano in "articulo mortis"
.E'una crudeltà non mettere a profitto questi tesori della Chiesa per le anime dei defunti. 
Vediamo! Se ci si trovasse davanti a una montagna piena di monete d'oro e si avesse la
 possibilità di prendersene a piacimento per soccorrere dei poveretti incapaci di prenderne,
 non sarebbe crudele rifiutar loro questo servizio? In parecchie località l'uso delle preghiere
 indulgenziate diminuisce di anno in anno, e così anche nelle nostre regioni. Bisognerebbe
 esortare maggiormente i fedeli a questa pratica di devozione.

6) Le elemosine e le buone opere, soprattutto i doni in favore delle Missioni, aiutano le anime del purgatorio.

7) L'ardere delle candele aiuta le anime: prima perché quest'attenzione d'amore dà loro un aiuto morale
 poi perché le candele sono benedette e rischiarano le tenebre in cui si trovano le anime.
Un bambino di undici anni di Kaiser chiese a Maria Simma di pregare per lui. Era in purgatorio per avere,
 il giorno dei morti, spento al cimitero le candele che bruciavano sulle tombe e per avere rubato la
 cera per divertimento. Le candele benedette hanno molto valore per le anime. Il giorno della Candelora
 Maria Simma dovette accendere due candele per un'anima mentre sopportava per essa delle sofferenze
 espiatorie.

8) Il gettare dell'acqua benedetta mitiga le pene dei defunti. Un giorno, passando, Maria Simma,
 gettò dell'acqua benedetta per le anime. Una voce le disse: "Ancora!".
Tutti i mezzi non aiutano le anime nella stessa maniera. Se durante la sua vita qualcuno ha
 poca stima per la Messa, non ne approfitterà molto quando sarà in purgatorio. Se qualcuno
 ha mancato di cuore durante la sua vita riceve poco aiuto.

Coloro che peccarono diffamando gli altri devono espiare duramente il loro peccato.
 Ma chiunque abbia avuto buon cuore in vita riceve molto aiuto.
Un'anima che aveva tralasciato di assistere alla Messa poté domandare otto Messe per suo 
sollievo, poiché durante la sua vita mortale aveva fatto celebrare otto Messe per un'anima dei purgatorio.
MARIA E LE ANIME DEL PURGATORIO
Maria è, per le anime del purgatorio, la Madre della Misericordia. Quando il suo nome echeggia
 in purgatorio le anime provano una grande gioia. Un'anima disse che Maria alla sua morte
 aveva domandato a Gesù di liberare tutte le anime che si trovavano nel purgatorio il giorno
 dell'assunzione, e Gesù aveva esaudito la preghiera di Sua Madre. Il giorno dell'Assunzione queste
 anime avevano accompagnato Maria in cielo, poiché ella era stata incoronata come Madre di Misericordia
 e Madre della Grazia Divina. Al purgatorio Maria distribuisce le grazie secondo la Volontà Divina:
 Ella passa sovente in purgatorio. Ecco ciò che vide Maria Simma.
LE ANIME DEL PURGATORIO E I MORENTI

Durante la notte di Tutti i Santi un'anima le disse: "Oggi, giorno di Tutti i Santi, moriranno 
al Voralberg due persone che sono in gran pericolo di dannazione. Queste non possono essere 
salvate se non si prega con insistenza per loro".
Maria Simma pregò: fu aiutata da altre persone. La notte seguente un'anima venne a dirle che
 le due anime erano scampate dall'inferno ed erano arrivate nel purgatorio. Uno dei due malati si
 era tuttavia fatto amministrare i Santi Sacramenti, l'altro li aveva rifiutati.
Secondo ciò che dicono le anime del purgatorio, molti andrebbero all'inferno perché si prega troppo
 poco per loro. Si potrebbero salvare molte anime dall'inferno se mattino e sera si recitasse questa
 preghiera indulgenziata con tre Ave Maria per coloro che muoiono il giorno stesso: "O Misericordiosissimo
 Gesù, che bruciate di un sì ardente amore per le anime, Vi scongiuro, per l'agonia dei Vostro Santissimo 
cuore e per i dolori della Vostra Madre Immacolata, di purificare con il Vostro Sangue tutti i peccatori
 della terra che sono in agonia e che devono morire oggi stesso. Cuore agonizzante di Gesù, abbiate 
pietà dei morenti".
Maria Simma vide un giorno numerose anime sulla bilancia fra l'inferno ed il purgatorio.
ISTRUZIONI

Le anime del purgatorio si preoccupano molto di noi e del regno di Dio. Ne abbiamo la prova da
 certi avvertimenti che esse diedero a Maria Simma. Quelli che seguono sono stati presi dalle sue note:
 "Non bisogna lamentarsi dei tempi che attraversiamo.E'necessario dire ai genitori che essi ne sono
 i principali responsabili. 1 genitori non possono rendere un peggiore servizio ai foro figli che 
assecondano tutti i loro desideri, dando loro tutto ciò che vogliono, semplicemente perché siano
 contenti e non gridino. L'orgoglio può così prendere radice nel cuore di un bambino.
Più tardi, quando il bambino comincia ad andare a scuola, non sa né recitare un Pater, né fare un 
segno di Croce. Di Dio, alle volte, non sa assolutamente nulla. 1 genitori si discolpano dicendo
 che questo è il dovere del catechista e dei maestri di religione.
Là dove l'insegnamento religioso non comincia dalla più tenera età la religione non tiene, più tardi.

Insegnate ai bambini la rinuncia! Perché oggi c'è questa indifferenza religiosa? Questa decadenza
 morale? Perché i bambini non hanno imparato a rinunciare! Essi diventano più tardi dei malcontenti
 e degli uomini senza discrezione che prendono parte a tutto e vogliono aver tutto a profusione. Ciò provoca
 tante deviazioni sessuali, le pratiche e l'assassinio anticoncezionali. Tutti questi fatti gridano vendetta al cielo!
Chi non ha imparato da bambino a rinunciare diventa egoista, senza amore, tirannico. Per questo motivo oggidì c'è tanto odio e mancanza di carità. Vogliamo vedere dei tempi migliori? S'incominci dall'educazione dei bambini.
Si pecca in maniera spaventosa contro l'amore del prossimo, soprattutto con la maldicenza, l'inganno e la calunnia. Da dove comincia? Nel pensiero. Bisogna imparare queste cose fin dall'infanzia e cercare di scacciare immediatamente i pensieri contrari alla carità. Si combattono subito tutti i pensieri contro la carità; e non si arriverà a giudicare gli altri senza carità.
Per ogni cattolico l'apostolato è un dovere. Alcuni l'esercitano con la professione e altri con il buon esempio. Ci si lamenta che molti sono corrotti dai discorsi contro la morale o contro la Religione. Perché dunque gli altri tacciono? 1 buoni devono pur difendere le loro convinzioni e dichiararsi cristiani. Nel corso della storia della Chiesa la salute delle anime e della civiltà cristiana non sono forse state per i laici un dovere più urgente e più imperioso che ai giorni nostri? Ogni cristiano dovrebbe rimettersi a ricercare il regno di Dio ed a cercare di farlo progredire, altrimenti gli uomini non saranno più in grado di riconoscere il governo della Provvidenza.
La preoccupazione dell'anima non deve essere soffocata da quella esagerata del corpo.
Il 22 giugno 1955, durante la notte, sentii distintamente: "Dio esige un'espiazione!" Ed è con i sacrifici volontari, accettati con la preghiera, che si può espiare maggiormente. Ma se questi sacrifici non si accettano di buona voglia, Dio li esigerà con la forza. Perché è necessaria un'espiazione.
PERCHE DIO LO PERMETTE?

Molta gente si domanda: "È possibile che Dio permetta ai morti di apparire ai vivi?".
Ammettendo che tutto sia possibile alla Sua Bontà, perché Dio permette delle cose cosi straordinarie?
 Non è certamente per soddisfare la nostra curiosità: se per la Misericordia di Dio si producono dei
 fatti fuori dell'ordinario, essi sono tuttavia conformi al piano Divino della salvezza. Questo è il punto 
di vista nel quale ci si deve mettere per farsi un giudizio e per avere un vantaggio spirituale. Questi fatti
 sono di grande consolazione per i defunti, perché permettono loro di essere liberati dalle sofferenze
, e spronano i vivi a pregare maggiormente per le anime dei purgatorio ed a distaccarsi da tutto ciò che è terreno.
Il grande pericolo di oggi è che le cose vanno materialmente troppo bene. Noi dobbiamo vegliare e
 preoccuparci maggiormente della vita eterna, poiché essa dura sempre. Non attacchiamo il nostro cuore a
 ciò che è temporale: di tutto ciò che passa noi non potremo mai portar via nulla. Proprietà, affari, belle case,
 tutto ciò passa e più presto di quello che pensiamo: noi potremo portar via solo le nostre buone opere.
 E' evidente che abbiamo bisogno dei beni terreni per vivere, ma si tratta di non attaccarvi il nostro cuore:
 ecco il problema. Questo è il senso e lo scopo delle apparizioni delle anime dei purgatorio, come di tutte
 le altre rivelazioni private. E': il solo motivo per cui Dio permette tali contatti soprannaturali:
 il buon Dio Misericordioso si degni di darci la Sua benedizione e la sua Grazia per poterne trarre profitto.
Un'anima a cui Dio vuoi dare una grazia particolare possiede già dalla nascita questa grazia,

 ma non è raro che essa sia accordata più tardi. Le vie dei Signore sono ammirevoli, insondabili.
 Un gran peccatore può diventare un gran Santo, come lo prova S. Agostino. Saulo è diventato San Paolo,
 e tutto ad un tratto.
DOMANDE DIVERSE

"Conosce le anime che si indirizzano a Lei?" mi si chiede.
Quelle che ho già conosciuto le riconosco subito; le altre no, a meno che non mi dicano chi sono.
 Esse appaiono il più delle volte in abito da lavoro. "Si può inviare un'anima dei purgatorio da un'altra persona?
".
No, non si può. Uavrei fatto volentieri; avrei voluto soprattutto mandarne una a quelle persone che non fanno
 che prendere in giro queste cose e che non credono che le anime dei purgatorio possano apparire.
 Mi fu pure domandato se si poteva far venire le anime. No, non si può. Esse vengono quando
 il Buon Dio lo permette per chiedere la loro liberazione.
"E' un peccato non credere alle apparizioni delle anime dei purgatorio?" No, non è un dogma 
di fede; non si è obbligati a crederci, ma non bisognerebbe riderne.
CHE COSA SANNO DI NOI LE ANIME DEL PURGATORIO?
Le anime sanno di noi e di quello che ci capita molto di più di quello che noi crediamo. Sanno, 
per esempio, chi prende parte alla loro sepoltura, se si prega o se si va semplicemente per fare
 atto di presenza, senza dire una preghiera, cosa che succede sovente. Esse sanno se si va via
 dopo l'offertorio, senza assistere alla Messa che sarebbe di gran profitto per loro. Se si assistesse
 con devozione alla funzione, invece di accompagnare solamente il corpo al cimitero, si aiuterebbero
 maggiormente i defunti, poiché, altrimenti, si va solo per essere visti, ciò che è di minimo profitto per loro.
Le anime sanno anche tutto ciò che si dice di loro, ciò che si fa per loro; esse sono molto più vicine a
 noi di quello che crediamo, esse sono vicinissime.
CIO CHE AIUTA LE ANIME DEL PURGATORIO
Il soccorso più prezioso che possiamo dare alle anime è senza dubbio la Messa, ma nella misura
 solo in cui i defunti l'hanno stimata da vivi. Anche qui si raccoglierà ciò che è stato seminato.
 Dei resto non contano solo le Messe dei giorni di precetto (domenica e feste), ma pure quelle
 dei giorni feriali. Certo, non tutti possono assistere alla Messa durante i giorni di lavoro; ognuno 
ha le proprie occupazioni professionali, i propri obblighi, e prima di tutto c'è il dovere.
Ma ci sono pure delle persone che potrebbero andarci senza mancare ad alcun dovere: i pensionati, 
per esempio, che sono in buona salute, solidi sulle loro gambe, che stanno vicino alla chiesa, ma che dicono:
 "Sono obbligato ad andarci la domenica, ma non durante la settimana; dunque non ci vado".
Coloro che pensano ed agiscono così devono aspettare a lungo dopo la morte affinché una Messa
 sia loro di profitto, poiché durante la loro vita ne hanno fatto poco caso.
Se non possiamo andarci, inviamovi di frequente i ragazzi in età scolastica. In molti posti non ci sono più
 scolari alle Messe celebrate durante i giorni feriali. Se si sapesse qual è il prezzo di una sola Messa per
 l'eternità le chiese sarebbero piene, anche durante la settimana. Nell'ora della morte le Messe, alle quali
 abbiamo assistito con devozione durante la nostra vita, sono il nostro maggior tesoro; esse hanno 
per noi più valore delle Messe che sono celebrate per noi dopo la morte.
Parenti ed educatori si lamentano che i bambini, ai nostri giorni, sono indolenti e disobbedienti.
 Questo non è un effetto dei caso: una volta i bambini assistevano ogni giorno alla Messa degli scolari. 
La preghiera e la Comunione davano loro la forza d'essere obbedienti e fedeli al loro dovere.
Nessun padre, nessuna madre, né nessun catechista può mettere nel cuore dei bambino ciò che
 Nostro Signore stesso gli dà in grazie durante la Messa e durante la Comunione.

Mi è stato chiesto se è necessario accendere delle candele e dei lucignoli e se quest'atto di devozione ha
 un senso ed un valore. Certo, specialmente quando sono benedetti. E quando non lo sono, bisogna
 pensare che si comprano le candele ed i lucignoli per amore dei nostri defunti: ogni atto d'amore
 ha un gran valore.

L'acqua benedetta è preziosa, essa pure, quando si adopera con fede e fiducia. Ma è la stessa cosa
 aspergerne il suolo con una mano piena o spanderne solo una goccia, accompagnata da una giaculatoria;
 spesso vai meglio una sola goccia.
Peccato che in molte case non ci sia più un'acquasantiera; non c'è quindi occasione di dare dell'acqua
 benedetta alle anime del purgatorio.
QUALI SONO I PECCATI PIU' SEVERAMENTE PUNITI IN PURGATORIO?
I peccati contro la carità: maldicenza, calunnia, rancore; le querele, provocate dalla cupidigia e l'invidia
, sono severamente punite nell'altro mondo. Ecco, per esempio, un buono a nulla potrebbe essere un uomo
 come si deve, se fosse trattato con bontà e carità.
Facciamo attenzione a non criticare, o ridere di certa gente: ciò nuoce gravemente alla nostra anima.
Quante volte delle persone sole si lamentano che non le si aiuti un poco, mentre nelle vicinanze, forse a
 dieci metri di distanza, ci sono dei giovani. Ma a loro non verrebbe mai in mente di aiutare il loro vicino
 bisognoso di soccorso e fare un sentiero nello spesso strato di neve. E tuttavia, le opere di carità hanno la
 maggiore ricompensa in cielo.
Quante volte si pecca con le parole ed i giudizi sprovvisti di carità! Si potrebbe scrivere tutto un libro
 a questo proposito. Se seguissimo la consegna che ci dà la Madre di Dio: "Siate caritatevoli e buoni con tutti",
 noi potremmo convertire la maggior parte degli uomini e non avremmo da temere il comunismo.
Una parola può uccidere, una parola può guarire. L'amore copre la moltitudine dei peccati. Andiamo dunque
 con carità soprattutto davanti ai nostri nemici. Essere buoni con coloro che ci fanno dei bene è una cosa che
 fanno anche i pagani, dice Cristo. Ma fare dei bene a coloro che hanno verso di noi dei sentimenti ostili,
 ecco la vera attitudine cristiana; ecco ciò che il Salvatore ci domanda; così noi ci faremo un amico da un
 nemico, e potremo risparmiarci una gran parte dei purgatorio.
CHE COSA SOFFRONO LE ANIME DEL PURGATORiO?
Esse soffrono in mille modi diversi: ci sono tanti diversi purgatori come ci sono tante anime.
 Ogni anima ha la nostalgia di Dio, e questo è il più lancinante dei dolori. Inoltre ogni anima
 è punita in ciò e per ciò che l'ha fatta peccare. Succede, in una certa misura, anche sulla terra
 quando la punizione segue una cattiva azione: colui che mangia con eccesso soffre di mai
 di ventre e diventa troppo pesante; colui che fuma troppo è intossicato dalla nicotina ed è in
 pericolo di prendere un cancro ai polmoni.
Nessun'anima vorrebbe ritornare di nuovo sulla terra per vivere come prima nelle tenebre di
 questo mondo, poiché conosce cose di cui noi non abbiamo nessuna idea.

Le anime vogliono purificarsi in purgatorio come l'oro nel crogiuolo. Possiamo immaginarci
 una ragazza che volesse andare al primo ballo in abiti sporchi e spettinata? Un'anima che è
 in un luogo di purificazione ha una immagine così sfolgorante di Dio, che le è apparso in 
una bellezza, in una purità così splendida, così abbagliante, che tutte le forze dei cielo,
 non basterebbero a smuoverla per presentarsi davanti a Dio finché sussiste in essa la
 minima macchia. Solo un'anima luminosa, perfetta, osa andare verso l'incontro della luce
 eterna e della perfezione divina per contemplare Dio faccia a faccia.
BISOGNA PERDONARE AL DI LA DELLA TOMBA?
Un contadino venne un giorno a vedermi per lamentarsi: "Sto costruendo una stalla.
 Ogni volta che il muro arriva ad una certa altezza cade dall'altra parte. Noi abbiamo
 esaminato la cosa; non ci sono difetti, deve esserci qualcosa di soprannaturale lì dentro.
 Che si può fare?".
Gli domandai: "Hai forse un defunto che aveva qualcosa contro di te, o che era animato
 da sentimenti ostili nei tuoi riguardi?".
Rispose: "Per questo, sì! Pensavo giustamente che non potesse essere che lui che, anche 
sotto terra, non mi lasciasse tranquillo". "Chiede solamente" gli dico "che tu gli perdoni,
 null'altro". "Cosa? perdonargli? a lui che mi ha fatto tanti torti da vivo? perché possa andarsene
 in Cielo? No, no! Non ha che da espiare". Dovetti calmarlo: "Non se ne andrà subito in cielo;
 dovrà ben espiare questo torto, ma sopporterà più facilmente la sua pena. Non ti lascerà più riposo
 finché tu non gli abbia perdonato dal fondo dei cuore".
Non voleva saperne. Gli domandai allora: "Perché dici dunque nel Padre Nostro: "perdona le nostre
 offese come noi perdoniamo a coloro che ci hanno offeso?" Di fatto tu dici a Dio: "Non mi perdonare,
 perché anch'io non perdono al mio prossimo".
"Solo adesso capisco veramente", confessò.
Potei ancora indurlo a raccogliere tutte le sue energie per dichiarare: "SI, in nome di Dio, voglio perdonare,
 affinché Dio mi perdoni".
QUAL È L'EFFICACIA DELL'INDULGENZA PLENARIA CONCESSA IN PUNTO DI MORTE?
Un uomo mi fece chiedere un giorno di sua moglie morta. La risposta fu che quella donna era ancora
 in purgatorio. Notate che era membro di parecchie confraternita nelle quali si può guadagnare
 un'indulgenza plenaria in punto di morte. Si sarebbe dunque potuto pensare che non fosse più in purgatorio.
Domandai ad un'anima com'era possibile tal cosa. Ecco la risposta: "Per guadagnare pienamente

 un'indulgenza per se stessi, bisogna avere l'anima dei tutto staccata da ogni attaccamento terreno.
 Si domanda molto. Prendete, per esempio, una madre di cinque figli sul letto di morte. Ebbene, questa
 deve dire a Dio: "Voglio ciò che vuoi Tu, vivere o morire, come Tu vuoi".
Si domanda molto. Bisogna già essere vissuti in questi sentimenti per poter raggiungere un ta
l grado di distaccco nell'ora della morte.
CI SONO ANCHE BAMBINI IN PURGATORIO?
Sì, anche dei bambini che non vanno ancora a scuola possono andare in purgatorio. Dal momento 
che un bambino sa che qualcosa non è buona e la fa, commette una colpa.
Naturalmente, per i bambini il purgatorio non è lungo, né doloroso, poiché manca loro il pieno 
discernimento. Ma non dite che un bambino non capisca ancora! Un bambino capisce più 
di quello che noi pensiamo, ha una coscienza ben più delicata di un adulto.
QUAL E IL DESTINO DEI BAMBINI MORTI SENZA BATTESIMO,
 DEI SUICIDI, ecc,?
Questi bambini hanno pure un "cielo"; essi sono felici, ma non hanno la visione di Dio. Tuttavia,

 ne sanno così poco su questo tema che credono d'aver raggiunto ciò che esiste di più bello.
 Che ne è dei suicidi? sono dannati? Non tutti, perché, nella maggior parte dei casi, non sono
 responsabili dei loro atti. Coloro che sono colpevoli d'averli spinti al suicidio portano
 una responsabilità maggiore.
I membri di un'altra religione vanno pure in purgatorio?
Si, anche coloro che non credono nel purgatorio. Ma non soffrono tanto come i cattolici, 
poiché non avevano le sorgenti di grazie di cui noi disponiamo; senza dubbio, non hanno
 la stessa felicità. Le anime dei purgatorio non possono far nulla per se stesse?
No, assolutamente nulla, ma esse possono aiutarci molto se noi glielo chiediamo.
LA DONNA CHE AVEVA IL PURGATORIO PIU TERRIBILE
Un uomo mi scrisse una lettera: sua moglie era morta da un anno; da allora ogni notte sentiva
 bussare alla porta della sua camera. Mi chiese di andare a vedere cosa succedeva. Vi andai dopo
 avergli detto che non ero sicura di poter sapere qualcosa. Forse sua moglie non poteva ancora
 annunciarsi. Era necessario, in questo caso, abbandonare tutto nelle mani della Provvidenza.
Dormii in quella camera. Verso le 23, 30 circa incominciò il rumore. Domandai subito: "Cosa vuoi?
 Che devo fare?". Non vidi nessuno e non ricevetti risposta alcuna. Pensai che quella donna non
 potesse ancora parlare. Dopo cinque minuti circa, intesi uno scalpitare spaventoso; arrivò un grosso 
animale, cosa che non mi era ancora capitata. Era un ippopotamo.
Gettai subito dell'acqua benedetta e chiesi: "Come posso aiutarti?". Nessuna risposta: era preoccupante.
 Allora venne il demonio, sotto forma di un orribile serpente gigantesco che strinse l'animale...
 per strangolarlo. Poi, improvvisamente, scomparve. Mi misi a fare dei ragionamenti tristi. Tuttavia
, quella donna non doveva essere dannata.
Poco dopo venne un'anima con un'apparenza umana, come vengono sempre da me; mi consolò:
 "Non temere: questa donna non è dannata, ma subisce il più terribile purgatorio che esista".
E mi disse la causa. Costei era vissuta, per decine d'anni, in inimicizia con un'altra donna: inimicizia 
di cui ella era la causa. La sua nemica aveva voluto sovente fare la pace, ma ella si era rifiutata:
 anche durante la sua ultima malattia aveva rifiutato le sue richieste con sgarbo, ed era morta così.
Abbiamo qui una prova della severità con la quale Dio punisce coloro che si comportano in una
 maniera ostile riguardo al prossimo, poiché questo è un atteggiamento diametralmente opposto

 alla carità. Nella vita si arriva sovente a dispute, ma bisogna cercare di rimettere a posto, al più presto,
 ogni cosa: perdonare subito. La carità oltrepassa tutto; non si ripete abbastanza il valore della sua forza.
 Essa copre una moltitudine di peccati.
ESORTAZIONI DATE DALLE ANIME DEL PURGATORIO
Sovente ho ricevuto, da parte delle anime, comunicazioni, esortazioni e consigli pratici
. Ne cito brevemente alcuni:
Il Santissimo Sacramento non è più onorato come dovrebbe essere. In molte chiese moderne non è più
 al centro della chiesa.

Sovente si fanno statue e quadri che scherniscono ciò che dovrebbero rappresentare. Anche il fatto di
 comunicarsi in piedi senza nessuna genuflessione è una mancanza di rispetto e di umiltà.

Il Rosario dovrebbe essere tenuto in maggiore onore. La preghiera dei Rosario ha una grande potenza:
 Maria è il soccorso dei cristiani.

Ovunque offendo la gente dicendo, per ordine delle anime dei purgatorio, che gli abiti immodesti
 come le minigonne spingono all'immoralità. Bisogna prendere le cose seriamente: le donne hanno su
 questo punto una grande responsabilità.

Le anime desiderano che si faccia il testamento in tempo. Quante querele nascono e si continuano
 per generazioni perché o non si è fatto testa, mento, o non si è fatto secondo giustizia.

È necessario che ciascuno contribuisca all'avvento dei Regno di Cristo. I genitori hanno una grande
 responsabilità quando non lasciano lavorare attivamente i loro ragazzi. La gioventù si rende colpevole 
quando, per amore dei propri comodi, tralascia di compiere una buona azione.
UNA MAESTRA Di SCUOLA TIROLESE CHE HA IL SENSO DELL'UMORISMO
Ho una compagna di scuola nel Tirolo, una buona anima, la quale, ammalatasi, sopportò
 la malattia con pazienza. Trascorso un anno dalla sua malattia, sentii che era in sanatorio,
 e decisi di andare a trovarla. Quando arrivai mi disse: "Perché il Buon Dio non mi ascolta?
 Potrei essere tanto utile a scuola".
"Sì; ma senta, Suora", cercai di confortarla, "lei deve sempre pensare che la sofferenza è
 un gran segno dell'amore che Dio ci porta".
Allora, scherzando, mi rispose: "Vorrei che Egli, per un po' di tempo, non mi amasse così tanto!".
TU DEVI SANTIFICARE LA DOMENICA
Un'anima mi ha incaricato di menzionare sempre la santificazione della festa quando 
tengo delle conferenze. Infatti in questo giorno si fa del lavoro inutile, che non è assolutamente necessario.
Inoltre si deve assistere la domenica alla S. Messa, e non il sabato. La S. Messa dei sabato è stata introdotta
 solo per coloro che non hanno la possibilità di ascoltarla la domenica. Quando dei giovani vogliono
 fare una escursione, allora vanno a Messa il sabato. Ciò è permesso. Ma non è permesso farlo per 
abitudine: io vado il sabato, così la domenica non sono obbligata ad andarci. Così non si può fare.
 Davanti a Dio questo non vale!
Le anime dei purgatorio dicono che il rito latino deve restare vicino a quello nella lingua materna,
 affinché anche i fedeli che parlano altre lingue possano partecipare con raccoglimento alla
 celebrazione festiva. Così desidera anche il Papa.
NON CI SI CURA PIU' DI RICONOSCERE I PECCATI
In molti luoghi anche la confessione è stata messa fuori uso.
La confessione è un sacramento istituito da Cristo e non dalla Chiesa, come molti credono. 
Cristo infatti disse: "Ricevete lo Spirito Santo: saranno rimessi i peccati a chi li rimetterete,
 e saranno ritenuti a chi li riterrete" (Gv. 20, 23). Quindi i peccati devono essere confessati,
 altrimenti come può il sacerdote decidere se si devono rimettere o no?
Una persona mi chiese un giorno: "Ma Cristo non disse che si deve andare a dire i peccati
 in confessionale". Al che io risposi: "No, questo Cristo non lo disse. Se lei preferisce può
 confessarsi davanti alla gente, in modo che il sacerdote possa darle l'assoluzione fuori dal confessionale
. Ma lei li deve accusare i suoi peccati".
Con varie scuse si cerca di sostituire la confessione particolare con una penitenza fatta di meditazione.
 In queste parrocchie le confessioni diminuiscono notevolmente. Roma e anche i Vescovi austriaci
 hanno dichiarato con grande chiarezza che in una confessione comunitaria non è possibile assolvere una
 persona che ha dei peccati mortali. Quindi la confessione comunitaria non potrà mai sostituire la
 confessione personale.
Così pure si cerca di non permettere di confessarsi ai comunicando, che per la prima volta ricevono il Signore.
 Ciò non è permesso. 11 Papa ha già dichiarato due volte che la confessione deve precedere la prima
 comunione. Purtroppo molti sacerdoti non seguono più il Papa, e ciò si dovrà amaramente scontare.
Le anime dei purgatorio ci esortano continuamente a pregare per il Santo Padre. Oggi è necessario
 attenersi scrupolosamente a ciò che dice il Papa, e seguire la propria coscienza.
Ad Uim incontrai dei ragazzi di quindici anni che non avevano ancora ricevuto il sacramento della 
confessione. Domandai perché non si fossero ancora confessati e mi risposero: "Nell'occasione 
della prima comunione non ci fu permesso. In seguito avremmo potuto confessarci nel sesto
 anno di scuola elementare. Ci domandammo a vicenda: -Tu hai ancora altri peccati in più di allora?
 - Veramente no, all'infuori di qualche lite, di qualche disubbidienza. - Bene! - ci dicemmo
 -Avremmo dovuto confessarci prima di ricevere la prima comunione. Non l'abbiamo fatto.
 Così, non avendo preso quell'abitudine, non ci confessiamo più".

Eppure la confessione prima di ricevere la prima comunione è tanto necessaria, proprio
 per la formazione della coscienza dei fanciulli. Molti innovatori non hanno seguito gli
 insegnamenti dei Vescovi, ed hanno caparbiamente rinnovato tutto di sana pianta.
 Ora essi devono constatare che i fedeli, ma soprattutto i bambini, non li ubbidiscono più.
Il Decreto della Congregazione per la propagazione della Fede A.A.S. N. 58/16 dei 29-12-1966,
 era stato già approvato da S.S. Paolo VI il giorno 14-10-1966 e venne pubblicato per volere 
di Sua Santità stessa.Tre mesi dopo la pubblicazione il Decreto venne convalidato, per cui non 
è più proibito divulgare - senza l'imprimitur - scritti riguardanti nuove apparizioni, rivelazioni,
 profezie e miracoli.
l Concilio Vaticano Il ha riconosciuto il diritto all'informazione leale fra le persone oneste; 
dopo il 15-11-1966 i canoni 1399 e 2218 non sono più in vigore.(Documentazione cattolica
 n. 1488, pag. 327).

NON SCENDO DALLA CROCE Di Fulton j Sheen,vescovo

Ero uscito di casa per saziarmi di sole.Trovai un uomo che

si dibatteva nel dolore della crocifissione.Mi fermai

e gli dissi:"Permetti che ti aiuti"?Lui rispose:

Lasciami dove sono.

Non scendo dalla croce fino a quando sopra vi

spasimano i miei fratelli.

fino a quando per staccarmi

non si uniranno tutti gli uomini.

Gli dissi"Che vuoi che io faccia?"

Mi rispose:

Và per il mondo e di a coloro

che incontrerai che c è un uomo

che aspetta inchiodato alla croce.