lunedì 28 ottobre 2013

HALLOWEEN: Festa della zucche (vuote!)....


USA LA TESTA NON LA ZUCCA!!!




1. IL SIGNIFICATO 
Halloween è la forma contratta dell’espressione inglese “All Hallows Eve” che letteralmente significa “vigilia d’Ognissanti”. Halloween, nonostante non lo si dica come invece si dovrebbe, è una ricorrenza magica. Il mondo dell’occulto così lo definisce: “È il giorno più magico dell’anno, è il capodanno di tutto il mondo esoterico, è la festa più importante dell’anno per i seguaci di Satana”. Il 31 Ottobre, infatti, è una data importante non soltanto nella cultura celtica, ma anche nel satanismo. È uno dei quattro sabba delle streghe. I primi tre segnavano il tempo per le stagioni "benefiche": il risveglio della terra dopo l’inverno, il tempo della semina, il tempo della messe. Il quarto sabba marcava l’arrivo dell’inverno e la "sconfitta" del sole: freddo, fame e morte. La festa cattolica di Tutti i Santi non ha niente a che vedere con quella di Halloween. Fu instaurata da Papa Gregorio IV nell’840, e dal 1048 la sua celebrazione (originariamente in Maggio) fu spostata al 1 Novembre al fine di detronizzare il culto a Samhain. Una volta, dunque, le feste pagane venivano sostituite negli stessi giorni da feste cristiane; oggi si assiste al tentativo contrario: in coincidenza con le feste cristiane di Ognissanti e dei fedeli defunti, si cerca di diffondere nella cultura e nei costumi una festa pagana estranea e ostile al clima e al contesto di preghiera e di vera fede delle due feste cristiane. 



2. PERCHÉ SI FESTEGGIA LA NOTTE DEL 31 OTTOBRE? 
Le origini di Halloween risalgono agli antichi druidi celti, e quindi a circa 2000 anni fa. I Celti vivevano in un vasto territorio che oggi è occupato dalla Francia, l’Inghilterra, il Galles, la Scozia e l’Irlanda, e celebravano la vigilia del nuovo anno, il 31 Ottobre, in onore di Samhain, il principe della morte. Siccome il loro sostentamento principale era l’agricoltura, nella notte del 31 Ottobre (notte di fine estate) i Celti festeggiavano Samhain, divinità oscura che i mortali ringraziavano per i raccolti estivi. Si trattava del “Trinox Samhain” o capodanno celtico. Samhain era il Signore degli Inferi che, con l’arrivo dell’inverno, cancellava la potenza del dio sole, suo eterno rivale. Samhain venne così tradizionalmente identificato con il dio dei morti, o semplicemente con la luna, che spesso appare nell’iconografia di Halloween. Samhain è anche il nome gaelico del mese che corrispondeva suppergiù a novembre. Il giorno di Samhain segnava dunque l’inizio invernale della metà dell’anno, e fu chiamato per questo “il giorno in mezzo agli anni”. L’essere “in mezzo agli anni” veniva considerato un momento magico: le barriere tra il mondo dei vivi e quello degli spiriti si assottigliavano tanto da permettere a questi ultimi di tornare sulla terra comunicare con i vivi. I Celti credevano che in questo giorno gli spiriti malvagi dei morti, ritornavano per creare confusione e caos fra i viventi. La festa doveva placare Samhain e gli spiriti dei defunti. All’inizio, in questa giornata, si onoravano tutti i morti, compresi i primi santi cristiani, ma con il passare del tempo, incredibilmente, questi spiriti assunsero un connotato diabolico e malvagio. Fu così che, durante le celebrazioni per Halloween, apparvero rappresentazioni di fantasmi, scheletri, simboli della morte, del diavolo e di altre creature maligne, come le streghe. Pipistrelli, gatti neri, luna piena, streghe, fantasmi hanno invece poco a che vedere con la iniziale e celtica vigilia di Samhain. Qualcuno li ha aggiunti abusivamente. Nella cerimonia celtica però era già presente un particolare che ha fatto da apripista all’inglobamento di simboli esoterici: i partecipanti dovevano vestirsi con pelli e teste d’animali, al fine di acquistare la forza dell’animale rappresentato e spaventare così gli spiriti malvagi che erano presenti.



3. LA LEGGENDA 
L’antica leggenda irlandese racconta che Jack, un fabbro malvagio, perverso e tirchio, una notte d’Ognissanti, dopo l’ennesima bevuta viene colto da un attacco mortale di cirrosi epatica. Il diavolo nel reclamare la sua anima viene raggirato da Jack e si trova costretto ad esaudire alcuni suoi desideri, tra i quali quello di lasciarlo in vita, giungendo ad un patto con cui rinunciava all’anima del reprobo. Jack, ignaro dell’effetto della malattia, muore un anno dopo. Rifiutato in Paradiso, Jack non trova posto nemmeno all’inferno a causa del patto con diavolo. A modo di rito, il poveraccio intaglia una grossa rapa mettendovi all’interno della brace fiammante, a luogo della dannazione eterna. Con questa lanterna, Jack, fantasma, torna nel mondo dei vivi. Gli irlandesi, colpiti dalla carestia, immigrarono in America verso il 1850. Approdati nel nuovo mondo, trovarono un enormità di zucche che, a differenza delle piccole rape indigene, erano sufficientemente grandi da essere intagliate. Così le zucche sostituirono le rape e divennero le “Jack o lantern”, utilizzate la notte d’Ognissanti perché si pensava di tenere lontani gli spiriti inquieti dei morti che tentavano, come Jack, di tornare a casa. I bambini oggi si travestono e fanno visita alle famiglie guidati dalla lanterna-zucca e ottengono dolci in cambio della loro “benevolenza”, dicendo alle famiglie la famosa frase: “Trick or treat” (“dolcetto o scherzetto”), che sembra innocente, ma il cui significato originale è: “maledizione o sacrificio”. Infatti, alcuni secoli prima di Gesù Cristo, una setta segreta teneva sotto il suo impero il mondo celtico. Ogni anno, il 31 Ottobre, giorno di Halloween, essa celebrava, in onore delle sue divinità pagane, un festival della morte. Gli anziani della setta andavano di casa in casa reclamando offerte per il loro “dio” e capitava che esigessero sacrifici umani. In caso di rifiuto, proferivano delle maledizioni di morte sulla casa: da qui è nato il “trick or treat”.Questa festa, affermatasi e diffusasi negli U.S.A., è stata importata dapprima in Europa e quindi in Italia. 



4. MELE FRUTTO PROTAGONISTA; PIPISTRELLO, GUFO, RAGNO E GATTO NERO 
Per venerare Samhain, la terribile divinità della notte, si praticavano in particolare due riti divinatori 1) l’immersione delle mele 2) la spellatura della mela. Il primo era una divinazione per un matrimonio: la prima persona che mordeva una mela si sarebbe sposata l’anno seguente. Invece sbucciare la mela era una divinazione sulla durata della vita: più lungo era il pezzo di mela sbucciato senza romperlo, più lunga sarebbe stata la vita di chi la sbucciava. 
I quattro animali tipici di Halloween sono stati associati, a partire dal Medioevo, alle streghe, di cui si credeva che fossero servitori demoniaci, chiamati famigli. Quando le streghe cominciarono a essere collegate ad Halloween, anche i famigli ne divennero delle icone. 
Pipistrello. Simbolo molto popolare di Halloween. Il pipistrello è connesso alla stregoneria e alla morte in molte culture diverse: questa associazione nasce dall’usanza di volare di notte e di dimorare in caverne e rovine. Il sangue di pipistrello è usato nella magia nera per preparare pozioni magiche. 
Ragno. La superstizione vuole che il ragno sia portatore di cattive vibrazioni, capace di fare del male a uomini e animali anche solo con la vicinanza. 
Gufo. Durante il Medioevo si credeva che nella notte di Halloween demoni in forma di gufi viaggiassero assieme alle streghe e ai loro gatti a bordo di manici di scopa per andare al Sabba delle Streghe. 
Gatto. Infine, il gatto nero: quanti di voi tuttora fanno tre passi indietro quando un gatto nero taglia la strada? Per qualcuno, ancora oggi, i gatti neri sono creature sinistre portatrici di sfortuna. Ed è ancora una volta nell’epoca medievale che il gatto nero divenne simbolo del diavolo. I gatti neri vengono associati alle streghe per superstizione: si credeva infatti che le streghe potessero trasferire il loro spirito in un gatto, e per questo ne avevano sempre uno. 



5. CONSIDERAZIONI CONCLUSIVE (Luca Farnese, Il Settimanale di Padre Pio
“Io vorrei che i genitori, i parenti e le famiglie usassero lo stesso dispendio di energie, di tempo e di soldi dedicato ad un evento insensato come quello di Halloween per educare ai valori veri, come quelli della comunione dei santi e dei defunti». Con queste parole il cardinale Tarcisio Bertone ha commentato lo scorso anno la festa di Halloween che ormai è entrata di diritto anche nelle nostre scuole dove viene attesa e festeggiata come un grande evento. Una ex strega ha confessato che Halloween non è nient’altro che una subdola iniziazione all’occulto. Infatti, quella notte le streghe compiono rituali e gettano maledizioni sui dolciumi prima della loro distribuzione per attrarre i giovani alla stregoneria e sollecitare l’interesse per l’occulto. Quindi questa pseudo-festa è solo uno dei tanti modi con cui si tenta di introdurre una mentalità esoterica nella nostra vita e nelle nostre tradizioni. Basti pensare a certe filastrocche imparate dai bambini che costituiscono vere e proprie evocazioni di spiriti maligni. Molti oggetti, poi, venduti per la festa di Halloween sono amuleti, talismani, manufatti usati nelle pratiche di stregoneria per siglare patti col diavolo affinché esaudisca i desideri degli uomini. L’ormai defunto don Oreste Benzi affermava che lo scopo principale di Halloween è la diffusione di una mentalità magico-demoniaca con cui si vuole sostituire la nostra cultura cristiana. Sulla stessa linea monsignor Girolamo Grillo, vescovo di Civitavecchia, che afferma: «Si tratta di una consuetudine nettamente pagana, naturalmente un vero cristiano non potrà mai dare il suo assenso a tutto questo, soprattutto per il fatto che di carnevalate oscene ve ne sono a iosa, cui vanno aggiunte le veglie sataniche mascherate proposte da alcuni gruppi, purtroppo abbastanza diffusi anche nei nostri ambienti».Perfino la simbologia della festa di Halloween ha radici esoteriche. Anche le decorazioni dei costumi, utilizzati nella serata della festa, devono essere sfrontate per essere d’effetto. Arancione, nero e rosso – i colori del diavolo – sono quelli associati ad Halloween. Discoteche e pub poi organizzano feste ispirandosi al mondo dell’orrore e dei vampiri. Vari locali si presentano per il grande evento allestiti con tavoli a forma di bare, soffitti da cui pendono lunghe ragnatele, scheletri ovunque posizionati, bicchieri a forma di teschi, e i partecipanti completano l’atmosfera travestendosi rigorosamente da mostri o streghe, spesso con zucche sulla testa. La festa di Halloween si lega a un altro preoccupante fenomeno: la presenza di cartomanti e chiromanti nelle discoteche. Oltre a ballare, i ragazzi hanno così la possibilità di entrare in contatto con gli operatori dell’occulto e di farsi leggere i tarocchi in un angolo del locale. Fatto sta che Halloween col tempo è diventato anche un colossale business economico, tanto è vero che Telefono Blu stima in 120 milioni di euro la spesa per organizzare eventi pubblici e privati e un investimento di 150 milioni di euro per maschere ed abbigliamento. La Intesa consumatori (Adoc, Adusbef, Coda-cons e Federconsumatori) parla di un business di 260 milioni di euro. Certo che se una volta le feste pagane venivano sostituite, negli stessi giorni, da feste cristiane, oggi si assiste al tentativo contrario e cioè, in coincidenza con le feste cristiane, si cerca di diffondere, nella cultura e nei costumi, una festa pagana estranea al clima e al contesto di preghiera e di fede delle feste cristiane. Ebbene, non resta che mettere al corrente un po’ tutti dei rischi di questa festa a cominciare dai docenti e dirigenti scolastici che hanno la grande possibilità di far capire ai loro alunni che la festa di Halloween non ha niente a che vedere con le nostre tradizioni. Sminuendone l’importanza, facendola passare in second’ordine si potrebbe sperare di vederla uscire gradualmente dal nostro costume e dal clamore dei media per essere del tutto dimenticata nel giro di pochi anni. Per noi cristiani questa notte c’è un solo pensiero ed una sola gioia: i nostri Santi! Dunque non più “dolcetto o scherzetto”, ma “dimmi che santo sei”.




Don Leonardo Maria Pompei

EGOISMO

Oggi l'umanità soffre di una gravissima malattia spirituale che rimane irriconoscibile ai malati, come quando un pazzo è convinto di essere perfettamente sano. 

La malattia del secolo è l'egoismo, e non spunta come un fungo ma si sviluppa nella misura che si perde la spiritualità cristiana, si perde lo Spirito di Dio. 

Questo avviene ai cristiani, figuriamoci cosa avviene agli innumerevoli che sono opposti o non conoscono Gesù.

Egoismo indica uno smisurato amor di sé, un agire fondato sull'individualismo, il centro di tutto è se stesso.

Mentre al tempo di Gesù migliaia di malati andavano a cercare la guarigione fisica, oggi miliardi di persone dovrebbero chiedere la guarigione spirituale, interiore. Ma chiederla a chi? Se non credono o seguono altre vie spirituali che non garantiscono la salvezza eterna, è abbastanza difficile incontrare Gesù Cristo.

Il Vangelo di oggi afferma che in migliaia cercavano Gesù, già la ricerca è un'apertura significativa all'azione Divina, ed essendo una ricerca sincera anche solo per la guarigione fisica, i miracoli Gesù li concedeva con prontezza. "Erano venuti per ascoltarlo ed essere guariti dalle loro malattie".

La speranza di chi confida in Gesù non rimane mai delusa, alle volte le Grazie non arrivano subito perchè la persona non è ben disposta interiormente, si trova in uno stato spirituale opposto all'azione della Grazia. Dio potrebbe ritardare una Grazia per far crescere la persona nella Fede, farla abituare a pregare e a chiedere, ad adorarlo e contemporaneamente ad allontanare vizi e dissipazioni.

San Luca descrive la scena che si svolgeva attorno al Signore con molta chiarezza, quanti si avvicinavano a Lui anche se cercavano una guarigione, si abbandonavano alla sua volontà. Questo è il passaggio importante che occorre compiere per lasciare la vecchia mentalità, così come hanno fatto anche gli Apostoli, tra cui Simone e Giuda festeggiati oggi. In particolare Giuda Taddeo cugino di Gesù, è un potente intercessore, Patrono dei casi disperati.

L'intercessore è il Santo che prega Gesù e ogni sua richiesta prima o poi viene accolta per i meriti acquistati nella sua vita.

Non è difficile ottenere miracoli quando è Gesù a volerne concedere abbondantemente. La differenza tra i miracolati del Vangelo e molti cristiani che oggi cercano Gesù è la disposizione interiore. Chi vive nella vanità e conduce una vita dissipata ha maggiori difficoltà ad ottenere Grazie, sia per la poca esperienza nella preghiera sia per l'attaccamento alla mondanità ma soprattutto a se stesso.

È l'abbandono in Gesù a dare la vera svolta nella vita, non c'è autentico cammino cristiano se non si arriva alla decisione di vincere l'orgoglio e la superbia. Ho già spiegato i loro significati, ma rileggiamoli:

La superbia della vita è una delle tre concupiscenze. Per concupiscenza si intende la spinta al male. La superbia della vita, è l’ostentazione di una sicurezza morale falsa e menzognera, la pretesa arrogante di stabilire ciò che è bene e ciò che è male, ignorando il Vangelo e considerando la morale con la valutazione assoluta della propria coscienza.

La superbia offusca la mente, non può una persona discernere il bene dal male o compiere scelte con la Luce di Dio, perché la superbia fa entrare in un tunnel tenebroso.

Con orgoglio si intende il forte senso di autostima e fiducia nelle proprie capacità, si è miseramente convinti di avere compreso tutto dalla vita e capaci di stabilire ogni verità. Inoltre, l’orgoglioso è assolutamente incapace di ricevere umiliazioni. Il sinonimo di orgoglio, manifesta “un'alta opinione di sé”.

Gesù invece chiede umiltà e grande fiducia in Lui per ricevere Grazie. "Anche quelli che erano tormentati da spiriti impuri venivano guariti". Oggi molti non credono più all'esistenza del diavolo oltre che dell'inferno, come spiegano allora questo passo in cui Gesù liberava i posseduti dagli spiriti impuri, quindi dai diavoli?

Già il Vangelo storico è sufficiente per conoscere tutta la rivelazione di Gesù, anche la Madonna a Medjugorje ha parlato dell'inferno in modo molto chiaro.

«Oggi molti vanno all'inferno. Dio permette che i suoi figli soffrano nell'inferno perché hanno commesso colpe gravissime e imperdonabili. Coloro che vanno all'inferno non hanno più possibilità di conoscere una sorte migliore. Le anime dei dannati non si pentono e continuano a rifiutare Dio. E lì lo maledicono ancor più di quanto non facessero prima, quando erano sulla terra. Diventano parte dell'inferno e non vogliono essere liberate da quel luogo». (25 luglio 1982)

«La maggior parte degli uomini, quando muore, va in Purgatorio. Un numero pure molto grande va all’inferno. Soltanto un piccolo numero di anime va direttamente in Paradiso. Vi conviene rinunciare a tutto pur di essere portati direttamente in Paradiso al momento della vostra morte». (2 novembre 1983)

«Ogni persona adulta è in grado di conoscere Dio. Il peccato del mondo consiste in questo: che non cerca affatto Dio. Per coloro che adesso dicono di non credere in Dio, quanto sarà duro allorché si avvicineranno al trono dell’Altissimo per sentirsi condannare all’inferno». (3 febbraio 1984)

Continuiamo le intense preghiere alla Madonna con la recita giornaliera del Santo Rosario per me, per vincere l’attacco portato da satana, sciogliendo questo nodo oppressivo. Chi mi vuole bene, preghi molto per me.
Vi benedico e prego per tutti voi. Pregate per me ogni giorno nella Messa e nel Rosario.

PADRE GIULIO MARIA SCOZZARO

domenica 20 ottobre 2013

VIVERE CON LE PERSONE CATTIVE




saggio dello psicanalista cattolico  Valerio Albisetti


I Cattivi
* Gli altri non sono innocenti
Dio si fa conoscere in modo ravvicinato anche e soprattutto nell’altro, in chi ci sta vicino, in chi incontriamo.
Ma questi altri, in genere, non sono puliti.
Non sono angeli.
Non sono innocenti.
Non sono buoni.
Ma uomini e donne, in carne ed ossa.
Con tutta la loro nevrosi, con tutta la loro negatività.
Per questo mi viene da provare paura degli altri.
Forse anche perché, come psicoanalista, so bene quanto potere distruttivo, mortale, esista nella personalità umana.
L’istinto di morte.
Un istinto che odia tutto ciò che vuole crescere, che trasforma le persone in cose, che desidera solo possedere, controllare, annientare, uccidere.
Un istinto che ha paura della vita.
Perché essa è complessa, imprevedibile, creativa,indefinibile, misteriosa.
L’istinto di morte aspira all’ordine e alla giustizia.
Ma il suo ordine, la sua giustizia.
Solo così non perde contatto con la realtà.
La sua realtà.
Per questo è così difficile, per me, essere amico di un altro essere umano.
Perché so quanto è difficile sfuggire al potere distruttivo che proviene dall’altro.
Ma nell’altro vi è anche un istinto alla vita.
Per me, dunque, essere amici, saper amare, significa saper discernere questi due istinti, queste due forze, presenti nell’essere umano.
Saper essere amici, saper amare, nella mia visione, vuol dire anche dire no.
Dire no all’istinto di morte che vedo, che trovo, nell’altro.
Essere amici, saper amare, per me, significa allora non legarsi all’altro, né legare l’altro a sé.
Ma rompere i legami.
Incentivare, sollecitare l’autonomia dell’altro.
Solo così si può uccidere l’istinto di morte.
Solo così si può amare salvando la propria integrità.


 * Rendersi e rendere liberi
Stare con gli altri non è facile.
Vuoi per la propria parte nevrotica, vuoi per la nevrosi o la cattiveria che presentano gli altri.
Molte volte, infatti, cercare gli altri o stare con loro, in alleanza, in complicità, è una trappola, è il bisogno delle reciproche nevrosi, il risultato di reciproci egoismi.
Molti, a questo proposito, credono che essere buoni significhi dire sempre si, porsi a completa disposizione, soddisfare ogni richiesta, dell’altro.
Io credo, invece, che si debba discernere il tipo d’aiuto da offrire all’altro, affinché esso lo stimoli nella sua crescita personale.
Non e’ sufficiente dare.
Bisogna anche e soprattutto domandarsi perché si dà.
Si può scoprire, ad esempio, che il dare funge da compensazione a propri sensi di colpa, a sensi di inferiorità; o è finalizzato a legare a sé l’altro, o a coprire la propria solitudine.
Il vero stare con gli altri fa crescere l’altro, lo rende autonomo ed indipendente.
O comunque è così che ci si deve proporre agli altri.
Ogni giorno.
Stare con gli altri
non significa sopportarli.
Non significa soffocarli.
Non significa chiudersi a loro.
Non significa possederli.
Non significa controllarli.
Ma renderli liberi ed aperti alla vita.
Al di là di noi.
Al di là della nostra presenza.
E comunque così noi dobbiamo proporci solo così .


* Lo sguardo pulito
Creare in sé, acquisire, la capacità di stare con gli altri, come io intendo, implica necessariamente un cambiamento profondo della propria personalità.
Un tale cambiamento non avviene automaticamente, gratuitamente, né in modo indolore.
E nemmeno è sufficiente la buona volontà, o il solo, mero, conoscere le proprie debolezze.
In questi modi l’io si confermerà nelle sue pulsioni narcisistiche, autoprotettive, autogiustificative,manipolative, mortali.
O si recuperano e si risignificano la responsabilità e la consapevolezza, personali;
il progetto del cambiamento vero, profondo, concreto, del proprio Io,
oppure si cadrà continuamente, in modo perverso, ineluttabile ed inesorabile, nella trappola della deresponsabilizzazione, della superficialità.
Superficialità, creatrice o complice inconsapevole della cattiveria, che vedo ormai sempre più diffusa, sempre più imitata, assunta, copiata e che pare riprodursi all’infinito.
Il coraggio di stare di fronte a se stessi, di sostare nel proprio Io per interpretarne, decifrarne i lati oscuri, fragili, negativi, misteriosi, che albergano in tutti noi,
il coraggio di entrare dentro di sé in profondità per dare senso al proprio esistere su questa terra ( per me operazione assoluta, alta e unica, che dà il senso della mia vita, del mio tempo, della mia scrittura ), sono condizioni indispensabili, senza le quali non si può giungere veramente agli altri.
Per pulire il cuore, per rimanere fermi a guardare la propria immagine intera, reale, bisogna localizzare e ridurre, annientare, il meccanismo psicologico della proiezione.
La proiezione, che ritengo una componente classica della personalità nevrotica e cattiva,
è quel meccanismo psicologico, in genere operante a livello inconscio, ma che non cambia alcunché dal punto di vista della consapevolezza personale,
attraverso il quale una persona attribuisce ad altri, i suoi capri espiatori, le sue vittime, determinati pensieri, sentimenti, desideri, azioni, comportamenti, che, in realtà, sono suoi.
Si pensa che in questo modo il soggetto abbia la convinzione, illudendosi, di conservare la propria autostima :
“Non sono io il cattivo, ma l’altro”; 
“Non sono io il colpevole, ma l’altro”, 
e così via.
Questa operazione porta a mistificare, a non scoprire la vera natura della propria persona, della propria cattiveria.
. Non conosce l’altro.
. Costringe a stare in superficie.
. Impone il giudizio sull’altro.
. Invoca la condanna dell’altro.
. Chiama la cattiveria.
. Chiama la chiusura e l’ottusità dell’essere umano.
. Chiama la non vita.
. Impedisce l’incontro, il dialogo.
. Impedisce la conoscenza di sé e dell’altro.
Per questo, eliminare in se stessi la proiezione, rinunciare a vedere i propri fantasmi negli altri, significa liberare il cuore.
Ciò costituisce il vero punto di partenza per poter stare con gli altri, soprattutto con i cattivi.
Solo con un cuore pulito, autentico, divenuto puro, ma prudente, si può guardare se stessi, gli altri, il mondo, con sguardo libero e creativo. Vero.
Stop alla propria nevrosi

* La nevrosi come autoinganno
L’essere umano, da sempre, tende a fuggire da se stesso, dalle proprie responsabilità.
Piuttosto che entrare in un processo di autocritica, di reinterpretazione e di risignificazione della propriapersonalità, preferisce autoingannarsi, creandosi alibi, giustificazioni, proiezioni, che hanno lo scopo di deresponsabilizzarlo, di farlo rimanere, illusoriamente, senza colpa.
D’altra parte, ingannare se stessi, riversando sugli altri le proprie colpe e le proprie responsabilità, serve asopravvivere.
A credere di vivere.
Non a vivere.
Chi non vuole assumersi la responsabilità delle proprie scelte, del proprio Io, trova più comodo e più facile dare la colpa al potere negativo di qualcuno che è esterno a lui.
Tutto ciò può dare l’illusione della propria innocenza, ma condanna chi compie questa operazione alla superficialità, alla non responsabilità e alla non consapevolezza personale.
Soltanto l’entrare nella sofferenza e l’attraversarla permette all’uomo di liberarsi della propria nevrosi e di riconoscere il male in se stesso, non negli altri.
Certo gli altri possono essere portatori di male, di nevrosi, di negatività. ma incolpare gli altri non porta da alcuna parte.
E’ solo una giustificazione.
Ciò che conta è guardare dentro se stessi.

Nient’altro.


* La nevrosi come cattiveria
Abbiamo visto come la proiezione, meccanismo tipico della nevrosi, produca conseguenze sia in chi la vive, sia in chi la subisce.
In chi la opera produce cattiveria.
Per me, come per i latini, CATTIVO (captivus) vuol dire prigioniero, impedito, chiuso, bloccato nell’essere se stesso.
I cattivi sono dunque quelle persone non libere, incapaci di autonomia, di iniziativa, che non operano scelte, che si chiudono alla vita, al cambiamento.
I cattivi non rischiano per essere veramente se stessi.
Cattivi sono quei nevrotici che vogliono, o ai quali facomodo, rimanere tali.
Cattivi sono i superficiali.
Cattivi sono coloro che non hanno valori.
In questa accezione, la cattiveria è dunque caratteristica dell’essere, non è una modalità operativa, comportamentale.
Non significa, per esempio, fare del male, fare cose scorrette,...
cattivi si è dentro.
Naturalmente chi è cattivo dentro segna irrimediabilmente di cattivo tutto ciò che fa.
Essere cattivi significa non voler entrare in un cammino di crescita psichica e spirituale.
La persona cattiva è una persona chiusa in se stessa, incapace di relazione, di amicizia.
Il cattivo, in fondo, non si accetta e non fa alcunchè per cambiare, per migliorarsi.
Il cattivo è incapace di amore. Per definizione.
. Il cattivo è, in verità, un depresso.
. Il cattivo è sempre irritato, inquieto.
. Il cattivo attiva sempre dinamiche psicologiche distorte, nevrotiche, perverse.
. Il cattivo non è mai libero dentro di sé.
. Il cattivo è un infelice.
. Il cattivo è un isolato, anche se crede di avere amici.
. Il cattivo è un malato.
. Il cattivo è morto dentro.
. Il cattivo è incapace di trasmettere vita a chi gli sta intorno.


* La nevrosi come non conoscenza dell’altro
Chi è oggetto della nevrosi, della cattiveria, di un altro individuo, cioè della sua proiezione, non riesce ad essere visto nella sua vera identità,
perché il cattivo non vuole vedere l’altro per quello che è, ma per quello che vuole che sia.
Chi proietta sull’altro il proprio vissuto non vuole, infondo, far vivere l’altro, non vuole viverlo nella sua diversità, nella sua complessità, nella sua autonomia, nella sua autenticità, nella sua forza.
Il cattivo cancella in sé l’identità dell’altro.
Solo così , non conoscendolo, non riconoscendolo, annullandolo, il cattivo può vedere nell’altro tutto ciò che vuole, i propri fantasmi, i propri demoni, le proprie perversioni.
La nevrosi, sotto forma di cattiveria, 
non solo impedisce di conoscere veramente l’altro, la sua unicità, la sua irripetibilità, la sua specificità, 
non solo impedisce di comunicare con la vera essenza dell’altro, 
non solo cancella la vera identità dell’altro, 
non solo impedisce l’amicizia con l’altro, 
ma trasforma l’altro a propria immagine e somiglianza.
“TU SEI QUELLO CHE IO VOGLIO TU SIA”.
Ma se, chi pensa e chi vive ciò, è cattivo, l’immagine che egli costruirà dell’altro sarà necessariamente cattiva.
Le persone cattive non possono che distruggere gli altri.
La nevrosi, come cattiveria, non può che spargere distruzione, perché è essa stessa distruzione.
Il cattivo non vede la bontà, la serenità, la gioia, la bellezza, la vitalità, che sono nell’altro.
Anzi. Le vede.
Le vede così bene che ne è invidioso.
Si ritrova spaventato, e ciò crea in lui un sordo rancore, un agghiacciante istinto sadico che lo induce a distruggere, ad annientare.
E, per lo più, vi riesce.
I giusti, coloro che sono in cammino di crescita psicologica e spirituale, coloro che tendono a ridurre al minimo il loro tasso di nevrosi personale, devono guardarsi da tali persone.
Solo una grande forza, un grande equilibrio interiore, le può salvare, se vi si avvicinano.
Ci si deve difendere dai cattivi.
Conosco personalmente il loro terribile potere distruttivo.
D’altra parte, il cattivo non riconosce neppure il fratello.
Il cattivo vede e vive il fratello come nemico.
Così è stato per il primo atto di violenza nella storia
umana.
Per il primo assassinio. un omicidio per distruggere la bontà che c’era nell’altro.
Purtroppo è una storia che continua anche ai nostri giorni.
Molte persone sono pronte ad uccidere per difendersi dai propri fantasmi paranoici, dalle proprie perverse paure.
Che pensare dei padri che violentano per anni le loro figlie?
La cattiveria fa vedere il nemico nell’amico, l’avversario nel fratello, la donna da distruggere nella figlia.
La cattiveria porta inevitabilmente al delirio.
I cattivi sono, in verità, individui malati, psicologicamente morti,
che possono sopravvivere solo divorando prede, riducendo le persone a cose, contaminando e distruggendo ciò che trovano di bello e di vivo nell’umanità.
Non riconoscono i propri simili.
In loro vedono sempre dei nemici.
E credono che il male sia fuori di se stessi, mentre è vero il contrario.


* Fermarsi in tempo
In verità, la nevrosi, intesa come cattiveria, è la conseguenza di una personalità fissata, bloccata, allo stadio infantile, dove regna, senza limiti, un IO ipertrofico, egocentrico, narcisista, che non ammette il divieto, non conosce il limite, non conosce la realtà, non riconosce l’altro e ignora perfino la propria vera identità.
O meglio : non vuole sapere chi sia nella realtà perché ha una immagine di sé non reale.
Proprio per questo, per non volersi confrontare per quello che è veramente, incolpa l’altro di cose che egli possiede interiormente.
Queste persone, in genere, non cambiano.
Cambiano alcune, e solo se costrette a scontrarsi pesantemente con la realtà subiscono, di volta in volta, stati di frustrazione tali che possono far loro capire, seppure molto lentamente e faticosamente, che non sono onnipotenti, che non è loro tutto permesso e possibile,
che non possono fare sempre e liberamente ciò che vogliono.
Nella vita si è legati a tutto e a tutti, si è interdipendenti.
Quando si capisce ciò, si comincia a non guardare gli altri, ma se stessi.
Allora i limiti e i difetti che si vedevano negli altri vengono assunti, presi in carico, riconosciuti come personali.
Solo se si riconoscono e se si chiamano con il loro giusto nome le cose, si possono cambiarle, modificarle.
Solo se si ammette di avere difetti, lacune, lati negativi, si possono cambiare, migliorare.
Dunque, sono gli stati di frustrazione, di delusione, di sofferenza, di conoscenza dei propri limiti, che impediscono di restare catturati, coinvolti, dalla perversione, dalla cattiveria.
Solo nei momenti di vera sofferenza, di dolore vero, di privazione, di assenza, di impedimento, si conosce la verità.
La verità di se stessi.
Come veramente si è fatti.
Dentro.
Nel momento in cui si riconoscono i propri limiti si cresce.
La responsabilità, la coscienza, la crescita, la maturità, nascono nel momento in cui si accetta di uccidere i propri deliri di onnipotenza.
Si diventa maturi, cioè non si è più superficiali, quando si affronta la vita non con cattiveria, ma con il coraggio delle proprie responsabilità

* Come uscirne
Sapersi fermare, saper riconoscere i propri limiti, non significa automaticamente liberarsi della propria cattiveria.
Questa liberazione esige un cammino di crescita personale che non ha mai fine : è sempre da ricercare, da seguire.
Perché essa sfugge a qualsiasi definizione.
Perché la liberazione di cui parlo è una liberazione interiore, della mente, della psiche, dello spirito.
Sono contrario ad ogni tentativo di dominio dell’uomo sull’uomo, in qualsiasi forma esso si presenti.
E non credo agli obiettivi esterni, posti fuori da se stessi, che non cambiano l’interiorità, l’organizzazione psichica e spirituale della persona.
La stessa libertà, per esempio, che il figlio cerca nei confronti dei genitori non consiste necessariamente nel recidere i legami con essi, ma nel creare, dentro di sé, la libertà e l’autonomia personali.
Molte volte, perfino l’altruismo nasconde, mascherato, un enorme senso di onnipotenza o un grave senso di non stima di se stessi.
Il mondo e la vita possono divenire, dunque, luoghi dove realizzare, anche inconsapevolmente, i propri bisogni, i propri deliri, se non ci si libera, se non ci si ascolta dentro.
Un io cattivo può nascondersi dietro a qualsiasi cosa e parlare tutti i linguaggi, anche quello dell’amore


Vincere la cattiveria

* La capacità di ascoltare
L’Io cattivo tende a manipolare, a dominare.
Non ascolta.
Non sa ascoltare.
Perché l’ascolto è una capacità.
Non avviene naturalmente.
Appartiene alla dimensione dell’essere, non dell’avere.
Esige un continuo lavoro di crescita interiore, di affinamento psichico e spirituale, dove sono fondanti il senso del limite, la riduzione della propria nevrosi personale, l’eliminazione dei deliri, dei meccanismi di proiezione, per accogliere, con il cuore pulito, liberato, la vita, la sua essenza, le sue dinamiche.
. L’essere umano che sa ascoltare ha compreso che il mondo circostante l’ha creato lui, né può dominarlo, men che meno manipolarlo.
. L’essere umano che sa ascoltare accetta l’alterità, la diversità, l’unicità e l’irripetibilità di ogni persona.
. L’essere umano che sa ascoltare rinuncia a cambiare l’altro per fini narcisistici, egoistici, perché riconosce un’autonomia ed una dignità non manipolabili. Sacre.
Saper ascoltare significa sapersi svuotare dei propri bisogni, dei propri deliri, per fare spazio all’altro.
Per saper ascoltare bisogna liberare il cuore, la psiche, lo spirito.
L’ascolto viene prima anche dell’amore.
Solo chi sa ascoltare sa anche amare.
L’ascolto è il primo e unico potere da cui dipende la libertà dell’uomo dalla cattiveria.
Chi sa ascoltare appartiene al mondo.
Vive.

* La capacità di ricordare
Sa ricordare chi sa ascoltare il proprio passato.
Tornare al passato non per rimanervi imprigionati, ma per superarlo, per non commettere più gli stessi errori, dopo averlo interpretato, dopo avergli dato un senso.
Non dovete tenere davanti a voi il passato perché vi paralizzerebbe.
Tenetelo accanto, al vostro fianco, e vi aiuterà enormemente mentre vivete il presente !
La persona cattiva fa ciò che vuole, non ricorda, non tiene al fianco il passato.
Non vuole ricordare per poter continuare a fare del male.
Se ricordasse, se avesse memoria, non ripeterebbe più gli stessi atti cattivi.
Alla fine del secondo millennio, occorre possedere una visione del mondo e di sé nelle quali il passato non viene vissuto come qualcosa di lontano, di diverso da ciò che siamo oggi, come se non fosse capitato a noi.
Bisognerebbe viverlo come dimensione di continuità.
Noi siamo i figli dei bambini che siamo stati.
Il passato chiede di essere ascoltato.
Il passato vuole essere interpretato.
Solo ricordando il passato si può dare un senso compiuto al presente.
Solo ricordandolo e interpretandolo possiamo veramente cambiare, possiamo modificarci, migliorarci, divenire consapevoli, crescere.
E’ caratteristica dei malati, dei perversi, dei superficiali, dei cattivi, non pensare realmente a che cosa fanno, a chi sono, in una parola “perdere la memoria”.
Se invece lo si sa interpretare, si può significare anche il passato più triste, più tenebroso, più drammatico.
I cattivi rimangono tali perché non vogliono dare un senso diverso al loro passato.
In quanto dimensione non più modificabile, il passato sfugge al dominio delle persone bloccate nei loro deliri di onnipotenza.
Invece, proprio perché immodificabile, il passato ridimensiona, dà il senso del limite a chi lo ricorda.
Il ricordo di ciò che siamo stati sconfigge la nostra nevrosi, la nostra onnipotenza, la nostra cattiveria.
Solo il non dimenticare gli errori commessi ci fa crescere, ci fa maturare, ci apre ad una maggiore conoscenza di noi stessi, ad una maggiore accettazione, al recupero della dignità perduta.
Non è grave sbagliare, ma è molto più grave ripetere gli errori già commessi.
Bisogna saper riconoscere il proprio passato e liberarsene.
Il saper ricordare è essenziale come il saper ascoltare.


* Diventare responsabili
Le persone perverse, cattive,
Non hanno, in fondo, il potere di scelta.
Invece, le persone che cercano di ridurre il proprio grado di nevrosi sono libere, capaci di scegliere.
Libertà è la possibilità di scegliere tra il bene e il male, tra l’egoismo e l’altruismo, tra la salute e la malattia.
Ma per fare ciò bisogna essere responsabili.
Responsabili di se stessi, della propria integrità, della propria dignità.
l bene e il male non si trovano fuori di noi, ma dentro di noi.
Dipende dal singolo la possibilità di vivere la serenità o l’insoddisfazione, l’infelicità.
L’essere umano è dotato di senso nella misura in cui comprende che, una volta nato, non può più esimersi dal rispondere alla chiamata del proprio nome.
Non può più vivere se non in prima persona.
Costi quel che costi.
L’uomo, l’ho sempre sostenuto, è solo.
Solo di fronte a se stesso e alle proprie responsabilità.
Di fronte alla propria fragilità.

* Il coraggio di smascherarsi
Per riconoscere e accettare le parti negative di se stessi, che tutti gli esseri umani possiedono, chi più chi meno, per non proiettarle al di fuori di sé come se non le si possedesse, come se non fossero proprie, occorre coraggio.
Il coraggio di essere persone.
Il coraggio di essere veramente vivi.
Purtroppo è molto più facile e più comodo illudersi di essere INNOCENTI, non vedere la realtà della propria personalità, costruirsi una falsa coscienza, sicura, tranquilla, impenetrabile alle critiche, alle verifiche.
D’altra parte, da soli non si va vanti nella crescita, non si riesce ad avere una visione critica ed autentica di se stessi.
Occorre sempre l’altro, che interroga, che critica, che pone domande, che mette in discussione.
Non ci si può liberare da soli.
Il crederlo e il farlo sono solo illusioni.
Non è questione di intelligenza o di sensibilità : non è possibile.
Questa operazione non è data agli esseri umani.
Semplicemente.
Inesorabilmente.
Tragicamente.
Solo un aiuto esterno può liberare l’Io dalle sue illusioni, dalle sue proiezioni.
Solo se si accetta l’altro si riescono a smascherare i propri inganni.
La verità, infatti, è dentro di noi.
Il COLPEVOLE non è un altro, non è mai l’altra persona, ma siamo noi stessi.
Riconoscere in se stessi la propria colpevolezza non è operazione masochistica, ma liberatoria e premessa di rinascita.
"Chi è senza peccato scagli la prima pietra."
Per questo esiste il perdono.
Una volta riconosciute le parti negative di se stessi, ci si
può, ci si deve perdonare.
Chi non perdona a se stesso non perdona agli altri.
Ma, per crescere, bisogna morire.
E’ necessario uccidere i propri fantasmi.
E ciò è infinitamente doloroso.
Raggiungere la consapevolezza di sé, d’altra parte, non è mai facile, non è mai a poco prezzo.
Ma la morte è liberatrice.
Nello stesso momento in cui si muore, si nasce a nuova vita.

(Valerio Albisetti)

mercoledì 16 ottobre 2013

LA PIU' POTENTE PREGHIERA DI LIBERAZIONE SCRITTA DA PADRE GABRIELE AMORTH. LA PUO' RECITARE IN PRIVATO QUALSIASI PERSONA COME MI HA DETTO IL MIO DIRETTORE SPIRITUALE.



PREGHIERA DI LIBERAZIONE. 

Signore, Dio onnipotente e misericordioso, Padre, Figlio e Spirito Santo, espelli da me, dai miei amici e famigliari, da coloro che possono aiutarmi economicamente e spiritualmente, e dal mondo intero, ogni influsso diabolico di qualsiasi spirito maligno e da ogni anima dannata dell'intero inferno che ha su di me e su di loro per il preziosissimo Sangue di Tuo Figlio Gesù. Fa che il Sangue Immacolato e Redentore, rompa ogni legame sul mio corpo, sulla mia mente, sul mio lavoro, su quanti potrebbero offrire un lavoro e su tutte le cose mie ed altrui e le difficoltà dell'intera vita mia ed altrui. O Santissima Vergine Maria Immacolata, o nove Cori angelici, o San Michele Arcangelo, Santi tutti del Paradiso, mi consacro e consacro loro e vi chiedo l'intercessione di tutte le anime del Purgatorio, intercedete per noi tutti e venite presto in nostro aiuto e spezzate da subito le "ultime zampate" di lucifero contro i figli della benedetta Madre Maria Santissima e della Santissima Trinità, ordino in questo preciso istante, che ogni demonio ed anima dannata non possa avere nessuna influenza su di me, sulle categorie di persone che ho menzionato e sul mondo intero affinché tutta l'umanità sia liberata in questo medesimo istante. Per la flagellazione, la corona di spine, la croce, il Sangue e la risurrezione di Gesù Cristo, per il Dio vero, per il Dio santo, per il Dio che tutto può, ordino ad ogni demonio ed anima dannata che non possano avere influenza alcuna su me e su il mondo intero e che si possa spezzare una volta per tutte e per sempre tutte le catene create che si sono verificate fino ad ora si di me e sul mondo intero. Benedite e liberate il vostro servo o serva (si dica il nome di battesimo) e benedite questa Immagine (si alzi verso Dio un'Immagine benedetta) che vi presento e fate sì che questa Immagine benedetta protegga me ed il mondo intero e soprattutto protegga i dirigenti di Facebook, e ci protegga dai satanisti, dai massoni, dai mafiosi, dai politici corrotti e da ogni altra infame categoria esistente sulla terra, ed il mondo intero, e fate sì che nella mia casa e nelle mie cose e da ogni altra categoria e nelle cose del mondo intero il demonio non possa mai e poi mai avere più alcuna influenza anche infinitesimale nel Nome di Gesù Cristo Padrone della storia, nostro Signore e Salvatore



domenica 13 ottobre 2013

DA LEGGERE!



Non vi è un apostolato più bello di una Messa celebrata bene e santamente. La rovina del mondo è dovuta principalmente alla Messa celebrata male! E' un orrore che non distrugge l'essenza della Messa, ma ne devasta la fioritura.

C'è tanto da purificare fra gli Ordini religiosi, tanto da rinnovare. Se si entrasse nei migliori ordini religiosi, oggi, a... spazzare un poco, si solleverebbe un uragano di polvere!

[c'è la necessità di] purificare la Chiesa degli elementi guasti. Perché tenere a forza tanti Sacerdoti nel seno della Chiesa, quando dovrebbero essere accompagnati fuori, direi quasi, con la banda e la grancassa, lieti tutti di liberare la Chiesa degli elementi marciti?

Studiando, lo confesso, mi sono accorto con pena della pericolosa deviazione degli studi moderni, che si orientano sempre più, dolorosamente, al razionalismo dissidente e alla filosofia tedesca

Bisognerebbe intensificare le preghiere e la devozione a Maria SS.ma, ma dolorosamente la devozione a Maria SS. è decaduta in tante anime, che credono, così, di avvicinare alla Chiesa i separati, quando, col loro atteggiamento, si avvicinano agli errori dei dissidenti e non se ne accorgono... E' una immensa pena per la povera anima mia.

Si stampano su riviste cattoliche e da Sacerdoti, errori, veri errori contro la Madonna e le cose più sante delle tradizioni della Chiesa. Si parla di aggiornamento ai tempi, ma c'è in realtà un aggiornamento al mondo ed allo spirito satanico. Non cooperate alla demolizione di quello che fa del vostro Ordine uno dei più belli della Chiesa. Rimanete puntello della Chiesa in questi tempi così pericolosi. Occorrono le parole che disse Pio XII ai Gesuiti: « O rimanete quali siete, nello spirito del fondatore, o è meglio che non siate più ». Parole di grande attualità per tutti gli Ordini religiosi.


(Pensieri di Don Dolindo Ruotolo (1882-1970), tratti da "Fui chiamato Dolindo che significa dolore").



LA VISIONE DELL' INFERNO



Santa Veronica Giuliani ebbe più volte visioni dell' inferno. Il 27 gennaio 1716, la Santa Vergine, comparendo a santa Veronica, chiamò i due angeli che la servivano da custodi e ordinò loro di condurla in spirito all’ inferno; ella la benedì e le disse: «Figlia mia, non temere, io sarò con te e t’ aiuterò». «Ad un tratto - racconta la Santa - mi trovai in un luogo oscuro, profondo e fetente, udii muggiti di tori, ragli d’ asino, ruggiti di leone, sibili di serpenti, ogni sorta di voci confuse e spaventose e grandi rombi di tuono che riempivano di terrore. Vidi lampi e fumo molto denso. Scorsi una gran montagna tutta coperta di serpenti, di vipere e di basilischi fra loro attorcigliati in numero incalcolabile. Udendo uscire di sotto a loro delle maledizioni e voci orrende, chiesi ai miei angeli che voci fossero quelle, ed essi mi risposero che lì si trovavano molte anime nei tormenti. Infatti quella gran montagna ad un tratto s’ aprì ed io la vidi tutta ripiena d’ anime e di demoni. Quelle anime erano tutte avvinghiate insieme, per modo che formavano una sola massa; i demoni le tenevano così legate a se stessi con catene di fuoco; ogni anima aveva parecchi demoni attorno a sé. Di là fui trasportata ad un’ altra montagna ove si trovavano dei tori e dei cavalli furiosi che mordevano come cani arrabbiati. Usciva fuoco dai loro occhi, dalla bocca e dal naso, i loro denti parevano lance acutissime e spade taglienti, che riducevano in frantumi in un istante tutto ciò che afferravano. Compresi che mordevano e divoravano anime. Vidi altre montagne ove si praticavano dei tormenti più crudeli, ma mi è impossibile descriverli. Al centro di tal soggiorno infernale si erge un trono altissimo; in mezzo a quel trono vi è un seggio formato dai demoni che sono i capi e i principi. Là siede Lucifero, spaventoso, orribile. O Dio!, che figura orrenda; sorpassa in orrore tutti gli altri demoni. Sembra avere una testa formata di cento teste e piena di lance, a capo di ciascuna delle quali vi è come un occhio che proietta frecce infiammate che infiammano tutto l’ inferno. Benché il numero dei demoni e dei dannati sia incalcolabile, tutti vedono quella testa orribile e ricevono tormenti sopra tormenti da quello stesso Lucifero. Egli li vede tutti e tutti lo vedono. Qui i miei angeli mi fecero comprendere che, come in cielo la vista di Dio rende beati tutti gli eletti, così nell’ inferno l’orribile figura di Lucifero, orrendo mostro infernale, è un tormento per tutti i dannati. La loro maggior pena è l’ aver perduto Iddio. Questa pena Lucifero la sente per primo, e tutti vi partecipano. Egli bestemmia, e tutti bestemmiano; maledice e tutti maledicono; soffre ed è torturato, e tutti soffrono e sono torturati».


PREGHIERE4 DAVANTI A GESU’ SACRAMENTATO


Sia lodato il Volere del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo.
Sia lodata e ringraziata ogni momento la Volontà di Gesù immolata nel SS. Sacramento.
Sia lodato e glorificato il Volere del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo.
Sia lodato il Volere del Padre in ogni Tabernacolo della terra.
Sia ringraziato il Volere del Figlio in ogni Ostia consacrata.
Sia glorificato il Volere dello Spirito Santo, perché rinnovi la faccia della terra.
Sia lodato e ringraziato ogni momento il Volere della SS. Trinità in questo SS. Sacramento.

Maestà Suprema, mi prostro innanzi a Te per offrirti le mie adorazioni, gli omaggi e le lodi, a nome di tutti, con la Potenza della tua Volontà, con la Sapienza e con la Volontà del tuo Amore Supremo.  Voglio farti sentire la Potenza della tua Volontà che Ti adora, la Sapienza della tua Volontà che Ti glorifica, l’Amore della tua Volontà che Ti ama e Ti loda.  E siccome la Potenza, la Sapienza e l’Amore delle Tre Divine Persone sono in comunicazione con l’intelletto, memoria e volontà di tutte le creature, voglio che Tu senta scorrere le mie adorazioni, i miei omaggi e le lodi in tutte le intelligenze delle creature, che elevandosi tra il Cielo e la terra Ti faranno sentire l’eco della tua stessa Potenza, Sapienza ed Amore, che Ti adora, Ti loda e Ti ama.  Adorazioni più grandi, omaggi più nobili, amore e lodi più divine non posso darti e nessun altro atto mio può eguagliare quest’atto, né darti tanta gloria e tanto amore, perché in quest’atto della tua creatura Tu trovi gli atti tuoi, in quest’atto Tu vedi aleggiare la Potenza, la Sapienza ed il reciproco Amore delle Tre Divine Persone. (Cfr. Vol. 17 - 2.10.1924)

Unione con la Volontà di Dio in Gesù Sacramentato
Mio Gesù, Tu per amor mio Ti restringi nell’Ostia quasi scomparendo a tutto, ed io in quest’atto, o Gesù, voglio scomparire nella tua Volontà affinché racchiuda tutto Te stesso in me, formando del mio essere un’altra ostia da gareggiare col tuo Amore Sacramentato.  E Tu, o Gesù, distruggi tutto il mio povero essere secondo il peccato, affinché consacri in me, col tuo Volere, tutto Te stesso, ed io potrò dirti:  “Ecco, o Gesù, la mia ostia”, come Tu lo dici per me.  In quest’atto o Gesù, mi nascondo nella tua Volontà affinché trovi la tua Vita Sacramentale, e preghi, e operi e prenda parte a tutto ciò che fai Tu, ed i veli sacramentali siano l’ombra che ci tiene nascosti insieme da renderci inseparabili.
Gesù, stando nel tuo Volere Ti ringraziamo perché operi il miracolo più grande che è tenere nascoste nei veli del Pane e del Vino consacrati le vesti del fulgidissimo Sole del tuo SS. Volere, altrimenti la luce sfolgorante e smagliante del tuo Volere ci avrebbe già accecati e stramazzati a terra, e nessuno potrebbe ardire di toccarti, di avvicinarti, di guardarti e di trattare con Te nel SS. Sacramento.   Grazie, Gesù, per me e per tutti.
Ti adoro, Gesù, con la tua Volontà. 
Vieni, Divina Volontà ad adorare in me, e poiché la tua Volontà moltiplica gli atti all’infinito, così intendo darti soddisfazione come se tutte le creature di tutte le generazioni fossero prostrate qui davanti a Te in profonda adorazione, in atto di fondere la loro  volontà umana con la tua Divina Volontà. 
O mio Gesù, a nome di tutti io vivamente credo, fermamente spero, ardentemente amo. 

Entro in Te e mi Rivesto del tuo Amore
Gesù, entro in Te, in tutto il tuo interno, nelle tue più intime fibre, nei tuoi palpiti di fuoco, nella tua Intelligenza, che è come incendiata e, prendendo tutto il tuo Amoremi rivesto dentro e fuori del fuoco che Ti incendia.  Uscendo poi fuori di Te, mi riverso nella tua Volontà, dove trovo tutte le creature ad ognuna do il tuo Amore, o mio Gesù e, ritoccando i loro cuori, le loro menti con questo tuo Amore, cerco di trasformarle tutte in amore.  Poi, coi tuoi desideri, coi tuoi palpiti, coi tuoi pensieri, formo Te, Gesù, nel cuore di ogni creatura.   E per darti ristoro e confortare il tuo Amore, ecco che Ti porto e metto intorno a Te, o mio Gesù, tutte le creature che hanno Te nel proprio cuore. (Cfr. Le Ore della Passione di N.S.G.C. - 5a Ora)

Ti Benedico, o Gesù, insieme alla dolce Mamma
Ti adoro, o Gesù, con le adorazioni profonde della tua SS. Mamma.
Mi unisco a Te, o dolce Mamma, e con Te voglio girare il Cielo per chiedere al Padre, allo Spirito Santo, agli Angeli tutti, un Ti benedico a Gesù, affinché Gli possa presentare le loro benedizioni.  E qui in terra voglio andare da tutte le creature e chiedere da ogni labbro, da ogni palpito, da ogni passo, da ogni respiro, da ogni sguardo, da ogni pensiero, benedizioni elodi al mio Gesù;  e se nessuno me le vorrà dare, intendo io darle per loro.
O dolce Mamma, dopo aver girato e rigirato per chiedere alla Triade Sacrosanta, agli Angeli, alle creature tutte, alla luce del sole, al profumo dei fiori, alle onde del mare, ad ogni alito di vento, ad ogni favilla di fuoco, ad ogni foglia che si muove, al luccicar delle stelle, ad ogni movimento della natura, un Ti benedico, vengo da Te, e insieme alle tue metto le mie benedizioni per Gesù.  E vedo, dolce Mamma mia, che Tu tutte le offri a Gesù le mie benedizioni, a riparazione delle bestemmie e maledizioni che Egli riceve dalle creature.  E, quando Gesù è colpito dai flagelli, trapassato dai chiodi, schiaffeggiato e coronato di spine, dovunque, insieme al tuo, Egli trova, a suo sollievo, anche il mio Ti benedico.
E Tu, dolce Amor mio Gesù, riversa su di me e su tutti le tue divine benedizioni e, con la tua dolce Madre, benedici ogni pensiero, ogni cuore, ogni mano, ogni passo, ogni opera di creatura. (Cfr. Le Ore della Passione di N.S.G.C. - 1a Ora)

Il mio grazie sempre è a Te, dolce Gesù, con il mio Ti lodo e benedico per tutto ciò che hai fatto e patito per me e per tutti.  Grazie e Ti benedico per ogni goccia di Sangue che hai versato, per ogni tuo respiro, palpito, passo, parola, sguardo, e per ogni amarezza e offesa che hai sopportato.  Per tutto, o mio Gesù, innalzo a Te il mio Grazie e Ti benedico.  Fa’, o dolce mio Amore, che tutto il mio essere Ti mandi un flusso continuo di ringraziamenti e benedizioni, in modo da attirare su di me e su tutti il flusso delle tue benedizioni e grazie! Stringimi, al tuo Cuore con le tue santissime mani e segna tutte le particelle del mio essere col tuo Ti benedico, per far sì che da me altro non possa uscire che un inno continuo verso di Te, mentre metto i miei pensieri in Te per difenderti dai tuoi nemici, il mio respiro per corteggio e compagnia, il palpito per dirti sempre Ti amo e a rifarti dell’amore che non Ti danno gli altri;  le gocce del mio sangue a ripararti e a restituirti gli onori e la stima che Ti tolgono i tuoi nemici con gl’insulti, sputi e schiaffi, e metto tutto il mio essere a tua difesa.
Mi fondo nel tuo Cuore, o dolce mio Bene, per far vita insieme a Te.  E Tu dammi il bacio del tuo Divino Amore, abbracciami e benedicimi, mentre io Ti bacio nel dolcissimo tuo Cuore e rimango nascosto in Te, mentre, con le mie preghiere e riparazioni fuse nelle tue, voglio, insieme a Te, dare vita a tutti.  Con i miei pensieri, i miei sguardi, le parole, i palpiti, gli affetti, i desideri, i passi, le opere mie e le preghiere nascoste in Te, Eucaristico mio Gesù, voglio abbracciare tutti i secoli per essere, con Te, pensiero di ogni mente, parola di ogni lingua, desiderio d’ogni cuore, passo d’ogni piede, opera d’ogni braccio.  Così, mio dolce Gesù, posso stornare dal tuo Cuore il male che vogliono farti tutte le creature e sostituire a tutto questo male tutto il bene che trovo a mia disposizione nella tua Divina Volontà.  E con questi pegni divini nelle mani mi unisco a Te nel chiedere all’Eterno Padre salvezza, santità, amore per le anime tutte. (Cfr. Le Ore della Passione di N.S.G.C. - Preghiera di Ringraziamento)

O Gesù, dolce Amor mio, sia io la tua piccola ostia per racchiudere in me, come Ostia vivente, tutto Te stesso.
Guidato dalla Mamma Celeste, con Lei che è la tua perfetta adoratrice, Ti accompagno, amabile mio Gesù, con i miei atti di ringraziamento e di riparazione, nelle gioie e nei dolori della tua Vita Eucaristica: 
-   Prendo quindi parte all’atto in cui istituisci la SS. Eucaristia e ricevo in deposito la tua Vita Sacramentale; 
-   partecipo all’atto di ricevere Te stesso, per poterti ricevere io stesso nella degna dimora della tua Umanità e con il decoro e gli onori della tua Divinità e, faccio la stessa cosa per ogni anima. 
-   Ti ricambio, Amor mio, a nome di tutti, con il tuo stesso Amore Divino;  Ti riparo le offese e i sacrilegi commessi contro il tuo SS. Sacramento; 
-   prego perché tutti si dispongano a riceverti ed impetro il frutto completo del Sacramento per tutti. 
-   Porto, quindi, tutta la Creazione intorno a Te, Gesù mio, per lodarti e glorificarti con le stesse tue opere e chiamo pure tutti gli Angeli ed i Santi intorno a Te ad adorarti. 
-   Rinnovo, infine, e confermo, il mio desiderio di vivere in comunione perenne con Te, Vita mia, nella Unità della tua Divina Volontà.

PELLEGRINAGGIO  SPIRITUALE A GESU’ SACRAMENTATO
Prima Visita  -  O Prigioniero d’amore, Ti amo, mi pento dei miei falli, e Ti adoro in tutte le chiese del mondo, solo e disprezzato.  Deh fa’, che il mio cuore sia lampada ardente, che bruci sempre innanzi al tuo cospetto in ogni giorno, in ogni ora, in ogni istante, e per tutta l’eternità.
Eterno Padre, Ti ringrazio delle grazie concesse a Maria SS., per averla fatta tua Figlia Primogenita.
Eterno Figlio, Ti ringrazio delle grazie concesse a Maria SS. per averla fatta tua Madre, sempre Vergine.
Eterno Spirito Santo, Ti ringrazio degli abissi di grazie con cui colmasti Maria SS. per averla fatta tua Immacolata Sposa.
SS. Trinità, abbiate pietà di me.  Angelo mio Custode, custodiscimi.  San Giuseppe, assistimi.  San Michele Arcangelo, difendimi.  Arcangelo San Raffaele, accompagnami.

Seconda Visita  -  O Prigioniero d’amore, Tu te ne stai stanco ed oppresso per i tanti sacrilegi che si commettono nella celebrazione dei divini sacrifici, specialmente quando sei costretto a scendere in tanti cuori sacrileghi!  Oh Gesù, tanti atti di riparazione intendo farti per le tante Messe profanate, per quanti passi, per quanti movimenti, parole ed opere facesti Tu stesso nella tua vita mortale.
Vergine Desolata, bacio i tuoi piedi,regola tutte le mie parole e tutti i miei passi.

Terza Visita  -  O Prigioniero d’amore, Tu Te ne stai qui, ed io Ti adoro:  e tanti atti di adorazione intendo farti, per quante stelle stanno nel cielo, per quanti atomi e quanti uccelli volano per l’aria.
Vergine Immacolata, bacio i tuoi piedi, liberami dalle insidie del demonio, e dirigi tutti i passi delle creature a Gesù.

Quarta Visita  -  O Prigioniero d’amore, Tu Te ne stai abbandonato e solo, ed io sono venuto a farti compagnia;  Ti amo, e innumerevoli atti d’amore intendo farti, altrettante volte ricordarmi di Te, ed essere pronto a ripararti qualunque offesa, qualunque oltraggio Ti venga fatto.  In questa compagnia che Ti sto facendo, intendo pure amarti per chi non Ti ama, lodarti per chi Ti disprezza, benedirti per chi Ti bestemmia, chiederti perdono per chi Ti offende, inginocchiarmi alla tua presenza per chi non si inginocchia e se ne passa indifferente. Intendo fare tutto ciò che la creatura ha dovere di fare a tuo onore, per essere Tu rimasto nel Santissimo Sacramento;  e tante volte intendo ripetere questi atti, per quante gocce di acqua, per quanti granelli di arena, per quanti pesci stanno nel mare.
O Vergine del SS. Rosario, Ti bacio le mani, e fa’che operi sempre per la maggior gloria di Dio;  e con le tue mani materne porta tutte le creature a Gesù in Sacramento.

Quinta Visita  -  O Prigioniero d’amore, Tu te ne stai povero e mortificato, e i mondani abbondano nelle ricchezze e nei piaceri, e a Te, che così li benefichi, hanno l’ardire di negare una goccia di olio, un tantino di cera, ed, ancorpiù, si portano alla tua presenza con vanità ed abbigliamenti, come se loro fossero i padroni e Tu il servo!  Per riparare tanta tua povertà, Ti offro le ricchezze del Paradiso, e per ripararti tanta mortificazione, Ti offro il piacere che provi nel cuore dei giusti, quando questi corrispondono alla tua grazia.  E tante volte intendo ripetere questi atti, quante volte si muovono le nature angeliche, umane e diaboliche.
Regina dei redenti, offro al tuo Volto tutti i baci di Gesù. 
Innamorami della tua bellezza ed innamora tutte le creature della bellezza di Gesù.

Sesta Visita  -  O Prigioniero d’amore, Tu Te ne stai offeso ed oltraggiato, ed io tanti atti di riparazione intendo farti, per quante specie di peccati si commettono dinanzi alla tua Sacramentale Presenza;  ed intendo offrirti tanti atti di pentimento per i tanti peccati che si commettono da tutte le creature, quanti sono i palpiti del mio cuore.
O Vergine del Santissimo Sacramento,Ti bacio il piede sinistro e Tu raddrizza i miei passi sregolati;bacio il tuo piede destro, Tu guida i miei passi al bene; bacio la tua mano sinistra, liberami dalla schiavitù del demonio; bacio la tua mano destra, ammettimi nel numero dei tuoi veri devoti;  bacio il tuo purissimo Cuore, seppelliscimi nel tuo Cuore ed in quello del tuo Figlio Gesù.

Settima Visita  -  O Prigioniero d’amore, Tu non solo sei imprigionato ma quasi incatenato e con ansia febbrile stai aspettando i cuori delle creature per discendere in loro e sprigionarti, e, con le catene che Ti avvincono, legare le loro anime al tuo Amore.  Ma con sommo tuo dolore vedi che le creature vengono innanzi a Te con somma indifferenza, senza premura di riceverti, altre che non Ti vogliono affatto ricevere, ed altre che, sebbene Ti ricevano, hanno però i loro cuori legati ad altri cuori, e pieni di vizi.  Per queste anime sembra che Tu sia il loro rifiuto!  E Tu, Vita mia, sei costretto ad uscire da questi cuori incatenato come sei entrato, perché non Ti hanno dato la libertà di farsi legare, ed hanno così cambiate le tue ansie in pianto.  Mio Gesù, permettimi che Ti riasciughi le lacrime e Ti chieda il pianto d’amore;  e per ripararti, Ti offro le ansie, i sospiri, i desideri ardenti e le gioie che Ti hanno dato tutti i Santi, che sono stati e saranno, quelli della tua cara Mamma e lo stesso Amore del Padre e dello Spirito Santo;  ed io, facendo mio tutto questo Amore, voglio farti da sentinella per ripararti e allontanare quelle anime che volessero riceverti per farti piangere!  E tante volte intendo ripetere questi atti per quanti contenti hai dato a tutti i Santi nel Paradiso.
Regina Mamma, incoronata di tutte le grazie dalla Triade Sacrosanta, dal trono ove siedi, scendano tutte le grazie  a pro dei miseri mortali, e queste grazie siano scala per far salire
tutte le anime al Cielo.  O Madre cara, custodisci i miei affetti, i desideri, i palpiti, i pensieri e mettili come lampade alla porta del Tabernacolo per corteggiare Gesù.

Ottava Visita  -  O Prigioniero d’amore, Tu Te ne stai afflitto e sconsolato, ed io son venuto a consolarti.  Ma come posso io consolarti, essendo anch’io pieno di miserie e di peccati?... Addolorata Mamma, vengo a Te e Tu dammi il tuo Cuore per consolare il tuo Figlio.  Ecco, o Signore, Ti porto il Cuore della tua Madre per consolarti, il sangue che hanno versato i martiri, l’amore vicendevole che Vi portate fra le Tre Divine Persone.
E a Te, Madre Addolorata, afflitta ancora per i tanti nostri peccati, offro il Cuore del tuo Figlio per consolarti, gli ossequi che hanno praticato per Te tutti i Santi, l’amore che
Ti portò la SS. Trinità allorché Ti costituì Regina del Cielo e della Terra e dell’inferno;  e tante volte intendo ripetere questi atti a conforto e sollievo d’entrambi, per quanti fili d’erba, per quanti fiori, per quante piante spuntano dalla terra.

Nona Visita  -  O Prigioniero d’amore, Tu Te ne stai famelico ed assetato, e certe anime non fanno altro che apprestarti un cibo disgustoso, freddo, tiepido ed incostante, sebbene siano anime a Te consacrate!  Oh Gesù, tanti atti di riparazione intendo farti, per quante scintille contiene il fuoco, per quanti raggi di luce contiene il sole.
Mamma bella, guardami sempre e tienimi continuamente adombrato sotto il manto della tua protezione.

Decima Visita  -  O Prigioniero d’amore, Tu Te ne stai umile e rassegnato, offerto continuamente alla Volontà del Padre;  ed io tante volte intendo offrirmi vittima della Santa Volontà, quante volte Ti offristi Tu stando su questa terra;  e tanti atti di riparazione intendo offrirti per le tante mancanze di rassegnazione, d’ira, d’impazienza, di disobbedienza che dagli uomini si commettono, per quante volte respiro.
Corredentrice Mamma, bacio la tua maestosa fronte, e tu regola tutti i miei pensieri, e dalla santità della tua mente scendano raggi di luce nelle menti delle creature, perché possano conoscere Gesù.

Undicesima Visita  -  O Prigioniero d’amore, come stai solitario e abbandonato!  Ah, Tu sei famelico d’amore delle tue creature, e noi siamo così freddi e dissipati!  Intendo, Amor mio, presentarti tutti i cuori di tutte le creature e immergerle nel tuo Divino Amore e nel tuo Divin Cuore, perché restino infiammati e purificati nel fuoco eterno della tua Carità, perché Tu possa essere pienamente riparato di ogni umana ingratitudine!
O Immacolata Madre mia Maria, presenta Tu stessa questa offerta e questa riparazione a Gesù e convertici tutti al suo Amore.

Dodicesima Visita  -  O Prigioniero d’amore, Tu sei saturo della ingratitudine, incorrispondenza e infedeltà degli stessi tuoi figli, ed io altrettanti atti di gratitudine, di corrispondenza e di fedeltà intendo farti, perché ci hai creati a tua immagine e somiglianza, ringraziarti per tutte le specie di benefici che ci hai fatti.  Intendo unirmi a Te e dolermi di tutte le offese che ricevesti nel corso della Passione e che ora ricevi nel SS. Sacramento e tante volte intendo raccomandarti tutti i figli della Chiesa, tutti i Sacerdoti, i miei parenti, i peccatori, gli eretici, gl’infedeli, gli agonizzanti, affinché tutti corrispondano ai disegni del tuo SS. Cuore.  Infine Ti raccomando tutte le anime del Purgatorio perché tutte possano volare al Cielo e sfuggire nessuna, a costo di qualunque sacrificio.  E tante volte intendo ripetere questi atti, per quante volte si muovono le onde del mare e le fronde degli alberi.
Dolce Mamma, speranza nostra, rifugio dei peccatori,nascondici sotto il tuo manto e intercedi per noi.

Tredicesima Visita  -  O Prigioniero d’amore, Tu Ti senti affogare dall’ansia di voler far conoscere la tua Volontà a tutti.  Deh, dai tuoi veli sacramentali sfolgora i tuoi fulgidi raggi ed investendo tutti i cuori, comunica la tua Volontà a tutti, perché festante e trionfante regni e domini in tutto il mondo.
Vergine Immacolata, Regina del Fiat Divino, bussa a tutti i cuori e, col tuo impero di Regina, deponi in essi la vita della Divina Volontà;  e confortaci ed allietaci con la tua santa materna benedizione.

Voglio darti i miei nonnulli
Vedi, mio Gesù, ch’io non so far nulla né tengo nulla da darti, però voglio darti anche i miei nonnulli.  Unisco i miei nonnulli al Tutto, che sei Tu, e Ti chiedo anime.  Così, come respiro, i miei respiri Ti chiedono anime;  il palpito del mio cuore con grido incessante Ti chiede anime;  il moto delle mie braccia, il sangue che mi circola, il battere delle mie palpebre, il muovere delle labbra, sono anime che chiedono;  e questo lo chiedo unita con Te, col tuo Amore e nel tuo Volere, affinché tutti possano sentire il mio grido incessante che in Te sempre chiede le anime. (Cfr. Vol. 12 - 10.12.1918)     
ATTO DI RIPARAZIONE A GESU’ SACRAMENTATO
 
(di Luisa Piccarreta)
O Gesù, Prigioniero d’amore nell’Eucaristia, ma prigioniero per amor mio, anche io voglio rendermi prigioniero per amor tuo.  La mia prigione sia il tuo Cuore Sacramentato;  mi avrai sempre in tua compagnia, non Ti lascerò mai più solo, divideremo insieme le tue pene, i tuoi dolori, le tue amarezze;  ameremo e ripareremo insieme, e quando Ti vedrò bruciante, delirante d’amore per comunicarti alle anime, e vedrò che in compenso ne riporterai indifferenze, ingratitudini, offese e fin sacrilegi enormi, per cui mi apparirai lacrimante, trafitto nel Cuore, stanco ed oppresso ed insieme smaniando d’amore cercando ristoro e riposo, io Ti riasciugherò le lacrime, Ti ristorerò col mio amore e Ti darò il mio cuore per letto del tuo riposo.  E mentre Tu riposerai, io affronterò tutte le tue offese, mi metterò nel tuo posto, nel tuo tabernacolo, affinché nessuno Ti dia molestia, patendo io, amando, ed offrendomi vittima in vece tua. 
O Amore insaziabile!  Da dentro quell’Ostia adorata par che mi guardi e mi dici:  “Vieni, o figlio, a tenermi compagnia, non Mi lasciare mai solo ché troppo ne ho bisogno:  grandi sono le mie amarezze, e da tutti, anche dai miei stessi figli!”. 
O Amore, centro di tutto il mio essere!  Mentre Ti terrò compagnia voglio dirti una parola per tutti, e specie per i tuoi figli, tuoi Ministri:  quando toccheranno l’Ostia Santa, fa’ loro sentire il tuo fuoco, brucia in essi tutto ciò che non è tuo, trasformali in Te, fa’ loro comprendere l’altezza della missione a loro affidata.
E poi, una parola al tuo Cuore per tutti i miei fratelli peccatori.  O Amore, dà amore a tutti, e benedici tutti. Amen.

Voglio Ripararti col tuo stesso Cuore
Gesù, mio Bene, a nome di tutti voglio riparare tutte le offese che si fanno al tuo SS. Sacramento. 
Afflitto Amor mio, faccio mia la tua Vita per poter riparare insieme a Te tutto ciò che Tu ripari.  Voglio entrare nei più intimi nascondigli del tuo Cuore Divino per riparare col tuo stesso Cuore le offese più intime e segrete che ricevi anche dalle anime a Te più care.  Voglio, o mio Gesù, seguirti in tutto, ed insieme con Te voglio girare per tutte le anime che Ti devono ricevere nell’Eucaristia ed entrare nei loro cuori e, insieme alle tue, metto le mie mani per purificarle, affinché, quando esse Ti ricevono, Tu possa trovare in loro le tue compiacenze. Quindi, fondendomi in Te, mio dolce Gesù, faccio mie le tue preghiere, le tue riparazioni e i tuoi rimedi opportuni per ciascun’anima;  voglio mescolare le mie lacrime alle tue, affinché Tu mai sia solo, ma possa trovare sempre me unito a Te, per dividere insieme le tue pene.
Gesù, Vittima Divina, vedo in ciascuna Ostia consacrata schierata tutta la tua dolorosa Passione, perché le creature, agli eccessi del tuo amore, Ti preparano eccessi d’ingratitudine.  Per questo, nel tuo Volere, io mi rendo presente con Te in ogni tabernacolo, in tutte le pissidi ed in ciascun’Ostia consacrata che si troverà sino alla fine del mondo, ad emettere i miei atti di riparazione, a seconda delle offese che ricevi.
O Gesù, Ti contemplo nell’Ostia santa e, come se Ti vedessi nella tua adorabile Persona, bacio la tua fronte maestosa ma, baciandoti, sento le punture delle tue spine.  Mio Gesù, in quest’Ostia santa quante creature invece di mandarti l’omaggio dei loro buoni pensieri, Ti mandano le spine dei loro pensieri cattivi!  Amore mio, insieme con Te voglio dividere le tue pene:  metto tutti i miei pensieri nella tua mente per spingere fuori queste spine che tanto Ti addolorano e faccio scorrere ogni mio pensiero in ogni tuo pensiero per farti l’atto di riparazione per ogni pensiero cattivo e consolare così la tua mesta mente.
Gesù, mio Bene, bacio i tuoi begli occhi:  Ti vedo in quest’Ostia Santa con i tuoi occhi amorosi in atto di aspettare tutti quelli che si portano alla tua presenza, per guardarli con i tuoisguardi d’amore e per avere il ricambio dei loro sguardi d’amore.  Ma quanti, innanzi a Te, invece di guardare e cercare Te, guardano cose che li distraggono, privandoti del gusto che provi nello scambio degli sguardi d’amore!  Mio Gesù, metto i miei occhi nei tuoi per dividere insieme a Te queste tue pene e, per riparare tutti gli sguardi distratti delle creature, Ti offro i miei sguardi d’amore sempre fissi in Te.
Gesù, mio Amore, bacio le tue santissime orecchie.  Tu sei intento ad ascoltare ciò che vogliono da Te le creature, per consolarle ed invece esse Ti fanno giungere alle orecchie preghiere malamente recitate, piene di diffidenze, preghiere fatte per abitudine;  e così il tuo udito in quest’Ostia santa è molestato più che nella tua stessa Passione.  O mio Gesù, prendo tutte le armonie del Cielo e le metto nelle tue orecchie per ripararti;  e metto le mie orecchie nelle tue, non solo per dividere insieme le tue pene, ma per stare sempre attento a ciò che Tu vuoi e soffri, per farti subito il mio atto continuo di riparazione e, per consolarti.
Gesù, Vita mia, bacio il tuo santissimo Volto.  Ti vedo insanguinato, livido e gonfio.  Le anime, vengono innanzi a Te, nell’Ostia santa e, con le loro posizioni indecenti ed i discorsi cattivi che fanno innanzi a Te, invece di onorarti, Ti danno schiaffi e sputi.  E Tu, come nella Passione, li ricevi con pace e pazienza, sopportando tutto.  O Gesù, metto il mio volto nel tuo Volto per condividere il tuo dolore e per carezzarti e baciarti mentre ricevi questi schiaffi e toglierti gli sputi.  E, nel tuo Volere, vengo in ogni tabernacolo del mondo e su ogni altare dove sei sacramentalmente presente, per darti adorazioni divine, atti completi, a nome di tutti.
Gesù, mio Tutto, bacio la tua dolcissima bocca.  Vedo che nello scendere nei cuori delle creature, vieni poggiato per primo sulla loro lingua.  Oh, come resti amareggiato e Ti senti attossicare, trovando molte lingue mordaci, impure, cattive!  E peggio è quando scendi nei loro cuori!  Mio Gesù, vengo nel Tuo Volere per potermi trovare nella bocca di ciascuna creatura, per addolcirti e per ripararti qualunque offesa che da esse ricevi.  Voglio darti per tutte il ricambio d’amore al tuo infinito Amore.
Mio Gesù, Freccero divino, bacio il tuo petto.  E’ tale e tanto il fuoco che in esso contieni che, per dare un po’ di sfogo alle fiamme del tuo Amore, Ti metti a giocare con le creature che vengono innanzi a Te, tirando loro frecce d’Amore che escono dal tuo petto, per ferirle.  Ma molti, o Gesù, Te le respingono, mandandoti per ricambio frecce di freddezza, di tiepidezza e d’ingratitudine.  Tu ne rimani molto afflitto, che le creature facciano fallire il tuo gioco d’amore.  O Gesù, ecco il mio petto pronto a ricevere non solo le tue frecce destinate per me, ma anche quelle che Ti respingono gli altri, per ripararti le freddezze, le tiepidezze e le ingratitudini che ricevi.
Bacio, Gesù mio, la tua mano sinistra e intendo riparare tutti i tocchi illeciti o non santi fatti alla tua presenza;  Ti prego, con questa mano, di tenermi sempre stretto al tuo Cuore.  E bacio la tua mano destra intendendo riparare tutti i sacrilegi, specie le Messe malamente celebrate.  Forse, in certi tuoi Ministri Tu trovi i sacerdoti della tua Passione che, con i loro enormi sacrilegi, rinnovano il deicidio.  Mio dolce Gesù, un’altra volta, come nella Passione, Tu Te ne stai in quelle mani indegne, quale agnellino mansueto, aspettando di nuovo la tua morte.  Mio Gesù, quanto soffri!  Ti prego:  quando Ti trovi in queste mani, fammi essere presente, perché io possa ripararti.  Voglio coprirti con la purità degli Angeli e profumarti con le tue stesse Virtù divine e, voglio offrirti il mio cuore per scampo e rifugio.  E mentre stai in me, io Ti prego per i sacerdoti, affinché siano tutti degni tuoi ministri e la tua Vita Sacramentale non sia più messa in pericolo.
O Gesù, bacio il tuo piede sinistro intendendo ripararti per quelli che Ti ricevono per abitudine e senza le dovute disposizioni;   e mentre bacio il tuo piede destro intendo riparare per quelli che Ti ricevono per oltraggiarti.  Ti prego, mio dolce Gesù, che quando le creature ardiscono di fare ciò, di rinnovare il miracolo che operasti quando Longino Ti trapassò il Cuore con la lancia:  al flusso del tuo Sangue che, sgorgando, gli toccò gli occhi, Tu lo convertisti e lo risanasti;  così al tuo tocco sacramentale converti le offese in amore e gli offensori in anime amanti.
Gesù mio, bacio il tuo Cuore divino, centro dove si riversano tutte le offese.  Intendo ripararti per tutto e per tutti, darti un contraccambio d’amore e sempre insieme con Te dividere le tue pene.   O mio Celeste Freccero d’Amore, se qualche offesa sfugge alla mia riparazione, Ti prego di imprigionarmi nel tuo Cuore e nella tua Volontà, affinché nulla mi possa sfuggire. La tua e mia dolce Mamma mi terrà sempre attento e, insieme con Lei Ti ripareremo per tutto e per tutti;  Ti baceremo insieme e, riparandoti, Ti allontaneremo le onde delle amarezze che ricevi dalle creature. 
Rinchiudimi nel tuo Cuore, dolce Gesù, e con le catene del tuo amore lega uno per uno i miei pensieri, gli affetti, i desideri ed incatena le mie mani e i miei piedi al tuo Cuore perché io non abbia altre mani e altri piedi che i tuoi.  Il mio carcere sarà il tuo Cuore;  le mie catene, l’amore;  i cancelli che mi impediranno di uscire dal tuo Cuore sarà la tua Santissima Volontà;  le tue fiamme d’Amore saranno il mio cibo, il mio respiro, il mio tutto.  E così, dalle tue fiamme, dal fuoco, io riceverò vita e morte come quelle che subisci Tu nell’Ostia e, così Ti darò la mia vita.  E mentre io resterò imprigionato in Te, Tu resterai sprigionato in me.  Perché è proprio questo il tuo intento nel carcerarti nell’Ostia:  di essere scarcerato dalle anime che Ti ricevono, prendendo vita in loro.
Ed ora, dolce mio Signore, in segno d’amore, benedicimi e dammi un bacio, mentre io Ti abbraccio e rimango stretto in Te. (Cfr. Le Ore della Passione di N.S.G.C. - 4a Ora)

Gesù, rivestimi di Te
Mio dolce Gesù, mai la creatura avrebbe potuto riceverti, se non ci fossi stato Tu che, preso da eccesso di amore, come un Dio preparatore, Ti sei voluto dare alla creatura per prepararla.  Mia Vita, Gesù, Tu hai messo i tuoi passi davanti ai miei, le tue opere davanti alle mie, il tuo amore davanti al mio;  e poiché in Te c’era la Passione, hai messo anche le tue pene, per prepararmi.  Perciò, rivestimi di Te, coprimi di ciascun atto tuo, ed io potrò riceverti con atti degni di Te. (Cfr. Vol. 12 - 24.10.1918)
E come Tu, dolce Gesù, Ti sei nascosto nell’Ostia per dare vita a tutti e nel tuo nascondimento abbracci tutti i secoli e dai luce a tutti, così anch’io nascondendomi in Te, con le mie preghiere e riparazioni darò luce e vita a tutti.  E’ per farmi simile a Te, che io nascondo tutto il mio essere in Te:  ed in Te nascondo, o mio Gesù, i miei pensieri, i miei sguardi, le mie parole, i palpiti, gli affetti, i desideri, i passi, le opere e, le stesse mie preghiere le nascondo nelle tue preghiere.  E come Tu, mio Amante divino, nell’Eucaristia abbracci tutti i secoli, così anch’io li abbraccio insieme a Te e, stretto a Te, con Te voglio essere pensiero di ogni mente, parola di ogni lingua, desiderio d’ogni cuore, passo d’ogni piede, opera d’ogni braccio. Così facendo posso stornare dal tuo Divin Cuore tutto il male che vogliono farti le creature, sostituendo a tutto questo male tutto il bene che mi è possibile fare.  Solo così, o mio Redentore, posso ardire di chiederti per le anime tutte, salvezza, santità e amore. (Cfr. Le Ore della Passione di N.S.G.C. - Riflessioni alla 4a Ora)

Voglio fare vita con Te, nel tuo tabernacolo
Nel tuo Volere, o mio Gesù, vengo in tutti i tabernacoli del mondo per fare vita con Te.  Voglio vivere tutte le azioni della mia giornata con l’intenzione di farti continua compagnia e darti sollievo e riparazione continua.  Voglio prestare grande attenzione a tutto ciò che Tu vuoi fare in me, o mio Gesù:  quando Tu vuoi pregare, io Ti presto tutto il mio essere:  la mia voce, i miei affetti, il mio cuore, perché Tu, in me, possa innalzare al Cielo la tua preghiera, per parlare al Padre e per rinnovare nel mondo gli effetti della stessa  tua preghiera.
Amante Gesù, Tu in questo SS. Sacramento eserciti tutte le virtù, ed io da Te voglio attingere fortezza, mansuetudine, pazienza, tolleranza, umiltà, ubbidienza;  voglio stare attento a tutti i miei moti interni, perché Tu possa ripetere in me la tua stessa Vita. 
Mio buon Gesù, Tu mi dai le tue Carni in cibo, ed io per alimento Ti voglio dare l’amore, la volontà, i desideri, i pensieri, gli affetti miei.  Voglio gareggiare col tuo Amore, mio buon Gesù;  non voglio fare entrare nulla in me che non sia Te, così tutto ciò che farò, tutto servirà per tuo alimento.  Col mio pensiero  voglio alimentare il tuo pensiero divino:  mi ricorderò quindi che Tu sei nascosto in me e vuoi l’alimento del mio pensiero e così pensando santamente alimenterò il pensiero divino.  La mia parola, i palpiti, gli affetti, i desideri, i passi, leoperetutto voglio che serva per alimentare Te, Gesù;  ed in Te intendo alimentare anche tutte le creature.
Dolce Amor mio, come Tu transustanziasti Te stesso nel pane e nel vino, fa’ che tutto ciò che dico e faccio, sia una continua consacrazione di Te in me e nelle anime.   E quando Tu vieni in me, fa’ che ogni mio palpito, ogni desiderio, ogni affetto, pensiero, parola, possa sentire la potenza della consacrazione sacramentale, in modo che, consacrato tutto il mio piccolo essere, divenga tante Ostie per poter dare Te alle anime.
O Gesù, dolce Amor mio, sia io la tua piccola Ostia per poter racchiudere in me, come Ostia vivente, tutto Te stesso. (Cfr. Le Ore della Passione di N.S.G.C. - Riflessioni alla 4a Ora)

Gesù, trasformami in Te
Gesù, trasformami in Te, fammi una cosa con Te.  Gesù, voglio far mia la tua Vita, le tue preghiere, i tuoi gemiti di amore, le tue pene, i tuoi palpiti di fuoco coi quali Tu vuoi bruciarmi.  Tu in quest’Ostia rinasci, vivi, muori e Ti consumi;  anch’io, mio Gesù, voglio consumarmi per Te.  Voglio ripetere ciò che fai Tu per farti sentire come se un’altra volta Tu ricevessi Te stesso;  voglio darti gloria completa, contentezze divine, sfoghi di amore che Ti nobilitino.  Mio Gesù, voglio consumarmi della tua stessa consumazione. (Cfr. Vol. 11 - 24.2.1917)
Voglio vivere tutti i miei atti nella Volontà tua, che è tutta la mia Vita come è la Vita tua.  Ogni atto fatto da me nella Volontà tua Divina, è un’ostia ch’io voglio donarti e della quale Tu puoi cibarti, come io mi cibo di Te;  ogni mio atto nella tua Volontà, è un’ostia che io formo per renderti amore per Amore. (Cfr. Vol. 12 - 20.10.1917)
Perché, come Tu nell’Ostia Santa Ti fai Cibo per me, così io voglio farmi cibo per Te e voglio che tutto il mio interiore:  i miei pensieri, gli affetti, i desideri, le inclinazioni, i palpiti, isospiri, l’amoretutto, tutto tenda a Te;  tutto il mio interiore voglio convertire in alimento per Te.  Così Tu, mio amato Bene, vedendo il vero frutto del tuo Cibo che a me doni, che è il divinizzare l’anima mia e convertirla tutta in Te, Tu stesso Ti puoi cibare dell’anima mia, cibandoti quindi dei miei desideri, del mio amore e di tutto il resto.  Ed allora io posso dirti: “Come Tu, Amore mio, sei giunto a farti mio Cibo e a darmi tutto, anch’io mi son fatto tuo cibo;  non mi resta altro da darti, mio buon Gesù, poiché tutto ciò che sono è tuo”. (Cfr. Vol. 6 - 17.11.1904) 

Tu, mio dolce Gesù, nel SS. tuo Sacramento dell’Amore vuoi essere nutrito del tuo stesso cibo, ed allora io faccio mia la Volontà tua e faccio mio il tuo Amore, le tue preghiere, le tueriparazioni e i tuoi sacrifici e Te li do come cose mie, delle quali Tu possa nutrirti.  
Mio amabile Gesù, unendomi a Te tendo le mie orecchie per sentire ciò che Tu stai facendo, per farlo anch’io insieme con Te;  e così, mentre replico i tuoi stessi atti, Ti do il mio cibo, per renderti felice;  perché soltanto nelle ostie viventi Tu trovi la ricompensa per la solitudine, per il digiuno e per ciò che soffri nei tabernacoli.  E quindi io voglio continuamente far scorrere la mia volontà nella Tua;  i miei desideri, ogni mio attotutto ciò che sono, tutto voglio far scorrere in Te, nella tua Volontà, perché Tu possa rinnovare in me, atto per atto, la tua consacrazione.  Così, in me, quale ostia vivente, Tu continuerai la tua Vita. (Cfr. Vol. 11 - 17.12.1914)
O mio Gesù, il mio corpo sia il tuo tabernacolo;  la mia anima, sia la pisside che Ti contiene;  il palpito del mio cuore sia come particola, che Ti consenta di trasformarti in me come dentro d’una particola.  Ma, mentre nella particola - che si consuma - Tu sei soggetto a continue morti, nel palpito del mio cuore - che Ti simboleggia il mio amore e che non è soggetto a consumarsi - la tua Vita sarà continua, o mio Eterno Amore, mio Gesù.

Mi uniformo al tuo Spirito, dolce mio Gesù
Le mie azioni, i miei atti, le mie preghiere, tutto voglio fare con le stesse tue intenzioni, o mio Gesù, e tutto nella tua Volontàsacrificando me stesso, come Te, per la gloria del Padre e per il bene delle anime.  Mi uniformo perciò al tuo Spirito, per operare con gli stessi sentimenti tuoi;  mi abbandono in Te, sia in ogni dolore e contrarietà esterna, come in tutto ciò che Tu disporrai nel mio interno.  E per darti, Vita mia, dei larghi sorsi dolci che mitighino l’attossicamento che Ti arrecano le creature d’ogni tempo, e per consolare il tuo Divin Cuore, tutto io voglio vivere nella Volontà tua Divina.  
Con le tue stesse intenzioni ed insieme a Te, mio amato Gesù, in ogni mio passo voglio glorificare il Padre e chiedergli la salvezza delle anime.  Metto quindi i miei passi nei tuoi per racchiudere in ogni mio passo, insieme a Te, tutti i passi delle creature e riparare, con le riparazioni dei tuoi stessi passi, tutti i passi cattivi e dare al Padre la gloria dovuta e vita a tutti i passi cattivi delle creature e portarle a camminare per la via del bene. (Cfr. Le Ore della Passione di  N.S.G.C. - 2a Ora)
E fondo tutti i miei atti in Te, mio Gesù, negli atti della tua SS. Umanità, nella tua Divina Volontà.  I miei pensieri, gli affetti, i palpiti, le preghiere, le azioni, il prendere cibo, il lavoro, tutto chiudo nel tuo Cuore Divino, nell’atto di operare, per operare insieme a Te e così tutte le mie azioni prendano l’attitudine divina. (Cfr. Le Ore della Passione di N.S.G.C. - 2a Ora)
E vedendo che Tu, o mio amabile Gesù, anche nel respiro Ti senti come soffocare per la perdita delle anime, io per sollevarti Ti voglio dare il mio respiro d’amore.  Prendo quindi il tuo respiro come mio e, toccando le anime che si distaccano dalle tue braccia, voglio dar loro la vita del tuo respiro divino affinché, invece di fuggire, ritornino e si stringano maggiormente a Te.  E quando mi trovo in pena e sento che quasi il mio respiro non esce libero, mi ricordo, mio Gesù, che anche Tu, contenendo nel tuo respiro il respiro di tutte le creature, come queste stanno per perdersi, Tu Ti senti togliere un respiro;  ed io metto allora il mio respiro dolente ed affannato nel tuo respiro divino per sollevarti e con la mia pena corro dietro al peccatore per costringerlo a rinchiudersi nel tuo Cuore Divino, o amato mio Signore.  (Cfr. Le Ore della Passione di N.S.G.C. - 3a Ora)

Gesù, Amor mio, io Ti amo con la tua Volontà; vieni, a formare la tua Vita in me;  Vieni, con la tua Divina Volontà, a prendere in me la parte operante e dirigente, ed a me dà la parte concorrente.
ANELITI A GESU’ SACRAMENTATO
(Cfr. Luisa Piccarreta)
Mio Gesù Sacramentato, coi tuoi raggi d’Amore, infiammami il cuore, Venga il Tuo Regno!
Gesù, il mio cuore giubila nel sentire che mi chiami sul Tabor dell’Amore, Venga il Tuo Regno!
Il mio cuore vola, con le ali della colomba, a Te, Gesù mio Sacramentato.  Adora, prega e
pensa solo a Te, mio Gesù in Sacramento, Venga il Tuo Regno!
Il mio cuore tutto a Te, Gesù, mio Prigioniero d’Amore, che Ti sei lasciato nel Tabernacolo dell’Altare, disposto a chi Ti cerca a dispensare grazie a chi domanda          , Venga il Tuo Regno!
Vola, vola, anima mia, al Tabernacolo di Gesù, Prigioniero d’Amore, Venga il Tuo Regno!
Gesù, dammi slanci d’Amore, il mio cuore non trova pace senza l’Amore, Venga il Tuo Regno!
Gesù, quanto sei bello!  Sei Padre amoroso; Padre consolatore;  Gesù, consola il mio cuore 
Gesù, vieni nel mio cuore che Ti ama e Ti sospira, vieni a far risorgere il mio cuore all’Amore, Venga il Tuo Regno!
Vorrei la lingua di fuoco ardente, per lodare e benedire il tuo Nome Santissimo, mio Gesù, Venga il Tuo Regno!
Gesù, dà uno sguardo d’Amore al mio cuore, Venga il Tuo Regno!
Sacro Cuore di Gesù, ferisci il mio cuore e infuocalo d’Amore, Venga il Tuo Regno!
Ti dono il Cuore dei Cherubini, per lodarTi, o Gesù, Venga il Tuo Regno!
Gesù, appaga la brama ardente di questo cuore e riposi senza che il nemico venga a disturbarmi, Venga il Tuo Regno!
Gesù, sei il giglio candido di puro Amore, Venga il Tuo Regno!
Non c’è altro nel mio cuore, solo lo Sposo di puro Amore, Venga il Tuo Regno!
Gesù, Ti bacio i piedi come serva, Ti bacio la fronte come anima, Ti bacio il Cuore come Sposo          , Venga il Tuo Regno!
Gesù, sei fuoco prezioso d’Amore.  Gesù, il mio cuore è freddo, infiammami di puro Amore, Venga il Tuo Regno!
Gesù, non so dir più nulla, sono povero, Venga il Tuo Regno!

(Gesù all’anima:)   Diletta mia, la fiamma del mio Cuore ti bruci d’Amore.  Tu Mi baci i piedi, la fronte e il Cuore e, il tuo Gesù t’infonde ardente Amore nel tuo cuore;  tu Mi coroni il capo e, il tuo Gesù ti dona il diadema come eletta del mio Cuore. Ami e sospiri, il tuo Bene!

CORONCINA A GESU’ SACRAMENTATO(di Luisa Piccarreta)
Signore, pietà, Signore, pietà
Cristo, pietà, Cristo, pietà
Signore, pietà, Signore, pietà
Cristo, ascoltaci, Cristo, ascoltaci
Cristo, esaudiscici, Cristo, esaudiscici
Padre Celeste, Dio, Abbi pietà di noi

Figlio, Redentore del mondo, Dio, Abbi pietà di noi                                  

Spirito Santo, Dio, Abbi pietà di noi                                                          

Santa Trinità, unico Dio, Abbi pietà di noi                                               
Gesù, sorgente d’Amore, Venga il tuo Regno!
Gesù, sorgente di virtù, Venga il tuo Regno!                                             
Gesù, fonte di grazie, Venga il tuo Regno!                                              
Gesù, fonte di pietà, Venga il tuo Regno!                                                 
Gesù, fonte di misericordia, Venga il tuo Regno!                                      

Gesù, vaso prezioso d’Amore, Venga il tuo Regno!                                         

Gesù, profumo d’Amore, Venga il tuo Regno!                                                 
Gesù, profumo di bellezze eterne, Venga il tuo Regno!                                     
Gesù, gloria dei Cieli, Venga il tuo Regno!                                                        
Gesù, profumo dei campi in fiore, Venga il tuo Regno!                                     
Gesù, giglio senza macchia, Venga il tuo Regno!                                             
Gesù, giardino d’Amore, Venga il tuo Regno!                                                 
Gesù, bocca e sorriso di grazia, Venga il tuo Regno!                               
Gesù, puro Amore Divino, Venga il tuo Regno!                                               
Gesù, Cuore infiammato d’Amore, Venga il tuo Regno!                                  
Gesù, giglio di candidezza, Venga il tuo Regno!                                             
Volto raggiante, Venga il tuo Regno!                                                               
Volto più bello del sole, Venga il tuo Regno!                                                    
Volto più bello della luna, Venga il tuo Regno!                                                 
Volto più bello delle stelle, Venga il tuo Regno!                                       
Volto che fa germogliare le vergini, Venga il tuo Regno!                           
Volto Celeste di Paradiso, Venga il tuo Regno!                                                
Sospiro d’Amore,  Venga il tuo Regno!                                                           
Pascolo della vita eterna, Venga il tuo Regno!                                                  
Pascolo d’Amore, Venga il tuo Regno!                                                             
Legame d’Amore, Venga il tuo Regno!                                                            
Bellezza di grazia e d’Amore, Venga il tuo Regno!                                          
Vaso prezioso d’Amore, Venga il tuo Regno!                                                   
Unguento d’Amore che risana, Venga il tuo Regno!                                         
Giglio nato dal candore verginale, Venga il tuo Regno!                                   
Sposo di puro Amore, Venga il tuo Regno!                                                       
Propiziatore tra Cielo e terra, Venga il tuo Regno!                                           
Vita dell’alleanza e dell’Amore, Venga il tuo Regno!                                      
Bocca sorridente d’Amore, Venga il tuo Regno!                                             
Occhio risplendente grazia, Venga il tuo Regno!                                              
Cuore ferito d’Amore, Venga il tuo Regno!                                                      
Candide mani e piedi verginali, Venga il tuo Regno!                                         

Candore delle vergini, Venga il tuo Regno!                                                       

Tesoro dell’anima mia, Venga il tuo Regno!                                                     
Delizia del mio cuore, Venga il tuo Regno!                                                      

Ricchezza di Paradiso, Venga il tuo Regno!                                                       

Agnello di Dio che togli i peccati del mondo, perdonaci, Signore
Agnello di Dio che togli i peccati del mondo, esaudiscici, Signore
Agnello di Dio che togli i peccati del mondo, abbi pietà di noi

- Prega per noi Madre e Regina del Divin Volere
- Affinché la Divina Volontà regni in terra come regna in Cielo
Preghiamo
Gesù, depongo ai tuoi piedi l’adorazione, la sudditanza di tutta l’umana famiglia, depongo sul tuo Cuore il bacio di tutti, nelle tue labbra imprimo il mio bacio per suggellare il bacio di tutte le generazioni, con le mie braccia Ti stringo per stringerti con le braccia di tutti, per portarti la gloria di tutti, le opere di tutte le creature. 
Amen. (Cfr. Vol. 12 - 22.5.1919)

LITANIE DI AMORE AL CUORE EUCARISTICO DI GESU’
Amore sovrano, io Ti amo con la Tua Volontà!
Cuore Eucaristico di Gesù, sospiro e desiderio del mio cuore, io Ti amo con la Tua Volontà!
Cuore Eucaristico di Gesù, gioia interminabile, io Ti amo con la Tua Volontà!     
Cuore Eucaristico di Gesù, bellezza che mai stanca, io Ti amo con la Tua Volontà!     
Cuore Eucaristico di Gesù, focolare di carità, io Ti amo con la Tua Volontà!     
Cuore Eucaristico di Gesù, refrigerio e delizia dell’anima mia,   io Ti amo con la Tua Volontà!
Cuore Eucaristico di Gesù, sorriso e Sacrificio perenne, io Ti amo con la Tua Volontà!
Cuore Eucaristico di Gesù, calamita dei cuori, io Ti amo con la Tua Volontà!
Cuore Eucaristico di Gesù, fiamma che mai estingue, io Ti amo con la Tua Volontà!
Cuore Eucaristico di Gesù, Tesoro Supremo, io Ti amo con la Tua Volontà!
Cuore Eucaristico di Gesù, Paradiso anticipato, io Ti amo con la Tua Volontà!
Cuore Eucaristico di Gesù, felicità sempre nuova, io Ti amo con la Tua Volontà!
Cuore Eucaristico di Gesù, luce e perdono infinito, io Ti amo con la Tua Volontà!
Cuore Eucaristico di Gesù, sorgente di tutte le grazie, io Ti amo con la Tua Volontà!
Cuore Eucaristico di Gesù, sacrario di tutte le perfezioni, io Ti amo con la Tua Volontà!
Cuore Eucaristico di Gesù, asilo di pace, io Ti amo con la Tua Volontà!
Cuore Eucaristico di Gesù, virtù e fortezza mia, io Ti amo con la Tua Volontà!
Cuore Eucaristico di Gesù, conforto dolcissimo, io Ti amo con la Tua Volontà!
Cuore Eucaristico di Gesù, modello e santificatore delle anime, io Ti amo con la Tua Volontà!
Cuore Eucaristico di Gesù, Vita della mia vita, io Ti amo con la Tua Volontà!
Cuore Eucaristico di Gesù, mia passione e mio tutto, io Ti amo con la Tua Volontà!
Cuore Eucaristico di Gesù, nella mente eterna di Dio, io Ti amo con la Tua Volontà!
Cuore Eucaristico di Gesù, nell’atto dell’Incarnazione, io Ti amo con la Tua Volontà!
Cuore Eucaristico di Gesù, nel Seno di Maria, io Ti amo con la Tua Volontà!
Cuore Eucaristico di Gesù, nel lungo spasimo eucaristico della tua Vita mortale, io Ti amo con la Tua Volontà!
Cuore Eucaristico di Gesù, nel supremo palpito del Cenacolo, in cui realizzasti il            capolavoro della tua carità,  io Ti amo con la Tua Volontà!
Cuore Eucaristico di Gesù, in tutti gli istanti della tua Vita Sacramentale, io Ti amo con la Tua Volontà!
Cuore Eucaristico di Gesù, in tutte le Ostie, in tutti i Tabernacoli del mondo, io Ti amo con la Tua Volontà!
Cuore Eucaristico di Gesù, con l’Amore scambievole della SS. Trinità, io Ti amo con la Tua Volontà!
Cuore Eucaristico di Gesù, con l’amore di Maria, degli Angeli e dei Santi, io Ti amo con la Tua Volontà!
Cuore Eucaristico di Gesù, più di quanto Ti odiano tutti i tuoi nemici e persecutori sulla terra, io Ti amo con la Tua Volontà!
Cuore Eucaristico di Gesù, più di quanto Ti odia tutto l’inferno, io Ti amo con la Tua Volontà!
Cuore Eucaristico di Gesù, con l’amore di tutte le madri, io Ti amo con la Tua Volontà!
di tutti i congiunti, di tutti gli amici, io Ti amo con la Tua Volontà!
Cuore Eucaristico di Gesù, con tutti gli amori di ogni specie che furono, sono e saranno,       io Ti amo con la Tua Volontà!
Cuore Eucaristico di Gesù, per tutte le creature che non Ti amano, io Ti amo con la Tua Volontà!
Cuore Eucaristico di Gesù, in unione a tutte le creature che Ti amano, io Ti amo con la Tua Volontà!
Cuore Eucaristico di Gesù, con l’amore con cui Tu stesso istituisti questo adorabile Sacramento, io Ti amo con la Tua Volontà!
Cuore Eucaristico di Gesù, più della vita, io Ti amo con la Tua Volontà!
Cuore Eucaristico di Gesù, più delle ricchezze, io Ti amo con la Tua Volontà!
Cuore Eucaristico di Gesù, più degli onori, io Ti amo con la Tua Volontà!
Cuore Eucaristico di Gesù, più di me stesso,          io Ti amo con la Tua Volontà!
Cuore Eucaristico di Gesù, nelle gioie e nelle pene, io Ti amo con la Tua Volontà!
Cuore Eucaristico di Gesù, nei pericoli e nelle tentazioni, io Ti amo con la Tua Volontà!
Cuore Eucaristico di Gesù, nella gloria e nelle umiliazioni, io Ti amo con la Tua Volontà!
Cuore Eucaristico di Gesù, nella sanità e nell’infermità, io Ti amo con la Tua Volontà!
Cuore Eucaristico di Gesù, nelle ricchezze e nella povertà, io Ti amo con la Tua Volontà!
Cuore Eucaristico di Gesù, nel fervore e nell’aridità, io Ti amo con la Tua Volontà!
Cuore Eucaristico di Gesù, in ogni ora in ogni istante, io Ti amo con la Tua Volontà!
Cuore Eucaristico di Gesù, nella vita e nella morte, io Ti amo con la Tua Volontà!
Cuore Eucaristico di Gesù, sempre, sempre, io Ti amerò con la tua Divina Volontà!
Preghiamo:    O Cuore divino, che nel santo Tabernacolo bruci sempre della stessa fiamma in cui creasti il dolcissimo Mistero Eucaristico, fa’ che noi tutti, consumandoci d’amore in Te, possiamo vivere in terra come in Cielo nel tuo SS. Volere. Amen. 

Al Cuore Eucaristico di Gesu’ per ottenere Sacerdoti per il Regno del Divin Volere

Mio dolcissimo Gesù, entro nella Tua SS. Umanità, attraverso questi veli Eucaristici, per penetrare nel tuo SS. Volere.  Qui vengo a pregarti, a glorificarti, a lodarti per tutti, ma in modo particolare per i fratelli Sacerdoti, parte primaria della tua Chiesa.
Inabissato nel chiostro della mia beata nullità, ma sorretto e nutrito dalla Potenza del Santo Volere Trinitario, faccio mio il Fiat con cui stai istituendo il Santo Sacrificio Eucaristico, frutto della tua perfetta immolazione sulla terra e di quella moltiplicata all’infinito nell’Eucaristia.
Vita mia Gesù, ricchezza divina della mia anima, contemplo in quest’Ostia Santa il Regno del Divin Volere sulla terra, perché vedo come da un purissimo cristallo ogni singola anima rifatta da Te nel tuo Volere, che rende gloria perenne al Padre, uguale come Adamo allo stato d’origine.   Ma, o Gesù, Ti contemplo in modo speciale a capo di tutti i tuoi e miei figli Sacerdoti, l’esercito in cui hai depositato la Potenza del tuo Fiat e l’infinità dei Tesori Divini, perché trasmettessero ed infondessero la Luce del tuo Volere, affinché si sviluppasse fino a raggiungere la stabilità e l’estensione del tuo Regno sulla terra.  O Gesù, Ti prego insistentemente per i tuoi Ministri, perché possano essi aprirsi alla Verità del Divin Volere ed assorbire i tesori della tua Vita d’immolazione, di Vittima perenne, di annullamento vitale della umana volontà, di Sacrificio integro, e solo e sempre per la Gloria del Padre.
Mio Gesù, la mancanza di vita sacerdotale nei sacerdoti costituisce nella tua Passione e nella tua Chiesa una parte doppiamente dolorosa, che non viene né riparata né supplita.  Sì, o mio amato Gesù, ascolto di continuo e con insistenza il tuo invito a riparare per i sacerdoti, a rifare i sacerdoti, a fare ciò che essi non fanno, mediante anime misticamente sacerdotali.  Eccomi pronto, o Gesù, racchiuso nel tuo Fiat Eucaristico;  a nome di tutti i fratelli Sacerdoti, faccio mia, nel tuo Volere, la tua Vita Sacerdotale, la tua perfettissima immolazione di volontà al Padre, e ripeto con Te ed in Te le parole vitali della Consacrazione:  Ecco il mio CorpoEcco il mio SangueEcco la mia volontà, perché la sacrifichi e la trasformi nella tua, entro la Quale raccolgo le volontà di tutti i fratelli sacerdoti, per offrirle al Padre come un fascio di Gloria.   Questa offerta intendo continuamente ripeterla ed estenderla da un confine all’altro della terra, ove ininterrottamente viene celebrato il Sacrificio Eucaristico, inclusi anche quelli possibili da celebrarsi ma eliminati per mancanza di fedeltà di coloro che Ti hanno posposto al piacere terreno.  In queste concelebrazioni Eucaristiche metto nel tuo Santissimo Volere tutto il clero, con a capo il Santo Padre il Papa, fino al più piccolo seminarista, e tutte le anime che con l’offerta della propria volontà vivono il Sacerdozio Mistico secondo il Volere del Padre.
O Gesù, immerso, sperduto nel tuo Santo Volere, voglio vivere in Te la Vita Eucaristica, nell’immolazione perfetta, nel silenzio, nel nascondimento, nell’abbandono, nell’adorazione e ringraziamento perenne, solo pregando e riparando per i sacerdoti tutti, perché prestissimo si ravvedano e ritornino a prendere il proprio posto con Te sulla Croce.
Mamma Santissima, Regina del Fiat  Eucaristico Sacerdotale, e quindi Regina dei sacerdoti, fa’ che questi figli tuoi rientrino nell’autentica vita sacerdotale, e che non offuschino i tesori di grazie divine depositati nel loro Ministero.  Mamma bella li voglio tutti riuniti sotto la tua guida, sorretti dalla tua materna protezione, perché possano attingere da Te, Sacerdote per eccellenza, perché unita perfettamente al Sacerdozio di Gesù, il vero spirito sacerdotale:  la Vita del Divin Volere, in tutta la sua perfetta immolazione.  Maria Santissima, Madre e Regina dei sacerdoti, affretta il Regno del Divin Volere nei sacerdoti e nella Chiesa di Gesù.
Luisa, sposa diletta dell’Altissimo, rapisci il cuore di tutti i chiamati al ministero sacerdotale.  Infondi in loro il Dono del Divin Volere, affinché possano guidare il gregge affidato con la manna purissima della Divina Volontà, in preparazione al suo Regno sulla terra così com’è in Cielo.   Così sia.
O mio Gesù, mi unisco alle tue suppliche, ai tuoi patimenti, al tuo amore penante.  Dammi il tuo Cuore, affinché io senta la stessa tua sete per le anime consacrate a Te e, con i miei palpiti, Ti restituisca l’amore e gli affetti di tutti.  Permettimi di andare da tutte e di deporre il tuo Cuore in loro.  Al suo contatto si riscaldino le fredde, si scuotano le tiepide, si sentano richiamare le fuorviate, ed in loro ritornino le tante grazie respinte. 
Ed io, per consolarti, o mio Gesù, faccio scorrere il mio palpito nel tuo Volere per dirti in tutti i palpiti:  “Ti amo, Ti amo!”, e muovendomi nel tuo Volere, Ti do gli abbracci di tutti, affinché stretto a Te, abbracciato dalle tue braccia, nessuno più Ti offenda e tutti Ti amino, Ti adorino, Ti benedicano e facciano tutti la tua Santa Volontà.  Il fuoco del tuo Amore che, unito a Te, io depongo nel cuore di tutte le anime a Te consacrate, bruciando ogni debolezza di umana volontà faccia salire da ogni loro labbro la preghiera: 
“Mio dolce Gesù, chiudimi nella tua Volontà, affinché non veda, non senta, non tocchi che il tuo Santo Volere, e con la sua potenza formi tanti Gesù nei miei atti per riempire Cielo e terra della Vita Divina. 
Mio Gesù, mi chiudo nel tuo Volere affinché respiri col tuo respiro per respirare col respiro di tutti e cambiarli in tanti baci affettuosi per Te. 
Mamma Regina, sii Tu la mia guida, la mia maestra e non permettere che faccia anche un sol respiro senza della Divina Volontà”.  (le  Preghiere di Luisa)

PREGANDO per i FRATELLI, a chi applicare le nostre preghiere?  Gesù, il 25 settembre 1914 (Vol. 11), dice a Luisa Piccarreta:  “Figlia mia, le preghiere fatte insieme con Me e con la stessa mia Volontà, possono darsi a tutti, senza escludere nessuno e tutti hanno la loro parte ed i loro effetti come se si fossero offerte ad una sola;  però agiscono a seconda le disposizioni delle creature.  Come la Comunione, la mia Passione:  per tutti ed a ciascuna Io la do, ma gli effetti sono secondo le disposizioni loro;  e col riceverla dieci, non è meno il frutto che se l’avessero ricevuto cinque.  Tale è la preghiera fatta insieme con Me ed alla mia Volontà”.

Pregando  per  i  Fratelli
Stando nella Divina Volontà attraverso il Cuore Immacolato della Regina Madre, abbraccio e faccio mie tutte le opere passate, presenti e future di  N.N.,  ed entrando in ogni suo atto (oppure:  in ogni loro atto)  interno ed esterno, volontario ed involontario, in Gesù, offro tutto a Te, o Padre, rifacendo tutto nel tuo Divino Volere, e rivestendo e smaltando tutto con gli atti già rifatti da Gesù e da Maria nella tua Divina Volontà;  per la tua maggior gloria e per la santificazione universale.                   
(altra versione:)
Nella Divina Volontà abbraccio e faccio miei tutti gli atti umani, passati, presenti e futuri di  N.N.,  e in Gesù li offro a Te, o Padre, convertiti in Volontà Divina, per la tua maggior gloria e per la santificazione universale. (Cfr. Vol. 24 - 5.9.1928)

Preghiera di Contraccambio per le anime in pericolo di perdizione eterna
Gesù, Vita mia, nel tuo SS. Volere, come continuamente scorre il mio respiro, il battito del mio cuore e tutta la vita del mio essere, così, con la stessa continuità, intendo bloccare la strada che conduce le anime all’inferno con i miei Ti amo, i miei Fiat, i miei atti di lode, di benedizione, di ringraziamento e di amore, in sostituzione di questi stessi atti che avrebbero dovuto darti lucifero e tutti i dannati se avessero accettato la tua SS. Volontà e fossero vissuti in Essa.  Ti amo, Trinità SS., Ti lodo all’infinito, per lucifero e per tutto l’inferno e, per questo loro amore respinto e che faccio mio, Ti chiedo di salvare le anime che stanno sulla via della perdizione eterna, specie quelle che stanno per esalare l’ultimo respiro.  Lo chiedo per la tua Gloria o Padre e perché venga presto a regnare il tuo Volere sulla terra.

Offerta della propria Vita alla Volontà di Dio in Punto di Morte
Mio dolce Gesù, voglio morire nella tua Volontà.  La mia agonia e quella di tutti gli uomini le unisco alla tua, e la tua agonia sia la mia forza, la mia difesa, la mia luce ed il dolce sorriso del tuo perdono.
L’ultimo anelito lo metto nell’ultimo respiro che desti per me sulla Croce, affinché possa presentarmi innanzi a Te coi meriti della tua stessa morte.
Deh, o mio Gesù, aprimi il Cielo e vieni incontro a ricevermi con quell’amore con cui Ti ricevette il Padre, quando Tu esalasti sulla Croce l’ultimo tuo respiro.  Poi introducimi con le tue braccia, ed io Ti bacerò e mi beerò di Te eternamente.
Mamma mia, Angeli e Santi, venite ad assistermi come assisteste alla morte di Gesù. 
Aiutatemi e portatemi nel Cielo.  Così sia.

E Tu, Mamma addolorata presso la Croce, grazie a nome di tutti, per tutto ciò che hai sofferto.  Ti prego, per questa tua amara desolazione, di venirmi ad assistere nel momento della mia morte:  quando la mia povera anima si troverà sola ed abbandonata da tutti, in mezzo a mille ansie e timori, vieni Tu allora ad assistermi, mettiti al mio fianco e mettimi in fuga il nemico.  Lava l’anima mia con le tue lacrime, coprimi col Sangue di Gesù, vestimi coi suoi meriti, abbelliscimi e risanami coi tuoi dolori e con tutte le pene e le opere di Gesù e, in virtù di esse, fa’ scomparire tutti i miei peccati, dandomi il totale perdono del Celeste Padre.  E nello spirare, ricevimi fra le tue braccia, mettimi sotto il tuo manto, nascondimi allo sguardo del nemico, portami di volata al Cielo e mettimi nelle braccia di Gesù.  Così restiamo intesi, cara Mamma mia! (Cfr. Le Ore della Passione di N.S.G.C. - 24a Ora)

Per le ANIME SANTE del PURGATORIO
“ Figlia mia,  quanto più le anime passate all’altra riva sono state sottoposte alla mia Volontà, quanti più atti hanno fatto in Essa, tante più vie si son formate per ricevere i suffragi dalla terra.  Sicché quanto più hanno fatto la mia Volontà formandosi le vie di comunicazione dei beni, che ci sono nella Chiesa e che Mi appartengono, non c’è via da loro fatta che non gli porti chi un sollievo, chi una prece, chi una diminuzione di pene:  i suffragi camminano in queste vie regie del mio Volere, per portare a ciascuna il merito, il frutto ed il capitale che s’è formato nella mia Volontà, perciò senza la mia Volontà non ci sono vie e mezzi per ricevere i suffragi.  Sebbene i suffragi e tutto ciò che fa la Chiesa scendono sempre nel Purgatorio; ma vanno a coloro che si son formate le vie, …  Per chi ha fatto sempre la mia Volontà non esistono vie per il Purgatorio, la sua via è diritta per il Cielo.  E chi non in tutto e per sempre, ma in gran parte ha riconosciuto il mio Volere e vi si è sottoposto, si è formato tante vie e riceve tanto che subito il Purgatorio lo spedisce al Cielo.  
Ora, come le anime purganti per ricevere i suffragi dovevano formarsi le vie, così i viventi per mandare i suffragi devono fare la mia Volontà per formarsi le vie, per fare salire i suffragi nel Purgatorio;  se fanno i suffragi e dalla mia Volontà son lontani, i loro suffragi, mancando la comunicazione della mia Volontà che, sola, unisce e vincola tutti, non troveranno la via per salire, i piedi per camminare, la forza per dare il sollievo:  saranno suffragi senza vita, perché manca la vera Vita del mio Volere che, solo, tiene virtù di dar vita a tutti i beni.  Quanto più di mia Volontà l’anima possiede, tanto più valore contengono le sue preghiere, le sue opere, le sue pene;  sicché più sollievo può portare a quelle anime benedette.   Io misuro e do il valore a tutto ciò che può fare l’anima, per quanto di mia Volontà possiede…” (Gesù:  3.11.1926  - Vol. 20)

Padre Santo, m’immergo nel tuo Voler Divino, prendo e faccio mio tutto il suo Potere, l’immensità del suo Amore;  faccio mio il valore immenso delle pene del tuo Figlio Gesù, tutta la sua Passione, ogni sua piaga, ogni sua spina, ogni goccia del suo Sangue e faccio mia tutta la sua Umanità SS., ogni suo atto, tutti i suoi meriti, la sua Santità e la sua Divinità;  prendo tutte le Qualità Divine, tutti i beni che sono nella Volontà Divina;  prendo tutti gli atti di Maria SS., tutta la sua santità, i suoi meriti e le sue pene e, facendo tutto mio questo capitale infinito, lo verso tutto sulle anime del Purgatorio, ( particolarmente sull’anima di … N.N. ),  perché, immerse in questi bagni di un potere ed un’immensità divina, vengano di molto abbreviate le loro pene e possano essere al più presto ammesse alla tua Presenza a lodarti nella Patria Celeste. (Cfr. Vol. 12 - 14.3.1919)

Signore, nella tua Divina Volontà, per il suffragio delle anime purganti, io Ti offro il Sangue Divino, che venne sparso per esse, il Sacrificio della Vittima per eccellenza, la mediazione potente di Maria e dei Santi, le umili suppliche della tua Chiesa, le preghiere e le opere meritorie dei suoi figli.  Appoggiato a questo io spero tanto dalla tua misericordia, o mio Dio, per quelle anime che Ti furono care, e che ci fai un dovere di amare e di soccorrere ancora.
Gesù, nel tuo Volere Ti bacio, Ti compatisco, Ti adoro, Ti ringrazio e Ti prego per i colpi che ricevi e per gli acerbi dolori che soffri mentre Ti conficcano i chiodi, di concedere in questo momento alle anime purganti la loro liberazione dal Purgatorio.  Sì, per il Sangue che spargi, o Gesù, Ti prego di estinguere le fiamme che bruciano quelle anime;  e questo Sangue sia a tutte di refrigerio e bagno salutare da purgarle da qualunque macchia e disporle alla visione beatifica.   (Cfr. Le Ore della Passione di N.S.G.C.)
Gesù, stando nel tuo Volere imprimo il mio Ti amo, col tuo ti amo, anche nelle anime dannate, affinché Tu trovi in esse l’amore mancante.

NON SCENDO DALLA CROCE Di Fulton j Sheen,vescovo

Ero uscito di casa per saziarmi di sole.Trovai un uomo che

si dibatteva nel dolore della crocifissione.Mi fermai

e gli dissi:"Permetti che ti aiuti"?Lui rispose:

Lasciami dove sono.

Non scendo dalla croce fino a quando sopra vi

spasimano i miei fratelli.

fino a quando per staccarmi

non si uniranno tutti gli uomini.

Gli dissi"Che vuoi che io faccia?"

Mi rispose:

Và per il mondo e di a coloro

che incontrerai che c è un uomo

che aspetta inchiodato alla croce.