mercoledì 31 agosto 2011

Mercoledì 31 agosto 2011 + VANGELO



XXI Tempo Ordinario



(Lc 4,31-37)
Io so chi tu sei: il santo di Dio!

Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, Gesù scese a Cafàrnao, città della Galilea, e in giorno di sabato insegnava alla gente. Erano stupiti del suo insegnamento perché la sua parola aveva autorità. Nella sinagoga c’era un uomo che era posseduto da un demonio impuro; cominciò a gridare forte: «Basta! Che vuoi da noi, Gesù Nazareno? Sei venuto a rovinarci? Io so chi tu sei: il santo di Dio!». Gesù gli ordinò severamente: «Taci! Esci da lui!». E il demonio lo gettò a terra in mezzo alla gente e uscì da lui, senza fargli alcun male. Tutti furono presi da timore e si dicevano l’un l’altro: «Che parola è mai questa, che comanda con autorità e potenza agli spiriti impuri ed essi se ne vanno?». E la sua fama si diffondeva in ogni luogo della regione circostante. Parola del Signore

Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro
Ieri c’è stato uno scambio con il Vangelo di oggi, non cambia nulla, è una Parola eterna e senza limite di tempo. Il Vangelo di oggi avrebbe solo anticipato la guarigione della suocera di Pietro e la manifestazione della potenza di Gesù, annientatrice dei diavoli e dominatrice sulla natura e la malattia.
Il Vangelo affermava anche che «al calar del sole, tutti quelli che avevano infermi affetti da varie malattie li condussero a Lui. Ed Egli, imponendo su ciascuno le mani, li guariva. Da molti uscivano anche demòni, gridando: “Tu sei il Figlio di Dio!”. Ma Egli li minacciava e non li lasciava parlare, perché sapevano che era Lui il Cristo».
L’affermazione dei diavoli che chiamano Gesù Figlio di Dio, non deve trarci in inganno, essi non conoscono la vera identità di Gesù, e per Figlio di Dio intendono un grande Profeta. Quando Lo indicano come il Cristo, non fanno altro che riconoscerlo come l’Unto di Dio atteso dalle genti. I diavoli non conoscevano quello che Dio proibiva loro di sapere. Per esempio, se lo avessero saputo, non avrebbero mai contribuito alla crocifissione di Gesù, intuendo che da quella morte ne sarebbero scaturiti grandi frutti di Grazia.
I diavoli si sarebbero sottratti a partecipare al piano di Dio che si completava sul Calvario.
Anche sulla conoscenza o meno dei diavoli ci sono interpretazioni diverse, la mia spiegazione si basa esclusivamente sulla Sacra Scrittura, le altre sono interpretazioni personali e che cercano di trasmettere le proprie idee sulla Rivelazione del Signore Gesù.
Lasciando queste dispute sterili, leggiamo che Gesù imponeva le mani e tutti gli ammalati guarivano. Sull’imposizione delle mani c’è molta confusione, sono solamente i Sacerdoti ad avere le mani consacrate, solo essi possono trasmettere la potenza dell’Altissimo e la sua Grazia. Non è mai buono accettare l’imposizione delle mani sulla testa da semplici fedeli, ne possono scaturire danni spirituali parecchio fastidiosi. Non per colpa di chi impone le mani, ma per il rito stesso che non è affatto sacro.
È grande cosa invece pregare gli uni per gli altri.
Il Vangelo oggi ci insegna che la nostra preghiera mette terrore a tutti i diavoli, una sola Ave Maria terrorizza tutto l’inferno. Figuriamoci la Corona del Santo Rosario…
Vi benedico e prego per tutti voi. Pregate per me ogni giorno nella Messa e nel Rosario.

Proposito
Radunerò i miei cari, o qualcuno che mi è vicino a pregare insieme a me.

Pensiero
Se chi prega non merita di essere esaudito, i meriti di Maria Santissima, a cui egli si raccomanda, faranno che sia esaudito. (Sant’Anselmo)
                innamorati della lode

martedì 30 agosto 2011

Lunedì 29 agosto 2011 + VANGELO





XXI Tempo Ordinario

VANGELO (Mc 6,17-29)
Voglio che tu mi dia adesso, su un vassoio, la testa di Giovanni il Battista.

Dal Vangelo secondo Marco
In quel tempo, Erode aveva mandato ad arrestare Giovanni e lo aveva messo in prigione a causa di Erodìade, moglie di suo fratello Filippo, perché l’aveva sposata. Giovanni infatti diceva a Erode: «Non ti è lecito tenere con te la moglie di tuo fratello». Per questo Erodìade lo odiava e voleva farlo uccidere, ma non poteva, perché Erode temeva Giovanni, sapendolo uomo giusto e santo, e vigilava su di lui; nell’ascoltarlo restava molto perplesso, tuttavia lo ascoltava volentieri. Venne però il giorno propizio, quando Erode, per il suo compleanno, fece un banchetto per i più alti funzionari della sua corte, gli ufficiali dell’esercito e i notabili della Galilea. Entrata la figlia della stessa Erodìade, danzò e piacque a Erode e ai commensali. Allora il re disse alla fanciulla: «Chiedimi quello che vuoi e io te lo darò». E le giurò più volte: «Qualsiasi cosa mi chiederai, te la darò, fosse anche la metà del mio regno». Ella uscì e disse alla madre: «Che cosa devo chiedere?». Quella rispose: «La testa di Giovanni il Battista». E subito, entrata di corsa dal re, fece la richiesta, dicendo: «Voglio che tu mi dia adesso, su un vassoio, la testa di Giovanni il Battista». Il re, fattosi molto triste, a motivo del giuramento e dei commensali non volle opporle un rifiuto. E subito il re mandò una guardia e ordinò che gli fosse portata la testa di Giovanni. La guardia andò, lo decapitò in prigione e ne portò la testa su un vassoio, la diede alla fanciulla e la fanciulla la diede a sua madre. I discepoli di Giovanni, saputo il fatto, vennero, ne presero il cadavere e lo posero in un sepolcro. Parola del Signore

Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro
Potete immaginare che è stata una giornata dura per me, una grande sofferenza interiore sostenuta da una serena e forte certezza che Agostino è in Cielo. Umanamente ho provato il dolore del distacco, dello strappo che la morte ha compiuto nei confronti di un uomo di soli 52 anni.
Una morte prematura sicuramente, non per l’età, perché nessuno deve pensare che tutti si debba arrivare a 80 anni o vivere la vecchiaia. Tutto è nelle mani di Dio, ma spesso si anticipa questa volontà ed avvengono morte premature e dispiaceri per i familiari. Moltissimi Santi sono morti giovanissimi, chi all’età di 12 anni, di 14, 24, addirittura i Beati Francesco e Giacinta di Fatima a 11 e 10 anni.
Come posso stabilire che quella di Agostino è stata una morte prematura?
Gesù non manda mai malattie, usa la malattia per causare la santificazione delle anime, ma è l’uomo che abusa di qualcosa di dannoso. Chi fuma molto, chi beve bottiglie di alcool, altri la droga, la guida spericolata, ecc. Gesù non ha alcuna responsabilità dinanzi alle persone che mettono il cuore e il corpo sotto sforzo.
Il Signore poi non ha alcun interesse a chiamare da questa vita una persona, come se causasse la sovrappopolazione nel mondo o necessitasse una presenza in Cielo per cantare nel Coro delle anime candide… Quale gioia dovrebbe trovare Gesù nel richiamare una persona in Cielo? Solo per disegni imperscrutabili e per la salvezza di un’anima, Gesù interviene direttamente e può separare l’anima immortale dal corpo destinato alla corruzione.
Gesù interviene senza usare altri mezzi o utilizza la malattia perché era il tempo stabilito.
Nel caso di mio fratello si è trattato di uno strappo, e questo potrebbe acuire in me il dolore o l’avvilimento, ma non è così, al contrario ringrazio Gesù per il suo intervento e lo ha dimostrato chiaramente. Infatti, Gesù è così attento che ti lascia anche dei segni per farti capire che Lui è intervenuto trovando la soluzione migliore. E nelle condizioni fisiche di mio fratello dopo il tremendo colpo dell’ictus, si trattava di un miracolo imponente.
Il danno causato dall’ictus è stato molto forte. Inoltre, il cuore e la circolazione non erano molto buoni.
Tutto poteva avvenire, anche un grande miracolo, ma bisogna valutare le conseguenze e questo richiede una capacità spirituale di discernimento notevole. Prima vediamo almeno tre segni che Gesù ha lasciato: Agostino è morto subito dopo la mezzanotte, quindi ieri nel giorno di Sant’Agostino, il funerale che ho celebrato oggi alle 12 è avvenuto nel giorno del martirio di San Giovanni Battista. E Giovanni Battista è il mio nome di Battesimo.
Siccome lo conosco da molti anni, era da tempo che pregavo per lui…
Il terzo segno riguarda i frutti che causa una morte benedetta. Tra ieri e oggi ne ho visti molti. Come se una nuova persona si è inserita nella preghiera, causando Grazie, che riguardano proprio l’ambiente che frequentava.
Mi sarebbe piaciuto tenere il nome di Battesimo, ma quando nel 1991 entrai nel noviziato francescano Gesù volle che lo cambiassi in Giulio. Neanche io sono mai riuscito a capire perché, intanto è stata volontà di Gesù, e questo mi tranquillizza.
Ritorno al grande miracolo che si poteva ottenere, infatti il nostro parrocchiano Andrea si è chiesto come mai Gesù non ci ha esaudito. Invece Gesù ci ha esaudito, portando mio fratello Agostino in Cielo, questo per me è il più grosso successo di un’opera umana. Salvare l’anima vale molto più di tutte le ricchezze e di tutti i poteri di tutti i tempi.
La morte di mio fratello è arrivata dopo la morte di sua moglie, di circa 34 anni, avvenuta alcuni anni fa per un male incurabile durato lungo tempo, in cui ha pensato quasi esclusivamente alla preghiera, diventando come un angelo.
I loro figli non hanno i genitori, sono ragazzi che già da tempo ho aiutato spiritualmente e per inserirsi nel lavoro. Spero di ottenere una risposta favorevole dall’INPS dove lavorava mio fratello, per il subentro del figlio più grande di quasi 25 anni, perché non ha alcun genitore. Forse è difficile, e chiedo a qualche parrocchiano informato o avvocato di darmi una risposta esaustiva.
Mio fratello ha lasciato 5 figli, mi conforta tantissimo sapere che lui intercederà dal Cielo per tutti loro, anche a voi chiedo di ricordarvi sempre di Agostino nelle vostre preghiere, perché possa ricevere tanta forza con le nostre preghiere ed ottenere con maggiore facilità aiuti da Gesù e dalla Madonna per i 5 figli.
Ho ricevuto moltissimi messaggi di viva partecipazione, vi ringrazio di cuore. È stato bello verificare tanta sensibilità, manifestazioni pieni di amore e coinvolgimento. D’altronde, se io rimango tutto l’anno, notte e giorno a pregare per quanti si affidano alle mie preghiere e per tutti voi che seguite tramite questo commento al Vangelo la mia spiritualità, mi sembra riconoscente la vostra gratitudine espressa con l’amore manifestato in una e-mail.
Ringrazio chi mi ha telefonato e tutti voi che avete pregato.
“...Piango, sì, mi dispiace perché non mi sei più accanto, ma sarei un egoista a volerti trattenere qui con me sapendo che Dio in questo momento ti sta dando molto di più di quanto un essere umano potrebbe darti qui sulla terra”. (Sant'Agostino)
Vi benedico e prego per tutti voi. Pregate per me ogni giorno nella Messa e nel Rosario.

Proposito
Radunerò i miei cari, o qualcuno che mi è vicino a pregare insieme a me.

Pensiero
Se chi prega non merita di essere esaudito, i meriti di Maria Santissima, a cui egli si raccomanda, faranno che sia esaudito. (Sant’Anselmo)
                                                         innamorati della lode

domenica 28 agosto 2011

Domenica 28 agosto 2011 + VANGELO






XXII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO

VANGELO (Mt 16,21-27)
Se qualcuno vuole venire dietro a me, rinneghi se stesso.

Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, Gesù cominciò a spiegare ai suoi discepoli che doveva andare a Gerusalemme e soffrire molto da parte degli anziani, dei capi dei sacerdoti e degli scribi, e venire ucciso e risorgere il terzo giorno. Pietro lo prese in disparte e si mise a rimproverarlo dicendo: «Dio non voglia, Signore; questo non ti accadrà mai». Ma egli, voltandosi, disse a Pietro: «Va’ dietro a me, Satana! Tu mi sei di scandalo, perché non pensi secondo Dio, ma secondo gli uomini!».
Allora Gesù disse ai suoi discepoli: «Se qualcuno vuole venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua. Perché chi vuole salvare la propria vita, la perderà; ma chi perderà la propria vita per causa mia, la troverà. Infatti quale vantaggio avrà un uomo se guadagnerà il mondo intero, ma perderà la propria vita? O che cosa un uomo potrà dare in cambio della propria vita? Perché il Figlio dell’uomo sta per venire nella gloria del Padre suo, con i suoi angeli, e allora renderà a ciascuno secondo le sue azioni». Parola del Signore

Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro
Questa domenica ci ricorda la festa liturgica di Sant’Agostino, grande convertito e grande Santo, considerato il più grande scrittore latino della Chiesa. È anche il giorno in cui mio fratello Agostino con una grande gioia impressa sul volto è tornato alla Casa del Padre.
Proprio nel giorno del suo Patrono, ha lasciato questa misera terra per ricevere senza dubbio l’abbraccio di Gesù.
Dopo 15 giorni di sofferenze pesanti, a causa di un ictus potente, non si è spento ma la Lucedi Dio è su di lui, si è illuminato di eternità, sappiamo che è insieme a Gesù, nella gloria di Dio. Qui occorre la Fede per rimanere sereni dinanzi uno strappo che non era sicuramente nella volontà di Dio, sono state le sigarette e la pressione arteriosa altissima ad avere causato questo dramma.
Le nostre preghiere non sono state inutili, al contrario sono state molto belle e necessarie, hanno aiutato Agostino come meglio non potevamo. Per questo ringrazio ancora tutti quanti avete pregato con amore ed avete iniziato la novera a “Maria che scioglie i nodi”. Vi invito a continuarla fino alla fine per Agostino. Questa volta per la sua anima.
Quando vi esortavo a pregare per mio fratello, non lo facevo con un riguardo diverso perché ci lega lo stesso sangue, non c’è mai stata questa umana richiesta. Ho pregato per lui intensamente come prego ogni giorno fortemente per tutti voi, per coloro che mi chiedono preghiere, per gli ammalati e quanti portano sofferenze pesanti. Perché tutti vi considero fratelli e sorelle, figli dello stesso Padre.
L’incontro con Gesù di mio fratello Agostino, è avvenuto in un clima di enorme pace interiore che è stampata nel suo mite volto. È rimasto con gli occhi semiaperti come se fosse sveglio e il sorrido dolce e veramente beato.
Quando tuo fratello carnale di 52 anni lascia la materia e sai che non lo vedrai più, non potrai più dialogare con lui, solo la Fede può donare una grande pace interiore e la Grazia di Dio che illumina su un evento umanamente triste, ma spiritualmente gioioso.
Nessuno deve pensare che abbiamo pregato invano, è sbagliato pensarlo, innanzitutto consideriamo che è sopravvissuto 15 giorni al colpo tremendo di un ictus violento, giorni in cui abbiamo sostenuto e preparato il suo incontro con il Signore dei vivi. Poi, i danni arrecati dall’ictus sono stati molto forti, non si trattava di una semplice guarigione da una febbre o un miglioramento da ottenere dopo un ictus leggero.
La sua guarigione era certamente possibile per Gesù, cosa non può fare Lui?
Io però non valuto quanto avvenuto da fratello, ma da cristiano, e valuto questa amara fine come la soluzione migliore per mio fratello. C’è qualcosa di più grande di entrare in Cielo? Di godere eternamente Dio in uno stato di felicità che non possiamo assolutamente sperimentare sulla terra?
I nostri pensieri devono essere pieni di Spirito Santo, altrimenti non siamo capaci di accettare le prove che ci colpiscono, non ci devono mai trovare deboli o impreparati. La forza ci arriva dalla piena fedeltà al Vangelo di Gesù, dai Sacramenti e dalla preghiera. Solo così eviteremo di alternare momenti di gioia spirituale a momenti di confusione mentale, come avviene oggi a Pietro. In un primo momento profetizza perché si lascia guidare dallo Spirito di Dio, subito dopo invece vuole imporre la sua volontà carnale a Gesù.
Dobbiamo essere forti e bloccare i pensieri di egoismo, di interesse umano.
Altrimenti anche ad ognuno di noi Gesù dirà: Non pensi secondo Dio, ma secondo gli uomini”.
Non dobbiamo lasciare vincere la debolezza umana, immergiamoci nel Cuore di Gesù e troveremo le risposte ai problemi e alle sofferenze della vita. Proprio trovandomi nel Cuore di Gesù, posso dire con grande pace interiore: Sia fatta la Santissima Volontà di Dio!
Ringrazio di cuore quanti hanno pregato e continueranno la novena per l’anima di mio fratello Agostino.
Vi benedico e prego per tutti voi. Pregate per me ogni giorno nella Messa e nel Rosario.

sabato 27 agosto 2011

Sabato 27 agosto 2011 + VANGELO





XXI Tempo Ordinario

VANGELO (Mt 25,14-30)
Sei stato fedele nel poco, prendi parte alla gioia del tuo padrone.

Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli questa parabola: «Avverrà come a un uomo che, partendo per un viaggio, chiamò i suoi servi e consegnò loro i suoi beni. A uno diede cinque talenti, a un altro due, a un altro uno, secondo le capacità di ciascuno; poi partì. Subito colui che aveva ricevuto cinque talenti andò a impiegarli, e ne guadagnò altri cinque. Così anche quello che ne aveva ricevuti due, ne guadagnò altri due. Colui invece che aveva ricevuto un solo talento, andò a fare una buca nel terreno e vi nascose il denaro del suo padrone. Dopo molto tempo il padrone di quei servi tornò e volle regolare i conti con loro. Si presentò colui che aveva ricevuto cinque talenti e ne portò altri cinque, dicendo: “Signore, mi hai consegnato cinque talenti; ecco, ne ho guadagnati altri cinque”. “Bene, servo buono e fedele – gli disse il suo padrone –, sei stato fedele nel poco, ti darò potere su molto; prendi parte alla gioia del tuo padrone”. Si presentò poi colui che aveva ricevuto due talenti e disse: “Signore, mi hai consegnato due talenti; ecco, ne ho guadagnati altri due”. “Bene, servo buono e fedele – gli disse il suo padrone –, sei stato fedele nel poco, ti darò potere su molto; prendi parte alla gioia del tuo padrone”. Si presentò infine anche colui che aveva ricevuto un solo talento e disse: “Signore, so che sei un uomo duro, che mieti dove non hai seminato e raccogli dove non hai sparso. Ho avuto paura e sono andato a nascondere il tuo talento sotto terra: ecco ciò che è tuo”. Il padrone gli rispose: “Servo malvagio e pigro, tu sapevi che mieto dove non ho seminato e raccolgo dove non ho sparso; avresti dovuto affidare il mio denaro ai banchieri e così, ritornando, avrei ritirato il mio con l’interesse. Toglietegli dunque il talento, e datelo a chi ha i dieci talenti. Perché a chiunque ha, verrà dato e sarà nell’abbondanza; ma a chi non ha, verrà tolto anche quello che ha. E il servo inutile gettatelo fuori nelle tenebre; là sarà pianto e stridore di denti”». Parola del Signore

Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro
La festa liturgica di oggi ci ricorda Santa Monica, una donna forte e piena di Fede, costante nella preghiera per circa trent’anni, fino ad ottenere la conversione del figlio filosofo, Agostino di Ippona. Le numerose ricerche della verità lo avevano sbandato e avvicinato a molte correnti filosofiche, in nessuna però aveva incontrato la verità.
La preghiera di una mamma devota penetra i Cieli e ottiene Grazie di vera conversione.
Sant’Agostino aveva sprecato i suoi molti talenti in ricerche umane e non spirituali, si ingannava per un certo periodo frequentando grandi pensatori di quel tempo, poi crollava quell’impianto filosofico poggiato su basi fallaci. Solo quando incontrò il Vangelo di Gesù Cristo, scoprì la preziosa perla che inutilmente aveva cercato per molti anni.
Aveva utilizzato i suoi talenti per soddisfare la sua sapienza umana, rimanendo lontano da Gesù.
Lo stesso avviene a quei cattolici che hanno dei talenti e li nascondono, nel senso che non li fanno fruttare. Hanno altro a cui pensare, soprattutto oggi con la crisi economica, il rischio di recessione anche per l’Italia, problemi che si sommano a molti altri problemi.
Di sicuro non è problema nostro se i calciatori fanno sciopero e hanno deciso di saltare le partite di questa settimana. Molti tifosi saranno disperati, io invece vedo che sono proprio i calciatori ad avere perduto la bussola. Gente che guadagna milioni di euro l’anno ha il coraggio di  scioperare, mentre circa dieci milioni di italiani non hanno neanche un piatto di pasta da mangiare!
Invece di far fruttificare i buoni talenti del Vangelo, pensano egoisticamente ai frutti degli interessi economici.
Gesù ha donato ad ogni essere umano l’attitudine a compiere grandi opere di amore. Chi non vive, non mette a frutto questi doni, li disperde, li rende inefficaci, li indebolisce e poi li paralizza. Viene a mancare la forza spirituale per agire con amore e verità.
Come si può essere fedeli ai Comandamenti se si calpestano le piccole cose?
(Grazie a tutti coloro che pregano per la guarigione di mio fratello).
Vi benedico e prego per tutti voi. Pregate per me ogni giorno nella Messa e nel Rosario.

Proposito
Radunerò i miei cari, o qualcuno che mi è vicino a pregare insieme a me.

Pensiero
Se chi prega non merita di essere esaudito, i meriti di Maria Santissima, a cui egli si raccomanda, faranno che sia esaudito. (Sant’Anselmo)
                                                innamorati della lode

venerdì 26 agosto 2011

Venerdì 26 agosto 2011 + VANGELO




XXI Tempo Ordinario

VANGELO (Mt 25,1-13)
Ecco lo sposo! Andategli incontro!

Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli questa parabola: «Il regno dei cieli sarà simile a dieci vergini che presero le loro lampade e uscirono incontro allo sposo. Cinque di esse erano stolte e cinque sagge; le stolte presero le loro lampade, ma non presero con sé l’olio; le sagge invece, insieme alle loro lampade, presero anche l’olio in piccoli vasi. Poiché lo sposo tardava, si assopirono tutte e si addormentarono. A mezzanotte si alzò un grido: “Ecco lo sposo! Andategli incontro!”. Allora tutte quelle vergini si destarono e prepararono le loro lampade. Le stolte dissero alle sagge: “Dateci un po’ del vostro olio, perché le nostre lampade si spengono”. Le sagge risposero: “No, perché non venga a mancare a noi e a voi; andate piuttosto dai venditori e compratevene”. Ora, mentre quelle andavano a comprare l’olio, arrivò lo sposo e le vergini che erano pronte entrarono con lui alle nozze, e la porta fu chiusa. Più tardi arrivarono anche le altre vergini e incominciarono a dire: “Signore, signore, aprici!”. Ma egli rispose: “In verità io vi dico: non vi conosco”. Vegliate dunque, perché non sapete né il giorno né l’ora». Parola del Signore

Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro
Il messaggio del 25 agosto, di ieri da Medjugorje, può sorprendere i meno pratici delle parole della Madonna, coloro che conoscono poco le sue rivelazioni. In pratica la Madre di Dio ci invita ad aiutarla nella preghiera e nella penitenza. Come Vergine Immacolata e Mediatrice di Grazie non ha bisogno del nostro aiuto, ma lo chiede. Vediamo perché.
Leggiamo prima le parole di Gesù: “Chiedete e otterrete; cercate e troverete; bussate e vi sarà aperto” (Mt 7,7). Per ricevere da Dio Grazie particolari dobbiamo chiedere con vera Fede, dobbiamo utilizzare la preghiera anche per ricevere protezione dagli assalti di satana e per vincere tutte le tentazioni opprimenti.
Perché satana agisce su ognuno di noi con strategie particolari, secondo le debolezze della singola persona, lui prende le contromisure specifiche e tenta, tenta, tenta, fino a condurre quella persona a seguire le sue indicazioni. Che potranno essere anche oneste e lecite, ma sviano da altre cose più importanti, come la preghiera.
Diversi anni fa sono passato da un convento, un Frate mi ha spiegato festoso e pimpante che era riuscito dopo molti tentativi a preparare un ottimo liquore, comunemente chiamato nocino. È un preparato ottenuto dal mallo della noce, a mezzo di infusione in alcool. Quel Frate da una decina d’anni si dedicava corpo e anima al nocino, non c’era altro da fare nella giornata se non controllare il liquore, diventato nel frattempo, il suo idolo.
Cosa ha abbandonato quel Frate per dedicarsi al nocino? La preghiera, la vita spirituale, l’osservanza.
Questo è solo un esempio, quel Frate agiva con ingenuità e non riusciva a distaccarsi da un impegno che riteneva non peccaminoso. Infatti, ma lo ha distaccato dalla cosa più importante.
Quante volte arriva a noi un doppio pensiero alla mente quando si decide di pregare?
È satana che prontamente propone di fare altro ma non di pregare.
Ieri la Madonna ci ha rivelato che satana vuole distruggere un suo piano, per questo ha chiesto di pregare per le sue intenzioni. Come vedete, satana cerca di fermare tutti i progetti buoni e spirituali, cerca in tutti i modi di opporsi anche ai progetti di Dio, intervenendo non su Dio, ovviamente, ma sulle persone designate a portare avanti la volontà di Dio.
Quindi, satana è in grado di fermare i piani di Gesù e della Madonna quando da parte degli uomini non c’è alcuna collaborazione con le preghiere e le penitenze. Gesù potrebbe disintegrare tutti i diavoli, ma la realizzazione dei suoi piani per il nostro bene, richiede anche la nostra risposta, la collaborazione per mostrare tutto il nostro interesse. Gesù non impone la sua volontà, ci presenta i piani e ci chiede di collaborare, con una vita onesta e cristiana.
La Madonna ha fatto ovviamente lo stesso: vuole realizzare un piano per il bene dell’umanità, ma la sua attuazione richiede la nostra viva partecipazione. Se vogliamo questo dono, dobbiamo pregare e fare digiuni, altrimenti quel piano svanirà del tutto.
Siamo noi a stabilire chi vogliamo essere davanti alla Madonna.
(Grazie a tutti coloro che pregano per la guarigione di mio fratello).
Vi benedico e prego per tutti voi. Pregate per me ogni giorno nella Messa e nel Rosario.

Proposito
Radunerò i miei cari, o qualcuno che mi è vicino a pregare insieme a me.

Pensiero
Se chi prega non merita di essere esaudito, i meriti di Maria Santissima, a cui egli si raccomanda, faranno che sia esaudito. (Sant’Anselmo)

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giovedì 25 agosto 2011

Giovedì 25 agosto 2011 + VANGELO





XXI Tempo Ordinario

VANGELO (Mt 24,42-51)
Tenetevi pronti.

Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Vegliate, perché non sapete in quale giorno il Signore vostro verrà. Cercate di capire questo: se il padrone di casa sapesse a quale ora della notte viene il ladro, veglierebbe e non si lascerebbe scassinare la casa. Perciò anche voi tenetevi pronti perché, nell’ora che non immaginate, viene il Figlio dell’uomo. Chi è dunque il servo fidato e prudente, che il padrone ha messo a capo dei suoi domestici per dare loro il cibo a tempo debito? Beato quel servo che il padrone, arrivando, troverà ad agire così! Davvero io vi dico: lo metterà a capo di tutti i suoi beni. Ma se quel servo malvagio dicesse in cuor suo: “Il mio padrone tarda”, e cominciasse a percuotere i suoi compagni e a mangiare e a bere con gli ubriaconi, il padrone di quel servo arriverà un giorno in cui non se l’aspetta e a un’ora che non sa, lo punirà severamente e gli infliggerà la sorte che meritano gli ipocriti: là sarà pianto e stridore di denti». Parola del Signore

Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro
Sono due i verbi determinanti in questo Vangelo: vegliare e amministrare.
Non è tenebroso questo Vangelo come potrebbe apparire da una lettura sommaria. Gesù non è un ladro che cerca di sorprenderci per danneggiarci o qualcosa di simile. È vero che non dobbiamo ignorare la realtà presente e quella futura che è nelle mani di Dio. Nessuno può stabilire quanto lungo sarà il suo futuro, per questo bisogna vegliare o vigilare sulla propria condotta di vita.
In altre parole significa che non si deve sprecare la propria vita nella vanità e nella superficialità.
Restare in Grazia di Dio, comporta una vigilanza impegnativa, si tratta di vegliare durante quei momenti in cui la tentazione è più forte o ci sono avvisaglie di occasioni di peccato.
Vegliare comporta anche una buona amministrazione della propria vita.
Dobbiamo chiederci ogni giorno come stiamo amministrando la nostra vita, cominciando dalle cose di Dio, i suoi doni, soprattutto la sua Grazia che ci arriva dai Sacramenti.
Il Signore di continuo ci dona i suoi beni, noi siamo responsabili se non li facciamo fruttare, se rimaniamo addirittura indifferenti nell’amministrazione di questi doni.
Il cammino spirituale deve condurci ad acquisire una saggezza elevata, solo così diventiamo veramente responsabili dei beni di Dio, soprattutto ci accorgiamo dell’intervento di Dio nella nostra vita. E da buoni amministratori veglieremo con maggiore interesse.
Rimanere indifferenti o deboli dinanzi al ladro che viene furtivo di notte per rubarci quello che abbiamo di buono, è invece una responsabilità grave. La propria casa spirituale và vegliata, troppe sono le tentazioni nella giornata per chi vive nel mondo.
Le prove sono numerose e in molte circostanze occorre mostrare una saggezza non comune.
Vi benedico e prego per tutti voi. Pregate per me ogni giorno nella Messa e nel Rosario.

Proposito
Radunerò i miei cari, o qualcuno che mi è vicino a pregare insieme a me.

Pensiero
Se chi prega non merita di essere esaudito, i meriti di Maria Santissima, a cui egli si raccomanda, faranno che sia esaudito. (Sant’Anselmo)
                                   innamorati della lode

mercoledì 24 agosto 2011

Mercoledì 24 agosto 2011 + VANGELO





XXI Tempo Ordinario

VANGELO (Gv 1,45-51)
Ecco davvero un Israelita in cui non c’è falsità.

Dal Vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, Filippo trovò Natanaèle e gli disse: «Abbiamo trovato colui del quale hanno scritto Mosè, nella Legge, e i Profeti: Gesù, il figlio di Giuseppe, di Nàzaret». Natanaèle gli disse: «Da Nàzaret può venire qualcosa di buono?». Filippo gli rispose: «Vieni e vedi».
Gesù intanto, visto Natanaèle che gli veniva incontro, disse di lui: «Ecco davvero un Israelita in cui non c’è falsità». Natanaèle gli domandò: «Come mi conosci?». Gli rispose Gesù: «Prima che Filippo ti chiamasse, io ti ho visto quando eri sotto l’albero di fichi». Gli replicò Natanaèle: «Rabbì, tu sei il Figlio di Dio, tu sei il re d’Israele!». Gli rispose Gesù: «Perché ti ho detto che ti avevo visto sotto l’albero di fichi, tu credi? Vedrai cose più grandi di queste!».
Poi gli disse: «In verità, in verità io vi dico: vedrete il cielo aperto e gli angeli di Dio salire e scendere sopra il Figlio dell’uomo». Parola del Signore

Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro
Ho già avuto modo di spiegare il dialogo tra Gesù e Natanaele che poi diventerà l’Apostolo Bartolomeo e di cui oggi ricorre la festa liturgica. Filippo e Bartolomeo (Natanaele) dialogano sulla venuta del Messia, erano certamente due uomini che riflettevano sapientemente sulle Sacre Scritture.
Filippo un giorno afferma di avere trovato il Messia, fatto clamoroso perché da diversi millenni gli ebrei lo attendevano, e gli dice la città di provenienza: Nazareth. Il Messia che attendevano doveva avere invece una diversa provenienza, precisamente Betlemme. Per questo la risposta di Bartolomeo è acida: “Da Nàzaret può venire qualcosa di buono?”.
La risposta di Filippo deve spingere tutti voi a ripeterla a quanti non vanno a Messa:“Vieni e vedi”.
Nonostante la sua ritrosia, alla fine Bartolomeo accetta di incontrare Gesù. Quando ancora non aveva raggiunto il Signore, sente alcune parole che lo inquietano: “Ecco davvero un Israelita in cui non c’è falsità”. Come poteva il Figlio del falegname Giuseppe, un Uomo di Nazareth, conoscere l’identità di Bartolomeo, se mai si erano incontrati? Questa la riflessione del futuro Apostolo.
Gesù non risponde con argomenti biblici o ricordandogli i miracoli che aveva compiuto un po’ ovunque, lo avvisa di averlo visto: “Prima che Filippo ti chiamasse, io ti ho visto quando eri sotto l’albero di fichi”. Cosa faceva sotto l’albero? È la domanda che per due millenni gli studiosi si sono posti, da parte mia la risposta è solamente una: pregava.
Addirittura stava pregando Dio per avere il discernimento sulla conoscenza del Messia e pregava a sua insaputa proprio il Figlio di Dio che poi gli ripeterà di averlo visto.
Questo ci insegna, che Gesù vede proprio tutto, conosce ogni piccola cosa, ascolta anche i sospiri e ciò che pensiamo nella mente. Nulla rimane sconosciuto al Signore. Conosce anche i doppi pensieri di coloro che agendo con un po’ di ipocrisia, pensano una cosa e ne dicono altre diverse. Giudicano nel loro cuore con malafede e all’esterno mostrano sorrisi appiccicati e finti di circostanza.
È vero che bisogna sempre sorridere ed emanare bontà dalla nostra persona, ma dobbiamo emanare una gioia sincera e cristiana, che deve sgorgare da un cuore buono, non una ipocrita felicità quando nel cuore si cova un odio quasi luciferino. Molto spesso questo odio che si cova nel cuore, è diretto a familiari, parenti, colleghi…
È vero, non si dimenticano con facilità offese, persecuzioni, giudizi velenosi, inganni.
Con la Grazia e l’aiuto di Gesù tutto è possibile. È importante arrivare a perdonare nel proprio cuore ogni persona che ci ha fatto del male o con cui abbiamo avuto problemi. È necessario pregare per chi non ci ama, pensare bene di loro, nonostante la durezza dei cuori e i comportamenti non cristiani.
Non è bello agire con ipocrisia o sorridere a coloro che si vogliono quantomeno eliminare…
Bisogna esercitarsi nella preghiera ad amare tutti e sorridere con vero amore a tutti, “in questo sta la costanza e la fede dei santi” (Apocalisse 13,10).
(Ringrazio quanti pregano per mio fratello, ancora in grave situazione dopo l’ictus).
Vi benedico e prego per tutti voi. Pregate per me ogni giorno nella Messa e nel Rosario.

Proposito
Radunerò i miei cari, o qualcuno che mi è vicino a pregare insieme a me.

Pensiero
Se chi prega non merita di essere esaudito, i meriti di Maria Santissima, a cui egli si raccomanda, faranno che sia esaudito. (Sant’Anselmo)
                                                         innamorati della lode

martedì 23 agosto 2011

Martedì 23 agosto 2011 + VANGELO



XXI Tempo Ordinario

VANGELO (Mt 23,23-26)
Queste erano le cose da fare, senza tralasciare quelle.

Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, Gesù parlò dicendo: «Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che pagate la decima sulla menta, sull’anéto e sul cumìno, e trasgredite le prescrizioni più gravi della Legge: la giustizia, la misericordia e la fedeltà. Queste invece erano le cose da fare, senza tralasciare quelle. Guide cieche, che filtrate il moscerino e ingoiate il cammello! Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che pulite l’esterno del bicchiere e del piatto, ma all’interno sono pieni di avidità e d’intemperanza. Fariseo cieco, pulisci prima l’interno del bicchiere, perché anche l’esterno diventi pulito!». Parola del Signore

Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro
Gesù mette il dito nella piaga, non la sua, la piaga dei credenti che alternano momenti di preghiera debole a lunghi silenzi. Se mette il dito nella piaga, causerà leggero dolore a quanti pregano poco o sono agli inizi del cammino e non hanno ancora sperimentato la bellezza della vita spirituale.
Gesù usa molta misericordia verso loro, è molto paziente, li ama così come sono.
Dice però che un cristiano non può assolutamente ignorare “la giustizia, la misericordia e la fedeltà”. Sembrano tre indicazioni gettati lì per caso, noi sappiamo molto bene che il Signore non ha mai detto nulla per caso.
La giustizia è l’esercizio di dare a Dio tutta l’adorazione e agli altri il rispetto e l’amore.
La misericordia indica la comprensione da usare con tutti, la pazienza, la mitezza e l’umiltà.
La fedeltà ai Comandamenti è indispensabile per un cristiano, oltre il Vangelo da osservare.
Questi tre atteggiamenti manifestano inevitabilmente il cammino spirituale.
Inoltre, Gesù evidenzia agli ipocriti scribi e farisei che deve essere pulito l’interno della persona non solo l’esterno. Se il cuore è pieno “di avidità e d’intemperanza”, quindi, di cattiverie, a cosa servono le preghiere e le Sante Messe?
Gesù chiama cieco il fariseo che non vuole vedere la corruzione del suo cuore e rimane a condannare gli errori degli altri. È facile giudicare o condannare gli errori degli altri.
Non serve curare l’esteriorità se poi non si osserva il Vangelo e non si osservavano i Comandamenti. Vogliamo il consenso di Dio o degli uomini?
Vi benedico e prego per tutti voi. Pregate per me ogni giorno nella Messa e nel Rosario.

Proposito
Radunerò i miei cari, o qualcuno che mi è vicino a pregare insieme a me.

Pensiero
Se chi prega non merita di essere esaudito, i meriti di Maria Santissima, a cui egli si raccomanda, faranno che sia esaudito. (Sant’Anselmo)
                                                                          innamorati della lode

lunedì 22 agosto 2011

Lunedì 22 agosto 2011 + VANGELO





XXI Tempo Ordinario

Beata Vergine Maria Regina

VANGELO (Mt 23,13-22)
Guai a voi, guide cieche.

Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, Gesù parlò dicendo: «Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che chiudete il regno dei cieli davanti alla gente; di fatto non entrate voi, e non lasciate entrare nemmeno quelli che vogliono entrare. Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che percorrete il mare e la terra per fare un solo prosèlito e, quando lo è divenuto, lo rendete degno della Geènna due volte più di voi.
Guai a voi, guide cieche, che dite: “Se uno giura per il tempio, non conta nulla; se invece uno giura per l’oro del tempio, resta obbligato”. Stolti e ciechi! Che cosa è più grande: l’oro o il tempio che rende sacro l’oro? E dite ancora: “Se uno giura per l’altare, non conta nulla; se invece uno giura per l’offerta che vi sta sopra, resta obbligato”. Ciechi! Che cosa è più grande: l’offerta o l’altare che rende sacra l’offerta? Ebbene, chi giura per l’altare, giura per l’altare e per quanto vi sta sopra; e chi giura per il tempio, giura per il tempio e per Colui che lo abita. E chi giura per il cielo, giura per il trono di Dio e per Colui che vi è assiso». Parola del Signore

Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro
Oggi è la festa liturgica della Beata Vergine Maria Regina, trascrivo dal mio libro Maria Madre di Dio, la meditazione propria. Riflettiamo sull’eccelsa Dignità della Vergine Immacolata.
1) maria comanda in cielo e in terra
In Cielo Maria Santissima è stata incoronata Regina dal Figlio, è Lei è veramente Sovrana del Cielo e della terra, Regina degli Angeli e dei Santi, Regina degli uomini e dell’universo, perché Gesù è il Re e il Signore dell’universo.
Maria è Regina perché è la Madre di Dio, e proprio Dio la trattò da Regina, indicandola comela Donna che vince sempre il serpente antico; parlandone prima della sua nascita per mezzo dei Profeti; prefigurandola con Sante Donne e simboli nell’Antico Testamento; preservandola dal peccato originale; facendola Piena di Grazia; chiedendo il suo consenso per Incarnarsi; mandando da Lei uno degli Arcangeli più grandi del Cielo; la elevò ad una Dignità senza paragoni; la innalzò ad una Gloria eterna e impareggiabile.
Per questo San Germano afferma: “Maria, la tua onorifica Dignità, Ti pone al di sopra di tutta la creazione; la tua sublimità Ti fa superiore agli Angeli”.
Anche in Paradiso Maria condivide con il Figlio Divino la sua condizione: qui grandezze e gioie, mentre in terra aveva condiviso povertà, dolori e sofferenza.
Sulla terra Maria si dichiarava l’umile Serva del Signore, ed era stata veramente l’umilissima tra gli umili, amava il nascondimento per far brillare maggiormente la potenza di Gesù. Fu modello incomparabile di umiltà. Per la sua profonda umiliazione, Gesù la innalza a Regina, con una Gloria che nessuno può immaginare, e con una Gloria che supera molto di più, di quanto dista la terra dal Cielo, la Gloria di Abramo, Mosè, tutti i Santi e tutti gli uomini di tutti i tempi.
Se Maria è Regina incoronata dal Re, vuol dire che Gesù nulla rifiuta a questa Regina. Maria è Regina dei cuori e Regina di Misericordia. Maria in Cielo è Regina accanto al Re Gesù, Figlio suo, fulgida come il sole, bella come la luna, terribile come schiere dai vessilli spiegati, Donna splendente vestita di sole, con la luna sotto i piedi e sul capo una corona di dodici stelle.
Maria è Regina di Misericordia, Madre dolcissima che veglia sempre su tutti noi, perché siamo suoi figli. Maria è la ricchissima, sapientissima e clementissima Regina, che conosce meglio di noi i nostri bisogni, che ci ama con un amore per noi incomprensibile.
Sant'Atanasio scrive: “Se il Figlio della Vergine è Re, giustamente la di Lui Madre dev'essere, in senso vero e proprio, Regina e Signora”. L'Abate Sant'Arnoldo esclama: La Madre non può essere separata dalla dominazione del Figlio, poichè una sola è la Carne di Maria e di Cristo”. Veramente San Giovanni Apostolo aveva visto “in Cielo una grande cosa: una Donna vestita di Sole”(Ap 12). La Vergine  -dice San Bernardino da Siena- divenendo Madre del Verbo Incarnato, meritò il Primato del mondo, il dominio del mondo, lo scettro regale su tutte le creature”.
San Francesco d'Assisi, devotissimo della Madonna, rivolge a Maria Regina una preghiera piena di compunzione: “Santa Maria Vergine, Creatura unica al mondo, Figlia dell’Altissimo Re Padre celeste, Madre del Santissimo Signore nostro Gesù Cristo e Sposa dello Spirito Santo”.
Sant'Alfonso Maria dè Liguori, teneramente innamorato di Maria, così la invoca: “Mia Regina, se dunque ricorro a Te, Tu non mi puoi scacciare per i miei peccati, anzi, poichè Dio Ti ha creata come Rifugio dei più miserabili, quanto più sono misero, tanto più ho bisogno di essere accolto sotto la tua protezione. O Maria, ricorro a Te e mi pongo sotto il tuo manto. Tu sei il Rifugio dei peccatori, Tu sei la speranza della mia salvezza. Se mi respingi, dove andrò?”.
La Venerabile Maria d'Agreda conobbe per rivelazione della Madonna, che Ella “prima di essere Assunta in Cielo, ebbe Grazie e scienza proporzionate a tutti i suoi titoli e Dignità. Come Regina conosceva tutti i suoi sudditi, come Madre tutti coloro che sarebbero nati spiritualmente da Lei. Conobbe tutti i Santi che sarebbero stati nella Chiesa, tutti i riti e le feste che si sarebbero istituiti, e molti praticò Ella stessa e cercò di introdurli, specialmente le feste del Signore e sue per rinnovare la memoria dei benefici di cui si sentiva obbligata a Dio, sia dei doni comunicati a tutti, sia di quelli a Lei particolari”.
2) la ss. trinitá ha investito maria della sua onnipotenza
La Madonna ha detto alla stessa mistica, ciò che la Santissima Trinità sentenziò dopo la sua Assunzione: “Eletta tra tutte le creature, il Nostro Regno è tuo. Tu sei Regina e Signora degli Angeli, degli uomini e di tutte le creature. Comanda e regna. Essendo Piena di Grazia Ti sei umiliata all'infinito; ricevi il premio meritato: partecipa al dominio che la Nostra Divinità ha su tutto il creato. Regnerai sull'inferno ed i demoni Ti temeranno. Regnerai sulla terra e su tutti gli elementi e le creature: nelle tue mani sono tutti gli effetti delle cause seconde: distribuisci pure tutto secondo la tua volontà, perché a questa sarà attenta la Nostra, per eseguire la tua.
Sarai Regina di tutti gli uomini per reggere e trattenere la morte e conservare loro la vita.Sarai Signora della Chiesa militante, sua Protettrice, Avvocata, Madre e Maestra.Sarai Patrona specialmente dei paesi Cattolici. Sarai Amica, Difesa e Guida di tutti i giusti, tutti li consolerai, riempirai di beni a misura che Ti obbligheranno con la loro devozione.
Perciò Ti facciamo Depositaria della Nostra ricchezza, Tesoriera dei Nostri beni, dei Nostri aiuti e favori e niente vogliamo concedere se non per mano tua e niente negare di ciò che Tu concederai. Tutti Ti ubbidiscano: tutto è tuo per sempre: fosti Nostra e regnerai con Noi, per sempre".
“Perchè fu così esaltata -dice San Pier Damiani- può forse dimenticarsi di noi?... Non si addice a sì grande misericordia scordarsi di sì grande miseria”. “No, non dimentica -dice l'Idiota-, perchè Maria ama coloro che la amano, anzi, serve coloro che la servono”.
Maria Santissima ancora oggi in Cielo si considera schiava e serva di Dio, ma è la Regina e la Signora dell'universo. È la Regina dei Patriarchi, Profeti e Spiriti celesti. Regina Assunta in Cielo e Città Santa, fortificata e illuminata dallo Spirito Santo.
È la Regina di tutti gli Angeli, di miriadi e miriadi di Angeli. Tutti la venerano come Loro Condottiera e Sovrana. Tutti gli Angeli vorrebbero essere fatti degni di uno sguardo di questa Santissima Madre di Dio. È un grande onore per un Angelo essere inviato sulla terra da questa ammirabile e maestosa Regina per compiere una missione.
E noi? Dobbiamo ricambiare l’amore di Maria con l’amore di figli, di figli riconoscenti che vedono in Maria la Madre, l’Amata da Dio.
3) ringraziare dio per l‘insuperabile dono di maria
E allora, anima mia, con il devoto Sarnelli, ringrazia Dio per averti dato Maria; ringrazia amando con tutto il cuore, spirito, mente e forze questa dolcissima ed amabilissima Madre.
Devi amare Maria perchè è Madre del Signore. Devi amare Maria per il grande amore che Le porta la Santissima Trinità. Devi amare Maria, perchè l'amano tutte le Angeliche Gerarchie. Devi amare Maria per l'amore che a Lei portano tutti i Santi. Devi amare Maria, perchè l'amano tutte le anime giuste. Devi amare Maria per i grandi e innumerevoli benefici che ti ha fatti, che continua a farti e ti farà. Devi amare Maria per la sua Grazia, Bellezza e Dignità. Devi amare Maria per la sua Potenza e per l'efficacia meravigliosa delle sue preghiere. Devi amare Maria per la sua gratissima assistenza in tutti i tuoi travagli. Devi amare Maria, perchè godrai in Paradiso Gloria particolare e maggiore, come speciale servo di questa celeste Regina. Devi amare Maria per la gran dolcezza e consolazione che vi è in amarla. Devi amare Maria per le grandi cose che ha fatto per amore tuo. Devi amare Maria, perchè tanto svisceratamente ti ama, ti vuole tanto bene, e ti tiene caro come la pupilla degli occhi suoi. Ama dunque, o fedele, ama Maria, amala sempre, amala con tutto il cuore. Amala con perseveranza.
Tutti dobbiamo amare Maria, perchè è pietosissima, amabilissima, misericordiosissima, buonissima, clementissima e tenerissima. Maria è la nostra Potente benefattrice, che elargisce doni ai piccoli e ai grandi. Sì, afferma San Bonaventura, “Maria è il misterioso campo della parabola, nel quale fu scoperto un tesoro preziosissimo: Gesù, Tesoro del Padre”.
È compendioso ma profondo il pensiero di un vero innamorato, San Massimiliano Kolbe:“Maria è la Regina dell'universo, la Regina del Cielo e della terra. In Paradiso tutti la riconoscono loro Regina. L'inferno la odia e trema davanti a Lei, mentre qui sulla terra quante anime ancora non la conoscono, oppure, conoscendola troppo poco o addirittura facendo comunella con i demoni, non la onorano, la odiano”.
 “Serviamo sempre con tutto l'ossequio a sì grande Regina -dice il Damasceno-, la quale non abbandona mai chi spera in Lei”. “Amiamo Maria con tutto il cuore -aggiunge l'Abate di Celles-, perchè Maria non solo ama chi l'ama, ma di più con amorosa degnazione si compiace ancora servire i suoi cari devoti”. “O anima -esclama Sant'Agostino-, ama Colei da cui sei tanto amata; ama Colei che ti ama: Ama Maria”.
Amare Maria ed esserne piamente devoto è la via della salvezza. La devozione alla Madonna è cara e gradita alla Santissima Trinità, e a noi utile e vantaggiosa.
La vera devozione a Maria consiste nel conoscerla, non offenderla, amarla ed imitarla.
Leggi buoni libri spirituali su Maria, evita di peccare, perché è offesa a Gesù, quindi, offesa a Maria. Ama Maria con tutto il cuore ed imitala ogni giorno di più, fino a trasformarti in Maria.
(Continuiamo a pregare la Madonna per la guarigione di mio fratello).
Vi benedico e prego per tutti voi. Pregate per me ogni giorno nella Messa e nel Rosario.

Proposito
Radunerò i miei cari, o qualcuno che mi è vicino a pregare insieme a me.

Pensiero
Se chi prega non merita di essere esaudito, i meriti di Maria Santissima, a cui egli si raccomanda, faranno che sia esaudito. (Sant’Anselmo)
                                                          innamorati della lode

NON SCENDO DALLA CROCE Di Fulton j Sheen,vescovo

Ero uscito di casa per saziarmi di sole.Trovai un uomo che

si dibatteva nel dolore della crocifissione.Mi fermai

e gli dissi:"Permetti che ti aiuti"?Lui rispose:

Lasciami dove sono.

Non scendo dalla croce fino a quando sopra vi

spasimano i miei fratelli.

fino a quando per staccarmi

non si uniranno tutti gli uomini.

Gli dissi"Che vuoi che io faccia?"

Mi rispose:

Và per il mondo e di a coloro

che incontrerai che c è un uomo

che aspetta inchiodato alla croce.