martedì 31 maggio 2011

Giugno mese del Sacro Cuore



 
 
 
 OFFERTA DELLA GIORNATA AL SACRO CUORE DI GESU'

Cuore Divino di Gesù,
io ti offro per mezzo del Cuore Immacolato di Maria,
Madre della Chiesa,
in unione al Sacrificio Eucaristico,
le preghiere, le azioni,
le gioie e le sofferenze di questo giorno
in riparazione dei peccati,
per la salvezza di tutti gli uomini,
nella grazia dello Spirito Santo,
a gloria del Divin Padre. Amen
 
 


CONSACRAZIONE AL SACRO CUORE

Io........ , dono e consacro al Cuore adorabile di Gesù
la mia persona e la mia vita, le mie azioni, pene e sofferenze
per non più servirmi di alcuna parte del mio essere,
se non per onorarlo, amarlo e glorificarlo.
E' questa la mia irrevocabile volontà:
essere tutto suo e fare ogni cosa per suo amore,
rinunciando a tutto ciò che può dispiacergli.

Ti scelgo, Sacro Cuore di Gesù,
come unico oggetto del mio amore,
custode della mia vita, pegno della mia salvezza,
rimedio della mia fragilità e incostanza,
riparatore di tutte le colpe della mia vita
e rifugio sicuro nell'ora della mia morte.

Sii, o Cuore di bontà e di misericordia,
la mia giustificazione presso Dio Padre
e allontana da me la sua giusta indignazione.
Cuore amoroso di Gesù, pongo in te la mia fiducia,
perchè temo tutto dalla mia malizia e debolezza,
ma spero tutto dalla tua bontà.

Distruggi in me quanto può dispiacerti.
Il tuo puro amore s'imprima profondamente nel mio cuore
in modo che non ti possa più dimenticare o essere separato da te.

Ti chiedo, per la tua bontà, che il mio nome sia scritto in te,
poichè voglio vivere e morire come tuo vero devoto.
Sacro Cuore di Gesù, confido in te ! 
(di S. Margherita Maria Alacoque)
 
 

ATTO DI CONSACRAZIONE AL SACRO CUORE Il tuo Cuore, o Gesù, è asilo di pace,
il soave rifugio nelle prove della vita,
il pegno sicuro della mia salvezza.
A Te mi consacro interamente, senza riserve, per sempre.
Prendi possesso, o Gesù, del mio cuore, della mia mente,
del mio corpo, dell'anima mia, di tutto me stesso.
I miei sensi, le mie facoltà, i miei pensieri ed affetti sono tuoi.
Tutto ti dono e ti offro; tutto appartiene a te.
Signore, voglio amarti sempre più, voglio vivere e morire di amore.
Fa o Gesù, che ogni mia azione, ogni mia parola,
ogni palpito del mio cuore siano una protesta di amore;
che l'ultimo respiro sia un atto
di ardentissimo e purissimo amore per te.

 
 

 CORONCINA AL SACRO CUORE DI GESU'
Tanto cara a Padre Pio
1. O mio Gesù, che hai detto "in verità vi dico,
"chiedete ed otterrete","cercate e troverete", "picchiate e vi sarà aperto!",
ecco che io picchio, io cerco, io chiedo la grazia ....
Pater, Ave, Gloria. - S. Cuore di Gesù, confido e spero in Te.

2. O mio Gesù, che hai detto "in verità vi dico,
qualunque cosa chiederete al Padre mio nel mio nome, Egli ve la concederà!",
ecco che al Padre Tuo, nel Tuo nome, io chiedo la grazia...
Pater, Ave, Gloria. - S. Cuore di Gesù, confido e spero in Te.

3. O mio Gesù, che hai detto "in verità vi dico,
passeranno il cielo e la terra, ma le mie parole mai!"
ecco che appoggiato all'infallibilità delle Tue sante parole io chiedo la grazia…
Pater, Ave, Gloria. - S. Cuore di Gesù, confido e spero in Te.

O Sacro Cuore di Gesù, cui è impossibile non avere compassione degli infelici,
abbi pietà di noi miseri peccatori, ed accordaci le grazie che ti domandiamo
per mezzo dell' Immacolato Cuore di Maria, tua e nostra tenera Madre,
S. Giuseppe, Padre Putativo del S. Cuore di Gesù, prega per noi.
Salve Regina.
 

NOVENA DI FIDUCIA AL SACRO CUORE DI GESU' 
La Santa Chiesa ha stabilito la Solennità del Sacro Cuore di Gesù,
il venerdì dopo il Corpus Domini, per onorare il Cuore trafitto di Cristo,
simbolo del suo grande amore per gli uomini.

Gesù, al tuo Cuore affido....
(quest'anima... questa intenzione... questa pena... questa preoccupazione..).
Guarda...
Lascio fare al tuo Cuore, Gesù, conto su di Te.
Ho fiducia in Te. Mi abbandono a Te. Sono sicuro di Te.
Cuore di Gesù, ho fiducia in Te.
Cuore di Gesù, credo al tuo Amore per me.
Cuore di Gesù, venga il tuo regno.



 O SACRO CUORE
di Santa Margherita M.O Sacro Cuore,
ti prendo per l'unico oggetto del mio amore,
per protettore della mia vita,
come sicurezza della mia salvezza,
rimedio alla mia fragilità e incostanza,
riparatore di tutte le colpe della mia vita
e asilo sicuro nell'ora della mia morte.


 
 

CUOR DI GESU'
Cuor di Gesù che sai,
Cuor di Gesù che puoi,
Cuor di Gesù che vedi,
Cuor di Gesù provvedi,
Cuor di Gesù pensaci tu.

CONVENZIONE AL SACRO CUORE DI GESù



Cari amici, posto oggi questa preghiera a beneficio di tutti. E' una preghiera eccezionale, abbastanza rara a a trovarsi anche nei piccoli grandi manuali della preghiera cristiana. Si chiama convenzione al S.Cuore di Gesù ed è adattissima a recitarsi a inizio o fine giornata.
In nessun modo comunque questa stupenda preghiera puo' e deve sostituire il S.To Rosario, ma accostarsi semmai ad esso per intensificare il nostro pensiero al Signore, rendendogli Grazie e Gloria come ben merita.


Vi è un mezzo, molto semplice e facile, per le persone che non hanno agio di pregare lungamente, di accumulare meriti per l'eternità ed attirare sopra di sè e su tutto il mondo torrenti di grazie e benedizioni. Basta leggere qualche volta questa preghiera e poi metterla sul proprio cuore, situandola nello scapolare, e poggiandovi spesso sopra la mano con l'intenzione di fare un atto di amor di Dio e ripetere quanto la preghiera contiene. Nostro Signore si contenta della nostra intenzione, quando è accompagnata da un sincero desiderio e da un'ardente amore


Mio Dio, io vi prometto di avere sino al mio ultimo respiro, ogni volta che batterà il mio cuore, che passerò dinanzi ad una Chiesa o dinanzi ad una Croce, che sarò tentato, che incontrerò qualcheduno, andando, venendo, lavorando, ricreandomi l'intenzione di offrirvi tante volte quanti sono i secondi della giornata, i granelli di sabbia della terra, gli atomi dell'aria, le foglie degli alberi, le gocciole d'acqua dei mari e dei fiumi, i meriti di Gesù Cristo, i suoi digiuni, le sue penitenze, la sua dolorosa passione, il suo sangue adorabile, le sue umilazioni e la sua morte, tutte le Messe che sono state e saranno in avvenire celebrate, tutti i meriti della SS. Vergine, le fatiche degli Aposoli; il sangue dei Martiri, la purità delle Vergini, le austerità dei penitenti, le preghiere della S. Chiesa, in una parola tutte le opere meritorie che si sono fatte e si faranno in avvenire per domandarvi altrettante volte perdono dei miei peccati, di quelli dei miei parenti, amici e nemici, di tutti quelli degli infedeli, degli eretici, dei giudei, dei cattivi cristiani; per domandarvi la mia conversione e quella di tutti i peccatori che esistono ed esisteranno in appresso; per domandarvi l'esaltazione della Chiesa, il compimento della vostra adorabile volontà sulla terra come in cielo, l'acquisto di tutte le virtù ed in particolare N. N., infine la grazia di una buona morte; per la liberazione delle anime del Purgatorio specialmente delle più abbandonate, delle anime dei Sacerdoti e delle anime più divote dei Cuori SS. di Gesù e di Maria, in favore delle quali io desidero di guadagnare tutte le indulgenze accordate alle buone opere che farò nel corso di questa giornata.
Desidero ringraziarvi tante volte in nome mio, in nome dei miei parenti ed in nome di tutti gli uomini che sono stati e che saranno mai, delle grazie ricevute e da ricevere, conosciute e non conosciute, dei benefici naturali e sopronnaturali di cui mi avete colmato, mi colmate ancora ogni giorno e mi colmerete sino alla fine, non solo di quelli accordati a me, ma di quelli fatti a tutti gli uomini che sono stati, sono e saranno mai, per ringraziarvi di avere per sì lungo tempo aspettato a penitenza me e tutti i poveri peccatori, e d'avermi perdonato tante volte. In una parola io ho l'intenzione di fare del resto della mia vita un lungo atto di espiazione, di ringraziamento, di adorazione, di impetrazione, un lungo atto d'amore.
Possa io, o mio Dio, riparare con ciò a tutto il tempo perduto, e rendervi altrettanta gloria per quanta ve ne ho rapita.

PREGHIERE AL SANGUE DI CRISTO


I sette giorni di invocazione.

 1)In Gesù Cristo mio Signore Io sono Figlio di Dio
Signore Gesù, ti lodo e ti benedico perché hai offerto te stesso al Padre sulla croce versando il tuo sangue per la nostra salvezza e per renderci Figli di Dio. Tu sei il mio Signore, io ti appartengo e voglio sempre stare in perfetta comunione con te. Gloria al tuo nome Signore Gesù perché hai vinto il mondo, hai vinto il peccato, hai vinto la morte e hai vinto Satana. Amen!
2)Nel nome di Gesù Cristo Incateno e scaccio tutti gli Spiriti del male.
Signore Gesù Cristo, nel tuo Nome, con la tua autorità, con la potenza del tuo sangue e dello Spirito santo io, Figlio di Dio, incateno tutti gli spiriti malvagi che sono collegati con me, li scaccio dalla mia vita e li consegno a Te, Signore Gesù a gloria Tua, del Padre e dello Spirito Santo. Amen!
3)Nel nome di Gesù Cristo recido Ogni legame occulto.
Signore Gesù Cristo, nel tuo Nome, con la tua autorità, con la potenza del tuo Sangue e dello Spirito santo io, Figlio di Dio, recido ogni legame occulto e negativo tra me e qualsiasi persona viva o defunta e inoltre recido ogni legame occulto con qualsiasi spirito diabolico a gloria tua, del Padre e dello Spirito Santo. Amen
4)Nel nome di Gesù Cristo distruggo Ogni maleficio.
Signore Gesù Cristo, nel tuo Nome, con la tua autorità, con la potenza del tuo Sangue e dello Spirito Santo io, Figlio di Dio, distruggo ogni maleficio compiuto contro di me e annullo l’effetto di ogni maledizione, di ogni rito magico, di ogni sacrilegio di ogni fattura, di ogni influsso diabolico, a gloria Tua, del Padre e dello Spirito Santo. Amen!
5)Nel nome di Gesù Cristo Anniento ogni contaminazione occulta.
Signore Gesù Cristo, nel tuo Nome, con la tua autorità, con la potenza del tuo Sangue e dello Spirito Santo io, Figlio di Dio anniento ogni contaminazione occulta che è penetrata in me per effetto di influssi negativi dei miei antenati, di persone malvage o defunte, di spiriti diabolici, di legami occulti e malefici, a gloria Tua, del Padre e dello Spirito Santo. Amen!
6)Nel nome di Gesù Cristo ricevo Guarigione e salvezza.
Signore Gesù Cristo, nel tuo Nome riverso il tuo Sangue sulle ferite profonde causate in me da qualsiasi azione occulta per essere completa,ente liberato e guarito. Signore Gesù, il tuo Sangue è medicina potente e unito al mio sangue porta in ogni cellula, organo e apparato del mio corpo benedizione, liberazione e guarigione. E tutto questo si compie a gloria Tua. Del Padre e dello Spirito Santo. Amen!
7)Nel nome di Gesù Cristo mi proteggo da tutti gli spiriti del male e da ogni negatività.
Signore Gesù Cristo, nel tuo Nome, con la tua au-torità, con la potenza del tuo sangue e dello Spirito Santo io, Figlio di Dio, mi immergo nel Tuo sangue prezioso e nella gloria della Tua Resurrezi-one e sono perfettamente difeso da tutti gli assalti delle forze del male per vivere da libero Figlio di Dio nella luce, nella gioia e nella pace della Santissima Trinità. Amen

venerdì 27 maggio 2011

PREGHIERA PER CHIEDERE PERDONO A DIO



Dio, Padre Nostro, Ti chiediamo perdono oggi di immergerci
Nell’amore misericordioso di Gesù
Per perdonare tutti coloro che ci hanno fatto del male
E per chiederli perdono anche per i nostri consanguinei
Che ci hanno preceduto ed hanno lasciato questa terra
Senza essersi pentiti per non aver perdonato.
Gesù
Il tuo Cuore mite ed umile
Ci ha sempre insegnato a perdonare
Per spezzare le catene inique nelle quali cadiamo
Quando teniamo dei risentimenti, coviamo degli odi,
o peggio ancora desideriamo vendicarci per i soprusi subiti.
Tu, Gesù
Ci hai insegnato a pregare così:
“Padre, perdona a noi i nostri debiti
come noi li perdoniamo ai nostri debitori”.
Il tuo perdono quindi è subordinato al nostro
E se noi non perdoniamo, satana potrà disturbarci e Tu,
amato Gesù, lo permetterai perché noi possiamo comprendere.
Per questo ora vogliamo pentirci per tutti i nostri peccati d’odio,
vendette, falsità,risentimenti, chiusura al perdono, gelosie,
intrighi che abbiamo commesso nella nostra vita,
perché vogliamo vivere liberi da ogni amarezza e risentimento.
Ti preghiamo, Gesù di liberare il nostro cuore
Da tutte le amarezze ed i ricordi dolorosi
Che condizionano il nostro rapporto con gli altri
E ci impediscono di amare i nostri nemici
E far del bene a chi ci perseguita.
Noi sappiamo che satana ci tenta in tutto questo,
ma fiduciosi nel tuo aiuto,
ora invochiamo la potente intercessione di Maria,
Di S. Michele Arcangelo,
di tutti gli Angeli ed i Santi del Paradiso
perché preghino con noi e per noi.
Nel tuo Nome, Gesù, di Dio e dello Spirito Santo,
ti chiediamo di
Spezzare
Ogni legame che satana ed i suoi angeli ribelli
E tutti gli operatori d’iniquità hanno messo su di noi
O che è ricaduto su di noi per l’ereditarietà negativa
Dei nostri genitori, nonni ed avi
E che ha generato divisioni,
risentimenti ed odi atavici nelle nostre famiglie
perché da ora in poi noi vogliamo metterci
sotto la tua Signoria, Gesù,
per invocare la tua infinita misericordia.
Ti chiediamo Dio Padre, Figlio e Spirito Santo,
di spezzare queste catene che dividono le nostre famiglie
e di vanificare ogni forma di maleficio, maledizione
o legatura generati da questi odi su di noi
o che noi abbiamo riversato su altri.
Nel tuo Nome Santissimo e per la tua autorità
Noi ti chiediamo di
Ordinare
A satana di essere sottomesso alla Croce di Gesù
Per il quale ogni ginocchio si piega nei cieli,
sulla terra e sottoterra,
perché ogni lingua proclami il tuo Nome
di Dio Padre, Figlio e Spirito Santo
che vivi e regni nei secoli dei secoli.
Non c’è altro Dio al di fuori di Te e noi oggi,
anche per quelli della nostra famiglia
che non lo hanno fatto e non lo fanno,
nella comunione dei Santi,
vogliamo rinnovare la nostra fede per servire solo Te,
Signore e Dio nostro, con tutto il cuore,
con tutta l’anima, e con tutte le forze.
Per questo già ora ti ringraziamo per il tuo perdono,
per la tua protezione e perché ci hai liberato
riversando su di noi la tua infinita misericordia. Amen

martedì 24 maggio 2011

IL SEGRETO DI MARIA



San Luigi Maria di MonfortPrima Parte

BIOGRAFIA

Luigi Maria Grignion nacque a Montfort-La­Cane (oggi Montfort sur Meu), in Bretagna, il 31 gennaio 1673 e morì, all'età di quarantatré anni, il 28 aprile 1716 a Saint-Laurent.
Studiò dapprima nel collegio gesuita di Rennes, dove portò a termine i suoi studi umanistici, poi, all'età di vent'anni, si trasferì a Parigi, per entrare nel seminario di San Sulpicio, uno dei più importanti centri di spiritualità protagonisti della rinascita reli­giosa della Francia.
Ordinato sacerdote nel 1700, iniziò la sua intensa attività di apostolato che non fu però priva di difficoltà, dati i numerosi contrasti con chi, nell'am­bito della Chiesa di quel periodo, aderiva alla cor­rente del giansenismo.
Operò dapprima a Nantes, presso i missionari di M. Lévéque, poi a Poitiers, in qualità di cappel­lano dell'ospedale. Tornato a Parigi presso l'ospedale di Solpétriére, fu di nuovo richiamato dai suoi poveri a Poitires.
Abbandonata però la capitale francese, Luigi Maria da Montfort si orientò definitivamente verso la sua principale vocazione: quella di essere missio­nario popolare. Dal 1706, dopo essersi recato a Roma in pellegrinaggio dal papa, si dedicò interamente
all'opera di ricostruzione della fede nel popolo e la sua vocazione di predicatore itinerante lo portò, per i successivi dieci anni della sua vita, a percorrere diverse regioni della Francia, vivendo povero tra i poveri. In ogni luogo Luigi Maria Grignion si ado­però per ricostruire chiese e luoghi di preghiera, unire i fedeli in confraternite, celebrare il rosario, provve­dere alla costruzione di calvari. Compose anche i testi di recite drammatiche e di canti popolari, destinati a sopravvivere nelle popolazioni rurali.
Luigi Maria Grignion da Monfort venne bea­tificato nel 1888 da Leone XIII e canonizzato nel 1947 da Pio XII.
Tra le istituzioni che si richiamano al santo fran­cese come fondatore e ispiratore sono da menzionare: le Figlie della Sapienza, i missionari della Compagnia di Maria, i Fratelli insegnanti di San Gabriele, l'Isti­tuto secolare della Misericordia di Maria.
Tra i suoi scritti principali ricordiamo: L'Amo­re dell'eterna Sapienza, Lettere, Cantici, Trattato della vera Devozione alla Santa Vergine, Il Segreto di Maria, Il Segreto dell'ammirabile santo rosario, Preghiera infuocata, Regole dei Sacerdoti missionari della Compagnia di Maria, Allocuzione, Lettera agli amici della croce, Regole delle Figlie della Sapienza.

Necessità di una vera devozione a Maria.
I. La grazia di Dio è assolutamente necessaria.
3) Anima, immagine vivente di Dio e riscattata dal sangue prezioso di Cristo, la volontà di Dio è che tu divenga santa come lui in questa vita e gloriosa come lui nell'altra.
L'acquisto della santità di Dio è tua sicura vocazione. A questo devono tendere i tuoi pensieri, parole, azioni, sofferenze, aspirazioni, altrimenti tu resisti a Dio non facendo ciò per cui ti ha creata e ti conserva.
Quale opera mirabile! La polvere mutata in luce, il fango in candore, il peccato in santità, la creatura nel Creatore e l'uomo in Dio! Opera mirabile, lo ripeto, ma difficile in se stessa e impossibile alla natura: solo Dio può riuscirvi con una grazia abbondante e straordinaria. La creazione dell'universo è un capolavoro meno grande di essa.
4) Ma come farai, o anima? Quali mezzi sceglierai per salire dove Dio ti chiama? I mezzi di salvezza e di santità sono noti a tutti, sono esposti nel Vangelo, spiegati dai maestri della vita spirituale, vissuti dai santi; essi sono necessari a quanti vogliono salvarsi e giungere alla perfezione. E sono: l'umiltà di cuore, l'orazione continua, la mortificazione universale, l'abbandono alla divina Provvidenza, la conformità alla volontà di Dio.
5) Per mettere in pratica tutti questi mezzi di salvezza e di santità sono assolutamente necessari la grazia e l'aiuto di Dio. E tale grazia - nessuno ne dubita - è data a tutti in misura più o meno grande. Dico: in misura più o meno grande, perché Dio, pur essendo infinitamente buono, non dà la sua grazia ugualmente forte a tutti, pur concedendola sufficiente a ciascuno. L'anima fedele con una grazia grande fa una grande opera, e con una grazia minore fa un'opera più piccola. Il valore e l'eccellenza della grazia concessa da Dio e corrisposta dall'anima, costituiscono il valore e l'eccellenza delle opere. Si tratta di principi incontestabili.

II. Per trovare la grazia di Dio bisogna trovare Maria.
6) Perciò, tutto si riduce a trovare un mezzo facile per ottenere da Dio la grazia necessaria per diventare santi; ed è proprio questo che voglio insegnarti. E ti dico che per trovare la grazia di Dio, bisogna trovare Maria.
Perché:
7) 1) Soltanto Maria ha trovato grazia davanti a Dio per sé e per ogni uomo in particolare. I patriarchi, i profeti, tutti i santi dell'Antica Legge non hanno potuto trovare questa grazia.
8) 2) Maria ha dato l'essere e la vita all'Autore di ogni grazia; per questo è chiamata Madre della grazia, Mater gratiae.
9) 3) Dio Padre, da cui come da fonte essenziale discende ogni dono perfetto e ogni grazia, dandole il proprio Figlio le ha dato tutte le grazie, tanto che - dice san Bernardo - in lui e con lui le è stata comunicata la volontà di Dio.
10) 4) Dio l'ha scelta come tesoriera, amministratrice e dispensatrice di tutte le grazie. Per questo ogni sua grazia e ogni suo dono passano per le mani di lei. E - secondo san Bernardino - per il potere che le è stato conferito, ella dà a chi vuole, come vuole, quando vuole e nella misura che vuole le grazie dell'eterno Padre, le virtù di Gesù Cristo e i doni dello Spirito Santo.
11) 5) Come nell'ordine naturale ogni figlio deve avere un padre e una madre, così nell'ordine della grazia ogni vero figlio della Chiesa deve avere Dio per padre e Maria per madre. Chi si gloria di avere Dio per padre, ma non ha la tenerezza di un vero figlio per Maria, è un bugiardo che ha soltanto il demonio per padre.
12) 6) Poiché Maria ha formato il Capo dei predestinati, Gesù Cristo, ancora a lei tocca formare le membra di questo Capo, i veri cristiani, perché una madre non forma la testa senza le membra, né le membra senza la testa. Perciò, se uno vuole essere membro di Gesù Cristo, pieno di grazia e di verità, deve essere formato in Maria per mezzo della grazia di Gesù Cristo, la quale si trova in lei in pienezza per essere comunicata in pienezza ai veri membri di Gesù Cristo e ai suoi veri figli.
13) 7) Lo Spirito Santo, avendo sposato Maria e avendo prodotto in lei, per mezzo di lei e da lei Gesù Cristo, questo capolavoro, il Verbo incarnato, e non avendola mai ripudiata, continua ogni giorno a produrre i predestinati in lei e per mezzo di lei, in modo misterioso ma vero.
14) 8) Maria ha ricevuto da Dio un dominio speciale sulle anime per nutrirle e per farle crescere in Dio. Sant'Agostino dice perfino che in questo mondo tutti i predestinati sono racchiusi nel seno di Maria, e vengono alla luce solo quando questa buona Madre li genera alla vita eterna. Per conseguenza, come il bimbo trae ogni nutrimento dalla propria madre, la quale proporziona il cibo alla sua debolezza, così i predestinati traggono ogni nutrimento spirituale e ogni vigore da Maria.
15) 9) A Maria Dio Padre ha detto: "In Iacob inhabita", Figlia mia, dimora in Giacobbe, cioè nei miei predestinati raffigurati da Giacobbe. A Maria Dio Figlio ha detto: "In Israel haereditare", Madre mia, prendi in eredità Israele, cioè i predestinati. Infine, a Maria lo Spirito Santo ha detto: "In electis meis mitte radices", mia Sposa fedele, poni le radici nei miei eletti. Chiunque è eletto e predestinato ha la Madonna dimorante dentro di sé, cioè nell'anima, e lascia che lei vi getti le radici di una profonda umiltà, di un'ardente carità e di ogni virtù.
16) 10) Maria è chiamata da sant'Agostino, e lo è effettivamente, forma Dei, vivo stampo di Dio. Ciò significa che soltanto in lei il Dio-uomo è stato formato al naturale, senza che abbia perduto alcun tratto della divinità; e che ancora soltanto in lei l'uomo può essere formato in Dio al naturale, quanto lo permetta la natura umana, per grazia di Gesù Cristo.
Uno scultore può riprodurre al naturale un volto oppure un ritratto in due maniere: 1) impiegando nella materia dura e informe la propria capacità, la propria forza, la propria scienza e la bontà dei propri strumenti per fare quel volto; 2) può gettare la materia nello stampo. La prima maniera è lunga e difficile, ed è soggetta a molti inconvenienti: a volte basta un colpo maldestro di scalpello o di martello per rovinare tutto il lavoro. La seconda maniera è celere, facile e dolce, quasi senza fatica e spese, se lo stampo è perfetto e riproduce al naturale, e la materia usata molto maneggevole e per nulla resistente al tocco della mano.
17) Maria è il grande stampo di Dio, realizzato dallo Spirito Santo per formare al naturale un Uomo-Dio per mezzo dell'unione ipostatica, e per formare un uomo-Dio per mezzo della grazia. A simile stampo non manca nessun lineamento della divinità. Chiunque vi è gettato e si lascia plasmare, acquista tutti i tratti di Gesù Cristo, vero Dio, in maniera dolce e proporzionata alla debolezza umana, senza tante agonie e fatiche; in maniera sicura, senza timore delle illusioni, perché il demonio non ha mai avuto né avrà accesso in Maria, santa e immacolata, senza ombra della minima macchia di peccato.
18) O anima cara, quanta differenza fra un'anima formata in Gesù Cristo con i mezzi ordinari da coloro che, come scultori, si fidano della propria bravura e si fondano sulla propria ingegnosità, e l'anima molto docile, distaccata, malleabile che, senza alcuna fiducia in se stessa, si getta in Maria e si lascia plasmare dall'operazione dello Spirito Santo! Quante macchie, difetti, ombre, illusioni, quanto di naturale e di umano c'è nella prima! E quanto pura, divina, somigliante a Gesù Cristo, è la seconda!
19) Non c'è e non ci sarà mai creatura in cui Dio sia più grande - al di fuori di se stesso e in se stesso - che nella divina Maria, non eccettuati i santi, i cherubini e i più alti serafini.
Maria è il paradiso di Dio e il suo mondo ineffabile, in cui il Figlio di Dio è entrato per operarvi meraviglie, per custodirlo e compiacersi. Ha fatto un mondo per l'uomo pellegrino: è il nostro; ha fatto un mondo per l'uomo beato, il paradiso; ma ne ha fatto un altro per sé e gli ha dato il nome di Maria. Questo è un mondo sconosciuto a quasi tutti i mortali della terra e incomprensibile a tutti gli angeli e i beati del cielo, che per l'ammirazione che provano nel vedere Dio così elevato e distante da loro, così segregato e nascosto nel suo mondo, la divina Maria, gridano giorno e notte: "Santo, Santo, Santo!".
20) Felice, mille volte felice quaggiù, l'anima alla quale lo Spirito Santo rivela il segreto di Maria per conoscerlo, e alla quale apre questo giardino chiuso perché vi entri, questa fonte sigillata perché vi attinga e beva ad ampie sorsate le acque vive della grazia! In questa amabile creatura tale anima troverà solo Dio, senza creature, ma Dio nello stesso tempo infinitamente santo e sublime, infinitamente condiscendente e proporzionato alla sua debolezza. Poiché Dio è dappertutto, si può trovarlo dappertutto, perfino nell'inferno; ma non c'è luogo dove la creatura possa trovarlo più vicino a sé e più proporzionato alla propria debolezza che in Maria, perché a questo scopo vi è disceso. In ogni altro luogo è il Pane dei forti e degli angeli, ma in Maria è il Pane dei figli.
21) Non si deve pertanto immaginare, come certi falsi illuminati, che Maria, essendo creatura, costituisca un impedimento all'unione con il Creatore: non è più Maria che vive, è Gesù Cristo solo, è Dio solo che vive in lei. La sua trasformazione in Dio sorpassa quella di san Paolo e degli altri santi, quanto il cielo sorpassa in altezza la terra.
Maria è stata creata soltanto per Dio, e, lungi dal trattenere a sé un'anima, la proietta in Dio e la unisce a lui con tanta più perfezione quanto più l'anima si unisce a lei. Maria è la meravigliosa eco di Dio, e risponde: Dio! quando si grida: Maria!, e glorifica Dio quando, con santa Elisabetta, la si chiama beata. Se i falsi illuminati, tristemente ingannati dal demonio perfino nell'orazione, avessero saputo trovare Maria, e Gesù per mezzo di Maria, e Dio per mezzo di Gesù, non avrebbero fatto così terribili cadute. Quando si è trovata Maria, e per mezzo di Maria Gesù, e per mezzo di Gesù Dio Padre, si è trovato ogni bene, dicono i santi. E dicendo questo, non si eccettua niente: ogni grazia e amicizia di Dio, ogni sicurezza contro i nemici di Dio, ogni verità contro la menzogna, ogni facilità e vittoria contro le difficoltà della salvezza, ogni dolcezza e gioia nelle amarezze della vita.
22) Non si vuol dire che chi ha trovato Maria con una vera devozione sia esente da croci e sofferenze. Tutt'altro! Ne ha di più perché Maria, essendo Madre dei viventi, dà a tutti i suoi figli dei pezzi dell'Albero della vita, la croce di Gesù. Però mentre sceglie buone croci, dà loro la grazia di portarle pazientemente e perfino con gioia, di modo che le croci che dà a quelli che le appartengono sono dei canditi o croci candite più che croci amare. Oppure, anche se sentono per un po' di tempo l'amarezza del calice che bisogna necessariamente bere per essere amici di Dio, la consolazione e la gioia che questa buona Madre fa seguire alla tristezza, li animano infinitamente a portare croci ancora più pesanti e amare.

III. Una vera devozione a Maria è indispensabile.
23) La difficoltà sta dunque nel saper trovare veramente la divina Maria per trovare l'abbondanza di ogni grazia. Dio, quale signore assoluto, può comunicare da se stesso ciò che comunica ordinariamente solo attraverso Maria, e non si può negare, senza temerarietà, che talvolta lo faccia. Tuttavia, dice san Tommaso, secondo l'ordine stabilito dalla divina Sapienza, non si comunica ordinariamente agli uomini che per mezzo di Maria nell'ordine della grazia. Per salire e per unirsi a lui, bisogna servirsi dello stesso mezzo di cui si è servito per discendere a noi, per farsi uomo e per comunicarci le sue grazie. Tale mezzo è una vera devozione alla Madonna.
Seconda Parte

In cosa consiste la vera devozione a Maria.
I. Parecchie vere devozioni alla Madonna.
24) In realtà vi sono parecchie vere devozioni alla Madonna. Non intendo parlare qui delle false.
25) La prima è quella di compiere i doveri di cristiano: evitare il peccato mortale, agire più per amore che per timore, pregare ogni tanto Maria e onorarla come Madre di Dio, senza altra speciale devozione verso di lei.
26) La seconda è quella di avere sentimenti più perfetti di stima, amore, fiducia e venerazione verso la Madonna. Tale forma di devozione induce a entrare nelle confraternite del santo Rosario, dello Scapolare, a recitare il Rosario, a onorare le sue immagini e i suoi altari, a divulgare le sue lodi e a iscriversi nelle sue congregazioni. Questa devozione è buona, santa e lodevole perché esclude il peccato; ma non è tanto perfetta né tanto efficace da distaccare le anime dalle creature e da se stesse per unirle a Gesù Cristo.
27) La terza devozione alla Madonna, conosciuta e praticata da pochissime persone, è quella che sto per rivelarti.

II. La pratica perfetta di devozione a Maria.
1) In cosa consiste.
28) Anima predestinata, essa consiste nel darsi interamente, in qualità di schiavo, a Maria e a Gesù per mezzo di Maria; e poi nel fare ogni cosa con Maria, in Maria, per mezzo di Maria e per Maria.
Spiego questi termini.
29) Occorre scegliere una data importante per darsi, consacrarsi e sacrificare volontariamente e per amore, senza costrizione, interamente, senza limitazioni, il corpo e l'anima, con i beni esteriori di fortuna - come la casa, la famiglia e le proprie rendite - e con quelli interiori dello spirito - i meriti, le grazie, le virtù e le soddisfazioni.
Qui occorre notare che con questa devozione si fa sacrificio a Gesù per mezzo di Maria di tutto ciò che un'anima ha di più prezioso e che nessun istituto religioso fa sacrificare, cioè del personale diritto di disporre di sé e del valore delle proprie preghiere, elemosine, mortificazioni e soddisfazioni. Se ne abbandona alla Vergine l'intera disposizione, perché applichi tutto secondo la sua volontà alla maggior gloria di Dio che lei sola conosce perfettamente.
30) Si mette a sua disposizione tutto il valore soddisfattorio e impetratorio delle buone opere. Perciò, dopo aver fatto tale offerta, pur senza voto, non si è più padroni del bene che si compie, e la Madonna lo può applicare sia a un'anima del purgatorio da consolare o da liberare, sia a un povero peccatore da convertire.
31) Con questa devozione si mettono nelle mani della Madonna i propri meriti, ma soltanto perché li conservi, li aumenti, li abbellisca. Infatti i meriti in ordine alla grazia santificante e alla gloria non si possono cedere agli altri.
Le si offrono invece tutte le preghiere e le buone opere in quanto impetratorie e soddisfattorie, affinché le distribuisca e le applichi a chi vorrà. Se, dopo essersi consacrati in tal modo alla Madonna, si desiderasse aiutare un'anima del purgatorio, salvare un peccatore, aiutare un nostro amico con le preghiere, le elemosine, le mortificazioni, i sacrifici, bisognerà chiederglielo umilmente e stare a quanto ella deciderà pur senza venirne a conoscenza, convinti che il valore delle azioni non potrà non essere ordinato alla maggior gloria di Dio, poiché è dispensato dalla stessa mano di cui Egli si serve per dispensare le sue grazie e i suoi doni.
32) Ho detto che questa devozione consiste nel darci a Maria in qualità di schiavi. Bisogna notare che ci sono tre forme di schiavitù.
La prima è la schiavitù di natura: gli uomini, buoni o cattivi, sono schiavi di Dio in questo modo.
La seconda è la schiavitù di costrizione: i demoni e i dannati sono schiavi di Dio in questo modo.
La terza è la schiavitù d'amore e di volontà: è quella con la quale dobbiamo consacrarci a Dio per mezzo di Maria, nel modo più perfetto di cui creatura possa servirsi per darsi al suo Creatore.
33) Nota inoltre la netta differenza fra servo e schiavo. Il servo esige un salario per il proprio servizio, lo schiavo no. Il servo è libero di lasciare il padrone quando vuole e lo serve per un periodo determinato; lo schiavo non può secondo giustizia abbandonare il padrone, essendogli dato per sempre. Il servo non cede al padrone il diritto di vita e di morte sulla propria persona; lo schiavo si dà completamente, di modo che il padrone potrebbe farlo morire senza incontrare noie con la giustizia.
Ma è facile vedere che lo schiavo di costrizione subisce la più stretta delle dipendenze, che non può convenire che a un uomo nei confronti del suo Creatore. Ecco perché i cristiani non hanno tali schiavi, li hanno solo i turchi e gli idolatri.
34) Felice, mille volte felice l'anima generosa che, dopo aver scosso da sé la tirannica schiavitù del demonio con il battesimo, si consacra in qualità di schiava d'amore a Gesù per mezzo di Maria!
2) Eccellenza di questa pratica.
35) Mi occorrerebbero molti doni di luce per descrivere perfettamente l'eccellenza di questa pratica. Ne accennerò solamente di sfuggita:
1) Darsi a Gesù per le mani di Maria in questo modo è imitare Dio Padre che ci ha dato il Figlio solo per mezzo di Maria, e comunica le sue grazie solo per mezzo di Maria. È imitare Dio Figlio che è venuto a noi solo per mezzo di Maria e, avendoci dato l'esempio per fare come egli ha fatto, ci ha incoraggiati ad andare a lui per lo stesso mezzo per il quale egli è venuto a noi, Maria. È imitare lo Spirito Santo che comunica le sue grazie e i suoi doni solo per mezzo di Maria. Non è forse giusto che la grazia ritorni al proprio autore - dice S. Bernardo - per lo stesso canale per il quale è venuta a noi?
36) 2) Andare a Gesù Cristo per mezzo di Maria è onorare veramente Gesù Cristo, perché è mettere in risalto la nostra indegnità di avvicinare la sua santità infinita direttamente, da soli, a causa dei nostri peccati, e il bisogno che abbiamo di Maria, sua santa Madre, quale avvocata e mediatrice presso di lui, nostro mediatore. È nello stesso tempo avvicinarsi a lui come nostro mediatore e fratello e umiliarsi davanti a lui come nostro Dio e giudice. Insomma è praticare l'umiltà che rapisce sempre il cuore di Dio.
37) 3) Consacrarsi così a Gesù per mezzo di Maria, è mettere nelle mani di Maria le nostre buone opere che, anche se sembrano buone, sono molto spesso macchiate e indegne dello sguardo e dell'accettazione di Dio davanti al quale le stelle non sono pure.
Ah! Preghiamo questa buona Madre e Signora affinché, dopo aver accolto la nostra povera offerta, la purifichi, santifichi, elevi e abbellisca fino a renderla degna di Dio. Tutti i guadagni della nostra anima sono meno davanti a Dio, il Padre di famiglia, per guadagnare la sua amicizia e la sua grazia, della mela bacata di un povero contadino affittuario di sua maestà, davanti al re, per pagare l'affitto. Che farebbe il pover'uomo se fosse avveduto e se fosse ben accolto presso la regina? Non le darebbe la sua mela? Amica del povero contadino e rispettosa verso il re, ella toglierebbe alla mela il bacato e il guasto, e la metterebbe su di un vassoio d'oro circondata di fiori. E il re non l'accetterebbe con gioia dalle mani della regina che vuol bene a questo contadino? "Modicum quid offerre desideras? manibus Mariae tradere cura, si non vis sustinere repulsam". "Desideri offrire a Dio qualche piccola cosa? - dice san Bernardo - procura di presentarla per le mani di Maria, se non vuoi ricevere un rifiuto".
38) Tutto quello che facciamo è piccola cosa! Mettiamolo allora nelle mani di Maria con questa devozione. Quando ci saremo dati realmente a lei, tanto quanto ci si può donare, spogliandoci di tutto in suo onore, ella sarà infinitamente più generosa verso di noi, ci darà per un uovo un bue (pour un oeuf un boeuf). Si comunicherà a noi interamente, con i suoi meriti e le sue virtù; metterà la nostra offerta sul vassoio d'oro della sua carità e come Rebecca fece con Giacobbe ci rivestirà degli splendidi abiti di suo Figlio primogenito e unigenito, Gesù Cristo, cioè dei suoi meriti che ha a disposizione. Così, quali suoi domestici e schiavi, dopo esserci spogliati di tutto per onorarla, avremo vestiti doppi: "Omnes domestici eius vestiti sunt duplicibus": vestiti, ornamenti, profumi, meriti e virtù di Gesù e di Maria nell'anima di uno schiavo di Gesù e di Maria spogliato di se stesso e fedele nella sua spoliazione.
39) 4) Darsi in questo modo alla Madonna è esercitare la carità verso il prossimo nel più alto grado possibile, poiché farsi volontariamente suo schiavo è darle quello che si ha di più caro affinché ne possa disporre liberamente in favore dei vivi e dei morti.
40) 5) Con questa devozione si mettono al sicuro le proprie grazie, i meriti e le virtù, perché si costituisce Maria depositaria di tutto, dicendole: "Mia cara Signora, prendi, eccoti quanto ho fatto di bene con la grazia di tuo Figlio. Io non sono capace di custodirlo perché sono debole e incostante, perché grande è il numero e la perfidia dei miei nemici che mi assalgono giorno e notte. Ahimè! ogni giorno si vedono cadere nel fango i cedri del Libano, e mutarsi in uccelli notturni le aquile che si elevavano fino al sole, e cadere mille giusti alla sinistra e diecimila alla destra. Perciò, o potente, potentissima regina, custodisci ogni mio bene perché non me lo rubino, sostienimi perché non cada! Ti affido in deposito quanto possiedo: Depositum custodi. - Scio cui credidi. So bene chi sei, per questo mi affido completamente a te. Sei fedele a Dio e agli uomini, e non permetterai che si perda niente di quanto ti affido. Tu sei potente, e nulla ti può nuocere, né rapire quanto tieni nelle tue mani!". "Ipsam sequens non devias; ipsam rogans non desperas; ipsam cogitans non erras; ipsa tenente, non corruis; ipsa protegente, non metuis; ipsa duce, non fatigaris; ipsa propitia, pervenis" (San Bernardo, Inter flores, cap. 135). E altrove: "Detinet Filium ne percutiat; detinet diabolum ne noceat; detinet virtutes ne fugiant; detinet merita ne pereant; detinet gratiam ne effluat". Sono parole di S. Bernardo, ed esprimono in sostanza quanto ho appena detto. Se ci fosse solo questo motivo per indurmi a questa devozione, cioè il mezzo di conservarmi e crescere nella grazia di Dio, dovrei far fuoco e fiamme per essa!
41) 6) Questa devozione rende l'anima veramente libera della libertà dei figli di Dio. Siccome è per amore di Maria che ci si riduce in volontaria schiavitù, questa cara Signora, in segno di riconoscenza, allarga e dilata il nostro cuore e ci fa camminare a passi da gigante sulla via dei comandamenti di Dio. Scaccia la noia, la tristezza e lo scrupolo. Fu questa la devozione insegnata da nostro Signore a suor Agnese di Langeac, morta in fama di santità, come un sicuro mezzo per liberarsi dalle grandi pene e perplessità in cui si trovava. Le disse infatti: "Renditi schiava di mia Madre, e mettiti la catenina!". Fatto ciò, tutte le sue pene scomparvero all'istante.
42) Per legittimare questa devozione bisognerebbe riportare qui tutte le bolle e indulgenze dei papi, le circolari dei vescovi, in suo favore, le confraternite erette in suo onore, l'esempio di molti santi e di grandi personaggi che l'hanno praticata; ma tacerò tutto questo.
3) Sua formula interiore e suo spirito.
43) Ho detto poi che questa devozione consiste nel fare tutte le cose con Maria, in Maria, per mezzo di Maria e per Maria.
44) Non basta donarsi una volta a Maria in qualità di schiavo; non basta nemmeno farlo ogni mese e ogni settimana; sarebbe una devozione troppo fugace e non eleverebbe l'anima alla perfezione cui è capace di portare. Non ci sono molte difficoltà a iscriversi a una confraternita, ad abbracciare questa devozione e a dire qualche preghiera vocale tutti i giorni, come essa prescrive. La grande difficoltà è entrare nello spirito di questa devozione, che è quello di rendere l'anima interiormente dipendente e schiava della santissima Vergine e di Gesù per mezzo di lei.
Ho incontrato molte persone che con ammirevole ardore si sono poste sotto la loro santa schiavitù, solo esteriormente. Ma molto raramente ho incontrato qualcuno che ne avesse lo spirito e ancora meno che vi abbiano perseverato.

Agire con Maria.45) 1) La pratica essenziale di questa devozione consiste nel fare tutte le azioni con Maria, cioè nel prendere la Madonna come modello perfetto delle nostre azioni.
46) Perciò, prima di iniziare a fare qualcosa, bisogna rinunciare a se stessi e ai propri punti di vista anche migliori. Bisogna annientarsi davanti a Dio come degli incapaci di ogni bene soprannaturale e di ogni azione utile alla salvezza se lasciati a se medesimi. Bisogna ricorrere alla santissima Vergine, e unirsi a lei e alle sue intenzioni anche se non conosciute. Bisogna unirsi per mezzo di Maria alle intenzioni di Gesù Cristo, cioè mettersi nelle mani della Vergine come uno strumento perché sia lei a fare in noi, di noi e per noi come meglio crede, alla maggior gloria di Gesù suo Figlio e per mezzo di lui alla gloria del Padre; in modo che non si intraprenda nulla nella vita interiore se non in dipendenza da lei.

Agire in Maria.47) 2) Bisogna fare ogni cosa in Maria. Bisogna cioè abituarsi a poco a poco a raccogliersi dentro di sé per formarsi una piccola idea o immagine spirituale di Maria. Ella sarà per l'anima l'oratorio in cui formulare tutte le preghiere a Dio senza timore di essere respinti, la torre di Davide per mettersi al sicuro contro tutti i nemici, la lampada accesa per illuminare tutto l'interno e per ardere del divino amore, l'ostensorio sacro per vedere Dio con lei, infine il suo unico tutto presso Dio e il suo ricorso universale. Quando l'anima prega, prega in Maria. Quando riceve Gesù nella comunione, lo depone in Maria perché vi trovi le sue compiacenze. Quando agisce, lo fa in Maria. Dappertutto e in tutto farà atti di rinuncia a se stessa.

Agire per mezzo di Maria.48) 3) Non bisogna mai andare a Gesù, nostro Signore, se non per mezzo dell'intercessione di Maria e del suo credito presso di lui, non pregandolo mai senza di lei.
Agire per Maria.49) 4) Bisogna fare tutte le azioni per Maria. Essendo schiava di questa augusta regina, bisogna che l'anima non lavori più che per lei, a suo vantaggio, per la sua gloria come fine prossimo e per la gloria di Dio come fine ultimo. Ella deve dunque in tutto quello che fa rinunciare al suo amor proprio, che si prende quasi sempre per fine in maniera quasi impercettibile, e ripetere spesso dal profondo del cuore: "Mia cara Signora, è per te che vado qui o là, che faccio questo o quello, che soffro questa pena o questa ingiuria".
50) Guardati bene, anima predestinata, dal credere che sia più perfetto andare direttamente a Gesù, direttamente a Dio, nel tuo agire e nella tua intenzione. Se vuoi andarci senza Maria, il tuo agire, la tua intenzione sarà di poco valore; ma andandoci per mezzo di Maria, è l'agire di Maria in te, e di conseguenza sarà di altissimo valore e molto degno di Dio.
51) Inoltre, guardati bene dallo sforzarti di sentire e gustare quello che dici e fai. Parla e agisci sempre con la pura fede che Maria ha avuto sulla terra e che con l'andar del tempo ti comunicherà. Lascia alla tua regina, povera piccola schiava, la visione chiara di Dio, gli slanci, le gioie, le delizie, le ricchezze, e accontentati della pura fede, piena di apatie, distrazioni, noie e aridità. Di': "Amen, così sia, a quello che fa Maria, mia Signora, in cielo. È quello che di meglio in questo momento posso fare".
52) Infine, guardati bene dal tormentarti se non godrai subito la dolce presenza della Madonna nel tuo intimo. Questa grazia non è data a tutti. E quando Dio per grande misericordia ne favorisce un'anima, è facile perderla se l'anima non è fedele a raccogliersi spesso. Se tale disgrazia ti capitasse, ritorna dolcemente alla tua sovrana e rendile onorevole riparazione.
4) Effetti che produce nell'anima fedele.
53) L'esperienza ti insegnerà infinitamente più di quanto ti dico. E se sarai stata fedele nel poco che ti ho detto, troverai tanta ricchezza e tanta grazia in questa pratica, che ne resterai sorpresa e la tua anima si riempirà di gioia.
54) Lavoriamo dunque, cara anima, e facciamo in modo che, per mezzo di questa devozione fedelmente praticata, l'anima di Maria sia in noi per glorificare il Signore, lo spirito di Maria sia in noi per gioire in Dio suo Salvatore. Come dice Sant'Ambrogio: "Sit in singulis anima Mariae ut magnificet Dominum, sit in singulis spiritus Mariae ut exultet in Deo". E non credere che ci sia più gloria e più felicità a dimorare nel seno di Abramo, che è il paradiso, che nel seno di Maria, poiché Dio vi ha posto il suo trono. Come dice l'abate Guerrico: "Ne credideris maioris esse felicitatis habitare in sinu Abrahae, qui vocatur Paradisum, quam in sinu Mariae in quo Dominus thronum suum posuit".
55) Questa devozione, fedelmente praticata, produce una infinità di effetti nell'anima. Ma il principale dono che le anime posseggono è stabilire quaggiù la vita di Maria nell'anima, in modo che non è più l'anima che vive, ma Maria in lei, o l'anima di Maria diventa la sua anima, per così dire. Ora, quando per grazia ineffabile, ma vera, la divina Maria è regina in un'anima, che meraviglie vi opera! Siccome ella è l'artefice delle grandi meraviglie, particolarmente interiori, vi lavora in segreto, all'insaputa dell'anima stessa, che se ne venisse a conoscenza distruggerebbe la bellezza delle sue opere.
56) Poiché Maria è dappertutto Vergine feconda, ella porta nell'intimo dove si trova la purezza del cuore e del corpo, la purezza delle intenzioni e dei propositi, la fecondità delle buone opere. Anima cara, non credere che Maria, la più feconda di tutte le creature, capace perfino di produrre un Dio, resti oziosa in un'anima fedele. La farà vivere incessantemente in Gesù Cristo e Gesù Cristo in lei. "Filioli mei, quos iterum parturio donec formetur Christus in vobis" (Gal 4,19), e se Gesù Cristo è il frutto di Maria in ogni anima, è particolarmente nell'anima dove lei si trova che Gesù Cristo è suo frutto e suo capolavoro.
57) Infine, Maria diviene tutto per l'anima accanto a Gesù Cristo; illumina il suo spirito con la sua pura fede, rende più profondo il suo cuore con la sua umiltà, lo dilata e lo infiamma con la sua carità, lo purifica con la sua purezza, lo nobilita e lo rende grande con la sua maternità. Ma su che cosa mi fermo? Soltanto l'esperienza insegna queste meraviglie di Maria, incredibili per la gente sapiente e orgogliosa, e perfino per i comuni devoti e devote.
58) Siccome è per mezzo di Maria che Dio è venuto al mondo la prima volta, nell'umiliazione e nell'annientamento, non si potrà dire che ancora per mezzo di Maria verrà una seconda volta, come lo attende tutta la Chiesa, per regnare dappertutto e giudicare i vivi e i morti? Chi può sapere come ciò avverrà e quando avverrà? Ma io so bene che Dio, i cui pensieri sono più distanti dai nostri che il cielo dalla terra, verrà nel tempo e nel modo meno atteso dagli uomini, anche dai più sapienti e intelligenti nella Sacra Scrittura, che è oscurissima in proposito.
59) Si deve credere, inoltre, che sul finire dei tempi, forse più presto di quanto non si pensi, Dio susciterà grandi uomini pieni di Spirito Santo e dello spirito di Maria, attraverso i quali la celeste Regina compirà grandi meraviglie nel mondo, per distruggere il peccato e stabilire il regno di Gesù Cristo, suo Figlio, su quello del mondo corrotto. Ed è per mezzo di questa devozione alla santissima Vergine, che io non faccio che tracciare e ridurre per mia incapacità, che questi santi uomini verranno a capo di tutto.
5) Pratiche esteriori.
60) Oltre la pratica interiore di questa devozione, di cui abbiamo parlato, ce ne sono di esteriori che non bisogna omettere né trascurare.
Consacrazione e sua rinnovazione.
61) La prima è quella di darsi a Gesù Cristo, in un giorno solenne, per le mani di Maria, della quale ci si fa schiavi, ricevendo la comunione e passando il giorno in preghiera. Tale consacrazione dovrà essere rinnovata almeno una volta all'anno, alla stessa data.
Offerta di un tributo alla Madonna.
62) La seconda è quella di offrire ogni anno, in quel giorno, un piccolo tributo alla Madonna per dimostrarle la propria schiavitù e la propria dipendenza; è stato sempre l'omaggio degli schiavi verso i loro padroni. Questa offerta può consistere in una mortificazione, un'elemosina, un pellegrinaggio, una preghiera. Il beato Marino, stando a quanto racconta suo fratello san Pier Damiani, si dava la disciplina pubblicamente ogni anno, nello stesso giorno, davanti a un altare della Madonna. Non si chiede né consiglia un simile fervore; ma se non si dà molto a Maria, si deve almeno offrire quello che si presenta con cuore umile e molto riconoscente.
Celebrazione speciale della festa dell'Annunciazione.63) La terza è quella di celebrare tutti gli anni con particolare devozione la festa dell'Annunciazione, che è la festa principale di questa devozione. È stata istituita per onorare e imitare la dipendenza in cui si mise il Verbo eterno in quel giorno per nostro amore.
Recitazione della Coroncina della santissima Vergine e del Magnificat.
64) La quarta consiste nel recitare quotidianamente, ma non sotto pena di alcun peccato in caso di omissione, la Coroncina alla Santissima Vergine, composta di tre Padre Nostro e di dodici Ave Maria. E nel recitare spesso il Magnificat, che è l'unico cantico che abbiamo di Maria, per ringraziare Dio dei suoi benefici e per attirarne di nuovi; soprattutto non bisogna mancare di recitarlo dopo la santa Comunione come ringraziamento, come il sapiente Gersone ritiene che facesse la Madonna stessa dopo la Comunione.
Portare la catenina.65) La quinta è quella di portare al collo o al braccio, al piede o alla vita una catenina benedetta. Tale pratica può omettersi senza intaccare la sostanza di questa devozione, però sarebbe dannoso disprezzarla e condannarla, e pericoloso trascurarla.
Ecco i motivi che inducono a portare questo segno esteriore: 1) per garantirsi contro le funeste catene del peccato originale e attuale con cui siamo stati legati; 2) per onorare le corde e i legami amorosi con cui nostro Signore volle essere legato per renderci veramente liberi; 3) siccome si tratta di legami di carità, traham eos in vinculis caritatis, per ricordare che dobbiamo agire sempre mossi da questa virtù; 4) infine, per ricordare la nostra dipendenza da Gesù e da Maria in qualità di schiavi.
Parecchie persone illustri che s'erano fatte schiave di Gesù e di Maria stimavano tanto queste catenine che si lamentavano che non era loro consentito trascinarle pubblicamente al piede come gli schiavi dei turchi.
O catene più preziose e gloriose delle collane d'oro e pietre preziose di tutti gli imperatori, perché esse ci legano a Gesù Cristo e alla sua santa Madre e ne sono i nobili distintivi e divise!
Occorre ricordare l'opportunità che le catene, se non d'argento, siano almeno di ferro, a causa della comodità nel portarle.
Non bisogna mai lasciarle durante la vita, affinché ci possano accompagnare fino al giorno del giudizio. Quale gioia, quale gloria, quale trionfo per un fedele schiavo in quel giorno che le sue ossa, al suono della tromba, sorgano dalla terra ancora legate dalla catena della schiavitù! Questo solo pensiero deve fortemente animare un devoto schiavo a non lasciarle mai, per quanto possano essere scomode alla natura.
Preghiere

Preghiere a Gesù e a Maria.

Preghiera a Gesù

66) Mio amabile Gesù, permetti che mi rivolga a te per esprimerti la riconoscenza per la grazia che mi hai fatto di consacrarmi alla tua santa Madre con la devozione di santa schiavitù. Maria è divenuta così la mia avvocata al cospetto della tua maestà e mio universale supplemento nella mia grandissima miseria. Ahimè! Signore, sono così miserabile che senza questa buona Madre sarei sicuramente perduto. Sì, Maria mi è necessaria presso di te per ogni cosa: necessaria per placarti nella tua giusta collera, perché molto ti ho offeso ogni giorno; necessaria per trattenere gli eterni castighi della tua giustizia che merito; necessaria per guardarti, per parlarti, per pregarti, per avvicinarmi a te e per piacerti; necessaria per salvare la mia anima e quella degli altri; necessaria, in una parola, per fare sempre la tua santa volontà e per procurarti in tutto la maggior gloria.
Perché non posso far sapere all'universo intero la misericordia usata nei miei confronti? Tutti dovrebbero sapere che senza Maria io sarei già dannato. Perché non sono capace di ringraziarti degnamente di un così grande beneficio? Maria è in me, haec facta est mihi. Quale tesoro, quale conforto! E dopo questo dovrei non essere tutto suo? Quale ingratitudine sarebbe, mio caro Salvatore! Piuttosto che mi capiti una simile disgrazia, mandami la morte: preferisco morire che vivere senza essere tutto di Maria.
Già mille e mille volte l'ho presa per ogni mio bene con san Giovanni evangelista ai piedi della croce, e altrettante volte mi sono dato a lei. Se ancora, però, non l'ho fatto bene secondo i tuoi desideri, mio caro Gesù, lo faccio adesso come tu vuoi. E se vedi nella mia anima e nel mio corpo qualcosa che non appartiene a questa augusta regina, ti prego di strapparmela e di gettarla lontano da me, perché, non essendo di Maria, è indegna di te.
67) O Spirito Santo, concedimi tutte queste grazie, e pianta, irriga e coltiva nella mia anima l'amabile Maria, l'Albero della vera vita, affinché cresca, fiorisca e dia abbondanti frutti di vita. O Spirito Santo, donami una grande devozione e una grande inclinazione verso la tua divina Sposa, un grande appoggio sul suo seno materno e un ricorso continuo alla sua misericordia, affinché in lei tu abbia a formare in me Gesù Cristo al naturale, grande e potente, fino alla pienezza della sua età perfetta. Amen.

Preghiera a Maria dei suoi fedeli schiavi

68) Ave Maria, Figlia prediletta dell'eterno Padre! Ave Maria, Madre mirabile del Figlio! Ave Maria, Sposa fedelissima dello Spirito Santo! Ave Maria, mia cara madre, mia amabile signora e potente regina! Ave mia gioia, mia gloria, mio cuore e mia anima! Tu sei tutta mia per misericordia e io sono tutto tuo per giustizia. E non lo sono ancora abbastanza. Perciò, ancora una volta mi dono interamente a te in qualità di eterno schiavo, senza nulla riservare per me o per altri.
Se vedi in me qualcosa che non ti appartiene, ti supplico di prenderla subito e di farti padrona assoluta di quanto sono. Distruggi, sradica e fa' scomparire in me quanto dispiace a Dio, e pianta, sviluppa e metti in opera quanto piace a te.
La luce della tua fede dissipi le tenebre del mio spirito; la tua profonda umiltà si sostituisca al mio orgoglio; la tua sublime contemplazione arresti le distrazioni della mia fantasia vagabonda; la tua ininterrotta visione di Dio riempia la mia memoria con la sua presenza; l'incendio di carità del tuo cuore dilati e riscaldi la tiepidezza e la freddezza del mio; le tue virtù prendano il posto dei miei peccati; i tuoi meriti siano per me decoro e supplemento davanti a Dio. Infine, mia carissima e amatissima Madre, fa', se è possibile, che io non abbia altro spirito che il tuo per conoscere Gesù Cristo e i suoi divini voleri; non abbia altra anima che la tua per lodare e glorificare il Signore; non abbia altro cuore che il tuo per amare Dio con amore puro e ardente come te.
69) Non ti chiedo visioni o rivelazioni, né gusti o delizie anche soltanto spirituali. Solamente a te spetta vedere con chiarezza senza tenebre; a te gustare con pienezza senza amarezze; a te trionfare gloriosamente in cielo alla destra di tuo Figlio senza umiliazioni; a te comandare totalmente agli angeli, agli uomini e ai demoni senza resistenze; infine, a te sola spetta disporre di tutti i beni di Dio, secondo la tua volontà, senza alcuna limitazione.
Ecco, divina Maria, l'ottima parte che il Signore ti ha dato e che non ti sarà mai tolta; e questo mi rende tanto felice! Quaggiù io non voglio per mia porzione se non quello che tu hai avuto, cioè: credere con fede pura senza nulla gustare o vedere; soffrire con gioia senza conforto di creature; morire continuamente a me stesso senza tregua e lavorare fortemente per te fino alla morte, come il più misero degli schiavi, senza alcun interesse. L'unica grazia che ti chiedo, per pura misericordia, è quella di poter dire, ogni giorno e momento della mia vita, tre volte Amen. Amen! a tutto quello che hai fatto sulla terra quando ci vivevi. Amen! a tutto quello che fai adesso in cielo. Amen! a tutto quello che fai nella mia anima, affinché ci sia soltanto tu a glorificare pienamente Gesù in me durante il tempo e l'eternità. Amen.

Conclusione

La cultura e la crescita dell'Albero della vita ovvero la maniera di far vivere e regnare Maria nelle nostre anime.
1) La Santa Schiavitù d'amore. L'Albero della vita.
70) Hai compreso, anima predestinata, per mezzo dello Spirito Santo quanto ti ho detto? Ringraziane Dio! È un segreto sconosciuto quasi a tutti. Se hai trovato il tesoro nascosto nel campo di Maria, la perla preziosa del Vangelo, devi vendere tutto per comprarla, devi fare il sacrificio di te stesso nelle mani di Maria e perderti felicemente in lei per trovarvi Dio solo.
Se lo Spirito Santo ha piantato nella tua anima il vero Albero della vita, cioè la devozione che ho spiegato, devi adoperare ogni cura per coltivarlo, perché doni frutto a suo tempo. Questa devozione è il granello di senapa di cui parla il Vangelo, che sembra il più piccolo di tutti i semi, e diventa molto grande e spinge il fusto così in alto che gli uccelli del cielo, cioè i predestinati, vi fanno il loro nido e vi riposano all'ombra nel calore del sole e vi si nascondono in sicurezza dalle bestie feroci.
2) La maniera di coltivarlo.
Ecco, anima predestinata, la maniera di coltivarlo:
71) 1) Quest'albero, piantato in un cuore molto fedele, vuole crescere all'aria aperta, senza alcun appoggio umano. Quest'albero, essendo divino, vuole essere sempre senza nessuna creatura che potrebbe impedirgli di elevarsi verso il suo principio, che è Dio. Perciò non bisogna appoggiarsi sulla propria abilità umana o sui propri talenti naturali, né sul credito e l'autorità degli uomini: bisogna ricorrere a Maria e appoggiarsi sul suo aiuto.
72) 2) L'anima dentro la quale l'albero è piantato, deve essere continuamente occupata a curarlo come un buon giardiniere. Perché quest'albero, essendo vivo e dovendo produrre un frutto di vita, vuole essere coltivato e cresciuto con una continua attenzione e contemplazione dell'anima. Un'anima perfetta vi pensa continuamente e ne fa la sua principale occupazione.
73) Bisogna strappare e tagliare i cardi e le spine che potrebbero soffocare l'albero con il tempo o impedirgli di portare frutto. Cioè bisogna essere fedeli a tagliare e troncare, con la mortificazione e la violenza a se stessi, tutti i piaceri inutili e le occupazioni vane con le creature. Bisogna crocifiggere la carne, conservare il silenzio e mortificare i sensi.
74) 3) Bisogna vegliare che i bruchi non gli rechino danno. I bruchi sono l'amore di sé e delle proprie comodità, che divorano le foglie verdi e le belle speranze dell'Albero di portar frutto. Perché l'amore di sé e l'amore di Maria non vanno assolutamente d'accordo.
75) 4) Bisogna non lasciargli avvicinare le bestie. Le bestie sono i peccati, che possono far morire l'Albero della vita con il loro solo contatto. Bisogna impedire perfino che lo sfiori il loro alito, cioè i peccati veniali, che sono sempre molto pericolosi se non ce ne curiamo.
76) 5) Bisogna innaffiare continuamente quest'albero divino con comunioni, messe e altre preghiere pubbliche e private; senza di ciò l'albero cesserebbe di portare frutto.
77) 6) Bisogna non darsi pena se viene investito o scosso dal vento, perché è necessario che il vento delle tentazioni soffi per farlo cadere, e la neve e il gelo lo circondino per perderlo. In altre parole, questa devozione alla Madonna sarà necessariamente attaccata e contraddetta; ma se si persevera nel coltivarla, non c'è niente da temere.
3) Il suo frutto duraturo: Gesù Cristo.
78) Anima predestinata, se coltivi così il tuo Albero della vita appena piantato dallo Spirito Santo nella tua anima, ti assicuro che in poco tempo crescerà così alto che gli uccelli del cielo vi dimoreranno, e diventerà così perfetto che darà il suo frutto di onore e di grazia a suo tempo, cioè l'amabile e adorabile Gesù, che è sempre stato e sempre sarà l'unico frutto di Maria.
Beata l'anima nella quale Maria, l'Albero della vita, è piantata. Più beata quella in cui è cresciuta e fiorita. Beatissima quella in cui porta il suo frutto. Ma la più beata di tutte è quella che gusta e conserva il suo frutto fino alla morte e nei secoli dei secoli. Amen.


NON SCENDO DALLA CROCE Di Fulton j Sheen,vescovo

Ero uscito di casa per saziarmi di sole.Trovai un uomo che

si dibatteva nel dolore della crocifissione.Mi fermai

e gli dissi:"Permetti che ti aiuti"?Lui rispose:

Lasciami dove sono.

Non scendo dalla croce fino a quando sopra vi

spasimano i miei fratelli.

fino a quando per staccarmi

non si uniranno tutti gli uomini.

Gli dissi"Che vuoi che io faccia?"

Mi rispose:

Và per il mondo e di a coloro

che incontrerai che c è un uomo

che aspetta inchiodato alla croce.