martedì 15 febbraio 2011

Visita e preghiere al Santissimo Sacramento con lo Spirito Santo



Beneditemi, o Gesù, che vengo a farvi una visita; e so di recarvi piacere, perchè Voi gradite tanto le visite di quelle anime per amor delle quali vi siete racchiuso nel Tabernacolo Eucaristico. Sarà una visita poco fervorosa perchè quest'anima, o Gesù mio, è arida come terra senz'acqua, il mio cuo­re è freddo, e lo spirito mio è tan­to distratto, che non posso tener­lo un po' di tempo tutto raccolto nell'orazione. E nondimeno con tanta miseria oso venire a Voi, e vengo per darvi quel che ho: cioè un po' d'amore, ma languido ed imperfetto; e per chiedervi quel che non ho: cioè un'amore fer­vido, generoso e costante, che in me produca preziosi frutti di ope­re a Voi gradite. Io so, o Signore, che l'amor verace e operoso Voi lo date alle anime infondendo in esse lo Spirito Santo, che è il vo­stro sostanziale Amore, che da Voi e dal Padre procede; oh! quanto ho io bisogno che lo infondiate anche in me, o buon Gesù, il vo­stro Spirito. Ma come va che, seb­bene io lo desideri e ve lo chieda, sebbene desideriate più Voi di darmelo che io di riceverlo, pure esso ancora non regna liberamen­te in me, e anzi talvolta in me prevale un malo spirito, che mi induce ad appagare le ree voglie della mia natura corrotta, e mi spinge fino al peccato? Oh, se in questa visita che vi faccio, Gesù mio, potessi ottenere rimedio a tanto male, e potessi ricevere da voi il Santo Spirito con tale abbon­danza di grazie da rimanerne al tutto cambiata, e d'anima peccatri­ce che sono, divenire un'anima san­ta! L'otterrò? Ma perchè dubitar­ne, sapendo che Voi siete tanto buono? Temo piuttosto d'impedir­velo io, perchè talvolta, , mentre colla preghiera stendo una mano per ricevere grazie, non corrispon­dendo poi alle grazie domandate, stendo in certo modo l'altra mano., per respingerle. Ma il vostro San­to Spirito, che vi supplico in-fondermi, o Gesù mio, rimedierà anche a questo disordine.
Degnatevi dunque ripetermi quella promessa che già faceste agli Apostoli allorchè diceste lo­ro: che non li avreste lasciati.or­fani, ma che avreste pregato il Padre a dar loro lo Spirito Santo. Mio dolce Maestro, quando la fa­ceste quella gran preghiera? Nel
Santo Vangelo non è scritto che Voi abbiate detto mai pregherò, se non questa volta, poichè non eravate solito rimettere al poi la preghiera; pregavate anzi anche palesemente e in presenza delle turbe e dei cari discepoli: ma questa gran preghiera la riservaste dunque ad altro tempo? Sì; e il cuore mi dice che la faceste in quel solenne momento nel quale colla vittoriosa morte stavate per istrappare a Satana le sue prede e rimettere nelle mani del Padre il vostro Spirito, cioè l'anima uma­na che la morte stava per divi­dere dal vostro corpo; oh, il pro­pizio momento che fu quello di chieder per noi al Padre il suo Di­vino Spirito, mentre gli rimette­vate nelle mani il vostro! E il Pa­dre che riceveva col più amoroso amplesso il benedetto vostro Spi­rito, poteva mai non acconsentire a dare il suo: cioè l'Eterno Amo­re, ai vostri redenti?
La vostra preghiera, o amantis­simo Salvatore, fu esaudita, e lo Spirito Santo venne, viene e verrà sino alla fine dei secoli in ogni anima che davvero in sè lo vo­glia. Anch'io lo voglio, o Gesù; e però a Voi ricorro, e vi supplico di esaudire benignamente le mie preci.
O Gesù Salvatore, che veniste quaggiù sulla terra fatto Uomo, e riscattandoci dalla servitù del peccato riapriste le vie del nostro cuore al divino Spirito, ve ne rin­grazio da parte di tutti i redenti e vi supplico a infonderlo nel cuor mio e in quello di tutti i fedeli; e la fiamma del suo amore sia così viva e ardente che valga a illuminare e riscaldare tanti miseri cuori, nei quali ha regna­to fin ora lo spirito di Satana. Pater, Ave e Gloria.
O Gesù, Maestro degli uomini, che sì spesso ai Discepoli parlaste dello Spirito Santo, e ripetuta­mente ne prometteste la venuta, predicendo i grandi beni che avrebbe recato ai fedeli, deh! fate che anche la pover'anima mia go­da nel tempo e nell'eternità di quei tesori di grazia e di consola­zione che il divin Paracleto con tanto amore dispensa. Pater, Ave e Gloria.
O Gesù Redentore pietosissi­mo, che prima di salire al cielo diceste ai cari Discepoli che si adunassero nel Cenacolo per ivi attendere il promesso Spirito San­to, che presto discese sopra di lo­ro con tanta copia di doni e di grazie: vi supplico d'ispirare ai fedeli del nostro tempo di unirsi spiritualmente in una prece una­nime per impetrare dallo Spirito rinnovatore della terra conversio­ne ai traviati, libertà e pace alla Chiesa e l'unione di tutte le na­zioni in un sol gregge sotto un solo Pastore, e il trionfo del me­desimo Santo Spirito in tutte le menti e in tutti i cuori. So, o buon Gesù, che queste preci sono di vo­stro gradimento, esauditele dun­que, e datemi nuovamente la vo­stra benedizione.Pater, Ave e Gloria.

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NON SCENDO DALLA CROCE Di Fulton j Sheen,vescovo

Ero uscito di casa per saziarmi di sole.Trovai un uomo che

si dibatteva nel dolore della crocifissione.Mi fermai

e gli dissi:"Permetti che ti aiuti"?Lui rispose:

Lasciami dove sono.

Non scendo dalla croce fino a quando sopra vi

spasimano i miei fratelli.

fino a quando per staccarmi

non si uniranno tutti gli uomini.

Gli dissi"Che vuoi che io faccia?"

Mi rispose:

Và per il mondo e di a coloro

che incontrerai che c è un uomo

che aspetta inchiodato alla croce.