martedì 15 febbraio 2011

Mensa Eucaristica



La S. Comunione si riceva spesso, de­votamente e con frutto.
Preparazione prossima.
1. - Non basta essere in grazia di Dio, cioè senza alcuna colpa grave. Conviene avere il cuore mondo, purificato anche delle colpe leggere, il che si ottiene con un atto di vero pentimento, da farsi pri­ma di ricevere Gesù.
2. - Ci si umilii sentitamente, reci­tando con fede la bella invocazione li­turgica:
« Signore, non sono degno che Tu entri nel mio cuore! ... » ecc.
3. - Si abbia il contegno devoto e l'a­bito modesto.
Comunione.
l. - Ricevendo Gesù, fare possibil­mente questa preghiera:
Gesù, mio Salvatore e Redentore, ti ringrazio che sei venuto nel mio cuore. Poiché non sono capace di adorarti de­gnamente, ti offro le adorazioni della Madre tua, Maria, e di tutta la Corte Celeste.
Angelo mio Custode, ringrazia e ado­ra tu Gesù per me!
Intendo, Gesù mio, con questa Co­munione adorarti, amarti e benedirti per coloro che non ti adorano, non ti ama no e non ti benedicono.
Intendo riparare tutti i peccati che si sono fatti e si faranno, specialmente i miei e quelli delle persone a me care. Distruggi con il tuo Divin Sangue tutte le colpe dell'umanità, in particolar modo i sacrilegi, le bestemmie, i delitti e gli scandali.
Nel tuo Divin Cuore e nel Cuore Im­macolato e Addolorato di Maria metto tutte le anime più bisognose della tua Misericordia. Ti raccomando i Sacerdoti, i moribondi, le anime del Purgatorio, i miei nemici ed i bisogni della tua Santa Chiesa. Amen!
2. - Terminata la suddetta preghiera, fare qualche proponimento, ad esempio, evitare lungo il giorno una data man­canza, ovvero compiere un particolare atto di virtù.
3. - Fatto il ringraziamento e finita la Messa, finché non si sia usciti dalla Chiesa osservare bene il silenzio e non rivolgere la parola ad alcuno senza una urgente necessità.
L'ora più preziosa.
Dalla Comunione alla fine della Messa passano pochi minuti. E' doveroso il rin­graziamento.
Chi per forti motivi dovesse uscire dalla Chiesa appena finita la Messa, con­servi per qualche tempo un relativo rac­coglimento; chi può fermarsi ancora in Chiesa, continui il suo ringraziamento.
Le ragioni sono varie; se ne rileva una in particolare.
Finché le Sacre Specie Eucaristiche perdurano, cioè non si consumano nel corpo umano, resta la presenza reale di Gesù Cristo, vivo e vero; per conseguen­za il corpo di chi si comunica diviene un Tabernacolo vivente.
Non púò precisarsi quanto tempo du­rino le Specie Eucaristiche nel corpo di chi si comunica; ciò dipende dai vari or­ganismi. Per taluni potrebbero bastare dieci minuti, per altri un quarto d'ora, per altri mezz'ora e forse più.
Nel giorno ci sono ventiquattro ore; però l'ora più preziosa e da santificare in modo speciale è quella che segue la Comunione. Durante quest'ora:
1. - Si conservi un discreto e relativo raccoglimento, pur attendendo ai propri doveri.
2. - Si recitino, ad intervalli, devote giaculatorie, sollevando spesso la mente ed il cuore a Gesù. E' anche preghiera il canto di lodi sacre.
3. - Si evitino le piccole mancanze vo­lontarie.
Sia santificato anche il resto della gior­nata, in modo che chiunque avvicini chi ha ricevuto Gesù, si accorga che questi si distingue dagli altri, per la prova che ne dà con la pazienza, la dolcezza e la carità.
Lungo il giorno si dica: Gesù, ti rin­grazio che sei venuto nel mio cuore!
Riflessioni.
1. - Fa pena il vedere taluni che, ri­cevuta la Comunione, dopo due o tre minuti, usciti dalla chiesa, riprendono la vita quotidiana distratti, dissipati, mo­strandosi nei rapporti col prossimo alteri, superbi ed intolleranti, poco curandosi della carità e del buon esempio. Quale frutto ricevono costoro dalla Comunione, forse quotidiana? A costoro Gesù po­trebbe dire:
Povere anime, così vi accostate alla Mensa Eucaristica? Non sapete assimi­larmi bene e vivere la vita di un Dio, ricevuto e mangiato con infinita umiltà ed annichilimento di me stesso!
Abbiate amore nel ricevermi, amore nel fare il ringraziamento, amore nel con­servarmi bene nei vostri cuori, amore nel circondarmi di attenzioni, amore sempre ed ovunque. Questa è la mia sete scot­tante quando mi do alle anime: amare ed essere amato!
Voi che vi comunicate, riflettete quale onore io, Dio, dono a voi nel permet­tere che vi nutriate di me! Voi, misere creature, ricevete l'Onnipotente, l'Infini­to. Se gli Angeli invidiano la vostra sor­te, voi dovreste almeno rassomigliare a loro per darmi degna dimora.
Il lamento di Gesù potrebbe esten­dersi ancora:
Quanto si è avari con me! Tante anime mi ricevono tutti i giorni e non mi offrono nulla che possa appagare i miei desideri di un infinito amore! Io mi dono tutto, senza riserve; non limito il mio sviscerato amore nel donarmi alle anime; ma esse, ahimé, quanto sono ava­re nel donarsi interamente a me!
Molte anime mi sono vicine con la Comunione, però non sono tali quali la sete del mio amore desidera, possederle.
Vorrei, in chi mi riceve, la completa assimilazione, il totale spogliamento del più piccolo piacere che possa trovare fuo­ri di me e che non offra nessun atomo d'incenso al mio nemico, Satana.
Quanti cuori profumati desidero tro­vare all'incontro del mio Eucaristico Amore! Versare in essi tutto il mio de­lirio ardente di amore!,... Ma tante ani­me non si lasciano prendere, non si la­sciano invadere e non comprendono af­fatto cosa voglia dire: avere un cuore pieno di Dio!
Tu che leggi, rifletti e rispondi nei tuo intimo!
Come ti prepari alla Comunione?... Come t'intrattieni con Gesù, quando l'hai ricevuto?... Quale frutto ricavi da tante Comunioni?... Una Comunione ben fat­ta dà tanta gloria a Dio ed a tutta là Corte Celeste.
2. - La seconda riflessione è la se­guente: Quando ci si presenta alla Mensa Eu­caristica, il Sacerdote depone Gesù sulla lingua del comunicando. E' quindi la lingua che ha il primo contatto diretto con Gesù. La lingua!... Ognuno che si comunica dovrebbe dire a se stesso:
Ma questa lingua è veramente degna di toccare Gesù?... E' così pura, imma­colata e santa da mettersi a contatto con le Carni Immacolate del Figlio di Dio?... Non mi è servita ad offendere Gesù con mormorazioni, critiche, bugie, parole e di­scorsi poco decenti e parole di ribellione alla volontà di Dio?...
Si faccia di tutto per presentarsi a Ge­sù con la lingua monda da ogni colpa, per comunicarsi senza rimorsi...

Tratto da: “Santa Geltrude” di don Giuseppe Tomaselli

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NON SCENDO DALLA CROCE Di Fulton j Sheen,vescovo

Ero uscito di casa per saziarmi di sole.Trovai un uomo che

si dibatteva nel dolore della crocifissione.Mi fermai

e gli dissi:"Permetti che ti aiuti"?Lui rispose:

Lasciami dove sono.

Non scendo dalla croce fino a quando sopra vi

spasimano i miei fratelli.

fino a quando per staccarmi

non si uniranno tutti gli uomini.

Gli dissi"Che vuoi che io faccia?"

Mi rispose:

Và per il mondo e di a coloro

che incontrerai che c è un uomo

che aspetta inchiodato alla croce.