domenica 13 febbraio 2011

Atto di dolore perfetto


Il mezzo ordinario per ricevere il per­dono dei peccati è il Sacramento della Confessione.
Il mezzo straordinario è l'atto di do­lore perfetto, con il proposito di confes­sarsi al più presto. Che cosa è il dolore?
E' il dispiacere delle colpe commesse, che fa proporre di non peccare più.
Il dolore è di due specie: imperfetto e perfetto.
E' imperfetto se si è pentiti dei pec­cati, più per il timore dei castighi divini che per l'offesa fatta a Dio.
E' perfetto quando si è pentiti del ma­le fatto più per il dispiacere dato a Dio, il più buono dei padri, che per il giusto castigo meritato.
Quando si emette un atto di dolore perfetto, con la volontà di confessarsi al più presto, restano perdonati tutti i pec­cati, veniali e mortali.
La Santa Chiesa prescrive che, pur ri­mettendosi un'anima in grazia di Dio col dolore perfetto, non ci si accosti ai Sa­cramenti dei vivi, se prima non ci si è confessati. I Sacramenti dei vivi sono: Cresima, Eucaristia, Olio degli Infermi, Ordine Sacro e Matrimonio.

Più che tutto spinge al dolore perfetto la vista del Crocifisso, del Corpo di Gesù ricoperto di piaghe.
Tutti dovrebbero conoscere ed apprez­zare l'atto di dolore perfetto, il quale, se è fatto con vero amore e con limpidezza come l'acqua che scende da un'alta vet­ta, allora non solo cancella i gravi pec­cati, ma ne distrugge anche la meritata pena, cosicché morendo si può andare su­bito in Paradiso senza passare dal Pur­gatorio.
Questo sublime atto può farsi in pochi istanti anche col semplice pensiero.
Si porta un esempio: Una donna perversa è carica di gravi peccati; è donna pubblica; si è macchia­ta la coscienza con parecchi omicidi di bambini a motivo dell'aborto; la sua lin­gua diabolica ha vomitato molte bestem­mie; il suo cuore si nutre di odio; semina il male a larghe mani. E' un vero tizzone d'inferno sulla terra.
Sino ai quindici anni viveva nel timo­re di Dio; da allora ai cinquant'anni è stata un impasto d'iniquità.
Ma non sempre dura il bel tempo! Un forte malore improvviso la colpisce ed è trasportata d'urgenza all'ospedale con 1'autambulanza. -
E' lasciata sola sulla lettiga in una ca­mera, in attesa di qualche dottore per il controllo.
La povera donna è assai abbattuta e neppure riesce a parlare; tuttavia vede, sente e ragiona bene. E' ormai convinta di essere prossima a morire.
I suoi occhi si posano sopra un'imma­gine sacra, appesa alla parete; è il qua­dro della Pietà, l'Addolorata e Gesù morto.
Gesù ha versato il suo sangue per tutti ed anche per questa peccatrice; è pronto a perdonarle tutto, purché sia pentita, come ha perdonato tutto al buon ladro­ne pentito.
La grazia di Dio, specie se è abbon­dante, bisogna attirarsela in qualche mo­do o con le proprie opere buone o con le opere buone altrui, servendosi in parti­colare della preghiera. Mentre l'infelice donna è lì sulla let­tiga, ci sono in quella città anime devote che pregano per i moribondi e che offro­no a Dio sacrifici per quelli che stanno per lasciare questa vita.
La misericordia di Dio applica le ope­re buone altrui alla donna morente e la luce divina comincia ad illuminarla. E' ancora in tempo, prima di presentarsi a Gesù Cristo Giudice.
Essa pensa: Sono qui, nell'ospedale; mi sento troppo male. E se dovessi mo­rire?... Male ne ho fatto!... Cosa mi è ri­masto dei piaceri della vita?... Nulla!... E se, morendo, trovassi un'altra vita? ... Da giovanetta credevo al Paradiso ed al­l'inferno. Ci credevo ed ero convinta. Poi disprezzai la Religione... -
Lo sguardo a Gesù morto ed all'Addo­lorata le dà luce e pensa ancora: Gesù è morto in Croce per tutti. M'in­segnarono nella fanciullezza che Egli è il Buon Pastore che cerca la pecorella smarrita. Ed io sono una pecorella smar­rita. Che sia questo il momento in cui Egli mi ritrova?... -
La luce divina s'intensifica sempre più. La morente non può muoversi fisica­mente, ma il suo spirito è in grande at­tività; avviene in quell'anima una santa rivoluzione e trionfa la grazia. Allora nel­l'intimo del suo cuore dice: Gesù, Buon Pastore, perdonami! Trop­po ti ho offeso. Ora credo quanto Tu hai insegnato!... Detesto tutto il mio male operato! Sono pentita dei dispiaceri che ti ho dati! Vorrei poter annullare col mio sangue ogni mia colpa!... Gesù ti amo!... Molto ti ho offeso, ma molto ti voglio amare! Mi presento a te come la Madda­lena, pentita!... Se non morrò, cambierò vita e riparerò gli scandali dati!... Gesù, potessi confessarmi!... Appena potrò, lo farò!... Vergine Addolorata, Madre della Pietà, pietà di me!... - La morente si assopisce e dopo pochi istanti spira.
Sopraggiunge il dottore e constata la morte. La donna, pubblica, è conosciuta anche dal dottore, che esclama: Eh, don­naccia, sei morta! E' finita la bella vi­ta! -
Davanti al dottore ed a quanti la co­noscono quella è considerata « donnac­cia », degna del fuoco eterno.
Davanti a Dio è invece un'anima eletta. Per l'atto di dolore perfetto, unito alla volontà di confessarsi, ha ricevuto da Dio il perdono di tutti i suoi enormi peccati. Certamente l'anima è salva e molto pro­babilmente neppure passa dal Purgato­rio.
Se è cosi prezioso e potente l'atto di dolore perfetto, giova sapere quando uti­lizzarlo:   

) Se per debolezza spirituale si cades­se in grave peccato, si faccia di tutto per rimettersi al più presto in grazia di Dio, Non si resti in peccato, rimandando la Confessione Sacramentale a tempo inde­terminato, ma si emetta subito l'atto di dolore perfetto. E' dovere di tutti stare sempre in grazia di Dio.

) E' conveniente rinnovare quest'atto ogni sera, quando si va a letto, perchè nella notte potrebbe avvenire la morte. Infatti, quanti al mattino sono trovati morti!
) Si utilizzi per i moribondi, per i col­piti d'infarto, di trombosi, ecc... Si è ri­scontrato che i moribondi d'ordinario conservano l'udito in discrete condizioni, anche quando pare che siano morti per l'immobilità delle membra.
) E' necessario compierlo in pericolo di vita e specialmente nelle ore di agonia. 
Quando manca il Sacerdote per assi­stere l'ammalato o mentre si attende l’arrivo del Sacerdote, si suggerisca al moribondo parlandogli all'orecchio a voce un poco elevata. Se il moribondo sente e se­gue col pensiero quanto gli viene suggerito, in un attimo può rimettersi in grazia di Dio e salvare l'anima sua. Mentre si è in argomento, si dà uno schiarimento.
Avvenuta la cosi detta morte, non sem­pre questa è reale, perchè può essere ap­parente; difatti la Legge proibisce di sep­pellire i cadaveri prima delle ventiquat­to ore.
Quando di notte tempo o in pieno gior­no muore qualcuno senza i Conforti Re­ligiosi, si chiami al più presto il Sacer­dote, il quale, entro un paio di ore può dare l'Assoluzione Sacramentale “sotto condizione”.

Triste realtà
Visitando i Luoghi Santi si prova tanta gio­ia spirituale; però resta nell'anima una pro­fonda amarezza per la mentalità e la condotta degli Israeliti.
Sembrerebbe strano, ma è così: nella Terra Santa per coloro che vi abitano Gesù è un estraneo, un sopportato soltanto per la storia che li lega a Lui.
Per gli Israeliti Gesù non è il Messia pro­messo, il predetto dai Profeti; aspettano ancora il Messia. Sentono antipatia ed avversione ver­so coloro che lo riconoscono come Messia.
Per i Musulmani Gesù è una persona di gran lunga inferiore a Maometto e contrastano apertamente coloro che lo riconoscono Reden­tore del mondo.
La popolazione della Terra Santa è formata in massima parte d'Israeliti e di Maomettani. Di Cristiani vi stanno solo i Sacerdoti Cat­tolici e quelli Ortodossi, coloro che dimorano in un certo numero d'Istituti di Suore e poi... i pellegrini, che giornalmente vi giungono da ogni parte del mondo.
La dimora e la condotta ostile o indifferente di chi abita nella Terra Santa, è una z:u:,tinua profanazione del luogo sacro ed un insulto inin­terrotto al Figlio di Dio, che ivi diede tutto se stesso.
Si preghi per gl'infedeli e specialmente per gli Israeliti e per i Maomettani, o Musulmani.

Iniziativa santa
Nel « Padre Nostro », si dice:... Venga il tuo regno!
Il regno di Gesù Cristo c'è nel mondo, ma non abbraccia tutti i popoli, stanno ancora nel mondo grandiose masse di infedeli. Di costoro bisogna interessarsi molto, affinché abbiano la vera luce e lascino le tenebre dell'errore.
Si suggerisce una santa iniziativa.
Un giorno al mese, a libera scelta, prefe­ribilmente l'ultimo sabato di mese per avere l'aiuto della Madonna, ogni anima pia offra a Dio le buone opere della giornata per la con­versione degli infedeli, in particolare per gli Israeliti e per i Musulmani dimoranti in Terra Santa.
In tale giorno non manchi l'assistenza alla Messa, la Comunione e la recita del Rosario. È cosa lodevole fare celebrare qualche Mes­sa mensile.
Giaculatoria: Gesù Nazareno, Redentore del mondo, pietà degli infedeli! Convertili!
Come eccitarsi all'atto di dolore per­fetto? Riflettendo sulla bontà di Dio, che ci ha creati per renderci eternamente fe­lici in Paradiso, e riflettendo sulla bontà di Gesù, che per nostro amore si è fatto uomo, ha sparso il suo Sangue per noi ed è rimasto vivo e vero nei Tabernacoli per essere nostro sostegno nel pellegri­naggio della vita.
dal web

2 commenti:

  1. L'ho letto con piacere, proprio in attesa della confessione, non ero a conoscenza delle situazione descritta in Terra Santa.
    Grazie per i bei suggerimenti di preghiera e grazie anche perchè le parole lette hanno rimesso in moto la mia coscienza.
    Auguro una serena giornata e per me speriamo arrivi il don a confessarmi :-)

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NON SCENDO DALLA CROCE Di Fulton j Sheen,vescovo

Ero uscito di casa per saziarmi di sole.Trovai un uomo che

si dibatteva nel dolore della crocifissione.Mi fermai

e gli dissi:"Permetti che ti aiuti"?Lui rispose:

Lasciami dove sono.

Non scendo dalla croce fino a quando sopra vi

spasimano i miei fratelli.

fino a quando per staccarmi

non si uniranno tutti gli uomini.

Gli dissi"Che vuoi che io faccia?"

Mi rispose:

Và per il mondo e di a coloro

che incontrerai che c è un uomo

che aspetta inchiodato alla croce.